I ili [ DIZIONARIO PORTATILE DE' CONCILI- . DIZIONARIO PORTATILE DE' CONCILJi Contenente una Somma dì tutti ì Conci/} Generali , 'i^aziona/i Trovincìali , e Tarticolari ; il motivo per i cui furo» tenuti ; le lor Decifioni /opra il. Dogma , e la Dìfciplina , e gli errori , che ci furono condan- nati : dal primo Concilio tenuto in Gerufalemme , fino al Concilio di Trento, ed oltre ancora: AGGIUNTAVI Uni Collezione de' Cànoni più 'rimarchevoli , diftribuitì per materie , c difpofti per ordine Alfabetico i CON UNATAVOLA CRONOLOGICA DI TUTTI 1 CONCILI. ^ I 11 lutto preceduto Hx uni Oinerctilonc fopra li loro antichici , e utilità i e da un S«^ U7I <^ ^ <^ -v^r* M D C. C L X X V CO'^i LKEV^ZA DE' SVTERI0R2, t TKlVllEGlO I DISCORSO PRELIMINARE, PER SERVià D'INTRODUZIONE A QUESP OPERA. f. I. 'Antichità dei Conci/} . Quanto fi giudicaffe importante e necejfurio il tenergli frequentemente . ^Affari che vi fi trattavano . In quaì tempo fi tenevano . Tene con- tro di quelli j che non c' intervenivano. I Concili furono in tutti i tempi riguardati comel'anima della Difpipiina ; perche ne ftabilifcono le regole, ne punifcono le trafgreifioni , ne impe- ciifcono il difprezzOj e ne riparanoie perdite infenfibi- li , che il tempo e il rilaffamento rendono inevitabi- li . Fin dalla nafcita della Chiefa videfi la maggior parte degli Appoftoli , raunarfi nella Città di Gerufa- iemme per elaminar , la quifiione delle cirimonie , ts delle olTervanze Legai , e decidervi, che dopo la mor- i te del Figliuolo di Dio erano divenute inutili. Per tal maniera la Chiefa , ch'd- una quanto allo fpirito , ma fparfa quanto al corpo in diverfi luoghi , apprefe da' Santi fuoi Maeftri a trar prohtto da tutte le occafio- ni , che le fi prelentarono di raccoglie* infieme i Pa- ftori per travagliar di concerto a confermar fempre, pili le regole della Fede , e a cuftodire in tutto il lo- ro vigore quelle aella Difciplina. I primi Concili , che ci fian noti dopo quello di Gerufalemme, fon quelli d' Afia centra i Montanini ; imperciocché non ci fon prove , che ne fiano ftati tenuti da quel teci;io fino alla metà del fecondo fe- colo . QuelVi primi ConciI) , fono tra gli altri quello di Aquilea , e quel di Gierapoli . In quello di Aquilea S. ioto , alla lefta di dodici Vefcovi , convinfe di er- a 3 rote, , vi rore , e cond^innò Tcodoto , detto il Coramajo , con Maflìmilla e Montano, i quali dicevano d" e^er Io Spi- rito Santo . Quelli , che furon reiel r, ti .'ipo' verfo il fine del leconJo Secolo, furi.no fopra la Uuirtiore Jel- la Pafqua e dei Battefimo . Tertulliano dire , che fin d'allora fi tenevano de'Corci!) in Or'.t-nte, nartirolar- mente nella Grecia, dove tutt<; le Caiefe di una Pro- vincia rai'navnnfi in un Iuoeo meJcfimo, pf rraftire d'accordo delie materie più importanti. Quc 'c con- corfo di tutti i Fratelli formava una rapprei'entai jne di tutto il nome criftiano, che ne dava un'idea gran- de ed augufta . Cominciavanfi quefle AfTernblee dalle preghiere e dai digiuni, per trarre ì>i Spirito di Dio fopra gli Affilienti, (^rert.cicjejun.c.ij.p.jii.) S. Ci- priano fa menzione di parecchi Conci!) d'Atiica pli\ amichi del fuo tempo : egli fttflb ne tenne di molti , a fpeffo ripete , che bifogna afpettarne l'occaficne per regolare gli afFa»-! importanti della Chiefa , come la riconciliazione di quelli , ch'erano caduti nella perfe^ cuzione . Ma nel tempo fteffo egli ofTerva , che le perfecuzioni fervon di oftacolo alla raunanza de'Con- ciij , perche i Vefcovi e i Sacerdoti viveano difperfi e nafcofti , ficcome queglino che più degli altri erano cercati a morte . Pare che 1 Vefcovi di varie Provine eie pel commercio di Lettere , cui mantenevano tra loro , proccurafTero di fupplire a quello difetto ; non lafciavano però di tenerne negl'intervalli di pace e di tranquillità. Talvolta eziandio gli raunavano di parec- chie Provincie , come i due Concili di Antiochia con- dro Paulo bamofateno. Quando cefsò poi nel tutto il timore delle perfecu- zioni, i Concili Provinciali li tennero più ipolTo e più regolarmente , e fi cominciò a tenerne di ecumenici , vai dire di tutte leO.iefe del Mondo per affari flraor- dinarj e capitali di Religione, Grande conforto fu certamente lion folo per i men dotti, ma eziandio per li più illuminati il trovare ne* pareri dL tanti uomini confumati , che fi raunavano a quej , vii flnel modo , lo fcìogllmento dei loro dubbj . Dal che fi può inferire fondatamente , che fé i Concili fofiTero del tutto aboliti , che Dio cen guardi , s'introdurreb- bono nella Chiefa di quegli abufi , cui fommamente J fficile farebbe di correggere . Per qi.efto il Concilio lii Laodicea (C. Laod. c. 40. Corte. Tom. J. p. 15 ij.) obbligò i Vefcovi delia Provincia a intervenire all'AU femblea alTegnaia dal Metropolitano , e di afTjflervi o per iftruire , o per effer ifìrutti, eHisndo eglino in ob- bligo di comunicar i loro lumi , fe tanti ne aveffero per illuminare gli altri , o di approfittare di quelli dei lor Confratelli, fe foffero men dotti di effi ; Qit «d non oporteat Eptfcopos ad Synodum vocatos omnino contenì' nere , fcd protinus ire , iy> docerc ve/ dì/cere ea qua, ad corre Bioì7em Eccìefice , veì reliquarum pertirent re- ìum : fe ipfum vero qui contempfer'tt , accufflbit . Era Maflìma coltante , che la forza delle decifioni e dei Decreti delia Chiefa confifte nel confenfo de'Panori , il qual confenfo appare sì manifelìamente in quelle finte AfTemblee. Fu per mezzo de' Concili , che la Chiefa fi confer- ve nella purità di fua Fede, iìngolarmente ne'primi pe fecoli fotto gì" Imperadori Pagani ; e ben può dirfi, che non fu ella mai più florida in ogni genere di vir- tù ; ch'i l'unico bene , fecondo la bella olTervazione del Sig. Fleury {Dijcorfo 3. /opra la Storia Uccle-, pijìica) che Gefucrifto le ha promeffo in quefia vi- ta . Fu per l'efercizio di queRa autorità puramente fpirituale , e di cui faceva ella ufo principalmente ne' Concili , che la Chiefa ha combattute e repreffe tan» te Erelìe , che inforfero ne'primi fecoli ; i Nicoiaiti , i Gnortici, gli Ebioniii , i Yalentiniani , gU Encratiti , 1 Marcioniti . Contro cofloro s'impiegarono l'iftruzio- r.i , le conferenze caritatevoli , é una coflanza invinci- bile in non avere nelTun commerzio cagl' incorrigihili a lenor del precetto di S. Paolo. (^. aii.) Hcnaarn fraterno Concilio jocìandi indìffimulctnter cccurrant quo-^ ntam nd'fuvante graltn Dei facilius pcterit proviJeri , , ut m Ecc/ejìij Cbrìfti nulla fcandala , nulli nafcaUtUr errores .... Canonumque Decreta ttpud omnes Demì- ni Sacerdotes inviolata permaneant . Dal che pofTiamo comprendere , che la tenuta de' Concili c'-i rifguarda- ta come il follegno della Difciplina Ecclefiaflica / I Padri del Concilio di Calcedonia manifallarono chiaramente , ch'erano degli flefli fentimerti , quando per riflabijire l' ufo de" Concilj provinciali ne' luoghi, dove cominciavano a interromperfi , fecero quello Ca- none ; Tervenit ad aures nojìras , nuod in Vrovinciir jiatuta Ep^fcoporum Cor'cilia mìnime ce/ebrc/.iur , isr< ex hoc plurima negli^antur Ecclcjìitjlicarum cau[arum qu iynodi experiantur examen . (C. >Ant, Cete,, 20. Concil. Toni. II. p. 579.) iiuppriore a q lefti Concili non c'era Tribunale al- men oidinario. Se ne tenevano eziandio per la deJi- cazione delle Chiefe, che furono frequenti folto. l'Im- perator Cofiantino per riparar le rovine, della perfe- cuziore . La forma di tener quelli Concili è defcritta t\t\ quarto di Toledo, Allora quando i Concilj Provinciali aveano condan- nato qualche £refia , i Vefcovi che c* erano intervenu- ti , ne avvertivano i lor Confratelli per Lettere Cir- colari , che davano qualche occafione ad altri nuovi Concili nelle Provincie rimote, ovver che i Vefcovi fi contentavano di fottofcrivere, Eufcbionota {Euf l. c, 16.) che i Montanifti furono condannati in molte l'rovincie dell'Alia . L'affar della Pafqua fotto Papa Vittore fu giudicato in piò Concilj Provinciali, in Re- ma , nelle Gallie , nella Paleftina , nel Ponto , nell' Ofrhoena . 1 Novaziani furono condannati in diverfi Concil) di Roma, d'Africa, e di quafi tutte le Provin- cie dell'Impero. (W. /. 5. c. 2}, /. 6. c. Quanto al tempo , nel quale fi doveano tenere ì Concilj Provinciali , fi raccoglie dai Canoni , che do- veanlì raunare due volte all'anno . Il trentefimo Ca- none Appoflolico contiene quella difpofizione : Bis in /inno fiat Epi/copontm Synodus , iS' quceflionem intcr fc hi'beant de Dogmatibus pietatis , atque incìdente} £<,•- clejiajticfis controverfias diffo/vant , Il quinto Canone iNliceno , la cui autorità è ancora maggiore , rinnovò quell'ufo antico , ovver piuttoflo lo regolò , e lo ha lenduto più regolare , e più coftante T/jcuit ut per Jìngn/ci quojque Trovinciiis bis in anno Concilia Trovincialia celebrentur . Il ventefimo Antiocheno , e il diciannovefimo Calcedonefe , da noi riferiti l!ì fo» pra, contengono 'la fteifa difpofizione. Il Concilio Ni- ccno fida il primo avanti la Quardima , e il fecondo . in Autunno . Il Concilio Antiocheno a({egna il primo nella quarta fettimana dopo Pafqua , e il fecondo a* quindici di Ottobre. Ne fi deve difiìmulare, che v'erano delle pene fia- Wilite contro di quelli , che fenza caiifa legittima fi aflenevano d'intervenire al Concilio . Il Concilio di I aodicea dichiara , che fe un Vefcovo ricufa di po:- iarfi al Concilia della Provincia , fi prenderà la fua Tìffenza come una prova convincente di fua cattiva condotta , e come l'efletto di un giudo timore di el- tcre fcoperio: Se ìp/um qui contempferit accujabì:, , . (C. Laod. cnn, 40. Conci/, Tom. l, /). 151J.) E queit:) Concilio eccettua follante il cafo d' infermità : "ì^iji Jone per (evritudÌKe>r, he non pojftt Il quinto Concilio Cartaginefe nel decimo Canore non ammette altre fcufe , che quelle d'infermità , o di una ^rave età , o d'altra necelfità inlifpenfahile : Epifcopi qui, neque stiate , ncque aliqua f ravioti nc- cejjìtate iinpcdìuntttr coinpeter.ter occuvrant . (f. Carth, ^. can, 10. Toin. 11. p. 1117.) E vuol che quelli che non potranno truvirfi al Concilio ferivano le loro fci - * '.e appiè della Lettera di Convocazione. I Padri del Concilio CalceJonef:" voffliono , che i Vefcovi che non fi troveranno al Concilio , ricevano una fpeci? di correzione fraterna per parte dei lor Confratelli: Si in fua incolumitate confifnint omviqv.e, inexcujabili iS" nccef}arÌ4 iKcupaHone probantuf l-btn , fraterno corripiantur nffeflu . (C. Cha/ccJ. can. ip, ) I Vefcovi di Francia preferì vono .inch'effi la meiJei'ì- ma correzione, e vi ag^p.iungono la pena profcritt-t dal Concilio Africano , il qual com. tida che il. Vefcovo , il qual fi difpenfa di andar al Concilio , avverta il Primate folto pena di un certo genere di fcomunica : F.cclefì.e fute cammunione dcbere effe contento^ . (^Conc. Carthag. ut Jupra) Imj^erciocchtHl Conciliod Arlespsr- lando di un Vefcovo , che aììbandorja il Concilio pri- ma della chiufura, dice quefle p.irole : ^/it-iaium fe a frairum comimnione . coa/iofcat ; nec eum rccipi It- tiat^ xiiì ceat ntjt in fequentì Synodo fv.fr'tt abfolutus . {Conc*, xArelat. 2. r. 1$). e i. 4. p. 1013.) Tal era lo fni, rito degli antichi Concili ; e quindi r , che i Concilj Provinciali non mai furono tanto frequenti , quanto ne* fai primi fecoli. InprogrenTo fi cominciò a raccogliergli una volta l'an- no . Le mgioni della neceffità , delia refiJenza , della povertà coftrinfero i Vefcovi di Spagna a contentarli di un folo all'anno . S. Gregorio Magno ricnnofce , che ponno effervi delle ragioni legìttime di ridurre il numero de' Conci!) Provinciali ; ma foftiene ch'effendo, come lo fono, necelTariirimi alla Difciplina, non ve n? pofTon efTer di giufle per interromperli : T^e forte ali- //?. 14.) avendo deporto Rufli- co e Sebaltiano , ambidtie Diaconi della Chiefa Roma- na , e avendo fatto lor fapere ch'erano ftati depo- rti , e le ragioni di quefto gaftigo n?lla fua Lettera decimaquarta , che fu fatta nella fetrima Conferenza del V. Concilio Generale, cita egli 1 Canoni Greci ap- provali dal Concilio Calccdonefe : ^/ ur univufi net htec .... re8e fecijje cognofc tut , Canonum conflitti' ta pafuimur qua Janlìa C^uefta maniera venne accrefciuio. Codice an'ico della Chiefa Gallicana . Quello Codi- ce conteneva i Conci!) Particolari di quella Chiefa , Ella fe ne è fervita fino a' tempi di Carlomagno. Codice di Adriano Papa. E'qijel medeCmo , ch'egli donò all'lmperafor Carlomagno fui fine dell'ottavo fecolo . Quella Collezione è comporta di Canoni gre- ci e latini dei Concilj di Roma , e dei Decreti de' Pa- pi . Pafsò ella per un Codice di Canoni tanto in Fran- cia che a Roma. Querta Collezione è poco diverfa da q'iella di Dionigi il Piccolo j e trovafi in molte 3iblio» teche Codice de' Canoni della Chiefa Univerfale . Quefla è una Collezione greca col titolo di Codca Canonum Ecclefia: ur.ìverfis , fatta poco dopo il Concilio di Cal- cedonia , e attribuita a Stefano Vdcovo di Efefo , Giurtello il Padre ne pubblicò una edizione nel 1610. Contien quefta i Canoni dei Concilj di Nicea , del primo di Coftantinopoli , d' Efefo, di Calcedonia . Im» perciocché querti nove Concilj compongono il diritto Canonico antico delle Chiefe Orientali. Noi ne abbiam parlato di fopia. Collezione della Chiefa di Parigi . Effa contiene tra l'altre cole la Prefazione d'Ifidoro , i Cmoni attribui- ti agli Apportoli, al numero di nel tertouella ver- xxili (ione di Dionigi il Piccolo, i diciannove Canoni di Ni- cea , i ventiquattro di Ancira , i quattordici di Neo- cefarea , i venti di Gangres , in venticinque di Antio- chia, i cinquantotto di Laodicea , i tre di Coftantino- poli, e i ventifette di Calcedonia. Il Decreto di Graziano . Qjiefta grand'Opera meri.- ta , che fe ne dia qui una qualche idea . Egli è com- porto dei tedi della Scrittura , dei Regolamenti de' Concili , dei Refcritti degli antichi Papi , e delle au- torità de'Santi Padri. £' divifo in tre parti. La prima chiamali delle Diftinzioni, e contiene cento e una Di- llinzione . La feconda , che chiamafi delle Caufe , è comporta di trentafei Caufe ; delle quali la trentefima terza ha fei Diftinzioni, che trattano della Penitenza. La terza contiene cinque Diftinzioni , che fon chia- mate, De Confecratìone ; perchè quefta parte comincia dalle Confecrazioni delle Chiefe. La prima parte trat- ta dei primi principi del gius divino ed umano , nelle venti prime Diftinzioni : il refto tratta delle Ordina- zioni, e de'Miniftri della Chiefa , de' Superiori , e de- gl'inferiori. La feconda tratta dei giudizi ecclefiaftici , tanto civili che criminali , tanto appartenenti al fcyo interno , che al foro efterno . Vi fi parla ampiamente del Matrimonio e della Penitenza, La terza tratta de- gli altri Sagramenti , cioè del Battefimo , della Con- fermazione , della Eucariftia ; ma non della Eftrem» Unzione ; e comincia dalla Confecrazione delle Chiefe e degli Altari. Nelle prime Edizioni il teflo di Graziano era tale , quale lo avea egli ftefto diftefo, cioè pieno di citazio- ni falfe e infedeli : imperciocché avea egli citato le falfe Decretali de'Papi, e delle Opere fuppofte , e fo» vente s'ingannò citando un'Autore o un Concilio per un altro . I Pontefici Pio IV. e Pio V. fecero trava- gliare alla correzione di queft' Opera , almen dagli er- rori principali . II lavoro fu compiuto fotto Gregorio XUI- c rOp«ra fti approvata da quefto|Papa, e di fuo b 4 ordì- . xxiv ortiine fu flampata nel is8o. poi a Parigi nel 15S5'.' e a. Lion nel 1^91- Qiieft'Opera , a dir vero, toltone alcuni difetti di efattezza , è di grande utilità, sì per la varietà delle materie , sì per l'ordine , e il meto- do , che vi fi offervò , sì pel comodo , che c'è di ve- der in un'occhiata , e a maniera di luojihi comuni , guanto v'ha di pii\ curiofo nell'antica Difciplina Ec- clefiaflira , ridotto a certi capi principali . Non è del tutto così delle Decretali di Gregorio IX. e del Se!to: per altro non hanno io flelTo rapporto alla fcienza de' Concilj. Nuove Collezioni, de' Concilj . CodexCanenum vetus Eccìeli/t Koman^ , da Francefco Pithou , ftampato nel 1^87. Q-iefla edizione, ch'i- bellifllma, contiene i Ca- noni attribuiti agli Apposoli , e i pr.ncipali Concilj , fino al quarto fecolo , folto il titolo di Corpus C*m- num ^pofioiiccrttm , Cuncìlìorum ab ^Adriano obìtt' tum Carolo Magno Collezione di Jacopo Merlin , due voi. in fol. Due tdirioni l'una nel 1^14 l'altra nel l'Sìo. Il primo volume contiene la Compilazione de'Concilj, e delle Lettere Decretali de' Papi fatta da Ifidoro. Il fecondo, gli Atti del primo e del fecondo Concilio di CoRan- tinopoli, e de'Concili Coflanza e di tJafilea. Collezione ùiCrabbs, ReiigiofoFrancefcano, in Co- Ionia, due Voli in fof.. fotto un tìtolo , che prnmiue adai pià di quel die dà , e contenente dei Concilj da S. Pietro fino a Giovanni fecondo. Collezione del Suno 4. Voi. in fol. Colonia, 1567. Collezione di Nicolioo, i^S^. Collezione di Binio, 1606. itfiS. 1636* Collezione de'Concilj ftampata a Roma , 4. Voi. i!t fol. i6o8. Greci, e Latini. Collezione detta di Louvre: quofl'è la più bella Edi- zione de'Concilj, nel 1^44. trt-ntaffette Voi. infoi, pre- gievoliflìma per la belleaza della carta e de" caratteri ; ma v'incorferol parecciii falli. Col- . . Collfczloné \à'PT>. Labbè « CrofTart i Parigi ^67^, Quefl'è la piìl compiuta : è fiata continuata dal P. Coffart fino al nono Volume. Qi'jntunque in diciafTet- te Voi. ella è d'una quarta parte piò ampia di quel- la di Louvre . Quella Collezione unifce in lVflc;1a fiu- ti que' vantaggi , che contengono l'altre . Vi fi trova- no le (lelTe Operette difpofte in due colonne; il Greco occupa la colonna interiore , e il Latino l'efleriore , In fronte d'ogni pezzo di fcrittura vi fon refiPirati gli anni di Gefucrifto . In alto della pagina Vè il titolo della Lettera o del Concilio; da un canto il nome del Papa, dall'altro quello dell'Imperatore. Le note mar-, ginali , o quelle che fi trovano appiè degli Opiifcoli , fono in carattere pili minuto ; quelle note fi riferifco- no a' luoghi indicati dalle Lettere dell' Alfabeto. Ogni Capo , ovver ogni Articolo ha pur il fuo titolo in fronte j e in lettere Imliche . Le citazioni della Scrit- tura, de* Padri, ovver de' Canoni fono in margine. Le varie Lezioni fono inJicate , o con un aflerifco, o con una lineola , ovver con una doppia lineeta . Vi fono inoltre delle OiTervazioni critiche fopra i fatti impor- tanti, o fopra certe propofizioni , che meritano di cf- fer notate. Collezione di Baluzio . Il primo Volume ò per cor- reggere i difetti , che fono fuppoIU nelle Collezioni precedenti CoUeaioni del P. Hardouin . Comparve nel 1715. in nove Voi. Ne fa fofpefa la vendita per importan- ti ragioni . Err.fi egli propoflo principalmente di far valere le Decretali , ed altri Scritti della (leffa natura, come Opere riconofciute per legittime Biblioteca Storica del P. Le Long , dove fi legge la Lifla de' Concili di Francia, e de' Sinodi. Collezione de' Conci!) di Francia per il Padre Sir- mond. Capitolari dei Re di Francia : Quelle fono le Codi- tuzioni che furon fatte da^ noflri Re per lo frazio di xxvì cinqaecenfannl dal SIg, Baliizio , Quefti Capitolari fu- ton raccolti nel primo Volume della fua Opera , in- titolata Capìtuiaria Return Francorum , in due Voi. in fol. Parigi 1677. Il primo Volume contiene li Capi- tolari de* noflri antichi Re Childeberto , Clotario , Gontramo, Dagoberto , Carlomano , Pipino, quelle di Carlomagno , Luigi il Manfueto ; poi le due Collezi - ni delle Capitolari , Puna di Anfegifo , l'altra tii Be- nedetto Diacono . Il fecondo Volume contiene li Ci- pitolari di Carlo Calvo, di Luigi il Bìlbo, Ji Carloma- no, del Re Eude, di Carlo III. degl'Imperatori Lota- rio , e di Luigi II. pofcia le Collezioni delle Formule di iMarculfo , e di altri Autori . EgP indicò fpefTo la fonte, donde furon tratte li Capitolari, vai dire i Con- ci!) , i Decreti Pontifiz) , e le Leggi degl'Imperatori . Queft* Opera è fatta con una applicazione flraordina- ria ; vi fi trovano delle Note , che moflrano una gran- de erudizione. /. VJ, Somme de' Conci/), SOmma di Bartolommeo Carranza dell* Ordine di S, Domenico ; da Ì3. Pietro fino a Giulio III. Ve ne fon molte edizioni , la più corretta è quella di Lova. nio nel 16S1. in 4. Vi fi legge , che il Papa è fopra il Concilio , e che dalla fua autorità traggon le deci- fioni tutta la loro (orza. Somma di Gafparo Contarini Cardinale : Fiorenza 1553- Quella è una Storia d^-'Condlj pii\ rimarchevo- li: ella è fcritta con molto ordine; ma in riftretto. Somma di Sagittario . Queft'è un Compendio de* Concili , Rampato a Rafilea verio il 1550. Egli trade i fuoi eflratti dalla Collezione di Crabbe. Somma del P. Conolano , Cappucino , da S. Pietro fino a Gregorio XV. Vi fi leggono .Tiolte Malfime con- ira- , xxvii trarie alle Libertà della Chiefa Gallicana . Queft' è, piiìttofto un riftretto della Iftoria Ecclefiaflica , di 1 quello che un Compendio de' Canoni . Si è fatta una ^ Edizione d'i quella Somma a Parigi nel HS45. per Lui* , gi Bail , Dottore. 1 Somma dello ftelTo Luigi Bai! , due Edizioni , l'una • nel 164'. l'altra del 16^0. è più ampia. :• Sinopfi de! P. Labbè, Parigi lé^i. in 4. da S. Pietro i- fino ad Aleffandro VII. con tre indici Alfabetici , una 1- nota geografica de' Regni , Provincie , e Città , dove • fono ftati celfbrati i Concilj. « Tavole liei Concilj, per M, pupin nella fua Biblio- li teca degli Autori Ecclelìafiici I- Storia de'Concil) , per M. Hermand , coli' eflrat- • to de' Canoni , e un compendio cronologico della vi- • ta de" Papi , L'ultima Edizione *è in quattro volumi 1- in 4. Somma dc'Concili, per il P. Poiffon, dell'Oratorio, Lyon 170^. Gli fi rimprovera il difetto di efattezza. Storia de' Concilj generali, per Richerio. Nello flef- fo tempo, ch'egli dà la Storia di ogni Concilio, fvol- ge parecchi punti di dottrina . Qiiefta Storia è curiofa per molti capi. 1 Decreti della Chiefa Gallicana per Bouchel , 1609, 2 Qiieft'è una fpecie di Gius Canonico della Francia. i r- f. VII. j EfpofnionC di qaefi' Opera, t concìuftont dì E quefto Difcorfo, 0. Rlman ora di render conto delle ragioni, che han- no determinato a intraprender qaeft' Opera . i. !: Si è fatta rirte(fione , che tutte le Somme de" Concilj , o almeno i Libri, che ne portano il nome, fono fciit- 0 ti in Latino . Non entreremo noi qui nella difcuffione !• delle caufe , che hanno renduto quefle Somme poco mi. Jcxvìiì \ utili , e di poco ufo . Hon mcitsremo iiemmen nel j; numero delle «Somme de' Condì) delle femnlici Tavo- j lej che alle volte fi trovano fui fine dell'Opere depli j Antori Erdefiaflici , ovver de'femplici Cataloghi , c'/ a altro non infegnano, che il nome delCondIio, e l'ar- f. no in cui fi tenne. Ci fiam dunque propofli di foddisf. - s re intutta lafua eflenfìone all'idea , che tutto il mc-n- : do letterario fi forma fotto II vocabolo di Somma , ; che in fondo corrifponde a quella di Compendio. r S'accorda , che per acquiftare una cognizione un no r. fondata de'Concilj , hifo^na fludiarli nelle lor forni ; : vai dire hifogna leggerne gli Atti , i Decreti , le Let- f tere , le Formole , ec. Ma fe un momento riflettafi , che i piò antichi , e piò celebri Concilj , tanto ge- nerali, de particolare, fono fcritti in Greco; che per content.irfi eziandio di fiudiarli in una folla CollesioTie j completa , qual fi è quella dei Concilj del P. Lahbc , ; bifogna aver tempo , e coraggio di leggere con appli- : cazione diciaffette volumi in foglio j che paifata una r certa età , gli ftudj profondi non han forfè più luop:o j nella vita di un'uomo, almeno per una maffima par- ( te, perchè diflratti dalle funzioni , e dalle occupazioni ; del loro Rato, Ci refterà convinto, che un fìmil Co v- f pendio s'egli è ben fatto , riefcirà di frran comoJo, ; per aver una cognizione fuHìciente dei Concilj , e per t iapere ciò che non è permeffo ignorare. i Noi dunque ci fismo applicati a far una efpofizione ; furcin t.i di tutti i Concilj ceni e noti, dal primo Co;i- ; cilio tenuto in Gerufalemme fino a quelli , che fon : pift vicir.i a'noftri giorni . Per evitare qualunque er- ror nella f elta, noi abi)iam prefo per guida un dotto Benedettino, il quale ihidiòmoltiirimo quefta materia, e che versò con molta diligenza per diftinguer» un' Alto fincero da un apocrifo ; e ti fiam conformati uanto al numero de' Concilj , al Catalogo ch'egli ne iede nella fua Opera , che ha per titolo ; L'arte dì verificare i fatti . Rifpetto poi a tutto dò che forma 1» xxix ]a materia del Compendio , che diamo di ogni Conci- iio di qualche importanza , noi abbiam feguito efatta- • mente gii Storici della Chiefa li piiN fiimati , per con- ' fefTìone di tutti i Dotti . La flefla regola s'è feguita , quanto alla Collezione de' Canoni , che fono la parte ' più utile de'Concilj . Da qiieflo lavoro ne rifuliò un • compendio , il qual comprende la fcftanza della fcien- • za de'Concilj , e che può fervir d'introduzione a chi I aveiTe derulerio di pafiare ad uno fludio piii ferie. Ma non farà niente men utile agli Ecclefiaflici , i quali ' non avendo tutto il tempo nece/Tario , han tuttavia piacere di, aver una cognizione fuflìciente de'Concilj , e tale qual fi conviene al loro flato. * bi potrebbe opporre , che tutto ciò , che da noi fi rit( rifce in Compendio de' Concili , effeiido rricconiaio p\S diffufamente negli Storici Ecclefiaftici , parrebbe inutile il pubblicar un'Opera, ch'altro non fa che ri- petere in foflanza quelle cofe, che fi legpono nei loro Liliri. Ma chi volcfle farmi quella obbiezione, fi de^ni riflettere, che la Itefla critica ricade per l'appunto fo- pra tutti i Compendi di ogni Storia qualunque , pef quanto fiano riputati utili dal Pubblico. In fatti i Con- cilj non formano , che una parte della Storia Ecclefia- ftica j parte, a dir. vero, la più utile alle perfone con- fegrate alla Chiefa , ma fparfa qua e là in una quan- tità di volumi, e fommerfa , dirò cos'i , in una infini- tà di fatti per maniera che a volerfi fare un; piano de'Concilj , e a difporli con ordine nella mente , v'è di che dar eCercizio alla memoria più felice . Ora per rifparroiar quefia fatica , quelli che vogliono fludiar feriamente certe parti della Storia , a preferenza dell' altre, fenza e/Ier interrotti, non fi appagano di legge- re ; ma prendono la penna , fmembrano il corpo del- la loro Storia , ne diflaccano ciò , che forma l'ogget- to Jelle loro ricerche, e ne compongono un tutto per fervirfene all'uopo: e qutfio è il modo di trar profit- to dalle letture ferie, e quello è all'incirca quelio, che / àbbiam noi efegulto in quefto Compendio . Confìdera- to fotto queflo punto di vifta, non potrà non ^fler u- tile à tutti quelli , che han trafcurato di preiiderfi la peni , di cui abbiamo parlato ; che han genio di ripi- gliare le loro idee fopra i Concilj j di averne un re- pertorio alla mano, acconcio a indicare in un'occhia- ta il tempo di un Concilio, la materia che vi è fia- ta trattata , i punti di Fede , che vi furon difcuffi , e l'Erefìe, che vi furono condannate i Qualor quefl" Opera non foflTe utile , che a quefla fona di perfone , che fon d'ordinario il maggior nu- mero , noi non riputeremmo inutile la noftra fatica , per quanto fia ella imperfetta. Difpiacerà forfè, che invece di ridurre quefto Com- pendio a forma di Dizionario, rton fiafì difpoflo nell'or- dine naturale, ch'era di riportare i Concilj fecondo 1' ordine de'tempi ; ma in quello fiamo ftati obbligati a cedere al guflo del Pubblico , a cui piace piili quella forma . Oltre di che non fi può negare , che non fia di un gran comodo , quando (1 vuol trovare in un at- timo un punto di Storia cadutoci dalla memoria , e del quale (i dubita, ovver fi difputa con alcuno. Parrà forfè a taluno, che un'Opera di quella natura farebbe meglio riufcita /lampanJola in 4. Noi noi ne- ghiamo j ma qui ancora il guflo del Pubblico, troppo noto a' Libra; , decide il punto . Ne rifultò un incon- veniente, che ci die qualche pena, e al quale non ah- biam potuto metter riparò; ed è, ch'efeguendo quefl' Opera in quefla forma di 8- fiamo flati obbligati di metter tutte le Citazioni al fine di ogni Concilio , quando avrebbonó dovuto effer pofle nel margine , e corrifpondere ai paffi , in grazia de' quali eran pofle ; e de'quali ne giuflifìcavano la verità, come s'era fat- to da noi nella Copia. Ma quello difetto fperiamo che non farà per recar pregiudizio all'Opera in fe ftelTa ; maflìme fe le perfone eque fi degneranno riflettere , che fi fagrjficò una cofa , per verità richieda In un Auto- Autore j alla foddisfazlone di aver un'Opera dì quefta éftenfione in una fornia'che foflTe portatile. Mi rimar» folo j nel chi'.idere que(ta Prefazione , di pregar Dio a voler benedire le mie intenzioni , e a render cjueft' Opera utile a coloro , che fon confagrati aJ fervigio^di Lui } e infieme a perdonarmi i difetti, ne' quali potefs'io effer incorfo parlando di materie di Religione, le quali efigerebbotìofenza dubbio pii\ efat- tezza , di quella ch'io ho uf.ita , mefchiandoci forfè dell' efpreflloni e delle cofe , che fono il frutto delle mie proprie tenebre : Quacumquc dixì de tuo , agnO' fcant is^ tui ; ft qu^ de meo, tu ignofct tui. \ S. i4ugi Itb. 15. de Trintt. c. u/t.) mi NOI RIFORMATORI Dello Studio di Padova. Avendo veduto per la Fede di Revifione , ed Ap- provazione del T. F. Fi/ippo Koja Lanzi , In- quifitor Generale del Santo Officio di Venezia , nel Libro intitolato : Dizionario Tortati/e de' Condì} ec, MS. non v' effer cofa alcuna contro la Santa Fede Cattolica , e parimente per Atteftato del Segretario Noflro , niente contro Principi , e buoni coftumi , concediamo Licenza a Tommafo Bettinelli , Stampa- tore di Venezia, che poflì effere ftampato, ofiferran- do gli ordini in materia di Stampe , e prefentando le folite Copie alle Pubbliche Librerie di Venezia , c di PadoTa. Data li 7. Novemlire 1768. ( Ancilo Contarini Proc. Ri». ( Alvise Vallarssso Rif. ( Francesco Morojini 2. Cat. Proc. rif. Regiftrato in Libro a Carte ^66, Davidde Marcheftni Stgr. DI- ) - DIZIONARIO OVVERO SOMMA DE' CONCILI A T A F FRICA ( Concilio d' Alani ctie foffero povcr'r ,• i di affi Af'icanum l'annoioo. fter quelli che potcv.i-i'v fare qnaU Incirca . Fu tciiuio da che nieltiere ; e dichÌAtb , che noni Aprippliio , Vcfcovo codiunlchcrebLe con coloro , che vo- di Cartagine i v' in- IsiTcro ubbidire S. Cipriano, e reca- terveniicro t VcfcovI re nella fiia comunione, e fece ogni di Africa e di Numi- jforio per fcparare una parte del rfla . Vi fi i izcìfo , che non biCo- Gregge dal fuo Pattorc . Qualche gnava ricevere feiiia battefimo quel- tempo dopo Novaio e cinque Preti li che Io aveano ricevuto fuor del- di Carta^.Ine C nnirono con Felicif-, la Chiefa i contro alla pratica ofTtr- fimo , di cui aveano fumcntaio lo vata fin aUora in Africa . Till. Scifnia , e ablandonarono la coma- AFRICA (Conc. d') l'anno 15J. nione di S. Cipriano . Ma ficconie fopra V Caduti nellj nerfecuilonc , in Kovato temeva di non cfler dcpoHo OccaTione dello Sciima di Fclkiffì. dal Sacerdozio , accagh>ne de' liioi cno , di Novato , e di Novailano . delitti , che pur troppo lo rrterltava- I pochi Unni che abliranio di queOo .no , per prevenire la Tua fentcnca rU Concilio , ci vendono dalle Lettere folvettc di aridirtcnc a Roma. Vo- di S. Cipriano. Felici ITiniu era Pre. lendo fcmprc piti inibro^Ujrc le co- te di Cirtagin; , era (lato convinto fe , fi sfortb di trarre dat fuo par- di niotn delitti , e temendo di non tilo i Cadmi , promettendo loro la efler punito da S Cipriano, eh' era pi e ì e prhni di par Ire ftjbil) cRli allora nel fuo ritiro a cnufa JilU Diacono Fclirlffimo fenia pcrniidio» j>eifi.-cutioiw , diì principio ^Ilo Scif. ne di S. Ciptiano Cos'i Novaio fi>r- ma in quella Chl-^f» . St oppof.- co. nib fulle rrinie in Africa lo Scifma ftui alla conimi (fìonc , piena di cari- di Feli ifTm.o Q^uoftl faceva profcU ti , che S. Cipriano avca dita a dne fionc di riicvcr 1 Caduti . cf ntan. Vefcovi , e a due Preti di diUribul- dogli dai rigori della Pcnitcì za S. re, r^r parte fua , del dinaro a'Ctl" Cipruao paragonava Novale ad una A nabs » A F A f nube , che (lortiv» dippertntio il lunnie, che II parilro di NoyailanQ fulmine e li ^xindìne . Intorno » fpar^tva ..ontr.i S. i urnclio , i Pa« «ucl iciiipo Noviiiuiio 3VC1 dcHa ìli dri del C«)H.ilio rilolyeuero , che fi Roni.i un fomlpllaiitc Scìl'nw fya diniandciclbc la leltinioniani i dei tor aiiibiiioiie ne fu 1' ur\glne : ivea igli fratelli , c he (tveaao aflìftìLO alla Tua foii-cputo il deriderio , oi>r'>'''' ai'P ordIiiailoiiL-,e che fi fpcdit. bloiio D^i fpiri.o 'IcIU Chieda , di efler lollcva- putati a Roma per rilevar vetaiiicn. tu al Po»iifii-.iio . Ma ad urna de' re citi che fulìc Ivi avvenuto ; ma {uoi raggiri , i-ff.-ndo (lato cUtto S. quello noq impediva , che S. Cipria» C oriiello , 11 dilpct:o ch'el n'ebbe no non, rieoncjrceffe per legittima U 10 fe'iaderni ilo Sclfma , chtcoinlii. elezione di l urnclio . I peptuati di r\b .tall i fua Ordiiiariime lllcsiitimai Novaiiano tdcndo arrivati a Carta, e poti) apj reflo vi aggiunfe I' Erefia . pine, fecero Klaiua , che i VcfcovI Per coprire la Tua ambizione coi) cfaniinaflcro le accufe coniro il Pa- qualche jiUurtbil pr;te(to , efli jc- pa S. Cornelio, ma i HadiidclCon» cusb S. ('(iriiclio , di violatore del- cilio rifpofeto , che non coiuporte- la Dif ij liiia Ecdefialtica p^r yj| reblcro, , che la rii ntatioiie del lor ecccffo d' indulgenia vcrfo coloro confratello Cornelio, folle attaccata, che avt.mo ^abbandonata li Fede dii- dappoiché era egli (lato eletto e or. rame la l'cr cciJiioiie diDcci'j. E^Ii dln.ito per tauri luifragJi e poftochj efcludcvali prr icinpre dalla riconci. un Vefeovo folTe (lato eletio pei giù» liaiione , volendo clic fi cfortsflero diiio dei Vcffovi, eli' era delitto 1' iult.into alti penitcnta , fu ardito di ordinarne un altro per la Della Se- foKfiitre , che la Chìefa non avea de . E il Concilio ne ferini: aS. Cor. 11 (o.ere di liimttere i peccati n;or. iiclm uiiii Lettera Sinodale. tali : poto dopo foggiuiife , che i 1. Si efaininb la caula di Fclicif» Cadmi non doveano pift fpcrare fa. fimo , e dei cinque Preti che lo a- Iute , per quanta penitenza facefle- vcano fcguiio; fu condannato e fco» .ro , quand'anche foDencITcro il mar* iiiunicato Siccome le due Sette lirio : aggiungeva, che fi partecipa- di FelièiiTìmo , di Novaiiano , e di va nel dlliiil di tutti cjuclli , coi Novaio rovinavano la penitenza per <]uali con, unica vafi ' clic tutta la due coiitraij cccefli ; poiché il pri. Chiefa era corrotta perchè, accof. ino l' aboliva , ammettendo fenia d| dava la coniunione a' peccatori : cfìa quelli che erano caduti nel de- fcrlffc a tutte Chicle per trevar litto ; c il fecondo la rigettava a|'- partigiani del Cuotirorc: fpcdi InuU folutanicnte : vi fi difcu(lc la qui» tre per ogni parte lettere piene d'iin. llionc de' Caduti , e fi llabiii , che polturc , e di riinnnic Tcrlite in no- i Libellatici , che avcano abbraccia- me di alcuni (^onfcObrl di Roma ta la Pcnitenia lublio dopo 11 lor , fh'epli avea tratti al luo partito. fallo, farebbero anmielTi alla comu- S. Coincllo non voile prendcrfi mi- nione ; che quelli che ave((ero lagri. nor cura prr la verità di quello che ficato farebbero trattati pii^ leverà» Movarlino fe ne prcndefTc per la Erc- niente , fciira pert) toglier loro la fia , e fcriffe a tutti i Vefcovi . Il fpcrania del perdono, per tinurc che frutto delle fue Lettere fu la cele- la diiperailone i.oii gli rcndelie peg- bratione di più Concili , c pariico- giori : che fi terrebbero lungamente iarnientc di tjucllo, di cui fi tratta . in pcnitenia , a che 6 tratterebbe: o con pt() illd^U £e»- . j A F A F j genzi quelli , che avclTcto retHito AFRICA ( Conc. generale d*; -s. lungaiueoce all.i violLijza dc'll>r!r.L'll- iiut.ì a Jppom 1" anno 39;. li 8. Oi- ti , c giudici), che tre ainii dì pe. tobrc Aurelio di Carta ine vi pre- niieiua biltcrcbócro pet farli »iiiine(- fi dette . Mcgalo d! Caiiniu , Fri- terc .'ilU comunione tn uno oduc;in- niate di Nuniidla , e tutti gli altri ni . Furono lle(i parecchi Articoli, ov- Ptiiiati d:llc Hrovncie d'Afti.j vi ver Canoni Topra diverit f.afi , che fi afTìItctteru . C.ci!iano e Ti ndoru vi prcrentavaiio i e fc ne compole uno parlarono a nome degli altri Vcfco. Scritto . che fu niindaio a tutti I vi, Vidert in quella o.caCone qua- VeCcovi . Il Baranio è di parere ftiina, che le S. Agoltliio fi luffe già ac forterquclti tjuc'CaiioMÌ , che fichii- qiil(ljt;< . Quandunque fofi' egli al- nuro IO poi Canoni Pcniceiiifall . Il lora fcmpliic Prete , fece un Dif- Con Ilio , per impedire , che non fi (Torfo in faccia di quella celebre Af. accordtlTc la pace a coloro , che non (ciiiblca fopra li Fede e il Simbolo , faccfTcro una vera penlcciiu , fece a istanza de' Vefcovi , e confuti in quciVo decreto , non cune un feini- elio efpteiramentc i Manichei . Del mento privato, ma come uua cofa di rimanente ci rella un fot franimeiuo aiToIuta obbligazione , il che cel^i- degli Atti di quello Concilio . Vi (i nioiiib culle miiiaccie e cogli ;ioaccnn°, regoli , che il Veicovo di Cartagi- che viaggiiinfe: Concilio frtjutitttr ne cunianderebbc ogni anno ai l'ri- aUa , no» coaftationt laxtum rtolira mati di ogni Provincia , in qual, gior- feJ& comminalione dfcevimm , Ifc no fi dovefle celebrare la Pafqua I' Riguardo al Vcfcovi, e ad altri Mi. anno f:gueiiic , afSnch2 quelli lo fa- niftri della Cbiefa , che avevano fa. ccITero noto ai lor Suffraj>,ancl . Si grificato, ovvero che avclfero telii. ordinò , che fi terrebbe ogni anno inonlaio con de' biglicrti di averlo un Concilio di tutta 1' Africa , or fatto , i Padti del (uncillo oidina- hi CiM.igiiic , or in qualche altra ronu , che li poirebbono ainmctccre Provincia j e quell'i cn'Iunie fi ulfer. alla pcnlten2.a , ma che farebbero af> vò fino all'anno 407. In quello Con- fulucainente cfclufi dal Sacerdozio cilio furono Iteli quaraniun, Canoni , c dalle fuiiiloni Ecclcfialtlche . Il che fervirnno di modello ai Conci! Concilio ordnib , che lì accurdcieb- pnHeriori . Cane. 1. 1. p. i ^fi}, C. be la comoniuiic della Chiefa a co. 4. p. l'i?;. E. <"o/V. jlfric. t. X, loro , che doj'o la tur caduta , non tap. 41. avendo cefTato di ùr pcnirenza , ca- AFRICA ( Cd') tenuto a Car- delTero In nula-iie mortali . E fc i tagine 1* anno J97. li it. Agolto . Concili ptiftcriori ordinarono, che fi Q>iell'£ quello, che chhmafi il ter- rioicccclTera nel numero dei peniten- KJ Cariagincfc . Il Vefcovo Aurelio ti , quelli che avellerò ricevuta la vi preliedctte alla teda di 44. Vcf- comunione nelle infeiniità , pare covi. VI fi fec.ro multi, decreti par- fecondo l'opinion dc'pit'l dotti, che ticolari in confegurnu di varj la- quelli Concili parlino dc'peccaiuri , menti , che alcuni Vefcovi fecero che non dimandarono la penitenLa e fopra certi abufi . Vt4i Cartagine . la conuiiiioiie , fc non in le 'ipu d' C. t, t. p. I07l. Infermità, c non di quelli ch'erano AFRICA (Cd') l'anno 401. li caduti iufcnni do^u aver abbrac ia> lì. Settcrubrc . Vi fi tranb della I* la penit.MiM . Nnvatu e FeliciOì. i& util m.iuiera , onde condurli co' I nio furono condannati in quel Con- Doiiatllti . Si è rifolu[o di trattare rilio, che duib lungo tempo. ' /». con elfi con mulia dulcczia e di far Ep. 49. P. 99- £p- U. p-49. £p. 5J. luro comprcitd.re , per quanto folte |>. «5 Ep. 4 5 P +1. polIlUle, il n ll ru liatu In cui era- AFK.ÌCA (C. rt*) l'anno 4*9. for. no, colla Tperaiiu che Dio aprircb. to Grato Vclcovti di C-itt:t^ine. Vi be loro gli occhi , c loccherebbc lu- fi flel'ero tredici Canoni Iniuriio alla ro il cnor&: che fi riceverebbero gli Difciplina . FeJì Cartagine . EccleQallici , i quali velcflero riu. A 1 nità A F A F Ihrli iieltt fiiiuionì del lor minlfle- fehte , cfTendoli llato invitato, &\c' ro . Il Coniilio fere oi alcuni| De- c{.li , dalla forca , dalla cai ita ,e dall' irei! rir^uarH^iiii U tlircipliiia . i. amore de' fuoi Fratelli , e avcnilo SI conferniò iijuello dell' anno jp-). Dio fortificalo le (ueHcbolene. Vi the ave.1 proiiito I* ufo del nuiri. fi rileflcro 1 Canoni d'ippona e di moiiioai VfKovi , Sacerdoti , c Dia- Cartagine, e i Vefcovi luonferma- coni , fotte pena di effit dc|>ofti , rono e li (ot lofcriflcro . Per toglier Quanto agli altri Ecclefisflici f dct- via ogni difficoltà , che poteflc in- Ii) , che ogni Chiefa feguira il fuj forgire intorno all'ordine della Pro- toflume. I Proibitone a' Vefcovi niiuion: , A dctcrmlnb c he tutti i|uel- cambiar il luo^o della lor Sede , e di li. che fodero creati Vefcovi prende- .iflcntarfenc per lunpo leinro . j.Che rebbero una lettera fcritta , 0 fegna- «l^ualor ci foOe fifo^no di tener liii ta di iiiatio dell' Ordinante, in cui (oncllioGener^Ie , tutti i Vefcovi di farcbbono rcgiftrati il giorno e il ogni provine ia ù raguncrcbhcroin due Confolaio della loro Ordinaiioiie • > tre cU Ti , da ognuna delle quali c- c.t.i p. 1100 e.J. Jcggeriano a vicenda Deputati , che AFRICA (C. d') tenuto in Car- larlano obbligati di pon^rfi pronta- tagine l'anno 40]. ali! venticinque mente al Concilio , o di far inferire le Ajolto. Vi fi trovaron prefeiiti S. loro fcnfe in lettere pubbliche , cui la Alipiu, S. Aguliino , e S. FofTidlo. Provincia fcriveri al Concilio. 4. Non fi 'a chi follerò gli altri Vef- Che gli Ecclcfiadii.! privi della Cu. covi . Qu-fto Concilio fece citare i luunione , e depoli per qualche delit- Dunaiiiii a entrar in Conferenza i ro , avrcbbtio un anno di tempo per ma eglino con uu'alterigla ridicola froilurrc li loro Jiuftificaiionc , e fe ricufarono di accettarla , dicendo che noi faceffcr'ji dentro l'aiuio, non vi non potevano entrar in conferenza farebbero pifi animciTi . 5. Se un Ve- con j<;ccaiori . Il Concilio fi vide ffovo prcferifce alla Chiefa o degli alIreiKi a dimandar all' imperadore Eredi Hraiiicri , che non gli fiano delle Leggi contro 1 Donatiftl , C.t, parenti , o de' parenti ez.i;indlo , Te i.p. i-<)\. 1. 1. fono Eretici , A Gentili, far) ana- AFRIC A (Cd') tenut/i InCar- t(matiM.)io dopo morte: ma quello tagini- l'alino 4e 5. alll vtl- niorti feiiza B.-ttefiino , godinn vita\ laiione , 1' Appcllanre , e l'Appella- beata fuor del Regno de' CleU to no:niiiL'rebbero ciafcuiio dei Giu- Fotio , del qiiah non pub cader dul>. dici d4'(jiuli t'irebbe aflblutaiii.'n- bio, che non abbia avti'O degli, o,* te proibito l'apiwlljr; . P;r Inip dir timi Manufcr/tii , diceM Tillemont , ai Vtrvovi di aiidir alla Corte fcir- riconoice quello Canon.- . E db che ta neceilità , il Concilio decreti, aggio. ige forii .lirargoniento fi È , che qualor alcun di efTì ci aiidalfe che Agotwio nella, fua Letteri a fi noterà n:lU lettera Cornuta , che Bontfuio, aff^rtna , che i t oiicilj r gli lì daià per la Chiela Romana Papi avearn, i condannato l'error dei e che a Kmna gli li d.irà una Let- Peliglani , che ardivano ariribnir tera formata p;r li Corie . Che le Fanciulli non Uat czzaii un lito . III}. *. chio facendo le divifiorrì , e I' altro AFRICA (C. d') tenuto in Car- fceglifiido. Lo (tttfo Concilio ordi- taglile l'anno 418. il primo di Mag- nò co.i un altro Canone rimarchevo- eio cnmpollo di olire a dugcnio le , che (:, i Preti, e gli altri Chie- Vefcovl. Vi fi derifcru r.ove Arti, rici inferiori ù aggra v.ilTero del giii- coli di Dottrina contro i Pelagiali!; diiio d,I loro Vcf.oio , pornmi» furon i al concilio d'Africa; ma che ni fon pervenuti fino a noi , e fono fe pretendono ai pfllar olire al mj- in data del punto di Maggio 4.it. re , ncnuiio iicll' Africa roniuniche- I tre ulti ri decidono a(Tolutanicn:e , là con loto. Permette innoltre di ve- che non fi pub dire di iitrlfLin uoin peccato j c qucfta ma dei venticinque anni , qualor /a vcrirà fu d.-cifa loicnnemente , con fui caftità fi trovaffe in pericolo per anatema a chiunque la cuinbaiielfc . il poter di coloro , che M chiedclTe- Oltre a nuefli otto Canon) , il pii'i ro in rntrlmonio , o ch'ella dinian- antico Ci>dlce della Chiefa Keaiina di/Te qucfta graxra xmimM in pe. . A F morte purchS quelli di', invialfe a Coflamiiìopuli , dove era >]uall ella dipende la chied.ino con rOrifinale del Concilio perchè, fe Ki Slcriinie i Vefi ovl di quello Con- ne fjceffe venire una Copia autei). cilio 3f|jeti3vauo ciò , che forte per lUa . Tratiaiito fu detto , per non fare Papa Zoiinio In propofiio de' offendere il Lcjato del Papa , che PcUgiaiii , cos'i i principali tra erti (criverclbiro a Zoiinio , e che trat- rcllaroiio a Origine, e vi forinato- lanio ofTetvcrebbeno i Canoni, x. SI no per liiiigo icni|X> (juafiun Conci- 2 l^ito quello che rif^uardava le ap. lio Generile . Od rinianenic il Pa- pcllaiioni , c S. Agodino promife , pa totlmo , avendo riconurcluto , eh' che farebbe oflervato , fiiiattanioché crafi egli lafciaro forprendcre dai Pe- fi avellerò degli Efeniplarl piti ficu» laglaiii, diede la fua ftnieiiia , cul- ri del Concilio Niceiio . j. Si é let- la qa.Ie confermò i Decreti del Con- to il Simbolo Niceno coi venti Ca- cìlio d'Africa , e conformemente al noni ordinari, c diverfi Regolanien» Giudizio di Papa Innorenio fan prr- li fatti ne' Coricilj d'Africa, tcnu» dcceUbre 1 condannò-di nuovo Pela» li folto Aurelio . 4. Si trattb dell' gio e Cclcdia , Il riduUTe alla clalfe affare dì Apiario. QuefH era un Pre« de' peni'cnti , fe abjiiravann i loto re di Sico nella Mauritania . Dopo errori , fe m gli recideva afToluia- efferfi fenduto reo di piA delitti , era mente dalla Coaiuniune della Chic- flato dcpofto e fcomunlcato da Ur. fa . S.rifle inultre una lunghilTma baila fuo Vefcovo , ed avea appeU lettera a tutte leChiefe del mondo, lato da lui al Papa , quantuncjue e tutti I Vcfcovi Cittolici fottofcrìf. foffe quefto proibiio da piA Concilj fero . L' Inipcrator Onorio fece un Africani , ed il Niceno avcffc pre- Decreto contro I Pelagiani , e ap. fcritto, che gli affari degli Ecclcfia. pn^gib lolla fua autoriiìi la decifio- Ilici terminerebbero iielh loro Pro» ne dclli CMcfa . Cane, t i.p.tiii, vincia, non accordando a quelli nef. liid. p. lo'ì. Uìd. p. iiji. <*, 6. fun altro appello . Cuntuttucib II AFRICA (Cd') lenut» a Car. Pontefice '^uiimo , fecondo il Baro, tagine 1' anno 419 alll 2;. Maggia nio , ricevette 1' appell.iiione di A» nella Bifillca di Faullo , e convo.atn piarlo, e lo riflabii) nella Comunio- da Aurelio Vefcovo di Cartagine ne . I Vefcovi d' Africa acconfentl-, airiftiio dal Primate di Numidia , e re non vollero alla pretefa delj Papa da Fauftiiio Legato del Papa . I Pri- Imurno alle a|>pelIaLÌoni dai Vefco- niaii di divetfe Provincie d'Africa, vi a Roma : il che cagionò grandi vai dire delle due Numidre , della coflernazioni , che diedcr luogo feii- Bizaccna , della Mauritania , della za rinio Cano- \urelio di Cartagine , Serviij Dei,eh' durre , dicon elfi , li fallo del fecolti era ( oitfenore , Fortunaiiano , ec. libila Chicla di Gtl'u.riflo; che de- ApLirlo fi prefenit) al Concilio con ve prcfcrivete il lume della fempll. Faudino 4 che fe' cumpatfa I^lutto- cita , e lo fplendore della Umiltà a fto di (uo Protettore , che di Giu- tutti coloro che fion cercan alird dice : volle anzi efiger da Cflì che che Dio. Slpfftende, che la Chic- rlcevclTero Apiario nella lor comu- fa d'Africa fiafi mantenuta in | of- nione. 1 Padri credettero di dovtf- fefio di giudicar I Preti defiiiiilva- prima efaminare la (ut rea condotta, di nicnie, e fenza Appellazione firiu a cui cervi egli giudificarfi co' (uoi u ia- S, Gregorio Magno . Cane. T. i ti artifizi i ma Dio |)etnil(e , per libe- pjg. mi. t ftg» rar i VefcOvl da un cUnie , In cui AFRICA ( C. d') l'anno 51 J 'c- la loto pietì pativa nioltlITimn , che nuio pef ifiabilire la difciplina , che Apìirio non jioteffe refirtcr; al ri- dovca oficrvarfi in Aftica . Si c let- roorfi della cofc lenza , e confefsbruo to un comptndio dei Canoni fatta malgrado i delitti de' q«ali era ac< focto Aurelio > I ire ultimi fono jitt A 4 pra!- . I A r A G proibire afTolutaniente di appellare ci. rono dieci Deputati di Vefcovi af> tre mire , fcnia diflinfucre tti Ve- fenti : S. Ccf.irio Vefcovo d* Arles )co»i e non Vefcovi. L'uliimo Cj- vi prefedcitc. I Padri del Concilia none v' é ritato dal vcntefimo Con. vi trattarono della Difcipliiia Eccle- cilio d' Africa , e il peiiuliinio dal fiaflica, e vi flefcro 48. Canoni , che fedicefiiuo : dal che s'inferlfce, che confermarono la DIfi ipMna già fta bi- tra quello del 419. e quello del ^I6. lìia da molti aliri ConciI) UCano- fi tennero dyc ConcllJ generali, de* ne che ptolbilce a' Preti, ea't'hìe- quali non ne akbiaiii noi oeiTiinano- rici , tanto d! Città , come della Dio- tiiij . C . Tom 4. p. 16)6. cefi , di ritener l Beni della Chiefa, AFRICA (Conc. generale d') I' fenia poterli vendere o donare , xnno conipoftu di dugendiciaf- fotto pena d'indennizzare la Chief» {c:te Veffovl , convocato in Carta- del proprio , e di cflcr privati della gine da Keparato Vefcovo di quel- Coniunioiic , p^rc che fia l'origine la Città, a (cnor del coUunie,'che dc'Beiwfiij! inipcrcioc hè fin d'ai, era (lato per lungo tempo interrotto'. lora coii'inciavaiifi a dare -i ChIcrI» Vi (1 dimandò all'Imperatore Giudi, ci de' fondi 'n ufofruiio . Invece de- nlano la reltiiuziuDc dei diritti e dei gli l>ipciidj. che d'ordin.itio loro Ci tci.i delle Chiefe d' Africa , ufur- davano pel fervigio. Ttm.^, Cote, paté d.li Vandali j il che fu aocnt- g. ijSi. daiu con una legge del primo di A- AGNAM (Cd') Afamum, 1' goflu dello (liCb aiuiu , Tom, i. Cene, an. 1160. Z4. Marzo. Il Papa Alcf- fandro III. afTillito dal Vcfcov), e AFRICA (Conferenza d' ) l'an. dal Cardinali di suo (eguito , vITco. <$4; tenuta ra Pirro di Cuftjntino. niuiiicb folennenieiite l' Imperaior Fe- poli e S. Mjrttmo Abaie , in prtf n. derico j e dichiarò tutti quelli, che za del P,itriiio Grrgoiio , c di .li- aveaiio giurato fidelià a quel Prin. quami Vefcovi . S Maflinto vi di- cipe, affiti dil giuramento. Non moDrti , che c'irano due volontà c pare , dice il Sig. Fleury , che Fe. nj far in pczii , \\t ador.ire le Ini- n)c a <]uelìa degli antichi Conciljdi magliii , fcnia ricevere il feconde Andra e di Nco:cfarca . Couiutio. Concilio NictiiO , quantunque il Pa- cib {olaniente v;rfo la metà del de. pa lo avciTe approvato ; e tuttavia cioio C'jcolo cenarono di aver auto- egli è d.i piti cer'o eh; furono rità In Oriente e In Occidente, FI, fcmpre in Comunione colla .Santa Se- AIX-l A-CHAPELLE ( C d" de fcma ntcrci rilevare; , un nio-I l'an. 3 9 nei mcfe di Navembre . mento d' ioti rrnzione , VI Ci irattb la tjuidionc: Se Io S|il. AIX-l A-CHAPELLE f C. d' ) rito Sanio proceda dal Figliuolo l'an. 3t6 GII Atti di quello Con- , come dal Padre Per deciderla , r cilio fon diiifi in due parti. La pri- Imperatore niaiidb a confuliar Papa ma cunticiie tre Capi . Il due pri- Leone, col quale I Deput^itl ebbe, mi traili dagli antichi Canoni de' ro una gian confcrcnia Copra la pa> Padri muilrano , qa~>I dev' cffer la rota, Tilìequf , cantata net Sinito. vita e la dottrina de' Vefcovi, de- lo delle Chicfc di Francia e di «pa- gli Abaci de'Canenici, de' Monaci,, gna ; che in qHc' tempi non cant.i- diì Preti; fon piati olio cfortaiioni vali nemmcn in Ronia . Il Papa a. che Icpgl , e la maggior pirte folio vrebbe dcridcraiu , che fi pr(icede(Te fcnteni* dei Padri e dei 1 anoni , e dapperiu.'to colla (tefl;< rii'erva ; non minacciano di dcpofiitoiie il Vefco- condannava pcrb quelli che cantava- vo, od altro Ecdefiallicu , che fi no l'addiiione, Fitro^uf : confeifa- icollerà d.ill' bbbi.dicnia dcil'Impe- va aiir.I , > he qucita p.irola fpicgava rador Lhì^ì , violando il gluramen. la vera Fede; ni.. rifi>ett:iva i Con- tu predatogli di fedeltà . Il teria cilj, che ave.iiio proibiio Jl nulla contiene multi avvertimenti agli Ec- aggluenere >\ Sinibolo. IM. clefiaftici , a' Monaci , all' Iniper.itor AIX.LA.CnAPELI.E (Cd') Ideffo , a'fuo! Figliuoli; a' tuoi Mi- l'an. iti'^. oel mefe di Si.'ttenibre . nillrl. la feconda p.irte è indirizza- Vi (i (}t fé una regola per i Cano- ta a Pipino Re di Aquitania per nici , conipol^a di i^j. Anicoli. Un' obbligarlo alla rcftiiuiiuiie de' Beni altra pur ("e ne fece per le Canoni, Ecclef^Olci . SI rifponde alla obbie- clieffe , che conteneva g. Articoli . linne dei Secolari ; Che msl i fer- Er.ino qiierte vere Religiolc ftrcite virfi di qucfti Beni nei nollri bifo- con voto di Caftiri , e viventi in pni ! mi i Vefcovi fanno vedere Claufura velate, e venite di ne. dille Sante, Sirliinre , che fin dal ro . Id. principio del .Mondo , I Santi hanno A1X.LA.CHAPELLE ( C. d' ) fatto a Dio de'Sagrifiij, e delle of- l'an. 817, Vi fi fecero delle Codi- ferte , che gli fono ftate grate; eh" tutioni fopra la Regtia di S. Bcne- egli ha approvati i voci co' quali dccro , che furono cunferniiie dall' gli fi coufagravan» de' beni (l.ibill Imperator Luigi , ed cfcguitc per c ha dato a' Sacerdoti tutto ciò , eh' fuo comando . /V, era llaio a lui cpnl.igraio ; eh' egli AIX'.LA-CHAPELLE ( C. d' ) pun^ feveramcnte coloro, che han- l'an. Sz j Queilo Concilio fu una no trafcnrato II fuo fcrvigio , u cpnt'egoenia d| quello à\ Parigi dtt> p.-ofanatc , t faccheggiatc le cof< f.'.n. io A i fame. 11 Re Pipino ebbe riguirdo fa , e la riforma de' Coftumi , fim'il alle crorta!Ìoni de' Vefcovi , e fece all' Incirca a quelli del Concilio di loro fcftituire 1 Beni Ecdefiaftici , Bourgcs dell'anno precedente . Que- da chi gli avca uTurpaci . Toni. 7. llo concilio fu a|<|irovaio con un Co»f. p 1700. Breve dol Papa dell' an. 1586.^0//. AIX-LA-CHAPELLE ( C. d' j Co»c. Tom. 15 ;> if. i->. * ftg. l'an. ti%. In quelto Concilio 11 due ALBI ( C. d') JllUtMfr , I' aniid Re Luipi Calvo,t e Carlo per or- »I5+. l'AgollOi tenuto da S* Luigi dine de" Vefcovi divifero il Regno nel fuo riiorcio dalla prima Crocia- di Lotario in Francia , con promcf- ta . Zoeno Vefcovo di Avignone e ii di governarlo fecondo la vaioli- Legato , col configlio , e approva, la di Dio , e non come Lotario a- zlonc di molti Vefcovi delle Pro. vealo aoimlnittrato . D- M. viiicie di N'arbona , di Bourges , di AIX.LA-CHAPELLE ( C. d' Bourdeaux) , vi pubblicò un Rcgu- I' anno l!(o. 9. Gennaio , tenuto a lamento di fditantuii Canoni , parte motivo della Regina Ticborga, ino. per la eftirpazione della Erefia , par- glie di Lotario t che fi riconobbe rea te per la riforma del Clero . Vi li di un grave delitto in faccia de' rinnovarono I Canoni di quel di To- Vefcovi . Ella fece la ftcITa confef^ lofa dell'an. iti;. In qucQo Conci- fione al Re , ad alcuni Signori , e lio vi fi nominano Iiniimrati gli Ere ai Vefcòvi di nuovo in una fecoii. Ilei, che fi chiudevano , come con- da Afleniblea , tenuta pur in Aix-la> vcrtiti per forza j' perchè infatti fi Cbapelle, alla metà di Febbraio; e chiudevano tra quattro mura . T, fu rinchiufa in un MoaaSero , don* 11. C. p. 7la. de in appteflb fcappb . Tom. S. Coae. ALCrtLA di Hcnares ( C. d' J p. 69*. Comp/uttnft , r an iji'j. 15. Giù. AIX.LA.CHAPELLE(C.d')( noti gno , da D. Giovanni d' Arragena^ ticoiiofciuto 1') aii. agli %, di Arcivefco\o di Toledo, da tre Ve. Aprile . 1 Vefcovi fupponendo fen- fcovi , coi D'putati di tre altri af^ xa ragione la nullità del niatrinio- Tenti t Kdn vi fi feccrd che due fu. dìo di Lotario con Ticberga gli li Canoni; .DM. |iermifero di Cpufare un' altra don- ALESSANDRIA ( C. d' ) Alt. Ila , e fposb Valdrada , con gran di» ttHdriiiiint y l'an. folto il Ve- fpiacefe de' fuoi Sudditi piò fedeli. fcovo Demetrio, il quala vi degra. AIX-LA.CHAPeLLE ( Cd'; db Origene per eirerii mutilato. In 1' alt. ii^i^ Fu (]uelta una Corte un'altro Concilio tenutoli pocaZtcm. piena dell' Iniperator Federico per po dopo, egli vi defiofe lo fieno O- la CanunizLazione di Orlo Magno . rigeiie dal Saicrdozio , e Io fcomu. La cirimonia i' é fatta alli 19. Di- nicJ»; Ola parecchie Chiefe preferd cembre . NeCTuii Papa non ha mai la dlfcfa di Origene. Demetrio fe contraddetto a cjuefta Caiioniiiazlo- la prefe còn Origene per una fegre» ne, quantunque fatta da Sciamati- ta gelnfia in veggendo la flitiia , ci, e coll'auiorità di un'Antipapa; che tutto II mondo faceva di fua c d' allora in poi fi fa la Fella di duttHiia e di fua virtfì . Se la pre- Carlo Maf nu come di un Santo , in fero contra Oripcne , dice S. Giroi alcune Chiefe . Pi. laino , non perchè egli infcgnaffe AIX In Provenia (Cd*) 1' an. nuovi dogmi , non pe'chè avefi'egl/ i;S;. nel mefe di Settembre da A- delle fciitcnze eretiche , come i fuoi Ictfandro Canlgiano , Arcivcfcovu di niniici volevano perfaad.;rlo , ma quella Città, afliUico dai Vefcovi di |>crchè non potevano cumiiortare lo Apt , di Sap , di Riez , e di Si. fplendorc di fu» eloquenza ; e per. ficron fuoi Suffragane! , e Hai chii qtlaod'cgli parlava , parea che gran Vicario del Vcfcovo di Fre» tiitti gli altri follerò riind . Orige- ju5. Vi fi fecero molti regolamenti ne fcrilTe una lettera ai fiioi amici Hiillfliiiii per la jDifdpliiu della Cbie» pct dolere d«lU Idgiufliiia di Dc« me» , •A t a n tttti vtneiavo s' ingannava , e caj ' rrrtr ^«ri" * .KYj .. :fi3 di Sabellio : cher.' r fi^ r r-j : aeteita certi eriuiimniiaeraDiii , cnc uciuiiiuu nuli è Dio, ma uua crea, gli i' Imputavano diceva ìh effi tura tratta d.il nulla che pel (ab: , i che riiiictieva luci iilmici c i Cuoi libero arbitrio £ Itato egli capaceI calunniatori .il pludiiio di Dio di vizio e di virtA ; ma eh' effendo; credciiduri yì(i obbligato ad aver mutabile per natura , avea voluto coniiialTone di loro , che ad odiar- perfeverar nel bene per libera ele- li \ e aiiiando meglio pregar Dio zione : che Dio fapendo che fareb-, che uraflcloro niiferliordia', dìc]uel- be così , gli avea dato anticipata- lo che deCderar ad cffì itcrTun ma- mente , e in villa delle o; ere buo- le. Tuttavia i Tuoi Scritti fono fla- ne , eh' ei dove» fare, la gloria che ti condannati dal quinto Concilio avea egli ottenuta per propria vir. Generale. H/V'o». Ep. 19. Pini. ti') : eh' egli avea il nome di Dio Orig. ap. tìkr. I: 1. idv. RvjSi . p. folamente per partccipaiiunc , al par II. e jrs degli altri uomini , ma eh' ei non ALbbSANDRlA ( C. d' > iiietr. era veramente Dio . S. Aleflandro ti loci, come dice il P. Labbc 1' dopo di aver fatto venire a s8 Ario , an. 2J5. all' iucirca . Jcracle d' A- volle ritondurlo ni dovere colla dui- IcfTandrii vi ricoiidiilTe alla fede ceiu : impiegb prima gli avvertì- Ammonio, che avea travviato . La menti e le esortazioni per fargli Città di quefto Vefcovo , dove fi aprir gli Occhi (opra il fuo errore. tenne il Concilio, ron i nominata . Ecce tener eziandio delle Coiifercu- D. M. ze col fuo Clero in prefenza d' Ario i ALESSANDRIA (Cd*) l»aii. ma Ario pcrfillette ne' Tuoi fentimeii» )05. ovvero jo(.. fott» S. Pietro ti , e foUcnne con impudenza tutto Martire. Vi (i d fagrificato api' idoli, e dì molti al- fcomunicarlo In un' Ademblea del tri delitti . Mclezio per vendicarfi fuo Cifro . IJ. comincib uno Scifma , che durava ALESSANDRIA (Cd*) l'an. tuitavi.t 40. anni do|io . Tiìl. jl.'i. tenuto da S. Aleflandro alla te- ALESS*\NDRIA (Cd'; l'an. tta di cento Vcfcovi d'Egitto, fen- }I9 , ovvcr ilo. tenuto da S. Alef- la contare i Preti che vi afTiltette- fandro e da tutto il Clero a motivo ro . /.rio vi fu interrogato Intorno dell' Erefia d' Ario, che in eflo fu alla fua fede , e all' ercfia , ond'era condannato . Ario era Curato della egli accufato. Ario loHenne con au' Chiefa di Baucalc in AlelTandtia dacia il fuo errore ; e quando I Vc-, non era egli privo di talenti eter- fcovi ebber udite di fua propria boc- ni , che imponevano , e avea tutte ca le fue bellemmic , lo anaieniatiz- le apparcnie di virtù . Lagclofiach' larono col fuoi Settari al numero di egli ebbe di vcdfr S. Alcflandro Ita. undici o dodici tra Pfetl e Diaconi. biliio fui trono di AIcITaiidria pre- Coiroro follenevam che v' era ftatn, cipicollo nella Erefia un tempo , In cui il Figliuol di Dio La vita edificante del fuo Vefifp. non cfiflcva , e quindi eh' egli non vo non porgendopli nefTun prcterto era perfettamente D'O . Ario fi rl- di lollevarfi contro di lui , s' avvi. tirb In Paleltina , dove forprefe pa- it> , che fotTs d' uopo attaccarlo nel- recchi Vcfcovi, e fece di multi Se- la crcdenia : e ficcbinc S. Aleffandro guaci . Il ]nti riguardevole fu Eu. predicava, conforme alle iflruilonl febio di Nicomedia , Città di fog- eh' egli avea ricevute dalla Chiefa , giorno dcgl' Imperatori di Oriente. che Gclucriflo , Salvator iioflro , era Eufcbio ci godeva una gran ripu. anche Dio ; Ario fu ardito di affcr. razione alla Corte dell' Inipcratore , mare, prima in quilche privato col- e (loflcdeva il favor di Cuftanza loquio , e poi pubblicamente , che moglie di Licinio, c Surel/4 di CoJ itan. A L ftiiulno , e fi pub dire , che ira lut- ta al tre Imperatori una lettera ))!&• ti i f,iUiori d* Ario , non davi il fe. na di nuove calunnie in giuftihca. cpiido, più celebre di lui , e ch'ab. no da tutto quello : rifalgono alla hli hvto nuggiori danni alU Chic» origln; delle perlccuiloni (offerte da fa . It. S. Atanafio, ed efpangoiia . che gli ALESSANDRIA ( C. d') l'an. Ariani lo avcan prelo in odio fin d' jl*. eirtu'o dal celebre Orto « Ve. allora, ch'egli era folaniciitc Dia. fcovo d!l Cnrdovi , invUiu di Ciir> cono . provano che li fu) Ordinazio- dova pur l'i ncdiare alle lurbolenre ne fu fecondo tutte le regole : offcr- cagiOMJie dilla EreTu di Ario, e per vano ch'tuCebio di Ni^omedla .ivea edere il mediatore della pace della cambiato Sede pià volte : e ch'egli Chicfa . Ofìo li adoperi) in (jucito fa confillere la Rcli;;io i: nella ile. affare con tutta fedeltà, econqurl. chciza, e nella grandizia delle Clt- la follecliudlne e premura , ch'erano fa, dimenticando, che cbiuiique è degne di fua pietà , e della conA. una volta icgito atl una Chivia per dama , ch'avea \n lui 1' Imperado- Vefcovato , non d.;»e più cercarne re . Vi fì trattb a fondo tutto ci!» un'altra , per non efftr trovato adul. che rifguarda la Trinità , e la con- tero , fecondo U dottrina dille San- danna della dottrina di Sabjllio . te Scritture : fanno v.d;re , che II Noi non abkiam fu di quello Con- Co'.icllio di Tiro non tneriti il no- cilio di molli lumi, nè Cu di quel me dì Concilio, pcrcht. i. Apol.f. Jìo.&fei. vo di quella Città , in luogo di S. FlfUTi . Aleffsndro . ALESSANDRIA 1'( C. d' ) an. ALESSANDRIA ( C. d') l'an, 3 Ci, tenuto da S Atrinafio di cunccrio tenuto in f.ivure di S. Atana- con S. Eulebio di Vercelli, per de. fio: Ci celcbrb dopo la morte di Co- liberare con elfo lui , e cogli airri (tantino: e v' iiitervcimcro cento Ve- Vcicovi intorno agli aff.iri della Chic- fcovi della Tebaidc , della Libia , e fa , e particularmente per l< riunio- della Peiiiapoli. VI Ci confntjrono ne della Chiefa di Antiochia . Gli tutte le calunjile prodotte contro S. Ortodotli eraro vllfuti lungo tcm. Atanafio dagli Eufrhianl . In quello po uniti di coinnnioiic to^li Ariani , Concil'o regiib la liberta : il tutto ni) eHendoli Analnicntc fcparaii nel pafsb fecondo le regole , e in un mo- noti av.ano potuto ottenere da. do affai diverfo, di quello ch'era gli EullaiLiani , ch'erano gli amichi avvenuto tre anni addietro in quel- Cattolici di qUL'lla Città , che vo. lo di Tiro. S Atanalio vi reftb pie- lederò unirfi con elfo loro . namente giuftìficato . Gli ftelTi Ve- Qticflu Concilio £ uno de'piA im. fcovi fcriTern una let era Sinodale por. aliti , che fienfi niii tenuti nel. a tutti gli OrtoJofli , affine d' efler la Chiefa, per la quali-à el'impor. piò forti riuiirsidoli contro l'errore. tania delle fuc di.iiil»ni, e per U Eglino In juclli lettera fi lauicnia- purità della fed. , e il merito di quel, no , che gli Eufeblatiì. non ceffalKro li che lo comi allevano. Oltre a S. di perfcgultare S. Atanafio ; che lo Aianafio, e a S. Eufebio, travi S, han fatto efiliare ; che hanno fpcdi- AUcro di Petra nell'Arabia , PafHa. Ito à . , A L »fo di Salf e parecchi altri al nu- matitzart le ftolte empietà di, Sabef. mero di vcnil Vi fi Itudiaruiio con lio , di. Paulo Samofatcno , di Va. tutta l'appVicaiionc portibilc 1 nicr. Iciiiino , di Bafilidc , e dei Manichei ; li arcoiicì |oi di tutta la Chic fpicgaiione clatta d 1 mi'.lero della qual fatio ebbe Incar.iaiijne . Vi fi rirpoiidc ali^- prin< origine lo Scifnia dei Luci feribili , cipall obbieiioiii di N:'Uorio;c tcrniina che dutb ouar:><>t'ajmi • !>. EuleI io finalniciue loì dodici celebri Anate- «Il Vercelli fcgnù in Latino i De- maiifmi , o.cr Capitoli di S Ciri!, creti di quello Concilio alla teda di lo ; vai dire, che quel Salito avea tutti gli -litri Vcf ovi , dopu S, A- fceltc alcune Propofiiioni di Nello- taiiafìo. Ruf I. i. c(.rato- f. i6. re ad appigliarfi alla Fede Nicena . ALESSANDRIA ( C. d' ) l'an. V- M. Cii. alli 4. Magiiio ( lon rlconofciu- ALESSANDRIA (Cd') I' an. 13) dal Patriarca Ciro a f.tvure dei 170, o in circa. Di qucftu Concilio Monotclilll . D M. S. Atanafio l'cridc al Pontefice Da. ALTHEIM nella Rciia (Cd') inafo per rendeigli gratie della con» AliI'ti—ti'fit l'an 4>7 alli IO. Set- danna da lui prujiuntiata contro U(> teniiirc . Un L-gato del Papa vi af. ^acio e Valente . IJ. Cilleitcì c vi 11 fecero parecchi Ca. ALESSANDRIA ( C. d' ) I' an. noni H ^01. Vi Ti coiidajinaronu gli Scritti ALTHEIM (Cd') l' an. 9}". ^i Origene , che furoii aliresi con- VI fi fecero ttcntafett- Capitoli , dannati in Occidente , Teotilu vi che a noi non pervennero. Id fece pur candannire i quattro gran ALTINO (Cd') AliiatHft, V Fratelli . Lo ilelTo anno li celebra, an. tn, S. Paulino di Aquikja v* rono parecchi altri Concili in Orien- iniplorb il foccorfo di Carlo Magno te , contro gli Scritti di Origene . contro Giovanni, Doge di Venezia, Till. che avea precipitato dall'alto di una ALESSANDRIA (Cd') I' an. Torre Giovanni Patriarca di Grado. ito. in Novembre , raunato da S. QucH'c il tutto, che fi fa di que« Cirillo, Patriarca di quella Cina Ito Concilio . IJ- , per comunicarvi la lettera che Ce- ANAIARBO ( Cd') An^zarH. leflinu Papa aveagli (critta , e quel- cunt , l'an. ^n- I<> quello Concilio la altresì , che )u ilelTo Pontencc molti Velcovl , a ciempio di Teo- avea fcritta a Ncdorio . Il Concilio doreto , li riunirono a Giovanni di deliberi di fcrivcre una tcria lette- Antluchii . Id. ra allo ficfìo Neliorio , per avvertir- ANCIRA ( Cd') Metropoli del. nolo con un terzo monitorio , tanto la G^l'^ia Aicyranum 1', , tra an. a nome di quel Concilio , quanto a e ;i9. dopo l'adjua . Si crede nome di quel di Roma , a correg- con fondamento , clic fulTu quella gere I luol errori, e ad abbracciare un Concilio Generale di tutto I' O* la fede Cattolica ; altrimenti gli di- riente i imperciocché vi fi trovarono chiarano, che non vogliono più a- dei Vefcovl , uon folamente della ver Comunione con 4ui , e clie noi Galazia , ma dell' Eleli'onto , del terrebbono più per Vefcovo . Que- Ponto , della Bitinia , della Llcao' lla Lettera contiene in primo luogo nia , della Frigia , della Pifidia , «na profefTione di Fede , che tu- d:lU Panfilia , ^della Ca]>padocia , della A N A N M <>clla Siria , della Palellina , e dell' Ar- facoltì di giudicar gli affari civili , iiKiiìa inafiEiofe . Quindi c , che v' gli Ecclefiaflici rivol^erannofì ad e avranno confeffati i lor falli , fa- ilcmmle dell' Ariancfìmo . 1 puri A- ranno ammefli alla penitenza pubbli, riani inlcgnavano . che il Figliuol ca , fecondo che il Velcovo giudi, di Dio iiqu era , che una (enq. cia di Tureiia leiiiitn ad Angers ) le Scuole, delle Univcrfiiì . 'Tutti l'an. U4.8. ili Lu('l o > da Giuvai). quelli Regolamenti furono confcr. ni Arcivefcovo di Tours , e daifuol niat! da un lireve di Gregorio XIII. Suffragatici . Vi fi fecero diciotiu d.llo (ledo aniis , e pubblicati per Rcgulamcnii per rirornure gli abufi . ordine di Enrico III Lath. Coli. Il primo comanda a tutti i Preti di Cove. Tom XV p i^lt. recitate l'Ulfiiio dei Morti .almeno ANSO vicino a Lion ( Conc. d'J di ire Lciioui , nei fiorai che non Anfinfi , \' in, ijij Goftiiio Hi Ma. daranno Culcnni : j-'oibifce di dare con vi cffofe I (uoi lnneii i toiitro la diltribuiioiie a quelli che non i(' Bu ardo Arcivefcovo di Vienna , iilterannu all' Uffitio : di parhre in pet' aver ordinato dti Monaci Clu. Coro fen».a iitceiTiti : di recitar le iiiaceiifi , quantunque qu 1 Monafte. Ore in privato: il Concilio inglun. ro foffe nella Diocefi di Mjcoii . L* picditare la fe di p.uoU di Din con Arcivefcovo di Vienna nomlnb S. ignita.- pioiblfce i Mjtrimonjclan- Odilone , eh' era prcfentc , come dcllini ) e le felle ridicole , che fi garante di fiia OrdinJiione • L' A. fanno, quando uno fi inariia la fc- bate Odilone fpiej^b allora un privi* cond; I 11 (cria volta, Tom. XII. legio del Papa , che gii efencav» Cote ita. f. ij 5 1. dalla Giurlfdizion: del Vefcovo . I ANGERS ( C d')ran,i5g|. fu Vefcovi fecero leggere 1 Canoni , f ima coni:nua2.iunc d' (quello di Tours quali prefcrivono che In ogni Pae- dillo Hello anno , c che a motivo le, gli Abati e 1 Menici limo fog. della Pcltiknia fopravvenuta a quel, getti al proprio lor Velcovo , e In la Citta fu tra:^ ferito ad Angus . confeguenia fi dichiari) nullo quei Jn primo luogo vi fi fecero del Re. Privilegio, che v'era f«rmalineiite golanicuti uiilifTimi fopta molti log. contrarlo. getti impot ami . Vi fi trattò del ANSO (Cd'} l'an. iios.tcnu. Bactcfimo, della fcelta del Padrini . to ii 4.. Areivcfcovi , tra 1 quali Vi fi proilìì di reiterare quefto Sa- S. Anfelmu Arcivefcovo di Caiitor. gramcnio , ncmmcn fotto condirlo, beri, e da 8. Vefcovl . Ugo Arci, ne, a rjuclli clic lo >vcana ticcvu. vefcovo di Li'inc vi diman.l!» un ro i»(,\'< Eretici , e che avcffcro ini- fnflìdio pL-r le fpele del viaggio che piegato la inatetìa , la forma , e I' dovca fare a Gerufalemmc, avendo- Inteuiione richicUe . ne otteniuu pernii iTìonc dal Papa . ì. Vi fi iritib della Coiifermaiio. Tom. X. C. p. (ij. ne , della Eucarillra , del SagriAzio ANTIOCHIA (Cd') Antlocie^ della Mcifa , del Matrimonio , dell' num , r aii. 1 jz convocato fotto Ordine , dell.) cclcbr.irìoiij delle Fe- Fabio che n' era Velcovo , e che ilc , del culto delle Reliquie. Inclinava allo Scifina di Novaziaiio j. Della Riforma , e della Difcl. Credefi che i Vefcovi vicini , te- plina Eccl.'fiallua , del dovere dei nicndo le conicqucnze di qncito Self- Vclcovì , de! Canonici , dei Curati cc. ina , volcfleto teitere cjucla Conci. SI ordina ai Monaci di portar una Ilo. Il Sinodico dice, che Demetrio gran corona , e ifi radcrfi la barba icnne un Concilio, iiiAiniocfaia, dn- e lu pioibiio a tutti feiia . per quanto fonnida lille U cui vita |>^r ;iUra era poco con» fi foffe egli rcnduto col Tuo potere , forme alla fornita dsl fu» Miiiide- e colla fua tiruitiia. S. Dionigi A- ro . La corruiioiic dei fuoi coftunii leiTandrino tra gli altri lo confutò gli fece psrJjrc la cogtiiiione della atnpiamente • ila per rimediare a un verità . Egli iiil'cgiiava , conu avca male tanto pcricolofo, i VefcovI di fatto Sibclli» veitu l'ali. 155. che Oriente con-enncro da tutte le par. il Padre, il Figliuolo, c lo Spirito ti in Antlo.hia, c in grandlflinio Kaiico iioii erano , che una fola per- numero. Quelli che li trovarnn prc foiia : che il Verbo e Is Spirito fenti al Coticilio erano già per la Santo erano nel Padre , ma Tenia maggior parte chi.iriUinii ; ira gli aver cTiileiiia reale o [jcrlonjle , ma altri Firmiliano di C'elarea In (.ap- folanitiue coirjc la ragione c pi-11' pidocia , S. Gregorio Taumatuigo Uomo i in guiia che non c'era ve* Vel'covo di Neocefarea , e fuo 1 r.i- ramente ne Padre , uè Figliuolo tctlo, Atenodoro Vcfcovo' di un' al- uè Spirilo SaiitJ , ma fotanientc tiii tra Chlefa del Ponto , Kleno di Tar- t'olu Dio - Cib nulla ottante egli ti. l"3 in Cilicla , imeneo diGerufalcm- cuiiofceva che il Padre produceva me, Teoitcìio di rti..ua in Palerti»' il Tuo Verbo , nia folamcnie per o. na , MafTimo di Bosforo. Vcneera- pcrare fuori di si ; nel che diti'eti- no ancora p^ric. lii al.rl , con una va da Sabellio . Il ftio errore intor- quantità Ji Sacerdoti e di Diacnin . no all' Incarni [ione nun era nieii Allora quan.Io furono raunaii S. Dio- capiul: i non voleva che il FigliucJ nigi AlelTandrino icriile loro per ani- di Dio fofTe venuto dal Cielo : fo> mare il loro trio a difefa della v;. (teneva che Gefucrifto era uoni ter. riti. Non fi fa preciiamente ci6 che rciiu, e puro uomo, che di fua na- fi.ili opjrato in quello Conrlllo. Qiic. tura non era 111 nelTuii conto l'upc. Ilo folo fi fa , che fe ne tennero pa- riuro ai;liaitri : confelTava ch'egli recchi fu, qu:lto affare, uno nrlii4. avea in sè il Verbo , la Sapienia un fecondo , di cui fi ignora il, tem- c II Lume eterno , ma folam^nte per po , e un terio n.l lOr). Quello che abitatiuiie e per operazione , e non e fuor di duU^jo fi c, cHe Paulp per unione ;.ei fonale . Qiiindi ani- fece tutto ciò , che potè per nafcon- metteva egli in Gefucriftu ilue lpo« dcre il veleno della (ut Erefia ; che ftafi, due Perfona , due C^rifti ,c due i VefcovI clpofcro la loro Fede col. Figliuoli, uno dei quali era Figliuol la niaegior diiireiia, e che cforta- di Dio per fua natura , ccuciernoal rouo fortemente Paulo ad abbando. Padre, non elTetiJo fecondo lui che nare la fuaErefp j che ejli proteffb, 10 fteflb Padre ma che quegli che che non avea mai, tenuto gli errori, era Figliuol di Dio, e di Maria che gli fi imputavano , Si raccoglie non era Crifto , fe non in un fenl'o dalla Lettera Sinodica dell' ultimo iinproptio ; che egli non era , avJis di qticfti Concili, che nel fecondo 11 che nafccfle di Maria ; che rgii di elfi S. Fii milianocondaniib gli cr. era foggctto al tempo ; che non avea roti di Paulo , e che quello Eretico ricevuto il titolo di Figliuolo di promile di curreggeic 1 fuoi errori . Dio, fe non perchè era II l'oggior. Ma ficcoine In prò; rclTo fi rilev;, , no del Figliuolo veroi per maniera che egli avea ingannato i Vcfcovi , che Geiucrillo era giui!n , non per così quelli fi radunarono per U ter- natura , il che è proprio ed cllen. za volta in Antiochia al numero d| ziale carattere della Divinità , ma fettanta , fecondo S, Ataiufio, c di ("ohmcntc ])crchè efetcUava la gli'.. ottanta fecondo S. Ilario. I Padri , Aiiia e la virti*!} non psr la fui u* dopo aver impiegato le ei jrtatioBi e niono , ma per la fua comanicacione le preghiere predo Paulo, rtabilito- col Verbo Divljio . Ho Lliijtamcnie l'unione delU natu. B r, , iJ A .N A N lì Divina , e dolU natara Dinani ta. Siccome Eufebio di NlconiedU iielN (oì.i fierfo s di GcfuctHto , c non perdeva nifiuna occafione di pro- 1,1 dldliiiiaiie perCun.ilc del Pidre e muovere i fuor diietini. lOsì jpprofiut) del Figliuolo III una l^oU Solliiua , di quella , c col pret Do della d di. Paulo fu i.ouviir.0 >il tuici 1 fual cazione di quelto T'ni|'io, fece rau. errori, e ro)>ta(tuiio di credere , i tic Ilare un ( oncilio 1 il cui «ero (coro CìclUcrilto non era che un uomo . era dì aloiire la Fede delibi Conlu- Fu di ofìo a ruiil ts'I e fcnni dì. ll'inzialì a . V iiiccrvcnneionovaina» caio 1 (a altresì pel giudizio .li fette Velcovi ; nJ non ero di (|u:» tulli i Vtfiuvi del mondo , eflei do fli ce n'erano alnicii qujrama di A- (tato ricci uro dapi'eriutto il decr?. rian! . le Proviiule dille quali fi co del Con, ilio Ti'eoI I. i. c iJ. r.ccolfiro erano la Siria , la Feni. p.iii Butti. I fil e li p. ijS & eia , la P.ì1lI1ìmì , l'Arabia , la Me. {. p. l'I Vll.c.ìo. Hijt.MÀ atl, 164, fopoumia , la C'cilia, l'IUuria , U t. 17 Tilt. Cappadocia , la Bitmia , e la Tra» ANTIOCHIA (C d')(iioii rico. da. 1 Principali furono Eufebio di. nofciuio ) l'an. jji. GII Èuiebia I, venuto ufiirpatore della Sede di Cu' fo|>ra un falCu dcliicu, di cui fece- flantinopoti . Teodoro di Eraclea , ro eglino (Icltl accuGre S Aianalìo, Narcifo di Neroniade , IMacedonc di lo desolerò , e uiicniiirro da Coftun. Mopluefla , Mcris dlMacidonia, A> tino, ch'ei foffe rilepjto a Filipi'i caccio di Cefuco , EudotTo di Ger» nella M4ctdoi>ia D. M. iiianicia , e pol'cia di Coftantinopo» ANT lOCHI -^ ( C. d'; verfol'an. ti, Georglo di [..lodicea , e Tcoi re- Jfo. Gli liufebiani avendo inleCo no di Tiaiie in C 'ppadocia . S. Maf. che S Atanafio era andaioa Roma fimo Vefcovo di G.rufjltmmr ri u- , ne furono niulio colteriiaiì , non du> s^ di alTiderv! . riruvvencnduli , dice birindo che le loro Impodure non il Sig Ftiury , com'era c(;ll lt..io foITcro faillnieiiie fveniaie colla lua forprcfo ptr lonofcrivere alla con- prifeiaa . Per prevenire , fe folle danna di S. Atanafio . peirblle, dò che (enievano, lenii' In quefto Concilio non comparve rune di farfi Giudici della Ina cau- iielTuii Velcovo d' OcciHeii'e , ni al. Ta , e leniiero un Concilio , in cui cuno a nome del P^-pa . L'impera. dichiararono , che im Vafcovu , il dor (othiizo, che non ci ved^a per quale dopo cflcre flato dcpodo , ri- altri occhi , che defili Ariani , vi pigliava di fe le fuc funzioni , feii' afliftitte in pcrfona . L* oggetto de- u l'auioiltà di un nuovo Concilio gli Eufcki.ini era di opprimere S. non potrebbe mai elhic ridabillto . Aiaii.ifio . ,Si rinnovarono contio di Quindi fciita cfaniin.irc la nuli ti lui le accufe del Concilio di Tiro , del loro Concilio di Tiro, flabili.'o- tante volte confutale , Il carattere HO In AleiTiiidria un Vefcovo d.lla dfgli Ariani era in fatti fingolare; loro Fazione . Qurllu fu Gregorio rinnovavano fenza fine le Itcffi' ca. di Cappadocia , Ariano di.hijrato lunnie rancide . la cui Impoltura era, e la cui iiiirufioiie fu delle pift |r- flara ridotta all'ultimo grado di evi- rcpoljtl : imperciocché fi fece ac- denza , e riproducevanlc con tanta compagnare dai foldaii, c in i)Uef)a Impudenza , rome fc mai non li occafioiie fi conimifero delle violen- foflTe a quelle data rifpofta . Vi fi za e dette crodclià degne dei Paga- aggiunfero de'prctrfi oiiiicidj cagio- ni Till nati , dicevano , dal fuo ritorno in ANTIOCHIA (Cd') fan. AK'fTandrla . Fu dunque condaiuiato C0)ivBcata dagli Euleblaai in occa* quel Santo Vefcovo , coin^ indegno fiOiie della dedluilone della Chicfa di cfferr a', ot ato; e poi vi ftelcro d'Aniiofhia L'impcr^tor Coftjii. tre Simboli , 0 Formular j. tino ne avca cominciala ti f.ibbrica Nel primo non parlano d i Figliuo. con una magnificenza degna della Tua lo, fe non con grande riferva , ni pietà e Coti, nij aveala coiofiu- Qi.ii, fai) bl'o dei vecabuli lii Solta Li n- J A N A N .« li e Ji CoiifolUiiiiaU . Nel fecon- tunque Innocenio Papa e S., Gnu- do dicono, ch'egli poficdev» iniuii- grifoituniu gli abbiano rigettati af» tjblliitcìiic la Diviiiiià , ovver co- l'olutamence , come compolil da Ere- me lo biniiO iiiiero Socrate e S> Ila- tici; cuntuttocib perchè fon giurti rio , eh' egli era incapace dì altcti- in fc ileffì , e crotanfi auioriitati z.!oiie , e di caiiikiaiiiento ; eh' era dalla pratica della Chiela , ower l'imiingine Centa difTi:reiua dell i fo- da altri Canoni, non 6 ebbe diffi- (l-iiiLa , della volontà , della ix>ten- coltà di darci luogo iu un Codice Il , e della gloria del Padre i che di Canoni Ecclelìalllci , fatto avan- il IP.idrc , 11 Figliuolo, c lo Spirilo ti il Concilio CaKcdoncfe , ina fcn- Santo rollo tre In l'oUmta \ in uua tì chiamarli mal Canoni del Conci- parala, cib che m.iiiirclla lo f|>i'iio lio di Antiochia. FI.Till. artJfiiiofa di quegli Eretici, fi i ANTIOCHIA (C d'), l'an. che nel luogo nicdefi uo riJucuno 1' raunato dall' Imperatore Coitaiuu , unità delie tre Pcrfonc ad una uni- ch'era allora in qu lla Città . Que. tà di volunià . Pire altresì, the Ito Concilio fu uunierofu. L' Inipe. diano ad o;;nì Pen'oua Divina una ratore l'era propofto di fard con- lurla particolare, e negando che il dannare cp'ialmcnte il Conioflanila- ipliuolo (n Creatura , v' aggiun- 1: e II DliTimlle In l'oltanza . S Me- gono , al |iir dell'altre Creature ìiiXo vi fu eletto di comun, conrcn- liccunic aveaiio detto parlando di fa Vefcovj di Antiochia. Gli Aria. l'uà Divinità , ch'egli era II primo- Ili »' erano loniìg .tl, eh' ei forte del- genito di tutte Ij Creature . Qu.llo la l:ro opinione ; nia quello Santo che chiamati Knrniularlodi Antiochia V'el'covo fece un dii'corfo In prefcn- è qiiellu Cccondu , ed £ >juello che la dell' Imperatore , in cui patlbcon fu approvato dai Semiarlanl nel Con- tutta la dignità del Figliuolo di Dio, cilio di Seleucia nel ) 59. Il ter..i> dUi;iidj ch'egli abita In lui in |- che fecero, è piil ol'curo delprino, dcivtità , ch'egli i fimile al Padrq , fe non che vi fi dice , clic ìi Fi- ed: & picfetia Immagine di lui. GII gliuolo di Dio i perfetto. Asiani' (degnati di quello difcorl'o , Non bifogni ircdcre , d'cc il. Sip. riii<£nrnai\}iio per modo l'animo dell' Tilleniont , che tutti 1 Vel'coi.i ili Imptraiotj , che S. Meleiio fu cfi- ijueflo Concilio folTero cgualuieiite Iiaio a Melitene fua Patria, un ine» rei , e fi d.e firc una gran difivrcu- le 4o)'o , ch'egli avea fatto il fuo za tra rjuclli che fono (liti gli au< IngreÓb in Antiochia . FI. Soz»rn. rori de' mali, come Eufcllo di Ni- ly.t.ii. TttoM. 11 )i. toiiicdia ed altri , da (juelli , che ANTIOCHIA (Cd') l'an. MUll'aliro facevano 1', che feguire fatto Gioviano . Acacclo di Ccfa- Irnpuifu de' primi, e ceder forfè al- rea e I tuoi leguacl , vedi-ndo che il liiro viulcii/..! ; queftl poflòno cf- qu«l Principe flinuva S. Meleiìo , fcrc Itati nien rei ma , dice In itef- entrarono in cunfcrenia coni lui , - Nìcea , U Fede del quale fei cr» pro- fere (lati fatti in un Concilio di An- felfìon di ricevere, c partl.olirmen- tiochia i)ii'i ami.o, tenuto foiro S. le la parola Conl'ollaniiile , proic- bultacMo . Checchi ne fu , e tjtun- (liiiJo che l'utrto >ocalolo dinotava U I che , te A N A N fl'e 11 FIgiiiiolo c doMa foftanii del TO , Ptlagiu non potè occuUarfi di. V ite, chz gli è liii'ile iiel/a folUii- vanti al Concilio . Vi fu apertamen- la , c che quello f-rmiiic rovina la te convinto di Erefia , e fu poi fcac- beit-mniia dc^'i Arlan' e Hegiì Ano- ciato dai luoghi Santi di Gcrulaleni» nicsni , che vegliuiio clic il Figliuo- me. Il Sig. Tilleniont crude , che lo ti luto tr.itiu dal nulla . Soc. quefto Concilio debba effcr colloca- I. ìli. e. 15- P- IO*. to alla Une dell'anno 417. le a Pe- ANTIOCHIA (Cd') l'an. J7J. lagio devono riferìrfi le parole di S. tciitito da cenquar.iniafel Vct'covi Girolamo, che il nuovo Caiillna et» che coiifcrmarons li Fede del Con- (tato Icacciaio dalla Città di Gcru- cilio di Ro'iia dillo fteffo anno o lalcmine, , non da qualche potenia u. del preccdence colle lor fofcrUiiiiii malia, ma dalla (ola volontà di Ce» S. Melu-iio è alli teda di (jucftl Ve- fiicriftoi che era tolda conijii.ingcrs, f ovi ; poi S Eufeblo Saniofatenu che molli dei fuoi feguaci folfcrori-, S. Pelagio diLaodicca, ce. l'altf. Jd ni^illi a Gioppe con l ciitulo . Mtrcat, Tttnd I. vf. j l>.4i. I). M. Monitor, c. $. Hitr. f.p. 15. «. 119. b. ANTIOC HIA (C. d'J 1' aii. j;<). ANTIOCHIA (C. d'; l'an. in. Fu convo aio da tutto I' Oriente , tenuto per far la pace tra S. Ciril- ed c URO dei uin Illuìtri, diccilSip. lo , e Giovanni Antiocheno; niaiioa Tillciiionr , cne lieiili tenuti nella fu coiichiufa , le non 1* anno fc- Ciurla, quantunque non le ne trovi guente . nelTun vcllij^io negli Storici . Quel ANTIOCHIA (C. d') ììC rau- poco che noi ne fapplaiuo, truvafi nato da tutte le Provincie di Olien- nella roUerionc Roiinna di OlKcnio te . Quella Concilio fcriHe tre 1 et. Tom. l. p ifi^. dove c d'.;;io, cì;c la tere Sinodali all'Imperatore, 3 Pro. Lettera del Concilio di Ruma l'otto culo, e a S. Cliillo In quella ulti- Damafc) , cfljiido Hata inviata in O- ma la memoria di Teodoro Mo|'liie» ricntc , tutte le Chkfc Orientati lau- lituo ci fu difefa: i Vclcovi , par. nate in Antiochia la ricevettero di laudo dei fuoi EUratt! , fi clpriniono coniun cuiifenfo , e tutti 1 Vefcovi così : ,, Noi coiifclTuiMO clTcrvl de! la confcrnuruuo calle loro rolcrliio- ,, jiaffi dubbioli , e che poHono in- nì ; tra gli aliri S. M;lci!o Aniio- ,, tenderfi altrimenti da quel, che cheno , S. Eufebio Satnofatcno, S. iuno ferirti; ma ve ne fon molti di Pelafio di laoJicea, S. Eulogio di ,1 chi-.ri. Quanto a quelli che feni- Edefra ec. Quella I cttcra autoriiia- ,, brano ofcuri, noi ne irovian.o di »a la Fede ii.;lla C h le fa fopra la Tri- ,, foir.lgliantl negli Anticlii, a! qua. nità-, la Divinità dello Spirito Sui- li la cuiul.inna di quelli rechcreb. to, e gli errori di Apollinare . '1 ti!. ,1 be pregludiiio. E a qual confu. Cote. Rom. I. I. p. iC^, ,1 (ione non fi apre la porta , (e fi ANTIOCHIA (Cd') l'an. jpi. I, permette di combattere cili che ovvcr incirca. Il Vefcoio Flaviano diifero i Padti morti { Altro è di atliltito da molti Preti e Diaconi , 1, non approvare alcuni dei lor Icn- yi condanni e vi anateniatiizb I Mef- „ tin.cnii , altro i l'anatematiiiarli, faliani, che rlfguardavaiio come inu- quando anche non fi cltciidc!:e 1' tili 1 S-igramenti , c mettevano tut- ,1 anatema fopra le loro ferfoiie .... ta la pcrrezinnc del Crilliaiiu nella ti E non fi fa, che Teodoro fu ob- fola preghiera . D. M. Higato a )4. tenuto da Teodoro Vcfcovo „ r Oriente ? " Traile Lcttae 3 di quella Città contra Pcbgio. Cre- l'rocolo , gli (ledi Vefcovi dicono: defi che quello Eretico folle ricon- ,1 A uoi non appartiene il giudicare venuto in faccia di ducHo Concilio ,1 Coloro , che lon morti cnl* buona dai fuol accufatori , ciic erano proba- ,< opinione; qucdo c riferbatoal Giu- fcllnic;i:cl due celebri li^ros , cLsu- li dice dei Vìvi e del morti. " Ma S. Ci- À Cirilla Cent una rif|io(la a! Concilio, lo citJlO in tre giorni dlverfi , Era- IK-JU quale eglljdice ! „ Quanto alle egli Itato eletto tumultuariamente i.oninloiil K-rfiltatc di Diodoro, c di dal popolo, fenia la partecipazione i> rcoduro, che Ci l'oiio Tullcvati a|>ct> del Prelati, che fi etano rauiiati per t.inicnre contro li glotìi di Gei'u> la fua eleLione , c le fue ricchct^é 11 crino, niuna di graiia le atttll'Ui- gli aveatio fatto commettere molte fc^ ai Saiui Padri Acaiiai'iu, Bafiliu, ìngiodi/ie. Fu foftltuito \n fua vi:- ,,Grtgorlo, edaltri, per non daroc- ce Ainicri , che era Diacono dì An- calione di fcandalo *' . FI. Coite. tiochia . Tom, X.Coìie. p. ieJ6. Si/ut, p. 94). AQUILEA (C. l'an. 5S1. fol- ANTIOCHI \ (C. d') rnn.4t<. to S. Valcriaiio Acjuilejefe , e Si convocato da tutte le Provincie d- Ambrogio di Milano . Palladio Vc« Oriente da Domno di Antiochia, in fcovo di lUiria efficndo llato accufa- confegiicnza dei lamenti prodotti con- to di Arianifma con (jualcbc fonda, tro Atanaiìo Vcfcovo di Pena , ac. mento, ) indìrittb all' Inipera^ute cuiato di diverti delitti. Fu citato Graiiano )|>orito degli aff.iri di Iha Ve- compro v t> , che Graiijno avea volu- fco»o Edeffciio , accufato falfaniente to raunarc un Concilio generale dell' di ellcre Nclloriano : c di aver det- Occidente, compollo dei Vefcovìdel to che egli poteva efr»r Diu al )-ar Vicariato di Italia libertà a{;U, , con di G;iiK'rllto fe lo avc(fc voluto Orientali di intervenirci, ; ; il che quel- ma i fiioi Accuf.itori , che erano i li non fecero, quantunque il prefet- fool IteiTi Ecclcliallici , non potero- to di Italia aveffe loro ferino per no provar nulla . Iba (i prefcntb al parte drll' Impet.lrorc . Quindi c , Concilio, e di cjiiatiro AccuTaiuri ne che quello Cimcllio uo 1 fu celebra- comparvero due follmente . Non è to , (e non quaranta anni dopo la fua noto dò che fegui poi nel Concilio: convocajior.e . I Vercovi di tutte il certo (li, che dcclfe a favore di le Provincie di OccMcntc vi l'i tro* ìba . caie. Tom, ÌV. p. £41. varono , vai dire quelli dt>fe Paulo Pi- ro.ndiino , e alconl altri iuggeiti trijrca di Ancischu dopo di avef« IcluJ tlwli). Tutto, l'Occidente pre. . . ) . . li A A K le pine in cjad CuikìIIoi S. Vale- 31 (cntiero In oucft'.iniio molti Con» rlano Aquilcjefc 'prcfcdcite a «jiitl. rill in quelhi Ptovincia pel riftaki- T illultte AiTcniblea i na 11 celebre liiiiento della pace per la Fede, , S. Ambrogio ne fu 1' anima ; egli per Indurre popoli a rlronufccre la (a quello che farlb c crattb dap* bont) di nio , e a diRogliergli dai l'triuiio delitti colla memoria de' mali paffa- I Vcfcov! (i raunarong alli j, Sei> ti . f''ii trrnbrc . Palladio e bccondianu vvl- ARABIA (C.d')i eviure lo fchi.^ra- 246. tenuta contro coloro , che pre. niciito della qulOione , ma Inutilmen- tendevano , che le anime nioriffcro , te ; fi rjccolft fempre più rcimiic- e che rilufcltalTcro coi corpi . Ori- cà di Falladis d.ille Ine rifpolfe , e );eiie , fecondo Eufeblo e il Sinodi- la fua oflinaiioiie , e fu depoHu dal co di Fabrizio, fu citato a quella Vetcovaiu, e Secondiano dal Sacer. Condilo, dove purlb con tanta for- dotiu . I ?»dtl del Concilio rcrifl'c. ra conno quello errore, che ricon- ro agi' Imptradori Tcodofio e Gra- dulie gli Eretici ,illa laua dottrina . liaiio i Decreti della loro AfTcniblca D.M. tvf. l'ì.tliH e. , \j pregandoli a fonenerli colla loro au. ARANDA inllp,ijna(C d')^rri». lorltà ; r feceto ifUnlapol, che per dtn\t , r an. I4e;. nel mele di Dicciiw tinied!.ire allo Scifina di Antiochia, brei tenuio per rimediare alla Igno- il (jnal durava dall'anno ìCi. quella rania , c allo ("corretro vivere degli ChieCa cnciidu divifa tra S. Mele- Ecclefiaftici . Cavillo Arcivefcovo di lio foltcnuto da tutto I' Oriente, e Toledo co' (uol Suflraganci vi fece Paullliu appoggiato ddir(X'cideiut; venti Kegolamcnii lopra la Dìfcipl'- , a raunaflj in Alefi-nidrla un Con- na tr.i'qnali ve n'i uno, che di-, cilio di tutti i Vtfcovl Cattoiici che fi conferiranno gli Or-, ce, non per Opere a chi ft dovcif.- dire o dini lagri a quelli che non iapran- legare la Comunione , Quello fu I' no il I arino : che gli Ecdefiallki argaiDinco del Concilio Romano dell' non porteranito il lutto ^ che i Ve- anno feguente . j8l. T.l.C. p. 978. fcovi non compariranno mai In pub- AQUILEA(C. i') Ajuile.iitife blico , fe non in Rocchetto, e in {non riconofcluco ) l' an. 698. tenuto Caniagliu • che non porteranno mal da^ll Scifmatici contro la condanna al.iro di futa; che fi far.iniio legge- dei tre Caciioli re a inenfa la Scrittura Santa , ce, AQUILEA ( C nella Dioccfi d' GII altri Canoni contengono dei Re- ficir Auftria preffo tJdine , (non ri. golamenti contro gli Ecclefiaftici con- conorciuto ) l'anno nog. tenuto da cui'tnarj, conira i M»trinionJ clan- fìrcgorio XII. mentre traitavaCi a dtltini , la Simonia , gli Spettacoli, Pifa'di diporto. Tenne egli la pri. che fi rapprefentavano nelle Chiefe, ma SciTionc alli i. Giugno, affegiib i giuochi proibiti agli EcclefiaOicI , la feconda alli 21, a motivo dei po- i Duelli, il R.nto, ec. Tvm.Xlìl. chi Vefcovi, ch'erano Interveuiiii . f-oxc. p. mf ]l pretti'o Papa pronunzib fentenia AKLES ( C. d') AreUteuft , I' contro Pietro di Luna , e contro A- an. raunato da tutto 1' Occi- Icflaildru V. Pietro di Candii : gik dente dall' Impcrator Coftaniino per dichlarb Srirmaiici , i: le loro ele- lo Scilina del Dunatlfti , Quello zioni nulle e lagtiicghe : e nell'ul- Printilie per llbtr»rfi dalla Iniporiii- tima dei 5. Settcnibre promilc anche ulta di quegli Scilmaiici , che fi di rinuiiiiare il Pontificato , lei luci qu,;reJavano del Concilio Romano due Competitori rinunilalTcro anch' dell'anno precedente ivea loro efli al lor pretefo ditittoi ma v'a^. accordatP de' nuovi Giudici • Quella jjiuufe una condizione, la qual pro- concelTlone diede uccafioiie al Con- vava, clic la fua proinclfa tra arii- cilia , che fu raunato in quelli #iio per divertire 1' unione , Città. Y' inacrvcnuc un gran nu. AQUITANIA (Cd' j Vi%. JOM. iL-vro di Vcfcevi 1 tc ne fuioiio del- . A R A R 1, Bell'Africa, dell'Itali» , della Sici- fi trovato in quella Città, e( j;ul lia , d.-IU Sard;g d , nu il maggiur cu, IO ciò, che quug.i Eretki lilj liun:ro delle Gillie. Olile l'uicrU fvi^gcrl kano , ovv«r piunoUn fnre.i iijui rilcviiifi i nomi delle (whlefe padruili di cl'eguire rutto cib che d' MUs , di Lio i , di Vienna , di avcaiio rlloluiu Aveano già invita, Muii^iit , di Aucuii , di Rhcims to Liberio Papa ad, afliUece al Con» di Tf ves , di Colonia , di Roue.i Cllio, e il "apa avea inviato aqneU, di Bourd.aux . Tra qiieftl Vtl'covi la Città il celebre Vincenui di Ca. ve Ile l'ano parecchi , onorati dalla pna , e Marircllu di Campagnia per Chi.f^ come Santi. S. SIKeltru P^a. dimandar a Coliamo, ch'egli faccf. pa vi avea mandati due Preti e Jue fe tener; un Cunciliu in Aquìlea . DI coni. Gli Alti di quello Conci» Multi Velcovi d'Italia cra iu venu» ho non fon pervenuti fino a noi . ti ad Arles per Io It. lTo motivo j ma Quel che fi trova fi è, che l'-(I"a- benché giullillinii folTe la dimanda ru fu cfa.nlnaio con aliai maggior di Liberio, Cnlhnio fe ne ofF.-fe , dìligenia di quel che fi fofft tatto La prima cofa, che i V.lcoviAfia. a Roma. Cecili no vi fu afiuluio ni di nandaiono in quel, Concilio , fu e i fuoi ^ccu^iIori condannati Di Ij vondanna di S Atanafiu. Vincen- pift il ConcDin Da bili n i Canone zo di Caput iiiltava p:rch2 fi trac, ircdl efimo 1' unici del Battefimo tane della cauta della Fede , vai di. nell'Africa ; inipercioccliè gli Afri, re che fi coiidaiinalfe l'Ercfia d'A- ca.il rikatti-ziavann aiuhe in qu:' rio; ma Valente e i luoi complici teni))i quelli ch'ermo Itaci baicei. perfillettero in efigere prima di tui. taci dagli Eretici . I Padri dunque IO , che I Lxgati rlnuiuialTero «Ila dichlanrono , che fe fi po clfe rac- comunione di S. Acanallo . E quaii. cogliere dille InrerrogazionI che fi cuuque 11 Papa avelie luogo di lu- farcbboii» iiitornn al Simbolo alla fingarfi , che Vinceiuo di Capua fo. • pcrfona che prefencavat , eh' ella ilcrrebbc la integrità della Fede, e fofle (tata ballettata in nume del l'unore di fua Legazione , contuc. Padre , e del Figliuolo , e dello Spi. toci6 egli , e il fuo Collega irafpor. rito Sancn , fi con eiiialTcra d'inipar. tal! dall'efenipìo degli al>ri , come gli le mani, affinchi rlcevelTc lo Spi- da un torrente, e fcoffi dalle ni nac- rico Santo . cie , pro iiifero di non pifl .onuiii- Q^iefto Co icilio i uno dei pi6 II« care con S At.inafinj ma quando gli lullri , che avelT vedncu la Chiefa Eulebiani ebbero u;t. liuto qn uo fino allora , e il plA ragguardevole pun 0 ru uni. Eufcbiani . Queilo Pcincipc cS^cndo- vedale nel Concilio. S. Faulinn Ve. « fco- , i4 A k A k tcàvo di Treves fottfnne la fede con Abate di LcrinJ , e Teodoro , Ve» una coAjinz.i dcpna di un Homo ap- fcovo di Frejus , Qiicilo ultimo fu fclloUco , c fi tir!) jddoflu l'efilìt» per obbligato a ricevere la fuddisi'aiione l'orrore, che e; II tellinoiiib degli di Faullo , e dimenticare il pafl'ato. Arimi , c pctchf non vo'.l; aver par- 7'om, 4. Cont. p. i ij, te iielli «pprcdionc deli' innocente, AKLES(C. d')il tino verfo I* cioè fepnjr le calunnie inventate an. 475. Gli errori, che I ucido fofte- loniro S. Atsnafio. CofUuio fi ifor- ii:va avendo eccitato lo zel»diFau- it» eiiandio di (lineare li Cui pazicn- llii Vefcovo di Rlc7 , egli fi sforit» 7» facendolo rauil'iar di efilio , e ri. di ricondurre quel Prete alfa verità Ic^ando^o in Pacfi, dove non adora- in molte conferenit , che ei tenne vafi il nome di Gefucrilfo, e che e- con ertò'iil . Lo ftelfo Faufto ci infe- ratto infetti delI'Erefia di Montano glia nelle fue Lettere , quali foffero e di Maflimilla ; ma ftettc fermo fi- qucfti errori ; iniperclftcchd le fue no alla morte , che avvenne in Fri- efortaiioni eflendo (late fin allora pi j l'anno JsS, Hil, Fr. i, p. 46. inutili, IcrifTe a Lucido una Lette- Ti'll. ra , nella quale gli propone fei arti- ARLESfC. d* ) l'anno 441. ov. coli comandandogli di, aiiatcniaiiz.- vero all'incirca, ti tempi di S. Ha. larll I. l'Error di Pelagio : c Hea di molte Provincie Ecclefiafli- che el poffa falvarfi colle fuc fole che, perche (jutrto Concilio preferi, forze, ed eifer liberato fcnia la gra- ve con autorità , che i MetroroIIta- zia di L)lo . 1. Che un fedele che fa iil faranno olniligati a oflervar fe- profclTione della Fede Cattolica , fc delmente i fuol decreti , e fi dà il rito- egli cade do|io il Battefimo , fi dan- Io di j;ran Concilio. Fu raumtodal na per il peccato originale . j. Che Vefrovo di i^rlcs . Noi abbiamo nel- 1' uomo fia precipitato ii:ll' eterna le ahimè cdìiioni cinquantafci Ca- morte dalla prcfclenza di Dio . 4> noni di queito Concilio . Son <]liafi Che quegli , che perifce non ha ti» tutti tratti dil primo Concilio di cevuto il poter di fulvarfi , il che Arles tenuto I' anno e da quel- fi intende tanto di un Battezzato, li di Nicea , di Grange , e di Vai- quanjó di un Gentile, giuntochcel loii. Prolbifce di follevare al Sud. fu a quella età , nella quale ha po- diaconato quelli , che aveiTere fpo- tuto credere, e non ha voluto. 5. fiio una Vedova, conforme al decre- Che i Vafi di ignominia non pofTono to del Concilio di Valenza nel 47;. follevarfi ad elTer Vafi di onore. 6. Secondo il P. Pagi quello Concilio Che Gcfuc'ifto non c- morto per tut- die occafione a S. Leone di entrar ti, ni vuol che tutti gli uomini fiati in qu.il.'hc dilfatìt con S. Ilario (alvi. Qiiefta Lettera fu fofcritta da Vefcovo di y«rles, il qli ile attribui- undici altri Vefcovi ; ma non vi i vafi il diritto di raunare del gran che Paziente Vefcovo di Lioii , di ConciI} nelle G«llie . C. Tem. i,p. cui fi fappia la Sede, 101. D- M. In quel mezzo che Lucido differi- ARLES (C. d') l'an. 4SJ- Si ri- va la fua ritrattazione, o forfè an- fcri'ce 3 queft'anro, quantunque ci cora per occafione del fuo ritardo, maiichiiio fondamenti fu uri , e non fi tenne un Concilio In Arics , com- fi fappia nemmeno dclnunierodi V'c- pollo di trenta Vefcovi. Quel che fcovi , che vi nrtiftcttero . Ci rerta- ci fa conghietturare , che li tcnelTe no i foli Canoni, al nunjero di cin- in quella Città , fi è , che Lconcio, quantafci, c crcdefi che alcuni fian che ne era il Vefcovo , J nominato iratii da altri Conciti. Tom, 4. p. alla tefia degli altri ; dopo di lui loto. fono i nomi di S. Eufrolin, di S. ARr.ES (Cd') I' anno 4 55- c M.iinerto , dì S. Paziente , di S-Eu- fecondo altri 451. celel-rato a moti- tro))Io, di r.Tudo , di FoMiaio, di vo di una difTcìcnia cbnira FauHo Kafilio , di Teofilatto , di Mapcte . . , A R iì tiam fi fUÌ funt jari, uni elider I tiliitt , cinn VieiiHa , di Lioiv, di BellJy , di Mar- omm iniipatione ilìii Mnatktma di- figlia , di Grange , di Aix , di Gine- cimus , Sopra di che il P. Aleflan- vra , tuiti cclelri per le l ettere fcric- dro fogglugiie quelle parole ; Vfi (c loru da S, Sldonlo . Vi fi patlb [uMt fairts hac lo^utndi formiti* i molto, fecondo lo Ideilo Faulto , del- Si jk; /«»( i quia pnucoi , ebfcu- la PrcdcOiiuiionc . Vi fi condanna- ri adniodum nominii vii fattoi , Hi rono gli erriìri , che Lucido avea Difcipuloi Lucidus tatutrat aviniati Cu tal materia , e fi coman- Kitorniamo a FauDo ; il qual fog* db, che' e;!ll lleflo 11 coHdamuffc . giugnc , dopo aver riferito ciò, che Lncido ubbidì indiritib una I.et. fi trattb in «inerte Concilio , che Leon»J tera ai Vefcovi di quel Concilio lio, Io incaricò li raccogliere cibche colla quale ritratib gli errori , nei era flato detto lupra il punto della quali confcfra di eflcr caduto . Per Prede (tinaiionc ; il che egli fece con verità non fono le ftetfe propofìiio- due Libri della Grazia c del Libero ni della Lettera di laulfo, ma quel- Arbitrio, da cfTo indliiuatl a Lcon- le che egli condanna tendono a rico. 7 io. Ma, dice il Sig. Fleury, nel iiofcere , che Gcfucrillo è morto per far qucfto cadde nell'eccerto oppofto, tutti gli uomini; che Dio non prt- rilevando tropi o le forie della natu- ctcnina iieffuiio alla dann.iciune ; che ra . Il P. Pagi dice Io ItcfTo , ma in il libero arbitrio non i>erl in Ada. termini affai pift forti, llliid foìim nio ; e che la gra;ia di Dio non c- dici fottfi , Fauitum , mar/dati a fclude lo ifcrio dtU' uomo per coo- Ltortcio, a S'^nodopojiia Vugdu- perarvi . ninft fin inipofiti limitai excrjfiljt ; Vi fon degli Autori , che conghiet- duni «0» modo lucidi, qunrum- luranu , che Faufto medcfinio forte dxm fonaci aliorum circa i ttedtfii^ quegli , che ftefe la ritrattazione di naiiortem irrorei , ut ia]uìiRumfuf' Lucio; almeno li Slg. Dupiii rico- tal , confutati! , letuni niam , ci- Dofce , che vi fono diverfe cofe in ca fiorii data, S Auguftini dofitiKam «jucita ritraitailonc difficili da fpic- di gratuita . rtediftinationi impupila- gare , che han odore di puro Pela- t:t , SiH.ipilag anum Virus ^ lo» glanlfnio to ilio Opiri pafiti iiomuit . Del ritnanehte la condanna di Lu- Fiii3li'.:ente il dotto Benedettino cido in qucfto rondilo ì una delle D- Mauro, iielia fua Urta dei Con- prove , fopra le qu.ili parecchi cilj certi e noti; dice in termini e<- tori ffabilifcnno , che vi fu una Set- prclfi lopra quello medcfimo Conci- ta di PredcKinaiiani . PoOoii vcderfi lio di Arles , e lepra quello di Lion, a quedo propofito. le DlCertaiioni che quelli due CoiicilJ non ci fon molto diffufe fatte fu di quella qol- noti , che per le Opere di Faulto di lllone dal Cardinal Nnrris, dal P. Rieii Opere, die 'egli, che conten- P^gl.edal P, AlcfTandto . Qiiefto gono tutto il veleno d-.L Semlpcla- ultimo prova , che gli errori dei gianifmo , c ccm,- tal. fono date ri- Predeftina7l.ini fi accordano , ovvcr gettate tra i libri apocrllf dal Cou- piuttoltn fono gli ftefli con quelli ciliu celebrato d.' Papa Celafin alla, onde i Preti di Maniglia arcano a- telta di fcttanca Vclcuvi l'an. 49£< voto ardimento di accuf.ire S. Apo« e fi appoggia per affermarlo all'au- fllno, e i fuoi Difccpoli , Accorda torità del P. Pagi egli tuttavia , che qucfta Setta del In futi ecco cib the nedicee^uel- Predcftinulani avelTe pochi Fautori, lo ItcHo Pp.drc ; Jiuod Faiifli libros e lo prova dal Canone i;. del fe- di Grafia, licei non pauci Vl'i loi condo Concilio di Oranges , concc- orllrodoxoi cenfutrint , xil ilominui , puto in quciti termini: Jh^uoi it- curii Gilafiui Papa loi ^amnai,. ro aj malum dìt'ina fotrflate pia- ril Synodui Africnoruiti Patru„i, Jtjìiiiatot tJJ* , m» fvium no» ve- a^ud Sardiniarii in ^rjiola ad i< A R A R srtnlium A'thimani'Unm impufyttm riconofcert la bua à di Dio , e dl- Vtrit; Sàngui Fulftntlu, , tt,>t lto|>licrli dai dclii.l culla ti ncnibran* /fiJo'O, de illu:(r. Script, cjp. 14, t-> d.i nuli paOiit D. M. llb. 7. d- Grati» Dei & lib A- ui- AKLES (Cd') l'-n IM4 aglj trio, tifiitm oppofut'tt , roit ìmint t- di Luglio tot o Giovanni Bo di quella itca . mdmodHm pltr qtn viri nu iiit in Vi 6 pubblicarono vcniiquatiru Ca< eofittm lii'oi infu'ftttrt Tom. y. noni , la maggior pine conerò gli Cane. p. loii FI. To h. VI TilU. Er.ti'.l, in cfciuiioic d I Concilio mo»' Tom Xt'l Fami, dt G-tl'a L tcraiicnK dell' an 12 ij e di quel p. i'»8. 0«'>i» ro'«. fl.p 588 Card. di Tolofi del 1119, In quefto Culi» Xo'i' I. t. Uni PeUg No' Ptui cilio £ ordinata 'i Vcicovi di pre> in /tnnal. Birotiii T, yill p 511 dicar frequente cenie l< Fede C.<(io* Xii. Àie* Séte. 5. p . iìjfiit. i. lica pcrronalnienic , e per meuo d' Fauit. de G'at i fin Vafai. fa. aUri. Le Confraiernlte vi fon proU gì in Baron. Tom Vili pag ^11. bicc , ie non Ibno erecic con ^uto. jl'K di verificar/ It Date Pa^i in liia d;l Vifcovii , I Vtfcovi fi ap- Annal Baron. T fili. p. 515, plicaraiino lludiofmieiue alla coire- AR.LES ( C. d') l'jii ii4 %.Ct. llone dei coftuni , principalniciicc del faria vi prcf^iittie , affili 10 di do. ( I ro , e ineiu-raniio , per queflu ef- dici VeCcovi. Vi ft f: ero quuiro fetto dcgl' Infpettori o,4;iiuno nella Canoni . Tom. Vi p 1611, lua Diocefi . Ntfluno farà Tcftanien- ARLES (C. d" ) i'»ii Ui. Vi fi 13 , fe non in prefenii del fuo ( u. fecero fcite Canuiii , Il fecondo dei rato . La ragione di qucd' uliimo 2uali decide, che I Monaller) tanto SiaiuiO, ch'i li frequente iiciCon- 'uomini , eh: di donne faranno fog- cllj di quel tt iipo , tn perchè colo- lietti alU Gixril'dition: del Vef. ovo ro, che favoicflgl ivano gli Erciici, D'iocefano . FI. fi ..-vano dei L.gati a lor proiiito. ARLES (Cd') I' a». 5 h- Un- Tom XI Coat App. p. IJ9 dici Vefcovi delle Provili ie d' Ar- ARLE-; ( C. Provinciale d' ) l' les , della feconda Narboiiefe , r del- an li^'i. ovvero ur>i. tenuto da ie Alpi marittime, e otto Deputaci Fiorentino , Arcivefcovo A' Ar- vi fecero fecce Canoni. Tom. V p, Ics , col luoi Suffrjganel . Vi fi con- dann roiio le (Iravagante dei Ciua- ARLES (Cd') l'an «ij. alli chinili, i quali dicevano, che il 19. Majigio . f^i conci |>el fcito di Padre h< operaio dal principio del 3uella Città : fu tenuto p.r ordine iiio ido fino alla Prcdicixione di Gc> i Carlomicno per corregger gli abu- fucrilto j che Gducrilto ha operato fi, e rillibilirvi la Difcipllna E;.le- lino al iii'o. e eh; lo Spirilo Santo fiaftica , VI fi fece un gran numero opererà dal ii'jo. fino alla fine del di Canoni . I Vefcovi , dice il Con. mondo Che fotto l'operazione del cilio , devono f.ipcre la Sanca Scrit- Padre gli uomini vive ino fecondo la tura , e i Canoni, e cuna la loro Cirne ; che fotto quella del Figlio, occupaiione dev' clTere la Prcdlca- vivcaiio tra la carne e lo fpiritn i lione e 1' Iftruiione I Pr.-tl devo- e che fotto la tona vivranno pift no predicare , anclie nelle Parroc- |x:rfectanicrador Tcodolio . Mot dei Vicarj perpetui con uni pnriin. K'b egli altresì un gran dcfidcrio di ne conprua jiIcgMata (opra le ren- riformare tutti pli abufi introdotti „ dite della PiirrocchU ; e proibì- per iiegligemi dei Veicavi , e dei Ke ai RcUjiiofi di aiiinicttere il popo- Signoii , e coiuVrmò la reiiola del lo all'ufSiio divino nelle lorChiefe Canonici, c quella d^i Monaci, eh' 1-^ Domeniche e It Fede folenni , e era (tara fatta, in Aix-la-Chapelle di non rrcdicarc all'ora della Meffa ATTIGNI C C. d' ) r an. «70. nel Patroccnialc per non divertire i Lai- ricfe di Maggio , roinpolto di jo. ci della lllruiione , che devono rice- Vefcovi di dieci Prtniiiclc. Il Re vere nella loro P.irrocchia C arlo. Tom, vi fu prefente , e vi fece giu- XI. Coite. 2( 59. dicare CarluiiMiioJ> Aio figlio , a cui ARM«CH ( C. à-) nella Irlan. tollc le fnc Abazie ; e lo fece met- da, A'ninthUnum ì'm, ii^i. Vifi ter prigione in Scnils . E' vero, eh' ordini) di mettere in libertà tutti gl' egli dirubava le Chicfc , e faceva Ingkfì, clic fi trovavano in ifchia- dei mali inauditi . Iiicmaro di Laon villi In tutta 1' Ifola . Il Concilio elfeiido Dato accufato di difobbc- tra pcrfuafo , che gl' Irlainicfi fof. dicnia vcrfo il Re , fu obbligat a fero fopgctii al do-innio dcgl'lngle- a promettergli obbedieiira , ed eiijii- fi . Tom. X. p. 14 5t. dio ad liicni.iro di Rheiris. Ma egli ARRAGONA ( C. d') di S.Gio- poi fi ritirti , c fcriflc al Papa del- vanni di Rotea, jlrragomaft l'nn. le doglianze contro 11 Re e contro i->6i. nel qual fi dccife , che Vc- 1"i Areivcfcovo fuo "Zio , il che fece fcovi di Arragoiia doveano efler e- entrar in difcordia 11 Re col Papa , letti era 1 Monaci di quel Monade- il qual prefc le parti del Vcfcovo ro. D- M. di Laon. Tom. Vili Conc. p. 1557. ARRAS (C: d'} AtretMieufe , l' AUCH ( C. d' ) Auftiie , r an. an. loai. contro certi Etetici , che io«8. rauiiato da tutta la ProviiKia rigettavano 1 Sacramenti. VI fi Ita- dal Legato Ugo le Blanc . Vi fi or. bili in un modo chiari ITnno la fede dinb, che tutte le Chiel'e pagar do- della Chiefa circa 1' Eucariltia . veifero alla Cattedrale il quarto del- D. M. le lor Decime . Quella dì S, Orens ATTIGNI (Cd') JlttiaUcertft e alcune altre iic furono efenti . l'an. 765. S. Crodegrando di Mcti vi Tom. IX. p 1 15V precedette, adldito da j;. Vefcovi ADSBURGO ( C. d' ) Augufi*. e 17. Abati . Ci rinian fola la prò- num , l'an. 9SI. alll 7. di Aborto . ineffa reciproca , che fi fecero, che Veniìquattro Vefcovi di Geiniania , quando un di loro foffc venuto a e dì Lombardia vi allill.titio , e fe- morte, Ognun degli altri farebbe re- cero undici Canoni. Tra ì Vefcovi citare cento Saitcrj, e celebrar cen- il pili illulUc i S. Uldetico della to Mefle , Si trovano dell'altre pro- lìeffa Città di Aucburgo . Vi fi proi- mcflc di quefto genere nei Concila bì a tutti I Chierici, dal Vtfcovo di quel timpn. fino al Ssddiacuno , di niaritarfi , e ATTIGNf (C. d')I'an, tu. In di aver doiMe In Cafa , di tener ca- quello Concilio Luigi il manfueto , ni , e uccelli da caccia, e di giuo- per coiifiglio dei Vefcovi , e dei Si- car ai giuochi di azardo. Toni. IX. gnori fi rlcuncilib col fuoi tre gio- p- «n- vani fratelli Ugo, Drogone , e Teo- AUSBIJRCO(C. d') l'an. lUt. dorico ; cui lor malgrado avea egli li iz. Novembre dtl i ardiiialc Ot- fatto radete , Sì csiifcfsb (>uLbUca< tuiit che u'»ri il Veiwova. Lo lau- nk . . . !8 A n A iì egli 1 Dlliiighen fui Danabia . vefcovo di Don, Legato, aiUlliw VI A fecero treiitatre Regolamenti da trentadue Vefcovi , e da mahi fopra U Dii'cipliiia e fopra ì coftu- Abati. Vi fi rinno\b li fconiunica ml . Tra gli ahri punti c prefcilt- coii:to l'ImpcratoT Enrico, e 1' An- to , che 1 pubblici peccatori funo tijupa Guibcrro : vi fi tcomunicb corretti c>iioiiic»:i>ciiie ; che gli iM> per U j'rima volta il Re Filippo , corrigibili luiio deferiti al frjii Vi- perchè avea fpofata Beriranda , ei- cario; che 1 Decani del Captiol! in- lend» ancor viva la fua legittlnu viglliiiu fi'.IU coii'^otta dei Canonici Moglie, . Ma il Ke Filippo avendt» Ile punifcanu gif intemperanti , i giuo- manda. o una Deputaiionc ni Papa , c.ltotl , i difiolnii , i co itutinar j , ne ottenne una diU<,ionc fino al dV che quelli che han molti i)eneficj di Ognili.inti dell'ali. , 109 5. nel qtiat non ne tcrraiinu che un folo, e r»(. inciio il Papa lcvt> la fcomnnica , e degneranno gli altri dentro l'anno gli perniife di far ufo fecondo il ; fo- che fi galtigtieranno i Mciaci di. liio della Corona, vai dire di por- fcoll , Inie:iip ranti, ioipudici, (ol- tarla nelle Fede folriiiil petti di Ettiia ; che le Kciig ofc AIJXERRE ( C d') ^/lifitJortM.- uTcirannu d\i Io< Monailer), che non fi, l'an. huirca lotto il Ve- vi laùieraiino entrar uomini fen;a Icovo Auiiacarlo. Vr fi llcfcro qua- una necelTiià n<)ue Canoni , che fenilirano Predicatori non produrranno niente eifer fatti fol per la cfccuiioiic dcJ di falfo o di fofpctio i che li acco- Concilio di Macon, dell' an. ;|l5. moderanno alla capacità degli udi- AVIGNONE (Cd') Avt>!io»imtolo at- pili fpcifo di quel che facevano: e ti ibuito a S. Aianaffo. Si crede fi altri buifcono alla lor negligenza, che fia qucna la prima volta , che l'Ercfie, e la corruiion dei collunil fi p.irl'.) in Francia di quel SinriLo- Nella Prcfailone di quel Concilio 10 . D. M. i detto , che la catità eflendufi lira* AtJTU.N fC. d') l'an. iny. fe- nanicntc raffreddata , la corruzione liuto dal I cp.ito tlgo de Die , e per abbonda d' ugni parte, liiguifa che comindo di Gregorio VII. Vi fi tro- qn.ifi tutti gli uomini fono arrivati varono di moiri VcffOvI e Abati di lina al prolondu abiflb dei vi^j; e Fran.ii. Miiiiliki di Rhcinis vi fu che il Concili j 5 tenuto a rimedia- fofpel^o dalle fue funzioni; era egli re a tanti nuli ; e x rinnovar gli .nccufaio di Simonia, e di aver ufur- Statuti dei Migglori. Si fcomnnica- pato qucll' Arclvefcovjio . Vi fi gin- rono in quello Ci»iicillo i Tolofani , dicaroiio ancora degli .iliri Vcftovi per non avere fcacclato dalla loco di Francia. Tom. X.Cp. ìCo. Città gli Eretici, come avcan pro- AUTIIN { C. d') l'an, 1394. al- nieffo di fare. Vi fi fcoinuiiicb aii- 11 ici, Ouobre iciiuio da Ogu Arci- ihe il Conte di ToleU , ma fg^. , A V A V 7 om. JX. pai- ^l. en ft.n» comandati tretsm' aom n-10 coiirfiilone . ; AVJGNONE C. d' ) l'an. 1179- occjfionc ddli di( i trcgu-i 17. Mac^ìo dall' Arcivefc^vo ài Dio; convieii duuquc dire che elU11 Arl« Piero de LiiiguilTJ. Vi fi non loiio aiunr.i uDlverfAlmemc fta- Uefe un Decreto, che abbraccia bilita . Gli altri Regolamenti di quc quindici Articoli , la micgior parte lìo Concilio ril'guardino (irincipal- contro gli ul'uri'i c lo in>afi»nidd nuntc gli ulur) i del Beni Ecclcfia-, Beni Ecckfialtcl; le violente coni- Ilici, e le viglcnie lOiuro le j'erfo- «icflé con-ro I Chieiici , e il dìi- ne del Chierici. Cali. Chriiì. Tom. j-retio delle Scomuniche : ma a tue- i paf. ìli. i \ qutfti inili non fi op] ofcro , che AVIGNONE (C.A') l'an. i*57» d;|le nuove ccnfure . liid, p. t.&i. 1) 7. Settembre da Pi.'tio Cardinal AVIGNONE C. A') l'an. de Fo!x , dell'Ordine d-1( Frati Mi- ili Anisnri Ariivcfcovo di /Ulc.» coi nori , Arcivefcovo di Arles c Lega- luol Suffngancl. VI U pubblicarono io di Avij^none. Suu fcopo piinci» dicci Ononi , tra i quali l raccj» pale fu di coiifernijre «jumto fi era tuandato al Fed.ll di frojueniare le npcraio nel Concilio di Bafiira SelT. Chiefe PirracchUti, in nuli! luoghi jf. inturno alla oppinioiic della im» rral'cnra:c , e di venirci aimcn le niacolata Conceilone dilla V'.rgine. Domeniche, e le Felle faicnni. Vf fi proibì lotto pena d- Sconiuni- AVIGNONE ( C- d' ) l'an. iji*. ca di predicare il contr.irio di que- li i8. fi;i:gn», da tre Arcìvel'covi , fta opinione , e di diipinarne in undici VcfcovI , c molti Deputati publlico; e s'inpìiinfc al Curati di affcnii . Vi fi fece un Rcf,olinie»to pubblicar quello Dccrrto al Fedeli di 59. Articoli , che rll"i;uardano i a*nchè neliuno potelTc ignorarlo . Reni teniponll delLiChlela , e della Coli C. Ljbhì. l oia. ij.p. u^?. lua Giurifdiiione . VI fi l'upponc in AVK ANCHES ( C. d' } .linuca. grncrilc, come ima maflTinia coil..\i. itnfe l'an. 1171, li ii. M.irgio . te , che i Laici non hanno alcun Enrico II. Re di Inghilterra , dopo potere l'ppra le perftmc , e l'opra i aver fatto un gloranieiro , qual era Hcni Ecclefiafticl ; martinia fali'a , f» richiedo dal feuail del Fapa , e vuolfi eftendcrla a tutti I cafi . Vi dopo aver abolite tutte le coduman- fi fanno d. i hmcnti iirurnu a divcrfi ze illecite che erano (late Introdot- abnfi , che procedevano dall'odio te ai (uol tempi , e rlcevu-a la penl- dcl Laici ciintra il Clero, ma nini tenra , fu «lloluio dall' afiaflinio di )'ar , che li cercaffcro i meni di S. Tommafo di Cantorberì , accadu. farla ceflare quclè' avvctfione ; im. io alU ig. Dlc:mbre 1171. Il Re yerciorchc l'aiiiinafTo delle ccnfure Enrico proniife , che mai non Ci al. e delle pene temperali non ermo lontanerebbe- dalla obbedienza Hi Pa> m!)lto acconcie. Oatl. Còrifi, Tom. pa AleUandro 111. n£ da quella del /. P- 5r5. Flewy. AVlGNONEfC 4")ran.i?n. rebbotio per Ke Cattolico, che a li ). Settembre da tre Ardvefcnvl , Natale prolTmio ci prenderebbe la c dicìillette Vtf ovi . Vi fi pubbli- Cfoce per ire anni , e partirebbe la cò un Decreto di f.fr»ntai)ove Arti- eftire fcg'i.nte per Gcrufalcmmc , fe coli ripetuti dal Concilio precedei!- 11 Papa non Io difpcnfalfe, , c fc nqa te. Tra gli aliri juiatl vi i detto, folTe coilrciio di pacare in Ifpagiu che i Psrrocchlanl non riceveranno contro i Saraceni . Ma quella fu l' Encari'tla da Pafqua , che alla pluttofto un' Affembica , che un Ce»- loro Parrocchl.ij che 1 BenefiiUti e cilio. i Chierici, che fono negli Ordini 11 vero Concilio di Avrancbes di Sacri fi atterranno dalle carni osnl que'.^o anno non fi renne , che alti Sabato in onor della Vergine, e da. 17. e lì- di Sef.cmkre . 11 Rertite- rauno buon efcmpio al Laici . Del rS il fuo giuratuentu agglingcnd* rimanente 1' airliieiiia del Sabd^o , alcune caule di atiaccaaienio e di •kbt.. ,, lo A V R A obWdtc'iiti al Pj|>a Aleffaiidro UI. «-98. Ot'.ol re , dal Pap- Urlaiiu II. e 1 Legati e l VciVovi f cervi do- alla telta di ccninttaiu.itrc Vclcovi, dici Celioni. Dccrciaronii Ila gli al' I Greci vi propofero la <|Uiorcrono fece ai z;. Luglio, e la prima Sei- lOpratT.'.re il partito dei Mallimltni- lione fi tenne alli 15. Dicembre. Si Ifl per lu contrario lo fcifnia di può Riudicare della cfattczza di fue, quelli ultimi rovinti fìnalnicute (jncl- decifiuni dal figgio regolamento , io d;i Donatici . Augiili, 1» Crtfc. che II è fatto d.ip|Tiiici|'io di divi- I. 4 c. 5 p. m. Till. dere i Vefcov! , che arrivavano, in BAKCIiLLONA ( C. di ) Bt'ci- quattro clafTì eguali. Ogni claflecra nnntnlt y l'an 599. primo Novcint ti-. comporta di Cardin-Ii, ArcivelcovI Dodici VefcovI vi fecero quattro Vefcovi e Abati , di ( orati e Dot- Cinonf, ) due primi dei quali fono tori , tanto Secolari che ReeoLirl , rootra la .Simonia . Il terzo prolbi- o in Teologia , o in Gius Canoni- fcc d'innalzare a un tratto i Laici co , di qualunque N'.ìzioiie o Provin- al Vef(Oviio< anche per ordhie d.l cia foffero . Ariìiichf il numero di Re. Il qu.no rondanna le Vergini quelli, che compunevano le dalli conficrite .1 Dio , e i Penitenti folTe eguale , fi eleggevano ogni nie- dell'uno e dell'iltro feffo , che fa- fc quattro pcrìbne, che diflribuifìc- ranno marlt..ii 7".. 5. C.otic.p, 1095. ro egualmente quelli, che veniva, BARCELLONA ( C di ) i' an. no di nuovo . Tutte quelle Cladi iifg dal Legato Ugo le Blanc . La aveaiio la libertà di conferire iiifie- cuiuliicnza vi fu comandata' ai Chic, me, o fcparataniciite fopra le qui-, rici , e vi (i nmbib il rito Go;i.o ftioni che fi dovevano cfaminarc , in R omino . D. M. R;>uilavanri mi Capitolo della Chiv- BAR.1 ( C. di ) EannSt , l' an. o fi Cattedrale i t: quivi tri libero 4 og nu- . B A }i fall* della primi e del' Sellioi^c , avcudofi avuta : Eugenio Papa meditava dovca oiK ntuocic , c )>ui iucimi.^. -. . ilCuncilio, fi (Indiaro- Cun.Ilio , do,'0 h ScfTouc | ubbli- no i uiodl di lin|cdirlo . I Vcfcovl ca . che (i ii'iicva nella ( lilcta Cac» di Franrii fi rauiurono a Buurges Cedrale , e che ne g udì. ava J fnlii. ed clpoftro al Re Carlo VII. che van'cnic , PiintavaTi U laiKlufione; ficionie il Concilio era leguiinianicn- ed iiiferiv.fi nigli Aiti l on unor. (e convocato a Bafilea , Io fupplU dine taivo > ggio c|cl loro gte proceduto contro di Cauf.' , che rifgaardavano la Fede, lui , feiua altra nuova citazione . SI prima che il Co.Kiiio ne dcdc un fece un Decreto, col quale i Padri g'udiiro defìiiilivo '. e tre alcri Ve- dichiarano, che ficcomo la Chiefa Tcovi |>.-r djc Jcre lucie le Caufc Santa c Cattolici ^ uia, e quella, che folTero 1e»olute al Coiicil'O articolo eflendu di fede , coii non, toltu.ie quelle di F:de. Nell'Inter, può cdervi eh: un l'olo Concilio Ge. vallo tra la quinta e la (elU 9e(fio> nerale rapprefcntance la Chiefa Cat. Ile , fi tennero due Coiigregaiioiil lulica i quindi i, he (iii,uianio>. hS fi udirono ! quattro Legati di Capa il Concilio cuntinualfe in Bafilea , Eugenio . Il Vei'covo di Taranto non le ne potrebbe raunare un fc* eCalii) aflailGma 1' autorità del Pa- condo altrove ; che egiii jltra hi pa i e pretefe , che apparienrfTe a ftiiillea farebbe una cabala ed uno lui Talo diTporre de) tempo , del luo- Scifina , e che chiunque vi intcrve. go, e della Celebratione dei Conci. niife , incorrerebbe la Scomunica i- Ij: che il Papa non pub nfcir dell' fi» fafìo , e la perdita dei luoi Be* Italia , c che egli o(fi.riva qualun- Ile ti i j que luogo fi vulefle , loggeiio allo 1 Deputati del Bncmì effeiiHo ar. Stato Ecciefiatlico . Al che i Padri rivati a Bafilea jTefeiit irono quattro rif|>ofero , che il volere fciogl ere un Articoli al Concilio a|li 16, Óciina- Cuncilto legittìniainente adattato jo i^n> cui quali d mandarono i., , era un voler rinnovare lo Scil'uia di aver liberta di aniniinlllrare a nella Chicfa ; che quelli , che li tutti i Fedeli il Sagrameiito della governavano a quel mudo, contrilla- Eucariflia fotto ambe le fpezie di vano lo Spirito Santo, e lo iVaccia- pane e di vino, come una pratica vano dal proprio cuore , e rompeva, utile. 1. Che tutti i peccaci morta* no il Colo vincolo valevole a rite- li , e principalmence i peccati pub. nerlo , cioè h Carità . blici uano rcprerti , corretti , e pu- VI. Sfff. (1. Settembre . Siccome niti fecondo la Lc^ge di Dio , da Eugenio Papa non avea \\è rivocaia quelli, ai quali appartiene il farlo. la Balla dellu rciojlinienio del Con- }. Che la pafula di Dio fia predi- cilio, ne coinfiano era in perfona , caca fedclniciite e liberamente dai nè per Proccuratore , i Promotori Prelati e Diaconi , che latanno ca- liei Concilio fecero iflania , che egli paci . 4.. Che non fia permeilo al folTe dichiarato contumace , dappoi, Clero nella Legge di graaia , di ché folTe Irato citato per tre volte efercitare alcuna autorità lopra i alla porta della Chiefa . beni temporali . Dichiararono poi VJl. StS. al» É, Novembre . SI che tutte le lor dirterenzc coi Cat- rinnovò il Decreto , che era flato tolici riduccvanfi a quelli quattro fatto nella qu rta Sezione incorno punti : e che fe folle loro pennello alla desiane di un Papa , nel calo o^ervarli , cr.iiio pretti a unirfi alla che la Santa Sede folle redaia va. Chiefa , e ad ubbidite a tutti i Su- caute ; e in oltre fi h detto , che periori legittimi, l^jefli quattto Ar- allora non farebbe pcrnicITo ai Car. ticoli furono cfamiiuci in una Con- ilinali di procedere alla elezione di gregatlons , e il Coticilio decile di un nuovo Papa l'cnu il confeiifodel Inviar Deputati in iiuemia Concilio . IX. S/jj. ZI. Gcnnajo. Il Conci- Vili, StSi. alli II. Decembre. Si lio volendo riconofccrc lo zelo , e convenne di dover procedere giuri- l'affeiione che 1' Iniperador SIgif. dicanicDce condro il Papa per di» inoudo arca lor dinioltrata .con iu{ C Ui^ . B A B A Intere patenti , colle quali avea per celef firt un nuovo Concilio « fmto fapere a tutti i Tuoi fudditi , che per confermare (jucllu , che at^ chs egli )ircndeva Tono la fua |iro- tualmente lenevafi ; oicbc( Eugenio teiloiie il Concillu di Bafilca , c clic non riconofceva il Concilio dal tem- el non permetterebbe , che foffe le- po che ciniincib a tenerli in Bali. r-t III iiefluna m.iiilera la Cui autori- lea , dal che ne feguirebbc, che tà , uè 1.1 fua libertà : dichiart) che quel Concilio non farebbe (lato fina tutto ci!) che il Pjpa facefle contro allora legittimo . Patrie, Hiji, Con- r lni)>?radur Sigismondo farebbe nuU {il. Bafll. Fìo'tnt, e. 19. la e di iKlI'un effetto • XII. Sefj. lì. Luglio, j. SI fece, X. Sif. 19. Febbraio. I Pronio- ro delle dogliaiiie della mala fede toti del Concilio fecer iftanja , che del Papa , la cui condotta, dicevaC, il Fi|>a Eugenio fsfle dirhijraro tendeva ad abbaffarc l'autorità dei cuntuinjce , atiefa la fui odiiuilo- Concilj: fu citato, con un Deere* II'- di non voler rirocare la Bolla to , a rivocare nello fp'iio di feffan» dello fcloglimeiKo del ( oiicilio. Si ta giorni il Decreto di trasferire il prefe rtmpr» jicr delibcr.>rc fu que- Concilio, fono pena die^er rifguar- Ito proposito; fi ufjrono nuovi ten- dato come coiituiiiace , tativi firslTo Eugenio , e rimper.T a. Si rinnovi con un Decreto il d'jr Sigifniunio vi aggiunfe le fue diritto delle elezioni , llablllio dagli prcfliiere , a •[uctlc del Cardinal Appolloli e confermato dal primo Gìliliiiio: gli altri Principi, e par- Concilio Niceno nel Canone IV. e ilcolarnieme il Re di Francia , die- V. In confcguciiia fi proibifce al dero prore delli proieiionc (he ac- Papa di fervirli di altre riferve t cordavano al Co'icilio. fuorchì di quelle, cbe fon compre» XI. Stif. ly. Aprile. S! decreti) , fe nel Gius , e che fono nelle terre che fe il Papa trafcuralfc di rauiia- dipendenti dalla Chicfa di Roiia; re un Concilio ad ogni dieci anni jicrchì niuliiplicandofi di giorno, In fecondo che è (labllito nel Decreto giorno le rilcrve, le eletioni fi tro- della nona $c del Concìlio , e ne rcr del Concilio : Che i Pidrl di pubbli. b una ci>i Impcrator Sigifmondo vi adiflette che ne avea egli fatto, era nullo. in Fcnona . Si accutdb un altro Con qucft' Atto , dice M, RofTuet , fpailo di tre mcfi al Papa , a cin- egli rendct:e onore al Concilio di diiione , che dentro quel periodo Bafilca , e alla Chiefa univerfale da, aderir dovelfe al Concilio , e rivo- elfo Concilio rapprei.-niata . In tal care (Ulto cib che egli area fnito maniera venne egli a metterlo fopra lanio per Ifcioglicrb , che per tras» di sè ; polche In riguardo agli or. fcritlo , contro il Decreto dtlU bed. dini di elfo Concilio riiocb I De- Xll e quelto con un Atto |re^l. ireil , che egli mcdcfimo avca pub» {o , e fuor di oRnI equivoco. Per l'iicati con tutta 1' autorità della quello elfetto ti llclcro ire Formule, fua .Sede . a lenor delle quali dovea egli re- XVI. Sef 5. Febirajo un. VI golare queftì rivocailone . fi lederò iti picfenia dell' Impelatole NV. S^f. Fu tenut.i ancor qucfta le Lettere di Eugenio per I' appro- In prefenia d:ll* Iniperatur Slgii'- vatiune del Concilio , e la rivoca» nio''do. Vi fi fecero molli Regoli- zione dello fcioglimcnto , che egli nienti per la Convo:3rionc dei Coiw avea voluto farne. Alli J4. Aprile cilj Piovinciall I fi decretb , che fi fi tenne una Coiigrepailonc per adunerei lioiio due volte all'anno; n corperarc i l egati del Papa Euge. alnicn una vul(;< ; che vi fi efotta- nio al Concilio . rcM'uno tutti gli alTiItcnti a vivere XVil. Sef if,. Aprile . Si oblìi, (ina v!u conforme alLi faiiiià d:l garono I Legati a giurare , che ù loro II Ito, a iftrulre il popolo opril adoprcrcbbono fincerainentc a pm- Dunier.ica , c luiie le Fede , e leg- muovcre la gloria del Concilio , e gere gli Statuti Siiiod.li l'o; ra la che ne ofTcì vcrebboiio I Decreti , in.inicr.i di vita, e del coflunii dei panicolarinfntc quelli della quarta Chierici , ce. r quiuta SelTonc del Concilio di Siccome II Papa Eugenio ad irtan- Coft.inia , SI dichiarb, che non fa- za dell'Imperatore avca promcffo di rebboiio ammeffi a prefedere , le unirfi ai Padri di Balilea , purché non a conditioiic , che non avclTero rivocaflero tutto cit» , che aveano fe non un' autoiiia dipendente dal fatto contro di lui , cus) vollero Ciuncillo , feuza veruna Giurildi- 3pprolitt.utJiioni , il diriiLo di nictii per tener un Concilio colle coiichiudere farebbe d;voluto a quel due Chicfc : fi de Ife di inviar Le- Velvovo , che fedcfie piò d^pj reffo gati a CniUiitiiiO| oli |>cr iiiip (.'iiar il Prcfi'leiice I Greci adi per la ra. ioii.- che le accettare la Ciita di Ba- Lcrgi di un Concilio generale non filea , Si fece un Decreto per elor- fraegonci la loro auioriià , che dal tar gli Or.tinarJ a fpedire perfone a- Cuiiciliu mcdcfiiiio i e che il diritto, biii ad .ìiinuni.Ì3r la parola di Dio clic h.inno 1 Legati del Papa di nel lunghi dove vi fodeio degli E" pteftd.re ai Concilj, e di decidere, brel e degli Infed li , e che per tal i piiramcnie a litol di onore. effetto, vi foffero nelle tiniv.rfuà Si pub vedere fu di (juclto argo- due Prof>.irori di tiiicua Ebtaica , nicnto II P. AleCandro nella fua ot- Araba, Greca, e Caldea. tava Differtaiione fopra il Concilio XX St^. ij. G.'iinijo 141 5 Fu ili Rifilea , dove fa egli vedere, che tenuta con oggetto della riforma fiu nrunqiie il Papa alLia un' auto, d.lla Chiel'a nel fuo Capo e nelle rita maggicT di o^ni altro nei Con- fue Membra . Si fece un Decreto cl!j, prdedendovi persi, o pei fiioi contro I' incontineiua del Clero , Legati , fpleg.mdovi i Decreti , e valdirc contro i pubblici concubi- roniind indonc 1^ cfVcuiiane , non nari , i quali fannno privati j>er ne fi.gue per qucdo , che la auto, tre mefi del frutti dei lor Benefiij! riti di un Consilio ecunienicu fia c fe eglino rlfiutadero di ubbidire , follmente dipendente dalla fua , fic- faranno dichiarati incapaci di gode- chi polla egli d; pien diritto cani, re nefluiio Benefiiio i che fc eglino biare , c annullare i Decreti di tjucl. ricadclTcro dopo eflcre Itati rilt.ibill- lo: che concorre ben egli II primo ti , e di aver dato delle prove di, pia che la Tua autorità non ha for- emenda , faranno dichiamtì Incapaci ca fe non dal ronfenfo di tutti gli delle Dignità bcclefialliche , lenza altri Membri del Concilio; e che fpcraiiia di ritorno. Il fecondo De- la virtit di obbligare delle d::(ìniz.io- creto fu iiKonio gli Scomunicati ; nì non viene dal Sommo Pontefice Noi. fi, deve evitar come tale , dice ma che dipende d.il confenfo di tut- il Concilio, iieniiiieii nell" aminini- ti ; dal fuo e dall'altrui ; e quella Itratlune d:! Sacramenti, chiunque, è r uffervjiione del Cardinal Gufa- fotio pretelto di qualche Senicnia o no , come lo ticonofce il Ponief ce Cenfura Ecclefiallica , quando non S. Leone nella fua Lettera al Padri (bn fulminate che in generile, e del Concilio Calcedoncfe . L. j. Je purcht quella f eiifnta , o Seniciiia Como', c. (. non Ha fulminata efprcdamcntc , e XVIII St5. if.. Giugno. L'Impe- iiuminatamente contro una pcrfona ratore non vi atTillette , avendo la. deieriijìnaia , proiinniiata dal Giu- fciaia la Citta di Baf:lea . Vi fi dice conijictente , c notiiicata in par- rinnovarono i Decreti della quatta ticolare . e quinta SefTìooc del Concilio dì Co- XXI. StfS. 9. Giugno . Si fece il ftanii . Giovanni Patriarca di An- Liecrcio contro le Annate , la cui tinchia prefcntb uno Scritto al Con- origine non afcende pU"i alto di < le- cilio tendente a (labilire I' autori- nicnte V. 11 Concilio ordinh , the, là del Condii generali , e la l'jro in ciò, che comerne nella f orte di fuporlorlti fopia il Papa. Leggcfi Roma la confcniiazloi>e delle ele- quello Decreto nella |:rinia appendi- zioni , provviliuni , collaiioiie , e ce dei Concil. toni. 9. In fnc degli prefeniaiioiit , che devono f.-.r i Lai- Atti di quello di fiafilea ci , iuvL'ftiiura d^llc Chicfc Catte- drali , B A B A 17 dr»Ii Metropolitane Dignità , e te. t, EfTer continuato fieli i ftelTa, , Bciicluj Eccl^iiArticf non u ei\^<:- perfona . j.tfltr pacilicO, ! .iti, cht rcL-ìjc :;cic giudiiiaiia dille Boll- , del Sigillo, dcUc Anii.i- con conicitazione di caufa quindu; te comuni, fotte prctelto di «[ualclie per^ il prcicnJente non foffe Itato connine o privilegio qiiiiluiiqu;' ; In iin|icdIio di oper re , da una fotta U11.1 paroU , il f oncilio proibì alìolu» fupcriorc 11 quarto Decreto fu lo- taii'ciite le Anna:e, Tutto le pciiclii- l'ra i'VSiìo divino. Vuole il Con- fliite contro i Sinioniairi , c fotgiun- cilio, che (gli 11.1 celebrato all'ore (c c«iiiidlo rjucfta cUufo'a : ie il oppoitune, delle q'..ali fi darà il fe- ,, Pon.iticr Romano, clie deve dar gno col luonn delle campane , can- compio agli .litri di cfeguirc , e talo con gravita , e con .lecoro ; fa- „ il offtrvare gli St.ituti del' , unLlI) cendo una paufa , fin^olarnjentc alla „ gentr.ili , l'cjndaleii iilc , che a D'o nieia di ogni verfetio , ec Si feceio non piaccia , la Chiefa , facendo molti Decreti l'ulla ileffa nuteria , c t, qual. he cofi contro il pref^nie particolarmente fopia la uiodelha , ii, reto, bifosnerebbe deferirlo al colla quale gli E- ci, Militici devono ,1 C 111 ilio gener ile " . cel hrare il dlviii friviglo. Si d e olTervare , che qucflo De- XXII. Sf/ì. 1 ;. Otiobre, S" con- creto è Ulto f.itto in un lenipo che danno un I ibro coni.ol'u da un Re- 11 Concilio era generale , per con- li ioJo Agoftìni.iiio , il quale avea a- fclfione di quelli , che pifi gli lono vantate alcune ii'i^olliiani , nelle | contrari. Il P.ipa Eugenio fece fa- qu,ili atiribulv.i alla N'aitira umana re in til propifi o delle rlmcltran- in Gefucrido , cib che non pub coa- te al Concilio , e dlfle , cheegli con- venire che alla divhia . lentirebbc, che fi aboliifeto le An. XXUl. Seg. a 5. M.ir7.n i4?6. Sf nate, fe il Coiiciiiu volelfe provve- fecero molti RcgoLmi- niì inrorno aU dere ai bifopni della Santa Sede, 11 la Llcifunc , c all.i Piofcrtioiic di Fe- Cardinal Giuliano rifatele ai Lega- de del Sonino Pmitc/Tcc. Il Conci. ti , che gli antichi Pontefici avca- Ilo, per efcguire gli arikoli di f\uel- no fatte dell'opere grandi di Carità lo di Colonia , in propolito dei Car- fcnra ricevere neKuna rendita , fi- dinali , ne ridulTe il nutncro a vrii- niile a quella delle Annate, c che tiquaiiro , affinchè la Chiefa nou il Concilio provvcdcrebbe ai Lifo- patifTc difcaptto dal troppo nnincro: eni della Santa Sede , fe il Papa vo- regolb la maniera delle elciionì , vt^ fefle dal canto Aio offervarc ì fuoi De- lendo che follerò libere. Caliè) e di- creti ; che quello contro le Annate chiarb nulle tutte le grazie diafpct- iwii avea aliro ocgctio che di (ban- lativa , mandati, e rileive di Bene- dire la Simonia 11 terio Decreto fitj , che i P.ipi applicavano a lor fu quello Dn pacificis pojfffforiiui , v.intaggio . Era quefta una maniera Cootieii«qu iJo Decreto, che quel- di pi')» vedere ai Bcne/izJ anticipa- li, che fono (lati pel corfo di ire tamente ; e il Concilio volle pro- anni pacifici poffedorl di un Bcnr- fcrivere tutte quelle grazie antici- /itiu , dopo di cfTerci entrati con ti- pale Tutte quelle Leggi furon fat- tolo legittimo , non potranno cTer te io forma canonica, e pubblidte Inquiet ai nel loro iiuflcno . Qiirli' è in pi iia Si (Tunc • la prefctUione legittima in materia XXIV SciJ n. Aprile. I due Le- di b ncfitj; c che dal Con, ilio di ga'l preflarono I Padri del Concilio, Hafilca i>.f>b nella Praninutica , e per parte di Eugenio , di eleggere nel Concord o , e che fotnib la re- quan.o prima un Iuo;u per il Con- gol.i del podcfTo ir ennale . Ma il cilio, c differo , clic quslor fi ac- poffefTo p r hf optri, quefto efl'cito fordaffero con lui per la (celta del dcvt 1 iffcr foid'io fopra un tito- luogo «gli prometteva di, contri- lo color gnone , o in tulli i cafi , che fi ri- drebboiio la Proiciionc della Fran- durrcbbuiio in Savoia , che era un cia , che II' c vÌLÌnlfIìma , ed era dei Luoghi proponi d.a^li lU-ffiCirc. loro favorevole : quella fu la cauia ci , In conl'cgucnz.a il Concilio nr.in- di tutte le brighe tra il Papa e il dt) due Deputati al Papa Eu culo Concilio, In quella Sellione il Con- fupplicandaiiclo lllaiitcniente di con- cilio fi trovi) divifu in due opinio- correre al compimcniu di ti grand' ni : il maggior numero voleva che opera , che era la riunione dei Gre- C tencITc il Concilio in Avignuiie i ci , per cui dircl'bcfi r ultima nidiiu gli al ri accoriiavaufi coi Legail , c al Concilio Ecumenico . I Deputati leccio un Decreto a iion.e del Cu eiTcndo arrivati < Roma fcunfiura- cilio per trasferirlo a Fiorenza . Eu- rono il Papa a pnrtarfi in pcrfona genio lonfermti rubitoqueilo Dccit" al luogo del Concil'o , prr aiiciidcre to con una Bulla , che trasferiva il di concerto alia fpediiione delle In- Concilio a Ferrara e per impedì-i dulgenze , c alla impofaiunc delle rj che il Concilio non li continua •, Decime, e per provvedete alle fpc- fe in B.inica, fece alkftirc delle d- fe neceflarle ; ma Eugenio riciiib Icrc a Vcnciia per 0|'porfi a quel-, d'i proinulg-r Beile fnjTa quelle di- le , che il Concilio dovta fpcJire et| mande andar a prendere i Cìrecl. Gli Am- Per r altra jiartc I Legati del liafciaduri dei C'reci effcndofi iiiil'.ir- Papa Itudiavanfi di dividere 1 Pa- cati fu quelle Galere , coi tre Le. dri del Concilio , e indurne h g.iti che il Papa mandava In Orien- maggior pare.: a dimandare , che fi te , arrivarono a CoHaniinopoli | l i- tencft^c il Ciincilio per la riunione ma di quelle fpedite dal Concilili ; ilei Greci a l- urenii, a Modena, o ed efTcndo quelle ariivate dof o , V in qualche altri ^ ina di Italia , e Impcradore dei Greci licusb d' fin- non iu iieliun aliro di quei luoghi tiaicaifi, I Padri di Ba l'ilea Infurmati cl°e erano Ibii propoHI ; lua piA dei della condotta di Eugenio rii'olvet- dite terti pcrfilleiicru nel voler quel- tcru di oppurvifi a tutto potere . iu , che era nato lUbiliio . Frattanto il Cardinal Giuliano li ri- XXV. S.j], 7. Maggio Il tiri) dal Concilio , perche non a»ea» Concilio fece un Decreto , Il ijual no voluto accettare ilfuu configliu determinava , che il Concilio fi ter- che era di mandar Legati incunir» rcl'bc o III Bafilea , o in Avij;nonc ai Greci , che erano arrivati a Ve- per trattarvi della riunione dei de- nezia , per proccurar di condurli n ci coi Latini , e li lafsìi ogni forta JUalilea infìenie coi legati del Papa. di Ecclefiadlci alla decima parte del- Il Concilio di Rafilca c ripuiatu co- le loro rendite per contribuire alle ii'uiieniente ecumenico fino «Ila S,:f- fjieic ueciff.iic da farfi , E^li è pur 6une XXVI. In fatti dalla coarta B A ,9 Greci e da Eugenio s fo avea approvato che d iiito al Concilio, rivocaiido U lua alleliillero delle Galere ad Avigno> Bolla di i'cioglimenco , fino alla vci>- ne, per attenderci ì Greti , e che telinia quinta inclurivaiiiiiiiic dclli intanto , fcii2.a confultare il Conci* 7. Maggio Hì7 <^he abbr;iCv:ia tm Ko avea fpedito a t oflaiitlnopoH dell* {•erioJo di cr« .iiini , i fadri di Ba- altre Galere per prevenire quelle dtl l'ilea coiiiliiuironu le loro .SctTioiii Concilio i c che quella diviiione, no» e fecero dei Decreti iniurno ai i>BU- poteva a meno di non fcandalcuarc ti piò iinpurtanti . i Greci , e riaccender lo Scifnia . X.XVl. Seff. il. Luglio. VI fi fe- Dopo quelKi Seflionc il Papa coiiii;i> ce un Djcrcio, nel i^uale i Padri , cib a tenere il fuo Concilio a Fer- dopo avqr r.ipiirclcniato tutto cib rara , e il Cardinal Giuliano , fc« che avcaii facto nello fpaiio di fci condo alcuni, fi ritirb dal Concilio. ani\l yet la K-ìforiiia della Chic- li nel iQu Capo , e nelle (ue Mem- XXX. S»(|. ij. Deceinbre . Vi (S bra , e che db nulli odaiue , Cu. fece un Decreto intorun alla Comu- eeuìo non cercava , che di attravcr- nione (otto ambe le fpeiie ; e & di« iarc il lorotdifcgMO., clia»ano il Ha- chiatb, che i F<.Jcli , che non fono |>,< a cotji|'arire al Concilio dentro Preci , non fono obbligati per pre- ùrTaiita giorni , o in perfona , o per cetto Divino di ricevere il Sacra, l'rocciiraiore . Ma Eugenio lungi d,il memo dell: Eucatiltia focto ambe deferire all'alTegnaiione del Conci- le fpciie : che non vi è dubbio, cht lia , diede una Bolla ]ier la trasla- GcfucriHo non fia tutto intero fot» liime , 0 per lo fciygllniento del co ogni una delle due fpeile , e che Concilio di Bafilca , proibendo l'oiio il coUumc di comunicare ì Laici fot. gravi pene , di far iicfTun atto Sino- to una fpeiie dee pallate per una dalc in quella Città, toi:onc che per Legge che iieffuno dee condaiiiisre, ireiìia g«riil, I quali Ijrebbonu im- ovvero cambiare fciua autorica del- piegati a trattare cogli Anibaiciato- la Chiefj . rl di Boemia , che vi fi trovavan XXXI. Seff. n. Gennaro I4)l. Si prcfcnti , e Iniiinh nel tempo Hello fecero due Decreti . Il primo co* un Concil o a Ferrara . Ci invli6 manda , che le caufe faranno ciitie tutta la Crillianità , nia li lua con- terminate nei lugghi dove occorrono, vocailoiie fu mal accolta In Fran- toltone le caufc Maggiori ce. prol- cia i e II Re Culo VII. prpibj ji bifce di appellare al Papa, omiuct. fuoi Vefcovi di partarfi a Ferrara. tendo l'Oidioario . U fecondo revo- XXVII. Stf 17. Settembre . SI ca tutte le grailc afpcttativc, ac- dichlnrCi nulla una proinoiiuiie di cordate , o da accordarli in avvenir due Cardinali , fatta dal Papa fen- re i pcrmctccndo al Papi di potuc la il onfenfo del Concilio, provvedere a un Benefizio nelle Chic, XXV III. Sff Primo d| Ottobre . fc dove ci fono dieci Prebende, e a Elfcndu (pirati I felfanta giorni dati due nelle Chiefc dove ce ne fono al P.ipa p:r comparire , fenia che cinquanta: cotnanda , che v| debba n:fl'iino li prefciitafle in fuo nome elfer un Teologale , in tutte le Chic, fu dichiarato contumace , e fu or- fe Cattedrali ; che qucito elfer deb. dinato, che fi procederebbe contro ba un Canonico, Dottor o iSacalju- di lui , ro in Teologia , che abbia (ludiàto XXIX. Sf/. u. Ottobre. Si die dieci anui in una Univerlità prWi. riliuis alla Bolla del Papa per la legiata i cbe In ogni Clilefa Catte, trailaiioue del Concilio a Ferrara drale , orvcr Collegiata fi, darà U per fortiffimc ragioni . Si efpofe , tcria parte delle Prebende al Cridua. chela Citta di Avignone era cotuo- ti, Dottori, 0 Licenziati, o Baca- difCma per accogliere 1 Greci, per. lauti in qualch: facoltà , che I Cu. chi vicini al mare , ed cx> itaia rati delle Città murate farinno a » t Olili . ki B A B A flicn Profeflbri in Arii ; e che ! Be- quello Concilio era veramente Ecu- nefizi Regolari (ìnn dati ai Regu. menico . i. Che egli elHe facoltà di lari . 1. Il Concilio dìchlaib Papi citar il Papa , e di fatgli procelTo . Eugenio contumace , Io foipefe d'o. }. Che efTd Conci Ho opcrb tutto giù. gni giurirdliione , tanto Ijiirituale , llanienre contro il Papa . Ma in ap« che iciuporalc , e pronuiizib , die prelTo die fogno molto incollante nei tutto citi, che egli faccfle farebbe fuoi fcniinienti i eflcndo (tato ora nullo . Il Cardinal di Arles jucficdc- f.ivnrevole ed ora contrario al Papa va allora al Concilio Eugenio . XXXII. Stf u. M^rio. Il Con- X'XXIV. Stff. i<.GI«gno. Il Con. cilio dichiarò nulla I' AfTemblea di cilio era comporto di ttentanovc Pre- Ferrara come fcifmatica , e ind.-gna lati, e di trecento Ecclefiaftlci del di portar il nome di Concilin; e an- fecondo Ordine . Fu citato per la nullò tutto ci!> che vi fi era fatto. feconda volta il Papa Eugenio , e 51 (lefero contro Eugenio otta Ar- giudicato contumace . Si pronuntll» ticoli , che dicono ; effer verità di la fenteiiLa di depofiziune , nella qua« Fede Cattolica , che il Concilio gè- le fi impiegarono le qualificazioni pià nerale è fiiperiore ai Papa ; che non forti. La Francia , I' Inghilterra « pub cffiir difciolto, o trasferito fcn- 1" Alleniagna difapprovarono tjuefta la il confenfo dello (lertb Concilio » depofuioiie . Nello Iteffò giorno fe> c quefte propofìiiuni 6 (labilirono guiva l'union dei Greci c dei Latini come Articoli di Fede . in Fiorenza , XXXIII. <;'if. 16. Maggio i+?5). XXXV. %ef z. Luglio. Si efatni- Siccome un gran numero di Vefcovj nb, fc fubjto dovelTe eleggerfi un fi erano a puco a poco ririrati da liuovo Papa , e fi è rifoluio dì af> Bafilea , cos'i in que'ta Se (Tiene non pettate due m.fi . *l furono , che veni! Vefcovi in XXXVI. Self. Vi fi fece un De- circa , ovvcr ^ba i, delle Nazióni creto , col quale fi dichiarb , che ili Francia e di AUtmagna j ma 1 I' opinione della immacolata Conce- podi dei Vefcovi affcnti furono oc- zione della B. V. era un' opinione cupati (ili loro Prwccura tori , odapli pia , conforme al culto della Chiefa, Archidiaconi , dai Prevofli , dai Prio- alla Fede Cattolica , e alla retta ra- ri , 0 dai nutiori al iiumrro di cguat- gione , e fi comandb che la Fefta trecento e |i fu ' Erfiniil . fopri r autorità d-l <' onrilio di Ba. XXXIX. Stf 1; V'ovembre . SI filea , nel qual egli prova : i. Che deputarono ad Amadco ventici ique f»£- , B A E A 41 fopgettì ytT fupplicariielodì JCceiii Baviera, e il Aulirla tlronohberi», frinire ali» fua elciioiie , e avendo. Felice . Le uiilvcrfita di Parigi , di Vi non feiua difficoltà accuiik'utiio Alleinagiia , e quella di Cracovia fu- yne(e 11 wine Jl Felice V. 11 Coji- rono per lui, e fecero di multi Scrit- cilij comandò, che egli foffe ricono- ti per difendere l'autorità del Con- ifciuco Fap.i d'a luitl I Fedeli. cilio di Bifilca . XL. S'if- »6- Fcbl». 14*0. Vi fi XLlll. Sfff. primo luglio 1441. cònFcrnib la eleilone di Aniadco , e Si (lefe un Decreto per la Fella del- vi fi (conmnicarono tutti quelli che la Vifiiazione della B- Vergine alll noi rif onofceflcro per Papa . 1. di l uglio . Era fiala ftabilita con XLI. Stff. ij. Luplio . Si condan» una Bolla di Bonifizio IX. in tem- nò U fcntcnii di Pjpa Euf;enio po dello Scifma i ma, non fi face che avei dichiarato Eretico Felice, ntfluna menzione di Felice Papa , e i Cuoi Parii^^iani . Il giorno dopo petchi da nioUi Principi non era ri- di quella SefTione Felice li prefcntù conofciuto al Concilio Poiiti/icalnicnte i fu con- XLIV. S(jf. 9, Agoftu. Vi fi fe. fagratn Vefcuvo dal Card, di/ìrles, ce un regolamenio per Scurezza de- e coronato Papa con niolta rolcnni> gli Alti, c delle Perfontc del Cou» tà : diede egli la benedizione al yom clllo. polo, e conceiTe delle Indulgenze • XLV. Stif. Nel hiefe di Maggio Luigi Duca di Savoia , Figlio di 1443. Vi fi decreti), che dentro tre j^madco , e parecchi alirl Signori anni fi celebrafTe un Concilio Gene- Allsmani , e dei Cinroni Svizii.riar> rale nella Città di Lion , Che fareb- fillettcro a qucfta Cirimonia . be la continuazione di quello di Ba« XML S»ì;. 4. Agofto . Siccome Fé- filea , e dop-> quella Sellione i Padri lice non avea renniic di forte alcuna, fi l'epararoiio . Quello Concilio durt» rapporio alla fua Dignìià , peri hi dodici anni, valdircdalli 19. Maggio Eugenio era in pofTeDo del patrimo- 143 1> lino allo fleflo inefc dell' anno nlo di S. Pietro, le gli pcrniife di 1443. e anni fino alla SefTione cfigere pel cirufue primi anni del vcniefima quinta , Ma dopo qu.ilche fuo Pontificato, il quinto della Ven» anno era ridotto a un' ombra di Con- dita del Benefir); e II decimo gli an- cilio . y. LvfaMMa , ni appriffo, e i Padri fi adoperaro- Il Papa Eugenio efTendo morto no per f^rlo ri Oiiofc re dai Piinci» quatir'annl dopo , ed ellendo (lato j)l ScciJlarf . Quella elezione cagioiib eletto Pjpa Nicol!) V. e riconofclu- un nuovo Scifma , Gli uni erano to poi da tutta laC-hiefa , Felice V, fuTl-'tliee, aUrIper Eugenio . Quan- rinunzib il Pontiiicatu nel 1449 ( tunque » Triinefi riconofceffi ro il cosi fece ccffare lo Scifma . Qucftu Conci'.'n d) Bafilea , e rlgenadefo Concilio non é riconofciuio Genera- flOel Jil Firenze , riconobbero fem- le ed Ecumenico fe non che fino al. pfs Eugenio, e non vollero accon- la venicfimilellj SefTione, perchè in leiKire alla iua depofizione, perii, quella Sertione fi coniincib a delibi» more di non veder rinnovati ) m.li rare della depofuione di Papa Eu- cagionali d Ho Scifma precedente . genio. AH. hitric. ti Tom. XIII. Il Re Carlo V.l f cc inoltre un Coite p ìf 7. E-'i'to , proibendo, che fi TaccITe BE UGFNCl ( C. (il ) litigen. con 0 delle Ceiifure di Papa Euge- cUftnfe ; l'an. 11J4 aìjD. Lu[;Ho, nio contro 11 Con ilìo di B.ifilea dil, Legato Uic r 'o, e parecchi Ve- come di quelle dello IKflb Concilio fcovi in prtlenz-i del Re Filippo e contro Eugenio. Gli Inglefi , e pli di Beriradn , rh il Papa avca di- Scnizefi reU r )no parimenti nella ob- fegiio di .idolvere d:,lla Scomunica , bedienza di Eugenio , quantunque con ceree condizioni 1'i aflare riconolV ffero il Ccici io di B filea non poli tfei il elfo In i; ucfto Con- mi AlfooCo Re Artagon.i , la cilio ; e bifogiib Imiiiiarc un'altra Regia* di Ungheria , i Cuchi di AiTvoiblea )ict ifJegllere il Re dal vin- , %t B R B E vìncoli delli Scomunica» Ivo Ctrn. nella Cerrofa . Tom. X, C p. */>. U+. BEAUVAIS (C. di ) ino. i%. BEaDGENCI ( C.di ) l'an. 1151. ovvcr 19. Ottobre dal Legato Cu* alli 18. Mano. Vi d trovarono quat- none , e dai Vefcovi di tre Provin- tro Arcivescovi, c un gran numero cie . Vi fi canoniiib S. Arnoldo Ve» di Vcfcovi. Il niatriniouio di Lui- fcovo di Soiduns . II Vcfcovo di gi VII. coll.t Regina Alieiiora vi fu quella Città tenendo in mano il li- tina di ) BfcantlJttift , T anno ygS- te- in quei tempi 1 pij) neccflar; , Vi fi nuto in prcfenia del Re Cheiiulfo. parlo altresì di certi Eretici brucia- Vi fi proibì ai Laici di ufurpare i ti dal popolo di Soiflbnt , l'eniA af- beni della Chiefa ; e diciaflctte Ve- pcttare il p.iuditio degli Ecclefiafti- fcovi fottofcriffcro a quello Decreti» ci , temendo , che non fu(fe tropno con alcuni Abati. D- M. dolce, e fu rlmeffo al Concilio Ic- BENEDETTO ( C. di S. ) folla guente il deliberare intorno a S. Go- Loira Tanno ino. primo di Otto- tifrcHo, che avea rinuniiato il fuo bre, da Riccardo Vclcovo di Alba* Vcfcovato di Aniiens per ritirarfi no Legato del Papa ., B E ? /efcovo di Bcfanion. Conciliabolo di ) Bi- ... . _ .uni Vcùovi Ariani , rieri Normandi rendectero grJH far- l'anno ;5£. Saturnino Vcfcovo di Ar- vip), coniincUndo a liberar Ruma Ics , vi prefedeva . C\h che fappia- dai picfioli Siguori , che da lungo mo di quello Concilio, lo abbiam ieii>|>a la tiranneggiavano . Ton'. X l, ricevuto da S, Ilario VeiVovo di Poi- C. p. ii M. tiers , 11 quale vi aflìltettc: e;^li ne BENEVENTO { C. di ) T anno aOlrina di cfferfi oppoHoalle be!l>.'iii- I S7. in Agorto da Vittor 111. Vi mle degli Eretici. Si '(ibi di pro- dcpofe r Antip.i|>a Guilierto , e Io vare che erano Eietici ; rapprefentt), aiiatcniatiitb . Vi Ti Uoniiinicb an- che (otto colore di S. AtHiipfiu, di che Ugo di Limi, e Riccardo Al^- cui l'Imperatore ColKioto vole;i che ce di Àfarfiglia , che facevano Sii'- lutti 1 Vedovi lei'ii.i(Icio la con. iiia con edo lui ; vi proibì le liive- danna , null'aUro fi pretendeva , (liturc , col coni'enfo di lutto il Con- che di condannare la ?'ide Catioli. cilio . Ctr. Cn/'t. 111. e. 72. ca . Ma i niiiiici della verità ricu. BENEVENJO ( C. di 1'J anno farnno collantemente di udirlo . Sa- lò. fiUri.o d.il Foniefice Ur> turnino firine a CoDaiuo una falu balio 11. Vi fi reiteri) r.inatcma con- Rtlailoiie a nume del Co'ii-ilio , per no l'Antipapa GuILtrto, e I fuoi proccurare l'cfiliod.l S^iko, che in Compii i : vi fi ftefero quattro Ca- fatti fu efiliato fubiio do| u il Con- noni , uno dei (juali dice , ciie non cilio . Hit iit Aut. p. wx.J . C. fi eleggerà ncfTuii Vcfcovo, che non BESIERS ( C. di ) I' anno uu- fin colliiuiio negli Ordini facri , n^-l .-.Ili I. di Aprile fotto ilIcg.itoGio. Sacerdoiio , o nel Diaconato , To/n, vanni de Bouvain, Arcivc'.Vovo di X, C. p. 484. Vienna. Vi li driiuronn ventilci Ci» BENEVENTO T C. di ) I' anno i.i contro gli Ereti. i fomigliantif-, III?, in Ai'tilc , Il Papa Pafqualc liini ai regol.imenti , che il Conte vi icuniuniii) Maurizio Bturdiii Ar. Kalniondu avea fatti pubblicar a civefcovo di Praga, fuo Legato Toloia.alli, iS. Kebbnjn dello He f- per aver loiona.-o I' Imperatore a f" anno. Vi fi ordina ad ogni pri- Roma , durante il ritiro del Papa a vato di arredare gli Eretici , « di Monte Ca irno . prefentarli al Vclcovo . Il Cutat» BEKGAMSTADE in I.inhllterra deve aver il Catalogo di quelli , die ( C, di ) Btrj>nm no foddUfaiio al precetto della Cou» ci a tenore dei voflri ordini " . fefTione, Toni. Xf. Corte, p. I9«g. Si regol') poi la Coiuuiiurta con- BITINIA ( C. di ) ( non ricono- tro gli afliiHi . Quanio agli Erc- fciuto ) tenuto da Ario l'anno ji;, tUl che r.Kcraiiiio ollinail , voi l'ufcbio di Nicomedi.i e quelli de! (, farete lor confefTare piibUicanien- fuo Partilo, ofTeli che S Aleffandro te i loro errori , poi condaimere- Vefcovo di Alcfiandria non volcffie ,, te I rei in prcfenia delle Potcìi- ricever Ario , conccpiiono un' odio le Secolari, e gli darete in ma- contro quello fanio Vcf ovo , e con» „ no ai loro (IfìRziali : voi condaii. tro S. Atanafio (no Diacono ; ratina, „ nerete a perpetua pris^lonia gli E- runo pertanto un Concilio in Kitl- t, retici ricaduti dopo la lor con- uia ; e fctiffero a tutti i Vedovi del dann» , l fuggitivi che vorranno mondo di comunicar cogli Ariani , „ ritornare . e oiielli che non faran- come quelli che aveaiio feutimenti „ no coniparfi ,'clic do o il tcmiHi Cartolici . Stozom. l i.c iv ,1 di graiia , ec " Quelti Regola- BLAQUEH.NES H prmjo c fecnii- nicn.i non h tniio pctb avuta ia ap- do Conc di fopra l'affare) di Vec provailonc di tutta la Chiefa . K co . V Codtiiv inopoll ( Concil. dell' Ka'iana itjj. Tom. XI. Coite, f, an 1J8'. ) BOI OGNA ivi Italia ( C. di ) So. BESIERS ( e. di ) l'anno 1:79. how'Vh/ìt , n* a nin> rj v;. da RalnaU 4% Maggio dall' Arcivefcovo di Nar- do Vefct*vo di K/w.nni , ed otto i'ona fictro di Muniitun. Vi fi or. Vcfcovi fuoi Suffiaganel . Vi fi fe» dinb, che oucllo Arcivefiovo aiidc. ceto ventidue Articoli di Regola- rebbc in pubbli.ailI-'i ancia nel iirnflinio Far- niciito , che furano alli lamento per lagnatfi a nome della 17, Ottobre . Tra gli altri abiifi fi Pruvlucia , del teutativi aacicbl c fàu querele che la vita liccniiofa , B 0 45 , con alcuni sitti del Quedo gran Santo a- polo, c IO pruvO'.aiitiu 4u uiMij'rti»-» .w,. cAicacemence Itaco a Beni e diritti dell» Chicfa. Si ))toi- cenare dall' accuia, e lo riprefe for- blfce pertanto «gli KcclcfiafticI di temente ; c in apprcflo non volle portar armi di mirar i.i luoghi dil- comunicare cogli Italiani. S. Am-, foluti , di alloggiar vci CoDC lurpeito, brogio , Siricio Papa , e 11 Concilio e fi prcf. rive a |iaric a p.irt; la formi di ìtinno dell'anno )()t, condanna- e la qurtli a dc;?li abili loro . Si prui. rono gli Jiaziaiii , non potendo ap- bifce il dir Mtffe bjffe in tempo dcU jrovare , che i Vcfcovi Jeflcro x la Mcir* Colenne , nella IletTa Ghie- morte gli Eretici ; e S. Ambrogio ra , per rvitaitcMaii : coltunie che U loro Ciufa , fcnza riportarne fcnicn» Chitfa Greca fenipre ha confcrvito . za . La dimanda di due Prebende Jl precetto della Comunione Pal'iju.i. per ogni Chicfa , e di due Polli Mo- le nel Concilio Lateranefc dell'anno nacali per opni Abazia fr.iia dal Pa- JilV non è che per «jiielli , che Co- |>a , vi fu rigcccaca dai l'rocc orato- 1)0 arrivati alla eia della dircrciio- ri delle Chiel'e , che alfiltevano al ne. r. XI. C- p ;59. Concilio. Vi ebbe in quello Conci- BORDEAUX ( C. rii ) l'an. ijSj. lio una difpuca per la precedenza. di Antonio l'revofto di Saniac , Ar> L' Arcivefcovo di Lion prccendeva civcfcovo di quella Citta, Vi fi fe- la Primazia l'opra quelli di Sens , e cero diierlì Regolamenti fimlli a di Roueii , e I' Arcivticovodi Rouen Snelli del Concilio di Rhcinis dello fopra quelli ci Bourgcs , di Auch, cfTo anno. Vi fi crattb della Refi- c di Narbona. Per evirare la di» ficnia dei Pallori ; della prcdicaiio- fcordia fu convenuto di federe non ne della Paiola di Dio, dcH'cfamc come in Comilio, ma tome inCon- di quelli, cl.c fo:ii> elecci ai Bene- figlio.Sl diipeusb altresì fopra il fizi Cut-iii , delle Scuole , e dc^ll l'otere che Onorio 111, avca dato ai OfpUali , e vi (i fecero del Rcjjo. due Vefcovl di d.porrir lutti gli A» lamenci pei S-uiinarj della Provin- batì di Francia, fecondo 11 lug^e. cia, che furono confermaci dal Pa> riinenio di quattro Alati , che egli pa Grc: orio Mll. con fua Bolla del. avea mandati a vificar le Abazie di li Dkcinbrc. Coti, Caie. Taai. quel Regno, e a correggerne i di. XV. t. iordini ; ma tutti 1 Vefcovl veden- BOSTR I neir Arabia C. di 1') an. do , che per quella commllTìonc per-f 441, Fu puello un Smodo di Vcfco- dcrcbbono ogni Glurifdiiionc fopra wi contro l'errore In cui cadde Be- le Abazie , fi oppofcro validamente rillo V..-fc(ivo del luogo, il qualne. ,1 quella pretcia , e protcftarono , fava, che Gefucrlflo aveffc avu o che non comportarcbbuno , cbe ella pro]>ria eli'tcnza avanti 1' Incarna, foffe cfegulta, Ttm. XI. Conc, f, tione, volendo , che ci non aveflé 19J. Fliury , cominciato ad elfcrc Dio , fe non BOURGES (C. di) r an. 1176. quanilo ejili nacq'ic di Maria Ver- 1;. Seiccnibre da Simone di Eric , gine ; e clic c:li non fofli.- Dio, fc Cardinale Legato. Avea egli delle non pcrcbi' il Padre abitava in lui, facoltà molto ampie per far ufo del. come nei Profeti. Molti Vefcovl (i le Cenfure conira ogni forra di per- raunarono a Bofni , c incaricarono il foiic . VI fi fecero grandi lamenti famulo Orij;cne per trarlo da quello perchj la libertà delle elezioni in errore ; nel qml affare egli riufcl , Francia fofle turbata , permaniera- dopo alcune Conferenze, c lo fece chè in alcuni luoghi la moliiti^dl» rientrare nella Fede ortodolfa . kuf. ne , follcciiaia dai cattivi , fcaglian- I. i. p 2(1. Tilltm. dofi lopra gli Elettori , avea ima BOURCKS ( C. di ) Bfturicettff pedice le elezioni, come era acc.idM- l'anno io}i. primo Novembre. Noi co a Lione, e a Bordeaux. Si pnb< ne abbiamo lì. Canoni, ilprmio del bucarono fedid Arclcoli di Kego* quali comanda di metter il nome di lamenti , che tendono princip>lnien- S. Marziile tra j;ll Apoftoll , come ic a mantenere la Glurifdizione < era Itaco urdliiaie dalla Santa Sede , la Immunità Ecclefialtlca in quella BOURGES (C. di } l'an. izi i. eitcniìunc , onde 11 Clero era allora }u. Noveoibcc I dal Legato Ron»* in poflelTu , e che i Secolari «forza» vau- , B 0 B 0 47 *lnfi Ai riltringcre . Prolbliione al Pritnmatica Saniione , e «)uelto pef laici di uf»r violente, o minacele, rimediare agli abufi , che ficoninict» j'cr ottener j'er (ofLa I' affolutione tevano nelle bleiioni dei Vefcovi . «lalle ceiifure: pruibiiione ai Giudi, Il Clero di Francia avea già fndi' ci Laici di tof.riiigere gli Efclcfi.i- riizate delle Memorie al Concilio di ilici a comparire dinanzi a loro , o fiifitea i e i Padri di ijuel Concilio di procedere contro di efiì prodot- per tifponderc a quelle Memorie fpe"*, to clic abbiano quelli il lor privile- dirono al Re di Francia molti De. gio : di entrar in efaine della f'ia. creti , tendenti al rlllabilimcnto del» Ì)i2.ia , o inpiuitiiia delle censure la libertà della Chiela nelle Elellu* o di altra caiifa ("pirìttiale r,iialun< ni , e lo pregarono di farli ricevere tjuc . Tom. XI. C. p. ioi8. FI. nel fuo Regiio. Quelli Decreti fo» BOURGKS ( C. di ) l'an. 1186. nu la bafe della Fian:niatica , la aual 19. Settembre. Simone di Reaulicii contiene 13. Articoli, . Con quello Arcivefcovu di Fourpes , afTiltito >ia Scritto , che alcuni chl.-.inarono il tre altri fuoi SuPrapanei vi pubbli, Ballu.irdo della Chiefa Gallicana, i cò una Colthuiione di trentafcttc tolta ai PonieAci quatì ogni facol- Articoli, per richiamar la memoria, tà , che av:ano di conferir Benefi- e la cfccuiione di cib che avcano zj, e di giudicar le Caufe Ecclefia- decretato i precedenti Concilj, Tra ftìche del Regno. Il Re Carlo VII. l'altre cofe vf i detto; che i Giù. iràlee tra l'altre cofe, che la ce- dici tcclcfisfticì annulleranno i Ma- le! raiioiic del Concilio Generale 'I trinion; illegittitlil , e fe])arer3niio le Bifilea era llata legiitiniamente or* parti , fenia ntfiun riguardo alla dinata d'autorità dei Concilj di Co- ^qualità delle perfone . U Kencfitiato ubblica. Concilj generali liano tenuti di die- mente le Domeniche e leFifte; av- ci in dieci anni , e che il Papa n« vcrtiranno i lor Parrocchiani dlcon- deftinerà il luogo co! parer del Cuu- feffarfi ìilmcno una Tolta l'anno dal cilio, 11 fecondo dice, che il Con- |>ropriu Sacerdote ; 0 da altro , con cilio Generale è fiiperiere al Papa J iui licenia , o del Vcfcovo . Leg- che la fua podcltà I' ha ricevuti geranno c fpicghcraniioi per qncùo iinmediktamentc da, Cìeiuctilloi che «fletto la Coltituiione di Innocenzo ogni Fedele, e 11 Papa medefimo è JII. nel Coni-ilio Laternnenfe : quel- tenuto a predargli obljcdl'.nza . Que. li di Clemente IV. a favore dciPP. Ili due plimi Arcicull fon tratti dal Predicatori, e quella di Martino IV. Concilio di Bafilca . 11 terio di- a favore dei Frati Minori. Gli altri chiara , che le elezioni faranno Canoni di queflo Concilio rifguarda- fatte eoa libertà , e da quelli Ito la Riforma dei Regolari , e tno- che ne avranno diritto , Il quin- ihano quanro grande fliTt 11 rilaOa- to tratta della collaiionc dei Be- niento. Tom. XI,p.ìi^6, nefit j, L' Afpcttative vi fono ripro- BOl'RGF.S uji- Vedi Bafilea . vate, come quelle che danno occa. BOURGES grande Alfcmbita fioiie di Intrudur nclie Chiefe del( di) l'an. convocata dal Re Miniftri indegni, o incapaci di fer. Orlo VII. Vi preledette egli (lelfo virle,e di foitrarfi alla Giurifdl. alTiftifj da Luigi luu Figliuolo il lioi.c degli Ordinari ce. la Pram- Delfina , da molli Principi del San- matica ricerca , che il Concilio d| gue e da moliinìnii gian Signori Bafilca imponga delle pene tempori., , tanto EcclLfiatlicì , che Secolari: il Il contro coloro che (aran ufo del. Papa Eugenio IV. e i Padri del le Afpettative; e in altro luogo 4 Concilio di Bafilea vi mandarono i dichiarano SIrroniaci quelli , cheefi. •ro Legaci. Vi C Uefc la ccicUe gcraniio le Aruaic. il' AITcmblea del B O B O Clefo Hi Francia avenJo dlftcfl qae. riportate le juiole dj Pio IT, In ftl Aril.oll ireg!) il Re Carlo VII. jiroj'ofuo dell.i Cramiimica Sanilo» di fnr una Legge autoriiiirli , ne , il Proccurator Gci^t-ralc Dau» e farli ofTervar nel luo RL-gnu ; il rct d'ordine dello Hello Carlo VII. che infatti egli efejiui , e quelta /ciiia aver ri{;u.ir<(o .illi proibizione Legge fu chiamata Praniniatii;a . Fu fatta di recente dal Pa)'a di appe/» regiftrata nel Patlamenio , ed offcr- lare dai i"uoi piuilii; .il Con. ilio , vata in Francia lino al Con. ordito, xpyelìb al prortìnio Concìlio gcii^ram che U fori'reflTe nella fua miglior Je tutto cib che il Papa avea detto parte. E' vero che in quello Inter, intorno illa Pta:iifnattca Santione , n»allo i Papi r Iniaciaroiio vivaincn- atiefuchè, dive quello A|'p;l!o , 1 te, quantunque il Re, il Parlanicn- lagri Canoni dichiarano in molti cafi to , e i Vefcovi ne alil'iaiio prefa qutfta forti M Sentente , e di Cen» con altrettanto calor li difefa. Infatti nell' 'MTemblea di Maii'ova i. Allora quando il Re Luigi XI. nel i4.«9. il Papa Pio li. ( Enea follccitato dal Papa Pio U. di abo. Silv'o ) fi quertlb' cogli Ambafcia» lire la Praimnatfia , vi acconfeni) ; dori del Re Carlo VII. che veduto poi che il Papa mancava al» ftenLfle In Francia la Prjiiinmlca le ptnmeUe fittegli per fnoftrargli la Santinne, quanHu era ella in^^iurio* fua riionofcenia della fupprcfTionc fifTima ;ilh autorità Papale, Ma.^i di quello Scritto, npn f< prete gran Anibif,.'iatori gli rifpofcro , che iV cura di far efeguire la hu Dichiara» Re Carlo VII dopo aver prefo il lione , che aboliva la Prammatica t Configlio degli Arcivefcovi , dei Ve- olirecchè le rinioilrante del Parla, fcovi , e delle Univerfità, e dei piil mento e della [Iniverfità iniornu aU valenti Do, tori, ivea rilevato, che la Prammatica gli avcano fatta im. la Prammatica era II RegoUinenio l'rcflìone , Imperciocché gli li lap» di un Con:lllo, che non era lh:o prefLiiiì) , che non vi era mai ftjt» raunito Te non conrormenicnte ai nelluna Legge dello Stato , che avef> due precedenti Cmcilj di CoH'nza fe riportato maggior auinriià dalla e di .Basica, e per ordine di due Chiela univcrfale , quanto la Pram> Papi Vlartiiio V e Eugenio IV. per niatica : che dopo il fuo llabilimen» U riforma della Chicfa nel fuo Ca. to , il Regno di Francia era Tempre pò e nt-lle fiie Membra : io oltre , più (lato In fiore : che li- Chicfe che quei Decr»tl erano confermati erano Hate provvedute di buoni Pre- dai Canoni degli antichi Coiicilji , e laii, d.jl che inferivafi , che il Ke dagli Statuti dei So nini Po;itetìci , era obbligato a mantener quella Leg. che quindi avea egli creduto di do. ge , Or tutte quelle oppofitioni fu» ver accettare quegli rtelTi Decreti ron cagione , che la Prammatica fer. con alcune additiotii e modificuio. v) fcmpre di Regola , per la mag> fi! , le quili nuli derogavano i.i nef- glor parte degli Artiooli , che ella funi maniera al prlvllc-gj iiclla Sede contiene j e il Re mcdefimo fece dei Appo'lollca. Decreti Intorno alle Riierve , ed Pio II nel far quello rimprovero, all' Af)iettatlve , che erano fcmpre 1' fingeva certamente di ignorare, «.he unico vantaggio, che 1' abolitone la Prammatica Sanzione era Data ri. della Prammatica avea proccurato cevuta c approvata Ha lui ine k'fi(nu al Papa i c l'olamcnte al tempo del nel Concilio di Bafilea , ,dcl quale Concordato ottenne Roma cib che uno egli Fu dei piò zelanti Dif nio- t.i.a dei coltur i . negli Stati di Blois dell' an. ;7''. Qucfto Concilio avea in oltre un* dove Ci trattò di metter In vigore altro oggc.io, ed era di dar foddis. la Praiiiniulca Saiuioiie , il primo fazione al Re di Francia , il qual Prcfidente del Parlamento tra I' al. dimandava , che per due anni fi in.- ere cofe efpofe ; che il Parlamento poneflero lupra tutto il Clero Secc avea Tempre perriltita nella volontà lare e Regolare qu.itiro Decìiiie per di abolire il Concordato, e di ri- p. il che gli fu accordato , il Palladio della Francia ; che H. ma fetua pregiudizio i. ile ln:muni. iiactantocliO era quella Hata in vi. tà Ecclefialliche , e attel'ala urgen- gore, craii mantenuta la Difciplina za di quel calo particolare. Quello Ecclcfiafllca i che altronde colla Concilio fece zj. Decren, del quali Prammatica non toglie va li al Re la I cinque primi rifguardanu la Erclii nomina alle Prelature vacanti nel di Lutero , e gii aiiii iianno la, po', fiio Regno, effcnjtivi detto efprcf- to alla Dilciplina . Vi fi cloriai i.1,0 lanientc , che venendo a vacate un ! Curati ad Iliruirc i tur P.irrocchia. £enehiio il Re farà iltanta preffo ni. E per dar pii'i tempo alle iitrii. gli Elettori per le pcrfone che fa- zioni, vi fi dice, eie abbrev.ciaii* ranno benemerite dt l uì e dello Sta- no le preci, che fog'ioiifì fare alla to i che quantunque il Papa vop.lu Predica , e troncheranno cutiu ci!> dar a credere di aver conceduto af- che non & nccellatio , fai ai noitri Re lafciando loro la Si raduneranno ì Concili Piovin. nomina alle Prelature icoie , che ici.o fona dell' Imperatore e Re di Fran- loro .tfidatc. SI oficrvera il Kc^c- cia Cj'I» Magno, per aver dif^ac- lamcnto dello ltel:o Concilio e IJa ciato Didlero Re dei Longobardi Prammatica Sanzlc B O E R faric. 1 Curiti f|>iegh«raiino i Co- vo la voftra partenza ; Dio vi C0ii« mr.n.1inienti di Di3 , il Vangelo, e fervi in (jucfla buona rifoluziunc : quilchc pìHo della EpidoU corren- ritiriamci colla pace di Gcfucriflo. te. I Partorì dfjvoiio proibire ai lor Te». II. Cane p. irS- Fltmy. pniirenti di rivelare ìc l'enitenie , BRACA te. di ) fan. pri. che lor faranno (tate iiiij'oftc > e j nio Maggio, contro i Pril'cillianiftl , Pallori non devono inani/cllarc cib Otto Vei'covi vi affillctiero . Vi li ch'i dito lor dtrto in Confertlone pul , bucarono vcntiduc Canoni , la lif le l'Miit'ni; che avranno impo- maggior parte rifguardano le ciri- fle . Non (i friseranno Confraterni- monie. Tom, V. Co»c.p. 8j6. te lenra il couftnfo dell' Ordinarlo , BRAC/\ ( C. di ) l'an. 571. pri. Dipenderà dil VcfcovI diminuire mo ('. u^no. S. Martino di Dume , Il numero delle Felle /ino a quel che ne era Arclvefcovo, vi j-rcfe- Ccgno , che giudicheranno fpedieii- dette alla tclta di dodici Vefcovl . te. I VcffovI non accorderanno Di- Vi fi leffe prima il palio di S. Pie- niirtorii; a cjucHi, che devono elar tro (opra il dovete dei Pallori , e vi promoffì agli Ordini, fe prima non fi ftefero dieci Canoni, Tew, V. p, fli avranno cfaminati e rlconofcin- 8,14- ti abili. Non faranno accordate, le BRACA ( C. di; I' an ^75. Si non a qn;lli , che avranno Benefi- computa pel quarto. Otto VcfcovI »ln , ovvero ti'olo Pairinionialc . Sa. vi fecero nove Canoni, alcuni dei rà proibito alle Rdigiofe 1' nfcirc quali contengono delle dogli inze dei Monafter). Il Concilio fece poi conira I Vefcovi . Si rimproi'irano dei Decreti forra la Ginrifdiiionc che acirefcevano i loio beni pani, e la libertà degli EcdefialHci . Il colari con aggravio di quelli dill.a primo i fopra i Monitorj, il fecon- Chiefa. Vi li proibifee 3''accrdoti do fopra la rcfid nia dei Curati : non di celebrare la Meffa ovver rii rice- fi poita lorci accordare nelTuna dif- vere la Comunione, lenza avere I' pcnfa Intorno a qucfto fc non con Orarium, y vai dire la S:ola al collo piena cognizione della caufa ed. incroL-iata fuij. tietto. Fleury, c. < he I Cimiteri faranno chiufi e fer- Tom. ri.p. 561. rati . Finalnienrc fi repoUrà la dt- BRAlNE (C di) Breiiuacm/e, cima , che il Re Francefco I, di- l'anno 5S3. Gregorio di Tcurs vi fu mandava . Lakèè Coli. C. To/u. XIV. giuliitìcatu , in forza del (uu giura- p. Hl(..t ffg. memo di un'accnfa , che I cudafto BRACA , ovver Brsga In Lufita. Conte di Tours avea deporta con. nia ( C. di ) Bracartitfe , l'an. 411. irò di lui; c <]ue(t* nlilmo vi fu In circa, tenuto ]ier prLinunirfi con- f.'oi'iunicato , cnnie Autore dello tro i Barbafi che facchcgglavano la feandalo , e Calunniatore della Re* Spagna . Il Vefcovo Pancraiione fu gina Fredcgonda , c di un Vefco- di parere, che i Veliovi faceffero vo . D. M. una dichiarazione della lor fede BRESLAVIA(C. di) Uratìi/4. contro gli errori degli Svevi e dei l'an. izCS. I. Febbraio da Vandali; il che fu cfeRulro, Pan- Guido Cardinal Legato 1 egli vi pre- craiionc cominci!» a dichiarare in dico la Crociata , in foccorfn della compendio U tred.'nta della Chiefa Terra Saira . D. M. Cattolica: 1 Vcfrovi rifpondevano : BRETAGNA f C. di) B'itantii. Noi crediamo così. In apprcffi) Po- min , I' an per coniando di tamiu diffe : Che io vada a conf lar KonK'noJo Duca di Bargoi una, Fede C^attolica . Colittizione in favore di Carlo, ov- BRIXEN nel Tirolo f C. di ) S'ì. ver Caiuberto Re di Ungheria , e xhieirf» , r an. iDgo. 15. Giugno . per la ficuvcizi di fna perfoiia . Ve- { non ruonorciuco ) Ufo il Bianco', di Presburgo. Rai». ». 15. Cardinale, trenta VefcovI , e moiri BURGOS in Ifpagiia ( C. di ) iiignori vi depoCcro il Papa Grej;». Burginft , l' an. ij|.->. tenuto dal rio VII. ed clcf/Vro in fua veceGui- Cardinale Riccardo legato. L' Uf- burtu di Ravenna, che fi fece no» Atiu Rumano fu follitulto all' Uf- minare Clemente III. fizio Gotico . D. M. BUDA in Ungheria ( C. di ) Bu. BURGOS ( C. di ) r an. Jetift y l'.in. 1179. tenuto dal Lega- tenuto da Guido, Cardinale Lega- to Flllpc'i Vcfcovo di Fermo, per co, venuto in Ifpagna per intrudiir. confenfo de' Vefcovì , degli Abati, vi il Rito Romano negli Urtizj di- e di tutto il Clero Secolare e Kc- vini, e per riconciliare i Duchi di {>uUrc . Vi fece delle Coftituiionì Navarra, e di Cafliglia , ch'erano in r (Tantanove Articoli Copra diverti in guerra . l'/ni . argomenti , e in data dell! 14.. Set- tembre . Contengono gli ftcòì Ke- C gol.iiiicnii, che gli altri dello ftcHo tempo, e fanno vedere, che le Chic- CABARSUSSO nella Blfacena fe di llncheria e di Polonia erano in ( C. di ) 1' anno 39}. ( non gran d i fard ine ; Imperciocché vi 6 riconofciuio ) tenuto da cento Ve- dice tra le .iltrc dlfpofiiìonl . „ I fcovì Madiiiiianifli , cnnira Primia- ,, l'rclitì , e i Chierici fi aflerrauno no Vcfcovo di Cartagine. Era que- ,, dalle aiioiil guerriere , e da orni fto un ramo fcìfinatico dei Dona- „ fotta di violeii/i .• c lor permcffo di tlftl , feguaci di Mafliniiam» di Car- „ armare perle loroChiefe, e per la tagine . Priniiano cfTendo Inviato „ Patria , dando ('ohmenee fulla dife. a quello Concilio , non volle affi, fa . I Fedeli afcolteranno l'Uffiiio (lervi , /iccomc avea fatto per quel- ,, divino, particolarmente la Mefla , lo di Cartagine dello {itilo anno . ,, le Doiiitiilche , e le Fede nelle Qiieftì Vefcovi confermarono il lo- „ loto Parro.'chie, e non le lafcic- ro primo giudizio con un fecon- ,, rAiino per andare alle Chi.'fe del do Decreto , nel quale csndanna- ,, Regolari , qualun<]ue fiano. rano airuintamcnte Primlano , in ,, IGiudici fe^ol'ri prellerin mano parte perchè avea egli aninicfli i ,, forte ai Giudici EcclefiarticI , e co- Claudiaaidi alla fua Comuoione , e ,, firingerango i ribelli coll'occupare gli tolfero il VefcBvado . Scrìffcro ,, i lurbcui, e per altre llrade oppor- poi una Lettera, della quale ce ne ,, lune alla efeeuziune dei laro giiidi- reltò gran parte in un Sermone , in „ zi, a farfi aflbivcre dalle fcomuni- cui S. Agoftlno la fece leggere al „ che, e a foddisfare alle caufcpcr Pojiolo , rome un oionumenio glo- „ le quali le hanno incorfe / al che i rialo alla ChIeCa , e acconcio a far „ Giudici fecolarl faranno coftretrl aprir gli o.chì al Dnnailfti ; e fo- „ colle cenfure Ecdcfiattiche Vi llitiiirono In fua vece Maillntiflno . me di tutte le Cliiefe di Occidente , chiaiii • NcltotMiii . di far convocare un Cuii-.-rllo ynera- Eutiche Abaie, Prece, e di un le in Italia . !ìeii(ic patimenti a Pul- Muuaftcru vi. ino i Co(ljiiiiiio|>oli , chcria kongiur.a Oo' crina In la non avcflc più fuiiellc eoinefìucif un Concilio di i(. V';lcuvi , t 1} /e. Fece io It^lio col Clero e col y\l'ati , i udche riccisb di rin.inarlì, popolo di ColUntiipopiili , egli cfor- e fu ccjnddiiiiacu e ici il» >1,ilU lo- ib d perle, verare coltantcmciiie nella clcta dei i ckitll. In 'juu:» Itaio e^Ii Fede dclli /ncarnaiiune . tp. 47. cred.cic ui dovcrfi mnl^ rc al Poh- L(oa T. l jgo e. l>. 1. (cticc H, i cune : isii|>''i|:rc(a Fede lopr.! r liicarnaiioiie . lutti per la condinni di tuiltiie . Ma S. (juclli , che iin allora non fi erano flavt .no rllVo'c al Rjp* , che tu- iiilirutti a fondo del Millero della tiche loll'iicva . che Ociucniie |'ri- liidi nazione , ci trovarono un lume ma dell' in. ainaiMiic avcHc dnc Na- noii pili veduto per predicare, con ture, b dik'riia e ruiiaiUi ma che (i.ur. a bell'agio r .tl^. a uicc. ori.1 . 7 ili. re , iciib i:i'in inco , che con lodo Nel icni| o nicdcdnio , che Dio a- foiidanii-iicu era ftaio condanii.,10 Eu i)ini;ita il ,uure d S. icone , ixr tldie , cuin|'ri:i:dc la efili pctb <]U*' liujreiuicic la difcfa della Chicla , cem\.'i;,itenie tii icite i icva ..vere la moveva ..Itrol 1' animo di l'ukhc» proci ticine , che l' lo^cratiurc accor- ti), cJ iiiipiravalc lo lledo ardore • dava a L|U II' ErcCiarc.-i i ini|>erciuc- Ma l.loltoro , irritato del ora si- clic i'cuHo'iu avca ^ia ìniiniaco un gio , con cui S. Leone opponevaTi Coiuiliu ad Lfcio. M.iniib egli duii- ai tuoi dilegui, lo Icparb dalla iut anc Dcpucac a S M vini», a cui comunione , e ciiltrlnle colle minai:- lede delle l!liu/ioni chi.iic e lode c e dicci Vctcovi a le,,nire tjuclt* con una 1 cererà . che è uno dcipiit Atto leilmaiico. S. Leone raddop- ìllultri Muiiuniciiii d.ll' Anitchica pib il luo telo: ap|.ina della Chiefa . re VaUntiniano III. coli' Inipciadit- Il (.ìlio ( uncilio di Efcl'a eden. cc Plaeidia fua Madre , c con En- dofi lenuti» in apprcflo , Leone dodia lua moglie , per ra|>prcfeniar afflitto di ({Ul-Hii l.iirocinii) , ccrillc loro il pericolo in cui la Fede tra- a Icodulìo una lettera piena di un vavafì , e per fcongiurarli a impe- coraggio veramente Veieotlk-, nel- gnar 'Jeodolio a metter riparo col- la 'luale tratta cuitu cib , clic fi c- la lua autorità a tutto db, che cr* ra Jitto in , che nc .iperta della lede, e del Cmtj- VI era Italo ordinato ; vai dite , che nt di;IU d'ieTa , e lu (upi'lka a uo- ù iianittc iQ Italia un Concilio di mi' r A C A « ttitM ti terra . L" lni|'«r». di non poter fupra piA (oito iClarcbiio eti-iido dunque folleci» fondamento (labiiire it i'ua autori- tato da S Leone e d.l Vefcovi a tà , che full'anior della Religione , icner un Con ilio ecumenico , co- e lo zelo per la l'era Fede . bin d.fl me il vero rim dio ai m ll delU primo momento il Tuo dcfidcrlo pirt Chiefa , lo ind^ct) prima a Nlc « a queltu fine di raunare un Con- niertcvi di alTidcrvI per-onalmente . cilio. Si pu& ved:rc nel f oncilii) di SIccoiu- il rollunie e lo flato de. CuOantinopoli del 44.8 it> che av- gli affari del.' Impero non permet- venne fino alla celebraiìoiK' d i Con- tevano a S. Leone di irovarfi al cllio di Calcedonla , e come tutte Co iclllo , volle tuttavìa pref'cder- le cofe concorrerò per proccurare la vi p.r mctzo d< i Cuoi Ledati, e de. |iacc alla Chiefa . Till. pu fi a qii-ir ogge'io Pafcafino e Marciano e PulchetI» fecero ripor- Bo li f.ulo p- r artiiiervl col [-P.ti , tare l'olenncniente a (Jo(tantinuroli che egli :ro di ammettc- D ) re . C A C A re alla riconciliaiiuiie quei Vefco. di prefìedervi, le n' erano rcndutl vi, che avcaiio fotioicritio l' erro, indegni! , u incapici pel poco amore, te e che davano legni di ramina» che aveano dimottrato per la Fede nel, rico pel loro fallo , ma di depor falfo Concilio di Efefo . Di quello quelli, che loitcncffcro l'Erefi» . C. numero erano Diolcoro di Aleflan- Tom. IV. p. tu. J. e. dria, MafTimo di Antiochia , Giove, Nel tempo che i Vcfcovi fi rau» naie di Gerii jàlemiue , TalallodiCc- navano in Nicca , 1' llliria cITcnda larea , e tutti i principali Vcfiovi itata agitata da divcrfe turbolenze , dell'Oriente. E quanto ad Anaicllo che non permettevano a Marciano di Coftantinopol! , ficcume era egli di allontanarfi da Coltantinopoli , lU:n ordinato da Diolcoro , così te« trasferì egli 11 Concilio a Calccdu. mer fi poteva , che non ne folle fau» nia , fcparata dalla fua Capitale fo. torc . Per l'altra parte, Marciano c laniente dal Bosforci, e fcriffe a' Ve. Fuliheria , per l'alta idea che avea- i'covi pregandoli di tradurfi a quel, no di S. Leone , volevano che il la Città , Vi fi portarono intatti tutto fuffi fatto di fua autorità . verfo la fine di Settembre , e in gran- Tilt. Tiioi. I. I. p. 551. t. dilTimo numero, iniperctucch£ le ne 1 Minillri dell' Imperatore dovei- contano volgarmente fino a reiccnio no propor le materie , formar i pa- c trenta, tu. ti dell' Impero di Orien- reri , e conchinderll , do|>o che i te , toltone i Legali del Papa. Vi Vefcovi aveller dati I loro voti • il furono animetTi altresì ire celebri che fu difpollo cosi . Prelati , vai dire MafTnno di Antio- Prima Sejj. Regolate a iiuel mo- chia , ch'era Dato ordinato da Ana- do tutte le cole, 11 C'ouiUi" < fau- tolio, e a cui S. Leone avea accor- ni) agli 3. di Ottobre nella Chkfa data la fua Comunione. 2. Eufebio di S. Eufemia. I Minillri dell' Im- dì Dorileo già depollo dal falfo Con- peratore fedetcero nel nitxiu ; alla cilio diEfelo. 3. Teodoreto , ricfila- loro finiflra , ovver , fecondo la ne- mato già dall' efilio dall' Imperato- lira maniera di parlare , dalla parte Te , e rìDabilltu da i>. Leone nella dell' Epiflola v' erano i Legati del fua dignità i Prelato, dice il Sig. Papa , Anaiolio di Codantinopjli , i Tillemoiit , il pi(j illulire , e il pii^ Vefcovi di Antiochia , di Cefarca dotto, e forfè il piti fanto , che fof- in Capnadocia , e gli altri delle Dio- fe allor nella Chiefa . cefi di Oriente , del Ponto dell'Afta,, I.' Iniperadorc ci mandb in - di rifguardarlo , come prendente in vea farfi queflo a motivo della Ina perlona , in <;uclla dei tuoi Legati ; mala condotta nel Concilio di Efefo . e comandi) nuniinaiamcntc aPalcafi- Ordinarono dunque i MinlDri Impe- Ito di prefìedervi a Tuo nome, giu- riali a Diofcoro di lafciar il fuo po- dicando certamente , che alla teili llo , c di feder nel mezzo in quali- del Concilio vi folle bifogno di un' tà di accufato. A iltanza di Eulc- uomo incapace di elTer aggirato j o blo di Dorileo, fu letta la Siip-,ili. piti probabiìmcnts perchè tutti ciuci-, ca da elfo | rclcntata all' Imperatore li , che avrebbui:o potuto prvicudcte cgutro Diolcoro In a C A In quella Sui'i>lica Eafelij di- quella, ch'egli avea fcritta agli 0« mandava giulliiia dei mali , clic Dio- ri;ii;ali;e tutti l Vcfcoil gridaio- fcuro avea {.mi a sé e a S. Flavia- Ilo, ch'era quella la loto Fede , e 110 : gli riniplovetava di aver favo- la loro Doitrina. £ ficcome S, liao reggiato in tuiiu Euti.he : di aver Viano avea api ravaio quelle due Let- ufate viol.nic le più manitcffe , ed tere nel fua Concilio di Collantino- i più iniqui mczii per proccurar; pali , co>\ i Legati , Ma Aimo di r aiToliuioiie di Euciche , Dimanda- Antiochia, ed EulUtiodi £eriio dil- va n:l (tnij o ftcffo , che (i lefgeffc- fero, che ricoiiofcevanu la credenza ro nel Con. ilio gli Atri del fallo di Flaviano coiifuriiic alle regole del- C»ucilìo di Efefo , coi quali fpera- la Fede , e all i Lettera di S. Ciril- va di niolfrare l' ingiulMiia di Dlo- lo . Cìli Orleiiiali dichiararono di fcoro , die avea deporto e lui c S. comun voce, che il Martire Flavia- Fliviaiio. Furono letti gli A:iì, fo. nò avea f|'iegata benilTiino la Fide niln.iando dalla Lettera di Teod»- della Chieia, Nel tempo Hello i Vt- fiu ; ma Uccomc parl.ivafi in quelli fcovi di Palelllna paffaroiio dall.i de- di Teodorcio in mo li affai fconci ,\ i lira alla finidra dov'erano gli Oriti- Miiiillri Imperiali J» fecero entrare, tali ,protellaii che erafi fatta in quel latroci- or dall'altro; ina gli Orientali fece- nio, non cercarono di difenderti . ro alti lamenti delle violcnic , che Ma quaiuiinquc tutti li dichiarane- avcaiio foH'crte per parte ài Dif>Uo- ro a favore di S. Flaviano, non ro Quelli prctefe che il Concilio niodcrb Diofcoro in nelfun conto il di Efcio averte approvato tutto tio, fuo orgoglio , e parlb con un' alte- che egli av;.i f^tto , al qual propo- rigia lotpenileiite , dicendo ch'egli iiio.gli Orientali gridarono: ,, Siamo iiun era attaccato uè ad Eutiche , ,, ft^ii sformati , fiamo fiati pcrcolli, ne a chicchclTia , ma alla FcdcC .'i- liamo Aati minacciati di elilio; le toliea ed Appollolira ; eh' egli ivii ,, militile ci hanno incaUati colle fpa- avea in villa gli Uuniini , ina Dio^ „ de alla mano , noi abbiam futtofcrit- folo. lo Un foglio bianco i e fiamo (tati z. Fu Ietto il palTo del falfu Cni> „ trattenuti lino a l'era ferrati in una cilio di Efcl'o , dove Eullazia di B.- ,, Chiefa. " Ejierciòchcrilguardai tito avea detto , che non irifogua Magillrati ; dopo aver meda in chia- iredcre due Nature in Giifuctillu , ro tutto I' aifare del latrocinio di ma lina fola niiura incarnane. Tut- Efefo , didéro : ptrctf avete voi to il Concilio efclamb; clic qucHc lottofcrilla la dtpofirione di Flavia- parole non c\.\:n> de ne, che di Eu- 10 ! Ed eglino gridarono: »u» tut. tiche e di Divjl'coro . j. Si lede la ti aitiamo fallato Confeinoiie di. Eutiche , approvata Eui-bio fi querclS) , ch'cITcndo da Diolcoru e dal l'uo Concilio i che r Accufatorc di Eutiche , non gli v'erano due nature avanti 1' unio- fi periiiettcìTe di entrar nel Concilio, ne , ed una (ola dopo 1' unione : e in apprelTo furon letti gli Atti del Iiicontaiieiite tutti i Padri pronun- Concilia di Coltantinopoli , ch'era- ziarono anatema a quelle parole , e no inferiti in quelli del falfo Coi • letta che fi ebbe la Itiitcìiza fulini- cilio di Efeio. Si IcITe la fecoii' nata da lui conila } laviano, fu cgl Lctc:ra di i, CiiiHa a Ncibriu c llcho aiiuenutUzatu i e tutii diinali, I) 4 da- . , C A C A ^^|rono, che Dinfroro , Giovenale di ,< loro fon proprie . La Scritturi Gcrufalemme , TiI.iCo J| Cefarc» , <, prova del pari la verità delle due Eiifebio ili .Ancìra , Eudario di Bf >» Nature . Egli J Dio ; dappoiché rl:o , Bifilio di Seleucij , che |ire. », fla ferino : Nel principio era il ficdcvanj al Concilio , (offer de- 11 Verbo, e il Verbo era Dio : egli podi » ì Uomo i effendo fcritto f II Ver- Non li i tetra \n quel piorno , fe •1 bo t'ì fatto carne, ed abitb tr» non I.i prima leltìone del falfo Con- Il noi , In quanto Uomo , egli ì cìlio di Efcfoi e O riinifc al gior. ,< tentato; in «juanto Dio egli, i no do 0 l'eramlnare ci!» , clic rif- >( fcrvito dagli Angioli. Come Uo- guardava il nogmi ma eì piange la morte di L.iiaro; II. Se/pone. 11. Ottobre, Gli Ilf- „ come Dio egli c riforto. Come filiali e i VelVovi fi [lortimno nel- ,, Uomo egli è confitto in Croce ; la Cliicf.i . Pare , che Diofcoro , come Dio, fc' egli morendo tre- Giov-nale, Talaffo, E« da inrtter in perdonalTe ai Capi del fal/b Conci- chiaro intorno alta Erefia di Euti- lio d'Efcfo, e nominar imente a Dio. che , Il fapa S. Leone 1' avea di. fcoro. GII Orientali non dimandaro- chi.irata furticlenreniente nella Let- no niente pegli altri; ma per Dio- tera, d.? tutti loro fofrritta , e per- ferro ne dimandarono 1' cfilìo , e filtcrtcro in protelhre, che non v'era ch'egli foITc trattato da Eretico. bifo!>no di far nuove decifioni fopra III. Sc/Tio»/. ij. Ottobre. I Ma- Il Dogma . gidraii non vi aflìftcrtero ; fenia dub. Fratt'nto fi efamlnb la Dottrina , blo, dice 11 Sìg- Tilleniont , perchè fi l-fTero i Simboli di Nicea e di tion fi diccfTe , che I Vefcovi non Coftantinopoli j e Inoltre (la Letter.i erano liberi nel giudizio, che far di S. Fcon - a Fl.iviano, in cui la doveano di Diofcoro ; c pare che Dottrina della Incarnajionc er» fvol- 1' Imperatore gìudicaffe opportuno ta con molta fodczia . Eccone i prin- di far coi) , traitandufi di delitti cipall tratti : ,, La Natura divina canonici, che non cligonn la pre- ,, e la N'aiura umana , dice quel fcnza degli Urtiziali, né de' Laici . gran Papa , rcftando aml>idue in- Non fi vede nemmeno , che i Ve- 1, tatte n^ll'cffer loro, furono unite fcovi di Egitto , n? alcun dei Capi „ in una fola perfuna { affinchè lo del falfo Concilio di Efefo vi ab. n fteff» Mediatore potefTe morire ef- blano piò afTItito. 1, fendo per altra pane immortale e I. I Legati rapprefentarono , che impaflibtle .... Dna N i tura non Il Papa avendoli Inviati a prefiede- ,, foffre alterazione dall' altra . Lo re In ftio nome , toccava ad edi t, fteffb . ch'i veto Dio , c anche r cfaminare le cofe occorrenti . Vi t. vero Homo ... Il Verbo e la car- fi lelTe la Supplica Hi Eufeblo diret- ne cfeguifcnno le operazioni che ta al Cuiiciliu, Dimandava egli che Dio. C A j, Diofcoro tffenJo ftato convinto il! Vefcovato , e lo privavano di qui» rtiolel delitti dalla lettura del fai. lunque Dignità Eccleriadlca ., fu Concilio di Efclo il Concilio In appredo pregarono il Concino, inaiemariiijrtc i fuoi empi Dogmi di prel'crivere quanto folTe confor.; che lo piinilTe a nonna dei tuoi ine- Hie al Canoni ; e poiché tutti i Vc- riti che conferniaffc U vera Dot- l'covi di coniun voce ebbero condan-; trina c annullaffe luttocib , clie s' nata Diofcoro, Io fecero in ifcriiio,, tra fatto in quell' Afleniblea , Di- e rottofcrilTeru la fua depofiilone . mand^ che Difcoro fofle ritato, j'cr Tutte le fofcriiioni alccndono a tre- efler jirefente , e rifpondcre ; il che cento . ,, In tal maniera, dicellSig. fu cfeguiio : ma con falfi pretefti „ Tillcniont , il reo fu rpogliaiodell* ficusb egli dì venire"; dicendo, eh' abi'o, e della dignità di paftorr , era pronto di portarfi al C»ncHio Ce ,, I' uno dei quali 3\ ea egliinieiitiiu , gli ilffiiiali dell'Imperatore, che lo ,, e l'altra difonorate. ,, Si Itcfe un guardavano , voleflcro permetterglie- atto per fignifìcare a Diolceru la Scn- lo . Tolto tjuedu oltacolo , difle tenta pronunciata contro dì lui, ed, che non poteva andarci , fc non ve- il Concilio fetide a Marciano una nivano anch' effi gli Uifiiiali dell' Lettera contenente le ragioni per le Imperatore. Alla feconda citarionc quali erano flati coftretil, a deporlo. diede la fteffa rif)'ofta , foggiugiien. Ma ficconic Diofcoro non era nieii vi», che Ulfognava che Talaflo , Gio- temerario di piima dopo la lua de- venale e gli altri arcufatl da Eu- pofiiione , e facca correr voce , eh' fcbio ^1 par di Ini , ci venlflero an- ci farebbe rimellb nella Ina Dlgni[à ; eli 'e (Ti . il Concilio fece affiggere un' atto 1. Fnron lette le Suppliche degli diretto ai Fedeli di Cottantinopoli , Ecdelialtici e dei Laici di Alerian- c di CaKcdonia , col quale dichia- dria centro Dtotcoro : era In cjuellc rava, che la depofiiione di Diofco- accufato di orrendi delitti; etra gli ro era una cofa del tutto irrevoca- altri di aver commcITo degli omici- bile ; e poco apprcITo , Diofcoro fu di , di aver bruciate , e atterrate rilegato a Gangres Hclla Paflago- delle Cafe ; di aver fenipre menato iiia , dove morì tre anni dopo , C. una vita infame ; di aver comprato T. IV. p. 4iS. * ftg. della biada per rivenderla a caro JV. StjfeHt . i;. Ottobre. Vi fi pretio ; e che delle Donne difo- trovarono gli Uffitiali dell' Impera- nci>e frequencavaiio il fuo Vcfcu- tore , e ficconie videro , che É Vef- vado. covl p;:rriitevano nella oppofiiione , }. II Concilio gli fece fare la ter. che aveano mollrata di non far al- za citazione ; ma non fi c mai po- tra nuova decifioiic di Fede , cosi tuto trargli di bucci altra rifpolta , fuion paghi di chiedere, fc la Let- fé non che non avea egli niente da tera dj S. Leoue la giudicalTero can- 3gS'i>gnere a quel che avea fatto • forme ai Simboli di Nicea , e di Co- I Deputati avendo riferito ogni co- ftaiitinapoli . II Legato Pafcafinn di- la al Concilio, i Legati rapprefen- chiarti a infinuailonc dei Vefcuvi , tarono in poche p;)role i delitti che quella, era la Fede del Conci- snd'era (lato convinto Diofcoro : di lio : dide , che il Concilio attenc- cITcre Itato cagione di tutti i mali vafi alla Decisone di quel di Ni. eh' erano occorfi ; di aver ricufato cea , ea quella del ConciliodiCoHan- di venire a giuttificarri da molti al- tinopoll folto Tcodofio il Gr.iiidc , tri delitti , oud'era accufato , quan- colla efpoliilone data da S. Cirilla tunque per tre volie fofTe (iato ci- agli Scritti di Leon Papa contro 1' tato : foggiiinfcro , che Diofcoro ef- Erefia di Neftorio e di Eutiche. E i^endofi condannato di sè medefimo i Vefcovi, riconobbero , che la Fede violando i Canoni in tante maniere , di Leone Papa d accoidava con quel, il Papa Leone con S. Pieiro lo fpo- la dei Padri Niceni , di quelli di gliavano per si e pel Concilio del Coflantinopoli e di Efcfo , DilTero che , , , 5» C A C A che approvavaiiu tutto , come prò» ne non contenga nulla , che non fiz vciiicncc da un nicddimo C^iirìio , c vero , non dice pcr!> nulla , che gli gridarono Noi lutti Cldiam cosi, Eutichiani non puffan') adottare , t. 1 Vescovi dimandarono di co. egualmente che i Cattolici ì ina do- niun voce 1' ailo1»2.innc di Giovcna. po molte difficoltà e diilenlloni , fi 1;, di Talairo , d'Eufcbio, di Bii'i- convenne di fe^uir appunto la Lei. lio , e di liulMiio , Proteftarono tcra di, S. Leone , e il D-cr:to con» clic Tcf uircbbcro la (tetti Fede del tenente la dcliniiionc della Fede fu Conciliai e fi rifguardaruno non co> riformato , affinchè foiVella gradi, UIC roi di mala volontà , ma come ta da tutto il mondo . (^u . Ito Decreto coltreiti ad operar a 'juci modo dal- non i un fimbolo breve , e compen- la viuIenM di Dlofcoroi e con que- diolo , ma un Difcotfo mol'O ditfu. llo riflells fì fecero entrare , Si cre- fo : I Simboli di Nicea , c di Co» d'Cic , che baitaflc 1' aver depolto llantintipoli vi fono In eriti , e pro- Diolcoro , e ctie non foffe neccDa- |>olli per regola di Fede . Vi fi ag- rio andar piii avanti ,° p;t non dar giungono cuntiu Nefti-rlo le due Let- occalìone a un nuovo Scil'ina , tere di S. Cìiillo , e quella anco, ;. Si i letta la Supplica degli A- ra di S. Leone a Flavlano , contro Lati Scilniatici , che dimandavano il gli errori di Nelturio e di Eutiche. tlltabilimento di D'oCcoro , ma tut- Il Concilio vi fece da se un com- ti i Vcfcovi efclamarono s Anatttna pendio di Fede della Jncarnazinne > a Diojcoro , 4. SI Icfle il quarto c di cui cccone gli Articoli pifi cl- quinto Canone del Concilio di An- l:nziali , tiochia , contro il S.tcerdotec il Dia- „ Noi dicblatiamo , tutti ad una ciino , che fi fcpara dalla Coniunio- „ voce, che fi dee confcflare un fo. re del filo Vefcovo. 5. Si regolb la „ lo e uno llcffo Gefucrifto Signor dlfferciiLa tra Folio di Tiro , ed Eu- „ nuUro, lo Hello perfetto nella Di- dazio di Bcrito: fu (;iod|cato , che ,, vinlta e perfetto nella Umanità , Il primo avrebbe tutto il potere di ,, vero Dio, e vero uomo j lo ftef- urdniare in tutte le Città della pri» I, fo compolio d' anima ragionevo- ma Fenicia, e che il Vcl'covo Eu- „ le , e di corpo ; cunfultanzialc al llaiio noji avrebbe nulla in virtft ,, Padre fecondo la Divinità , e cun- della Pra-miatica Imperiale fopra ,, foOanzialc a noi Iccondo I' uin,-!- degli altri Vcfcovi della Provincia, ,, nita. In tutto fimile a noi fuur- V. Htj alli II. Ottobre. Q^uan- „ chi- nel peccaioi generato dal Pa- tunque i Vcfcovi aveffcro tclfimo- ,, dre prima dei (ecoli , fecondo la iiiaio nelle precedenti SclTionj una ,, Divinità , c negli ultimi tempi ripugnanza fornsia di far alcuna nuo- ,, nato di Maria Vergine , Madre di va definizione Intorno alla fede 1', con Dio, fecondo u Pianila per clic. tnttocib rilolveitcro di farne una , „ re a noi la nollra faluic : un fo. e proccurarono di efcguire efatiamcn- „ lo e \u ItcfTu CiefiicriSo Figlìuul tc ci6 eh' era (lato decifo dai Cnn- „ unico , Signore , in due Nature, cHj c dal Padri. Si regolb , che la „ fenza confuGune, fenza miuazio- definizione di Fede, lopra la mate- „ ne , lenza divifiuiie, fenza fcpa. ria ptopofta , firebbe efaminaia , c ,, razione, fenza che I' unione lol- fi nominarono CommilTari , che fi ,, ga la diflcreiiza delle Nature , adunarono nell' Oratorio di S. t.u- „ per lo contrario , la proprietà di femia al nunifiro di ventidue . Quc- „ clafciina C confermata , e concorfa fio efanie etfcndo itato fatto, e It:* ,1 in una fola perlona , e In una fa la definizione , molti Velcovi tra. ,1 fola Ipoftafi , in guifa che non è varono , eh" elli era imperfetta ; egli dlvifu , 0 l'epurato In due ( conteneva che Gefucrllto ora di ,1 Petto. le ; ma che egli è un lolo due Nature , e non in due Nature „ e lo Iteflo Figliuolo unico, Dio, oonie lo avea efprclfo S. Leone ) per- ,, Verb» , noftro Signor Cefucrifto . ,, ché quantunque qucfta dctiuiiio- J Vcl'covi clclaui.itoiio : TttI » U Ffdt . . C A C A 19 Flit dti Padri. Quello Decreto fu te le acclamazioni , fupi'Hr reno i' ricevuto da tuui i Vcfcovi al iiu- luip.r.U3re i pernieticre t <^hc fi tU mero di creceiiciiiquantal'ci . 11 Con- cirrifero . Il che dimultra che rif- cilio proibì a chiccherti» d' inle- guardavano Ini •!' allora il Concil o gnirc o di pcnfare ."iltrinieiitl , fotto come tcrminaco, perchè la li che ordinano, o ere fono ordi- bono l'oggetti al Vefcovo, e vivreb- nai! per fimonia , e quelli cziando bono inripofo, applicaiidofi follmen- che li f.inno Mediatoti di qucftu te al digiuno c alla oraiione . 2, tmtlico reo Che nellun Chierico prenderebbe 11 HI. proiblfce agli Ecclefiafli. terre in arficio, ne alcun' altra So- ci , e a' fem| liei Monaci dì allume- vraiiuendciua , fc non (odcto terre re la Ef:itiune , o Sovr.iintcndcnr.i della Chiefa , o comandato a farlo de" Beni Laici ' peimecie per6 loro du V<:fcovo , fono pena di eO'erc di prender in cura gli afiari degli Ipogliaio della fua dignità . Che Orfnni , delle V. Jove , e d'altri .if- i Chierici , che fervono ad una Chie- flicti qualora il, Vefcovo jjUel im- fa , non potranno elfer dellinaii alla ponga . Chiefa di un' altra Cina, ma fi con- Il IV, raccomanda l'onore dovu- tenteranno di quella, alla quale fa- to ai veri Monaci i ordina che fi»- ranno Itati dellinaii , toltone quelli no foggetti al loro Vclcovo , e ei e che edendo fcacciail dal tor Paefe non lalciiio la quiete, del lur Mona- pafTarono per iiecetTiti ad un' altra llcrj, fe però 1 Vefcovo per pravi Chiefa . urgenze non ne fjcefic loro il co- In apprcTo 1' Inipcraior dichiarb , mando . cITsr fua volontà , che la Chicl'a di 11 V. rinnova la proibizione fac Calccdonia , dove il Concilio er.t ca i Vefcovi ed agli EccleiialHcl di ftato celebrato , aveffe i privile- palfare da una a un'altra Cicca. gi di Metropolitana, ma quanto al Il VI. di non ordinare Defluii Chie- nome folanienre , falvo la dignità rico , fenza furarla ad un titolo , e della Metropolitana di Nii'omcdia . {irnibirc a chi non ne avelie , l'elcr- Dopo di che i Velcovi avendo fii- wizia di qualuniiue funzione . . . . . .. . , 6» C A C A Il VII. proilii'cs Cotto peiu di a. Il XVI. ordina , che le Ver?Inf , natema a quelli che l'oiio inipepiia- le quili dupo efTerrt voloiirariameii- ci nello (tato Ecdcfiaftito di hfcii- te olferre «', c confagrare a Di» , te il loro flato per ioipegnarfi nella inipepiier.i'ino nel matrimonio , fia- milUia , ovvcr in cariche fccolari . no fL-parare dalla Camiinione , (iiiat- L' Vili, affoggetta al Vefcovo tantochi il Velcovo giudicherà op- tuie! gli Ecclefiaiiici degli 0(- (lortii.io pedali Il XVU. aggiudica per fenipre ai Il IX. comanda , che jjli Eccle- Vel'covi \i Parrocchie di Campa- fialtici, che avranno tra laro (]ual- gna , dell- ';uili avranno eiTi godu- che dIfTerenia , non ccrchir)o altro to per trcnt' anni Giudice , che il loro V.fcovo , o Il XVlli itepone , e fcomunica <]uelle che avranno eletto di {uo gli Ecclcfialti, i, e i Monaci , che fan- confcnfo ; che le diffetenic , che no Leghe contro i lor Confratelli . avranno col Velcovo, faranno giu- La perfccuiiu le d'iba, fattagli da' dicate dal Concilio Provinciale ; e Cuoi Chierici, può aver data moti- quelle del Metropolitana con un Ve- vo a t{Ue(lo Canone . lcovo , ed eziandio con un Eccle- Il XIX. contiene una dogliania , fultico . faranno giudicate dal Ve- perchè non fi tenevano due volte fcovo del R ipartinicnto , ovver dal all'anno ConcilJ Pruv incili! , come Vefcovn di Cctantinat^oli i non per- i Padri NiccnI aveano prefcritto . mettendo I Canoni di terminar le 11 XX. vuole che fe nn Vefcovtr controverse de* Vefcovi altrimenti , ritiene un Chierico rìi un altro Ve- che nc'Concilj. fcovo , egli, e 11 Chierico fìano fi- Il X. proibifce affolutamente la parati dalla Comunione , fmattantO' pluralità de'Benefitj, proibendo d' chi il Chierico iia ritornato al fuo ininiatrioohre neffnn Ecclefuftico In Vefcovo due Chrefe nel tempo (teffo . E fe Il XXI. proibifce di ricever chi- alcuno In avvenir: ricade in quello unque ad accuf^re un Ecclefiaflico difetto , (ia depodo . fe prima non fi efamintì di qual ri» L'XI. vuole , che fi diano Let- putaiione fia egli . fere di pace al poveri c agli altri Il XXII, pr.ilbifce agli Eoclefia- che Ti cunofcono poco, purché ùi- flicl , folto pena di dc|>oriz.ione , di no Cattolici; e di rifcrvare le Ler. portar via i Beni de' Vefcovi defun- tere? dì raccomdaiione per quelli j ti, affinchè poflano effcre conferva- la cui pletì e probità farà nota. li alla Chiefa , o ai loro parenti > Il XII. rifguarda la erezione di Il XXlll. vuole che il difenfor nuove Chicfe IVIetropoiitane della Chicli di Collantinopoli dif. Il XIII. proibifce di laiciar fare cacci dilla Citiii i Chierici e i Mo- alcuna funzione agli Ec.lerialli- naci Dranleri, che vi venivano feii. ci (Iranieri , che non fon conofciu- za cflervi mandati dal loro Vefcovo, tl , fe non han Lettere cummendati- e che ci cagionavano (olameote dcN lle d.l loro Vefcovo la tutbolcnia . II XIV. dichiara, ch'effendo pcr- 11 XXVl ordina che in tutte Ir meflo in alcuni luochi ai Lettori e Dioccfi vi farà un Economo pref* ai Cantori di niatitarll , fia lot proi- dal Clero , che governerà i Beni bito di fpufar donne Pagane , Ebree , della Chiefa fecondo gli ardiiil del ovfero Eretiche; fe noR prunieito- Vefcovo no di cnnveri irli . Il XXVII. anateniatltia coloro i Il XV. proibifce di ordinare coli' che fon rei di ratio, e quelli che inipornione delle inani una D>aco- vi dan mano, e quelli che vi ac- nefla , fe non ha ella qiurant' anni , confcntono e le folle un Chierico e dopo averla molto provata; e a- lo depongono • natcìiiatiizt inficnie col (natilo , quel- VII Vili, e IX. Stlfoìii/. alli 16, le che & DurlMiTero. Ottobre . Nella Settima fi approva- rono . C A C A ti TOno le Conveiiiioni , che Mi (Timo conta pel veniottcfimo , e che te di An iocliia c Gioveiijlc di Ci^iu- >.>-' f:oi tanto rumore . Quello Cano- filcni'iic avcjiìu taae nitori.o .ili. ne dà il Kcundu polla alla Chrtia diffcrcnc , chi; ^vcano }vut.< )Jt.r I lii Cudantiiiu -oli , ovver piuiiollo lor Sedi . Neil, oiuva fu rim-ira actribuifce a r;uciia Città in aliai T oJuteio i.clli iuj'.liicfj , rf jipoi- chi II i^rmini tutte le prerogative chj te ^li fe^e proiiuiiii l'ciucn- di Rom.1 , toltane l.i prcmincnu. E^ la di .Mi icnia .oiiilo Niiliiriu , c conceduto in quelli tcriuinl . ,, I ch'egli (otioùriflc l.i Leucrj di S. „ l'adii hanno r..gioiie di accorciare Leone. NclU iiuiu fi cumini l'ìt- „ alla .Sede dell'antica R.ma i fuol fare d'Ibi Vei\.ovo di EiitliJ , che „ prlvilcjjj perchè, era quella la fi <]uerelav» di eflcrc (tuo |. rf..gui- „ Citta Ouin.iianie . Or i ceucin» (ito dì Eutiche , e di edere Uno ,, tjuania Velcovi han ginaicaio , d:po(to qtuiiiunque aflciuc nel ullo ,, che la nova Ronu , la quale i Concilio di Efclo. ,, onurat.i dell' impero e del Sena- X. StU. alli 17. Ottobre. Jba fu „ lo, deve avere gli Dclli vaiuag- dichiaralo Oriiidoflo, e giudlc uo de» ,, ^1 nell'ordine Lcclefi.iltico , cdel- gno di rientrare nella lua ChiufA. I, icrc la leconda dopo di quella". XI. Seg. alli if. Ottobre , Si di. 1 Greci hanno aggiunti a qucDo chl.rb the lÌj(Iiai:o Vefcovo di E- vemuticfinio C. e fi oppo» conrervarcbl>ono tuttavia la dignità fero a-quclto Canone veniottefnno s di Vefcovo , c riceverebbono dalla allegarono, ch'era contrario al Con> ttcffì Chiefa pel mantenimento loro, cilio Niceno , di cui lederò il Ca» dugento foldi d'nin all'anno, che none felto , che dite / Cit Im Cttim fono l'irlo, lire In circa di moneta j'a Rimana ia fimfn avuto il Fri. di Francia, e l'i ordinarebb; un'al- mata. I Legati llct'ero un Atto di tro Vefcovo a tenore dei Canoni oppofiiione, , e dimandarono , chu XIII. Stff. lo Itcflo giorno vi 0 fono inferito negli Atti ; ma ad on- dccifc,che II Vefcovo di NUonie- ta delle loro piutcfte, gli UHìiiall dia avrebbe l'autori:à di Metropo- pronuniiaruno il Inro parere ; fecon- litano nelle Chief* di Bitinia ; e che do il quale (limavano, che dopo di Il Vefcovo di Nicea ne avrebbe lo* aver accordato all' Arcivcfcovo dell' laniente l'onore e farebbe foggeito antica, Roma , fecondo i Cameni, il a quello di Niconiedia . Primato, e la preiogativa di onore, XIV. Sfjf alli 5 1 Ottobre. Side- quello di Coltaniinopoli duvctfc ave- tife la differenza .ra S«biano Vefcovo re gli fttfli vantaggi, c ch'egli a- ii Ferra in Siri.i ,c Analt.ifio Vefcovo velle diritto di ordinare i Metropo- della Dcffa Città, ma che era llato litani nelle DIucen d'Afia, del Pun- depolto , e poi rtmcUo nella fua Se- ta , c della Tracia . i Vcfcov i avendo de , e fi ordini) chcAiuDafìo (lareb> rilpollo, che quello parere era gin- be quieto finattantoc hi quella con- Ito , e che tutti com'erinavanu lo croverlia foSe claniinata da MafTinio delio , gli VtìiiiìU cunchiut'cro per di Antiochia in un Concilio. la cfecuiione del Canone , dicenda XV. Stff. Io ftclfo giorno . I Le- che 11 Concilio avea confermato tut- gati.e I MagiOrati non afTiilcttc to cit) , ch'avcano pru|ollo. Quin- ro a quella Aliene. Il rcdante del di quello Canone pal'sti col coiiicnfo Concilio fece un Canone , i) qiul (.«.iandio dei priuclpali Vcfcov i di A»a, . CI C A C A Afia,e fu fcgnaio Ha cciuotraiita. In quefto foto punto riJuce S. Leo- qiilltru Vcfcovi in circa . Qiiertj fu ne la fua Approvaiìune . In.percioi.. l'ultinu Azione del Concilio di Ol- chi t|uanie al rimanente, egli (teffo cerloiiia . dichiara che non accoiifciiilri mal » SI dee ofrcrit.Tre , che H Vefcovo cì;> , che pub cfTer contrario al Con- di Coibntinopoli era In pkii po'.fcC' cilio Niccuo {o di (irecjHere tutti I Vcfcovi di Infatti , dacché comprcfc da fiiol Oriente ; che cpli s'era acc]ui(l.i;a Legati cib che era occorfo in Cai. una grande an'oriià nel ripartimcnti cedonia rifpetto al vcntottefimo Ca- «Icir Afia , d.l Ponto, e Helh Tra- none , non volle mai ai> urizzarc la cia ; c ilendevi "ucfta an orità fino pretefa di Anaiolio di Coltantiiiopo- in <]Ui1Io d'irOr:^-nic, che la prs. li . Scriffe bensì all' Imper iiore , e cedcnia er.i-'.ll afTicurata dal fecoii. all'Imperatrice rapprefentando loro, do Canone d^l Concilio . Quindi è che che Anatolìo non dovca ivcvaKrli molto importava ad Anaiolio di far del coufciifo, che egli avea clloria ronferinare la fua Giurifdìzionc da dai fuoi ( niifracelli , Il rjualc inni un' Aflcmblca tanto illultre , com'era porca giovjre in iieflun conto cmi. r;uellj di Calcedoni! , affinchè tHtto irò i Canoni Niceiil , la cui auto- li redo non fofTe riputato un' ufur. rità dovca elTtre eterna ; clie la po • Avda egli a Tuo favore 1' In- Citi* di Coftiniinopoli avca l.> fuc clinaziunc del Senato, degli Uflizia- prerogative, ma the erano folanicr- li dell'Impero, e dell' Imperatore tc temporali; >'he non poteva clli, che fcntivano con 'piacere, che la alzarfi in Sede Appoltoli i ; che />lr - Chiefa di Cortintlno]'oll ciefccffe in fandria non tiiivea perdere 11 lun ft- onore . Cotte. Cb.iìc Evag. b. II. condo pol^o pel delitto particolare di Quell'ili! ima Scffione , che fn il DIof oro ; ne Aii'iochia il terzo; e primo di Novembre , effendo termi- che tfli limi acconfeiirirclbe mal ad nata , r Imperatore e I' Imperatri. una tale iniprefa ; ma che fi oppor. te dopo aver renduto o?ni manie- rebbe fcmpr^- al veiitottcfimo Canone, ra di onore , c di contrafTegni di he- di Calcedunia. Ad onta pcrb della iievoicnia a i Prelul , pcrmifero lor fua oppofizione , e di cjU'.lla ^Uifuci di partire Coiì termiiib il Concilio Succefiori , il ( anoiie furtìitette , e Calcedonefe , che fu non folamcii- fu cfeguiio, pcrchi gli Imperatori te il pli^ numerofo , ma il piA tran- lo a)ipoggiavrino . quillo , e forfè il pli'i rcligiofo di ver , che quefto Canone non tutti ! Coiuilj Ecumenici. E cjuan- cagioiib gran torbidi nell' Oriente , tunfjiie dapprincipio non fia egli ma tuttavia egli è colante , che lo (Utn riccvuro tanto pacificamente Scifm.'. , Il qiial divifc in apprefo in Oriente , come in Occidente , nuf. l'Oriente dairOccidenic , i il frut- i le p.irti ancor noto. Vi fi ordint» di ,, poffo diCTiniularc cib , ch!c l'ar- non banciiare, clic a Pafqua , fuo- ,, goniento delle lagrime del buoni , ri del cafo di gnvc ncccffiti. Si ,, e dei motteggi dei libertini . Il proibì di offerire il Sanio Sacrifiiio ,, Clero fi abbandona agli eccelTi in Calici e patene di corno . ,, della menfa , e alle diflbiutezze CALNE in Inghilterra ( C. di ) ,, pift vergognofe : conf'.ima nel giuo- CalitéC , l'an. 971). per una contro- ,, co, e nella crapola quelle rendl- vcrfn , ira i Chierici , e i Monaci . ,, te , che furoii lafcìnte per folHe- CAMBRAT ( C. di ) Camtracen. ,, vo dei Poveri ".Io zelo arden- ft , l'.nn. I5'^5 in Agotlo per Marti- te di quello Principe e quello di S. miliann di Berguet Arcivefcovo di Duftaiio proccuraiono dappertutto Canibrai , afliftlto dal Vcftovo di dei grandi vaniagEi Tornui , di Arras, di S. Onicr , e di CANTORBERr (C.di) l'an. Naniur. Vi fi fecero trentun Arti- j6}i. da Simon Iftip , che n" era coli divifi in pift Capi , che tratta- Arcivefcovo . VI fi drizzb ui>a Co- no tra l'altre cofc , delia follccitu- llituzione , contro la profanazione , dine de! Maeftri e delle Sc uole , che che vi fi faceva delle Felle dciSsn- devono ammacftrare la pioventi") ; ti , nei quali giorni tenevanfi dei d-.llo ftalillinento di un Seminario ; Mercati, e delle Adunanze profane; della Predicaiione ; dell' Uffiiio di- fi facevano degli Efercizj illeciti ; vino; dell* Efame dei Vefcovi e dei e le Oftcrle c'erano pift frequenta- Curati; della vita regolare delChie- te , che non le C.hiefe; e invece di ticl, della Refid^nta dei Vefcovi e attendere alla orazione i' ubbriaca* dei Pallori; delle loro ol'bligaiioni ; vano, e fi davano in preda alla dil» della vifita che i primi fono obbli- folutezzx , e alle rKTs . Tom, XI. gati a fare nelle liir Diocefi. Que- COHC. p. IO}}. flo Concilio terminb colla conferma, CAPOVA { Conc. di Capua.) e c»ir accettarione del Decreti del ttum , r an. 391. In cirei , tenuto Concìlio di Trento , la quale fu per terminare lo Sclfma di Antio- fottofcritta da tutti gli Afliften- chia, L' Inipcrador Tcodofto lo ac- tl . /,-»*». Coli. Couc' Tom. XV. cordb a iftan^a degli OLcIdcntall . p. H7. Inipcrciocchi , quantunque l'cr la CANTORBERT ( C. dì ) Cati. morte di Paulino , Flaviano dovcffe tUMrìerjft , l'an. tenuto per con- paffar allora pel fo!o legittimo Ve- fermare la fondazione dell' A balia di fcovo di Antiochia, Evagrio , cui S. Pietro e dì S. Paolo , la prima Paulino pria di morire avea eletto, che fia (lata cJificara in Inghilterra . contro la difpofitit-ne prccifa de'Ca- CANTORBtRT ( C. di J I' an. noni , era flato ricevuto per tale, n gf^r)- tenuto da S. Dufbna , Arci, motivo dell'avverfione , che quelle vefcovo di Cantorbcrì fotio Edga. lunghe difpute aveano conciliato ro . Quefto S. Re diede pruove del contra Flavìano. Non ci retta nefTuii fuo iclo in quello Concilio. Dìccfi Atto di qutfto Concilio. S. Ambro- ch'egli parlalTe così a' Vefcovi rac- gio ne parla , e dice , che vi con- colti , „ Mi penetra di afflizione corfe nn numero grande di Ve(covi. non tanto 11 vedere, che i Chie- 1 Canoni della Chl,-fa Africana \o rici non ahbhno la tonfura gran- qualificano col tìtolo di plenario . ,, de a fiitTìclcnza ; quanto il ve- Lo ftelfo S. Ambrogio c' infogna , „ dcr , che hanno un'eftcrno tanto che l'affenza di Flavlano fu cagio- „ indecente , ficchc pub di leggieri ne , che quello Concilio non p^teffc entrar in fofpetto, ciz il cuore terminare 1' affare di Antiochia . non fia regolato. Con qual ne- Tuttavia per aiTicurarc la pace , ac- ,, gligenza non affiltono agli llifiij cordb la Ccnninione a tutti i Ve- ,, divini? Par che ci vengano piut- fcovi di Oriente , che confeffafrcro ,1 tolto per divcicinicuto , che per la l--de Cattolica , e coiiimirc a Teo- . H C A C A Teofilo di Melfìndriì , e agli altri la pace. Ce non ijuando fusero iit Velcovl di Egitto, (lercliS non eis- pericol di morte ; e in quello li or. no prevenuti per nciluiio , non aven- dinb di darla prima j ma quello fu do abbracci-Ita la Coiiiukìoiic , ne fatto a motivo della perfecurinije deli' uno ni dell' altro , la decifioiie imminente . della t oiurovcrria tra Flavianu ed CARTAGINE ( C. di ) l'an. 151. gvagrio . Vi fi fecero alcuni Rego. Il tetto di S. Cipriano compoDo di tanicnii ; vi l'i proibì di baiteiz.are , feilaiitaici VefcovI . Vi fi IcHe la « di ordinare due volte una ItefTa Lettera del Vefcovo Fido , che gli {icrfona ; di irasferirc un Vcfcovo avvertiva , che un' altro Vcfcovo ila una Sede ad un'altra. Si tr.tib chiamato "Tcrape avea accordata la mche dell' affare del Vefcovo Bo- pace a Vittore, eh' era llato ordi- no fo , per certo delitto , che egli a- nato Prete mola anni addietro fenta vea cuinnielia contro I Canoni , c con- che egli aveffe fatta una penitenia tro i (Oiluinl 11 CoiK'ilio lo riauii- piena ed intera i e quello lenta che db ai VifcovI di Maccd'inia , che ne il l'Opolo lo avelie richiedo , e che erano vicini , Aaitr. Ep. y. i^j, f. neinnieii egli ne aveffe lapiito nulla, CottC, Tom. II. p. 1,71. IHJ, p, e feiiia che ci foHc flato corretto IÉ44. Stzom. V, c, 15. nè da malattia, uè da verun'altra CAPOVA ( C. di ) l'an. i %j. ncceflìi'a . il Concilio fi fdcgnCi per alla nuli di QuareTinia . Didier quefl' aiioiic e ne fece una viva, , Abate di Moine Cairmo, «i accettò riprenfione a Tcrape . Trattante non finalmente il Papato Fu egli con- fi volle privar VItiore della Comu- fegrato a Roma la Domenica dopo nione, che II fuo Velcovo gli avea 1' Afcenrione , 9. di Maggio e fu accordata troppo leggermente., Io chiamato Vittore HI, Ctr. Caf l. fleflo Fido propofe , che non fi dq- Ut, c. 6%. vefTcro battcìt^rc i Fanciulli , le nini CAPOVA 1'( C. di ) an. uiS. aveano otto giorni , perchè una vol- Gelnfio fecondo vi iVomunicb l'Ini- ta fi afpettava quedo termine per dar pcrator Enrico, e il fuo Antipapa loro la Circoiicifione : ma neflun Vc- Boutdin , da lui fatto eleggere. fccvo fu del fuo fcntimento j e tut- CARIA C. di ti) CMiitnlt . l'an. concordemente dedfero , che Diof 567. trentaquattro VefcovI di Afi» non ha riguardo ne all' età , ne alle vi foneniiero la profefSon di Fede pcrfonc ; che la Circoncifioiic non è della dcdicatione dcll.i Chiel'adIAn. che una imagine del Mlllcro di Gc- liochia , coiiiL' opera del Martire S. i'ucrilto, e che non fi deve efcliidcr Luciano nefluno dalla Graiia di Dio. S. Ci» CAKPENTRAS f C. di } Cr. priaiio , che fcrifle quella decifiouc pintomnenlt , l'an. si 7. alll4. No- al Vcfcovo Fido in fuo nome , e in vcnfbre . S. Cefario di Arles vi pre- nome dei fuoi Collegh i , ne rende ra- fcdctte alla tefla di (cdicl Vef.ovi gione con quelle parole :, „ Se i più che fecero alcuni Canoni. Tom ly. „ empi Peccatori venendo alla Fede, Cotte, p. 1(6}. „ ricevono la rcniifTione dei peccati CARTAGINE ( C. di ) contaro e il Battefiiiio, quanto meno fi dee pel fecondo di S. Cipriano. ( Vedi ,, negarlo a un Fanciullo , di frcfco Africa ) l'an, 151. usi mefc diMag- „ nato, e che non ha peccato, fe eio , Vi fi efamiiit> la caufa di quel- „ non in quanto egli nacque in A- li , che erano caduti nella pcrfecu- „ damo Iccondo la carne, c che per lioiie . Si trattb con indulgcnia quel- ,, la lua prima naicita egli ha coll- li , che dopo la loro caduta , clfeii. ii tratto il contagia dell'antica inor- do rettati ntlla Chiefa , aveano coii- te i egli dee avere tanto yifì fa- tiduato a piangere i loro peccati , ed I, cil acccJ^o alla rcmilliune dei pec- implorato la divina niifericordia ; • < cati , in quinto che non i fuol laddove nel Concilio precedente vi ,, peccati gli fon i ime Ili , ma gli al- era (lato rifbluco di non dar loro trui "ti . Que- C A «9 1 n tra eHo e il Papa S. S:c« I che folleiieva 1' opinìoc..: ( i iinpcrciocchc S. Cipriano t rciagl'ini , e aj >. /^g^llIIllB nel lui> avendogli daiu avvifo di ^uedo Con- Sermotic dug'.-iiiiovaiitaiju.ittTO per cilio, S. Stefano gli fcrilie uiiaLei- \ provare, che U crcdeniA del pecca- lera , cnlla quale rigettava la deci- I to oilgìiiale è fcnipre Itati la Fc- fione del Concilio d' Africa , e di- I de aella ChieCa. Qucfto il. (Io Con. chiarava , ch'egli non comunichereb- ( cilio palla delle frcghieie , e iz^ be più con S. Cipriano, e cogli altri Sagritiz,io per i Defunti , come di Vefeovi dello iKilo ftiiiimcnto , fu pradclie amiche . Cyp, Ep. 55. non abbandO') t vano la loro opinione. p. 117. I. CARTAGINE (C. di)raii. 156. CARTAGINE quarto Concilio fopra lo ftcll»( argomento. 1 Vcf.o. di ) l'ali zjt. tenuto 'la S. C'i rla. vi di Nu'iiidia al Humero di diciot- iio alla teda di trciitafei VclcovI . 10, avendo icritio a S. Cipriano per Vi fi dichiarb, che non fi poteva rl. faperc le fi doveliero ribattcM^re gli cenoCcere per Vefcovi BifillJe e Eretici, ; fi.conie praticavano erti tra t Matiiale , l'uno lu era (lato di Lro- loro; il Concilio, che teneva allo- h ne , l'alno di ASiovf^x , perchè ora- ra S.Cipriano, tiliule luto, che bi. fe iiu (iitil e due Libcllaiici , e rei fognava f'eguirc la pratica , che gi:i n di diverli delitti, lu conl'eguenzi ulTcrvavano. lypr. Bp'ii., 7>. p. 17.,. 10 erano (tni dcpufli , e fi avea eletto CARTAGINE ( C. di ) deliu i< Sabina in vece di Btfilide , e Felice Itellu anno , cunijiiitlo di fettaiiiun a in luojio di Mariiale . Si decil..- , che Vefcovi , delle Provincie d' Afric.i 11 la forprcfa che aveano fatta a P^pa e di Nutnidia . Vi fi regolh , tra 1' \ Stefano, per etTcr animcfri alla fua altre cole, che i Preti e i Dijconi, g Comunione, non avea fatto che ac. ordinati nella Ercfia , o che, avcn-, ). creiVerc il lor delitto , e fi toiifer. do ricevuto rOrdin.iz.iunc nvlia Chic- b mb la eletione di Sabino e di Feti, fa , caderebbonu nella £rcfia., non i ce . Ft. farebbero ainnieiTi nelle loro Fuiuio. i CARTAGINE ( quinto C. di > Ili , ma folam.-ntc alla Comunione . ( non ricoiiofcluto ) l'am-.o 1^4. in Vi fiil confermò, quanto era Italo or. i circa, tenuto da S. Cipriano, fulla dinato 11:1 Concilio prevedente , in. <]UÌIllone del Batte liniu degli Ercti. torno al Baitclimo degli Ereliii.I ci , e comporto di fettanciui Vtfco- Del rimanente tuitj l'Africa avea I, vi , Vi fi decife , che non ci è altro quelloE coftuinc fin dal tempo di A- t Baitefimo , che quello che fi dà nel. grippiiio uno de' Prcrieceilori di S- [ la Chiefa Catrulica ^che quelli che Cipiiano. La Cappadscia , la Gala- fono flati lordaci d* acqua prof:ini zia , la CilÌ2ia , e moire Provincie d' I dagli Eretici, devonocfler bitriiza- Afia lo aveano anch'elle . Un Cori- li, quando vengono alla Chicfa , e eilln d' Icona n» Frigia , tenuto vci. che non bada impur le mani, afiìi. 'o l'an. ijo. e unti dlSinnadcs, nel. chj ricevano lo Spirito Santo . Qu-ll* la ttcffa Provincia, aveano parimenti era per altro il feniimento di S Ci> rigettato il BaitefiDio degli Eretici i priano, il qual fodeneva che il Bn- inguifachi S. Cipriano era llaioflra. tefimo degli Eretiei fofle nullo . Egli fcinaio ili quctto l'ciKiinenco coli' au. efponeva di aver trovata quelljdiu- torità de' fuoi PredecelTorl e la Pra. trina llabiliia in Africa , e iti moire tica del fuo Pacfe . Per l'altra par- Proviiit ie dell' Afii. E (iccomc iiu;- te le ragioni fo|)ra le quali fi appog- (lo S. Vetcovo era colpito di ragio. giavano erano pii'i plauAbili , quan- ni furti in appareiiM , che fi addu- tunque falfc i ma non v'era (tato ncf- cevano comra il Riicefimi djto da. futx>, che ue avelfe dimvlirata pie- gli Eretici egli fi avvisi), di forte- iiimence 11 ftlfiiì. Era principio di nere il fenii in una ne , polch} Il prima non era (lata materia sì oirura e diffìcile, pere hi che un i-\(iì BiKefimò. Ma II ftio era e[,li dif|'ollo a fotiuniCitcrli al- errore infccva iì «juerto , ch'egli la venta, ic gli fuffe (lata dichiara, non dl(tingii:v3 la valldii.i del Sa- ta da un Concilio univerfalc, come frjnieiiio, djll' cfFei'" , e d .Ua gra. in apprcflo fere la Chiefa . tU del Sjctim:nio . Or poichi la prj- Letti che furono quelli Scritti « $• r.la del Sicramriito non fi d j , e non Cipriano reciibun DlfiOrfo , nel qua- fi riceve fuor della ChIeO Ortoll. le , dopo aver difappiova i o con dol. CI , come ^ Agoftliio lo dice fpef. celta inUeme e con energia , quelli fiiTimo , cpli ne iiifctiva , che non che voleaii farfi Velcovi de' Vefco- vi fi confcrifce iiemincno II Sacra- vi volendo vbbl>garc ) loro Colle- mento. II parere degli altri era , che ghi con un terrore tirannico a le- il Bjttcfimo dito ihgli Er tici i buo- guirc alTolutainente le loro opinio- no e vtlldo ni, di, <]U.ilor «jucfti Efcilci protcfta nuovo, eh' egli la. vi ofTervano la rteiTa Fortni della fcia ad ognuno la liberti di jua cre- Chiefa CaitoMia ; e che tattcmno dimi , Onta giudicare, ni f.ì|tìirar nel nome dille tri- Pcrfone divine , chIrchcfTia dalla fin C omunione per come preferite II Vangelo. T.'l era qucflo inoilvo I Vefcovi dilTcrnpoi Il feniimentd di S. Stefano, che fo- la loro opinione : S. Cipriano con. fteneva, che U pratica Hi ricever eli chiiifc col p^rcr fno . e tutti gli Lretlri, fenii ri ! attetr-rtì , era una ^liri furono dello ItelTo fcntiniento tradiiione <^|- fu dì quello affare a Firiniliano , coiido hanno fcmpre fupivllo Cappadocia, che V;-'covo di Cefarea in . S Stefino e gli «l.rl, che fi Ojpo- Qucll' uliiino cr< deva , come lo di. nevaiiu > cu elio Ini a S. Clpri ino ce egli tlciro, in due luoghi di fua fodenevaiio l'antica t vera Dottri- rifpolla a 9. Cipriano, che il Pa- na della Chirl'a , cjual' telino la lo- pa avelTe dol tutto rotta la pace Itenevano . Till. coli' Affi a ! al qual | rnpofito non CARTAGINE f C di ) dello trine di f rivere, che il Papa Ste- ftelTo anno , Il primo di Settembre . fiiio icparando tutti ^li, altri da E'chhmito Gran Conrillo . Vi fi •J , ft-parava le (ieflo da rutti j"li Uuvaroim ortAncac Intgue Vrf evtdcl- altri , e dalla unità della Coniu. .-• Provincie d'Africa , di Numldli, iiioitc Ecclcfiadìca , rendciiHofi in '-• «Il M.iurltanla . VI fi IcfTe la Lei- Quel modo veramente Sclfmatico. (era di Giubagcno , che area con Ma per quanto fuoco egli moHraf» follato S CIprIino, (opra laquKIIo. fe , proteltò tuttavia , come S. Ci. ne del Bictefiiiio ; e li rlfpo^a diS. ftiano , eh' el non vulca romper Cliirlano. VI fi kfTe alerei! la La- a pace, ni col Papa , uè cogli al- sera, che le Delfo Santo, e II prc* tri Avverfarjfuol , polche riconofce- '.edente Concilio avcaiio inviata a va , ch'erano al par di luì nella uni- Stefano Papa , e la rifpofla di ({UtI ta Cattolicii. Pontefice . Non fi vede , che quella Qiudi controverfn dutft fin fotto rifpofla , auantuiii)ue accompagnata II l'ontilicaco di S SKlo , che lue. Hi minacele di fi omunica, akbla fcof- cidctte a Stefano, e pare che i f» S Cipriano, e lo abbia fatto mu- Vc'covi d'Africa abbandoiiadcro « tar opinione . Sopra di che S Afio- j'sco a poco il lor feniimetiro , i lUau , Il qtiale fempre riconofcc , eh: cbi S. Girolamo dice, che pll flcf- ù Ve. . r A C A a Vefrovi che aveano ordinato eli del Butefinio fu ttrmlniita Hn'lmen., rlbacteziirc , fecero un Decreto cen- te da un Conci lo int ro di tutta la tra rio rrrra ; ma non lo nomina . Jl f he. pub Perei!» che rirguarda S. Cìpriim», iiiicndcrfi del gr rt Concilio d' >tl <. la Chiefa Romana nioftrb fenipre 0 del Concilio NI cno . In nu'-rto tanti venerazione per lui , e pani- punto i Dotti Con tra loro divifi . colatniente onorando la lua men"»- E' vrro che la decifionc d i Coiu i. ria nel Sagro Canone della Mcffa 1 o li' Arles, è predia; ma quello iiou che non (i pub dubitare , ch'ei non e nicnte quanto alla dirpoiìzione d I inf.ndL-rlo dtl Concilio Niceno. Ini- cuore, ma etiindio qiuiKo alli Cu- pcrcio.chè onant«n<]uff la quiftiono munione efterior. Si fa eli 'egli p^- noi fiavl deciTa in un modo t'hono r.gui:o s' Ji-tf! / 1 C. ij 1» jf 4 t. Fae. egli fi folTe feparjto ! Bi<'ogni dun. <]ue adorare in (]uelli celclirc di pu- C^KTAGINE ( C. fO )(noii r„ ra l-i grand zza dclliciriià, eh- fan. coiiofiiuto ) 1' ann . ìli C'.ci lmo lificb S. Cipri no nel temi o OilTo effendo (lato ektto Vefvovo di quel, cli'cgU metteva In opra tutto il fuo la Città , fettanta Vtfco.i di Nu- ingegno e la fu 1 autorità i-er fift;- li idia , alli tetta de'i^uali tra TiRifo, ncr un' errore I Domriftl hanno fi aJumroiio a Caitafine, vi d,|f>« fegul o dipoi le fue o; liiioni , e fe- fori) Oli Hallo, c foniurotio lo bri'- cer ufo di lue ragioni ; ma perchè mi de'Doniiiftl . Di ^ucl numeia non ì n-t irono li lua cariti , perchè erano I Tr.iditori d;l C oikìMo dì Cir- rujip' ro I' unirà Iti, perchj fo(lenn-'o io . e quegli (fi Vefcovi , a'nua- h loro opinion' contro 1' autorità li «'era perdo aro n 11' ultimo <* 011- il un Can< ilio Erumml o, Tota trat- cllio il de'irio di aver nniir^riate tati meritamente da tutto il mondo le Scrittuie . non arrofTav no dUoii- come ErctI.I. Fa ondo ofTerva , ;h.- dannar Ced i ino fono rretcl)o,ch* qDi.lta rhicfa mcd.finia , che con- el por folle no d Ilo ftcflb delitt , dmnò I Ponatirti , r]uintuiiiue fi feiiia averlo afcolnio , I.nza neri- vanraffr'O loft.no diteguirS ri li.- meno aver lOragpio di accuf.icnclo • nu, riTtiuardt) colie i Tuo! Padri t.iii. ma perché prt trndcvsno , che i iuoi to Agrlj'l ino, che i Veicoli , che Ordinato') ne foffero rei ; e darpoi- l»ear)o foftenuio la reiteniion: d 1 chc fi furono {((tarati dalla ( O" u» Batt'.'fitno avanti la deAnizione d l a riioii d.lU C hlcfa feparandofi dill<, ( hi fa , e redando nella lua Cn ti- Co^iunione di Ccciliano , oidinaiuiio iiionc i eh' ella onora la loro Fede Ma joi Ino e Dottrini ; e rivcrifee fopratutro S. Avoflino chiama il eilidicio di San Oprianu , la cui gloria rifpUu- quelli Vefcovi uiuj>recipltazion-- ine- de |>er tutta la terra . f.ufaHle, un'oriitile tenieiità, el' 5, Aeollli;o di.'f , chela qult)|j:ie cff". tio di una paflionc, che £)i ac • E 1 eie. , ft C A C A ciscava • In fjtti a r.i.itivo delh Or- chi- lo l'olio lUtinelIa Fede della Tri. dinazione di Majoiino viiiefi tut- iiiih . t. i>\ proibì di piofaiiare la ta l'Africa divifa in due paniti, c dignità de'Maniil, 01 orando come in molte Ctiieie T'er.(iio due Vefco- tali coloro , che fi erano precipitati vi ordinati , I' uno da Majoriiio 1', 0 uccifi per pazzia &i tìniiovb altro da CccìiìjcOi o d» quelli di la proibitiune già fatta al Chicli:! fua CoMiunioiii: Quell' £ 1'. uligini in molli Conci'; di abitare condoli- dello Scilma de' Doiiatifti ; iiiiper. ne. Vi li iiicliiatb, che per giudi, cinccliè Donato dalle Cafe nere ef- care un Dia^o.io , ci vogliono tre f.iicio venuto di Nuniidia , divife il Velcovi , lei per un Prete , dodici iio| olo Criftiano conno Ceciliaiio. ptr un Vcfcovo . Co»c. Tomo il, CARTAGINE (V di ( nonri- p. 7i«.) conofiiuto ) l'anno in circa , CARTAGINE ( C. di ) 1' anno dai Donatigli , al nunicio di du°en- J.10. Fu iciiutu da S. Gcnctiio , che fettanta Vefcovì . Vi efaiiiinarono n'era V'eitovo . Vi fi fece dappii. per due nicfi la cjuiftione di.1 Batte- ina una piofcdìone di Fede Caiioli- f\n'0 ; e fenia arredarli a cib ch'era ca . 1 Vefcovi , de' quali non fi fa rtaio definito fin'allorg intorno a que- il nunieio , dichiararono di tener 1' lla quìitionc , cbiichiufcro , che lei unità dilla I riiiiià , fecondo la Fé- Tradiion , quantunque rei di un d>.- de , che aveaio ricevuta dajili Ap- liio enorme , non volevano eflere bai, pulluli . Si conferma il Decreto di tettati , fi cuniunicarcbbe con efn un Concila pitcedenie, inioriio al- come con d.g,!' innocenti prò, inte- la c online nza ini|-olla ai tre jtiimi gri!. 11 Signor de Tillimont crede, gradi del Chiericato , il Vcfcovo , che quefto Concilio non ù tf nelle il Sacerdote, e ii Di.><.ono, come d' nel princijJo dello Scilnia de'Doiia- illituzionc ippoftolica .Vi fi tiniin" tidi , ma allora quando la dolcetta ce) cij ch'eia Uato regolato , che il di Codantino e lo f|)lcndorc delle Frcii non animinillrert bLon la Crc- doti naturali di Donaiu ebbero loro finia , Ili cunfccrarcblon le Vergini; datj nodo di rinfortarfi e di cre- che iio.i riioncilitrcklono chicch<:f. scere . fia fuicnncnence . Tra i Canoni di CARTAGINE ( C. di ) l'an. 348. ?uclto C ontilio lefgcfi , che il Vc- n HO- Ci!tclt0 Concilio fu tenuto , coco era il Minillio otiiinirio del- poiché un gran numcio di Donati, la Feniicnta , e il Sacerdote fola- fti fi furono riuiiiii alla Chlela Cat- incnie in lua alTcnza , e In calo di tolica . Grato , Vef. ovo di Carta- necelTctà . Finalineiiic vi fi confir- gine , lo raunò da tutte le Piuvin- maiono i tredici Canoni del Conci- cie dell'Africa. Qucd' ^ il più an- lio dell'anno 349. Conr. Tom. Il, lieo Concilio Cartaginefe, di cui ci p. «"49. reltino i Canoni , CARTAGINE { C di ) { non ti- Il nome della niapgior parte dri ro ofciuto ) l'anno )9} Fu icnuttt Vcùovi , nè il loro nunitio non i da quaraiif:itie Vcicovi, conno Fri- ef|iicfi'o. Graro dopo aver, renduro nì. ro Vcfcove di quella Città . Gli grazie a Dio di aver terminalo lo s' i.ivi.-.rono Deputati per pregarlo Sci fina , che divideva la Chicfa d' di a'iiltcre alla loro AflembUa , ma Africa , dice , che farebbe ben far- egli II maltrattc), e li rigcdb con to l'efamiiurc al.uiii Articoli fecon- delle ingiurie. 1 Vcfiovì per il., do 1 precetti di Dio , e l'irtruz^onc n ore di non irccir'tare il giudizio. d^lte Divine Scritture; affine d'im- Io condannarrjiio in guila , che gli p;dirc il rilafTaincnto della Difcipli- l.ifciavano nè pifi 11^ meno la li ber. na , e affine alircs'i, che non fi o'- ta di piultilicai fi davanti un Con- Hinaffe niente di iiopiio duio , pel cilio pifi immerofo , che poco ap- tempo della riunione . 1 rc-Co dovea tencrfi i e quello fu il Vi fi fecero ircdi.i Carroll . II Concilio di CabarfnlTo. Till. primo i per non ribattezzare quelli CARTAGINE ( C, di ) r anno C A C A (Sj focto il Vcfcovo Aurelio, eh: V*(cOVl rigoroOifima nella fcelta «leiI9f. preledctie alU tcft* di qturanci» Chierici . Vi fi fecero quindici Ca»yi cjuattro , Ovver ouarìniotto Vcfco» noni , tra i quali i detto , che 1 vi. S. Agodino (u di qiicdo nume- Vefcovi non devono abitar altro, ro Noi abbiiaio cincjuaiiia Cino- ve , che nella lor Chiefa Cattedra,. Ili, che portano il nome di quci>i> le. La legge della contliienia vi fu Concilio , e la cui Ditci|'lina è fin- conf.rmita pel Vefcovi pei Sacer-, ti fTinia . Vi fi urdin^ , che II Conci- doti, e jiei Diaconi . Tom, II. C. lio f;encr.ile di Africa fi adunerebbe p. 104!. i p Iti;. ogni anno, e che tutte le Provin- CARTAGINE ( C. di ) 1* anno cie , che hanno delle rrime Sedi 40}. alli, 14. Adolfo, di tutte le Pro- «I mandcrcbkono tre Dcpuiail del vincie dell'Africa. Vi fu decito , loro Concilio partholare. Vi fiprol- che s' Inviterebbono | Donaiitli a birono le iraslaiinni da uua bede al- iiovarli coi Cattolici , per cfjinina- l'altra. Vi fi decife , che fcion'du re le ragioni , che li fepAravano di ranilco liile , tre Vefcuvl baltcrcb- comunione . Si cuuvenne dunque , buiio per \i Ordiiiaziune di un Ve- che opnl Vctcovo nella fna Città fcovo . Alla fine dei Canoni, e d.^! anderebbe In peri'ona a trovare il Conciliu irovafi un Catalogo dille Veiiovo Donatifla , ovver fi fareb» S.inte Scritture in tuiiu conforme a be accompagnare dal Vefcovo vici- quello , che nni abbiamo oggidì . nn , e che farebbe affiHlio anche dal CARTAGINE ( C. di ) r anno Migidracl, o dii Scniuil di quel }93. compoUo , fecondo alcuni , di luo^.o . 11 Concilio ftcfe U formula dugenquaiiordici Vefcovi , VI fi iro- dell'atto di coiivocaaioiie , il qu«l Mb anche S. Agolliiio . VI fi fecero diceva , che I Donaiilti fceglieffero cento e quattro Canoni celebratifli- quelli , ai quali volevano appoggiar n\ì li;:irantichitì , dei <|ua1i li nug* la difefa dcll.i lor cauf.i ; che! Cat- glur parte rlfguardano la Ordinazio- tolici ne fceglierebbono d.il canto ne , e i doveri del Vefcovi e dei loro, per efaminar uni e fili al- Chietlt:i. VI fon roibite le tnsla- tri la quiOlone, che fc;>;irava^li ,11 i tìoiii , ft non tufferò per vauuggio Comunione ; che fe i Donatllti ac- reale della Chi;fa i e in talcafo de. cetcafTero quello panico • la verità vonu efi •' f.itcc ton autorità di un verrebbe alla luce \ <: fe 11 rlcufaf. Conciliu pei Vefcovi , e coli' auto- f:ro , farebbe nunlfclto , che diffida, rità di un Vcfcavo pel Sacerdoti , vano dclU lor caala. fi. Dion. E- e pegll altri Chierici. Ttat, 11. C. flit. ». 90. CARTAGINE ( C. di ) 1* anno CARTAGINE ( C. di ) 1' anno 434. alli ì.(>. Giugno , tenuto per }99. Vi furono deputati dae Vefco- implorare 1' ajU'O dell' Impcradore vi per ottenere d.igr Imperatori una toniro I Duna itti . Vi fi decife, ft» legge , la quale proiUfce di 1 var cundo 11 parere dì S. Agoliino , di dalle Chiefc quelli, che vi fi rifu, deputar a quel Principe per diman- piavano , rei di qualche delitto . dare, che le violenze del Donatllti CARTAGINE fufTcro rcpriffe( C. di. ) I' anno , che la legge di ovvcr 401. agli %. Giugno, il Teodofio , la qnal condannava a u. celcbr: S. Aurelio vi prcledeite al- na multa di dieci lire d'oro gli E- la tclia di ftfTjniadue VclVovi . VI retici ili generale , folle applica- propofe di deputar a Roma e a Mi- ta al Dt>ncr conto di !>. to loro indiriturona una Lettera a riiangriioitumo . Vi (t fecero alcuni MarcelUno , nella quale pruinetteva» Canoni nu di cicguire tutti i fuoi ordini . CARI AGINE (C. di) 4 » alli Eglino pretcllarono , che il difcgno, i6. Giuiiiio Vi fi de)>ii.b il Vcfco- che aveano tenendo 'juefta Confe- vo Feriun-nianu .'11' Imperatore con- renza , era di inoltrare che la Chic, tro ì G.ntill , c {;ll Eretici la Iparfa per tutta la terra non pub CARTAGINE (Cd! ; !• anno perire, per (guanti peedti conintet- 4.10. alii i«. Giu^nu , tenuto In lon- i;)no coloro the la compongano ; i'egUwiil d.ll) dini-inda f.uia pcratorc rivo- nato, jolchj era (l.ito die hiar.. tu in- tklìi. la liberti , che avea in addi:» nocente , e 1 fiiol Acculatoli ridono- tra iicordita ai Ontiatilti. fciu.i |'<.r ( ..luinilaiori C-.RTAGINK { celebre Confe. In quelli Letttra fecero quella rema di ) d^ll' .lino 411. tenuta a dit. hi irazioHe tanto fcrHre la Aia l.lute . dalla alla lor Comunione , egli 10 li Quciti Eretioi cranfi tanto multi» lotiuniette|ir.no 1 CJttol'Ci , dac. proprie Sedi , e riiiuntiarebbonu a chi etA loro riul'ci'O di ottener una tutti i diritti della lor Dignità: che Legge, che d.iva loro o^nl libertà, fe I Caiiulici nioltraricro, pel con- rd c(\rcitavaiio dipperiutto violcn- traria , che i DonatllH avcano tor- le degne d 1'i pift crudeli pcrfecuio- to , eglino 1 onfervarcbbono loro ri. 1 Velcuvi Cattolici avendo fì- onore del Vcfcovado i che ne' Ino- iialnicntc ottenuto dall' liii|>i:rjdor gbl etlandio, dove fi troverebbe un Onorio di venir a un) Coofcrcnla Vefcovo Cattolico , e un Doiiaiilla , Vubblica coi Dniiatifii , il Cunie fcd.rebbono aliernativ;imcnie ntlli Mircelllnu Invino In Africa d' or- Cattedra Vefcovile , l'altro fcdeiiHo dine di <;uel Hrinclj'e , la Intimò al un poco più baf!o apprefio di lui , primo di Giugno Ordiiiù , che non oppure che l'uno avrebbe una Chie- vi fortcro pili di fette VcfcovI per fa , e l'altro un'altra ; e qucflo fi- parte , Il'cM tra tut i gli altri , i natitntochi 1' un di loro cflcrd* <]uali parkrebbono n. Il' Co>iferen- morto, 1' altro remerebbe foto Ve- za i che ve ne lirebbuno fette aU fcovo . tri , dai rjuali oirebbcro i difputaii' In apprefTo| nominarono i Vefcnvi ti prender ofli.lone , fc ne avcfTer per la Confcrcii» : cioi Aurelio d} lifofno ; che! ncflun Vefcovo entrr- Cartagine,. Allpio di Tegafte , S. rebbe nella Coiifcrciaa fuori di (ju.l- Agofllno, Vicciiio di Capova , Fur- li , che folleru (tati noiiilnati p^r lunato di Cirio, Fortunato di Sica, dirputarvi , 1 quali al'cendevano a e PulTtdio di Calamo . Seit' altri ne treniafei i che tutti i Vefcovi di nominarono pel Configlio , e quartro ogtii Partilo proincrtcrebkeru di te- furon dellinaii per la ficuretza degli nere cib , che avcffcr declfogli elet- Atti. I Danatìdl cirendo (lati obbll. ti; che tutto db, che foffe detto , gatl a nominar Deputati , lo fecero farebbe fctitto dal pubblici No- coll'ordin medefimo de'Catiolici . tai . Nella feconda felTone , dopo mol- Ma 1 DoiiatÙtI ricufaroiio di ob> te difcufroni , ù accordò una dila- li: , C A C A >i rione ai Doiutjfti r" ^^'t copti didingucre i due ilail d;.lla Chicfa | dce'< Atti dciU prinia CuiiferciiiJ quello livlla vita pte{ente, dove c', c U coiidUccfc aiu loro dinundi. c un mil'cugliu 41 Buoni e di mal. NelU cena , vollero cfaniiiure I.i vagì; e quello della vita futura , S:ri:tura dei Caccolici fopra U di. dove farà ella feiua veruna mefco- manda della conferenza, c M.rcclli' lanaa di mate . Mut'b p»l come v! Ho avendo dccilo, che i Doiiaiilti c- era obbligo In qu;.lta vita di fcpa- raii poi i veri Poilulanii , coiiveniicio rarfi dai malvagi non toniunìcaiido eglino iicdi , che non pretendevano COI luru vit j , ma non feparauduli di agire coiiiro le Ckiele Ai cuica da elfi ell<,riui)ieiiie la terra. Da cjucHa confclliane ne Qualor i OunaciSi ft trovavaiiA fe^uiva , che Ceciliano n-jo era re- troi'po angultiaii e ilretci dagli ar- Itaca nella Comunione della Chiefa goineoii del Suito, pociore, diceva- fe non p.;rchè era llatu riconolciucu no, fcnu tei£;ivctlaz.ionc , che non p:r ninocence . Traccanio i Ounaii- era loro petmelfo di elcrcitarc iicilun Iti cercavano o ni maniera di prece. atto clt:rn» di Religione con quel- Ito per evitare , che non li ventile li, che non fuifcio GiultJ e Sì llrecci , prei'encaioiiu una ligione . perchè fi potrebbero fn- Memoria, per modrare colla Scric- delle di IK. otta fenu mie interno al- tura : clic i cattivi Pallori Cono la fantita del Miniilru . macchie e foiiure della Chi:fa , e Efanùnata la quUllonc del Dirit- che non devono elfervi maloagi crai to, *al dire, llabilica che futa ve- {mot figliuoli, almeno, che Aanoco- ncà Cactollca , ìndipendencenKiite di noCciuti. Letta che fu (]u:(ta Me- qualfnoglia nerfona , li difculTe la moria , i < atiolici vi rilVofcro colla quiftioiie di patto: vai dire, la pri- bocca di S. Agullhio . Lgli vi Ila- ma caufa della feparaiioiie dei Do- bili valldanience quella verità : che naiidi dai Cattolici . I primi pr^ce- la Chicfa tollera in quello mondo i feio di aver avuta ragione di fepi- malvagi , iani'> occulti che intnife- rarli da Ceciliano, ordinato Vcfco- ftì , e eh: i Buoni, che (ono me. vo di Cartagine da certi Traditori : fchiati con citi , non partecipano ma le prove , che ne davauo , non del loro peccati provb coll'aucuri- erano di ncITuii; pefo i e S. Agolliiio tà di S. Cipiiaiio, che nella Chicla confutò anche quello errore , e di- Il Demonio avca femliiatu la lita- cifrb tutte le cabale , che amniafì}- nia ; il che ì Douattlli Impugnava- vano l'una full' altra . Fece rimar, no; lin|>etciacch< lo l'eolio del Cat- care . che Menfurlo, PrcdeceObre di tolici era di moOrarc , che i falli Ceciliano, , accufaio di aver lualtrat- tanto di Ceciliano, come diqualuii- tace I; Scriciute Sante , non era Ita- (]ue altro, non potevano recare al- lo condaiitiaco da ncfi'un pubblico cun prcj.iudiiio alla Cu nunione Cat- GiudiLio ,- che il Coucillo dì Carta- tolica . gine conerò Ceciliano era feiiia Da- Quello gran Da;tore efpofc.chc ta ; clie Ceciliano v' era (lato con- i PalTi della Scrittura riferiti da una dannati) alTeiite , e da Ve(:ovl , che patte e dall'alira cfl'eiidi) di cgaal avcano perionaiu l'un 1', altro a le autorità , dovcano conciliarfi con IleIG il delitto , di cui coodaniu- qualche diillnz.ioi pub cuniraddirc a {e il Concilio di Circo dell' an. ]oj. iùffi , Kapprcieuto , eh: biiogra il ì Doiutilti erano ftati confutati dai gladliio coiundtlit^orio raunato da Cattòlici con ogni genere ul prove ; 'jUi-l Prlitclpc a favore di Ceciliano , che Ceciliano era (tato gluftificatOi In quciti occafione, dice il Sig. Til- c che quand' anche i delitti , uiid' leinont , parve chi; Dio faccffc par- era (lato accufat» , folTero dati pro- lare i Doiiatllli cjuafi loronnlgrado, vati non avrcbbuno potuto portare, fjoichO gli Scrini che produffcro ad nciTun pregiudizio alla Chicfa uni- alerò non t'cTvirono che a far cono- venale ; che quindi tutti i Dunatl- fcere Tempre più l' Innocenza di Cc- Itl , che non volcITcra riunirfi alta clli.ind . Imperciocché , primieramen- Chiefa, farcbbnno l'oggetti a tutte te volendo moftrarc , che Coltantl- le pene Inflitte dalle Leggi , Tutto no dopo di aver afToIuto Ceclliaiio il mondo fi rallegrb , che Dio avef- aveato condannato In un |Hi(leriore fatto cDiiolcere la veritì , e {co- Gludiiio , furono ciechi a tal ^ra- perto l'errore e la menzogna . do di produrre una Supplica , indi- Appar dagli Atti di quelhi Con» rizzata un tempo da loro ll^lTi a cjiiel firenza che S. Agoltlno ne fofTe 1'» Prin:ipe , dalla quale raccoKlicv-iri anima , e che la (ubiiniltà del, fuo eh' erano (lati eglino fielfì da lui ingegno, vi fece una comparfa lu- condannali , e ch'egli avea fodenu- mìiioiitllnia . Vcdcii in tutto ci5 , ca la Innocenza dì Ceciliano . In fe- ch'egli dice, una forza , una dnl- condo luogo produITcru una Lettera cezza , una chiarezza , e una fodez- di Codantinu , colla tjuale egli rijo- la particolare , che gli danno la nofceva , che la caufa di Felice di preminrnta l'opra tutti i Vefcovl Apioiiga era (lata efamiilaia e giù. dall'Africa. E' egli fempre che par- dicata a fuo favore, e nella r)ualc la , qualor fi tratta di qiralche pun. ordinava, che gli (i windolTe Ingcn- to importante, e di (iabilirc la Fede zio , rhe confeffava di aver mentita della Chiefa , mi(fmic nelle reliquie nna falfità per far comparir reo Fe. che ci rellano della terza Confe- Ree ; alfin di confvndece I nimicl di renza . Ceciliano Indarno I DonatiOI appellarnn» Or niente poteva effere pift van- dalla fcntcnza di Marcellino . L' tagglofo alla caufa dei Cattolici, e Iniperator Onorio auioritzb gli Ai» nel teiiipò (tcffo più accoticiu a caii. ti della Conferenza di Cartagine con fondere i Donatllil , quinto il f^r una Legge dell! }o. Agofto 414.. Si vedere , che tjui-fto medefimo Felice pu!> anche dire, che queda Confe- di Aptonga , che avca oidinato Ce- renza folTc il colpo mortale dello ciliano, era iimocente Imperciocché Sctfina dei Dona il (li j Imperclncchi; jVro|>rlanicnte non d' afrj accufavafi d'allora in poi , vennero in folla a Ceciliano, he di effcrc (lato ordì- rIUDtrfi alla Chiefa coi loro Poi>uli. nata da un'uomo, il qual prctende- Coli, z 5. agi. Till, Conc. Tom. vafi che inal rattato avcflTe le Scrit- II p tc4.. ture San'e Ma per finir di com- CARTAGINE ( C di ) 1' anno provare la innocnza di F-.lire , l 4IZ tenuto contro Celcftij , Difce» Cattolici produffero la Relazione , polo di l'clagro . Siccome quello E- che 11 Proconiole Ellano , Il quale reilto fcminava I principi della fua .ivea giudicalo 1' affar di Felice Eri-fia nella, Città di Caitagine, co- avea fpedita a Collintlno, efli At- sì fu egli denunziato al Vefcovl ti (lelTi di quel Giudizio , a cui i dalla felicità generofa di alcuni Cat- Donatllli non ebbero che oppoTe . tolici , che rrano IlatJ fcaodalezzati Flnal'iicnte i Cattolici avendo per- dal fuol DoamI . Aurelio Vcfcovo fettamente nicflo in chiaro , tutto di quella Città , raunt) quel pochi cib che aveano dovuto fedenere , il del Cuoi Coufriiclll , che (i truvava- 00 1 C A 7ì US In effa fu fa ito cumparir» Ce- Ilio , folTe re» c perniciofa; , c con» loffio nel Concilio vi fi icfTc 1» chiuftro così : Ancorché Pelagioi o ìhiiìii coT.enen^e 1 (lUnti loi'ri 1 Celellia detedino c|Uclla Dutirina , (jmlf et- ''eli Ino Hccufatn, e tra e gli Seri ti prodotti contro di lo- i'ii altri d' iiifcguare , eh-.- il pecca- ro, fcnzachi! \i fia modo diconvin» to (il Adamo noi) avca recato no- ccrii dtuicniognai contutiocib bifo- cumento che a lui folo , e nsii agli glia anareinaiitzarc ili ueiurale chiun- altri uomini : e che ! fanciulli na- que infcgna , che la Natura umaaa fcORo nello flclTo Ibto , in cui etì gli pub ballare per cvl'ar il pecca- ^damo av.imi la fua caduta . Cc- to , ed uflervare i Comand;inicnri di Icftio non riiratib ! fuoì errori ; im- Dio , nioftrandofi nimico della gra- pcrclo.chi 'juamunquc accordaffe tta , comprovata, con tanta eviden- che i Banililni av^ano blfogno di za dalle preghiere dei Santi : e chi- Yiccvcre la Kedenilone del Battefi- unque nega , che |>el Battefìmo di nio, non volle ricouolcere , che il Cclucrillo I Bambini fiano libera- peccato di Adamo in loro fi tras- ti dalla perdizione , e ottengano 1' fonditTc ; ne confcrtar chiaramente, eterna faluie . Jlu^. tp. i;;. n. che ricevcflcro la remiflìoiie d'alcun 1. Fi. l'cccato . I Padri del Concilio aven- CARTAGINE ( C. di ) I' anno du dichiarato che tutti tjyefti Capi 417- conipodo di dugenquattotdici erano Eretici , e contrari alla veri. Vei\ovì. S. Apoflino lo chiama, in ti , ccniindarciiu a Celeltio di cou- parecchie occafioni , Il Concilio d' dannarli; ma tf\i non volle niai fir. Africa, perchè era compodo di mol- Io ; ({uladi fu p r^oTlo dalla fentcn- te Provincie . Il Vel'covo Aure- la , ch'ei meritava , e fu fcomuni. Ilo \n convuct) , c probatilnicnie do- ca-o . Aug .dt piC. or. c. J. p. 3^^. t. po di aver ricevuta la Lettera del T. li.Ep. Rj. p. 154. /. d. Papa 'iozIn;o , ch'enfi lafclito for- CARTAGINE ( C di ) 1* anno prendere dagli cquivo.'i di Tclagio , ^\6. tenuto coiitra Pelagio e Cele- In quello Concilio fi fecero dei De- ftio . Era compollo di feflantotto creti Intorno alla Fede contro i Pc- Vefcovi , i cui nomi fon regillni! . lagiani , che furono poi approvati, Aurelio di Cartagine n'era il Capo. e abbracciati da tutta la Cnicfa . S. Vi fi IcITcto le lettere di Hcros e Profpefo ne nfcrifce uno di quelli di Lazarn, che ri"'provtravano a Decreti , nel quale 1 Padri di que- Pelagio e a Celtftio d.gli errori de- fto Concilio dichiarano, che b gra- gni degli anatemi della Chiefa . Si zia che Dio ci dona per Gefucrillo, rilcITero gli Atti del Con< ilio cUc- non ci .'iuta folatncnte a conofcete braio quattr' anni addietro contro la giuftizia , ma eziandio a praticar- Celcftio . Fu dccifo, che ed elfo e la in ogni at'One particolare ; ih Pelagio farebbunoafMteniatiziati , fe gulfa che fenza di elTa nei non pof- non abiuravano preclfamcnrc la lur fiamo irf avere , nè penfare , nè cattiva Dottrina . 1 Padri fcrifliro dire, ni fire neffuna cofa , di quel- al Papj Inno -mio per cfporp li tjur- le che appartengono alla fama e ve» fto .iffare, a (finche v'appiugncffc la ra pieti. fua jutoritii al loro De reti . lu In froute a qufftl Decreti, I du- quella Lettera fono efpreflì i prin. genquattordici Padri rimandarono cipall errori di Pelagio ch'eglino una Lettera a Papa , Zozinio , nella van confutando fo:iiniarianu:."te co! ?uale dichiaravano , che aveano ri- parti della Scrittura V'aggiunftro o.'n n, che la Sentenza pronunziata alla lor Lettera quella di" Hcros e da Innucenzio Papa , contro Pelagio di I.aiaro , e gli Atti del Concilio e Ctlellio , fulTlfltrcbbe Icmpre , fi. dell'in 411 il <|Uj|e avea condan- naitaniochi l'uno e l'alito ricono- nato Celrlllo; fcongiiirarono il Pa- fcelTe chlaramenie li necelTità della pa a riflettere, qunto J' ErcCa 011- grazia , ntl (cnfo cfpoflo di fopra , 4' crnna.iiiicclpati Pelagio e Cele» c quindi che uoii potevano fpcrarc «Il C A «li rientrar «ella Chiifa , fe nsn do vuole, che fi paghi la decima ablur.nrt» I loro rrori Gli rlthu. del b;;fllame , de' frutti, e di luiie maroiio 'Ha mcino'ia. il Cìiut!iz,ia l'aLrc rendite alla ChiiU Parioc* pOtO van at^^luTi . che liinocciiiio cbiale; ii.ipcrclocchc multi non la» Papa avc.i Tiico <1 I Concilio Diof- pevano nenmiciio, s'ella fuCe dovu> policaiio Gli I >|>prercniaronu , eh' ta , e non ne avtfTcro mai pagato . ci no i iliivci credete ii avea dit o (]Ucl- CATALOGNA (C. d; CtU., ) l'Ercii-o. Finalmente cf|ion.-vano ItuHimfi , l'an. ii^f . primo Mag- Papa lutto cib , eh' era pjffaio i l gio , dall' Arcivefcovo di Tarragoiia Africa rapporto a quello jfTarc Que- e lei altri Vefcovi . Vi fi confcrnit» fio è quanto noi coviamo di qucdo la Sconmnica coatro culuro, chcaf- ceUbre Conci'io , la cui Lcitcra fu fu uravaiifi con violenza delle perfo- portata a Ronu di Marcellino. Sol- liC e del beni Ecclcfiaftlci ; e vi fi diacono d) Carij^iiine Till. Boro»,. ordinb , che I Saraceni fchlavi , che 416. J. 1 5. P'o/> coxt.imt. i.i.e. I. dimandavano II B.ittcfimo, ftcflcro Aug.ptCt. 9rig:n.t.\. alquanti giorni prelTo II Rettore dil- CARTAGINE ( C. di ) l'anno la Chiefa per prt vare la lor convcr. 115. comi'ufto di fe(r.inta Vcfcovi , fione . Pochi giorni per qucfta pro- avenrfo II< teda Bonifacio Hi C^r- va fon poca c. fa , dlic il Sig. Fku. ta^inc , che vi rendette grafica Di» ry Miirea. Hifftn p. 511. della pace rcnduta alla Chicfa d' CELCHYT in Inghilterra ( C. Africa , e di vedere la Sede di Car. di ) CtlytHttnfi 1', «mio iit, alli taglile occupata , dopo uni sì Innei 17 Luglio . ChenuUo Re dei Mcr- vacanta Vi fi lelTe il Simbolo Ni- ciani fu prefente al Concilio , con ceno, e una quantità di Canoni, e molli Signori Vi fi fecero undici vi fi ordinb in g:nerale , che i Mo- Canoni. Vulfredo di Cantorbcri vi nailcri l'.rebbono liberi • iudipeodcn- prefedette , alTiftitu da dodici Vj- ti da Chierici , come lo erano fcni- l'covi di varie Provincie , da molti p>e (fati . Vedi Concilio di Onagi- Abati, Preti , e Diaconi . Si vede ne in tinello d' Africa , dell' anno dal Canoue , che prefctive che ogni JJ J. Tom ÌV C.p- i 5>. Giudizio , ovvcr Atto confermato CARTAGINE ( C. di ) r anno col (egiin della Croce , debba efler ?to. Vi fi ordinb, che tutti i Ve- Inviolabilmente oflcrvato , che que> fcovi vegli rcbboiio per ikoprire I fio legno facro era riguardato come Donatidi , fo to pena di perdere te una fpezie di giuramento . SI racco- rendite e U Oigniià . glie altresì da un' altro Canone , che CASSEL in Irlmda ( C. di ) I' li aggiungeva il digiuno e la eie- an. 1171 per cnmando di Enrico Re mofiiia alle preghiere pei Dcfoiitij d' Ini htlierra . Fu tenuto da Rauln e Infine fi racco§lie , che fi comiiu ArchIdIacono di Landaf, Crilliaiio , cib nei Pacfi ficddì a introdurre il Vef.'Ovo di L'finor, vi prefedctte in Bntefimo per imiuerfione . T»m. VII, nua\ità di Legato della Santa Sede . COMC. f. 1^%^. Vi fi efpofero i difordini, che re- CEPERANO ( C. di Crp/r-i.) |;iiavano nel Paefe , e fi driziiKono «tiin pìccola Città fuii Garillano otto Canoni , rome opportutii mczii tu Italia, fan. 1114, nel niefe di per rlniedlirvi. Il primo ci fa cono- Ottobre dal Pontefice Pafquale li. icete, che in quel l'acfe regnava la VI fi depol'e l' Arcivefcovo di B:ne- PoIlganiii;Imperci(jcchc comanda che vento, per un'affare puranienie tini- i Mairinionj non fiano contratti, fe porale , e quel di Cofano depsfe a| • non in coafomiiià delle Leggi . Dal J'iè del Papa , diconfenfodell' Abate che ù raccoglie, che f l* Irlandcfi di monte CalTino , l'abito Monallicu, per la nnggitr pane prendevano eh' egli era (lato coltrette a nicevere ii> ?mante mogli volevano , e bencfpef. quell'Abazia, pcrobledir a Rogcro 0 (Ireite loro Congiunte . Il fccon- Conce di Sicilia.. T.X.C.p. 7*4. . C E C H J\ CESAREA iu Palcrtln» ( C di ) Prowncle del Regno di Clodovco . l'an. 197. E.-coci6ihc di deluogoa Il pruno C none cuuiind' la ^unfer» QUcDo Concilio, un dd |er imniolire r*giKllo, va\. fatta d,ii (. onij lovin^iàli , dal Cle- dire ali! 14. della Luna in qualuiì. ro, e dai (_ii(adiiii Olio ]>cna, di nul- que giorno d Ila fectimana cadcfle lità .. Proibizione , di lol'erare , che in proprjKo turon deui Quartode- le donne cantino >. tuoni difonelte rimani coloro , che folt- ii' vano quc> nel ricmio delle Chicli, ve Ita opinione . ( e alire ( hlefe , (par- S Ellglo e S. Oeno afTIK^cern a ie per luiio il mondo, ferbavanoun quella I oncilio. S' vede da una Let« coliume , rie vuro onte di rrarlirlo. i.ra di Sigcbcrio Re di Aullrafia , ne appollol ca , di terminar il d|j:iu- che i Re compiaccvand , che non li no e di idei rare la PaCqua H ciot. tenelTe Concilio fenia lor permilTio- liO , che il Salvatore trifort» Teo- ne ri Tom ri C f tilo di Cefalea e Narciflo di G.ru. CHM J."»!"; ( C di ) l'an. S«l. f.ileoinie prcfedettero a tUlUo Con. tenuto per ordine di Cailon>apno per cilio. Caffio di Tiro, e Clarico di ri(l.,blliie la difci^liiia Li tlcfiaftica . Tolenialde , vi afTìdeitcro con nioUi VI fi fcLcru fcfranialti Canoni . aliri Vtfcovi. Vi fi dccife chr la Quefto Concilio fu raunaio da iut> Pafqua farebbe celebrata la Dome, la la esilia liuncle , toltone la nica e fe ne fcriiTci una Leiicra Si-, Provincia di Tourf , che fi raunb nodale . Euftb in Cére». X«t), an icparatanicnte . Torti, fll. Cent. p. 19 7. Euftk V. Hi/» 2j CESAREA in Patediiu (Cd! CHALONS ( C. di 1') an.) Jg«. ( non riconofciuio ) l'an. }]4" da.-'li iS. Mag[Jo , tenuta per riltabilire Eufebiani , per giudi. are S. Ataiìa. la pace, crefol're gli aliri affari Iii>. Eufcblo di Nicomedia vi fì iro- della Chiefa. Orto Vefcovi vi affi. vt) , e inficine Eufcllo di Cefarea . Ilettcro T iX p 399. Atanaliu, conofccndo la malizia CHALONS ( C di ; I' an. 894, del fuoi nlnjici . e l'odio di (jucD* primo Maggio. Aureliano , Arcive. ultimo contro di lui, non volle mai fcovo di Lion , vi prefedeite. Egli Intervenirci , per quante violcnie è caratteriiiato per Primate di tutta ufaflero per nbbligarvelo . L' Inipe- la Calila , ucll' Atto che retta di. rator CoHaniiuo irasferl quello Con» quello Concilio ; vi fu accempaLna> (.nio a Tiro . Vedi Tiro . to dai fuoi iiutiraganci . Vi fi cfami- ( HA1.0NS filila Saona ( C. di iib l'aHare di Gofredo Monaco di) C.aiilanitijt , l'anno 579. VI fi de- FUvigni, accufato per pubblica vo* pufe Salonlo di Enibrun , c Sagliia- ce , «fi aver avvelenato Adilgerio , rio di Gap a motivo dei lur cattivi Vefciivu d'Auiuni ma non A trovb oHumi . Furono poi ridatiliti dal ni prova , ni Accufaiorc contro di Ke Gontrano , a rlchicfla del Papaj lui, e fi ordinò, ch'egli dovclTe e finalmente de| 15. Ottobre, d'ordine di Cludoveo fe col Vefcovi , parecchi abufi , e Jl. Vi (i fecero vcnii Canoni , che vi confermb U Giurifdliioiie dìClu- furono fofcritti da trentanuve Vc> tri attaccata dal VcfeovodI Mafon . fiuvi prefenti , fci Deputati aflenii Tom IX.p., U77. lei Abati , e un Archidiacono. Que- CHALONS ( C. di ) l'an. luj. llo Comilio fu rauiuto di tutte le it. Luglio dal Legato Cenone , che vi . , 7« C H C H vi reicer^ la Scu^nUiiica contro l'Ini' retta , che una Carta a favore dell' perator Enrico . Abaz.ia di S. D'onigi i nella quale CH-\LONS ( C. di ) l'an. 1119. Roberto dice : che dal Regno dell' l. Febbrjjj Enrico ài Verdun vi Itnperature Carlo IIL ( qucftl 2 Car- rinuiiiib il fuo Vefiovato, per con- lo il GtotTo) quel Monalieroera Ita- ii^lio di S. Bernardo . lo tanto trafcur.iio , che i Monaci CHAK.KOUX nel Poitou f C. di ) s' craii ridotti alla pompa fecolare ; Carroftuft , I' an. loiS. contto i il che avea cagionato il dilTipamcn- Manichei . 10 di tutti i lur beni . Quindi è CHARTRES ,f C. di ) Caruotin. che il Re Ugo vi avrà Itlbilito un ft, l'anno dal Legato Pietro Abate di abilità , ch/annio Vivij» di Leon, che fu poi Antipapa, lot- no , e il Re Roberto gli concede to il nome di Anacleto. Non fi la alcuni nuovi diritti , Tont. IX. C. iiiilla di quel , che fi è fatto. D. M. P- 7%J. CHARTRES ( AlTenibL-a di 1') CHENE ( Couclliabolo di ) ai anno lu*. ii- Aprile per la Croci i- JQuitcum , Borgo vicino a Calcedo< ca , Vi fi volle eleggere S. Bernardo Illa l'anno ^-j. co"tro .S. GiaoerU per efil-rne il Capo , ma ricusi co- rullonio. In cjUwHu Conciliabolo Teo* ftanteiiicnte . D. M. lilo Alcflandrino , nimico di.. hiarata CHATEaU-COUTIER. in An- del Santo , confumb la fua iniquità Jou (C. Provinciale di ) Apud Ca. coi Vefcovl di fua Faiione al nu- ftruni Conthirii , V an. iiji. di mero di trentafc'i , per la dcpoCLlo- Giuello di Migonza Arcivefcovo iie di queir, illufire Padre della Chic- di Tours, afTiftiio dai fuoi Suffragi- fa . Accado di Berea , Scvcriano d] nei . Vi fi fecero trentafette Cano- Gabales , Antioco di Toicmaida , e ni . I pih riniarchevoli fono, i, che C'riaiio di Calccdonia vi furono I Matrinionj clandcfiini devuuo effcr tutto infienie Ttftimonj, Accufato- di.hi irati nulli ; e che per prevenir- ri , e Giudici . Vi cf.aniln rono a lor li, pellava a un Concilio to r uunnu . Generile . Non fi ebbe ncdun riguar- Ecco , dice l'I Sig. Tillemont , do alle fue rirpoHe ; fi trattaruno ( dopo aver riferiti i ConcilJ d' A- iiidepnannent; i Deputati , che era- frlca, e di Antiochia , che condan. no ftati inviati , c fi pronunzrh fcii- naroiio lolennemente la Ercfii di tcnia di depofiiìone . Pelagio, c il Decreto dì Papa Zo- Arcadio in confcgucnia della fiia llino contro la flcffa Erefia ) ecco delolciia per EudofTu , TittoftoogniiDj. degli Atti , donde raccoglìcvan , che iilcrj di ibrniciiii , q .cllo che i Donatici produflero tante cofe con- cpiif^g.iar le -crliture Sante ; ma tro fedefTi. E ficcome non tutti po- molti an or ve ii^ furono non fola- tevano leggere quegli Atti a moti, men:c tra gl'infiriorl Minlttri del- vo della loro lungherra , così i Pa. la Chicfa , 1111 ira 1 V.fiovi ezian- dri di quel Conrilio fecero compor. dio, e I Sj crdoii, che per timor re un Compendio di quanto c' era delU morte caddero in quefto delit- di fili importante da fapere intorao to . Si chiamarono Traditori, per- alla Conferenza di Cartagine. Ilche chè aveano coiilegnsie le Scritture fu cfeguito da S. Agolllno In una Sante . ]n Cirta furuiivi nioUi Ve- Lettera , che indirizih loro a nome IcovI e Preti, che dUdeio quiflo d i Concilio, che trovafi nelle fue «Ccmiiio dì viltà . Qutfti Vcl'tovi , Opere . Ep jn - p poiché confefrarono pubblicamente CLARENDON ( C. di ) CUrtnio. in qutOo C oncilio il loro dcliic*, fu- titnfi , l'an. 111^4. Gennaro. Filati- rono sfToUl d^ Scioiido, il >]ual ri- li qucfta un' /^ITeinblea dituita l'In- mife leiiiLa dubbio II lor fallo al ghilterra . S. Tommafodi Cantorbcr) indillo di Dio per timore di non vi promife , con tutti i VefcOVI, di ar Inapo a uno Scifnu , ower ofTcrvare le coilunianie regie con fe- pluitolto i^r timore di non efler c- deltà , c verità . Si penti poi S.Tom- ^11 flefTo punito , come complice . mafo della fua condì fc cndciiia , e ne La Chlefa tralTe in progreffo un fcrilV: al Papa, che gli diedi l'af- gran vantaggio dagli Atti di quello foluiione del fuo fallo , e ricusti di Concilio, prrchè h irovh cheque, conr>.'rmare gli ufi d' Inghilterra, , ftì Vefiovi Traditori furono i pii. eh' erano contrari ai diriiil della mi Aainri dello Scifma del Donaii- Chiefa . Il Re volendo forteiinrli , fll iniperci jcchi! Ftlice di Apton- f.(» ,ovvcr Clttomtnttnum; quello nome In Africa , 1' una Pro- l'an. ])5 |. Nuveinhre Quindici confolare , e l'altra nella Numldla . VefcovI del Regno ii TeodebertovI DI quello Concilio non d trova , fecero fcdici Canoni . Tra gli altri che la Lettera fcriita ai DonaiiOl v'£ detto , che per pr< venire gli abu- in nome di queflo Concilio , per di- fi , che coiTiinci.ivano a Introdurr , fingannarli , in db che lor diceva- di ottener 1 Vefcovjdi col favore del no i loro VefcovI; vai dire, che i Re , quegli che dcfidera il Vcfco» Cattolici aveano corrotto II Conte vado , farà otdinato per 1' elezione dei Marcellino > ma era facile diOrug- Chierici e del Cittadini , e col con* jerc q«ctta calunnia colla Icctura renfo del Mfiropttiicano fenza Inter* pit» C L C L 79 forre Ij proterloiie delle perfone po- Eremita , die gli avc2 facto uaa ien;i , fcni.i uf.it artilii j , nè frodi, viva pittura dei mali , che pativa- Tom IV Coite, p. il -5 no 1 Crifliani iie'Luu^hi fanti , do- CLERMONT { C. di )l'in. 5*9. po aver clonato tutti gli a che tutti pubblicarono dieci TanoMÌ , tratti quelli che prciderebhoiio la Cro- dai V. Con ilio d'Orleins . Toni. V. ce , crtendo |>enitentl , fatcbbono to- C. pag. s. % fto afioluti d'ogni peccato , e dif- CLEllMONT ( C. di ) l'aii. 587. p.-nfati da' diiiiliii, e dall' altre o- ili ciri-.i . Vi fi rcrniliurono le toii- pere p:nali , alle qu^li erano obbli- irovcrfie tra Inno'cnilo e Crc'Cnò gati , in graiia d;lle fatiche , t de'pe- di Chaor» , inturno a certe P.bllgati a complete ti lo- il. Novenil'ro tenuto d.il Papa Ur- ro voto fntio pena di e^oniuiiica, . bano Il Tredici Ari lvifcovl , du cn- Le confcgucnie di queita Crociata to e cinque Prelati fier la magfior furono Importanti per la Europa, . è l'arte Fraoiefi , e Mitrati , tra Vctco in particolar per la Francia . T. X. vi c Abati, viaffiftettero , al riferir Cote p ' <>. di Rctoldoi altri ne contano quanto- CLERMONT (C di ) l'an. hip. cento. Vi fi confermarono tutti i 14. Maggio da Riccardo Vefcovo df Decreti dcTon ilj tenuti da Papa Alb.-.no legato del Papa. Tmevan- Urbano a Melfi , a Bcneven-o , a fi allora pochi CoiicHJ fcnr.a Legati. Trojes , e a Piaccnii . Vi fi feceto CLERMONT (C. di) l'an. 1114. altresì noli! ( aiiuni , delta maggior dal Le; ato Pier di Leone , che fu pjrte dc'quati non ci rcffa , clic il poi Aiitlp.apa , fono il nome di Ana- Sommarlo Vi li confcrn b inoltre la cleto Non fi fa nulla di ciò che Tregua di Dio, e vi fi fconiuni b avvenne . il Re Filippo , a motfio del fuo CIERMONT ( C. di ) l'an. 1130. Mairlmoaio con B-rtrada . Urbano da Innocenzo 11. che ricevette Cor- Papa vi confermò la Primalia di [ io- rado /^rcivef.ovo di Saltb'ourg, ed ne, conforme a1l.a Bolla di Grego- Eribtrto di Munfter, inviati del Re rio VII L" Arclvelcino di Tunrs Lotario . ricupcib n-IIo (teda Coni ilio li fua CLICHI ( C. di) (iclnoi Parigi, Glurifdijione fnnra i Vefcoil della ClifUcum , l'anno 'ì( primo Mag- Bretagna; e II Vefcovo di Dol , eh" gio . S. Cepilo vi fu ftabiliio pri< avca 11 tl:o1o di Ar< ivcfcovo , fu .'on> no Abate di Rebais , nuovamente dannato ad afToggettirG all'AtcIve- fondato da S. Ellgio. D. M. fcovo di Tours . Vi fi pioibì di CLICHI ( C. di ) l'ai). «J/. VI ufurpare I beni dei Vefcovi e dei fu fottofrritto il privilegio dell' A' Chierici alla lor morte, e fi ordlib, baila di Dionigi , dal RtCtodo- che farebbero diOtibuiii in opere vco 11. da Bcroaldo fuo Rcferinda- pie fecondo la loro iiiteniione , ov. rio, e da 14, Vefcovi, alli ai. Giu- vero rllcrvatl al Suiccfrorc Proil i- gno . ztoni di aver due digi iti nella ficU CLlFFE in Inghilterra ( C. dì ) fa Chiefa, ni due Prebende in due Qhìitftoniaft I' an. tlo. tenuto da Citti diverfc , /•delardo di Cantorberi , prefente il Ma di tutti gli Atti di qurfto Re Chcnulfo . VI fi riconobbe U Concilio il pift fanio''o E quello del- Fede, ijUaKera (lata ricevuta da S. la pubblicazion; della Crociata per Gregorio, e vi fi trattò degli ufur» rlicqulftarc li Terra 9anta , di cui pi dL-'Beni della Chiefa ; i cui ti. Gregorio VII avei formato il pro- ioli erano ftati fconvolci . Tom. f^Jl^ gct o . Orbann foUecitato da lungj cote, p 1151. daUe rlnioitranie di Pletr* CLlFFE ( C. di ) l'an. Joj. j„ sue- H C L •luerto Concilio Adrfarc- •- beri COI) dodici Veicov Il , e coi Preti da s2 i querelò di nuovo degli ulur) j , c r.no una formola di g!uran)ciito , riiiiinvò gli aiiiicmi contro coloro che , conteneva ptomeff* di (occorrer» che coni'iiciteiTcro fioiili attentati , fi fcainbl voliiiente , c coimiincro ìli virtù della faculià , che ne avea tra loro di alcuni articoli . Tom. IX, ilccvuia d.i1 Papa Leone . p. CLlFFE ( C. di ) l'aii «il. Vul- COBLENTS ( C di ) l'an. 911. frcdo di Cantorberi vi fl fece redi- comporto di otto VtfiovI raunatl tuirc una terra , che il Re Chcnul- d'ordine dei due Re Carlo di Fran- fo avcagll tolta, e che 1' Abad.ffa cia , ed Enrico di Germania . Ce Cinedrida fai figlia ed erede , rite- ne restano cinque Canoni . Vi fi proi- neva tu:tavia fuo malj;rado . birono i Matrimoni fo|'ra il fcftogra» CLlFFE ( C. di ) l'an. »•». Vi do di parentela . Vi fi fece un Ca- fi terniiiib una difTcrenia tra Ebcrto none , che alioggctta In tutto i Mo- di Vorcheftre . c i Monaci di Berciai naci ai Vefcovi Diocefani . T. IX. intorno al Monallera di VeilurI , C t 579- che fu renduto al Vefcovo II De. COBLENTS f C.di } l'an. lou. creto è in data dell) }o. Ottobre tenuto da Enrico , , Re di Germ.inia , fu fottofcriio dal Re Seinulfo, da per la condanna di Thierry, Vcùo- dodici Vefcovi, quattro Abaii , un vo di Metz, e degli :iltri ribclJi di Deputato del Papa , e da molti Si- Lorena . Il Concilio lo fofpefe d.illa gnori , p I55V celebrazione della Mcila , fmattan. C L OVESHOU In Inghilterra tochè fi foffe giuftihcjto . Egli fi ( C. di ) C/oif/*o»i»)«// l'an. 7+7. in era ribellato contro il Re Enrico, Settembre . Vi fuiono dodici VcCco» fuo Cugino , perchè quel' ultimo vi , affai pifi Sacerdoti, c Chierici avea dato alla Chiefa di Bamb.rf.a miiiori , e il Re dc'Merriani Etcbal. le terre dotali di fua Sorella, liid. docci Glandi del Regno. VI fi fe- pig, ir>i3" cero trenta Canoni , eh' altro non COGNAC ( C. di Copriniact».) contengono , che degli avviti gene- /(f , r anno iz. Aprile ila Ce. rali ai Vefcovi di adempiere ai lor rardo di Malemort , Artivcfcovo di doveri , e di feguire le redole anti- Bordeaux , e fiioi Sutfrap.mci . Vi che , Vi fi dice, che (i ollcrvcranno fi pubblicarono trenta Canoni , ov- le Fefte di tutto l'anno, fecondo il vcr Articoli di Riforma , dove {,(> Martirologio Romano ( fenr.a dub. vede , come nella mapaior parte de' bio quello di Bcda ) . Qucff é la Concili dello ftc(7o fi colo. Io (piri- prìiiia volta , che a' è fatta menzio- te di litigio, che legnava ;illo'aiiel ne . Efortando alla eicmofina , av- Clero. Il Concilio oppofe delle Sco- verte Il Concilio , che (jiicda non muniche generali agli abufi che re- difpenfa dal digiuno , e dalla ora- gnavano in que' tempi. Fra gli al. zione , coloio, che hanno bifogno tri valevanfi di falfe Lecere ! prò. di ingrtilicarc la carne. Condanna , ccdcvafi contro una parte [wr gli chi-jiretendeffe fupplirc per meno (leffì motivi al tribun.ile di ditelli d'altti alla penitenza. La ftcffa car- Giudici I Dei Chictici fi facevano ne, dice il Concilio, che portò il cedere delle azioni per trarli al Trl- peccato, dev'effer punita ; altrimen- bninle Eccl. fia (lieo . Alcuni fi dice- ti I ricchi fi falverebbonn piti facil- vano fallamentc Giudi i delegati , o mente dei poveri . C«». ij. z(i, e fnddelegiti , e facevano citare le 17. Tom. VI. C p. 15C5. Parti dinanzi a ne fenza poter mo- COBLENTS ( C. di ) Confliien. Orare commi (T.oiie . Altri vantavano «r»«m , l'anno !!«o. Gineno. li un nuovo diritto , in virtil di Lei. cintju': Re , Luigi e Carlo Calvo tcre ottenute prima in altra occafìo. fuo Fratello , c i loro tre Nipoti ne . Davafi a) Monaci in dinaro il cibo . c o CO »i t'ì'ho e II vfAiuio: il che aucorlui- COLONIA (C. di ; Ccloniiuff, va la {.roprietà . SI tr^fcarava di l'ann ttC. primo Aprile. Vi li li'i- render conio «tette rciidjce del Mo> iiovaiono gli antichi Canoni, prò» Didero , e di iciienic chiufe le por. nmiiandovi dell, niin.iccie c delle tn. l Frati ufclvaiio leiiia liccnta cenlure conno coloro .he facchcg», nungiav.ijin nelle C.iita , e delle car- giavano le Chìel . !•»< IX. Coite ni , e in Cafa del Sc olari j | rcndL-- l'i 196 vano d.lle Cure, e II. vano l'oli nei COLONIA (C di ) l'in ni5. loro Priorati. T.Xl C. p 55:. ij ''prile dal Legalo Conone COGN'AC (C. di ) d.ll'an 1163. COI OM . ( C. di ) l'«n ilnx Vi il fecero die- Colu.iia , vi f.cc pubblii^re ijU-ttor- cinov: Ar i.oli di Co!tiiu2ioni : dal dicl C^noii di Diicij-lina pclLlero, |irinio Articolo (i vede, cti^ il Po-* e divioao pei Munaci il primo ì polo alTilkvi ancora in tjutilta tem- contro i ChLricI Cun''ubinirJ . Il po agi < (liTttj no turni ; im^rci'C- f^iinio di. hiara , che te Chicle del cli2 vi n |>roibif e di vc^lurc nel- Caiioniii, I he non hto Tom XI. C p g, 5 come tale: Il che tendeva, come COLONIA ( C di ) l'an ijio. •fferva il Sig. Flcury , ad aifoggct- 9. Mano, da Enrico Arcivccovo di tarli allj p>ne cemporall emanate Colo ili, e d.. tre Vefco> I , Vi fi p.ib- contro gli Eretici dalle Ltai-.i bli.arono degli Statuti in T--niiii >ve Veggonfi in qnelU du: Omcil j, non Articoli , pifi atti a far conofcere 1 mena che n.llc rifiiallraiuj fate;: dai dilordiiii , che allora vi regnavano, VefcovI al Ile S.» Luigi nel 116;. le di quello che a rì.ncdiarvi . Il Jif- malTim: d I Clero topta I; S onmnl- pr.iio e r odio contro gli Eccle- che : frutto dell' Ignorania di quei fi dici , che fe gli etano proventi tempi. S. Luiji era lonisiilflimo dal culli loro foverchìa avidità ucl dir penfare a modo lor* . FI llijt. Ucci. latatc i loro acquilli , «ano giu nti V a «I . it co A tal fegno , che lene Cpcflo erjna I, nieate , in ogni Cittì < o B.^rg(i , (icrcofli , avvelenali e nwfli a mor. n celTaiio di menare una vita fcan- Chicfe Mitropoliiine , c dei Curati. dilol'a. 1 Curati non potranno pren- Quelli doveri (uno compre fi in fei der Mendi<-aiiti per Virar j, tjuando Capi! tra i qmli fi de'cdl la vena- poffano averne degli al'rl . Il IX. liti dei Bev]ef;J. e le vide umane, rlfguarda l'Erefie di Vi. UffO, e di che aver li poicff^ro nel conferirli. Giovanni Hi:s , contro 1 quali il Quello Concilio vuole, che non fia- foncllii» fi f aglia con forra. Tom. no conferì;! fe non a perfone degne t Xll. Cn»c p. }6o. fi dee aver riguirdo allieta , alco- COIONIA ( Concilio Proviiirii. llum), alla f. lenza , e non alla car- le di ) l'an. 145». d;l Cardinal Y». ne e al fingne . Quelli , che poflìe- fano Leg.TO a L^if^t d:l Pon-cfi e dono m I I Benefiz), ma (lime con Nficcolft V In Allim,giia. Vi ii tro- cura di anime , non J vonolufiiigatA va il primo Repol.mi'-iitn , c ho fii dt aver ottenuta difrenfa d..! Papa ftato fitio per la 'E.-yoftiìom del per trattenerli i devono ef.mimre , SS SacriiDtiKo; Iniperdcchi prir.)! fc l'abliano ottenuta da Dio. E' df a'Ipn non fi tov» iieffuna Lrpgc meglio pel Vefcovi , dice Io (leflb Eccirfiailica in tal ,'ro|ofi'o: egli H Co'icilio, ch'abbiano un piccol nu. conciT'io cosi : „ Per render m.!ro di Ecclefi..ftl-| , che forteiiga- „ onore al S<;. Spcram'i:to - ord^nla. no degjiJmenre il Inr miniflr ro , d{ „ inu , che fu avvenire con t'ia in quello che, un numero (rande d' inu- (jualiintìuc maniera elTer fi voglia, t 11 , eh: riefcono di un pefo grj- ,, efpoilo nJ porrjto prorefl^onai- vofifllmo alla, Chfrf' . Parlando del ,, tnente ali? i'coprrta in ver: i Od ir- Chierici magjiioil il Concilio gli ri- „ fotj trifp-.rt'itl , tn quIiufJtint meirc a S Ciirol;nio per Imparare ,, moilt'anl'is s fe non durante la quanto f ntrt d -lil a cfler la vita di „ Fefta d i Corpo d 1 Signore , e un fhi-n o. che vuol efcriii'r de« t, la fua ottava , t frnr di quel gnameii'c I- fue funzioni, che fo^ (empo una vetta all' anuu fula- no , ('•ic'egli, orare, e inrcpn.ir* , Efor- . c Citate , . Bilogna accomodare ì e da altri viz.j. Quanto ai Caixvii' come fìdebbanoripreiK indica li bruttura dclls loro alita- dcre I vitj. tioni , che fon piantate di Intorno Sopra I Sacramenti, if Concilio do» alla Ch(.:fj. Ordina, che i Canoni- po averne contato fette , come la ci che niancjicraiiiio a qual-hc par- Cbiefa , dice che fi deve iftrulre il le dolI'Oifijio , ovver alla hUffi do» popolo di cib , che appare eScrior- jo r Epillola , 0 all'altre Ore, do- niente , che è il fegno fenfibilc, e ro il |>rliiiu Salmo , non' riceveraiin» degli effetti prodotil HcH'anime ; e la diltribuzioiie che vi i annefTt tratta a parte a parte di ogni Sacra-- Si accorderà al giovani Canonici mento < Stud:ntl , il firoffo dei lor Benedir) Sopra rEucarlftia, li Conclliodlrf in graila degli lludj, purché ne ri- ce , che per effcrvi ammclTo tifogiia portino dtglì attesati per le forme . aver una cofcienta pura, un cuor Quanto ai Curati, fi devono cfanii- alieno da ogni affccio al peccato , narc con att^niione nuelli , che li una fede viva , che ci alfl^ura deU animeitoiio a qu«lte fuinioni/ Im- la verità Hcl Corpo' di Gefucrifto pedire , che la cattiva Dottrina , la immotato , e del fuo Sangue fparf» qual comiiitla a fpanderfi , non cre- in quello Sacramento . fca , e fi dilati alla; proibì (ce lo^o l'afTcìi- Quanto fu^iltenta det Cnra- tatfi d ille loro Parrocchie , e di mei- tl, il Concilio dice, che fr dee lo- tercf Vicarj, fcnza particolar permif- ro adeguare un piCiOl fondo per vi- fionc del Vcfcuvo. I Rcligiofi non vere , e pel loro mantenimento . Prol* devono predicare, fe non dopo effe- biiic di prendere qualche cofa per re itati prefeutitl o al Vcfcovi , o I' atuininiltrailone del Sacramenti , a) lor V'ic-ar) generali. Si avverto- nemincn per la fepoltura . Si rimet- no di effcr ben cauti per non dir teranno i Curati In poffelTo delle de- male , predicando, de' Prelati , del cime , che i Laici hanno ufurpate . Clero, diì MjpiftMri , !ir orno alle pratiche, e codttii- Riguardo ,ir dei ialu.i , e dc^li li.iil , e della gioveiitfi , fe non a pelone , far proibiiionc di tenete mercati , la pumi della lul Fede g loltutnl t di frcquci.tar ofterie . Dopodiché l'ia noti, e che fiaiio flati cfanilna. tratta delle regole d.lla Duiplina ti dall'Ordinario, ovver da altri de- Mouaitica , c quanto a quello punto |fii,ati a qUilt' u^eeiio ; cl.e nelle entra in un grill dettaglio . Vuole, IJniverfiià e iic'ftllcpj, non s" in- che le Reiigiole abbUi.oduc, otre ftgiieran. o che l'Arti liberali ; che volte ali'aui.o d:i <.oiitci:oti Itraor- non fi farà ufo^i iicllun Autore fof. diUatj, e che per quella uffiiio fi peno, oncr rontagiofo. eleggano uomini prudenti, di luo» Quanta al fecondo, the tocca al 11.1 condotta, e do. ti. Eluria 1 Ke. Vedovi, o a ntielll che laranno da Jigiofi ad amar il ritiro , a digluiu- lor desinali, il far quello efame . re , a pregare, a non girar intorno Si prefcrive la pubblicaiionc delle per la Citta, a non inelchiatii in Strid.n per quelli , the «ogilono ci- affari SecoUti . fcr ( roiiioffi agli Ordini Sacri . Parlando degli Ofpitali dice, eh', Qu.iuo al uno, lì iiipiunpc agli d dovere dtl Veieovo, l'invigilare Ecclefiallici d'impor dJI; peiie ca. al liitabilitnenio d: quelli, che loti ruiii. I>c per i peccati, che ne ine. caduti, e lar in guiia, the non fi titano, e di non rimetterle per di. iraicuri neliun nieuo per la falutc naro. Si tillrlgne la pluralità del d.ll' anime di quelli, che vi tono Bmcfiij , che h.iii cura Vanirne, rinchlufi . Froibilte di djr rlcetio p^t il quarto, fi dice, che lofcu- in elfi a Meniiicanti , che jolioiio la- po àc\U vifiia V'elcovile è di cor. \urarc. reggere i viij, c di till.ìbilire la Sopra la giurifdlrione degli Lede- purità dei coftutrf , e della Dii'ìp'I- fialliei , Ipicga egli 1' ulo che n dee nn . >;i elortano i Vcfcuvl a non a- lare della Si.ouiuiilea , Finahnente dà ver, che un piecioi niimcru di Do- d.gli avvertimenti per la viiìia dei medici nelle lor vlfite per non ren*, \ euovi quella degli ArchIJiatoiii,, der quello dorcre oiicrofo ai Cu- e dei loio chiudici. Traitb anche il rati . Concilio ilclle Pioceliioni, delle JLi- IVr il quinto, fi iroftra la nccef- tani.; , della Ben;diiione delle Cam- ft.à di tener del Sinodi* per toiifet. pane, delle Confraternite , d-i tra- vate \a iv.lcgtUa del eor^io , c trai- li ieuionici , ec. Quelti divetfi At- invi d\ ciì> , die concttnt la fede, ticoli alceodono a Qugenletiaiaacin- i coftumi , la DUcipVmi , e la coi- tjuc , c (uno lO ueoutl in quatiotdi- tel'ton degli aVufi . ti patti ; clic poltoiio vedeili nei l*. H (cUo ttatii del tlltatlUnvento Labbi, Colf. Couc. Tom. XIV. p. della Difcipllna Ecdefiaftica . L' Im- ijiSi, perator Carlo V. avendo fatto ef'. COLONIA ( C. di ) r an. 1U9. minar quelli Decreti dil fuo Confi- da ndoUo y^tcIvcCtovo ed Elci.ur glio , c da akunl Teologi, gli ap. di Colonia. Egli vi pri^iolc divelli provb con fuc Lettere Patenti, or- nielli per tiiormarc la DiltipUna : dinando a tutti i fu^i fudditi di ri. ne alltgiib fci principali, lo rillabi. ccverlì , e di oflcrvaili . Labbi, Colt. luieilto d-£li lludj; l'elan>e di quel- C .T . XiV. f.ti<)'& COM. . c o CO »5 COMPlEGNE(AiIcmHca geiiente Itala dal Parlamento in ) l'an. 119;. dclU Nj/.ion FrAiitefe a l'.in.?;?. L' ArcUefcovo di Rhelms, L'gito) conipolU di Vefcovi, e di Signori, d>;lU Santa Sede, dciife coi Vefco- fccoiKio l'ufo di tjuel teni|>i Vi vi, fi , che il Matrimonio dil Re Fi- trorjtono i Leg;iii di Sicf^iio Pjm lippo Augulto con Jageniburga era })» Ili queft' Aircniblea Pipino rlce- nullo, a mo:ivo di. parentela i e Ja- vttie degli Organi , che l'Impcrj. geiiiburga aj-ptUb a Roma. D. M. tot d'Oriente gli avea mandjil con COMPIEGNE 1'( C di ) anno altri doni. Si raccoglie da quello 5*15 5- Agofto , tenuto fopra certi Concilio che 11 Re ortava fe.o Articoli , che ferivano la libertà, del-| dappertutto delle Reliquie Vi la Ch;efa, fecondo. l'i 1' Arcivefcovo di fecero diciotto Canoni che quaff Rhcims . Quello Artivcf ovo, con tutti han per oggetto niatrimonj f<.i dei fuol Suffr.igsnci poriaroiifi a| Vi ftin molti cafi, ne'quali ù \to'- S. Dionigi, e fecero .il Re una fe- bifce agli uomini e alle donne di conda anmoiiltione . Qufllo fatto centrar matrimonio In pena d'ince- diede moiivo al Signoti di l.ignarli rto. Se la conlumarlonc del M.iri- col Papa d i Prelati, c depli Ec- monlo i controvcrf.i fi crede più:. cleliiilici con una, Lettera data dal- torto al marito che alla moglie T. la ( hiefa di .S. Dionigi. nel nicfe VI. C. p. l'I*. di Settembre dello ftefTo anno . SI COMPIEGNE f C. di ) l'anno crede altresì , che nell' Abaila di tij. tenuto fugll uG pravi delle co* S- Dionigi il Re faccffo un Dccre- fe Sante . D. M. rn , il qual di-h|arava , che uè « COMPIEGNE ( C. di l'anno fuol Valfalli) , uè quelli dei Signo- Si!. Affeniblea non riconofciuia e ri , l'arebbuim tenuti , in materia, ci- rigettata in tutti Iccnii in cui 1' vileI , di tif| (indire agli Ei cl.fiaftici,, Jmp:raior; Luigi 11 Minfueio fu nO .id aliti al Tribumle EccUfiafti- nieflo In pcnlteni.i iibbllca e rif« co : che fe 11 Giudice Ecclcliifll.| , guarv'aiò come Incapace di più por- co gli fconiunlcaffe per r|Ue(lo mo- tir arni, o com<: dei odo . D. M. tivo, farebbe egli collfc'to a lev.)r C0MP1E(#;E (C. di) fan. 87;. 11 Scomunica, coli' impoffcirarfi d^t primo Maggio, nunato dall' Impe- Tuo icinporalc; che I Prelati, gli rator Carlo talvo, c coin|>oltu dei altri EcclcfiafticI , c i loro VaffallI Vefcovi della Provincia diRhcims, farcbbono tenuti in tutte le caufe e di alcuni altri . Egli fece dedica- civili a fubire il pìudiiio del Re e re con gran folcnniti , in f»a pre- dei Signori 11 Papa elottb S. Lui- fenij , e in quella del Legati li gi a rivocare, quello Decreto con Chlefa di S. Cornelio. Tom. X. C. una Lettera dei 15. Fcbbrajo IIJÉ. p. 0(1. dove tra r altre cofc egli dice , COMPIEGNE (C.dl)I'aii. i^o». che Dio ha confidato al Papa i di- in circa . Roicellino vi fu convinco ritti infieiiie dell' Iniprro terreno e di errore, e obbligato adabjurarlo celcfle , ma non fi fa; che 11 Sanio ma per timore di cdct uccilodal|o. Re rlvocpffe il Decreto; ma come polo, come dichlatiVo dijol Egli fenipre ebhe egli a cuore di confer- diceva , che le tre Pcrfoiie Divine varc al Clero 1 foci veri diritti , erano tre cofc feparaie , lotne tre non fu mei) attento a difendere noti- i^ngioll , in guifi iKrt» , che non li della f orona . Tiint XI Cotte, p. avellerò , che una toh volontà , e VI. Lib iella Chitja Qall. c. un fol poterei altrimenti bllogiiav* Vii tt.-r. dire, fe;on4> > " c COMPIEGNE ( C. dì !•) anno lo S) iriio San-o fi fnlTcro Incarnati ; 12 ?8. dall' Ardvefcovo di Rheim» fogglungcva , che fi potrebbe dir col fuol Suffragancl. Vi fi fece un verainentc , che erano tre DM, fe D-ircio contro i ("apitoli delle Cat- l'alo il p rm,.Ttcfii: . D M lednll che pretendevano aver dirli» C0.V:P1£GNC ( Ancmbl.a Uu. IO di '.«(fate ttair Uifiiio diviao, e F i 41 . i6 CO CO Vefcovi , e dai De|)Uiati di ite fuol SiifVragaiici , e alcuni altri Pre- iifTenti > VI (i fecero degli Statuti Lìti, Abati, Decani, Prevolli ice. cnmnreA in cinque Arikoli . I piti Vi fi Ucfe una Lettera Sinodale pel «.onndcrAbili font» : che refta proibi- rillabiliniciito della Dilciplina , e la to agli Uffiilall de' Signori teni|.o- riforma del coOnnii, ramo degli Ec- rali il fottoporre alla taglia i Clile- clefianicl , che i„\ Spulati, cui le rki, riaiio o no maritati , fono il continue guerre aveaiio coriotti all' faUo prcteflo , ch'clercitlno U n;cr- elttcmo, Tom. XH (onc p ìl\ caturai dei (juali fì fanno elTì glu< CORDOVA In Ifpigna ( C. di ) dici , fenia permettere al Giudici CO'Jutenft , l'an )S5>. Il Kc Abde. t-AClefiadlci di procedere. Quelli che ranno Miil^ulmaro fece rauntreiMe- dopo effcte (iati due anni icomuni- Itopolliani di varie Provincie, per cati , faranno morti Tenia foddu fa- cercare i ricizl di frenar gì' Infede^ re alla Chicfa, faranno privati dilla li . Vi fi fece un Decreto, il qual Sepoltura Ecclefiadica, come fofpet- proibiva di olTerlrfi in avvenire al ti di Erefia . Tutti gli Ecclcfiallici iiiariirio . FI. della Provincia Ti roiitcntetanno di COSTANTINOPOLI ( Conctlla- dnc piatante ne) loro |iTanto uUrc bolo d) 1', ) anno ut. convocato da- la in)iicl>ri . 7'n/n. XI. p, 1491, gli EuCcliiani ( era quello il prinxt COMPJEGNE ( C. di ) r anno nino digli Arimi ) colla mira di ijij. alll 9. Settembre, da Gugliel- fatvi ricever Ario con gran pompa mo di Tris, con tre Vcfiovi Suf- in Coftintiiiofioll . Fecero convocare fraganei , e col Deputati degli altri queir A"i.'n)hl.a da divcrfe Provincie afTi-nti . Vi Ti fece un Regolanienio del Ponto, della Cappaducia , della di VII. Articoli nei quali, tra 1' Frigia, della Bitlnia^dclla, Tracia , ai re cofe £ ordinato a tutti i Giu- e d'altre pini d'Europi, dici EcclcfiafticI di fulminar cen> 5. AlcflJiidro Vtfcovo di Coflaii. iure fìjftinio nel lor territorio , con- tinopoli vedendo, che gli Eulchi.i» tro quelli che avciTer violato I di- ni vi dominavano, fi sforib di far. ritti della Chicfa i e ai Curati di gli fepararc , ina non poti . Vi fi rnhbllcarli ogni Domenica . tr.itib l'affare di Marcello Aiiciranp, COMPOSTELLA (C. di ) Co»/. che era feinpre ttato attaccato a 5. foililUau)» , l'aii. 961. li (>. Mag- Aiaiiafio. Fu ac cu fato di Sahclll.i. gio, tenuto per la Dedi'atione del- iiifmo; rimprovero Confucio, chcgH la nuova Chicfa di S. Jacopo . Vi Ariani facevano ai Ca! 'olici : /u de- jfTfletiero didafìctce VclcovìcofRe puro e fconitinicaio . GU EufebianI Alfonfo , la Regina faa Spofa , i vi drurarono una profcdìone dj Fe- fuoi Figllunii, tredici Conti, e un de, nella quale con certe Spiegazio- |iu|olu innunicrabile . Tom, JX, C. ni equivoche dichiaravano In qAal Icnfo approvalfero I.i parola Oinfo- COMPOSTELLA (C. di ) 1* an i^anzlale . Ma il loro prindpal ogget- 971. S, Cclario Abate vi fu eletto to , in quel Conciliabolo , ora di rl« e tonfagrato Arcivefcovo di Tarra- metter Ario . ImnerciocchC S. Alcf. gunai ma il Veicovo di Narboiia vi fluirò non avendo potuto ini|icdire, fi oppofe coi Vefcovi di Spagna , che file l'IniiKiratore non iffcialfe venir lo ricur.ofcevano per Mectopalltano Ano al Concilio , avca dichiarato, V. M. ( he noi riceverebbe nella fua Chi.-, COMPOSTELLA f C. di ) l'aii. fa • ConturtucIC) vcdciiflo , che gli jjjfi. VI fi fecero dtjjli cccilicmi t:lnf(biaiji ci dafalnaviiiie , e che ] (nifi* , , . c o G O t; empio Ario cr.i fui jiuir.o di rliclu. nilarianì , e a tutti gli altri dell' Af» re nel fun difcgno , oro . Il Prete Macario, ch'era danna fondo, tra per obbedire in fua (onipignia, leu;) ch'egli di> all'ordine dell' Imperatore, e proc- ceva a Dio : „ S: deve fuccidcrt cur^r di levar l' iinpicHiunc , ch'era Signare, che Ario fìa dimani ri- fatta nella iii.iitc di ColUnio , che ,, cevuco nella Chicfa , liberate 11 eglino fegwiilero 1^ dourina di quel]' vuilro Sstvo dai vincoli di nue- Ateo. Quindi fi itovti egli condan- Ilo corpo, e non vo Jiate perdere nato non tolo dalla foUriiloiie degli il Giufto, coir Iniqua i ma le voi OrtoilolTi , m.i di quelli eiiandlo , ti fentttc ancora pietà della volira che erano del fuo fentliuento . Fu Chiefa i e lo ben io che l'avre. pronunii.ta altresì Sentcnu di Sco- ,1 te i non permettete che la volira niunica conito dicci Vefcovi , che ti Eredità cada in avvilimento e in negavano Ji fotiufcrivetc quella con- difprcgio : lavatelo Ario del nioii- danna . Aez.lo lu prima cliliaio «el- do , affinchè , entrando egli di la Cllicla , poi ne' confilli della Pifi- ,1 nuovo nella volira Chiefa non dia,, dove pubblicb la fuaErefiaplA „ pija che vi rientri con efTolui 1' iniprudcniemenie , che mai. Pofcia •1 Erefia , e l'empietà non li con- eli llefli Vefcovi del Concilio depo- „ fonda in avvenire colla pietà ". fero molti altri Vefcovi Semiarianl , Pare, che Dio efiudilTe le fuc pre- che furono eliliati ; tra gli altri Ma- ghiere; imperciocché, mentre gli cedonio di Collaniinopoli , come reo Eufcbìani menavano cerne in trion- di una quantità di omicidi. Preteii» fo Ario per le ftrade di Collaniino- defi t che in quella circoltmia egli poll per farlo rientrare fol'.-.iiicin-ii. 11 dichiaralTe contro la Divinità del- te nella Chiefa qucll' Ercfiarca lo Spirito Santo., , Ni occorre Imagi. f'.ntendofi liretio da un biiognonatu- Ilare , dice il Sig. Till.nionc , che ralc , fu oL!ili_SHto a lifci^r 11 Cuo tutti I delitti, che fi allegavano eoo- curieggin , e a palfarc lu un luu^'o irò quei Prelati , folTero ben provati vicino, dove da repentina morie Uni Le loro ationi furono cfamniatc leu- di vivere dopo di aver perduta za olfcrvar, nelluna Legge . Imper- <;iiantliì grande di fangue . Tutto il ciocché quei Velcovi, perfoddisfarc mondo attribuì quella morte alle pre- alla loro palGone contro i Semiaria- ghiere di S AlelTaiidro , come pur a nl I erano tutto a un tempo e Giù. quelle di S. Jacopo di Nifib: , che dici , e Accufatori era allora a Coltantinoix>li , e ili: Gli Accaciani avendo fcacclato e obbligb 1 Fedeli a far ui> digiuiio dcpof^o tutti quei V.'fcevi , ù divifero di (ette giorni, c pubbliche preghie- tra loro le Chlefc a lor piaci iicu- re per divertire la dllgiaiia eh' c- co . D> piti inviarono per tutto 1' gli temeva . Impero la Formula di Rimìui, con COSTANTINCOLI ( falfo C. un Ordine Imperiale, che rutti quel- di ) l'anno ìf,o. dagli Accaciani per li , che rlculalìcro ubbidirvi e fot- rovcfciare quanto crafi fatto nel lofcriverla, farebbero mandati in eli- Concilio di Seleucla j vi furono cin- lioi Accado ed EudoUio di Antiochia quanta Vefcovi incirca al(a teda nuli' altro, avendo plA a cuore che dc'quali c' era Accado di Cefarca di, abolire, fe lo avelTero potuto, la ed Endollìo di Antiochia. Ci fece- Fede Niccna . Q^iefla storiata fo- ro venir i Vefcovi di Biiinla . Vi li Icrizioiie fu l'origine di iuAnlii ma- conferiìiù la yortuula di Kimin' la li : riempi l'Impero di turbuieniei , fi fece fottofcrivcrc ptt fiudc a! Sc- ci ctfsfc la Chiefa ad uni perfc- . ti co c o tiuiuiie eguale .i qu.lla dfgli Ini. Fede Ntcena ; per dar un Vefcov» Pcra ori Paf;ani . „ la loftUiione , alla Chii-fi di CoH.ntinopoli ; per i> di e il S|^' THlLnioMt , fu una proccoi.iri: la riunione delle C hlefe, Il delle dilj)ofiilo II iicceffari; cr| tn. e farvi cÌli ReeuUi.jeiiti per il be- «t irate e confcrvairi nel V .. j ne dell. Ctiiela C ' ln.erv;nneto I i« l'covado . Quelli, che fino jllora Veicoli di lUtte 1' Fioviiicie di O» .feiu> di quelti dlf. due I pKi r'nnomaci di 'lu.fli Ve- ,1 prazij , non cdL'ndtvi lf.ro clie Uovi erano S Mv'K tiu di Aiitio. ,1 II loro vinft ctie li fj. clT refi. ciil.i , S Gregnr o NiTeno, S. Pier fteri- gen-rofaniente . Dio 11 oii di Scbalfe luo Fratello, S. Aniftlo» ,1 fcrvb artiii.liè ci r^li (Tf, ancori i.hio , S. Klar-Io di Laodicea , S. ,1 (gualche fz-me , e i^u l lic tralcio Eulogio di EdeÌTa , S. Cirillo di G - „ per f.r rifiorire liricilo , ed.rgli ruf.ilemnie , Ellii'o di ( tfar.a in I, una nuovu vita pegll iniìufli deU Carpido la , Disdoro di Tarfo A •, ,, lo Spiri o Saii'o " • cacio di B.fca Non vi fu Cdcilio S lì irio di Poiiitrs , che era al- nella C hief} dictril Sig> lillcHiunc, lori a Colf ntlno;o!i, fu di lUcilo nel quale (i troi ino in m.ig^ior nu« numero. Vedendo c^e la Fed.: era mero ^anti c ConfifToii; ma ve il* In peri ola, rerclit I VefovI Oc- erano altresì, che avcano delle <]U3. cidentali trino 'lati inganixri d Ila 11' à molto divcrfe Foriniilj , ilic Ti cri fatta loro iKe- Non rt vede he vi (iano (fate ni vcrc a Riinini dimandb udicnu Lettere , uè Deputati invìsii ytt, all' Imperatore con uno ferit o , In parte di Dmiilo, nf degli .iliri Oc» cui fa V'dtr.- l'abulo di tante For. cidcntall Teodofio non avea radu- niulf di Fedr , c fi off.rì di [.rorar. nato quefio Con Ilio, che dall' O. ne 1.1 (co ivenevolclia in faccia del rltnte per; hè 11 errori,, che vi fi; Con Ilio. Mi gli Ariani, ower t?li vol'vano>ond nnire, nunaveancor» /^ccii hni, rjrui r>iio la (u.i disfidi fo, fc non i.tll'Orieiite. S. Mclccio, e Io fscffo rimandare a Poiri.rs , prefiderte daj principio a qu ft' Af- (j'iil' uomo , che iiii]uietava 1' 0> fé nll a , mi I fuoi incomodi 1' ob- tleme bligarono Cpelfo ad afTcutarfi . S Girolamo nota , che un buon SI tr.utft fulle prime di cl^,che numero di Vcfcovi riffitiirdava I.i Chicl'a di < oftaii ino- fij)0 di fir unione ."Ogii Arimi foi- [Oli I fi dichiarò , che MalTimoi to preiefto di aver la pace < e di ol>. chiamato il Cinico, non era (tato, bedirc all' liupoator.' e non tra Vcfcovo; che la fua Or. EciO, dice S Gregorio Nailan- dinizionc, e tutto cii) ch'egli avea leno , <]uali furono le ronf'guen- f.uto in quella quili.i, era itlegicti- re dr.ll' a(rciit.T di S AtanaCo. Ec- mo , e che egli era un' ufurpa ore co <]uai furonn lj ftra^/ , che i ni- della Chkfa di Coitancinopoii . Fu micl d>lla v.Tità fecero nella Chic- eK'to in fua vece S. Gregorio Na- fa , dopo averne sbanditi tjuJli, t he li.inzeno; fi fece viol.-iiza .^Ha fua n'er.ma ! ' urtodi , Zo>o/k /K c. inudeftia : fu obbligato id onta del » StV Sulf l p, Greg. or. fuoi gemiti, e dclL fne grida ad ac- »• p. ìli cettar la Sede di Colf luinopoli, e CoSTANTINOPOn ( C. di ) fu roUocatu (Tuafi fuo malgrado fut- fecondo Generale, 1' aii. Qu - la Sede Vcfcovile . fto Con Ph fu convocito per or- In qufifo mezzo Dii> tralTe a si dine d^ll' tuipcrador Tcodofio . I S. Mclezio dilla fo leti di quella ino- vi r>rl.'.. ipall d| quefta convoca- mol'l'udinc d| Vcfcovi ,che egli avea zlanc furono per farci confetmace la voluii tcltlinoB) di fua pietà . Dopo U . c o CO »f h fua «torte prefedctte al Concilio fu 3 fecondo Canone 1* antlera Leg- S Gregorio Narlaiiieiio Quelli) gr mi ge della Chi fa , auiorlczata dal Vcfi vo f.cc allori lutti i (uoi>for. nuarto, tjnin o, c fello Cac one Nl- li, perchè Pailliiiu fol'c I. (ciato al ctii'j , I (juall preferi ,ono , che le governo drlla Chicla rtl Antiochia ; clciiftiii del Vcfco»! di o.nl Pro- c qu-.tio cgl^ ojirrava colta mira (li vincli fi fac.l5ero da quelli della fcdarc In Scirnm , clic non li deve coucliindcre , che l critic.ront) U fua ci lionc fotio pre. Veicovi pretendeliero proli ire dì ap- Ietto , eh" cffeiido Veicovo di una pellare a Rutili Qut l u lUffo f Oli- Sede , era ftaio fa'io paflare ad none dà alla Clii> la di Collant ino- un'altra j il he indufle S Gfego- poli la preroga: iva di onore , ofTa rio all'atto j-Itl ero'i"o , che fu di il piini pollo dopo (juella d! Ro- (upi lic -re I Vtfcovi di jernfitergli liia , per (quella loia raHone , che I di riiiuiitiarc la ScH; di Coli 'mino- Colla 'inrpili era la véra Roma : )>oIi I fe la fua dtniiflioMe dovrfle nutndi è che .[ucfto C. molte dlffi;Olti predo la Corre cpM fice , do)>o av'-r già fatto re- di Rema , c le conf'gucma furono gnare 1' 01 dine, e li piet» di uni ii'olto f< rie ; InipcrclDiv hè in veci; mi' icra anni Irai II- ni lla Chicfa di di unì femi lict. llitniià p'r la Sede CoftjiitirtO] oli . Fu foOìiuitu in fna di Colla' iltiopoll fccn prcfio, dl»cn- vece Ncti rlo In [Uclto intervalloi tb uni di;:ifdiziof; luolm tdeia. Tcofio d' AIrUindrI. )irefcdcttc aj Il lerio Canone , eh ron fi tro- Concilio* Nctiaiici era (lato Pretedi va nelli Raccolta di DiO' i; 1 il Pie- tju Ila Città , e lonfl dall'cflerfi r. colo , riguarda la Ciilcij li' a della lcri.l:a:o ne' pradi Inferioil , coti)? I Chlc-'a, e viole, che o':nl i'oria di Canoni prrfcrivcvauo , non era culi perionc fiano nnnnille ad airufar 1 ancora neinmcn battcì/aio . Molti Vefcovi , e gli altri Ecritfiaftici diiono, 'h'rgU fa «letto dal Par. degli aggravi , che reicndeffero| a- tiio del Vefiovi , ch<." r. vcai o no- vctne rkevuil;nia che per ruello fttato p'ft l'airone co ltro S. Gr---t Ci- rilpuardi Ir materie Ecclefialti,; he rio . Altri ,(, h' egli folte inmlzsto noti fi d von rie ne' le a cufe , nè dal Fopo'o, da cui era noi Iifiio l'i Fr-ii I, nè di «.cilo atiri, nJ di amato In t^'azii d Ha fua dolcczu ; pecione fi,t<".onlcate , o d^;ofle , o e chf fu conT.i{;r lu d,iKeii;in(iu;ii- arCufate di cuaKh" delitto, fc pri- 13 Vcfjovl , molti de' cjual' , fecon- ma non fi fono fluftificare. da Soioiiicno , n erano dapprincip o 11 felli o tegola 1j maniera, on- oppofti al'a fua elezione . Checché de gli Eretici devoii' cIT' re ricevu- ne fia , Nettarlo fu tjocgli ch'prc- ti; %al ciré , che aliti, l'aranno fo- ledette al Concilio luhico dopo la !«ra'.nte obi tifati a prif^nfr nna (ui elezione furatil a , e anatcìuat'rz.are ogni for- Nuli fi fa precifamcnte In »)uil ra d' Frffii , do| o di che faranno teiui'O f'eiilfTero rII Atti poli. rio. 1 ftgn'tl ;cri|- veri lo Spirito San- del Concilio • to , 'd unii col Crìima in fromc , Si travaglili a riunir» i Marf^o. gli oce hi , i' Djfo , 1 1 Lo- e , r o- nlaiii , e fu loro prni olio di rice- re hi- : fd iiiri faranno ri.-cutl vete il Con ilio Niccno j ni- voU.'io conie Pagani , catechizz. ti , eforcit. piuttoll'' ci il 31 fi, c II fondi il ^'li rati , t baiterzacj . I! ' oncilio avea dichiatb Eretici. Si fecero poi nol- In vili- varie lo te d; Ere lei. Del. li Cai.oiii Il prltr > claffe eisno g'' Alieni , | Lo ttiffo Concili* rI':novb col Maccdoniani , i jNovaiianl , i Qoar- tudc- . •• co C O lodechnanl , e gli Apolllnarini . 10 Spirilo Santo ; e non parlava Della (zcoiìii erano gli Euntnila- della Chiefa Quel di Cullaniinu['if ni , I Montiiildi , i Sabcllijiii , ed 11 dice : Noi erudiamo alimi titll» klixl mi quciti Eretici , che il Co.i.i Spirito Salila, Si/:"o't , t vìiifitaa- cillu comandi di baitcìtarc , o noo te , il ^ual prociaedjl Padri , t dal aveaiio del lucio Ticevuio il biicic- Figliuoli), chi i adoialo < gloiif'Ca. finto; o non lo aveano ricevuto fc- lo tol fad'i t col Figliunlo , chi coiidu la forma della Chicfa . ia pallaio pli V'oftii . Noi cudia» Per cib che rifguarda la Fede mo in , una /ola CI:»; a , Sjnla , }l Condilo condinnb (ili Ariani , e Cattolita , t jìppojÌQhca : Moi co», gli Eiuiomiani , i (juali impugnava, ffjfianio un Baiufuno per la rtmif- no la Diviniti del Verbo i i Micc< fiont di' piccati , noi •'Ipetlianio la iioniaui , che negavano di rìcunoi'cc- Rifurritiani di' Mo'ii , 1 la vita re quella dello Spirito Santo ì e gli dfl ficaio futuro . All'in Apulllnarilti , che dillruggevaou ^la Tutto il rriiicipiu dd Simbolo di verità della incarnazione , e quelli Collantliiopoll lo llcftu,, è che quel e quelli erano già ftaii condannati di Nicea i e quello è il Simbolo , In pi'i Concili particolari. che (i dice alla McITa . Il Concilio dcciCe , l. che lo Spi- Quello Concilio fece quelle aggiun. rito Santo è confollanLlale al Padre te per ifpiegare yili cliiaranienic gli c al Figliuola . i.Confermb il Con- Articoli attaccati dagli Erctiil , ed clliu NIceno , e anarcmatiiit) in ifcrit. etcludere i falfi fenfi , che ApollU co tutte le nuove Erede . 3. Dopo iiarc , Valentino , e Macedonio gli «ver approvato db che avean fatto davano . di bcuc gli altri CoucllJ, fece mia In tal maniera, dice il Signor TU- ProfeAione di Fede piA edefa , ncU lemont , quello Simbolo sì dotto , la quale fi cred: con fondamento , sì falutare , e sì degno della grazia che ci fofTc iiiclufo il Sinibulo , che di Dio < che lo produrle, fu ballc- la Chicfa l atina e la Greca canta> volc per intuirci pcrfctt^niente della nu alla McflTa i comprende queOo vera Fede iiitornu al Padre, al Fi- Simbolo quel di Nicea tutto intero gliuolo, e allo Spirito Santo, e al con alcune ai>j>iuiite i altre intorno MiDero della liicarnaziunc . Il C'*)i- al Milict» della incarnazione , a cilio dice folanicnte , che lo Spirito motivo degli Apolliiiari&i , ed al- Santo procede dal Padre j ;i latini tre intorno allo Spirito Santo , in vi hanno poi aggiunto , / dal Fi» grazia de'MacedonianI . Quindi daj'o fliuol»: che fu in progrclfo una oc- quelle parole del Simbolo NIceno : calioiie al Greci di querelarli Idei Cgli ifi ìacaruatoi quel di Coilan- Latini. Quctt'addizione Filioijui co- tino)>oli vi agglunfe , Ji Spirito Sin- inincib in ifpagna l' anno 477. Le io , f di Marta ftrfiiit , lì Siinbo* Chicle di Francia fecero jioi loftef- lo Niceoo Jicea folanicnte : Egli ha f0 ; c quella di Roma le ha Imitate palilo , rJ è rifo'io il tttto gi'o'no ; dopo il Piinteflce P^ulo III. t ifctfl al Cirio i t di li ttrri a Di tutti gli Atti di quello Con- gìudicart i vivi li i morii ; ed il cilio noti ci redano , che il Sinibo- Codantiuopolitano dice ; Egli c Hata lu e t Canoni colla Lettera , che CrtcifilJo ptr no: follo Pontio Pila, cgli Indrtzza a Tcoiiofio . Quello Con- to i egli ia palilo , tJ è fiato ftpol- cilio c ri.onofciuto per il fecondo to , / rifufeitì il ttizo gioirlo , ft- Concilia Ecumenico , in grazia dd torni» It Sc'itturt : egli i afctfo al confcnfo , che l'Occidente diede ii< Citlo ^ t fudi alla Jtjira dtl Pa- appreflò, a qu.'nio era dato decifo dn ; e vtnì Ji nuovo con gio'ia a Intorno la Fede . T/od. L. f. c. 7, giudicar» ì VÌVI id i morti i it cui & 8. p. 711. f. Sotoiii. <. y.c. t,p. Rigno non averi mai fint . 714.. a. Chron. ftofp. Facund, L. 11 Simbolo Niceno diceva fempli- V. e. V p. iir,. a. •cntMtc; Noi CTidiamv atlitsì ntl- COSTANTINOPOLI C. dì !•( J . c o CO 9« . an. raunare i jt» tcnuro per fedarc Uditi' rrnte i e clie avea fatti VI fi (ioni
  • rcce>leiue , vivente aiuora il lia tra Rigido ed Agaplo i <,uari, Vefcovo Paulino . La niap^lor pat- lontendevaiio l'uno all'altro il Vc- te de' VeCcovi che accano cuinpo- trovato di Boftri Metropoli d' Ara-, llo I' ultimo C«iiclliu , Ti truvamn Lia . Nettario di toltintinO()0li te-) ptefeliti anche a (]Ui;lo. Non fi l'a (cdcva in prcfenza di Tio(ilo d' A- nulla di poiiiiko dell' avvi-imio in Icffandria , c di Fl.i Viano d' Antio- quello (uncilio , (e iicn che vi fi chia . Vi fi detile , clic 1! nn ncro confernlb la el.iioii; di l'iaviano : di tre Vci'covi, ch'è (ulfi.iente per /crirtcto i Padri un'altra leiicra agli I' Ordinazione , non baltafl'e per U Occidcnuali |>er iuufarfi d' andar a Depofi/ioue Kfinu , dove nel tfmpo iteflo tene- COSTANTINOPOM( Cd! )ran vafi un Concilio impercincchi S. 41}. tenuto da (|iiAraniai Vcfcoil a fa- Ambrogiu, e i Veicoli d'Italia, s' vore di S. Giangriiollonio , inglulla- erano doluti , clic pli Ori'.ntali fi mente dejiolto nel Concilio di Che- foffcto r.iiinati per i>fu{;gir>; il Con» ne ver aver ricuiaio di comparirvi. i Accado di Ucrea , e ad Antioco quella del CoufollM/izUlt . Pagi Fi. di Toleni-ide , ciie gnardiflcro
  • ofcro francaiiKii- an. 194. allì 17- Seicenibre , tenuto te I Xoi 11 prtudiama fui »o$fO per la DeJi.aiione della Chjrfa degli po In Jtptjitiont Ji Cii t-tnui . Tut- .\pru(>oll , fabbricata da UufEnti ti quelli eh' etano attaccati al Ciri-, Pfffeite ilei Prcturio all«ra onnipo- (oUomfi luffiirM» «UA crude)'' ftu . , 9» CO C 0 fcctizloiie . Atdu-iu fu eletto in fu» Pef renderlo roen odiofo , dicci »ece . Fi. H./i. BctI. Pallad. p. ,7. che Gefucrifto era di due nature Socr. H. c. 18. Sozom. Vili, t, 2->. avanti l'unione, ma che dopo 1' u- COSTANTINOPOLI f C. di )1* ninne (jncli- due nature nonne fot. anno |>cr otiliiiiirvi il Vefcovo niavann che una . Quello errore por. Siflanlo . lava fecu delle lUane coiifeguenze COSTANTINOPOLI ( C di ) l' rnperciocchc Eutiche togliendo a .in. tSii Mi Z Novembre , tenuto Gefiictilto la verità della natura u. i% S Ftivimo, Vffcovo di Coftan- nana , gli toglieva la qualità di tìnopoli per , li cond.inn.i di Eut;- Mediatore i dilfriiggcva la vrtita d;' che . Eufebio di Dutilco vi prcfcn- pailiiientl , della morte , e della ri. tì) una Supplica coiiiro querto E't* l'urrezlune del Salvatore, poiché tur. fiarca , di cui niol.o Import.) f.iriie to quello apparteneva alla naturi <)u1 conofccrc la perfona e gli errori umana, e non all'jpiMrenia delcor. Eutiche era Abate di un Mona, po pafiìbile e mortale ) e alla Di- ftero tiguirdevoi: fuor di Colanti, vinità licflTa , poiché quindi ne fa- nopoli , f facca profcdione di gran, rebbe fcguito, che la (lelfa Divini, de un)ili« . Era già di età n)olto là avclTe patito la Croce e la Bior. avanzila quando cominciò ad cfTer te, e in una pjroli , che Gefucri- tenuto in conio d'Erciico • S. Leo* Ilo folTe nn uom fallo o faiiiafma , ne lo chinila , vecchio del pari lin. c un Dio palli l'Ile . firudi'iue e ignorante . Ma la fu.t Parve, che Eutiche s' Impegnaf* gnoranra era accompagnata dalla fu. fe a poco a poco in quclo errore , perbla 1 tnipcrciucchc quel che lo per ia fna avverfione a toioro, che fece cader nell' errore, fu , che nel- egli avviiavali elTere Ncllorianì ; le ofcurlià del Mil^cro della Incar. c»nie a dire Piofcoto di Tatfo , e iiailoiie , volle tc^uir piutiulto II Teodoro di Mopfucda . Sparfe poi |iroptio lume , di quello che atte. il veleno di fna Erefia non in ifcrit. nerh alla duitriiia della Chlefa. Ef* tu , ma col difcurfo parlandone a, itndofi egli merTo incapo di combat, lungo con quel nuiir.ro grande di cere l'Erefia di Ncitorio , il qu.ile Monaci, cui governava, 'otto pre. voleva fecondo le fiis cfprertioili tello di dar loro delle Illrutloiii, , che il Figliuol della Vergine nun come a* Secolari . Sgraziatamente fdfiie pifi che Uomo , e non Dio i riufcl egli nel fuo difegno, e ci fc. egli all'Incontro foftcncva , eh' egli ce cader molti fcinpiicle pocoiflrut- era Dio , c in gulfa che non era ti nella Fede . Quella Erclia ave» veramente Uomo , e non avca che già fatti dc'progrcITÌ fin d.ill' anno l'apparenta, e non la vcriià delcor* pretcdente , poiohS fin d'allora Tco» po umano. aoreio conibattcvala co' tuoi dtfcor» Ncfttìrio non voleva , che II Ver- fi e co' fuoi Scritti. Eufebio di Di- bo li folTe fatto nomo unendola na. illeo fu quegli , che piiì di o?ni al- tura umana alla fua perfoiia Divi, tro fcgnal5 il fuo zelo in qnellj oc- na ; ed Eutiche voleva , eh' ei
  • » »l Concilio colia quile aecuf»« rìfpoda, dì Eoliche , il Concilio gm-t « Vi Euiichc i' Erefi» , e dlaìandb di,ì) opportuno di farlo citare per colle più urgenti coiilidi:raz.ioiii , che la feconda voUa j e in qucfto inter-I naji Ci tralcuralf: qucito affare e vallo, fi velifici)I; nel Lun.ilio , che (, che fj(rs f.mo compjtir Eutiche EuMche niandaca a fotiol'criterc nei; ^ il che fu lullu elcguitu . Monalterj un Toiio , ovvero uno t Nella Iciuiida Segone dclli it. S..ri.,o , di cui s'ij.norava l'Autotc , Novembre , dove irovavaiifi dicioc- c (ho egli ftudiavali di fart dichia- xo Vcfcovi , fi IrflTe a reiiore della rare, i Montci a. fuo fa\ ore . 1 De- diiuand.i di Eufebio , I.i fc, oiiJ.i Let. putati del Con. ilio efl.n»iofi portati tera di S. Cirillo a Neliorio con- >ia Euiiche ]>cr citarlo, li feconda fermati dal Ccii.ilio d' fcfefo e volta a compatire , egli petfilttite, quella colla quili s" era egli liuoi- i I dire , ch> non poteva violate )l tci cogli Orienta lì Dopo quelU Lei. prot oni,iicii:0 fatio. , e vo'lt «1 nuo tura Eufcbfo diihi^rb che quefte \o cijorre ciò the ci credeva, Uno Lettere contenevano la fu.i Fede c/ie dei Deputati avendolo iiif.riogaio; , con quelle egli co'nbattcva loluro, per qual nitura il Vcrio avelie vo- che inipugnav^iio la do irina della lu.u rilevare la Nattiri Umana ; c- C hiifa . S. FUviano dichiarb eh" gli delufi' la qi.i(lions , dimandando, ti riceveva quelle due Lettere ed che gli fi II, olliaiieio I;: due Nato- , clponcndii più pariicolarnicnie la fua re nella Scinta S^ilttura; e che egli Fede fopra II Millcro dell.i incarna- non arconfintlrcbbc irai a quella lioiie difle, che Gclucrillo è Dio maniera, di pai lare . 1 Deputati aven- perfetto, e uomo perfeao confo- do tifeii 0 la rilpo^ta di Eutiche 3'., ll.inii,Ue al P.idtc fecondo la Divi- Concilio, fu decilo, clic fi dovcHc nità c alla Midre fecondo l'uiuani- citate per, la terza volta . Eutiche tà: che di due N;iture unite in u- non afp itb la teru citazione ; maii- iia fola pcrfona ne rifuUa dopo 1' db al Concilio 1' /^bate Àbramo , Incariiaiion.; un folo G-fucrifto jicrchi- \i patlafTc in f. jo nome , ma Dopo quella claita p'ofcnìoiic di f:li fu rilpofto, che Euiichc eia in Tede che tutti Vefcovi appro- liovetc di, i venir a giiiftific. rfi . Nel varono coi lor piTcri e che lo fu tenipo It.'ifo, L-ncndo^li Ibta latta la anche in auiciitlca forma in prò- teria ciiazione rifpof;, , che vcr- greffo dal Concilio di Calcedoni.» r;bLe al c o.i.i'io il Lun.d'i fei,ueu-, ei fuggi un l e : CHun^ut aminittt te ZI Novembre. una c'idtn-ra tan'in'i* , «0/ la jt- 1 Padri, al prieghi di piallano, fariamo dji Mitiiiiri iltll' ylltatr che era pi. no di carità per Ini , ac., t dal Corpo fac'O JtlU CUtfa cordarono qucHu indugio i ma Eu- Tutti i V'.fco vi confermarono la Jot- ti.he appiolittb di quello fpaziopcr trina di S. Fl iaiio e opiiMiono fic- ricoir> 'e ài> po-.cr di, Crìlai o , vii cui come lui. Ir.iiianio Eutiche che era egli Padrino ; e col preteflo, , era (lato citato al Concilio tiipolc che la (ua vita foffe in pericolo, , ai Depilati, eh' ci non potei.i ve- s'egli fi prcfcntava al Con.-llio, ne nir al Concilio, perche nudai prin- ottenne una f.orta nunierola di lui. cipio del tuo ri;ito, avca fatto pro- «Jati e di llflfiziali del Pretorio per poninien:o di non pift ufcire dal fu u acconipagn.-.rlci al Concilio . L' Ini- r>lonaltero : ch'Eufebio era (uo ni- perator Tcodofio gli di;dc inoltre il oiico e parlando di fua crcdenu f atriilo l-loreiii!o perchèi Io alTillef-, diffe, che quand' anche gli nio- le nel giuaiiiodtlfi Concilio; alche (traffe nei Padri , che GclU(,ri(lo è fi oppoleS. Havìan'i , rapiiiefcntan- di due Nature unite ipollaticamcu- do , quan o (frana cofa folTc veder te , egli nou ainmetcerebbe quella un Uflitlal di Corte ainitcre a un Dottrina . aflare di tal niiura ; n.a inutil- 1 Deputar! avendo fatta la lor re- tncnte laz.!oiie , nelh tcr^a ScfTiune delia Il giorno de11.i ScfTonc, zt. Nó-, vem. . . >« co (L O l'Cfflbre , { Veglivi cirendoli rauiu^ ^nto eflct nectdario , che e^li inat^ ti *1 dotuero di trenta in circa , A I: atitzalfe (urto cib, che era cotitrario ^inandb , fe Euciclic . Il ContHio fece prima l:g. che (Icifa età anatema . Gli Atti gere gli Atti delleSclTioni precede». del Concilio tifcrifcono aqucftomo' (I, Si dl^naiiJb a EuiicHc $' do il faiii>, cgl; tredeffe I' unione delle du; Nature, 1 Vef.dvi furoi» di parere « che ci « riCv'ofe, che la credea lecondnr nietitaire di effer depollo, ma prU, le fue idee, Jcllcdue Nature av.in- ni.i di pronunziar la |.n(i.nr.a « gl( ti l'unioiK . Euiebio Io intcrro^b i' fi fecero nuov: iffjnie pur fargli ri. egli crcdeflTc , che vi fjfTcrodtie ' 1'ji- conofcere le due Naturar dopo u- ture dopol' IiitfirnJlion-' ecliL- '.j.> nionc . l o It.'flo Flor.niio lo cfor', fucriflo folte Con'offauiialc aRli o- tb a conrclfarj le due Nature, fagfun dice di Itrecio a rifpondere , e non [io.\, v' era bifogno di fogli per render tilio efclainb , dicendo : Che non o.- conto di fua Fede correva pcnfjr.i piò a jierfuaderlo. Lutiche rcpit- ci> , che egli confeflTava , cheGcfu- qucll'uiinio oitiiiaio, che non fi ot> crilio , Incarnito , era venuto al Mon- terrebbe già nulla . Allora il Pre- do dalla SS. Vergine, e fi era r< Altero diii- te Ici'sc la fc^uenu Depa-* duto Uoinff perfetto per la noftra IÌZ.ÌOIIC , Salute Conteneva qu (la Sentcnia , che Siccome S. FTa>ianai voleva (]Ual. Eutiche efs'.iicio It.ito picnanicnic che cola di pii> prccifo, ^lldouian- convinto di Icguir pii errori di Va. db , s'egti crcdcife , che Gcl'ucrilij Icmino, e di Apollinare , tra priva- folTe Coiifoflanii.ile alla Madre fua to del tutto d.ir< Dignità Ecclt<, e a noi fecondo 1' Umanità c che fialtica , della Cnmunioii della CbiC', egli folfe di due Nature . Quanto al 1.1 , e ilei governo del l'ii j MonaHe- (iritno punto rifpofe , di elTer pronto ru , c che chiunque non li foparaf- a confeflarlo , giacché fi piuJmva fe dalla fua converfazione , iarebbe •ppuriunn che ciludicelfe Quanto feparato egli H. i^o dall i Comunione al fecondo , e rifpondendo alla in- della Chlcia . Qutfta Sementa fu terrogazione di riorcniio , difl'c che fognata da, trema Vefcori , e tren- egli era llato di due Nature avanti tadue , c da vcn iire Abati . Sif l'unione, ma che dopo 1' unione- el Iirciende , cUe Eu:ii.he dicef.te baf- non ricuiioiceva che uua fola Na- l.imente a Florenzio, eh' cgU ap- tura. Bifilio di Sdcucia gli rcpli;b : pellavali al Con lio Ecumenico , Sf voi Ita» fOafejpttt ds4e ATatwt e che gli di;dc Jypo il Concilio , , rfopo t' unioni , voi antmtt ;tt un una Copia dell' di appellazio- nii/(ugli» , t una cttifufion» . GH i» ne, eh' egli diceva di averci yttc-t I c o CO . 9t (entiU. La condanna il Euiictic fu dria , contro il Concilio di Calcedo* regnata djfili Abati di C oltaiiciiiopo- Illa . Gli Eretici condannati furon li , e d:ii VeCcovi di Oriente ; ma i rinielTt nelle lor Sedi, tra gli altri Monaci di Egitto tigettatono queft.i Pietro 11 Fu Ione condanna. Etulclic prcrenib una Sup- COSTANTINOPOLI ( C. di J plica all' Inìjicratore j e venne a ca- d»ll' an 478. tenu'o dal Patriarca po colle Tue meniiogiie , e cui fuui Accacìu . Pieiru il Fulone, Glnvaii» raggiri , di forprendcr TrOdorio e ni, d'Apamea, e Paulo di Efefo vi di impetrare da lui un Concilio uni- furono conda inati . D. .M. verfale . Vedi Efefo ( Laitocinio COSTANTINOPOLI f C. di ) ili ). £#0 Ep. 16. 17. Conc. Tom. I' an. 4<)i. Vi ù lonfcrmb il Con- jy. f. Ila. t ftg p. ut. 451. cilio di Calccdo ila fotto il Vefcovo COSTANTINOPOLI ( C. di Eufcniio, che) aveato già fatto ri< l'aii U9. ? Aprile. Vi (i veritira- cevere all' Impcraior Aniftalio pri. rono gli Atti dcIU cbudanna di Eli* rtia di ciironarlo . lichc.e n.- tu rii.oiiorciuta la fin» COSTANTINOPOLI ( falfo C. ceriti . dì ) l'anno 497 nel quale i Vefcu- COSTANTINOPOLI C. di vif ) ebbero la viltà di deporre , e di I' an. lotto Anatolio, SuccelTo. icotnuiiicare il Patriarca Eufemie , te di S. Flavlaiio, morto pei catiN eleggendo Macedonio per , una vii vi iratraaienti , ch'efli aveaCoffer. CoiiJifccndenta all'Imperatore Aiia- Il nel Latrocinio di Éfcio . Fu te. flafìo. liuto dopo la morte di Teodniio . COSTANTINOPOLI ( e. di ) Egli rauiih qucrto Co;icilio di tutti l'anno alll 2:1. Giugno futio 1' i VeCcovi, .-Matl, Preti, e Dinco" Impera tor Giuftino . il Patriarca ni, che fi trovarouo a Collantino- Giovanni raunb 44. Veltovi a que- ruli . V! fi lede , e vi fi approvMa llo Concilio i gli Abati della Clltk Lettera di S Leone a Flavijno coi in numero di clnqoaiitaquaiiro , ci Paffl dei Padri Gt-eci e Latini, ciie preftniarono una Sùpplica al Conci- ne appoggiavano la doarliia , e vi lio per ottenere, che fi dclfc luogo fi proiiuniib Anatema cùniro Nello. nei Dit:i 1 ad Eufi.mio,.e a Mace- rlij , Euriche , e I loro Dogmi . I donio. Tutti quelli eh' eraiu) Itati Legali del Papa rendettero graile a efiliatì per iroiivu di quelli due Pa- Dio, per aver trovato qujfi tutto il triarchi futono richiamati e riftabi» mondo uni o nella llcfTa Fede. Quaii. li:l nei loto polli . 1 quattro Conci- to ai VefcovI , che avean ceduto li Generali , e S. Ltone furon altre- nel falTo Concilio di E/ernalIe vio- sì niedi nei D'itici ; Severo Antio- I nie di DioCcijro ve ne furoi^u cheno fu anateniatìiuio . Quello, de- ciolii, che inollr.irono rlncrefcinicn. (jeio fu fparfo da)io di ijucit' l'an 0 5+'J liuirc.1 , iciiuio da Vi- anno . giliu Papa alla ulta di letiania Ve- COSTANTII^OPOLl ( Coiifi-rcn- Kovi in circa . Ma quello Concilia u di ) l'anno ira i Caiiolici fu u'iolio p^r le conieie che fegui> e i ScvCiiaiii. (fucili furano coiifu. ronuii .'per.io.chi GiuUi il .110 avcii» fi ; c ve lu foion dhnol.i eh: ruiN do condannalo tre Capitoli nel trarono n.ll 1 ùniela . lu K.ndslo ne lu ^'igrandeper COSTrtMllsO'^OLI ( C di le divifio ii, che ca^iont),) cheTcn- l'agno i)C. uiiu:o dal Fa.iKfice i\. djio di Gaupado.L' diceva poi , che capi.o. Vj fi ;r..i[ic. 'i^oiora, )ici aver li.-u- loilaniijre i iri: Ca| lio i , 'ucritava- ^ìlO di dare uiii «-omMIìone di Fe- no di cir^r bruc iati vi\i p r averla de C'tioU.a, ( liiif rclo.cht^ra co- dwllo La prerciiz.a di Papa Vigilia Auì Ili Lii^i (Caio d;l Co i. ilio CalCc- a Coll.>niino| oli nun 0ic riniidiare ) ui ve- di de il Papi a^li II. A|>rile 548. ce d.tl Pj|ij . 7 OHI Coac p 14. C'jl (juilc t.oiidanub 1 ire Lapitoli , CO.rAMl>Or'0LI (C.di)lo fcnz,a prcgiudiiiu d.l Concillu (.al- ftclfo anno pei ordine d II' 1 i.j craior ccdu^ieie , non con.en uè gli ami* Giulliniuiu , c tciiu.o da Menna li ci , ii£ i niinici dei tre Capitoli , e a. Ma^^io alla celi di ol re Icftan- la di.ifione eon intil). D Ma ta Veii;o»i,e cill']urn;.l^ua ro \- f;OilAKTlNOPOLl ( C. di j baii dei Monjltcr'i di Cudan.inopuli fan 551 tenuto da Vigilio Papa Aiuiiiio fu cicalo a coui^.uirvi den- ^01) tredici Vcùovi Latini; vi dc> tro ire giurili, e non elicndo cO'ii- pofe Teo.'tno di Ce I area , fofpefe pan'j fi proiian2,ib il .' indizio , che dalla fu I Con.unione Menna , e gli lo de|>un.và . iì ptonwuib al'rLài altri O'iiplic! di Teodoro 11 Papa anatema co.uro y vero di /\ikìu- c i fuoi fjft nn.ru in quella o.-'caiio> chia , e Pi 'irò di Apainea con- ne una crudele petùcunluiie . D. M. domini. 1.0 il ru. CO T -ìN ri.NOPOLl di t C. J nuMLiavo cua.r.1 'Icaro , Monacn Si- Quinto General: , l'anno jjj.foito rio, Ac f«la telano- |C il lUt o l'u Papa Vigilio . ( ÌL> che diede luogo coiif.rniaio dalla Coltituilone di Giù- a nuello oiicll'O fu ; i. Le turbo» ftiiiiaii'j , in dau d.lli 6. Agullu le- l.'i>£; eccitare da una quantità di gueiuc . Tom V Cotie Jail à Moni i in pronofito degli eriori at« COSIAN llNOPOLi( C di )raif tribulii ad Ori'g-ns . i. GU Scritti 5t?. i l vir.-a . M..nna vi prcled- ie : di Tend ro Mup'. nedeiio < la Lene» vi fi ajYrovt) l'Edi'to di Ginftinia. ra di iba e 1', Opera di Teodorcto •IO, Il >]ii.ilc aiuremaiwiav.! Ori,:j> coiuro I dodici An Itemi di S. Cini- ne , e gli errori , che gli en^uno Io . tre forte di S.rii i noii fono il atiribulci . La cond nna di O")*, ne noni; del tre Capitoli 3. L'Editto fu un'oc-afione a Inodore di C>|>- dell' Inipera'or Giultiniano coniro paiìOL a , Origcnlfti , c .^Cwfllo cc- 2uetli S.riitl ,e co .) olio da Teodura culai , di diini.idir la condanni del i Cefarea , col ti olo di Co^'f- liparc tutti 1 ftii , di Ibi, c di T-Odor-'iO . .T'O- Vefcuvl , fo to pena di cfilio; liiiaU doro liifri.-ava 1' l.iiii-iruoti , chi mente il ritiu:o di una gran parte , gli .icef li (i ttunircH'ero ill.i Ghia- quili credevanij , fonofcri > eiidolo , ia , e riceverebbero il Concilio di d'infermare l'autori:à del Concilio Cai- . c o CO rr OfcC'Ionefe i la reiì.U'nti del Pap» che diccv.ino , mm per difendere II Vigilio, perche et.i fi r.'.loperata con- Concilio, ma jwr auioriture lotto tro elio lui 11 xiokiiz.i ptr ubbli- il no.nc di quello la turo empietà . gjrlo a co;iJ.iinare i ire Capinoli i^iccome ve ne lono ancora iiioltli*; il fiuJn'O lioli , lenta pr gludiiiu del- Ci ta eforrindoii a dichiarare la vo- l' auioricà del Concilio Cal.edo- lontà volira fu di quello pu .iu . uefe la co danna drllj ll lfo Pi- bi Iclie; la prufeUìone di l ede data a pa dai V.tVovi di Alriia the cia- Vi^i!iu da, huili hc , colla rif polla no difeiilori di'i ire Capitoli , il d:l Hapi , e fi propolcro dei ri|'ic- pili temolo del (juili c (tato Facon- ghi per ici.i'.j'iur il Pajia a interve- do , che conipole un iraiistoper dl- i.ire al Con. Jio. fen.1crll, divu'u Iji dodici libri j nel Nella lecoiida Conferenza fi Icflc- <^u\\ preti^dc din.oltrare , che I ni- ro gli /itti d. Ila prima . (^tielli che mici del CO Kilio di C alccdoilia fo- erano rtati d.putati al Pa| a Vijjilio, no i VLil amoji delii coiidanra dei rir..r roiio la rilpofta , che egli a\ea tre Capi:oli dati dall'Edito di Giu- data, dicendo, chocgli avei djiu.ai- iiini.inu d.ito tempo per far loro rll'polla . il Papa Vipilio avendo finalmcr.- Nella tettai i VtfrovI dichiararo. le otienuro d .11' luipcraiore , che fì 113 , che eglino feftcìievaiio la Fi.rtc icneilc un Con. ìlio in l'alit per c- dei tiuittro Coiuilj Ceneiali , e chj la:iiìinie r .tfarc de! tre Capitoli , fe{;iiivai;o altresì la lede dti p^dri , gli Orientali co uinciiro'io a tener il noni^iatanicntc di S. Aiaiiafiu , S- Concilio al 4, di Ma};giu I' ùii llarlo , S. Balilii) , S. Gregorio >>..• in Coit.intinopoli nella Sala l'egreia tl.inteiio , S. Gregotio NilTen'i , i. d:ll.t Cattedrale . />inbrogio , S. Agollino , Giallori. N:Ua prima e nella feconda Sef- iofloiiio , S. Cirillo, S. Leone, fione , chi .mate Conferente , afT.ftct- Nella quaria li cfaniint> 1' aff>r»- cero i tre Patriirchi, cioè di Cc- dei tre ( apiiuli, e piiira la Dottrina Itantinopoli , di Ak'lian che quelli hall defini- ry , di condi'inare gli eriuri, e riU >• IO l'opra h Fede , Noi condannii> puniitr le {icrfoiie «, ino Tcodoiu Mopl'u. lleiio , e i fuoi Nella r;uiiiC] fi I;ITero prima alcii- ,, Scritti , e I' empietà fetitte di l'i eltralti d i I.iLri di S Cirillo , ,1 Tcodoreto contro li Fede veri , 10 icra Teodora MopfucIteliO , ed al- ,, contro i dodici anatemi di S, Ci> tri upufculi , che erano Aaiiionipo- rillo, contro il Concilio di Efcfo, /li per didrugptre ciò che diccvali „ e per difcla diNtllorio, cdiTeo. a (u frùiitl) quefta Lettera colla Fede della fe dei tre precedenti, e coiidinnS Cliicfa , e tri l'.il:re quclU rropofi- precifanientc la EreCa di Euiichj , lloilf ; .Quelli tf'i Jico«0 . che il l'ir. r 11 cOnfufione delle due Nature in t9 ffi itifilalo , t r féltouoillof$ , Gefucrido . fiino Erttiei I AfollìnMtiìH ; e fi vi- Non fi vede negli At;i di quelta d; , che era diamciraltreiite contra- Concilio la eonda iinn di Origene , ma rla alla dcfinìiio le del Concilio di contuttociò non i' meli certo, che egli Catccdotiiai e tutti i t'adri gridaro- ci fu condannato. Qiiello raecogliefi no , che era eretica , e che tutti ad da quindici Canoni, che abbiamo UH) voce la rondmnavano in Greco , i amli .co> dinnano i prin. Nella fetiltii:! (i leCiro le dichla- ripali errori di Origene; e rfriaiio raiioiM , che II Pipi Vigilio avia il tito'o di cenfclT^nta Padij del Con» 4 \t all' lui tra vrc , e nel'e quiii lilio di Cuflauiinopwli . r. 0 CO 0-» 11 fìp» Vigilio efìeado'i ruiduio louo '>n quegli! ritti . Ma allora ÌÌU r>ipprcfciii^tloni d:\ Fiàtì d.\ quando, in proj^refio di lempu , que- CuHCiliO , .t^iprovt) lo Heffo anno lle diipute furali del iu,t* OTclTe in, lutto Ili), clic vi etì Alio fatto. Il chiaiu , lUiie i]uclle Chiefe, tauro che lo fi^iiifica liclU Lettera da lui in Orience , quanto in Occidente li- diritta al Patriarca Euilchio. O'i c cevecitro il V Concilio Coftantìro- clic non occorre aver vergogna d! pOlì(ano, rome E umenico , Ttn/. rliraccàtri, quando fi Tcudpre !a ve< V C.tiHt p Fiewy, D M. tità , c che avendo kr» cent'anni Incirca i inip^r. io. che le I' In pctator f oflJniii;o Pogonaro . Chiefe di Frsncia , di Spagina, e di Sergio Patihria di rollantinoi olì , ytfrica non tolevai^o riconoUerlo . f.iiior li-greto dell' Euiichianelnno, CoiituttocrJ) quelle Chiele non fi era l'Aiiior» di quella Erefia : In» repar.truna mai dlla Comunione fiii^.-ivall epll in quel nodo di f-r della Santa Sede , Ri^ctcavuio lo- rivivere I' errore e 1', nni.à d,-l. Umcnte li dcclfìone del quinto C on- le Nature . L' Erefia del Mono- cilio , prtiendcndo , che folle oppo- triil'nio ioli ricouofceva , che una ùi al Cnnclllo di Cai 'cdonia i e in fulj vulun'ì in Gcfu.rillo. Or gue» ctxifcjìtiinia davano un lei'i'o Cst- f"o ' rror.- dlftru^'g va la perfezione (Olii.0 i lUu: I: p!u/>opli- i.'t Vcf.o- i dell; )>i!iiri|iall Scili () r ci Fred 1 l.tgatl del P-pa parla, iiiitler loro conio di fiu Fedi . Si roho i pnnii , c drl7iaiono la parola apiilKS a |jro;i, Sergio Pa- dille due Nafirc lourro Euii^he . triarca di Cothr.tiiiojioli , ed si. ri, Ei;li vi ftnb li [loi li Dottrini dcll.i .iveano iiifegnaiu. che non vi è in Chiefa intorno jIIc due o;>traj!oii/. (jefuctido, che una fola loiou àtd V all( due volontà iu Gelucrrito : una fola operazione , che la Santa Inijicr ioichè , diceva cpli, lomc o- Sede avei rl|:ccia;o rjuclto iriore, c :ni N'aiuta lonfervj le ('te proprie, che i]ui:lli , che a; pattcìisv;; no .illa l'a , cosi ognuno opi-ri fìb die le è <3hicia di Collaniiiiopoll , doveaiio propiio; i' che runvo -uloiic dil Concilio di Co- ,, conviene al Verto, e la carneciji lliir iiio)v>!ì , vi (pedi ncj'iirutl i-oii „ che coii>I-ne alla carne". Alche |ftruz.iorii fodirtlnie. QikIIo S. Pon- Macario di Antiochia , « iiuclli del icfiire ci sv* . (pofto di una ni..- fua parti o non l'oteinno rif; ondile iikri chiirirt'ima la Dottrini Catin- lil;n;c di fndo lìca : vi tovnva [ , ih.- <"iLcriiie >c III Stf alll ij Novembre . SI tre divine Pcrfouc uon hiiii-.o , che leflc la Prcfatioiie del quinio Con- una Ioli Naturi , cosi non h.iiino cilio, e i l.eL'aii fi li^nainnoi che che un.1 loia volontà ; nia che In Il avelie falfiiicaro il pàlio , dove CieAii rido LiHiiduvi dn: N^iiirc (i fa dire a Vij lllo Pnpa , una O», vi er.ino aliicsì due 0|aj;«.iio di ircdiilHvl ne e del luu Consilio. .Si vcrific.i- (uol UiStl-ili , ed nccuiii il pr.ii.o rono alcuni Scritti , che erano fiat/ pollo: 'Ila finillra di lui t'ermo i falfihvati, e piri icniarniciite il ijuiii- Legai! del Papa, e tjuollo d-.l 1>a. IO ( unciliu, di cui i MonotcHti tri.irca di Gcrufaliniiue , allj fui v.'iiio rnrra'ti niul.i luu?hl . d<(tra , i du. Paiii .iL lil di Cj!!tii>i- V. Stij, Ma(;..vio di Ali-.iui liia^rc- Ji . . C 0 CO t^t, rfuVe dei Pi Ri del Padri fot colta i Pafli defili Eretici, che noi non ha che una loia volontà, (h.c conofcevano , che una fola volontà f)nclla del PjJre e dello Sj-iriio c una tuia o|>er.i2Ìon3 la Gefucrillo ., Santo XI. S'IS. Si leffe la Lettera di S.. VI. Stg. I Legati rapiTcfciitaro ili Sofrnnio Patri.irca di Gcrufalemnir all' Ini]xrratorc , che Macario avea a Sirj^lo di Caflantinopoli , e alcuni co'rotto (juefti P.ifli, c dìoinndaro- Scritti di Macario, e del fuo Difcc- ho , eh,: fi portaflcrd 1 Libri ort).>i. l'olo , eh: erano ctinfornii a quelli nati, (fonde erano tratti i-Palfifrif d.-yli Eretici . dui ti XII. Stjì. I quattro Magiftratl , VJI S'S Si luffe la raccolta da cleiti dall'Imperatore )ier alfiflcrvr Pafli dei Padri, prodotti da! Legai! in fuo iionte , vi fi trovarono pref.n- d.l Pipi . ti. Vi erano ottanta Velcovi , ere» Vili. Sf(f 7 Mano. II Pairljrca fccndone di giorno In glorr.o il nu> Ciorgio dk'hiarb, che egli avca e- mero, c ad ogni Scfnonc , Si Ielle Uniinatn i Fallì prodotti dai Lesa- la Lettera di Sergio a >''apa Cnnrìo, ti , c chj eli avea trovati conro:i:ii c la rii'poila di quello Papa . Si inan- ai Libri d'i Pidri. Allora i Velco- datO'iu di nuovo a Macario iNotij, vi dell) dipendcnia di Coftanimapa- perchè rìccnofieifc 1 fuoi Scritti , Ji , d:.- librarono, che e;;llno riceve, che egli confcfsb cITtr fuoi . I Ve. vano le du Lettere di Agaton; l'a. f.ovi diinandarojio , ch'egli foflc e- p\, e che confellaviiio due volon- filiate da (.ollantinopoli inficme coi tà, e due upcrjiionl . SI volle ob> fuoi Seguaci blli;ar Ma.ario a co if-'lfire la ftclTa XI II. Stff. Il Concilio pronunci!» verità ; il che ncpbc^l: di fire . Fu II Tuo ciudiilo , U (ju.ile è concepu-' convinto di aver troncato i Partì dei to in quelli turnilnl : Avendo cf '-,, Padri , che egli avca l'iorfo.J. So- „ minato la I crtera di Ser,';ii) Ai j)ra di che il Coirlli'j pridj) .mattma „ CoftantiiiopoU a Ciro , e le rif- ili nnnvo DIofcuro , e fu -rpogliaip ,, podc di Onorio a Sergio, e iro- del PalliT. ,, vamiolc aliene dalla Dottrina de- IX. St^: Macario non vi «fli flette, ,, gli Appoftoli , e dai fcnt'nienti di co ne nemnirno alle fegncnti , fino „ tutti i Padri , rigettando i Inr alla ilL-ciinarjiiiria . Si continuò l'c- ,, anip) Dogmi, noi crcdiimo , "he fame del Palli , che egli avca pro- ,, I li>ro nomi debbano elTer efil'atl dotti , e dopo Iddio efame II Con i. ,, dalla Chiefa . Noi j^ll di^hiniama lio dllfe a Stefano , Mo:iaco e Dl- „ percoffi di ana-ema infiemc con cf-" fcepolo di Macario : ,, Tanto c le- „ fi . Noi crediamo di dover aiiatc* ti tano, che Voi e Macario , voitru „ matitiara Onorio , dianzi Papi „ Macllro , abbiate provato l'unica dsll'auiica Roma, perchè abbiair» ,, voloaiì di Gel'u. rillo ; che .aii/.i „ trovato nella l'uà Lettera di St*- ,, imi al'biain trovagli, che S. .Aia- ,,C!o,rhc egli fic;;iie In tutto il „ nslio infcgll^ i hiir-nicJite due vo- I, (uo errore, e auiotlwa la foa ci'-* lon;ì , ^uintuii'jue vul abbine M pia Dottrina " . ,1 troncato al l'oliiu i PalTi. Qiiiit- AlV. Siff. Li 5- Aprile. Fu pro- ,, di come convinto di aver cotrot- ceduto all'cfam; della falfific.izioni „ to 1 1 Dot'rina dei Padri, noi vi liei V. Concilio, che era già llato' dichiarimi liicaduto da ogni digiii- rifonofciuto nella terra SelToKe , c ,, ti, e fiintioiic Saccrdniile " i Vescovi do(;o aver cianiinaio 1 X. Self. Si recb, d' otdrnc d li' due voluti,! in pergamena , c il rO' Imperatore , la Raccolta dei Pafll dei lolu in carta, che era I' Originale Padri, priidotti dai Ramani , che della f.ttima Scllìone , ricoiiobbcro provavamo due volontif, c due ope- che vi fi c.ra aggiunto il prctcfodi. fn'oii! ii> Gcfu rlilo . Ve n' iraiio fcotfo di Menna a Vigilio , e quel Vcutaiioie tratti da ttcdk) Taiiii . di Vigilio a Gtuitlnlitio . Tutto il G I Cofk , , *A CO C O CoiwItlB diffe anatema a mie'li , che ,. estcttuariie il Papa Oi orlo " . fti. avouo falfiAcatu gli Atri del quiu- di i Legati , e 1 ceiifcffaiiia Vefco- tb Cuncilìo, e a tutti <|uclli , che vi fecero le loro fofcriilonl , Il Con- Iiifegiiaflcro una Cola volontà, cuna cilio conferniò la definiiione di Fe. fola opcraiionc in Gcfucrìflo, de CO I molte acc lan>at>oii! . XV. Stg l.i 16. Aprllj . Fu nb. lOSTANTlNCPOLl ( C. di ) bllgato Polictone , Prete « Muiiaco, detto f» Ttullo, l'anno tyi. Ghia, accufato A\ loitcncr gli errori di Ma- mafi ancor X.uiiiifextam , peri hi é cario , a fpiegarc la fua credeiii» . lifguatda 0 I ome un iupplemtnto al t^li (ìlchiatb , di non credere, eh: quinio c Icllu Comllin, nei qua!) una tola volontà , e una fola opera, non fi era fatio iiellun Canone pei tione icandrlra . Fu drpolto da ogni coltunii . Si tenne , cun e il Sello , nel fluito e da ogni funiione Sacerdota- DuoiiiO del l'alatiu , di cui coiifcr- le , come Ereilco inanifcfto e inipo- vò il nonie. Giudicarono duni;Uc ^11 ffore , avendo ofaio tentare lo Spirito Or entali oppnriuiu tofa il 'f.,i iti Santo. Imperciocché avea egli det- quedo Concilio un corpo di Di'ci- to , che iu confctnutione di lua dot- pbna , la guai lervirtc a runa la trina egli tifulcitctLbbc un mori" ; e C.hieia , c fu divifd in cento e due il murio efTcndo (tato recato innui- Canoni . Vi fi proti flJ» i. di con- xn , rtilb tale quale d.ìp|)0ichc Fo- fcrvare la f.dc dej;li, Appofloli , e licione gli ebbe luflurrjto all'orec- dei fei Concili generali, e fi con. chio, quanto tempo gli piacque . dannaiono gli errori e le perfon* XVI. Stjj. Alli Apodo . Si a- da quelli condannate, i. Si dicliia. fcoliti la Coiift-fTioiit di Fcrfe di Co- rarono I C:anoiil , che fi pretendeva ftaniiiio Prete dilla Chicfa di Apj- d| fe^'iiire , cioè : gli otiantacinque mea in Sirij , e fi tTo\b che cpli io- aitribuiti agli Ap|>odoli , quelli di ttcncva la Doiitiiia di Macario , fi>- Nicea , di Ancira , di Ncoceiarea , di pra r unita di volmiti In Gefucri- Gangri's, di Annochia,e di Laodiceaj fto i e iierfiftendit egli nel fuo erro» (luelli d-.ì Coni II j Generali di Co. re fu fcacciate djl Concilio . Itantinopoli , di Calcidunia , e d| XVU, Sef Fu convenmu di nuo- Efefo . Approvb ancora il Culli ilio vo della dcftniiioiie di F de . l'Epiftolc C.inoiiichc dì S. Dioni;;! XViH. Stff. L' Imperatore vi af- e di S. Pietro Alefruidriito , di S. fiflettc in perfoiu i e vi fì trovaro- Grc>;orio Taum.'turgo, di S. Atn. no pi « di tcnft (Tanta Vtfcovi : vi nafio , e di S. B^filio , di S. Gic* fi Icfle la deAiiiztonc di Fide < once porlo NJiianicim, di S. Anfilothio, pila cor): ,, 11 Concilio >llchiara di Teofilo, , e di S. C irillo . t, che adt-TÌfre alll cinque prei edemi j Vi fi fcccto quei famofi Cano. >i CoiK'llj: riferilce il Mmboledi Ni. ni t die ferviroro poi ai Greti , e i ,1 cea , c di Codaniinoj'oli . coiidm- tutti i Cridi^iii di Oriente , di ra. II na gli Autori dell'errore, e iio- gola uiiivitfale iniorno l3 conti* „ minatamente Teodoro di Faran iienra dei, Chierici, e che fono in Il Sergio Pirro, Paulo, e Pietro di vigore nella Ckief.i Greca da mille „ Ci>ltanciiiopoli , il Papa Onorio , e più anni . A tenore drlla dlfpoli- I, Ciro Alcffindrino , Macario Ani io- zìone dei Canoni , i. Non fpcrnicflo ti cheiio, e Stef.iiio fuo Difccj-ol» : ai Chierici, cultitulii negli Ordini „ apjrova le Leticre di Papa Afa- facri , di marìrarfì , dopo la loro Or. „ ione: fpiega il Miftcro della Incar- dinatlone. i. 1 Vefcovi devono of. ti nazione , e decide, che vi fono in fervare continenza perfetta , u fiano tt Cr'(h> due vnloiitì e due oper.itiO' 0 non fiano dati )!rinia inaiiiati . ]. ,t ni naturali, e prniblfv•cd'ini'egn3• 1 Preti, e i Diaconi, e i Soddiaco- „ re diverfamente l'otto ]ieiiadlD<.- iii , già maritati, pollono ritener le it pofiiione ei Chierici , edianatc- l«r mugli , e abitare con efìe , tol-I ,, ma |<din)to ìa^idUL'Oiiu ne, in cu fce un Devireio canno, Diacono, ovvero Freic le volle indurre Gel-, non Un Iniagini , e S. egli efclulo per ellcr impepnito in ininu di C odantlnoì oli a fotiofcri- legittimo miiriiiiunio ; e nel tempo verlQi il che avendo il Santo rlcu- delU (un Ordinazione , non fe ^11 l'ato di fare, fu Icacc lato dalla fu.i farà promettere di aftenerli dalla >.o:ii- Sede eoa vitupero. pagnja della moglie perj non dilb- COSTANTINOPOLI (C. di) V norjrc il riairinionlot che Dio ha aii. 574. ovver del Palmo di Ule- ìitituiio c Lenedcito colla fua pre« ria lulla colla dell' Afta, dirimpet- feu^a . to a CuiU'itiiiQi'uli . Durb dalli 10. L' I|>era4or GiuHiniano. foitofcrif- Febbraio lino alli S.| Agolio , lotto fe a quefti Canoni il primo , e cui 1' Iniperator Coltaiiiinu Coproniii o Cimbro , privilegio che era della Tua ( non ricoiiofclu:o ) e tenuto da irc- Dignità . Si lafcib vacante il pnfto cenirentotco Vclc^vi IconoclaKi , aU dil Papa Sergio III. ) I quattro la teda dei quali( fi era Grcgo;'iQ di Patriarchi foitoicrlfiero poi , e tut- Kcocefarea : non vi era ncllun Pa- ti gli altri Vefcovi al numero di triarca ni- vcrun Deputato per pari dugcniundici. Ma il Capa, a cuil' te delle gran Sedi di Konia , di A- Imperatore Invib un' Eicmplarc di klTandila, di Antiochia, c di Ge- quello Concilio , ricusb alTolutamen- rufalemine . Fcceio un lungo Decrc te di l'ottofcriTcrlo , ilTendo pcrlua- to pieno di multi falli argomenti fo , che fofle nullo. Tra quelli cen- contro 1' onore , che (i rende alle to e due Canoni , ve ne fono di liuagini , e di molti pafli di Scrittu- Ottimi, che i Padri hanno approva- ra e di Padri mal aiipllcati ; e cou- li , ed altri cattivi , che gli han chiufcru , che fi dovcano rii>ctciiofcluro ) teiiu. Articoli in fjrnia di Canoni con a- to dti Monotelitl contro il fello Con- natema . Oucllì che riguardano la cilio Generale , fotto l' Impcrator Fl- Trinila e 1" Incarnazione fono Catto- lippico lici . Tom. VII. Cene. p. li. COSTANTINOPOLI (C. di ) r COSTANTINOPOLI ( C. di ) l' anno ft.fTo , tenuto contro i Mono- an. 7S9. cominciata alli i. di Agu» teliti a favor del VI. Concilio Gc. Ilo, c difciulto per la violenza da- Aerale, fotto l' Impcrator Anaftafio. gli Iconoclalli alTiliiti dai Soldati . COSTANTINOPOLI ( C. di 1') 1 Cattolici furono obbligati a riti. G rar» »»* c. o c o r rfi , quaiituir " fofltro protetti li gli ornamenti, e grande fu la per» djll'lmptrator OUs'ici"". d.illa fccuzione cuntto i Cattolici. /'/Vi* lui|>erairkf Irene . JV.ftf/- rr. 71. C".OST/,i\ l lN'OPOI I ( C. <1ì; i' COSTAKTJNOPOLI ( C. di |') .111. io . ( mii riioiiokiuio . } JI Pa- anno t*l- fot 10 1' Iiiintraior Miche- triarcs Niccfuio, in compagnia di le , e r Iiii|i<.ratrice Teodora l'uà ma- rjUHldici ViliOvi iiiciria, Mritubf. dre . Qiielto Concilio fu numerufifTi- l! pct coMdiUtnd.nn il Prcu- Ci'j- nio . Vi fi cunlLmib il fecundo Ni» («ppe , clic era ti- o deporto da Ta- ceno. Vi fi anatematiiiarnuo ini- tnHo liei 797. S. Tcoiloro Studita fi Olici delie Same Iniagini. Fu dcpo- np'i'oCe al Decreto di quefto Conci- Ito Giuvaimi 1' Econuniantc di Co- lio , c fi lepaiò in coiifrf iienza dal- Itaiitinopoli , e fotliiuiiu in fuo lue* la Comunione del Patriarca. Tom. go Meiodio , cliei tanto avc;t pa- fin. Co'ie.p iJoJ. tito per ie Sante Inuglni (otto Mi- COSTA^TINOPOLI f Conc. di) chele il balbo , e folto Teofiloi e ( lion ri.-t)iiof.iuio ) l'ann:' 8:9, Vn le iniagiiil furono riltibiliic lolen- tr-.n numero Hi Vefrovi vi dkhia* ncnicnic . ">egul qUifto nella f:con- trono, che il iii.nti in oi'io dì ( oltjn- d< Don cnlca dì Quarcfiina , iiclqu'l (i'ii> con Teodora doiirtlli diCmic- giorno i Greci ctlebrana ancor la r.i dell' Imperai rii e Maria di lui ri- Fella dclh OrtbdofTa , in memoria pudlara , era valido per dirpt-n^a, e dell'avvenuto In rucita Domenica. vi (i fcomunio irono S Platone Or.. S, IH S. NU- fi.' Boll. Toni. VII. Teodoro Sii'di a, c fuo fr iti lIoGiu- p. ji-'. fej'pc, ( he rifj'uardavaiio ouel ma. COSTANTINOl'OlJ ( C. di ) l" trimopyo come un adulterio, e che anno SjS tenuto d.i Vcf.o»i d.lU rlcuf.iv.ii:o di co'iiuiiic.ìre rei Prete Pruvlikia di Col).iiiii»o; oli i 1. la fìiulcpre , perche lo nvca f. tio. La occafione , che S. Ignazio era (tata l'itrfeemione '^c trta i Monaci di Siu> fcacciaio dalla Clttìl ai 1} Novem- da. cclclro Moji. fiero di Coftantino- bre 85«. dal Ccfare Bardas , Zio del poli , fu pran'iiiti.un in occasione di giovane Inipcraiore Michel; , a col <|tiel Matrimonio . liiJ. avea egli regua per giulUflìme cau« C.O.STAMlNOrOLI ( C. di fe la Comuiiiune do) o averlo piA) , (non ricor.ofiiiiio J l'anno Si 5. Fu volte ammonito caritaievoimcnie per qKeOo un ) ran Concili') defli Iro- lo fcaiidalo, che dava culh Ina vi- iiorUlti (b;to 1' Jrrperator Leone ta fiegt'Iata . i. Perche Fozio cr». di Abati di Cortjntinofoli fi frn. duo urdinuo in fua vece alli i;, farono d'imcrvinlrci ; i. Perche- del (i pucntc Dkentbrc .i Dichiara- C.inniii vietavano Inro di f."ire veitm rono Follo dci>oOo con anatema , Ano Ec lcfiiftiro intorno jlle rui- laiMQ couiru di lui , <]uanto di cbiuti» ilion' di Fede , fenia il corifcnfo ejue Io riconofccflc per Patriarca , del Velcovo. che era allora II Pa. E* ben fatto oDcrvare , che Fozìo triarca Nircforo. 2. Pcrchf- fapcva. era un dei pifi dotti uomini del Tuo no . che qHela convorazionc non fe'culo , ma era l'ubnio infiemc ilpHi tendeva , clie a rovefiiirr il fecon> divor.ito d ill'ainbiiiune , c Io fjùriio do Concilio Niceno . I Monaci , che ii>) fciltrito . pifi arti(i;.!ofo , e più fi prtfcnraroiio al Concilio per efrotrc ipocrita , che iuift ni-i , rjuefte ragioni, furono fri-, i i;l : fi COSTANTJNorOI.l (C. di ) Io iiialiratiarono i Vefcovi C-itioli; lledoi anno ( non ri onofcliro ., ) Fo- che non voliera cambiar fcntinicnint 7.ln nuaranta giurili la (ua Or- vt fi driii!) una pretffj profcflionc dlD'zIone V.' proniinzib fentrnza di .-ti Fede , 111 ceiifi-f ucn/a -.Sì fiutfto deposizione, e di an.-ienia loniro S. Coucilio tutte le i-itture delli; Chic- lgn.i7lo . aflentc fdciiiiaio iiell'Ifu- fe furono cancellare d;ippcriuito con Ij di Icrebiiiio. Depofc in ipprcf- calce l'pciuti i Viti lacri , laccra- fo, i Vefcovi a4ercu[i a quel Santo « c 1) À I c » C O 10 fece chiiiil.'rc in un carcere angu- mire , e di l'cd:rc . In quello (tato , a(i del Papa . Erano ^ià qutUi intli^MO faltiatcn tJi ColaiHinopollt Ito ioiir.iori i, elUndo i^ati icnu- C0Hfi£» , eie fon [alito a ^ufì in guifi Jt di Cefianlinopcii , ffma Otirtia \he dopo o<:o mcfi d! rcfiltenza , e dì lituani , » thi tt folirttatn f/V |>«r tìBiore di non edere pcrfeguira- rJMHiiiiiiililU . In api rerti) fu libera» ti con y'ìt violenza , aveano ceduto, 10 di prigione. Allora Ignazio, p«> c II (rAiio arrendiKi ali: ree volon. invulani A furore de) Inoi pcrfecu» cà di Folio ihiorno la d^pufiiione di turi, avendo prcfo un jli'o da pò. S Icnario . L' Jnipeiafor Michele vero fchiavo, ofd di CollariinopO" aiTìfli-tie a i;u:tlo Comilio con tut* 11 , e fi nafcofe In divcni luoghi . ti i Mjgiftraii <• carire in aliiio a quello effetto un Concilio a Ko* di (empiile Afonaco . L' Imperatore ma. Fillio nen perdette lltoragcio; Io CJiì.b di ingiurie ; fu prclla:o d' {U^dagrS K- lacne grazie dtll'lm. accordare la lu< deniKlìonc , ma non perator Bafilio, e pcrfeguiib aper. fi i potuto ottenerla, e fn r>tuan> temente tutti quelM , che fi erano dato . feparati dalla iua Ccmuiiiouc i gli Fu citato alle altre Scdioni ; e ri> uni furono efiliaii , altri fpoglìati fpolc , che non ci andctctbe, per. della ler dlgniià, altri nicflì In pri- che non fi ci]H:rava fecondo le re- gions , aliti flagellati , e tormenta. gole. Alt]nantl giorni dopo fu ctm- ti culla Dcffa ctiidclià, che f'iiogi' doti» ptr fona al Conrilio. Sitian- Imperatoti Pagani . Tom. Vili. C. tadu.: rcflìnionj furon produrli lon- p llCi. Ilo di Ini , che erano niii torroni , COSTANTINOPOLI fC. di ) t" e giurarono , che Ignazio era ll.iio an. { non ricO!iofi.ln'o ) itua. ordinato feria alcun Dicreio di e- ginat» , c f.il'ljri;.ato da Fozio : que» leiioiic . Dipoi li impmuib contro (io impoflorc , vedendo che Nicco. di lui feounia dì dipufitionc : gli ifi Papa periifleva in fcparjrlo d.iU fa tolto il tallio, e gli al'id faci/, la fui Coirunione, tonvo. ') quell" dicendogli che era indcpiio del Sa. AlIcniMca , a cui diede il rome d| cerdojlo. In apprifTo fu rhiiifo in (fincilio Ecumenico, dove fece pf*. piigiun:, dove lc9cniic I più inde- litdcre gl'Imperatori Michele e Ba. lilU), . . , iM CO C O «Ho , e Legai» delle tre grtn Sedi I,egatl del Papa Adriano , a col VI ài Oriente . Egli iDtrodolTc degli Ac, Imperiture Bifilio avcj faiio ren. euliiori che puhblicaror.o i prti.fi dere grandi 01, uri n i loro ir,§gl-Tano It dojSlUnu . Ilo Principe prcie di Ina mano le Fmaluieiiic fece proiiuiir.iatc uiu Sen- Leucre del Papa, eie baciò i aven- ienz.a di dcpoftiiuii: comro quello do poi abbtacciaio Legati, li pre- fapi « e di fcomuiilca contro «ju:U gi) a InterclTarri a rilt.ibilire la pa« ti, che comuiuchcranno : on lui . ce della Chisfa . Dietro a loro c'e» Fece poi iotiulcrivere cmcfti pretcli rano Donato, e Sttf.ii)o Vc(covi , Atti da veiituii Vcico.'l , ag^iu!igi.'ii> e il Diacono Marinai poi S. Igna* Movi intorno > iriilie rorcntlviii zio , Patriarca di Cultancinopoli , e Dopo pii'atipiif cosi ardita non i Legati del Patria'chl di Antio- ferbì) egli piA niiiurc col S^rto i'». chia, e di Geruf^lcnime . Si fecero ite . Per far entrare n-I fiio patti- prima entrare i Vdcovi , che erane to p]i Orientali, feri/Te un» Lette, Itati perlegulriti da Foiio ; erano ra circol.re piena di (Ma^, nella al numero di dodici i e dilTèro loro, qual( ofava accufarc .iperianimce di che riputavano fclicl/ISmi di aver errore tutta la Chitfa Latina . So- fuITcrio per difefa della iniincenia pirà di che egli 2 ben fatto di uITcr- opprcfia. Si leffert) L Lettere del Pa- vare , che poilo non ha fatto {]ucft' pa all'Imperatore, e al Patriarca < accufa fé non dopo la Tua condan- fi Icffere le Proccnre del Legati di na j iniperciocchc l' addizione Filio- Oriente , e la ForniuLi di unioiu: , Ìue al Sinibolo , e l'altre pratiche che quelli del Papa, aveano jwr- 1 cui fa egli un delitto ai Latini tata . , non erano allora nuove. Ma dacchi! IL SijJ. I Vefcovl , i Preti, e I Bafilio fu folo Imperatore dopo la Diaconi , che irano caduil lulla ptr>, morte di Maiftlc , f.accii» Fot o leriiiione diFoiio, fi prcfentaroiio, dalla Sede Coltaniino|>olilana , e «i e tcillmono il loro dolore . LI- rilUbil'i li Patriarca Ignazio. pofcro i nuli, che aveano dovuto COSTANTINOPOLI ( C. di ) I' foffrlre , dìceinlo : ,, ci caricavano anno L'Iniperaior Bafilloaven. ,, di catene , e di ceppi di ferr i , e ilo richiamate S. Ignatlo la Dome' ,, dopo molti giorni ne fì dava del Dica ij. Novembre, Téilo fu dc|n< ,, fìei;o per cibo ; molti di noi fo> fto in outrto Concilio tenuto poco „ no (tati imprigionati in circerl temp'j dupu, e mandato in cfiliu . „ ofcure ed Infette ; altri furono COSTANTINOPOLI ( C. di ) T „ condannati a fegar mamii , e per. an. E69. Vili. Generale Tutto Adria- „ coTi a colpi di fpada " . Si fe» no IL Papa, e l'Iniperator BaOlioi cero entrare I Sacerdoti ordinati da cominciti li Ottobre, e fini al> Metodio , e da Ig4ia7.io , che do» Il 18. Febbraio 87^. S. Ignatlu , e manda?ano di elTisre ricevuti a pe- l'ImperKor B^fìlio , avendo giudi- ni tenia ; erano nndici . Furono ritta- cato ncceirarifTimo II convocare un bilit) nel loro pollo dopo aver loro Concilio per rimediare al mali fat- impollo una foddisfazione . ti da Folio , l'crifTcroal Papa Adria- 111. e IV. Sfjf Dopo alcune dif. no , che era l'ucceduro a Niccoli) , pure, 0 fecero entrate Tcofilo e 'fic- per concorrere cmi eflì in quella im- carla , che didcro , che coniunicav.i- prefa . Adriano , fecondando con te> no con Fozio , e lor fi fecero niul- lo il loro dffcgno, invib a Coftan- te qucllioni • I Legati di Oriente In- tinopoll tre Legati con due Lette- terrogati , differo , che non aveaiv> re. Si fii'it) il giorno della tenuta mal ricevuto Folio nella Chiefa iì del Concilio AHtiochla : che non gli iveano man- Se ne fece 1' apertura alli Ot> date Lettere di Comunicazione , e tobre nella Chiela di S. Sofìa , che non ne aveano ricevuto da lui, J. SfS' Nel pitmo pollo e'ei-t imi», quante i da if la preceduiire, . Fu iin|iofti peniienia di 'oieftiar/a Fmii' ".ff iio di of» ai falfi Tjflitnoii j , coi l' Iinperator icrvare un |^rofoi Scriin.r,! ìnttrrog.irom> i^oeJli, la cui >|'pM •i:ilio c ad Ignazio va egli f.ir a perlone , coui'crancin r«r effire iinm. l'o all.i Comunione carichi di famiglia . L" Imperatore Laica,' ma 'fli non diidj che dcl> non fi tiovti a qucrta ScfToue , ma le rirpofle Inconcludenti , e mefco- vi fi vide per la prima volta il Le- 1>te di falfe 3||Ii. ::iionI di paflì gato del Patriirca di Aiit ochla. A Ih Scrltiura; che p«r{» lo fecero X, ed ultima S// L' lm|'irator Ba- ritirare filro vi fi iroiJ) col Ilio Figliuol V!. Stg. L' Imperator Bifilio »i «oilamino, e venti Pairlij , 1 tre afpnetie , e occnpb il primo Scpe'o. Anibafciidnri di Luigi Imperainr di SI fceró Civrar d'ordin fuo i Ve. lulia e di Francia , e cjuelli di Mi- f ovl del Partito di Folio, dei qua- chele Re di Bulgaria . J Vcfcov» li (ì confutarono le ol'Uciloni , e 1' erano al numero di cento . Vi fi Iniltritore gli '.forib a rinuniiare apptovaruno 1 Sette Concili Gene- allo Scif'na Mot I di oiiei Vc:% tefici Niccolò , e Adri.ino . Si Icffe- VII. 5r/r. Forio con:pjrve . Fu ro ventifTcìie Canoni, che erano Ita- Icfto un Moni,Olio ad tiro e ai fiiol li fatti nel Concilio , la maggior Finipiani, inr eforiarn li fotte pe- parte dei quali>eraiio centra Foiie . ni di aiiuenia a fo toicrivcrfi al Si pubblici) la definizione di Fede giudizio del ConriHo Fozio non del CoiicUio. Quella definizione con- liifTe altto, (e non .he c|>ll non a> ti, ne un'ampia confcflìone di Fede ve» niente da filpondcre a delle ca. con anatema contro gli Eretici , par- lunnie ticolarmente. Monottliti , e Icunocla- Vlir. lliStff. I Si fecero rtcar . I FadrI del Concilio manifelta- in mciio d'ordine dell' Imperatore, rono il loro, conlenfo con replicate tutte le promiffe che Folio »vea acclamazioni ., elsctc dil Cifro, e dai Secolari di I tre Legati del tajia fottofcrif. ogni condltiwie gli Ani del Con- (ero i primi : dipoi il Patriarca I-, cilio i- litro S. Igna7io gnazio; ind; Ciufeppe, e I libri , Legato iH fabbricati contro il Papa Niccclò o Alrlundria, , Tommafo Arclvefcoro furon pittati in un brapglere accti'o di Tiro, rapprefcntanie la Sede d| nel mezTO di.ll' AlTeniblea z. Si Antiochia. beante , ed E'ia Legato di fcoprirono tutte le furberie di Fo- Cierufalemnie ; in apprcffo l'impera- rio, e rutti maneggi onde nvea tore , e Co'iiniiiio e Ltonc due fuvii , celi tentato di fcparar la CViIefa di Figlinoli ; finalmente 1 Vcfcovl al Oriente da tjuelia d' 0,cldentrciuio Ve- umilia , e curii i VcfcuvI applaudi, fcovo in (]Ucl O)iicilio i (icclifi que- rono a qnclti encnnj. Finalmente lli foli ce^'o Ci iroraroiìo, confa- nelle .icclaina/.'oni fi nomini» Folio J5r.itl dai Patriarchi precedenti. pi ima del P.ipa . Del rlnuncn'e , Analtif^o pori?i a II. S<'jf. 17. Novembre . Si IcITd Koiiii la copia li.glj Aiti di <]Ui.'lh> la [.ctieia del Papa aìV Iiiiperatorf Concilio, e fjli prefeiub a Papa A. ferina in Greco , ina alurata in driano , che jinpcgiiò lo Oelfo Ana- rucii i luoghi poco favorevoli a Fo' ftifio a tradurli parola per parola . zio, (ciiia che I ire Lepati vi trn» La (;iial verftoiic i la fola ciie noi valkiu che replicare; quinci fufop- abbiamo d:gli Atti di ijueUo Con- prclTò l'ordin del P-ipa , il qual co- cilio, almtiio Intera; iin|)crciotcliè mandava, che Fuzio diiiundafie per* gli Alti Greci (}ani|iat! altro non fo- dono. 11 Concilio di,c, i he riceve- no che un Compendio. vi la Lettera del Pupa ruaiitn alla COST-^NriNOPOLI ( C. di) union* con Fozio , nia non quanto l'anno S-^i- ( (Mo Vili ) raunatu alla pretefa del Pr.pa (opra la Bul- III forza degl' intrighi di Folio . garia . Fu letta la Lettera del Pi- Quello uoni inalv.ij;ia avca ^uml^- pa .1 Foz'O , ma con d^llc altera- guato di nuovo coi fuol inlfitj la lioiii notabili , perchè vi era llaio grazi.i dell'Imperatore Bafilio , per fnpprefio cib che 11 Papa dicea , che ordii! del «juilc era egli (lato d.p- Fuiio duvca cuniul arlo prima di princlj'io mandilo in efliio , dote riemrare nella S'de di Coftaniino. pafib oic'anni j e col favore diqne» poli ,c dimandar pcrdunu in pien Con- fio Imperatore avea rlprtri la Sede cilio. I Vefcovi , rifpondciido alle «ii Colbiiiinopoli . Allur. fi appllif) quillionl del Cir.lliul Vietra , didcru, egli a fiuadagn.ire la ni^^gior yitte the non c'era Hata vIoIciim per par- dei Vcfcovì, altri con doni, altri te di F'otIo, nel fuo nuovo ingref» con miiisccir . In fine venne a capo fi> fulla Sede di ri.dan: Inopoll i e di farfi ricoiiofccrc per Patriarca che il tutto era pnlfato con quiete legittimo dal Pontefice G'ovannl e tranquillità . Dipoi fece anche VlIJ. Per coprire con qu.il.he oni- Follo la fua apologia , dicendo tra %r« di cqai:à tu:ca quella tr.wia di l'altre cofe , clic fO;nro l'ua voglia furberie "e d'inipollure , coiivocb c- era egli afccfo folla S de , e che ^i it Concilio di cui partiamo, c avei Iparfo di moire lagiinic ; che lo r^ndctre piti iiuineroio che fu l'Imperatore aveapli fatto rc'Hlicate (lollìbile; vi regoli) tutte le operi, Kdnz.; per obbllgirlo a rlmuntare in iioni fecondo le fue \'i(le, e f..rc quella Slide ; il Cuiicllio fti;eglunfe > entrare nei fuoi lotertdi I Lcmtl Colt è, Furon l ite le Lettere del del Papa, e iiuelll del Patriarchi di Patriarchi di Oriente all'Imperatore Oriente. Vi fi irovarooo irecentot- e a Folio. Olitila del PatrUrca di tanta Vefcovi Al;llandiii dava ^'ran lodi all' ulti- I. Stff. Folla vi prcfedccte • Il mo . Qu.11,1 di-1 Patri.irra di Ge- Cardinal Pietra , Legato del Papa , riilalcinnii conieiieva le llcfT,: cofe , fece i comi:!lineiirl di Giovanni Vili, e tendeva a rlcouofcef Folio ptt al Concilio, e dilfe che il Papa vo.> legittimo Paitiirca di ColUn' inope lev.» tener Fotio per fuo Fratello . lì. Tniii. IX. C.otic.p. m.M,^. B.1- Pof il A'ì ri'nire | doni niludadjili lui. Miai. p. 1, J. dil Papi, 'iu-raria Vel".o»o di < "Uri rujiiii a ciò die rif. cilio di Nicta ., guirdar* Folio . Si Icflc Ij lUiu- A\U f.iie dv;gll At'i pubblicati tione clic il PiiiJ Giovanni .ivea dal Sig, Fl:ury , vi fi legge una dita ai Legati . Do('o la Lcf.ura Lettera di Giovanni Papa , nella1 d. Il' Artlcolj, che abrogava i Culi- quale fa incendere eh i..ranieiitc , che cilj tciiuii da Fotio , il Concilio l.i Chiefa Romana non avca aniora dlff.- ; Noi abLi iii rigc;ra;o , e ag;;lui:co Filiojut a! Simbolo; mei. aiiatcìnatiii-to ciuci l'rctclo (.d:kI- te con Giuda rulum , clic hanno lio quinto aj'll tffoui ( era quello avniii ard'incii o di farlo: ma fog- dall' anno ttg. i hc è 1" oliavo Gc- giunge , clic non fi d-e obUigare ncf. ntralj j ed il )-ri.rcnte ne i iene il luo- luno al.ilclatlo. Ma i uno quello |)u- go anche r'^^'o tutti i Greci SvK- trehbctrur falfifTinio, cITcndo (laip niailci ) riunendoci al Patriirra Fo. (tri;io folto {Il occhi di poiio , e Lio. Pof.ia il Con.ilio e i Ltgaci forfè dallo ikf-o l oiio , a cui l'ini- lodatoiiTi inol'O a vivendi . poltura, e la nicnzngni nnlli coda-' IV. SejJ Si Uff; l.i Lettera del va. Vedi il Conriliu di Kuina dell' Pjtiiifc.i di Aniio. hi.i a Folio , che anno 879- L' litiprraiore fofcrlfle al 'ncfn,:v.i in l'uliaiiza le (Icfie cole , Concilio di Roma fulla propolìtiO' ne le prccedeiitl . Il Contillo 1' aji- ne, che n: f.:i;e Fotio, che fu ac- |jrov6 , e dllfc : Noi ra|>i>iani bc. cetta ai Legati 1. ,, nlltiiiio, L*he le Sedi di Oriente VII. e ultima Stjf Tu riletta la , avcano fciinire ricon(jfciuto Fo- CoiifcITione di fede :i favore di quel- ,, ZIO Si tonvti iie degli Artico- li che non avc.'tiJ afTilliio alla Sef- Ir di r'On'onj, che erai;o ut niiiii.ro lion; precedente . liì clnrue . Il primo tirguarJ< I; Del tiniancnie l' iniquiià non trion- Jjlgaria , fopra la (j'ialc non (i fj. fo fino alla fine . Dopo la n otte nriFuii legoliinemo 1'. Il icroiido dell' Imi'irator Bafilio nel JSCi., ' : Or^in-izloiie dei L;i!(i . Il ictìo Iiniieraior Leone VI. fo)''aniioniato % lutava di trar da un' altra Ckiifa il Filofofo , che era perfcttsmente il Patriarca di ColtantMiopull . Il ben. illruito , fece ic.cciar Folio cuarto portava la ^oiid.imia dei fol- dalli Sede di roftsnt1no|'oli , e lo lili iriinil contro Fuzi» lopra di niindt) in efilio n.l; Mon«;tcro degli che furoii lutrl d'accoido. Arm-.ni , dove quel fanmfo Pcnur- V. Sef Vi li decife , eh» fi ter. bator dell.i Chicfa morì quale he tem- rilibe per iiliimo Concilio Ecumeni- po dopo n il fccondii Nicetio, tenuto fono COSTANTl.N'OPOII f C. di ) r Il Pipa /^drlai.o , e il Puri. tei Ta- an. 1140. Vi lì condann tuiio gH tj'io. SI f.'re'u ilciiiii Ctiioiiì, e fi Scritti di Ciilt.Mi.Mio C rlfo'ualo, mor- >^mic alle l'ot. i itioni . I Lej;ail foc to rima , ionie tjuelli che etaii9i pie- •ofcrliiero i ! finii i dichiararono c he ni non folnmmte di nttviià , e di I ijevcvaiio Foiio , colie Pairiir>-a ftiavagaiuc , ma di Enfi»; ni.m'fe- Icfilulno; che rigctiavano II Con- Ite, e ptlncipain.eii'c di quelle dr. cilio icnuio conira di lui a Cuilin- gli Entufi-ifti . e dii Eof cmill tinupoli ; e che le alcuni Sclfma- COSI^^NTINOPOLI ( C. di ) r liei fi alloni.maflcro ancora da Fo» au 114?. li I». Agallo, tenuto dil i lo , loro Paftorc , (are hl ono fi omn. Piitriirca Michele Ofiita , lui P.i. iilcail (inattantochè rliotnnffcro alU ligio loi^iai o , contro du.- preteri Comunione . Vel'iovi, le cui Ordiiiaiicmi fané VI. Sr/y. L' Imprtaior BafiIioU d.it lolo Mctropolli.iiio , fuiono di- fu prtfcnte . Si ptopofe di eleggi re c'nlarate ijulle : furon anche coiiH.ìn. per prof-ifione di fede quelli del Ila^^, perchè erano della Sena dil (oncilio Niceno ; e qiulln affine di Bogomili . I.fo .lllitt. Coj:fl. L. li. ton'l.tiunrc la a'Jdidiinc Filiuque c., n. p. 6-1. . . , ilo t Ò t 6 COSTANTINOPOLI ^ C. di ) fi l'olle dimandati la li«niiiaione à\ l>> il. Febbraio. Nifo- to il di ddli Pcnic- ode . ne vi fu condannalo per aver decid COSTANTlNOrOI.!( C.dì )I'an, tra l'altre cofe , anatemi al IJiodc- 27; iiuir.: , come la^ioglicfi dalla gli Ebrei. Fu poi rìnchiufo c teiìb Lettera del "atriafca Giovanni Vec« nel luo ritiro iforiato per cucio il co al Papa GiO'uini XXI. Vi fece Patriarcato di Michele Ofelia. M (ma profelTionr di f^de Caitoliciflì» f. fgt. ma, ricunol'ctndo i fette Sacraiiienii, COSTANTINOPOLI ( C. u è in» fillata dal)( la quiKir- Bl3(|Ucrncs , dove leiupre folt:iine , mondo a tener uu Consilio Genera» che fecondo ! Padri, fi poteva di- le Egli ave* biipgnu di quello Prin» re , che lo Siiiriio Santo procede cipc per dlfciidMfi da L.isdlslao Re djl l'adre , c dal FigliuSlo , c con di Na\'oli , che avcalo obbligato a ijiiclla Fede mot! incfillo . Putkym, ufcir di Roma pts..iplto(amrnte i. 1 c. /. 11 Papa nella lui Bolla di Convo- COSTANTINOPOLI f C. di Gi- cazione del Concilio, al quale invi- anna alli 17. Maggio , ( 11011 tti tntt.i Li Criltl.inità , ùrinc Let. ricoiioCciu^u } conipolto Tolaniente tcri particolari io tutti i Regni, e dei Veicovi di Tr.icia raunati per in tutti gli Stati di fna obbedJcn» ordine dell' Imper.ittlre Giovanni Can- za . Vi rappreCtntb , che AlefTandtt» tacOLCKO per acchetare iI torbidi V. £uo predecclTote , non .Tvcndò po ilcil.i Grecia , eccitati da Gregoiio turo terminar la Riforma della Chio- Parlanias Capo de'Quìetifti, del .Mojt ta nel Concilio di Pif.i , lo a*ea ri* le Athos. Cortul diceva, che cogli nieffb alla profliim primavera ; che occhi del corpo vedeva redcnia Di. riinpcrador Sigifmondo ed c^Il eri' vinajch'clli cri app.nrfa a niul:i no convenuti delia Citta di Coftaif Santi , (Oni'a dire , ai Martiri n«lla ta per luogti del ConciìiO. E Infar- perfecUtioilc ; che gli Apportoli I.i ti fi portò egli a Coftania al 2k'. di videro fui Tabore nella Tras/igii- Ottobre del 1414. tarìonc \ che <|ucllo rpl-ndore tra Q^uefta Cittii R trovi piena di ^o' lo IkcITo Dio, e che i San^l poteva- polo In guifa , che vi fi contarono no ved^-rla cogli occhi del corpo , fino a trentamila cavalli; dal che fi La Doiirin.l di Palam.is fu appro- pub giudicare della quantità delle v.ita dal Concilio , e fu impolu) li. perfone i Giovanni Ha» porioffi a telai 1 ai Cattolici , tra i quali i due Lortanza munito di Un Salvocondoi* Veicovi d'Efefo , e dì Ceno furon tu dell' Iniperat or Sigirniondo . deporti, c IpOfliaii delle divjfc del- L'apertura del Concilio fi fece a la lor Dipiiita . Si fecero quattro li 5. Nvocmhre , e la prima Scflio- Strtioni. tiitrph. Creg. I, it. c. J. ne fi tenne alli fedicì . 11 Papa vi Ca»ta[uz. 4. c. IN prefedctte, e reciib unDifcotfo . VI COSTANTINO' OLI ( C. di ) 1' fu letta la Bolla di Convocazione « a*. 14^8. in circa ( non riconofciu- e furonvi eletti pli Ufliilali del Con* 10 ). Fu cenuio cuiiiro U rionluiie ciiio.ciof dicci NoiaJ, un Cuftode de' Greci col Latini fatta a Firen- del Concilio, gli Uditori di Roca , le . Vi fu depofto Gregorio Patriar- »)uattro Avvocati, due Proniotoii , ca di Codantiiiopall , ed in fua ve- o fia Procrurator! , e quattro M.ie- ce l'ortituiui Ataiiafio in prefeniade' Uri di Clrinitiiiie . Vi fu letto un Patriarchi d' Aleflandria , d' Antio- Canone del X) Concilio dì Toledo'; chl.i , e di Gerufalenime • tenuto fotiu il Papa Adeodato l'an. COSTANZ.^ ( C. di ) l'anno IJ94. (7; che fpiega la gravità , colta mila Settimana Santa da Gebeardo quale fi deve Ognun governare in Vcfcovo di Coftaiiia . Legato del fìffiiic adunanre . Pap.i in Alleniagna . Vi fi rinnoib Neil' intervallo della prima Seffio» la pruibliioiR- di afcoli;ir; 1' VtBi'O ne alla feconda fu carcerato Giovaa* celebrato da' Preti Simoniaci, o in- ni Hus per com.indo del Papa , atl roiitineni! . Vi fi filTaroiin le quac- onta del fuQ Salvocoiidotto , e iitiblicaiiiL'irc , che doveaTi coniu- auioritzaio da tutto il Co,icilolo l'ofo le dae Spe- In una ili qucKe ( 'ingre^aciuni iì zie ; che "ti Sacramento dell' Alta, prefciiiti una 'lift.i di astute gravi). le II pine rcfta paiK do| o la Con- finte tonno il Papi , e furono a lui iairaiioiic j che I Prjii in j^ccito iUdriii.i'I Deputa i pir indurlo a rU mortale non pofToiio ainmiiiidrare i nuniìjie da si il l'o.i. iticaio . Egli Sacr^ni.iiti j -hr p;l contrarlo at> rifpofc , che lo avrebbe\ faiio,ic farlo ognaiio rirciiJo In i'laiodicr<- gli al ri due Contendenti faccfier lo tlajche pel nome di Chjcf» , i. jii lleffo ; ina diffeti di giorno in gior- bifo^na, intendere il Papa , iiù il no ad cfibire uiia formola chi.ira e Clero i che la Chi;fj non pub pof- preci fa di fu a ce filone . In tiuelloniei. (edere leni temporali ; e clic i Si- i.> I D'pntsti della Uiiiverfiià di giiurl Secolari po0bno rpo^llarncla ; Parigi arrivaioiio a Codaiua , e/Teii. e furono eletti Coiiiniilfar j per illi- done < apo il celebre Gerì One , Cau- fuìre il fuo proccfli) celliere di quella Univcrrita , e iu- Nello IteHo intervallo , motti Sl- fienic Ambafciatore del Re Carlo VI. pnori , tanto Erclefiiftici , che Seco- li. Stff'ttit . 11 Pipa vi reciiftnni lari arrivanino a Coft.inii ; tra c!i fgrtnola, preci fa , culli quale giura, alcri II celebre Plr.ro DiìMi , Car. va di rinunziare il Pontificalo, fc dlnaìe di Cimbray. L' Iiiii'cruor Si- la fua deiv.lffione poteva c'.iinpuer girniundo vi arrivb alli 14. Diceni. lo Scifma : qu.il forn.ola era fbti tre ; e il giorno dopo aJTiftettc in didefa da tre Natloni del Concilio , iibits di Oiacons alla Mcila , cele- Ma ficcooie in una Ciingrcgailone, brata pon:lficalin-nte dil Papi . e cbe fi tenne in api rcfìo , lu propo- vi cantò il Vangelo della prima Mcf- Ilo di dar un Papa alla Chieia 1 fa del giorno di Natale, Giovanni XXI li. effendofi travvelli- Nel mcfe di Febbrijo rlderfi ar> to da pofligllone ufcì fcgrf tameiiie rivar Diputati di Benedetto , e di di Coftania , c (i rititb a Schefufa. Gfcguri'j, che aveano cagionato lo L' Imperaiore vedendo il torbido , Scldni , e che erjno Rul fpiigllati che la 'fuga del Papa avta csg'o- di o^ni dlinUà nei Con.ilio di Pi. na;o , dichiaib clic il ritiro di Gio» fa, e diohiirati Srifnuiid e nemici vanni XXllI. non impediva il Con- della Chief» . Si tennero molte Con- cilio di attendere alla riunione dtlU grcguion! , e furon prefe mifure per Chiefa. Gerfone , di con.-erto co!h obbligare il Papa Giovanni XXUl. altre Nazioni fece un DHeorfo ftt a dimettere il Pontificato a cagione iltabilirc la fupcriiirilà del Coiuiliu «fei (uoi viij perfonjli . Fu rii'oluto fopra II Papa . di opinar per Nazioni, e fi divifc Quello Di fcorfo fu l'origine della Il Con.ilio in quatro Nirloiii ; cioè quillioiie , che fu vlva'i.eitte allora di Italia , di Francia , di Allcmagii.i agitata, (e il Concilio fia o no fo- t d' Inghilterra. Si iIcCc un certo pra il Papa . Gerfo.ic provf» , che iiuin:;ro di Deputati di ogni Nazio- la Chiefa, ovvcr il (un^ilio ha po- ne . Qojftl Deputati aveano alla tc- tuto, e puì) in parecchi cafi , r:ui. fti un PrcfiJcnte, che fi c'.inbiava iiirfi fcnia efprcllò confciifo , ower ogni in. (e; c ogni D:putaiioiie avea conniido del P.ipa , quand* »"ihe i Cuoi Pro.-curitori e No-aj . Ojnl fi)ri'ei;Ii (tato cannniiani -me el-'tto, Naiioiic nun.ivafi da s2 per delibc. e vlvctlc regol armente . Ot qUiUi rare delle cote , che duve.inu tlfcr fono, fecondo il citato Autor* ; Se H portate al Concilio. Quin-lo erano Papa cITendo arcufaio , e tratto in convcnu;! foprj quilch.- AriicnI'i , caufa per afioliare la Chieia , ricu.. prgdustvafi »d un* AlTcriible-i d-ll; fa oftina«iii<-ii'.» di rauaarto . >f Q.a- . C O iif nulla IV. SefTione, e furo» vati unaniiiieihcntc iielL it.l- , come I Decrcii dell'altre il Pa(>a noli voglia convocare. Que- L' A(ie;uLlca del Clero di Fran- llo Difcorlo contiene ilo'lici pro|l.ille (juali e: che quattro celcbii Articoli , che Itele, , 1.1 Chic la non iia mcizo j'ifi efii:ace Kie una die Inauiio >e netta, e pre- per tiloriiiarc fsUcli^ in luae le lue (ila della Dj;ti ina della Cl.iel.i Cil- |i.irii , quanto la Coailna quelli, che louo appr( vati della San- le £ (iccto : I Che il prcl'eii.c Con- ta Sede A| )'olIulcr (]ual. fuione ril'guarda l'nlaiKcvte il tempo che caula ragionevole, e approvata dello Sciiniaj poiché l'uron elGcnn. dal Condilo. 4. Che tutte le tr.as- feimail in Barilea , e dopo la eltii:. luioni d;i Prcliti |rivJiio.ii de! Zioiic dello, Seiluia . B.neriz.) ce. fatte da i^ucffo Fu coiicliiufo in (juefta , Sellìone , dopo il Tuo ritiro, faraimu di inun che l' Imperatore poirebLe tar arre- valore . nare chiunque volede partir di Co* IV. Seffone . Vi aflifteitc l'impe- Itaiua in ahiiu nwniìio. raturc . 11 Cardinal di t-iorenza vi VI. Sef e ftg Li 17. A):rlle . lefle gli ariKoli, fopra 1 r^u^li ì P... L' liiipcraior vi atridettc. l'u fatto dri del Co i. ilio erano rniialti d' ac- intimare al Papa Ciovarriii XXlU. cordo. Il D-vr.iu pj!*! riniarcnc-u> di portai fi al Concilio j owcr di lo cOMiieoe : che il detto Co.iclio pubblicar una Bulla, colla quale di« di CuUanu , l.gittiinanuiite nduii.>a> ehiar„fie di non cfier pii'i Papa j ni} in luinie dello Spirito S tru dil'epiio , che di tener a bada il lumie, ha ricevuto imniediatanicn- Concilio. Atltira i P^dri rifolveiic. ic da Gelucrllio 1111 potere , al qua. ro di pru.etiei e cutiiro di lui, cnnic le ofiii perfonaidi i|ualunc|ue Itato centra uno Seil'naiieo , e un' Eretico c dii; ii;a, anche Capale , è ublii^a* Notorio . l'uron lette le Lettere della la a uiiMdire in clh che rif,'iiir(la (liiivetliià di Parigi agli (tefli fuoi la Fede, la eltirpaLionc dello sùl- XJeputati al Concilio c all'Impera» nu , e la riforma della Chiela nel tote, nelle quali eforiava gli uni e fuo Ca)>o e nelle fue luembra gli altri a ptol'eguir l'aifarc della u-< V. Sripoat . Fr|m» Aprile. Vi Ti iiionc ad onta dell' alTcnLa del Papa . rilcffctu gii Articoli , che t' erano Neil' Intervallo tra la feda e U H Ut- . . »u co C O fettiiiii Seffo'ic , vi I crono delle dif. fpaiio di nove giorni, per giuftifi« l'Ute tra i Ttoloji foprj Is nianie- carfi dall' accufa di Ercfia , di bcif- r.i , onde il Decreto di condanna de- nia , di Simonia, e di pili alti i enor- gli Ariitoli d! Viclctfo dovca cffcre mi ci litti i alirimenti che fi pioce- i;oncr|JUio 7>-1ulii volcv.iDO , clic derebVie lontro di lui. E qui fi de- ()uegli Atricoli folTiiio condannati in ve oflervare , che Giovanni XXlll. nome de' Par;: , i oli' approvazione fniigeudodi Qiftania fi ritirò a Schj. del Concilin ; al.ri pretendevano tuia, i di là a LaufTcniburgu ; poi a che baltafie nuniinar il Concilio Fliburpo, nella Brisgovia ; indi a fenia far nienrtonc del Papa . Pietro Btii'ac , di la a Noveiiiburgo , e poi Uailli , Cardinal di Canibray , fu f itornh a Brifac . Si irauti anche in del Iccondo parere, e (:n d' a.'Iora ci quella Sdfriunc dell' aliare di Girola- ronipoU- una Memoria | er appoggia- lini da Praga . le il fno pareri!. Vi Toilcnne con Vili Seij. .'illi 4. Maggio. Si prò- fode ragioni , che era un' criore cedeiie alla condanna d.'gli, errori di ami uii'trefia il prercnJerc, come VicleiTo, contenuti in quarantacin- fanno gli arvcffarj, che il ("onci, que Articoli o proiiofitionl . che e- lio non abbia autorità da ii , ma ranu già fiate cenfiirare d^lle Uni- Tnlamcnte dal Papa che ne i ii Ca- vcrli'i di P.iri>!l e di Praga Una po , perchè da qn fto ne fcguircb. gr.in parte (olio !c (teffe , che quelle bc, che il Concilio d! Pifi non a vrcb. Ji Giovmiii Hu'i , tintile nella pri. he avuta nelTona auioriia , non cl'- ma Scfrioiic. Si cond.iiniarono uni Celido fiato cnnvociio da ncffun P.i- gli Articoli come pur tutii i Libri jia , e che in coiil'oguciira Giovanni di ViclefTo, in generile, e in parti- XXIII. farebbe Hi omalclcifo poi- colare. Neil' inicrvallo tra l.io-t.iva, ché farebbe fn.tcduio ad AU.ffan- e la nona Scftione Giovanni SX'II. dro V eletto da quel Concilio fu arrelbto prigione a Frib'.:rgo , in I. Che quel Con. ilio tm Jcfmio è graii/ dille milure prefc dal Ouci (lato evidcnteineiite l'n erlorc al Pa. di Aiillrii , di concerto coli' Impera- pa , poi' he ne ha dcpoffi due; e lo tore , col quale avea egli fatta la li'.'ffo pub fare qualunque altro Con- pace i-ilio Generale; d i che epii lonclu- IX Self, illl ij Maggio. Si ri- dc , cffer un' opinione evìdcnicnien- gciib la Proiofizioue di Giovanni ic falfa II pre elidere , che non vi XXlll. colla qujir egli cl'-ggeva tre lia li ri che il P.ip» , ( he abbia di- Ciardiiull , 1 he companlf io si Con» ritto di d cidcr:- in un Concilio , e cillo, e rifpondrffcro He acciifi pru- che il Con ilio non abbia altro di- no(t- contro di lui. Furoneletti due ritto , eh di ( onfigliare ; che il Pa- fard Hall e cinque PreLiii^ i quali p.i puh l'on feeuire il parere , o la chianiafrrro il Papa per tre volte al- d. libcniioiic del ' oncillo , I.iddove la porta d.IIa Chiefa , e ficcome lia ne; ; darlo (Inrfene all' o| inion quegli non comparve; fi flc'e l'At» del ParM quand'anche foT"- oppo- to di qucft.i ( itaiionc . Dopo que-. Ita .1 quelli di 'Ulto il Coi ni Ilo; e lli Seflìone fi raun 'uno i P'dri per per inoftr. rc li f^Ifità d> qu ft- opi- udire le di'pofitioni dei tcflimon/ cou- nione, epll fo(fi-nne , che la Chic- tro di lui . Die. i ve ne comparve- fa nniverfale, e per (onfepnen7,a 11 ro , ira i quali vi furono dei Vi"fto» Con. Ilio he la ripprefcn a ha rlc- vi, degli Abati, e dei Dnttorl vu'O da G fu riflo e non d i P j)a X. Stff li 14 M.ig; io I Coni- il privilegio di non .rrar nella le- niiffirj diedero rigpuagli ^ d-lla De- de : privilegio he il Papa non l'ofi io e dei leftimuiij, Dopo nuove ha , potendo etili errare . Cffori citati»')! a Giovanni XXIII., fatte Opf Tom. Mn p 95 le tre proclamarioni , e non veden-VI' Seg ! Mip&io. Fu i i. dolo ' omp rire , Il Cunclllu lo di» tato Giovanni XXIII a omp-'lr i chiaro reo, c convinto di avere (,aii- in pcrfoiia , coi luoi adcreiiii ncllu d.>leziita la Chiefa coi fuoi privi co* . c o CO >i roSumi.- >Hi aver «4eri.itaio imbbli. di qualche altra nccclTità , animcfTa campii» I l SinioiHa , vcml:ndo i H:- e accordata l'ecuiido il diritto c dal» itcfiij; c come i«le lo fofpefi da mi. la Chiefa . te le funiioni del Papato , c d.i 1. Che quintuncjus nella primiii. i|uiluiiu e nia in pien Concilio noli ne furono lutto il fango? di Gcincnllo è con- I tti, che l'oli cinquanta. Si I.Htro tenuto veiani.iue fono la ipciie del f iljinentc ((Uclli , che rifgu.irJjv^. panr . Il | :o la Simonia d^I Papa , la Tua vi- irodoito dilla Chicfa , deve edere ta mondana , le fiic vefraz.ioni , i rif;5n irdato , come una Legge, cui Cboì falli giur. fopra f]ncllo di Giovanni Piccino In. ti, o co Illudo d.i chicche (Ti». torno le uove Propofiiinni , dfllc XVI. Ueffioae . Si clefl:ro Dcpun- taialì II Ke di Fran ia C.rlo VI. ti p.r a.-compagiiare I' Imperatole folle. itava la condanna, . che volle andir in Provenza a con- «Te ne tenne una ncll* ffare diCi- ferire col Re di Arragona , aiticca- rla' fua oiHm-, della Sede A]>poltolica . tcJia , tu per fcnicnia dclCoiiiilio, XIX. Stjf:oat . Si fece fare a G:- dichiarato Frctìcn . ricadute . Ko- lolitno da Piaga una ritraitazionc niunicato , e anatcnntiijato . Pofcia drpli /\riicoli di Vi<;I.Ho, c diGiu- fu confeRiiato ni br.;ccio ftcolarc , v innl Hus . che Io fer<- fogglacerc alU foric di XX. Si'lfioìtt. Vi fi tratit» della Giovanni Hus . Comrovt rlia ira il Vedovo di Trcii. X.XII. StUteut . Ai 15. di Oi'o- IO e il Duca Fcdi.ri.0 di Aulirla , bre , tenuta per unire gli Arrapo, che <ciii . JICuu. volevano riconofcere II Concilio pti- cillo rcurd!) al Vcfcovo un Mori, n:i di avello convocato cplino Certi , torlo Clic fulminava pena di Iroimi. non fi fecero le cirimonie ordinarle, Mica t^ntro coloro, che rltciKlT>ni fe non dappoiché l'unione e h lon- i licni di (jnci Vcfcovo l)o|"> qu voca/.;o::c furono fatte . Si ordirò llII XXIV. Seffoite . Si clct» B.-iiedecto avcano indotti a venir a CoHanta . a loiupirire al Concilio nello fpiiio Valltolcti, Donieiiicanu , vi fece mi di dui; iiicfi e dieci giorni Difi. orlo forra li rlfurnia della Chiv-» XXV. Stjfioae Si ricevettero nel fa ; nel quale. egli efpofc con una Concilio gli Invilii del Come di libertà fot prendente i difurdini del Foix . Clero, e priiU ipalinente la Sinioiiia . XXVI. Stjfoiie . Si ri.-eveitefo £(} XXXVl ^rjj li. Luglio. Fu ci- Aniijafi illori dri Re di Navarr.i tato di nuoto Pier di luna per , (cn- cu'L- ftclfe fornullià degli ahri. tir plonuiiiijte contro di lui la fua XXVll i,tlf,c>if . Al:l i Fcl>; ra. fjiitcnza dc6nitlva . jj 1417. I.' Inn'eratore , che er i di XXXVll. Sijf 16. Luglio. Vi fi ritorno, vi altilletie. Vi fi di.hia. pronuiizib la Sintenta di Depofitio- rb contuni.ice Federico , Duca di ne contro Benedetto. Ella dichiara Auilria , che crafi impadronito dti che Pier dì Luna , detto Benedetio beni del Vclcovo Hi Tremo e lo XIII. C- rtato ed, è uno fpergiuru { (Avea tenuto in prigione. che egli ha fcanJalertaio la Chief.i XXV III. Stfom Il DiK-a non uni-ctfale. ; che egli è Fauior dello effcnJo cuiiiparfo fu dichiarato ri- Sk.'ifma c della, divifione , che regna- belle, fperftluro, c rome tale pri- no da cinto tempo; un' unni Inde- vaio d'ogni onore e dignità, inabi- gno di ogni iitol.5 , ed cfclufo per le a po(f;dcrne ncflfui'.a , ni lui n£ feniprc, da ogni diritto al Papato, e t fnoi difccndcnii , iino alla Icconda come tal; il Concilio Io drgrad.l , generazione , e dato in inanoall'Im. lo dcpoi e , e lo priva di tutte le per V ore . lue di^kà e Uìfiii , gli proibifce XXIX. Stjfioue. t. Mano. S! fe- di renerfi in avvenire per Papa ; ce citar per tri volte alle porre del- piuibifce a tutti i Cridiani , di qua- la Chlcfa, Benedetto XIII. Seni lunque ordine fitrnt , di obbedirli , Itefe 1' Atto; e fi Uffe il ptoccno fot;o pena di cff^r trattati conte Fau- contro ili lui tori dello Scii'ma e d.Ua Ercfia ec. K'iS. Sffl. S' udirono ( rapporti Quefta fcntenu fu ap»rovata da tur- dei Deputati, che crino flati invia- io il Concil o , c afliiri nella Citti ti a B;ncd;tto e la riipolfa che a- di, Coli Mir a . vea loro fatta, 1> (|uil dtva ad iii> XXXVIil. S//. ig Luglio . .SI cendcte la fua o:linaiiO'ie invinci- lede II Decteti) del Concilio , ch- bile . amiullava iurte le Sentente, e Cen- XXXF, Stff, jo. Mtrto . Ftiro.io fure di B,-iiedetto XIII. contro gU lotti f quittro D^ircti, che proihi. Atnbafciirbri , Parenti, o Alleati del vano i libelli infanu-orj. Re di Ciftigl a. XXXII. Sf/f. I. Aprile. Fu citi- X.XXIX Srf 9. Ottobre . S'iiuro. to una feconda volta Benedetto i lo dn'fe 1" opera della Riforma ; alla porte dtllt Chicfa , e poi fu dichia- 'lualc no i fi volle metter mano a rato contumace focio il no ne di Pie- fondo , le non dopo l i clcr.ioue del tro di Luna . Papa. Si fi Cero molti Dfcrcti . II XXXIII. Seff. 11. Migslo. SInJJ primo fu intorno li necelTità di te- il tappor.o dei Conjmiffarj «ouiro ner fr jquenteniL-nte Coiicilj per pre- B«iicdctio vculr. loScifuia , c l'Hrefia. iMon- H } ci. . »ig r. o C O ciliu ondina , che retìo i e |'oi uno | er ogni dcccii. L' Articolo delle Annate fu agi- tiio , Ilei luor.hi che fonerò indie;), tato con gran calore dal Cardinali , ti dal Papa n'I rcrniine diogni Con- c dalle Nazioui i ma le Nazioni con- cilio , col confenfo e ioll'a|;|'rov.T chilifero, che bifognava del tutco z,ionc del < oncilio niedcllniu , ch<; fopprinicile , per il prcfentc, c per in calo di guerra , o di lonrapio il futuro i foiidavaon principalmente Il Fapa di conicnfo dei Cardinali in q nella ra gioi , e , che non fi erano in. lucerebbe foflltuire un' altro luogo, iiiidoiie , che per l'obbiezione volon- aniici|i.)r il ceriuinc della (cnuta del taria e gratuita , che facevano alla Concilio , ma non prolungarlo . 11 Santa Sede alcuni di quelli , la cui facondo Decreto lilguarda I tempi elezione era confermata; c che poi dello !>cilnia , e ordina , che nel ca- le n'era fa tra un' obbliga; iun; , fot» f0 , in cui |vi fefTero due Coiiicn* to prctcllo di collun c , c di ufo . denti I il Concilio lì tcnelTc 1' anno In fatti non fi trova ni-nilonc di {epncnte , e che 1 due Contendenti Annate, le non al tempo di CI. men- larcbbono foCperi da ogni aniniinU te V. il quale inipole per tre anni ftrazion; , conihiciaio che fofTe il le Auiiiic in Inghilterra j ma il Par» Concilio. Il terz.0 concerne la rn. Iimcnto vi 6 oppofe j e allora| non feirione di F de , che dte farfi dal fi dimandarono , che a titolo di |ul- Papa eletto in prclenra d.-gli E^t- lidio . c non per diritto Bonifailo tori! in quella l'iofu flione tono com- IX. fu il prilliti, che coinintib a lif- prefi gli ouo primi CoiuilJ Cimtra. gUatilarl come un Gius aiireffo al- il , Cini il piiino dì Nicca , il fe- la Diluiti de' Stimmi Ponrefìci . Cari condo di Coirintinopuli , il tino d! 10 VI. Ke di Friincii liioheite di Efciu , il ijuarto di C alccdoiiia , il lupptii'.ieilo quello diritto, rauiiatu r|Uinio e il (< l(o di Codaniinupoli eh.- foli il ( oiKilio di Coftaiiza. , olire i Concilj generali di lai ra- Qiian 0 alla i;i(ia de' Beiicfizj . che tio , di L ione , e di Vienna . Il quar- era Hata fatta , fu dccifo , ch'eli' to Decreto prollifcc li nailaiionc era un'efazinnc fimoniaca j eqn.iiid' del Vcfcovi fciiia una grande iie- anche 6 a>e(fc potuto cfigcrla , ira ccffìta, e ordina, che il Papa non ben fatio iopprimcrli pe^'li fcaiida- ne elegga mai alcuno , (e non ctil 11 e le doglian;e che umo giorno configlio dei Cardinali , c colla più- cagionavano . J'tJi ttel Dujmi I» raliiii dei voti riffotla dtlla Naziit» Fratieeft rtiri- XL. Stff. 30. Ottobre. Vi fi prò- tio It Annali . Tom, XII, BUI. pule un Decreto cuntcncnic diclnt- to Articoli di Kiforma che eraijo XLI. Sfff. Il Concilio ordii ^ \et lUil niaiuranicnte cfaminiti . Vi r qucfta volta lolaiuente , che foDcro dct;o , the il futuro Papa , alli coi eletti fei Prelati nello fpaiiu di die. eletioiie fi dee procedere inccffantt. ci giorni per procedere col Cardina- iiKntc , riformerà U Chiefa nel tuo li alla elezione di un Sommo Pon* Capo, e nelle fue membra , come ttlìce. In confcgUcHza gli Elcitotj »ltie&l la Corte Romana, d' aci or- entrarono il primo Novembre nel da col Concilo, ovvcr col Deputa- Conclave , che fu guardato da due ti delle Nazioni Principi col Gran Mallru di Rodi; 1 Principali di quelli Artìcoli fo. e tre giorni dopo fu eletto Pontefi- no le Aniiaic , le rifetve della Scrij ce il cardinal Colonna , che prcft Appodolica , la collazione dei K ne- il nome di Martino V. Dopo la fua fii), le Cìraiie aipettative , l; t.iii- cnronazioiK , le N.iziuni avendogli fe che fi devono , o non fi devo:io fatta iltanza di travagliare' ) er la portare alla Corredi Roma , le Coni, l i forma , che egli avea prnniefia do. mende , i Cafi , «iti quali fi pub de. pu la fua elezione < riiinuvO la fna piiire il fif* , r cftirpatiu'ic dcll.i piomcITa , XI. 11. . c o CO li» XLII Sin 11 nuovo Papa vi pre. XXXiX noaiiii.i col coiifcniu de* fsdLUt e vi fu prcieiite rii»|i.i4. fadti li ( r.ta di Pavia per, la te- toi^- . Le Nailon! |)reuiitjroiio un nuta del lyoilìiiia Culi il u Meniorijli; al P.pa per 1' aff.ire Hcl- XLV. e ul. ma S fo dopo una Nuda loleiin . (. un gcuo di rifuriiij iopr,< i dK'otio Ar- Cardinale d' titdine del tapa e di;! ti. oli propulti nella Sclfioiie t^Uif^n- Concilio difle agli .•Kiib uiii S-^»o- tefinia , ri, jnJtie III paté Quello Cmicì. Trj I) Scflion; 4z. e 4}. >i Piipa lio du i) ire .agna , nella Dlocc- 11 Papa fu t|ucj;Ii , ihe approva il fi di Oli. do ( C di ) ( oyactnf, , Concilio, pcr.hè c'c tu fronte ." Lei. coiupodu di nove VcUuvi , in pre* lera di M.rtino V. che approva la tema d 1 Kc Leon Feidinandu 1. coiidann< degli cirori di Viclcffo, e e della Regina Sancii , eh' è numi- di Giovarli Uus pronu ziita dil nata la prima , perchè prppr'a neiitc Coni ilio di CoHjnia . ( hecchènc era ella Regina di L.oiie . Vi fe- a* lì- D A D I i^Tono i Mairiinoiij de' Preti; li or- dalle Opere dclin (VefTo Pelagio , par, •tiiib r Interftiiiu di un' anno te da quelle di Ccleftio . Q^ucrto af- Diacon.uo , c il S^iccrdatio ; c fi fare fu portato davanti il Concilio vieit) di lonftr rlì prmu d'.i trcut' che S AgolMiio chiama di PalcUi- niiiii Telili XI Ccitc.p j. na . e che lion è altro, che quello D^NiMAKCA ( { di ) Dani, di Dior| 'Olino le violciuc , che trovarono quitiordici Vcf;ovi , e i Signori fjcevjii0.il Vcf.ovi . Que- Pelagio comparve dinanzi al Conci- fti (ji'Oiii firuim coiirLrnuti da Pa> lio Eroe e Laiaro non vi ft trova- pa Al il'iidro alli di O.iotre di rono , Ili- v'era chi fcopriflc il re» qncft'aiino . fenfo dii I ibri di PeU^io ; che an. D' |0"^'( C dì )Divio>tt -ft , l'an. li per lo contrario era folienuto d.i 1199. Di fi. Apo'to Pietro di C.i- GiuvaBiii di ticrufalciiimc . Fu Ift. povj L"gaio , -»triiti;o dj quattro Ar- la 11 Mcinurla di Eroe e !e" ( iell : la Grazia DIONIGI ( C. di S. ) Sau-nlo. „ I Oli è iirccffaria per ogni opera «VI» , r n. ili. il primo Mar. ,. buona IN particoLire : Il lib ro IO 'I l.hpcriiur Luigi il maiifue- „ Arbìtrio bada colla Le gpe , e col. to vfllc tfftrvl ricoiicili.iio colla v la Dottrini : la graila ì dita fe- Chi !'.', pel ttiinillero de' Vtlcovl , e „ condo i meriti no!lri , e dipende rieri re d.;l|.- lor mani la fpada ,, dalla vuloiitii dell' uomo " ., che gli er.i (lata lol a inelullaniefire l'claBio conKfsò , che una patte iull' A'nenibU'i di Compierne 1' di, quefte propofiriotil cranofac, ma anno precidente, e non la Corona non nel fi nfo , che le prendevano 1, cui r.ncvi egli folo da DIu D M. Cuoi Accufatori prc-endendoegli, di To/ii IX. Coite. f.7ft. averle iiitefe in un modo non con. DiOMGl C. di S ; l'an. 9915. trarlo .-.Ila Fede; e fi sbrigò dalle( tcnu 0 .ipproi ofiio delle D- ime obbic/ioiii , che fé gli feccrr> t», , che li lol viiio togliere a' Monaci, coll'altcncrfi d«l rifponH re , o con e al ! ai i che le poiri"devjiio , e affettare d' imbrogliare gli o|>ofiio. reni ui'Icil Vefcovi. Ambone, AKi- ri con una farrigioc di parole lon» tedi F' ury , vi fi oppone aitameli, fitte, e con certi lofifml , che In te, ed 1 ci:6 ontro i Vcf oviiMi. farti abbagliavaiio Che fìa coii , na I di S nioiiigi , c i loro Servi j pub vederli In S. Agoltino, Il qua- Il h-- rafiionb una tal feditinne le rif rifce le p.role d^i Vefcovi , , che I V'fcoi-i furon rortretti a fal- e di Pelagio, fciondo gli Ai:i ori- vaf' f un aver 011 hiufo nulh . ginali del Concilio , che gli erano D10^POI I (C. di) Dolpnlìta. fti i f.iedlii Fin Imeiite non rflen. «Uhi l' inno 41), ErOf d' Arici e dofi tiovaio ii'(ru"0, che |'o:eflc fo- Lai rod'Alx , Vefcovi d. Ile Gal- ftencre le accufe prodotte contri Pe- lie ) ii'i dille lor Sedi . in oc lagio , e non po'cndo quei Vefcovi cafione d lle lun ol ni'- r. cit.itc dil- elaminar i Libri , che enro f.rltll la r uilonc dei B'rhTi , «viiido In latino, giudietronu dei Cent inicn- diii'itill .0 Pel Iglò oni Fr ii odi-. ti di Pelagio da qu.nnio egli dice- ni 111 ai V fcoii di P Icdiiu , e va , e preft irono f <\j alle fu pa- qufita dinuntla avenduli rc'idnt) ce- role : e quindi tn.'iiJofi iiigaiiiiaii, lebri drl/(irono un. .M '"oriali dc- per hO cr.iii oimiinl , lo ridette, fV '.-rro'i . d.'quali fclteliev . . o che ro Caiiolico, Poi hè ebbe rei rff- Pelagio foffc reo , tratto in pane chi.irato di leguire in tniio e per D O D O \it liitio la Dottrina dcUi Chìcfa Cat- Duritcìnfi , l'anno 871 5- Agofto . (olica , e anaienut Uiaio taito Iiicmaro di, Laon vi fu dcpoltu noi) che cnvi contrario, i Padri lo ri- avendo vuluio rifpondete ai Imen. coiiD^bcto uiiiiu alla Coni(i);-ll'o , l'Ubblic.mdo , i he i qiut- ti , che aveagli fitto; di aver ec- Iridici Vcl\ovl aveaiio approvati i citato delle ribellioni contro di lui, fuoi l'cniiniciitl , S. Agodino dice d'eirerfi loipadronito, per via di fac- che latici Vefcovi , che egli chiama to dei b,-nl, che egli pretendeva Siimi e Citiolici , anolvcndo la per- .ippartcìiere alla faaChicfai di aver- foiia di PtUpio , han cuiidannito la lo calunnino predo il Papa; di a- fua Erella , pcrchi quegli che n'e- veri., difobbcdito fino a rcfiftergll ra il C'.ar" I' condaniib egli medtC- coli' artni alla mano, Iicccaiido , come nuii Q arefima , da Giovanni Arciv-fco- peccando, i. Che la Legge oiidu. vo di Dublin, contro r Ubbriachei. ceva al Regno dei Clcl) al par del la e r Incontinenza dc'Chi;ricl. L' Vangelo; che prima della venuta di Arciveftovo vi pronunii& una Sen- Gefucrifto v' erano dati degli no- tenza contro i Chlcrl i della Con- mini, che non aveano peccato; eC tea di Vixford , convinti di aver fer faKo , che gli uomini murifTcro piibMicamcnie fpufate delle Concu- per la morte , e fa prevaricazione di bine ; e gli fofpefe dalle funiioi.i Adamo, e che tutti rifu fcit. (fero E. cleliaflichc , c dal godimento de' per la rifurrezione di Gcfucrillo lor. BL-iiefiiJ . Vi fu riprcfo il Cle- yfi'H.fp •}(>. p. f ^. M. Ci/t. Ptl. e. r» d'irlauda per lo (Udo vizio del- i.p.^in. IJ. Jtfec origia, e. 11. p. l'Ubbriachczza , e furono convinti 31 5 1 (&"!! I « i Superiori di licgligeiiia a quefto DOX .MONTin Wcll falla fC. di riguardo, per Impedire tali difordi-) Trtnionilitft , l'anno i 05 Adaibc. ni . Carni. Il Gtji. ront di Mcà vi dtnuniiò il Mairi, nio lio di Corrado fuo Parente , Du- E ca d'Aulliafia, che avca Cpufata u> na fna «retta Parintc. D. M. EFESO ( primo C. di ) Spl'fjl. DOUZI frcffo Mouion C. «ti nulli , l'anno; 19O. tenutof fotte Po- . , E F Polioratt, VtrcoTo di luelU Città rb la guerra ai Qiurtodecintani die., ycr ccUhtiTJ U P^.i}-!» li U. della de oi.ca(ione a delle fcdiiioni (>cr Lu la III iiuiluiiuuc giorno dclU, parte dei Sardi, ii:llc quali un gran Cetiimaiia ciàeifc Vedi Roma . £«. iiuni.ro di pcrlone perdettero la vita . /f». y Hit i* Lo dello Socrate od.rva , che Ne- EFtiO ( C di ) l'anno 4M. coni- norio fi rendette niulio odiofu con ^)Oito di 7'. Vedovi d' Afia e di quelli co.idotta taii o contraria allo LiJia , tlla tetta dei quali c'era S. Spirl-o , e all' ufo della Chufa , eh» Ciìingrifoftoino per la elciione di ama piuttollo fotTrIr li violenza, , un VciiO'o d'Ef fo. Fu lei'opcr eh. farla i ingulla^hè, anchcallora fuj av vilo t Eraclidc , fuo Di'"Oiio . che fn i.oftretta a implorare l'aju- Sei Vef.ovi riiiiouiaci vi furono dr. 10 dei Principi Cattolici per arre- porti dopo di avrr afcol.aii i Tdi- (tire 1' in olenza degl' Eterici, fi, nioiiJt ' ricevuta la coiirc(fìoiie di follecita nel tempo ItelTu d' inifiedl- detti Vffcovi ; e fi rollociroiio n i re, che non fi punaffiro agli ulti- loto poOo delle perlon - d^'gn: li occu- mi ecce (Ti , e non impiegaflero per 1 j parla, S' Giangtil'oftoiio lejtiialb , in veriià delle liradc , onde i luoi di. quello Con ilio, il Tuo lelu Vcfcu. femori avrebbero potuto arnitiare. vile . Trasalito i tao! nimicl non Ma ree h^rà minor inarj vigl a , che jicrdetiero l'accafione diajiporvi dei tanti sforii f.icefle Nelt.:rio per cftiti. deliui. Pall/td Uial.c. i; p ih guere tutte k- Ercfie fi lap., qualor EFESO ( C di ) 111. Concilio Ge- pia , che era fuo fcopo di f^r rice- nerali: , l'an 4M. coiittn l'E'efia di vere più facilmente la fua ! qu Ita Nedoria Per cITcr al fatio di que- è la rifleflione di Vinceiiio Lirine- llo Condito , i iieccITario di prende- fc . Or eccovi qnal era il nuova re le cofc pii'i al o, cioJ mol:o pili Dogma , eh ' ejli cercava di ((abili- avanti il lempo di fiia convo aiio ic, re . Ptetcodev i , ( he per le due Na- per far conolccre il cara. tere di Ne- ture in Gelucrìlìo. bilngnava in- itorìo , e la natura della fua F.r-. fi > tendere , 1 h,- Gcfucrifto non era ve. Dacché Nrftorio fu follcv^tio lo- ramcnte che un puro Uomo, unito ri la Sede di Cuft-.ntinapol! , ino* al Verbo, e pieno della viriiS divi- rb un gran ulo ciin'ro gH Ereti- na, niolio più di tutti i San:i : dal ci mai un itlo , che i plA Saggi che ne fcguiva , che il Verbo crafi trovarono iivlifcreto e iroiipo vio- bensì unito all' Uomo, ma che ci lento , Inipercio.c^hè fin dil prj.no non s'era fatto Uomo , che nato ei fcrnion: , t he e','li fece il giorno di non era di Maria Vergine , non mor- fua Ord'n iiiiiiie , diffe qu II: pi- to ; UÈ la Vergine era Madre di rol: , rivolto all' Imperatore Teo- Dio, mi Madre dell'Uomo , oconi* dofiu il giijvanc , in prcfeiita di tut- ci la chiamava Madre dì Ctifto vu-i to il Popolo : ,, Fate gran, Princi- Iciido che quella parola Crillo di. ,, pe , che la Fede OriòdolTa regni notafTc non già un'Uomo Dio, ma fola per tutta la t rra , ed io li un'Uomo uiii.o a Dio . Voleva con- „ farò regnare cnn Dio nel Ciclo : tuttocili , che In graiia di quella ,, aju'.ai.mi a (ter ulnare gli Ercii- unione, fi potcITc dire, a Gefucrillo ,, ci, ed lo Iter. Ili Krb i Pcrfi nicon la qualiià di Do, adoiailo ancora, voi ' . Li più Saggi , dice Socra- attribuirgli gli .iltti titoli augulli , te giudicarono udendolo parlare che la Scrittura e la Tradiiimic gli, , a quel modo, che t gli avca molta danno; ma voleva , che gli convc- prcfU'iiioiie , c vant:a . Infitti die- niflcru in un fenfo improprio , cnnie di prcllo delle pto.'C di ';ncllo ca- qniii'lo II Scrittura chiama Moi'.i lore iiidifcreto ; fece at errar una 11 Dio di Farao'ie . Accordava czim. Chiefa , dove gli Ariani tjncvanole dio alcune volte , che fi dcfic alla loro AIT.-niblce , e pcrlepni "> Ulti Vergine la qualità di M .drc divina eli altri Eretici furto Jiv rfi i-r.-te- pi rchè fi diceffc di farlo In un fcn- Si. L» maniera colla qual; di hia- lo Improprio , e follmente perchè . E F E F iij Gefuorlflo eu il Tempio di D'e . ( "o.lantìnopoli avendo dtfideraro Caper Per rllpuiidcrc illc ubbiezioni i. lu- da lui, mcdiiinio, fe quii - he d;ce- gli fi ricevano, dift iipycv.i il Ver. vafi di fua Dottrina forte vero , Im I d,il Figliuol di Dioi volendo cioè, che la Vergine non avelfi par- bensì, che Gei'ucriKo (offe Figliuol torito ctie un Uomo Conronaiuiale di Dio, Eoinianuele , ma non ch'ci a se ; poiché qurifa elprertione non fofic il Vcrlo . Egli pretendeva era Orindofla, , egli li fece airctla. che Gefucrilto avelie riicviiti 1< Di- re , gli fece battere , e metter ni viniiìi nella maniera cbe gliela vo- carcere. Indarno molti altri del Cle- leva accordare , mediinrc un prò. ro di Coirava fcrvirgli di tcrio Moni oi io per cor- il potere degli fclauraii 7uoi Pini- .reggere 1 Aioi errori: vi fi agi»iuii« giani, e la protezione dell' Impera- l'ero i dodici celebri anatemi ^i S, tore; quindi le fue violenze fecero Cirillo. un t»rriLil: effcuo fopra le perfone Allora Nedoiio per togliere dilli deboli. Nt'Iurio tuttavia en^rb in niente dell' Imperatore le trilte ini. gran fuiort |N cifcre iiecelTarin rcniiinenio divideva in due Gcfu- di convocare un Concilio gen:rile crlfto ; v.il dire contro .Martorio j per fedare tutti i torbidi , de' quali quantunque nul nomini Trattauto credeva autore 5. Cirillo. In con- per arrerfare i progrerti dell'errore , fcgucnia fece fcrivtre una Lritera (aunt> In AlcfTandiia uu Concilio di i circolire di convoM;.ionc per tuiti 1 Vcfcovi di E{>litu, cornunicìi loro Mctro)>oliiaiii , di^ hi ila' do loro , eh' te Lettere, che avea fcritce a Nc- egli avea eletto li Città di Efefo ilorio , e le tifpofle che ne avci ri- per il Concilio , c ordinando loro d' ccvuio, c fu deliberato , che egli intcrven rei per la ptoirima Pente- ftcITo fcrivercbbe In nome loro al code col lur SutIVacaiU'i , ma in pie- Papa Ccleftino . Quelt'O l'argomen- col ninnerò . Qiurto Prìncipe fece to delli celebre Lettera , che ancor fcrlv«re fino in AfrI.a per quello ci reità, e che fu molto approvata Concilini artinchd quella Provincia, dal Papa. Vedi /Ueflandrii an. |j->. tanto riguardevole per la fua elteu- II Papa dìì canto Tuo fece tener un fioiie , e pel numero dei Vefcovi , e Concilio in Roma, dove ei prclc- divenuta lllnllre per la purità di dette . V. Roma. fila Difcipliiia , e |>eriluinie lo zela L' Abate Bifilio , e I Monicl da di S Ajoili iii, pr'iidelfe parte iiell' Nafteria ouliratiati , fctilTero aucb« iDCcrcOc cjuiuu della Cbicfa . I"di- ri! 10 . . , E F 'M, i feiuinient i del % Ve- Icf'jiidria J l'artigi.iil d;<; caniu loro tjueie- luetici a venne a v^rti i^jfiiic li 3 ve- i4v>iiiii ui nlvf-rij, vioJ.;nz;: « ch'era- dovo giunto era »\ termine de' Tuoi no Hate lor pra-i ite per ti etj.o de' ii3v,ipli e fin dagli :8. Agolto Chierici, e dc'M.nlnaJ, EgizJ . E* tri p»fi'xtu a ripol'ar in Dio vero;, che 'Utco il pojolo. d' Efelo telelUno Pjj'n non giudicando op- ra atf liouio .il (.on. ilio , e .on- portuno di purtarfi al ctiucilio, vi traiiflì'iio a Nf ftorio •, clie l'avvar- l'.iandb ire Legni Arudii» e Pro- lion; ,cht a ie iii, p.r lj /u« Erefiaepcl Jetto Vr icovi'', e, Filippo '""O luo 1 rgoglio rendeva il ji.r' ito djS. (jualiruaii col titolo di Legali c De- (. irlllo il piò forte , c II pili nume- p4itaii d.lla Ctiicf.i Romana , e f\v- rolo . diti ds ('ele(ìiiii) e occupavano Irattanto Ntflor.'o, nianifeftava il paltò della Sede Appol\oliia equel- fenipre piti h fuaErefia; impercioc- lo de' Velcovi .l'Oetidcnte ché iioUi Vefcovi (ririenendofi. con NcHorio arrii!) dei prini al 'Con- elio lui , e provandogli colle Scric- filio iiidi:ai-o alli 7 Giiifiio4;i con ture tilt GeiH.rilio .14 Dio, e eh' 1.11 fegu'to nuiiitrofo , e ateonipat'iia- era na;o della Sj. Verdine fecondo 10 dal Conte Ireneo Uu ariito e U carne, prufeii tjuelt, , c.:-| te |)aro- luo protettore cjue(li lo avea volu- le : Jo uon pedo tonfrUarej , eie un to (ejjulre , fenz' alcun 01 dine dell' fanciullo ili dut o tre n.efi fu Dio : )mrer.iiorc S. Cirillo anch' egli ar- di'.'t. inohre , eh 'ci non poteva ri. rivi, e COSI Giovanni di Gcrufa- folvcrft rd ador.t; un f.in.iulTo no- Iciniiie , il quale ci avea coiidotti driio di latte , ne a dar il nome di Vcfcovi d'Egii:t') al nuiimo di tin- Dio a chi fuggito era p.r faivr.rli oiiiellici , che conianfava le trup- lio, crclic temeva di| non veder de. pe in Efelb, tu inviato r.l CoikìIìo porre Ncflorlo , di cui era amico , d'ordine di Icododo p-r niaiiiencr- c ch'era ftaio tratto d.illa fuaChie- vi U tran,juillirà , e -rti ichè ognu- fa . Si può credere infatti, che Gio- 10 avelie la libarti) di piopotre ciò vanni di Aiiiiochia vol.de rovinar rli'rì |>iiidiciH- oppiioj contut» fiuefto affìre tu'Itoi ritardile eh' tocit) parve i nipre, ch'egli favori. ci diflcrifce dj venire per iliancare Ice le parti di N'ertorio la paiicnia. de' Velimi , dil|ontn- Venne il f Ionio , in cui dovea il don quand' egli fcih'c arrivato di cer- Concilio ai ritti , ma Gim.'nni di car nuovi ripicchi , per impedire , Antiochia e gli altri Veico.f Sirj, che Ntfto'lo non foflc giudicato . uvvcr di Oliente non erano ancor Per l'altra psrte (1 vide, chc«iujf.- ;>rrivnti , ed altri pifi lontani erano doGiovanni di Antiochia fu artit:- giunti. Si alpc'taiono alni ijuindici IO , foftcMir , che 1 011 avea po:u;o giorni , ; )U7ntunquc fi compreiidti- fjre pifi ptcfici di quel che avea far- (e co» i]uil dil'ejno diilVridcio di lo ; ptottKb ili* Impcra ore , ch'egli jortarvifi. Quindi l'apertura fu li- .ivea fatto la ftrada da Antiochia aJ nicITa alli li. ài Giugno. Efelo in quaranta giorni , l'cnia a- In fjueffo {WLiu S. Cirillo efami. ver prefo alcun tempo per riiofarfi ; nb 1.1 nniliioiie della Incarnailone , e rutiavii fi riif uardirniio le lue fcu- fece d^li EittJtti de' Miri di K'e- fe conte vani pretclt. . Per altro qua- Jiori" , e Meninoli: d'kfefo «do:i.i- luii'iUv tBrl'oIonia }-otc"c cagionare Il (Mj >i« E P E F Il fuo indugio , a ben confidcrare la Minore, della Pale«ina , c d.ll'E- difiioCuione in lui erano lecofe, di- giiio, fecondo le fotiofciiiioni , che ce il Sig. Tillcmoiit , ve ne larebbo. noi ne abbiamo. 1 Libti dei Santi no Hate di in^gpjoti, s' egli forte ar. Evangeli cran» collocatr in meno livaio prima della condanna di Nc> dell' Allemblca . Socr, c- 7. f. 19 p. . 9. p. c.i.v.ip. p.n(> non Co, continui egli, fé dir ii TiJI. Coac. Tniu. Ili p. 547. l'Offa, che S. Cirillo prevedendo Prima Srff'oat . Kauijatl che fu. i|uci)o male, e l'imbroglio , che rono i Vefcovi, Candidlano fi prefeii. inoltre avvenne l'opra il diriiio di t j a far i(t.iM/.j , che imlugialfero 1 prefedere al Concilio, volle )iiur- r.Mitr il Coni ilio, linaitantoché fuf. tolto accelerare , e andar inrontio icio giunti gli Otienr.ili ; ma non ,, a (jnalunijue evento , di quello che crcdetteio di .lover dililrire alle fiis ,, cf|iorfi a un calo iroppo nioleltoe illaiiic . Sulle prime fu K iro la Let. ,, per lui , e per la Chiefa . Aggiun- tcra , colla quale 1' lni|>tr.itorc avea ,, gali aquefto, che diverfi Vcitovi conv caio il Concilio. Fu prodotta ,, erano caduti inferirli, c che tutti la rifpoDa che avea data Ncftorio „ dicevano, chenoìi bifogiiava afpct. alla citazione del Concil-o ; cioè eh' lar Giov.iiini i che veramente noii egli verrebbe, i'e lo giiidii.jii'j ne- vulca e;;li trovarrt al Concilio " . celfarlo , I raitanio per coiifornurd Tutte qncit.' ragioni fecero detiii.re ai Canoni, e prima di f,ir il rap. a S Cirillo e agli altri Vef>ovi, che porto degli Scritti concernenti que- gli Orientali s'erano afpctiati abb,i- llo aff.ire , c fi deputai onu tre Vefio. ftanz.a , e che bli'ognava dar nriiiii- vi a Ncitutio per (eco ido Monitorio pio al Cohcilio , 11 che f" eicguiio di prcfcntarfi a1 Concilio , a giulll- :..iroiio 0)>|'ortu-, reno: !^oi atiateiiiathiami) l'irititù iio d'inviare all' Impera. ore gli Atti NtJlo"0 , e tóiurt^ut noti lo an*- d I Concilio, nia i Fautori di Ne« temati ita fia egli pur aitattma^ . fic-rlo a Colla II tiliot oli lu (crviroiio y L.' ulcini.1 Lcacrj di <>. C inllo a sì eflicaceinentc , ficchc inipedtroio, Ncftorio , tcrniiiiaca dni dodici ana- che tutto ij'i)or Tillc- Iinperaiore i e dall'. Padri ciie non n.andafTcro neflui'o M, (tie ave.no udiio verO , Cìiovann! di /Antiochia arrivi dalla propria bocca di >je(lutio la fiiuln cnte ad Ffeio alli i£. GiugiiOi fua cinjjla Uourin.i leguito da ventilctte Vefcovi , e Icor» Poi II proituiiiib la feiiteiiia con> ta o da'Suldaii Ofcfo , che il Coii» tra Ncllerìo. Nollio Sfenor Ucfucri- cilio non aveflé al'pettato il fuo ar- fio , l (leniiiiiaiu da Kcllorio, ha rivo , diede delle prove le pii'i vii- ,, dichiaralo colla voce di <|iicllo San- lente , e le pili iirej'olari dtl fuo ,, IO Concilio, ch'egli 4 privalo di ilfenilmenio i coiiiiiuib a rendcrfi „ ognidigniiii Velcovilc, crecWoda iniiacceffi bile ai Dcpucui , che il Con- ,, tutta l'alIeniHea Ecdefiattica . cilio gì' inviò per dargli parte di Quella fcntcni.! fu fcpnaia da ceiino- c:6 ch'era palTato iiiiorno a Ncdo- vaiuotio Velcovi , (ccoiido;il .^ig 7il- r'o Egli fece ril, interi qu ' Vefco- Iciiiiint , e da pifl di dutenio lecon- vi dall' Infreno delli lua Cafa dai du il Fleury Fu ella lubiio fignl- Sold.iti , I i Ili o:iri.£^ j l'oOenncto con fcaia a Ntftorio, e afliffa nelle pub. Incredilil piin.ia, e liiiif a correr bliche piane: il che ca;io^^ gr.in- rifcbio della vita. Ma ir.tanto, che de allegrata nella Citta di Efeio . gli fece allcttale a quel mudo, ten- Se ni: diede notiz.ia per lettere al ne egli Itifii' un < oncilio lO'luoi curo di Cottintinopoli , rarco'nan- Oli ncali t lOii N fto'io Val dire dandogli di ciinfcrvare tutti | beni ( come ofleiva il iii ro' Tillenioiit ) dtlla Ch!> la per renderne conio al che quarant.. V. fiovi tcniaro. o di fuiiiio Vefcovo giudican e du^^mw ; e quefu il fc» Fratianio Ncftorio avendo Intefa ceto fenu accoiaiore, fenza citazio- quella nuova , protcftb contro lUiiii- ne , lenti eiat- e , feiiia iieduna for- cit» ch'era flato faro nel ( o.icil'O , m lìtà . Vi dq>i,:.ro S. (iiillo, t e Candidiai o di conccrio con lui . Meni '.oiu , coni au uri d Uà difi or- invib airiinpcradore una relazione di dia , t lepararoni' dalla Conm.iioiie citi, ch'cr.i avvenuto, molto difav- tutti gli alili Vedovi, cioi , pre- vantagt'iofa al Concilio, dicendo f he luiitev no. i ht qut'Veuo\i noi. pe» S. Cirillo, M ninoie, e gli al ri non tederò p fi con uni are con elfi nel- aveano vulu'.o al|enar gli Orìcnia. la tele brazioiv de'Mifltij, Il , che fi era operaio in quel Con. Fr^itanio Glov^iniii d' Antior hi3 , cilin di una inani-r.. iiinuhuaria, e avellilo t'iniii.^ 0 il luo ( ouclìi;. bo- con argoiuciiii rifibili d'odio, c di lo pcruiilc I fiiulniciiic , che ù fa- ce f- . «I E F E F eeOVio eatrare i D:putiii del Con. La Lttt-Ta fu preiemsia a!l' !m. «ilio d' Ef>:ro , ""^ 'luelìi aijjicia gli peraiorc : e il S.into Aiiait tli r-p. ebbL-ro cipollu il io?gcito cicllj lor piefeiitb quaiiiu cr^i iueecdum in L- co . milTioiie , i^he vldcrfi opi r^iri d' felo , e come avcmo lorprefo li iua ingiurie, e di percofle dm VtfcovI, Religion - . TeuHgfio inoli rb di ap- e dal i Olire Ircii;o , che lUvaii d'iii- provare tutto cib, che il Concilio toriiu a GiovAixii di Aiuiojhia , Du- avea fauo , e ringrai,ib Diodi aver- |)0 edere (Uri cOiì iiultiaruci , aii. gli fatto coiiofcete la vctìtà. In con- darò IO a riportare al CoticiKo le lo- le; u.n2.a il Concilio inaiidb alcuni ro <]ogl.'.inxe , (lel caKìri iraiianicii- Vefcovi all' Iniper.iiorc , e^'iOiicn- ci eh' aveaiiu iotri.rti . i Padri Tur- lali dal canto Uro , i npegiiaroiio il prjfi da una si llraiia condona , K- Conte Ireneo a portarfi dall' Impe. pararuno Gio-^niii di Antiochia dil- ratore , e gli co.il'egnaroiiu parecchie la tur O'iiaiilonc , riii.iitanio.hè loi's' Lettere . efjii venuto a j.'iuftificarfi , e nij-u^r- Intanto S Dalnuiio, e gliEcclc- darono coninlul'O l':idL iprov'ata dclli dcpolitiane di Kcllu- del Concilio , colla quale egli d,I „[>. riu , < gli pregavano di adopcraili )>rovavi la dcporulone di Nel^uriu , pul rifbìbili neiiio della lor chicfa, e dichiarava , che finartaiitochÈ U Mu f;li affari del Consilio furoii punio di Dottrina fufTc decito , nuii idi nuovo atiravcnaii per qu,ilche coiiiportcr; hbc , che n;flmi Vcicovu tempo dall'airivo del Conte Irciito patiille diEfifo. I PaJri fecero una a Coftnntiiiopoli . Siccome era cgii rifpuHa alli Lettcrt dell' Impctaio- confegrito del tutto li pattilo di rc , nella quale giudifìiavaiio h lo- Giovanni di Antiochia e di Netto- ro condotta , e quereladanfi dei fatti rio , COSI l' efpoiiiionc eh' ci fece rappor 1 di C^ndidiano. all' imperatore , li.iiile ijti.l Fii.ici- Ci'i Orientali , al:eri della Lettera pe nelle fuc prime preventionj con. dell' i.i^icrj'ore tentarono di ordina- tra il Concilio , ovvc-r piutiollu lo re un nno.o Vefcovo in Efefo , ina laicìb indeterminato e forpelo a fft- rirajiutoii appena il loro dtfei.no , in vure di chi egli dovelfc dicl^irarfi. fretta furon ferrate le porte della Quindi fenta diltinguere i due pir- Chicfa , ed eglino furtm coltretti a ti i , confernib li depoiuione di Ne- ritirarfi coiifufi . In quefto mci7-0 , ftorio fatta dai Padiì dei Cqi>cìUu « quantunque i F.iutoii di Ncilorio c quella di S- Ciiitlo e di Meniiiu- fac. fleto i loro sforii per impedire , ne fatta dagli Orientali , c atiuull6 che l'Imperatore non fofle i'.lriiiio poi quanto et.) lla:o fatto d' ambe del vero, un MeiiJico sforzò tutti ! le pani, Mindb ad Efeto il Cuuie ripari , e porti) a Coftantinopali , h\ Giovanni per refoUrc le cofe , le- una canna furata , che fcrvivagli di condo che pii'i cIpedicHte ne ^)uitU tallone , una Lettera fcritta da Efe- caiTc . In qiicltu metto i I cga:i dil- fo , e direna ai Vefcovi e a' Mona- la Santa Sede ariivarono :id Elelo . ci ch'erano a Cortili: inopoVi . Spo il loio arrivo i Padri fi lau- trovare l'Imperatore. L' Ahnte Sàn iiarono di nuovo , c ) Lc;>aii fcdci- Dalniid'j che da quarantuit' anni toro con cfTì , e i tre Deputati di, non tra ufcito del Mouaftcro , uVra Occidente. Fu lena la Lettera di M Condotil:ro S. Cele- . . . E F j!» (la Scffionc dell] 17. Lufl'o rifctirc i Canoni conirn^ | ieNcftotio. Quelli lon quel- avca oriiiiiacu l'aimo )ezie di Credenzia- la , che rilguardi la Diicìplina pub- le {>i.i tre lJi|>utatì di Occidente . blica della Chicfa . Eglino rend.ttcro conto ai Li gelidi Il Concilio Informò 1' Imperatore cit) ch'era avvcni to, e trovarono di quanto era fe^uito > egli fi, que- che il tutto era Itato fa co a tenore rclt) altaiicnte , che trenta Vcf.ovi dei Canoni; e ì Ledaci dichiaraiono avcflcro avuto ardimento di iìnr che condannavano elfi pure Ncun.ilc coluto piò di dugcnto ; e rio , e dci^on^-vanlo a iiom: del Pa- avcffer j'teiefo di formare un fecon- pa , la cui autorii.i portava feco do Concilio . 11 Concilio fcrifle an- quella di luiio 1' Occidente polche che al Papa cib ch'egli avea fatto; , diiUro , ì Vcftow di Oriente c .li contro ì Pcla^tani j imperciocché c- Occidente l.annu aiTlliio al Concilio rano venuti a Collaniinopoli nel 429. per sè , o pei lor Deputati e v'erano tlaii fuiieiiuii dal credilo IV. Stff. i6. Luglio. 11 Concilio di Kclic.rio. Ma leudufio gli fece ric.'vciic 1.1 Sui'plica di S Cirillo c fcacciare d^lla Cii:à . Il Concilio di Mcmiione , colla ijuale dimanda- confermò cib ch'era feguito al teir. vaiio giudhia della iìcnten2.a pronun- po della loro condanna fottoZoziniO tiata contro di loro di Giiv.^niii d' Papa nel 418. Fleuty, rillem. B^- ^niiochÌA,e dagli Ori.ntili , e II '01 4) •• 491. Concilio gli fece citare . Ma i Ve- VI. Stjj. II. Luglid. S. Cilicio fcovi fpeclici a qucOo tine furono vi prefcdcttc come Vic.iiio del Pa- iniuliati e rifpinti d.ii Soldati , e pa . II Concilio cuiidannb un Simbo- non poterono avvicinarfi alla lua lo di Teodoro Mopfuefteno , fenta pcvi'ona . Alla feconda citazione Gio- nominare quel Vefcovo, e pioibi a vanni f ce loro rilpondire , clie ci chiunque di com|>orre , o di far fot- non avca che dire a p;.il'oiie dt)io. tofcrivcre , a chi aveflcro incontra- fte , e fcoiiuinicaie . to nella Chicfa verun'altra prjfeilìo- V. Sff 17. Luglio. Si deliberi di nc di Fede , che quella di Nicca ; citare per la terta volta Giovanni di fotto pena di de|'ufnione pc>'li l ' - Antiochia; e i Deputati riferirono, clefialtici , e di anatenia pei Lai^i . che r Arcidiacono di Nedorio era Sopra di che il Sig. Tillcnioiii of- venuto di cITi , e avea voluto dir ferva, che Eutiche nel latrocinio loro un foglio, ma che non avc-ii.o di tfcfo , e i Vcfcovi di Egitto in giudicato ben di riceverlo. Il che quello di Calccdonia , abularoiio di vedendo quegli avea detto loto : quello Mandata , il quale non li vuol Voi non avete ricevuto iluiiofo- prendere a rigore; e fe ne fervito- glie, ed io non bado a cib che no |>er copritfi lotte la generalità ,, dice il Concilio ; noi afpettiamu dei termini del Concilio Niceno , c una dccifionc dell' Iniperaiore " . per rigettare le aggiuuie fattevi dal Udito il rapporto d< i Deputati, il Coni ilio Coilantiiiopolitano ; che Concilio pronuntib contro Giovanni qucfta prefcrizionc niedefiina fu op- di Antiochia ed i fuoi Complici, al l'olta allo (teffo S. Cirillo , per aver nuiucro di irentiire, tra I qu^Ii fu egli ricevuto dell'altre profeflìoni di cotiiprcfo Teodoreto , una ^cnienu Fede da alcuni Vefcovi fofpctti di che recidevagli d illa Comunione Ec- Ncitorianlfmo i nia il Santo rifpofe , cìefiailica ; loggiuiigcndo , che fc che quel Decreto del Concilio di non avclTeru riconofciuio il loro cr- Efcfo, benchi folfc fanti (Tinio, iiu.i tore , n tirarebbono adoro l'ultima impediva, che qualor certe peciun condanna f«ucri> fofpciie di non ben* inccnd.. E t re il Simbolo Nice io , non (lovtfre^,^ fcovl in Efcfo , quali in una prìgiu- tlichiararc i lor Iciitiniciiti con ) idinia , e fe ne Ordinaiioni, contro 1 Canoni, ed il fece ufo In progrtffo per placare gli coltume Itabilito II Concilio colla aniihi . Ver l'altra parte 1 Padri del lua ftntenia con'Vrvò i Vefcovi di CiOc ilio fcriffero all' Imperatore a Cipro nel libero poflelTo di far da fe favore di S Cirillo e di Mi.innone i Iteffi le Ordinazioni dei Vefcovi, a e lo informarono della verità dei fat» tenore dei Canoni , e fecondo il co- ti; RapprefentarongH con <|u,ile in» llUTne , fe II Vefcovo di Aiitiu. hi4 gludiila opprlincvafi un' Affcmblea » Iran folfe fondata nella cunfuetudinc . qual'era 11 Concilio , e per dillrug- Ma fuconie qncil' ultimo non era pere le Impreironi , che porcffeaver prefente al Concilio, tosi non poti fatto full' animo di Tcodofio la re- difendtre 11 fuo diritto eh' era uè laiione Infedele del Conte Giovanni , pifi uè meno fondata , dice Monfi. fcrifliero una Lettera dello (Icffo te- gnor Fl:ury , non clfendo flato inter- nore agli OriodofTì di C oflanrinops^ rotto qiieffo poffclTo , fe non per oc» Mi I quali non dubitarono di dichla- cnfione degli Ariani , ficcome appar rarfi altamente a favore di tanti Ve- •Il una Lettera di S. Innocenzo l'a- <'Ovi perfeguitati a quel niodu ; < pa ?d AlefTindro di AI; (findria fcrit- indirizzarono all' hnpcratore , a no- ta Veni' anni addietro. me di tutto il Clero , una Sujiplica Po;o dono quella Seftìnne, Teo- piena di energia e di generofiia. dofio niandb il Conte Giovanni ad Dicono in quella , che ficcome II F-fefo, e fubiio che fu qncfl' arri- Religione Crifli ina obbliga I Suddi- vato , lelTe .li Padri del Concilio la ti a ubbidire ai loto Principi, cosi Lettera dell' Im|)cratore , l iqoal . o- vuol ella che qnindn non fi pub lo- inandava la Depofiiione dì S Ciril- ro ubbidire fcnra pregiudizio dell' lo , di Meninone , c di Ne (f, rio i e anima fua , parliO loro con lllettà ficcome i Vefcovi prnteft.irono, eh' e con coraggio da figliuoli di Dio. eglino non a -. onfcntircbboiio a quel- Gli rapprefentano , che condannan- la dei due primi, cosi gli fe>c ar« do Cirillo e Mcmnoni" , foito un fiU rellare tutti e tre , e di.d.- in cu- fo prciedo di psc^ , ù niette la di-, itodia Nettorio al Conte Candidi ino vifiolie iti tutta la Chiefa ; e che fuo amico, S- Citil'o , e Memnone deponendo Ncflorio da una pirte , e fnron guardati molto flrctnniente . tntti I Vefcovi Cait liei dall'altra In oltre tenne egli rinchiufi i Ve- nella perfona di S. Cirillo , ù lafc'^J . . È F E F },i no gt! Ari.itiì e gli Euiumian! p.i» come Ecumenico, nuiholhpte la op« droni di tiitco ; protclt.nio d' clìcrc pofiiione , che fecervi pef qualcho rKoluti a fogpUcere a ogni male , an- itnipo gli Orientali. Fleury, lunoc. che al martìrio, con quelli che iian* Bp. 1%. ». 1. Tarn. 111. ce»C. f. no con loro U ItefTa Fede . 7?7- * 78o Till U. p. 740. Tocco l'Imperatore daquefta^up- EFESO ( Conciliabolo , ovver La. (ilica del Clero di Col)aiuino|ioli , trociniodi l.Jl'ocìnìumEfb»pitum,) perniife ai Padri del Concilio di l'ali. 449. L' E'cfiarca Eutiche, co. mindirgli ntio Depiiiaii colle op- «ava da lungo tempo nel cuor fuo |iorcuiie iOrucioiii . Aliretcancl ne ln> 11 difcgno di veiMitarfi di S.Flavia, viarono ;1i Orientali dal canto loro no, da cui era (lato depoDo l'anno Gli uni e altri pgrotonfi per or- precedente nel Concilio di Coltami, dine dell' Imperatore a Calcedonia , nopoll . Avea egli poito gii )n ufo ch'era dirimpetto a Coftantinoioli , le meniogiie , e le cabale per for. ina dall'altra parte del Bosforo , e prendire Ttodofio , e ottener da lut qui fu diive fi terminarono finalmen- un Concilio, coli' Idea di perdere S. te pli affari di Efefo a van:agj:io Flavlano, fc gli foffe riufcuo , e di della Chicfa > ETendofi l'IniperaiO' trionfare de' luoi awerlarj . E- ' re culi! portato, diede udlenia , por gli era fin^olarmente protetto dall' k cinque giorni dlverfi , ad ambe le EunUiO Crifafio , Ufficiale dell'im. ( parti; r dimindb , che ognuno fa» l'eritort . Quell'uomo, il cui nome » ceffc una clportiione di Cua tre don- è tanto celebre nei ninnumeiul del- )l 13 4 Non fi fa per minuto cib che la Chiefa per i mali eh' egli le fe. M fe^uifle in queltc Udiente ; folanuii. ce , rendendofi arbitro del lommo po- !l te fi fa , che gli Orientali fi dulfe< tere per l'afcendente , ch'egli avea I to molto degli anateniatirnil di S. prcfo fopra 11 fuo Padrone , d| cui > Cirillo e che I Cattolici non vul- ne dominavaI l'animo, s'era perfua» 1 lero tnai entrar in Confercnia con fo di non trovar neffuna rcfilleiira , 1 efTì e ch'egli verrebbe a capo di far an- Ve fondamemo di fupporte f , rlie n'jllare In un Concilio la fententa t \' Imperatore , cllcndo meglio infor- di depofi^ione proiiuiitiat* cotitro di mato , rcndcffc giulliria alla verità Eutiche t, poiché eri ndo di ri-orno a Coltan- Cominciò dunque dall' impegnare tinopoll , ordini) con una Lettera a? Diofcoro , Vefcovi) di Alcffaiidria , Deputati Cattolici di portarli in tjuel- a prender la difcfa di Eutiche, e la Città per ordinarvi un nuovo Vc- ad attaccare S. Flavlano , al che fcovo in vece di Ncilorio, al tjuaie Diofcoro era gli Inclina ti (lìmo j a ven« avea egli fatto gli comandare di u- dolo prcfo in avverfione, perchè S. fcire di Efefo, e di rinchiuderfi nel Flavlano proreggeva i parenti di S. i fuo Monadtro virino ad Antiochia t Cirillo, ptrfeaiiltato da Diofcoro . 11 che gittb In coKcrnaiioiie gli O- In appreffo coUegatofi con Eutiche rlentali. Flnalmcnre ordinb con una per foUecttare Teodofio , ed obbli- , Lettera ^ che tutti i Vcfcovl ,e S. Ci. garlo a convocare un Concilio E''U« rilloe McmnoncitianiSlo , rltornalTcro inenicj , ottenne cib , che dt ndera- alle lor Chiefe Da tjuclh Lettera,ch' va lu confegucnia l' Imperatore fe» f co-ne la conctiirione del Concilio « fi ce fcrivcre a Diofcoro di portarfi > raccoglie ( che quantunque quei Prin- Efefo il di primo di Agotlo , coit cipe folTe ancora In qualche dubbio dieci Metropolitani, , e altrettanti Ve- e non volcITe decidere ni- pegJI uni fcovi di Egitto , con proibìiione , ne pegll altri egli preferiva contut» che non c' IntervcnlfTero altri Vefco-, . tocit» quelli del Concilio perchè vi, . Avea egli accennato nella fu» aveano dal canta loro pili coniralTe- Lettera , che 11 fjggctto delI Conci» gni di Comunione Cattolica , Co'l Ilo farebbe , per dar fiue a una qut. ebbe fine il ceirtrc Concilio di E- filone di Fede nioffa tra 11 Vefcovo fei'o , ricevuto reni^ire dalla Chicfa FUvUiio, ed Eutitlie, e difcacclar . E r tlmu Cliiefa i fauiori dell'errore di catiiaiioiie , nella quale tuttala qui. hieftof'o • Negli ntfTì lerumii fcride Dione fopra quella materia 2 tratta* agli altri Vcicovi Icniprc; fiiTaiidu ta con molta lodc/zi EgD atterrò Io ttftto numero ili Me(rii))ollcani e in quella due oppoHi cirori diNe- di VcfcovI , e fece vedere d< que. •orio , e di Hutiibe, c Ic e in gui" «j Lettera «luanto fofs'egli prut- i»,che 'luetta Lencra folfc iratM iruto conira gli Orienuli , c pjril- dalla dottrina d i Vangelo, e degli colarmeiite cuiitra Tcodorcto , il qu^- Appoftoli . le col fao ingegno, e colla fiia doc- Vcdefi il) quella Lettera cit) che rrina fi era tenduio foriiitdabile al la Chiifa crede ed Infegn) fopra iiiiuici della vera fede : iin|iereiuc- quello ii.ilkiu. S. Leone piova In rhè gli fece proibire di ul'circ del» ciU , dalle Scriiinrc , che O' fucii. la tua Dioccfi Ilo ha nuli lulammic la fomia di Egli ordiiib all' Abate Barfuma uomo, ma un vero coipo nato di , fiuiorc di E'iiUhe, ch'era venuto Maria Vergine, e che r„|'craiioiie alla Certe per ordir cabale contro i dello Spirito i>aiuo non impuO, clic Vifcnvi di Oriente , di l'ortarfi al la carne d» 1 Flgliuolu non fole >lel. ( iniiilio , e decidervi ogni cola coi la natura niedefinia della M drc > e Vtfcovi. Mindb egli altresì tipi- quindi che 1' una e l'altra natura dio ed liulogio con facoliì) di ptcn. rcdando intatta , reOìi unita con u> der tutte le truppe ncccITarie per na llcffa pcriona , affinchè Io llcfiu ^ar eieguire cib , che crcdeflero op- Mcdiiiore putelTc morire , rellanda portuno. Avcano conimi (Tiune d'ini. per .-litro imniurtale e impalTibile , J'edirc i che non luccedcffcro turLo- e il Verbo e la carne fctbando le IcDzc , di far decidere 1' aliar della operaiioni, che fono lur proprie . Fede frima di ogni accufa perfona» Prova eili altresì dalla Scrittura , le , e che I Vefcovi , eh' erano Ila- la verità delle due lutiire : Eutiche ti Giudici di Eotichc , fodero pre. negando fopglugiie e('li , che la, fcnii al Concilio, ma non come Giu- iiodra natura fia nel Tigliuolo di dici . Finalmente , quafi per Ufciir Dio, deve temere cit) the dice S, Vii liberi) corfo dllc vioUn7.c , che Giovanni : Ogni ffifita r #» cunhf' DiaTcoro dovca edrcit^ire , cui egli Ja , tti Gtfucrtftì) e vt nulo in C'» trattava da Santo, e da ortodulTiir- ne , r J,t Dio , t ogni fpirilo ttt nio , e rendere pii*) com| iuta la «p- dividi Ctfutrifto , non t da Dio , td Vrcflfiotie dei Vefcovi , gli diede il è l' /Intit ri/ìo . Iinperciocclic , che primato in tutti gli affari, che rif» cofa i dividere Gefucriflo ? (c non guardavano il Concilio . fcpararne 1' umana natura . Eutichc , per t.icilitare la fna af. Il Concilio fi apiì nel giorno af. loluzioiic , ottenne dall' Imperatore fcgnalo : vi fi iiovarono centrcnia di far tenere un' AflenillL'a prima dell' Vefcovi iiiclica, il pili fjtrofo ifi apertura del. Concilio , nella <]nalc Ilo .li era D'ufioiO di AMIandiia . egli prctondcva di far vedere , clic Cili Sturici , che ci hanno dipinto fi aveano tolte dalle fuc rilpultedcU il fui) caratscre , oflcrv.ino, cheqnr. Jc cfprcllioni che facevano vedere la Ilo Vclcovc non era in ucflun n.odo ]Uirliii di lua fede i ma gli Atti fu. capace d'iltruire i ma che egli era tono riconulL iui i liiKcii ; ne vi fi un aamo fuperbo , altero , e crude- u i trovare nciruna falfiiii . le con tutti , e mallinie verfo i pa- I frattanto il Pipa S. Leone , in renti c gli amici del fuo prcdeceilu. conlepueift.1 dflla Lettera dell' Ini- re . Si vede , dalle iftaiuc prefciita- petatorc , invi!) i fnoi LcpatialCon- tc al Cuncllio di Calcedonla , di «.ilio cioè Giulio Vefiovo di Po- quali violente fufs' egli accufaio, , luiilo tir- quanto frcgolata fmle la fua vita, e il Diacono Ilario: il 10 morì per viaggio . Nel itm|o riv.ita , e che da lungo tempo aveaI ItelTo fcriflc egli ptuc a S. riavlano egli dato a conofccre , che fot;o 1* U (ni (clcbtc Lt'tt'.ra i'opi» l'Ili. ippiicuta di Vcfiovo i di Padorc lU- , . E F E F in nifcourfiva 1.1 maWagità, e crudel- v.i , fecondo il rigore del Canoni , .tl di l.U] o . la puHi<.ion di tuloro , che avcanlo Dop» di lui contano , Donino perle :^uitato di Amiochii , Giuvenale di Geru- Allora S. Flaviano prefe la paio- l'.iI.Miinie , Tilartio diCei.irej inCa^i» la , e r.ipprcicmb , che bifognava |>.idi):la , Eullachio di Borito , Bortatu ad Efcfi) con |n- che l'accufatofc fatte avea già le tccchi de' ùioì Ecc Iclìaltici ; ni b. lue parti , né c'era piil luogo per t'ci.irono d' intervenirci il Munaio lui , che toccav.i al Giudice render Entiche, e Birl'unia ognuno ac- conto del fno Giudiiio, . Diofcoio conijugnaco da! luci M.n.ici. foggiunfe a quello, c he l' Iinper.-iio- II Concilio fi tenne api! 8, Ago- re atea proibito che Eulelio entraf- fto . Diofcoru vi |>ref; il primo luo- fe nel Concilio . go , aflìl'o Copra un Troao elevalo , Vcde/5 nel Concilio di Calcedo- ' in viriQ del poter ch'avea ticcvuio nia , che fi tenne due anni dopo , dall' impcratiire , e S. Flaviano , the che Eufebio accuiS» DioiVoro dì a- J • ' era gii rii';;u.irdato come parte , e vello inipediio d' intervenire al Con- • non rome Giudice, non fu allodi,"» cilio, « di non aver voluto permet- ' che ncUi lUlQca fchiera. Dna p.ir- tere a S. Flaviano di difendere la « te di quelli che aveano alTiftito al giurtiiia della caui'a . Concili» di Codantlnopoli erano al 1 Legati avendo infiltito, che fi numero A] qnirantadne ; ma ridotti leggede la Lettera del Papa a! Con- a Itinenc in filenrio, perchè 1' Ini- cilio , e quella , eh' egli avea ferir- licr^tore avea ordinato, che non a- lo a S, Flaviano fopra l' Incarnazio- 1} veffcro voce nelConcllio i come ncin- ne , Eutiche dichiub , che gli era- I' mcn S. Fliviano ; il che era una no l'oipetti . Diofcoro proniife df * violrnii aperta e contraria ai Cano- farla leggere, ma non fn mal letta; n! , foggiugnc 11 Sip. Tillemoiit e la ragione ogrun put< vederla , • l'oftìh tutti a fc'djre , DlolVoro perchè nulla da W cjli fcrivca al Concilio, ma non fu condannare In quel che S- Flaviano Ictia . Dopo di che il Vefcovo l i. avea detto per la efpofitlon della *l lilTio propofe , che fi efaniin*ffe la Fede : ma quando fi lelTe , che Ba- fa fede I al che Diolcoro rifpofe , che filin di Scleucia avea detto, chebU ^ la fede de' Paiiri no i dovea etfcr fogna adorar Gefntrifto in due Na- (|t niefTt )n quiUinne, che fot tratcavafi ture , Incontanente i Vefcovi di E» M di vedete , fc foffe lUta leguita nel gitto , e 1 Monaci fcguacì di Barfu. giudirij renduto centra Eutiche . ma, gridarnno : ,, Sbranatelofii in due ) tipi-'io ordinò che fi f^ccHi entra- ,, colui che dice due Nature : collul in re. Euiichc ellcndo entrato ))rcfcn. ,, è un fecondo Neftorio SoUeva- gì tb U Tua Supplica nella aCa , che fi, era fervilo I Voler avere altri fentinienii da<]nel- drlla efpreifione medefima .i Coftanii- H II del $in:bolo di NIcca , ch'egli vi i npoli , c contro Giuliano di Cos , il uvea infeiiio tutto intero pioii-lì «j'.iale avea detto, che egli coufeffa-, ff llando , che non ci poteva ni to- vji due Nature . Quando poi fi arri, llliere ni aggiugner: una fillaba i vb <1 luogo , dovt Eui'ebio llrignt- ^ vi esponeva a modo {au , il gindi- va Eutiche a confeffare due Natu- lio prontintlato (oiiiro di lui , e I' re , fi nJ'i un gran numero voci I, appello ii si iiuer|'iilli> , e dliiiAnda- gridare , che bllogiiava bruifar vi» 1 i Vt , *J4 E F E F vo EuCclio, yucche lacerava rosi ne di quel Concilio, e la prolbiiloa Gcsucrilto j c luui gtidiroiiu : „ C>ii> ne, eh* eflo avea fjtta fot to pena uii<]Uc aniinctie due nature In Gc- di depofizioiie , c di anatema , di lucrilo, fi,! aiiaieiua ". NclCuu- far ulo d'altro Simbolo , fuorché cU'io pcrb di Calccdoiua gli Orientali del Niceno : Il qual Decreto era Iti- |>rotclUroi>o , che iiun avcano avuto lo fatto dal ( onciliu a folo fine di ]>art<: in quegli ^chlaniazii . metter freno alla temerità de' priva- Oiorioro , c gli altri dietro diluì ti, che volcflero far nouvi Simboli ilichiaratono , che non credcvanochc ma non avea pretcfo , che qualar una loia Natuia , conLutiche : do- occotreffe d' illuminar ceni punti di po di clic, Bafilio di Sclciicia , per fede non bene efprcffi nel Concilio, timor di DioiVutu , fi ti ranì di che folle in tal calo vietato di tifar quel, (he avea detto di due Natu- altri termini , che lontencflcro i hii. re nel CoiKilio di Coftaiitinopoli ; e ramente quelle verità . Cib nulla- nella ll< i!a d;b.-Uzra ladde S'cltuco odante Diofcoro ù fervi di cuci di Ainafia . Allora Euticlic volle m- Dtcrcto, e lotto prercrto , che' S. ferire da rjucite litratiaiioii! , che Fl ivioi o aveffc ciprrffa la Dottrina gli Atti dil Concilio di ( oltantinii- della Chicfa in altri termini piO l'uli erano (Iati falfitica'.i i nu S. prccifi di qu:lli del Simbolo; Inter- Flavianu pruvb , che non fi poteva l'jgk fc quegli , che avea cercato accularli di falfiià , c tidiivonlb nel qualche cofa , oltre al Simbolo Ni- tempo It'.ifo , ihe l' ingiulMzia colla ceno , foflc fofgetio o no al gafllgo (]Uale il 'rateavano , non gli permet- prelcrit.o dal Concilio; come fe il teva dir Ji avvantaggio, e ch'egli Concilio avelie pinibiio in termini metteva la Tua fiducia in Di" efprefTì , di nou dll'cutcr niente , di tutiu:io die poteva accadere Dopo non cercar niente fuor dei termini di quello, D:ur oro domando i | ant- di quel Simbolo. Allora i Vefcovi, ri de' Vefcovi fopra la crcdenia di che erano a lui venduti , gridarono, Eutichc . Giuvenate di Gerufalein- che auiiteniatirzavano cbinnque di- me opinando il primo , dille , eh' cefTe , o ccicalU- qualche cofa fuori egli era ptrrct tatuante Ortodo(fo ; e del Simbolo Niceno. A qucdc paro- ficcunic la paura avea roMuiiictTi tu • le fi fecero incontanente entrare 1 ti a Diof^oro , io>i gli al:ri Vefio- Nota), che leflero ad alta voce una tI non ofatoiio loncraddirc a que- Seiiienza d| depofizione a nome di llo giuditio , c gridarono, ch'egli Diofioro , contro S. Flaviano ed era (^iulto . bufebio di Doril'.'o. Donino d' Antiochia acconfeni: , Fol'cia Dioùoro dimandò ai Ve- che Eutiche folTe rinieffo nella di. fcovi il laro parere, ma gli avver- gnita di Prete , e nel polio di Aba- tì nel tempo Itcffo che l' Imperatore te; e ne^uii Vefcovo ibbe dilfiiiol- f;)rebbe iiiforniato di tutta. Il Ve- tà di confermare la It.iìa cola /M- fcoro S. Flavlai'o dille allnra , eh' cuiii anzi l'olteniicro , eh' egli era egli ricufava Dioftoru, c dicbiarb , ftaio condannato tuiiiro le Leggi, e cl^e da lui appellava alla Sede Ap- apriioiio cosi la Itrada a Diofcoru podoiica : il Legato Ilario protcflb , di cuiidannarc S. Flaviaiio . I Mo- che «pponevali a quella Sentenza . naci di Euiichc vi contribuirono pii'i Nel tempo llcffo parecchi Vifcovl degli altri al, prel'entaiido Concilo andarono a prultratfi a' piedi di Dlo- \ una Supplica , contro il lor proi rio fioro, pregandolo di ben riflettete a Vefcovo, perche avea diptjlto il Io. cib eh' ci faceva; che Flaviaiiu non fu Abate . avea fatto cofa che nicritalle la De- Dipoi Oiofcorn propofe di legge- pofizione . Ma fictome Diofcoro re cib rhe era Italo decretato intorno voleva coilfumare il fiio piano d' alla Fede nel Concilio di Efcl'o ; ni.1 iniquità , ttovandofì attorniato da far la qual prò; ofiiio ie avea egli le quella folla di gente , che lo Im- lue mire . Fu lena la idU Scflìo- poitunavi , facciidyg'j cfficaclffime ilUii- .. . . E F E F ijj Kljiiie d'ogni iiuiiii.1.1 , egli gtìiì>: ptftarlo , e ch'eli' ftelTo diedegUde* Dovi [otto i Conti, cju^fi per i.lna- colj'i iiiortali . Checche ne fia , il nurli in ajuio ; e lubiiu li vide eii- traitaiii'.nto dovcti' cflcrc de) più itare il Proconlolc Pioclo coji cate- violenti, |o!ch£ quel Santo Vcfcovo ne in mano , e una truppa d\ Soldi, nijti dilli, ferite che avea riportate li annali di fpade e ballon!, e le- tre giorni dopo , due giornate di- gulii da un gran mimerò di MonA. nante da Efelu, c nd icinpo , ch' ci . Diolioro allora fi niile a grid i- era condotto in elil.o . re'; i>t V f di ricufi di foitofc'iit. Alla cund.iniu di S. FUviano ten- rt "Ila Stiitema , atti ti't jfrt eoa ne dietro ',uclla di Eufcbio di Do- tm . Li niaggiur parte del Vcl'covl rileo . Dopo quella SelVioiie, il Le- rcdaroi'o in ^uii'a intimoriti che gaio Ilario, temendo delle nuove vio- ognun di loro protcHti di accunfcn- lenze per patte di DIolcoro , fcappb tire alla Oepoliiiaue di Flavi ino e fcgretanientc da Elci'o, e fen l'ugg) di Eufcbiu. Mi Diol'coto non ap- a Roma }>ag:)ndulì di <]ui.lto coniViilo e \u- Nelle legucnti Seflìoni fu, depolio endo una fu^ritioiie formale, pre- Teodoreto , Vel'covo di Tiro , col fentb la Sentenza ai Dcpufuioue al prctello, eh' egli avclTe feriti© con- Vtfcovi, e t'i olMigC) lui fatto a tro gli anatcmatifmi di Cirillo ; Doni- fottolcriverla . Una gran parte fc. no di Antiochia gli biali-, perchè giiaronla per tiniiJcita , e al nume- mava ; Iba di Edelfa per certe fal(e ro di ccntrenta ma lì prailcaioro accijfei , e per la lua Letccra a Ma- cItrcDie violenze per trarla da 11 ol- ils , il che gli fi al'crivcva a delit- tilTimi <]ueftj l'ofiriiìonc : impìii i'kì. to. Fatte tutte quelle difpofizioni , fciiftìoniius eaptitas mutui dtiit. DiofLuro partì , c i Vefco»! fi riti- Tunt , di.on gli Storici . Si tjunlea rarono djllt Città di Elefo. tal Ccgno di batterli , e di vcrfarne Cosi termi' b qucll' AO.inblea ; iti i) faugue ; li fecero lor tollerare mil. cui fi vide la injjlulUiiik c la vio- le llrapazii , e fi tcnucto chimi fin» lenu portate al cjinio , Dcgl'lnte- alla fon . rcin particolari , che fi coprivana E' vero, dice il Sig. Tlllcinont l'«tto pretelto di Religione , vi fe- , che quelle violenze non il'.ufavano cero ricevere a tutta liChiefj , ])er del tulio quei Vcl'.ovi , che ttaiti- )' empietà di alcuni , delle piaghe vano 1.1 verità della Ftdj, e l'inno- profonde nella Fede c nella Difclpli- cenza dei lo'u Confratelli , e che li na . Tutto vi fi fece lenza neflima crponevano al rimprovero di l'uver- villa di Religione . Non fi badb , chia debolezza ; che uciCi nel (.un- che a foddislare la patfiune di co- cilio di Calccdo lia tidcrfi i nioui g. loro , che volevano condannare del- gi, die Diokore e i Vcfcovi d'I.. le perfonc, che erano laro odiofe , gitto fcaricarono contro di luru , a Q^uegli che ci occupava il primo po-. iiuitazion dei Demonj , che rinipra- Ilo, vi fece comparire non l'equi, verauo con imulto ai loto fchiavi tà del luo giudizio, ina i fuoi iral- quei delitti , nei quali gli ban fatti porti e il fuo furore ; Imperciocché clTi cadere operando non da Pallore , ma da Ma i Legati fegnalarono la loro crudcl Tiramvo della Chiefa fu ve- coltanza , e ticularono coftantemente duto metter in opera le mani fan- di coiiJifcendcrc , e di cooperare all' guiparie dei Snidaci per far violeii. ingiultizii za a colerò , cui dovei egli onora- Diofcoro non fu pago di aver dc- re come fratelli , e non coilringcr. poltu FlaviaiiQ fenza iielfuna forma- li a fottofcrivcre degli empi errori lità regolare. Parecchi Autori di. In tal maniera, fu egli, fe non I' cono, ch'egli lo maltratti), e die. Autore , almeno il principal folicgno degli del c^ilei iicHu (lomaeo , e gli di una nuova empietà, la qualpro- cainminli fui ventre , Prctcndefi che dufle infiniti mail. Inipcrcioccàè 1' ^arfunia dìi fliuiolo «gli a4tiidicaU Ercfia dì Eutichc , ch'egli fece cu. i « tra. tl6 E F E P trar* !n Egitto, vi gitt6 Afflitte ra. che credsd cfTer Vene nella Dioceli «liei che i Santi , che ci vennero df Bellay , I' ali. 517. S. Avito d} apprerTo , non l'h.iiino potute l'vel- Vienna vi convocb irenticinijue Ve* Iclc iiitieraiKCiite dopo il gito di tre. fcovl, tutti del Kcgnodi Borgogna, dici Eccoli in I ir:'a Infon^ma fì pub f»tto Slgifmoiirfo . A»ea egli conver- Hire , che l'efuo infelice di tjucOu tito <]ucl Principe alla Fede Catto» Concilio cagionb uno fcoi>volgitnen> lica . 1 più illudri di auei Vefcovt IO generale in tutto l'Oriente. Fi. erano s Vivciuiolo di Lione , S. mi, Jhid. Ti. UH. Till. CoHC. Apollinire di Valenia , S. Gregorio CtaU pif. 4'S. ' f'g. Tlll. di Langres , e S. Progmaiio di Aii- EFESO ( C. di ) l' in ( non tun. S. Avito li querelb nella Let- I iconolciuto ) Timoteo Eluro , Ve- tera di convo.'atione , della celTa- jcovu di AlefTsndria , vi rillibii) lione de' Concilj, e protcflb che il l'iulo , e dt\ìo(i: Accado di Coltau> P.ipa gliene avea fatto del rimpro- tinopol i . veri. KoI abbiamo quaranta Canon) ELVIRA in Kpagna ( C di ; ov. di ciucdo Concilio, molti dei quali ver d' llllberis , nella rrovin..ia Be- parlano dei fondi della Chirfa , il Oc» , che non fuiTifte pifi , due o cui iilufrutto era accordato al Chie- tre leghe djfiofto da Granata, £// rici per coglierne le Entrate , dillin- ttritanuni , verfo l'an J^.i fecon- gucndoli diligcinenicnte dai beni pro- do I' oi la pernii (Tione del Ve- rUio novantun Canoni dei peniteli- fcovo; perché era queU.i una fuper- tiali che cominciano dall'Idolatria, llitiune |>er indovinare. T, IX. C, come il più enorme di tutti i delit- e 5»' ti . I Canoni fon tutti degnifTim! ERFORD C C. di ) I' an. i^N dell' amichiti ri oo'ifciuio). Vi, importantlflìmi per 10. Marzo f non Ja Dlfciplina , e non conteugono fi divifcro le decime di Turiiigia nulla , che non fia utile e fanto , ira il Re Enrico, e Sigifredo Arci- Sono flati fplegati dal Mriidoza vefcovo di Migoiiia , delle nu.ili le, Veicovo Spagnuolu, e da ^fon(igllor juincipali fono ncHc Ab.. iiellt Collezione del P. labbè. Al- ERFORD ( C- di ) r nn. n7*. ctioi gli reputano una Raccolta di in Otiobre . .Sigifredo Arcivefcovo rarj Canoni cratri da molti Auio'i , di Magonza volte altoggettare gif e da molti Concilj, anzicb! au'O- EcclcfialticI al Decreti del Concilio pera del folo Concilio di Flvira . Roniano dello ItelTo anno, controia Q^uclto Concilio è famofifTnno pei finionla , e V incontinenza de'Chie- diverfi Gludiij, che ù fon fatti del- rici - gli flrlnfr a non nlQ iiidueii- ta feveriti di faa Difciplina , e in- re , e a rinunziir fui f'-to al Ma. torno al tempo in cui s' i tenuto . itimonio, o al fervi^io degli Alta- C. T. 7. p. <"9<5. ri. I Chierici allegarono mol^i pre- ENHAM In Inghilterra ( C. di) tesi per eludere le Aie ili nic : al- Einshaminft ^ l'an 1009. Vi fi fe- cuni gridavano tiimulCDarianitnte , cero ventitre Canoni per la riforma the prima che I' Arclvcf. mo prò- del roltumi e della difciplina D M. nuniiaffe qui (la S- ntenta, l ifogua-. EPAONE ( C. di ; tjiatmnft va sballarlo piuitollo dalla fua, Car- ce- i . , E R E X i)f tcin , e metterlo a morte per dar, EXCESTER ( C. di ) EtonitnU, alla l'ofteriii un'cfcniiiio fanjofo . L' l'an iiìj. alli 16. Aprile . Pietro j^rcivefcovo fece loro intimare, che QuìvU , che n'era Vefcovo , vi fece fi accheiaffero , e ptomlfe di H>cdi- dcìle) Coftiiuiion! in ciii<]uinta Ar. re a Ruma per piegare il Papa i ma ticoli , fopra tutti i Sacratiicnii , e av<:iido il giorntj dopo riiuiiiiticiato fopta varie luaitrie i fuoi lamenti inturno alle dcciiue di Turingia , i Turingefi rdcgiiati, F gridarono all'armi, e 1' Arcivefcovo farebbe ftaio uccilo , fc i fuol Vaf- FERRARA ( C. di) l'an. Hit. falli non aveffrro placati I più furl- alli S. Gennaro . II Papa Eu- loiidi . Toni. X. C.p. Ili. genio IV. fu cjuegli che rauiib que- ETaMPES ( C. di ; StamftMff , llo Concilio j)cr uppurlo a quello di l' in. nyi. Richcrio Arcivcfcovo di B>ifilca , ovvcr piuttofto lo trasferì a Sens , ci volle deporre Jvone di Ferrata . Scrifle a iiueilo effetto al- Chartres, per ift.ibilirvi Gcofredo le, Univerfita di Francia , di Spa- JU'cndo che Ivoiie enti fatto urdl> gna , di Allemagna , di Polonia , d' naie a Roma: il che, per fuo av Italia, d'Inghilterra, e di Scozia, vlio , tornava in pregiudizio dtir |)er impegnarle a mandargli i priii^ antorlta Reale . Ma Ivonc appellb cipili Membri . Il Cardinale Giulia- al Pafia ,e arrcflb cosi la Procedu. no Ce(arlni , che fin allora avea ra dtl Concilio . Ivo. Efilt. ii. prefeduio a Bafilea , ne fece l'aper- ETAMPES ( C. di ) l' an. un, tura agli 8. di Gennaro. Vi li im- convocalo dal Re Luigi il GrolTo vatono cinque Arcivefcovl , , dlciot- in' occafione dello Scifnia cagionato to Velcovi, dieci Abati , e alcuni da Anic!eto Papa ( Pier di Lione . ) Generali d'OrdIn! Religiofi Quello Principe ci voli» far efanìi- I. Stf Li lo. Gemiaro. Vi fi di- Ilare tjual del due pretendenti , cioè chiarò, che 11 Papa a vendo trasferi- liniocenio II. o Anacleto , folTero to il Concilio di B.ifilea a Ferrara, Itati eletti Canonicamente. S. Ber. quella traslaiione era Canonica , • nardo fu chiatnato a qu.-do Ci'ndlio quindi che il Concilio Generale d| dal Re , e dai principali Vefco»! i Ferr;ira era legittimamente adunato . e ci venne tremando , conofcen- Ma Lifvgna offervare che dopo 1', do r iniporiBii/a di tjncflo affire . arrivo dei Greci , ncffuii Prelato , n4 Dopo il digiuno e le preghiere, 11 Dottore pafsb da Bjfilea a Ferrara, Re, i Velcovi, e i Signorf , con- e che gli Ambafciatoil tanto dell' vennero tutti di coniun confenfo Imperatore, càe de! Re e degli al-, di riporcarfi all'Abate Bernardo, e tri Principi , che v' erano dianzi , di IlarCciie al parer fuo, S. Bernir. vi renarono tutti, e che il ReCar- do avendo accettata la commiflione, lo VII. proibì , che nelTun dei fuol dopo aver dato (irova di gran ti- fudditi pafTalTe a Ferrara , col pre- more e umiltà elaininò con atten- telle di afiiftcrc, al Concilio, che vi tionc fcrupolofa , la forma della cle- {' teneva per parte di Eugenio . In lione , il merito degli Elettori , la una parola la Francia, la Spagna, vita e la tiputitione di quegli, che e gli altri Stati , aderivano al Con- il primo era (lato eletto ; era quelli cilio di Bafilea i tanto il fol > nome Cregnrio Cardinale di S. /Ingioio di Concilio itiiptimevii, Ecumenico chiamato linocci^io li. e dirhiaib allor di rifpeito . Sono parole di che detto era quegli, che dovcael- Moufipnor Bi ffuct . Dtf. 4t la Dt- fcrc ticoiiofciaio Papa e tutta 1', cltr t yi e. II. AITeniblea vi fe'applaufo . S. Ber- II. Jill 11 Papa Eugenio v! yre. iiarHii fi die gran pena, e Intrapre- fedctie alla teda di ieiiaiitadue Ve- fc de' lunghi viaggj per far ricono- Ceovi incirca , e pionuniib un De- fccre Inroceiuo IJ. evlrlufd . Sui. creto contro i Padri di Fafilea . Jn ^ii.Lutitv.g 317. <^ii;ito mezzo i CrccI , avendo all^ teda . . . , US F E • F E teda r IiniJctJtote Giovanni Manuel II), e IV. Sejt, Andrea di ColoiTo Paleologo di, e il Patriarca Loftan- parlando pei Latini, ditTe ch'egli, tiiiopoli , arrivarono a Ferrata . Mar- pregava i Greci , che fe gli fcap. co, Arcivclcovo di Efefo« dotcva pava qualche erprcfliune un \ì> du> portar U parola, a nome toro. £. fa , l'attribuilTcro piuttollo kll' ar- rano al numero di vcniun Prelati gomenio della dKputa , che alle, per- ed altre dotte perfone di fccundi) Ione che dilput;ivaiio . La quatta ordine, che s'erano lor afTociaie , paf>b in difccrfi vdf;hi tra Marcan. e afteiiJevano iniorno a fetcecenco tonio di Efel'o , e Andrea di Kodi perlone V. SfU. Fu cfpollo qnal fuflc la Avanci di tener la prima SefTiune Fede del irccendiciutto Padri che coi Greci , fu convenuto degli componevano il Cunciiio Nicenoi e (Icoli , che dovcanG esaminar nel fu letto 11 loro Simbolo, e le dch- Concilio. I Intorno alla Ptocellio- niiiuni del Concilio Calcedonefe, e ne dello Spirilo Santo, z, l.'adU>- del VI. G=ner;il.: . i Latini pruduT. yione Filtofu* fatta al Simbolo . }. fero un Maiiulci ino , eh' a llìcurava- Jl Purgatorio e lo llato delle anime no cTer antichilTmio , del II. Coii- avanti il Giuditio . 4. L' ufo degli cilio J^iceno , il VII. Generale , Az.Iinl «ai Santi MiUerj, ;. L'au-.o- dove pretendevano che fi irovalTe, tiià della Santa Sede, e il Primato che lo Spirito S.into procedeva dal del Papa. E ficcome 1' Impcradore Figliuolo avea dimandato, che i Principi e i VI. Sljf. Andtea di Rodi fece ve- Prelati Latini aHìIlencro al Conci* dere con un lungo dilcotfo , che Ilo ; quindi il Papa gì' invitò t un ?iiel che i Greci pretendevano che Lettere circolari a portar fi a Ferra- ufTe un'aggiunta, non era ne addi, ra per cooperare alla riunione dell' liune, ni niutationc , ma una fem- Oriente coli* Occidente plice fpicgaiione di cit). ch'i conte- tacila prima ScAìone tenuta coi nuto nel principio, da cui fi dedu- Greci, vi fi dichiarti , che il Con. ce con nccclT.6. gli altri Principi facevano allora VII. Jtjf. Lo Iteflò Vefcovo con. tutti gli sforii per accordare i Pa. tinub a parl.ir foln fulla ItelTa male- dri del Concilio di Bafìlea col Papa ti.i , e rirpufe alle autorità alicgaie Eugenio , e che per quello crede- da Marco d' E.'efo . Molirb egli , che vano di noif dover mandar neiruiio quando i Concili proibifcuno di efi. il Ferrara . bire a quelli che abbraccian 11 C'i- I. S/JJ. coi Greci. Si efamint d' ftianefimo una Fede divcrfa da quel- accordo con quelli la queAione, fé la ch'f prupoOa nel Simbolo , non Il (cniimenti) della Chiefa Latina proibifcono d' infegnare più chiara- {morno ali.) ProcelTione dello Spirt> mente la (Icffa Fede , che In quello to Santo fotfc OriodorTo ; e fé con i comprefa : e che il li. Concilio fondanienio fi foffe aggiunta la par- Generale , chiamato di Collantitio- ticella filioaui al Simbolo, per di- poli , avea aggiunto al Slnibolo Ni- chiarare, ch'egli procedeva d.il Fi- ceno molte parole , e quello per iC glio . piegare , coiitio i novelli gl'elici 1 IL Sef II Vefcovo di Redi fece certe verità di Fede , che non era. un difcurfo (opra i vantaggi della pa- no efprcfic t.into dìHimaniente . eci il quale occupò lulu la Scfligiiv # Via. c JX. Sf£. Bcflirisnc di M. cca F E F I IJ9 tei par'b pel Grtii , c Infiftette fcni. be tolta l'aggiunta. Ma ! Greci A pre lu (]Ui.lto dr^omcnto , che iiuii ollìnarono a dimaitdare , che (i co- era \ictato di f|>iegarc U Fede, ma minciane a recidere dal Simleln I' che era |>riiifcito bensì d'inferire nel Addizione Filiojut , prima di cfa» SiiiiL'ulo delle IpiegaLiuiii , f che il minar il fondo della quillione ; e HI. Cixicilio geni-rale di £f;:rj lo quiudi le Parti non poterono ^unve» avcA divietato . nire . X. Sff 11 Cardinal Giuliano fece XVL e uMma S'Jf. II Papa pro- delle onwr.3Z.iiiiii ludiiTinir l'opra la pefe all' Imperatore di ir.isfciirc it l'roiLiiione fatta dal Concilio di B- Concilia a Fioicnia perchè la fpe., fcfo, e dine che bisognava rldyrli fa ncceilaria per coaiiniiarlo a Fer. ,1 un j'Unio piò cneiiziale, va] dire, rara , era oncrofa al Papa , c perchè al iViitiiuenio dei Lauiii iii(crw> alla i Greci cunUnciavano ad anno)ar(i in Pro^efliom dello Spiri' o '^aiuu . ,, lin- quella Città; quindi dacché gli uU „ perciocché le «tjtieltii Dogma ève» timi v'ebbero accoiifentiio , fi pub, ,, ro , egli dice, li è dunque (eiuco blicb quclU traslazione. Lotè*. C. metterlo nel Siili l per iipiLgare T Xlll. p. 6» „ un Miiìcru , che c vuluio Ini- FILiPPOPOLl ( C. di ) nella Tra- 11 pugiHfc " . Il Vei'covo di Forti cia l'anno {47. Quello fu un Con- appoggiò lo ttclìo ar^oiiiciiio, e fo- ciliabolo tenuto dagli UuTcliani, t fleniic , ihc non lolanisatc non v'era quali occupavano la nagglor parte nefluna Legge, che proiiifle di ag- drlle Sedi Vwfcovili d'Oriente. Fu giugnere al Simbolo qualcAc f|iie. raccolto per opporli al Concilio di gaiioiic ; ma che noii poteva ncni- S. pace, e di oilcrTanM dell' Ecclefia- llcHdarfì alla Chlcfa , oal Concilio, hk he Leggi , mentre eglino ci dc- ne leguirebbe , che la Chicfa n»il (Uvano le turbolenze, e violavano poteff-: pifi fare una nuova efpofiilo- tutti I Canoni. VI riunivano le ca- iie dì Fede , jtfl. Pmtic. Tom. XUl. lunnie contro S. Atanalio , tante voi. * C. p. 15^5. te confutate , e quelle contro Mar- XU. XUI, XIV. XV. S/jT. Si dif. cello di Ancira , Afclepas di Gaia, putb in quelle quattro Scflìoni l'o- e S. Paolo di CoflantiiiupoH , e vi pra lo ItelTo argomento . I Latini pe- pronunilanu anatema cuntra Giu- rì) perfiflettcro in dimandare, che fi lio Papa, Ofio, e S. MalTiniino di efaniinade il fondo della quiUione , e Treves . La Lettera tcrniina con un che qualor folTc (tata nielTa in chia- Simbolo di Fede, che fcinbra non ro , ellcr evidente , che lo Spiri:o eifere difettofo in altro, che per la Santo procedeva dalla pcrfona del ommidipne del termine CoìiiojiMtttis, Figliuolo, ci remerebbe nel Simbolo It i ma quello ballava per rigettar, >' Addizione ; che fe non fi potclfe lo, perchè non v'era bifogno d'ai- dire farcb- , ch'egli ne proocdcfli; , uo Simbolo, cbc di quel di NIcea, «0 F I F r (e non avcfTcr avuto alerà Fed: . dato cotnc Gent'sit , alnitii') fino al. SoiO'w. /// c. II. Tom. II. Cane, h partenza de' Greci. 699. TitI Fhwy .f. I. Ftjf. Siccome il Patriarca di FIMES DioceCi Hi Rheimj ( C. Coltanriiiopoli non poti intervenir- di) Apud banUaiit Matraw , l'aii. vi , cflcnilo caduto infern.o, tutta J37 i. di Ai tìIl-, Incnuro Ar. la difpiiia pafsù tra l' Impciatur dei civeùovo ^i Rhcinis vi prcrcdei- Cìrecl, il quale, al riferir degli Irto- tc , e li fi ticonoice il Tuo f>lle ne- rici . era dotto , e il Cardinal Giù- gli otio Articoli , che ce ne t.tt.\. Ijjiioi e fti conchiufo, che fi Uu- no fono l'iuiiolio lungkc cror(4Zio- dierebbe da un* parte e dall' altra ni , che Canoni. Si prefcncb hicjuc- [juilche ripiego per riunirf. . fto < ontillo un D-crcto di elciionc II. e 111. f,fff Vi fi agitb la mi. del Clero e del Po|>olo , a favore di rena, intorno alla ProcciTiuiie dello un Chierico chi.iiuaio Odacre , al Spirito Santo. Giovanni, Piovinciale ViiliOvato di B.MUv.ils , e che era de' Domenicani , ««Teologo dei La- protrilo d.lli t orte - M» Iti-g'i fu tini, culla iMditionc , con l'odi argo- g;udi..;uo Indrgiiu dal Concilio, e ner ed ex , di Ui .quali fi „ Figlio, toltane l.t Palamiti, che fa ufo per el'priinere li pioceflioiie ,, >o dlllingu: dal figliuolo, e dallo de'.lo Sj irito Santo : e diede fm ìfcri;. „ Spirito Santo .quindi t , che dal Pa- to il coinpepdio del fuo dil'corCo- ,, dre f o ha rijcvuio il Fi, liuolo ab- 1 Greei ftiroii divili ; altri ermo ,, eterno quelli virili pioductiva , on- j'cr I.i UKione . tra'qu.li 1' Impera- ,, de lu Spirito San;o pioccde dal Fi- tole , e Beflarioiie di Nicea ; gli al- ,, glIuo!o non meli die dal Padre . tri v'cr.ino centrar j , e in quelli Quella deliiiiziiine fu letta , ap« Marco d'F.ftlo. S' Intavolarono de' protat.i , e lottoii titta alli g Giù* niaiiepfi ; fi el-imino lo Seilt'O di ^110 dagli uni e dagli altri , toltone Giov;iiiiii . M.no lo taiciava di e. da Mario d' Efelo , il qual durà reiico: lieriaiione per lu lOiiiratio della lua oltin.izione . l'ufeia tutti li protrili) alranicnte , che bifogna»a diedero il bacio di p.uc in fcgr.o dar gloria a Dio , e confcHare fin. della riuiHOiie . Tcrniiii. reblono nefiuii diritto Topra 1' Aha- 10 confifiati dentro l'anno. Il de lia di Gran.lfshem fino all' Ottava ciniofefto proitil'cc di celebrare la d^lla Pentecnite , nella quale i Ve- Mcffa fenu lumi . 11 decimo ottavo i'covi fi radunerebbero a Frislar . comanda di rinnovar le O'tie con* Pltury , fegra.e almeno una volta 11 niefe • FRANCFORT ( C. iti ) l'anno 11 ventefimorjnarto proililcc di af« àoo7« il |iritiio di Novembre , in prc. fulvcre da' cafi rlfcrvatl alla Santa fenia del Re Enrico , dove trenta- Sede , o al Vefcovo . Il Tcntefinio« cinque Vefcovi confi rniaroiio la ere- quinto )iroillfce di fcomunicare un tionc del Vcùovaio di B. niberga , Chierico, o Laico qualunque , fen« f.ià approvata a Roma . Tomo IX. za una previa monitione canonica « C. p. 78*. e fenra ofTervare le formalità ne» FRANCFORT ( Affemblea degli cen'arie< al qual propofito richiama Elettori dell'Impero a ) l'an, il Decreto del ( tnicilio di Rafilea 1 in Quarefinu . Eglino v! cliflero tiiaitJa fcanilala . LaHt cont. Alberto d' Auftria Re rie' Romani . Toni. XIII. {>. liti- Fu in qUcfta Afleniblca chi gli FRIULI ( C. del ) foroìulìtitfi Elettori vedendo le brighe tra il l'anno 796. tenuto da PauHno, Pa- Papa, e i Padri di Bafilea , e 1 di- triarca dìAquilca.e da'fu:>i Suffra» verfi Decreti , che pubblica vano ganei , Vi fi combatterono due er» t vicenda , rifolvettero di non ri. rori. II primo, che lo Spirito Santo revere né gli uni , ne gli altri , non procede che dal Padre , e non fenia mancar però del Sovuto rif- dal Figliuolo I L" altro divideva reito, ne al Papa , nè al Conci- Gefuciilo In due, l'uno naturale 4 lio di Bafilea , dal che ne venne la l'altro addotcivw . Ambidue quefli iieatraliiì della Germania , che fu errori furono condannati dal Conci» condannata egualmente e dal Papa e Ito . Fece inoltre quattordici Cano» dai Padri di Bafilea . Il nuovo Re ni . Il primo ì contro la fimonia < de' Romani approvb tuttavia il Con- gli altri rifguard.ino la v!ca efem- ciMo di Bafilea , e ordini) agli Ani- plare , che dee menare il Chierica» bafcluoti , eletti dall' Iniperator Si- to , a cui fi proibit'cc di alloggiare ^ii'iuundo, di fortarvifi, accordando con doime 1 qualunque fianu : fi proi* al Padri il dinaro, che avear.o le- bifcono a Chierici le canzoni proi» tato in Allcmagni per l'arrivo de' fané, e i divertimenti faitofi 1 Ttm, Greci ; permettendo loro di farne ni. c, p. J9I. n'uTo diverfo. Volle in oltre che G Ji! tutta r Allc'iagna fi offervaflcro i Decreti del Concilio di Bifilca ; ALLIE ( C. delle ) Gallicaatim , roa gli fi dir.ijndarono fei nicfi per C'»J l'an 419. Vi fi e'cdero per confi, determinar <, fi , cjnie fi vede ii\ glio del Papa Celclliiio, S* Gernia» no di »4* G A G E •ifl il A'.ixerret e S. ì-u\n i<, Tro- del Concilio di nnciocMa flell'anno Jes pctchj fiffif.io in liighil.crr» Tom. II. Come., p. 414, » conbaii'.rc i PclinUni . GENTILI prcffo Parigi ( C. di ) GALLIE ( C. delle ) Gallica, Gtntiliactnfi l'an. }6j. Vi furoi.o num , ovvero » fe;oiiilo il in qucdo CoDCllio de'Legati del Pa- Signor THlcTiioiit i cficiidone lucer- pa l'auto , e TnpnOo di quindici Ve- luogii ; fu raun.ito d'ordine diCar- feovì , Il primo de'quali era un Eu- lomano 11 m. Aprile . Quello Prin- lebio . Vi fi efamiob l'affare di Eu- ci|)« , iiell'Atio di convscaz'onr , di- ùìlio d'Armenia. Credefì eh 'ci (of- ce, che ,, per lonfiglio do' Servi di fe Laico , e che profeU^rTc la vita ,, Dio , ede'Signoii della fua Corte, degli Afccii . CoJluI co' iuoi Segua- ,, avea raunain i Vcfcov! del fiio R:- ci , per iudifcrcti> telo , e i;o o il- „ gnocol loro Preti , per imparare da luminato , condannavano il Matrimo- „ effi , come fi poteffc far ottener e di nio dicendo , che ncffuno portva „ far offervare, la LeppcdiDio, e di falvarfi in quello Aato . A quelloer- „ riftabilirc la Difciplina Ecclcliallici Toie ci aggiungevano diverfe affet- „ ch'era molto dicaduta '*. Qucfto tate fiiigoLirità , coni' a dire digiu- Conc ilio era comporto di fei Vedovi;, nar le Domeniche, e non i giorni cio£ di Cu'ci'iia , di Ansburgo, di comandati dalla Chiefa . VItbnrgo, di Utrecht, di Strasbur- I Padri di quefto Concilio Infor- go , e di Eirhftat. Vi fi fecero fei mati di quelli abnfi gli condannaro- Canoni, S. Bonifacio, che vi prc» no con venti Canoni , di.'hiar.indo fedettc , fcrlNc a Cutbcrto, Arcivc-, che fc I rei non gli fottofcrlveffcro fcovo di Cantorbeii , cìb eh' eraii, farckono anatematizzati e trattari fatto In quello C oiuillo , e qucic- da ErecKi . I Canoni di ^uvllo Con- landofi degli ol.uuli che ijituiiira- cilio condannano coloro , che hiafi- vano i buoni Pallori , fpggiugiic quc- mano il Matrimonio, e che abbrac- fle parole rimare ht.v.,li : ,, Cumbji- ciano la virginità , non |>er la bel- „ riamo per il Sìgii'>re j Inipcrcioccbè lena della virtù , ma perchè credo- „ fiam UBI in tempi diifitill, e aliai no il Mttrinionio cattivo . .< No! am- „ molcfti ; fi muoja , fe fa d'uopo per, iviri ino la virginità , dicono i Pa- ,, h l'ante Lcgu' de' noli ri Padri , a t- ti dii del Concilio . e la feparazlone ,, 6iie di poffcdcrc con e ili la eredità dal mondo, purché la modcflia c ,, della eterna vita. Non fi nn cani inu- l'umiltà non ne fiano diigiuiite . ti , fentiiiclle .iddornientatc , ovvcr ,1 Ma noi onoriamo altresì il Matri- ,, mercenari , che fuggono in villa del 1, nisnio , c non condanniamo i ricchi ,, lupo ; fiaui Pallori ulaiici , e vigi- „ che fono giulli e cariiarcvo/i , e de- „ lami , e predichiamo la verità ai Cderiamo che fi pratichi tutto cib „ grandi e ai piccoli . "Quello S. Ve- ch'è co.iforme alle divine Scrft'U- fcovo avea per mira In oucl Conci- I, fe . Qujlti venti Canoni l'(»no Itili lio , di cercar i mez.z.i di limcttere raccolti ne'Codici della Chiefa Gre- in offervania la Legge di Dio , e e Latina: fon riferiti da D'wni- la Difciplina Ecclenallica , cadute 2' 5' Piccolo; foi;o ftaii ricevuti da fotto ì Principi pucedcnti , e impe- '•"'ti la Chiefa, c pritiu di quelli dire , chs il |0iolo fedele tten f"'': G E G E h; ^)ganlnco d.ii falfi Preti, cerne per che bifognava lulaiiicnte coma ndarc il pittilo Tom, VI. Coìte, p. 15J+- ai Gemili , di aft.ncrti dalle co (e the # 1565. D M. erano H.iie lagiiticateagli Idoli , dal. GERMANIA (C. di) fan. 74!- la furiikMzionc, dalla carne, e d.il folio C^tloiii^i'.o , da S fioiiifaciu . l'angue , per iniepnarc ai Geni ili ad Vi (ì eUminarono parecciii Chierici onor;|irii(/ folyniitattum , l'an. di Gelucrilto ;i. ,, Santo, e a noi " ; Vifum ti* il primo ili tutti I CoDi'Hi, e il mo- nim Sfirhui SanBo .(f nobii . Q^ue- dello di lUcii i fegueiiil . Una divi- Ita dccifioiie fu Ij edKa al Fcdcii di fione coRfidercvuIc , che avvenne tra Antiochia perche la riceveflero, « i Fedeli di Aniìochia , diede ocra- la eleguilirro con fuiinncflìone . fioiie a Quello Concilio Ceriiito lai» I Concili rimarcano, che r;u:lta Co fratello e falfo Appoftulo voleva prima Affciiiblea degli Appoltoli in obbligare i Gentili convcrtiti, nuli Geriifalcmnie , per dare la lor deci- folo alla Circonoifione , ina a tutte liane fopra un punto controverio , ancor le o(rervani.c dcli.i Legge Mo- fervi di modello alla Chiela In o.- faic.i . Alluni Fedeli dtll.i Seca dei cafio 1 di tenere I fuui ConciU Ge- FatifJ toitcnevano U Itclla Duiirina. nerali. Galat. y. AH, Xy. V. II. S. P^olo e S. Barnaba vi riuppolciu, Tilt. Ftcury. /IB X y. li. Ep. Cif. dicendo che „ Gefucrilio ci.i ve- l/;f aJ Conc.Epétj: Ali. II. p. 614. ti nuto a liberar i fuoi da quelh Ter- r. ///. CoMc „ viib , e che la Tua grazia non Kr- GERUSALEMME ( C. di; l'an. ,, virebbe a nulla a coloro , che ripu- 24V { i:on riconouiuto) tenuto da- ,, taffero tuttavia nccellAiia la Cit- gli Eufeblaui , per la dedicazisne „ coiKifione ". Fu riioUitudi pafTa- della Chiela della H ifurreiioiic , che ra a Gerulalcmnie per confulcarc gli Coltaiiiiiia a vea fatto edi Acirc . Quc< Api'oltoli , i qn^li fi raunaroiio infìe- Ito Concilio fu iiumcrufiirimo : im- nie coi Difcepiili nel maggior numero perciocché l'Imperatore vi fece in* che fu polCbilt: per efaminar quella tervcnire da tutte le pani un gran- «luiftione . Almeno egli c coit iute dilTìmo numero di Vcfcovi, , Gli Eu- che ilConcilio fu conipolto di cintjue fcbiani a|>|irofittaroiio dalla occafio» Appoftoli , S. Pietro, S. Ginvauiii, ne per far ricevere alla Comanione S. Giacomo , S. Paolo , e S. B. cfibita a Coflaniino una profeUioiie dio, che tutta U Cihlcfa di Gcru- di Fede, co 1 forme In apparenia alla Cileninie ci fofTe chi.iniata . Si deli- Fede Cattolica , no. inviluppata di- berb pofitamente , e o^nuu. propofe tcraiini equivoci : vi furon anche il parer fiiu . !>. Pietro parl'b il pri. aininelli i Tuoi Settari . Non itto averci mal parte . Le confe. GERUSALEMME ( C di ) l'an, guenze di qu.fto Coticilit> furgn I' SJfi- 19. Setcembte . Tenuto da 40, Éniio (fi S Aianifio, che fu ille- Vefcovi, che vi approvarono tutto gìto iii-'lle Gì'''- . Coftiniiiio |)er cib ch'era ftaio fatto lo ftcflb anno non t'i> qual rtcLul:7za , che non fi a Coftantinopoli contro Antimo. T. l>ut> comprendere, avea predato fe- y. Coire, p. +0 lli nllt; calunnie dei Tuoi ni'n|ci di- GERUSALEMME ( C. di) l'an, cKiarail, vai dire, i due Euftbi , 5» I Vefcovi di Palcrtina »i ap. Te gnis , Maris , OrTaccio, e Va. provarono 11 V Concilio Generale , Ifinte , che Io arriiraruno di aver toltoiic AlcfTandra d'Abila, il qual r:i'Macci.iio di impedire, che non fi per (jDcfto ootivo fu dc'jtoDo dal Ve- rro"|iorta(Ti.ro d.ll'Ei't'O biade a fcovi ro. D M. f.o'f luirnopoli Tilt GERUSALEMME ( C di ) l'aii. GERUSALEMME fC di ) l'an. coMipolio drl Vefcovi di Pale- !%!) I.' uccafioni; di qiieflo Conrillu ffiiia In gucito Concilio S. Sofronlo fii il ritor io di <; Aijoafio ad Al; f- icrirn.- Il Ina bella Lettera Siiioda. Candrij olla pciniifToie d;ll'Impe- le , p.r dar avvifo ai Patria:chi di r.Kor Co.itinio , do| con Cefarea, in graiia della fua fcnipli- -jMi-'lla fti.na pi^nifrmia, ch'ei meri- cità . Glbcliiiio poi vi fu eletto Pa- tava : abbracciarono la Aia Comu> triarca di Gt tu fa lemme . Iii. II ione . e C rcuTarono eziandio di GIERAI'OLI III Afia ( C. di ) ATlt in addietro rufcritto contro di Hitrapolitaiiuin . Crede fi , che (ia lui , dicendo, che non lo aveano llaio celebrato intorno all' aiK Ifa, fitto di volontà , ma per forza . La- da S. Apollinare Vefcovo del luogo fciarono anche una teiliiniwìianii in con veiiiifci airi Prelati, i quali rc- If ritto di aver ricevuto Atanafio rifcro dalla Chicfi Montano , il qua- nella lor Coniunìoic . Steri.TO una le- contrafaceva il Profeta , c dice- r.iJtera ^inodile in fuo favore ai va di cffer lo Spirito Santo , incerti Vefcovi di Egitto e della Libia furore gli, eccefli di , che toglieva- n-lla r]iiale coiififfivaoo , che per r no Il libero ufo della ragione Ci>- alTtMiii del Santo quella, Chicfacra filli con due donne, Prilca e Marti- ftira fenii P.ift re. Alban. Ep i, milla formarono la Setta dcl Cata- 17? ^ner. l II. f lA. p. ni. friiiì . Cote. Tom. l p 599 GERIK>LEMME { C di ) l'an. GILLES ( C. di S. ) Smni Efu 415 P-.li!>lft fu rimeffb li Vefcovi J'ti. l'ai}. I il primo di Setrtm- Lai'"i pT cfT-rc pi diruto. D M. brc . Ventidue Vefcovi vi fcccrotrc GERUSALEMME ( C. <\i ) Pan. Canoni (, vi coiifertnirono la Tre- V?? (-onipoftn d-i Vrfrovi dril- tre g#i di nio . Tom. IX C. p. I U, Palesine, do- o 11 rilfibilimcnro di GII LES ( C di S. ) l'an. 1210, Giiivcnale, e h cfj'nlfioiie di Teo- il Conte di Tolofa vi fu di nuovo Jorif) Till. fcomnnicato ; il che fu ancora con- GERUSALEMME fC di) l'an. fermato nella Conferenza dì Narboii- 'jS. Tr-matr© Vefcovi d.lle tre Fa- na dai due legati, il Vedovo di r, I H E »47 Dfet.c l'Abue diCcfeawx. D M. GIRONNA ( C. di CtiuaJeafi,J H l'an. 517. Sette Vescovi ftccrvidic. ci Canoni i Giov.miii VcfcovodiTi- HERFORD in Inghilterra ( C. ragoiia vi prciedctie ; avca egliprc di ) Hi'ftriitnft , l'an. «??. a 0 il Pa)!» Orniifda , di fcriverc.ii 24. Seucmbre . Quefto Concilio di 'i;(ciivl di Spapna , \itt obbligarli hiuhiUcrra non cracompofto, chedi ad offervaie U DUciplina. Il che fu iliif]u ; Vifiovi . S Teodoro di Can- fai IO dal papa cdu una Lettera , torbcri vi propofe dieci Articoli e- nella qaale raccomandi) loro di ni- Driiti dai Canoni , cui tutti i Ve- fci vare i Canoni , e di icjier i Con- iiovi proiniK-ro di oflcrvare . II pri- cili, alniejio una volta l'anno. Tra mo rifguarda la Pafqtia , che fi dee gli altri pumi di Dilciplina vi fi celebrare la prima Domenica dopo i ordinarono due Litanie : la prima H. della Luna . Il quinto Canone il Giovedì, il Venerdì, e il Salta- dico, che i Chieilci non fiano va- to , dopo la PcniccoDe : la feconda gabondi, e che non fi debbano ri- il primo Giovedì di Novembre , c i cever in nelTnii luogo l>nia Lettere due giorni fcguiiiti. Tom. IV. Cotte. commendatizio del loro Vmcovo . T. VI. Citte, p. 5J7- GIRONNA (C. di; l'aii. ic£?. HOESCA ((.. di J in Ifpagna i dal Legalo Ugo il Bianco. F-sli vi Ofcetif* i l'an. 59?. Vi fi fecero due ronfcrniò coli' autorità del Paj'a la Canoni, il primo dei quali ordina Tregua di Dio, folto pena di Sco- ai Vefcovi di rauiurc ogni anno gli munica contro gl' Infrattori . Vi fi Abati, i Preti , c i Diaconi , per fecero 14' Canoni contro gli abufi infcgnar loro la norma di una vita del tempo . frugale , e continente . Il fecondo GISORS tra Giros c Tria { C. di ingiugiie) ai Vefcovi, d' inforinarfi , l'ann. mg. dalli 1;. ai 21. di Gen- fe ì preti , I Diaconi , e i Suddia- naro. Ku qucfta un' Allèml'lca per coni oiTervino la continenza. Tom. li Crociata , nella fjnale i "Re di II. Cene, g. 1064. Francia e dj Spagna prcl'ero la Cro- ce . n. M I GUASTAI LA fiipra il Pòf C.dl ) r,!i,ii\alh>:(t , l'an. ito6. li. Oito- ICONA . c SIKNADA ( C. di ) bie . 11 Pai>i Pafqualc IL affiftiio IcottUMfé SyHMaJtMfn , l'an. da un gran numero di Vefcovi » < ^^Jl. Vi erano molti Vefcovi iiique- di Chierici, dagli Anibafciaioi'l d'I Aq> Concilio , ed era flato riunito I Enri.o, Re di Allsni.igiia , e iailti d.Jla Cap|Vidocia , e dalla Galazia , Principerà Matilde ii» perlona , mi il'ùlla Cilicla , e dalle Provincie «i- ordinb che la Provincia di Eoi;il» slni . Fu tenuto a motivo del Bat- non farebbe pili loggeita alla Mwc-' terillco de'Otafrigi, della cui nulli- poli dì Ravenna j quindi Qou £li tà luolti dubitarono. Vi fu decifo rbitb che la Provincia Flani'uii*/ Vi knal'aii'icnte , che bifogna^a ripeter il li U'.b deli' indul^.cnt^ .a fivorc dei Battemmo a quelli che lo avean ri- Vcfcovl ordinati nello Sjlfma , pur. cevuto fuor della Chlefa . E* pcrh ch£ non foffcro ne Ufiirpatori, ne vero che queOo a'uofo ptaticavafi Simoniaci, ne rei d'altri delitti, e nella Cappadocia per coftume imme- vi fi rinnovarono le proibizioni fat- morabile . Buffi, a. p. 14}. 1. a. te ai Signori di dare l' iiiveitittirj . FirmiU p. toj. i, J, i. Tom. X. CsMCt p, ILLlRlA ( C. di) Uìyticìanum , r an. J^^. e fecondo altri J75. con. vocato per ordine di Vaicntlano , e cuin)ioflo di un gran numero di Ve. icovl d'Illiria. Dopo un lungo efa« me vi ti>;onolb.ro , c confcrmaro» K a no ut I L 1 N •'O I» Conioflaiuuliia dclk i^ctfoiic it di Parigi dovca efler anch' egli fco» "ville; rigciiand» afioliuaiiiciiic co- niuiiic-to, fe non fi fottoniettcva al loro, che mrcgiuniio c t (iiifclfando Giudiiio del Concilio. Si Itcfero die- la CoDrallamiilità preccnile(rerc> non, ci l.anoni j vi fi determini , che d ctTcr obbligati, clic a ticoiiofccrc feliegj^ierebbc la fetiimana intera di una Coiniglianta dUullanii, va ire» Pafoua ; e nella Pciitecolie, il lu- dcre foUmeiite , che il rigliuoto fofie nedi, il Martcd"i, e il Mercordi : che una Ccaciira pìA eccellente dille al- nelle Litanie maggiori fi digiunereb- tre. Tsodurcto ì' quegli ciic ce ne ha be , vai dire , il giorno di S. Mitco , cuni'crvatu la niemorla . Vi fecero imi e cns'i in ijUcUi dille Rogaiioai . Decreto , conicnLii:c una CaiiicITiuiie Tom IX. C. p rrj. di l'ede , couT'irnie a (jiiella di i^i- INGEl HtlM ( C.di ) l'an 971, cea , nella qual dicono : Noi eie- 11 Vcfcovo lld.iltì 0 , e luo Nipox diamu , come i ConciI j ultinianicn- Adclbcrone , che crnno accufati di „ le [cnuilli in Roma, e nelle Gal- aver violato i Car.utii , fiiiuno af- 1, Ile , che una loia ì la (ictìì )ol>anta folli . del Kadrc , del rif-lìuolii, e dello INGHILTERRA { C. di) Eri. ,, Spirito Santo in tre Pcrfone , vai téiìiìiicum , l'an in circa. S. ,, dire in tre perfette Ipolhfi " . Agoltiiio di Caniorbcri \i efori j fet- Tteod l.i.t 7.p. 667. te Vefcovi Bretoni , e i lot Dotto, ILLIRIA { C. di ) l'an. +15. te- ri , o Sapieiiii , a celebrare la TclU nuto d.i Perigciie , ordiiuto Veicolo di Pafqua la Domenica dopo li de- d i PatraOo . ciinai. INGHILTERRA ( C. di ) ;.iS4. I.NGELHEIM ( C. di ) Ei>g:ÌJ,i«. /rw/ir , l'an 6(4. La quiltione dell.i iti/iiinfc, l'an g.>o. di 1.^. Cintino, Pafejua vi fu agit.ita , tra gli Iiiglc- Bbboiie fa riDjbiliio a Rheinis , fi , che feguivaiio l'ufo di Rom.i , con un atto dell' Imperatore Loti- e gli Scoiiefi , che ne feguivano un' rio, foiciiiio da venti Viicovì; or- .litro: v) li apìiaron aUt(b\ alcune dinb alcuni Chierici , dopi' il fuo altre quìttioni di Difclplina . Id, rilt.il'iliminio ; ma Carlo (I Cal>u INGHILTER RA ( C. di ) ovvcr fc.icci!) Ebbune di Rhtinij 1' anno di cjuafi tutta r 1nghil:crra 1' ann. app''* • '191. Vi fu rauiiaio f<.'coi->l'> B^da djl INGELHEIM ( C. di ) l'an, 948 Ke Ina , per tiunivc i Bretoni cui li 7. Giugno, tenui» in presenza del- Sali'onl , I (jnili c|Uaniunqna Cri-, ti due Re , Onune e Luigi . Il Le- llUnì , differivano ancora inmoliiili- gato Marino vi prefedeva, e v'ern- UIC pratiche , come della Paftjua , no In tutto irciiiidue Vefcovi, c ec. IJ. buon nunieio di Abati, di Canonici INGHILTERRA ( C. di ) ver- e di .Monaci . Il Re Luisi 'i la. fu il fine del nono Secolo , dui ver- pnb della pcrf;CU7Ìone , ch'egli fof- fo l'anno Se ne tennero parec- fiiva per pane di Ugo Conte di chi da certi Vefcovi di gran virtù , Parigi , Ariaudo di Rhcinis c ili che iirforgevano con forta contro gli Ugo l'uo Competitore , SigebolJu iVegoljnienti dei Principi ; e pH pu- Diacoiiu dell'ultimo, vi fiidcpnOo. niv ano colle pene Canunlche. S' igno- come calunniatore ; tipo fcoinnnica- 1.1110 (rll anni di quelli Concili . f'»- u>i c Artaudcridabiliio . Ugo Ceii- ji , *n. S6;, Yium. 6, . . , 1 N INGHII lEK-KA ( C di) touio Vefcovo di fuflala vi fu de* 901. incirca , teuuio dìl Re fcdinr- porto. Egli avea lorprefo il Ptim*- do figliuol maggiore del S. Re Al- te, c in appreflo il Papa' Bonifacio • , fredo , fin dU princìpio del fuo Rc- S. Agoltiiio n" ebbe tanto dolore , Jhu . Si Ielle una Lettera del Papa che volca piuitolto lafciar il Vefco- B: iedetto IV. il ^iiale lagnavafi che vaio, di quello che veder Anioniu il Re lafciaffe II Paefe di OuclicX riftabllito . fcnta Vefcovi . Il Concilio c U Re, IPPONA (C. di ) l'an. 4i«. S. 11; Oabilìroiio in agni Provincia . Apoftiiio vi dichlarb Eraclio per fuo D. M. .Sncceflore, ma l.iic i-indolo iiell' or- INGHILTERRA (C. d' ) l'an. dine di Prete fino alla morte. Due 96». cuiii|oUo dei Vefcovi di lUt'a Vefcovi e fette Preti e tutto il Po» l'Inghilterra, raunaco da S. Onta- poi il'Ippona, accoiifeniiroiio 2 que- no Arcivefcovo di Canturkerì , il lla dichiar.^iioiic quale vi reciti) un Difcorfo al Ve- IRLANDA (Cd!) Hlhtrnieum, fcovi fopra In fregolamcnto dei Chie- verlo l'an. ijfij Qutfto Con ilio por. rici . Eccone alcuni tratti. ,, I loro ta in fronte il nume di S. Patriito , „ abiti dilTulatl , c il loro gcito ind.-- Appodolo d'irbnda , ed è iiidlrii- ,, ccnte inortrano che l'interno non lato ai Preti, ai Disconi , c a tui» è regolalo. Qual i la lor nc.:;li- to il Clero. Contiene dlvcrfi rego- gcnn l'tgli (Itfiij divini ! Appena lamenti pei Chierici ; ordina che „ fi degnano affiftcrvi nelle Vigilie i faranno feparaii dilla Chicfa , fe ,, e par che vengano alla Mclla pi-r non fono velliil mode (lamente , e fe „ ridere , aniichè per cantare . E- non hanno i capelli corti come i glino fì abkandoiiaiio agli ccce:Tì Romani: comanda in oltre, che le della m.nfa, < del letto. Ecco in Donne degli Oftlari, e degli altri „ ()Ua\ ni.iiiicra s' impiega il Patri- ( hiciUi inferiori , al quali era per. ,1 mon'io del Re, e dei Ptivui, i mellb r averne , non compariranno „ (filali (i fono efauitl per romniiiii* mai fe non velane. Il IX. Canone llrarc di che follevar i poveri". proibifce qualunque frequenta fof. Ordina poi con un Decreto (olcnne, petta e pericolofa ira I Monaci c le che tutti 1 Canonici , Preti , Diaco- Vergini. Il XVU. fcomunlca le Ver. ni , Soddiaconi oTcrvinola continen- gin! , che fi faranno feparate contro la , o lafcino le lor Chiefe , e ne il lor voto , accordindo liiro la Pe- diede la efecutione ai due Vefcovi , niirnia , nel ca'o che fi fcparino che furono con eiro lui i ridoraiorl d iir adultero , e che non foPgiornU della Difcipllna MonilHca In Inghll. no piJt nel luogo ftcfio con quello . terra . Conc T.ìX.p f")i. Il XIX. fconiunica una Donna, che 3OVARRE ( C. di ) Abaila nella abbandona il marito per ifpofarne Dlocefi di Mv-aiix , Julrmft , I' an. un'altro; e anche il Padre fe ac» iij!- Vi Ti fuìnitnaronn di Scomuni- confen'l a quell'adulterio. Qticft» ca gli Autori dell' onilcidiii di Toiii- Concilio proibifce di ricever nelli niifo , Priore di S Vli'ore , coni. Chicfa liiTiodne , Pagani , e fco« iDcfio alli Io. Agofto d.llo rtcITo municati , comanda un digiuno dt anno giorni per tutti quelli che di- IPPONA ( C dIJ Hifpmmft mandano, il Batiefimo. T.JU. C.p> Taii joj. Concilio Generale d'A- frica . Vi fi fecero qvarantun Cano- IRLANDA (C.dl) verfolo ftcf- ni . Vedi Affica fo tempo . SI attribulfce quello Con- IPHONA ( C. dì ) l'an, jo5. in cil o a S. PatriLio, quantunque non qucflo Concilio S. Aguftiiio fu or- porti alcun contrafTegno particolare aiiiato Vcitovo contro le regole, e ch'egli fia fuo. VI fi leggono al> coiiito fua voglia , vivente Vakrio, cuni Canoni rimarchevoli . per autorità del Concilio. 11 fecondo proibifce di non rice, IP-fON.^ (C, rfi; l'an. +21, Ai> ver aulU dai Pag.^nl fuori del ciba K j « del . *m I R * del vtfllii^eiiio tj'jalor non fi )>»f. , Fulgeniio vi nrefedette fui fn dell' lano avere d'Altra parte. Il rcttinio anno. r.i/'. C.p. iCij. Hice , che non bifogna ribatieizare coloro, che hanno ricevuto il Siin- L bolo , da chiunque lo abbiano )>fli ticeviiio . Il nono toglie ai Minillri LAMBESA in Africa ( G. di ) della ChicCi , che lon caduti Lanibefirauum , V an. Ho. in- (leccati canonici , u^ni Tpcranta di circa , tenuto da novanta Vei'covi rientrare nel niÌDÌUero , laCcimdogll lontra Privato , Quello tretico vi tuttavia il titolo. II duodcciino di- lu tondaim^to, c icveraiiience pu- chiara, che cucili , che non b (ot- nto per Lettere del Papa Fabiano, fero rcnduii degni di partecipare del C')p. Ep. }) éid Cornei. Sagrifizio , non vi potranno trovar LAMBETH irefio Londra ( C. foccorli dopo la morte . Tom. HI. di ) i'aii 1161, alti }J.M.ipgio. L' Coni. f. liti. 6. Ariivefcovo di ran'orbcri vi ordi- jp.LANDA (Cd!) Nel Moni- iib dei digiuni, delle pubbliche ptc- ftero di Mtlliford , Ordine Cillercicn- gliicre , e delle l'roccITioni , per ili. ie , r ali. 1151. nel nicfe di Otto- vertiriic la invafioiic de' Tariaij , in bre, dal Cardinal Paperime , J.i);a- oltre vi fece un Regol.iiiicnto j'er tot vi fi (tabìliroiiu (jnatiro Atcivc- confcrvare la libertà della Chirl'a fcovi , ad i^riii.ich , a D'il'Hn , a coniro i tentativi del Re , e del Giù- CafTcl , e a Touain , e furoa loro diii Jccolari . Tom. XI. C.p. S,j. aflcgnati Stifiraganci . D. M, LAMBETH (C. di) l'an, IRLANDA ( V. Arni.ich ), Giovanni Peccamo, Arcivcfcovo di ISOLA ( ( Qncilio d.ll' Ifola nei Caiituriieri , vi riniiovt) i Decreti Contado ^ cnoliiio ) Infulatium , I' dell' uliiniu Concilio di Lioii , le Co- an. ixil. da Koflciigo di Capra diluzioni di quello di Loiidr.1 del, Arcivclcovo d' Arics , airtOito da 1268. c quelle del Concilio di Lain- i]uat(ro Veffovi , e dal Deputati di beth prctcdriite aggiungendovi le, ric in ventifette articoli . Vi corono gli Statuti di niulci altri Con- fi ordina di tuonar le canip.~inc alla cili della Itcffa Provincia ; e vi fi clevaiiune deli' CIHa i arnnchè quel- aggiunfe qucDo di nuovo , di non li che non pufrui:o airilcre alla Slef- date, che il folo Can.icc al fanciuU la , li incelano in ginocchioni tanto 10 di cui farebbe padrino . Eraquo In iflrada , che nelle caie . I Prela- {io r abito biaiitu , onic il ni:ovn ti dando la Coniunibne avvertir.in- l>r>tteizato era veflito ufcendu dei no, che quel che fi difpcnfa nelia fonte. Tool, IX. C. p. ij}5. coppa c feinplice vino , perchè fi ITALIA ( C. di ) Itaìicum , l'.nii. polTa inghiottire pit^ facilnicnte il 381. da S. Ambrogio: lidi ne .iblia- ]>rciiofo Corpo n>o due Lettere , all' linperaiior Tto. ,, Non fi ammetta nciTuiiii alla dufio. Vedi H. Ambrogio. Bq. ij.r „ Comunione , fe (rima non c con- 14. SoroìH. VII, c, 11. ,, fermato. Quanto ai peccati cnur» ITALIA ( C. di ) 1' an. 405. te „ mi e fcandalofi s'imporrà la, pe- nuto per dimandare un Concilio .1 ,, nitcnza folcnnc fecondo i Caiio- TeHalonica , a fovare di S. Clangti- „ ni . Ogni Curato {piegherà al l'oftonio. Till. ,, popolo quattro volle all' anno in ITALIA ( C. di ) fulla fwe del „ lingua volgare i quattordici Ar- nono fccolo . Si ordinCt in quello „ ticoli delia 1-e.le , I dicci Coman- Cunciliu * tutti i Fedeli , Chierici, ,, danienti del Decalogo ; I due Prc- I Dici , Uomini . e Donne, dì rirc- cetti del Vangelo fopra la Cari- vere delle ceneri (opra le, loro ielle, „ tà; le fette Opere di Mifcricordia: 11 primo f.ioriiu di Quarefima . i fette peccati Capitali; le fette JUNGA , ovver Junca in Africa virtù principali ; c I fette Sagra- ( C «Il ) Jiinctttft 1', an. 'M- S. „ tuentl j <]uclt'c airincir.-a , quel che / , L A L A iJJ <-he in' chijff'hni Catcchifiiio . Pro!- inunkb Enrico IV. Duca di biella tiiion: Alle Rellgiolc di dar fuori per aver occupati tucii I Kenì d:l del MuiM Itero , ;i{) (Il tre giorni ^er ricrcA^io* cime del Clero . D. M. ne , e piti di Tei per affari , Si con- LANDAFF in Inghilterra nel danna di nuovo la pluralità del be- Paefe di Gallesi C. di J L*»"*'!""'»- ncAtj, mafTniie Ten^a dirpcnù : a- fe, l'anno 945. Il Re Noiigui re- buCo coniunc in Inghilterra . Tom, llitui al Vekuvo Patro , tutiocibch' XI. C «. II 5f.. egli avca tolto alla Chiela dì Laii- LAMBEIH (C dì) Provinciale, daff, e gli coiicefle una delle fnc l'nnno 1)61, da Isli)), Arcivettovo Terre . l ceiiutu a motivo di un Diacono, uc- variria , e la pigritia de' Preti ; fi cifo appi£ dall'Altare, dov'crafi ri. lalTano gli Oipend; per gli amiiver- fugiato , dopo aver trucidato un l'ar} , ed aliri Ufliij . contadino, che avcab ferito. LaMPSACO, vKino allo Strcrto LANDAFF (C. di) l'anno 0}%. dell' Elefponio (Cdi; Laitipi'jcr- Un Re, che avea ucJfo luo Fra- itum , l'anno da iiiolil Vclco» tello, ci fu niclfu in penitenza elee» vi Semiariani, che ave.mo ottenuio municato, finatiantoché ebbe cfpia* licenza dall' liuperaior Valente di te- IO il lue delitto. ^ ner >]Ucllo Concilio, il rju.ilc durb LANGEAIS nell'AnJon ( cT di ) due mefi Incirca Vi fi annullt) iut> Langefitaft 1" anno i2;g. fotto 1', , tocib,che s'era fatto a Colanti- Atcivcfcovo di Tours . Vi fi fece nuf'Oti coli' autorità di Eudoflìo e iin Decreto di (cdid Articoli. D. M. di Accacio. Si ordiiib , che nuii fi LaNGRES(C. di; ranno Zy). avrebbe pUl riguardo alla clporuio» 9, Aprile , LiMiotiiittfe . Rcnilgio Ar. e di Fede dei Veùuvi Occidentali clvcfcovo di l.ioii , c Agiliutlu di rota fotio il nome di Fu'mula Ji Vienna, vi ptclcdeitcro . Vi fi, fe- Rimini: fi dichlarb , che biro^iiuva cero ledici Canoni , che furono ap- cred. re , che il Figliuolo tri (inii- proviti dal Concilio di Savoiiniercs , le al Pidre nella Ioli tiii;i : la (laro- e furono In quello inferiti , 1 lei pri- la fimiU clfcndo iklc Ilaria , diceano mi fono i fei del Concilio di Valen- quei Vefcovì per dinotare ia di- za fopra la Predcltinailuac Tvin,, . Siiuionc delle Pcrfone . Sì dccife ri]I., C. p. 67i. che la ConfeflTione di Fede, che era LAODICEA ( C. di ; LJ0IÌÌC4. Itaia ptopoda nella dcdicatione del- »Mm, nella Frigia Pacatiaiu l'an- la Chicl'a di j^ntiochia , e fotiofcrit. no }C6, ovvcr efleiidoiie incci- la in Seleucia , Itrvirebbc di rego- IO il temi» predio. Fu coinpollo.li la in tutto le C hicfe . Dopo aver divcrfe Ftuviiicie dcll^ Dioccfid'.)- regolato a lor modo cib clic rilgu^ii. (ia , ed £ celeberrimo peTuoi fci- dura la Fede, ordinirotio a ir.iiitag- fanra Canoni, che fono rifpctiatida glo Hi lor medefiiui , che quelli, eh' tutta r Antichità, Tra I' altre di!- erano (lati dcpullì dagli Anoinei pufw.ioni , vuole il Concilia , , che la cìoi gli Ariani farebbero rilLibili. clezioue ilei Vefcovi fia, fatta di con- ti nelle lor Sedi ; dipoi citarono £u- certo col Metro|ioliiano , c i Vcfco- dolT'O, e Accacio, fuoi fcgiiaci : e vvi circ. nvicini ; i cjuali devono a-, perché non comparvero , gli diciiia. ver per lungo tempo provata la Fe- raroiio liglttiniamente dc|>olti . So- de e i coìtunil di qnellì che funu som. /. 6. c J. p, 6*6. eletti. Non fi devono leggere nell.i LANCICIA , ovvero LENEZITZ Chiefa altri libti,chc le Scritiurir in Europa nella Polonia Maggiore Canoniche dell'Antico, e del Nu.'- , ( C. ili ^ La^cifitnfe , I' anno 1185. vo Tcftamenio , Non fi dee fare i'. Il 6. Gennaro . L' Arcirefcovo di Quarefiina oc Nozze , nè Felle . I Gnefnc eoa ouictro Vtliorl , Tcu- l'ciJieiitl , che hanno pcrievei.i'u K 4 nel- iji LA L A net'» p''eghltr» , c '•> pU efcrciij , ^he era folianio lo ftrutnento • H Papa futoii loro jirefcriiti, e the Jumio rilevj> tutti quelli errori , che ren- A-iio argunijnii di pcrfctia /uHvit- devano iniaginaria 1' liicarnaiionc , (loiK- , devono cffct niDiiicffì alla Co- fupponendo , che Grfutrifto non a. iminione « >'i viftj della iBilcricordia vede avuto un vero corpo lolido •li Dio, dopo che Ci avrà dato lo- ficcomc i noftii: fpiej& ctin precilio- ri» qualche leiiipci per Ut dtllc (od- ne il termine lii operazione leandri- iliifatlciii prupoi lionate ai Iure pec- ra ; la ijual parola , dice quedo S. cati , ce. Pnniofice . comprende neceffariamen- Del rimanente tutta la Difcipliiia te due operazioni ; e S. Dionigi fe (Hbllita da qu:ftu Concilio prova n'È terviio per dinotare la loro u- ..hbaUjnta, cli'cgl) fu fatto in pie- nKiiie in una ftelTa perfona . Or , 4 ni pace , c quando li Chicla era in prfiprio d\ qucda unione di far D- ''hto di pcnfarc al decoro citeriore nianamcnie le aiioni divine, e divi- Jcl ("uo Servigio T:ll namente le azioni umane LATERANO ( C. di ) a Roma Nella quirca fi leffcro le Defini- 11.1 PaUz.u> di Luterano , LaUfaatn. zioni d..;i ciiKiue Concllj generali . l't r^onu lenn io 1 ontro r Er;- Nella quinta li K iTero i, p.i\. ti , e fi 11. bili eoi) multa fodezza il 3u.it ro VefcovI d'Jt'Iia, di Sicilia, Dogma Cattolico 1' i Sardegna, e di Afiica- Si fecero Si comi >nii!i coni' cnipta EtteA cin'i fecero entrar moiri Abaii, Preti ,, no alli Fede; ma va pur male il c .Monaci Gre< ì : diniand.iroiio , c he „ confondere i Dormi del^adricoo foi'fe anucrajtliiaio il Tipo ili Co- ,, quei degli Eretici .... Non i>c- llante : „ imperciocché in qu-Uo Ti- ,, cor dunque punire indilliiiiamei)« po , diir^ro, li fa Gefu. rillo iVnu ,, te qutlli I he iiifegnano la veri- „ operazione , e fenia volontà , vai ,, tà I e qoelll < he (niegryano Ter- ,, dire f Libra dj Teodoro che era Ita » Ve- Bicrzo iiiK) (luantita di pad! di San. f. ovo di Faron , e che ingegnava ti Doiiori diede il fuu Giudizio in dappertutto OJia fola e la fteffa ope- venti Cat oni , coi quali celi con- lailoae , della cjnale il Verbo Divi, danna chiunque non confclTa , che «o fra 11 priucipio^c 1' umanità n' in Gefucrifto vi fono due nature c due L A 15J rtae volami Gli Atti di quello tone per lo ftcflb motivo , quando. Concilio furono inviati da S. Mar- 10 confegr!) Vefcovo di Brniberga , tino Papi a tutti i Vefcovi Catto» alli 17. Maggio 110! Quello e- liti con una Lettera egualtneiite /or- fempio , ed altri dello OcHo teni» te e Coili , c (jucfto Concilio fu ri- po , fanno vedere, che nonfilafcia- cevuto dai i'criutto col cinque Con- VI d'cITcr Cattolico, e liionol. iute ci!) {>ciierali . per tale dalla S. !>cde , quantunque L'imperaior Coft .nte fu molto ir- non fi efcguillero a rigore le con- ritato di quclta dccifione , e fe ne danne pronuniiaie contro Enrico . vendicò (0]>ra S. Martino . Qutfto In una parola , che II poter del Pa- Santo Ponicfice fuanchc crudelmen- pa (opra il temporale del Sovrani te i>crfepuitato dall'Imperatore Co- 110:1 paffava nenmu'n illora per Ar- liamo. Fu egli la Vittima del fuo ticolo di Fede . Per efiere buon Cat- -zelo per la Fede; e gl'iiiaudiil ma- tolico bilngna ubbj.iire al Papi li c continui, che p.Ii fi fecero lo- quinto allo fpirituale , ed al fuo ftcncre , gli meritato lo la corona del Re per il lemporale , leina mancar- Martirio . Tilt FUury, gli di fedeltà, quantunque il Papa LATER.^NO ( C di ) l'an. 16^. ne difi'tniaffe . Rndoaldo di Porro, Lessero, preva. LUTERANO Cdl) l'an.( mi. ricacore a CoiljntiiJO| oli neH'gei. e F» tenuto per prevenire lo Scifmx a Meli nel|'8«( fu dc|Olto e fco- onde l.i Cliiefa era minacciata . VI munlcnto . Roiado fu probabilmen- fi trovarono cento VcfcovI Incirca, te a lui follituitoj e molti pifi fo- parecchi Abati, e una moltitudine lennenientc dipoi in un Concilio co- iniiuincrabilc di Chierici, e di Lai- mincialo in Ruma alll z;. di Set- ci Palquale 11. vi revocb II pri- tembre , e terminalo nel niefe di vilegio delle Inveftiture , che fuo Gennaro gr, 5 II Papa Niicolb ne malgrado avea egli accordato l'an» fcrllfc una I ettcra a tutti I Vefco- no addietro all' Iinpcrator Enrico , vi delle G'ilie , dove full' autorità che lo teneva prigione. Qneilo pri» delle falfc Decretali prtunde, che viirgio ellorto- per violenza fu caffa- fluii fi polTa deporre un VciVovo fen- to , come contenente , che un Ve- za l'auinrirà della Sede AppoDolica; fcovo eletto canonicamente dal Cle- Il che erj allora ii /viffimo nella Chic- ro , c dal popolo , non fari confe> fa . Tom. Vili C.oiie p, r8». craio , fe prima non ha ricevuto I' LATERANO f C. di ; l'au. 1105. inveflltura dal Re j la qual cofa , In Quarcfinia . Palquale II. vi fco- foggiugiie il Concilio , 2 contro lo Spi- mnnict) il Conte di Meulan, ed I rito Santo, e la illituzione Canonica . fuol cwnpIKI , che erano accu- 11 Papa fi purgò dal fufpetto di Erefia , rati di cflcr capiBiie, che il He di di cuis' incolpavanoquelli chcaggra- .Inghllierri fi tjllinerebbe a folene- vavano le Invcditurc, e fece la fua re le Invedicure . Vi fi fcomunica- prufeflioiie di Fede in prefenza di (lie- rnno anche quelli , che gli avean to il Concilio. Tom.X.p jCj. dato ricetto. Fu in quello Concilio, LATERANO (C.di; l'an. ovvero ad un altro tenuto inQuarefi' 9. Manu . Alctml Autori hanno da- ina dell'anno precedente , che il Pa- to a quello Concilio II titolo di u» pa fece una fcvcra riprenfione a Bru- nivtrfale. Vi fi trovarono Vefcovi, none di Trcves, jierchj avea rice- Abati, Signori, e Deputati di di- vuta r Invcftiiura dall' Ininerarore vcrfe Previacle . Pafquale 11. vi Enrico . Bruiionc tlnnnn!) al Ponti- condannò il privilegio eftortn dall' ficaio ; ina tre giorni dopo fu rl- Imperatore fotto un perpetuo ana- niello , Mon appjre che il Papa fa- tema , e tucio il Concilio gridò • celle nedun rimprovero a Rrui onc Coi» (la , Un Vefcovo avendo det- del fuo aiijcc.unento all' Ini|>craiu- to, che quello privilegio cnnceiiCTa re Enrico, lenchi foffe fctimunica- una Erefia , il Papa rifpufe , cke la (0 ; cunie iieppur noa ne fece a S, Ot- Chiefa di Roma aoi) avea tua! avti- ta a, H* L A I, A ti Ere fu , the «"ti b.ivei elU fem- c*nio . V intetvtnnct I n.iUe Vefeo. prc tn:te fulmini et '. L liuvciatoi c vi in circa . Il princlptl uggc iu di non fu fcOuiuiiiLato , mi il ì'ì\<:ì vi quello Concilio fu la tiu^iioite del. jpprovb c\f> . che 1 Legali avcnno t^hlcla ddl^o lo Scilmi , ch'era ot- fatto nei loro Co icllj, nel <)U3li 1" lorfo. Vi fi fecero trenta Canoni , Imperatore tr» italo più volte iconiu> che fon quali gli ItelTi del Concilio iiicaco . Vi (i rinnovb la pfoil-iiioiie di Riieinit nel iiii. ilpctuti paiola di dare , 0 di ricevere 'I liiveltliura . per parola, ma >li « ìA alitinienti . VI Il Papa obMiiib UrufloUin a ri- fi pruiliiioiio di nuotro i Imnei i 6 nunzUre 1' Arcivefcovaio di Milano , minacciatoli di anaicnia 1 Caiioiiici c lo rìmiudb al fuo Vclcuvjio di i quali efcludclleio dalla elezione Savoiina , a>endorappreliiiiia(0 , i he del Vcfcovo gli uomini reli^ioli ; non v'erioo, che due caufe p^t la condannaronfi i nuovi Manichei , traslailoiie de' V'cfcoiri , la ucLcffiià che Icniiiiavano incoia i loro cni>> « r utilità, e che la tritlanoue di ri, e quelli di Arnaldo di firefcli , Groflohiiu jioii tendeva che ;i Ila per. amico Uiice|>r>lo di Abailardo, Egli dita dei corpi e delle anime • Alla dee'lainava contro II Papa , 1 Vedo- b loio le yii. c. f. ui. croci , 1' anello, e il Pallio, d(>po LATERANO ( C. di ) IX. Con- di averli ilinpruveraii del loro fai. ctlio Generile , 1' anno lU]. toc- lo. Fu preibiio ai Laici di iioITcdcr co Calillo 11. Vi fi trovarono pifi le Decime Ecclcftaftiche , o fo'ffc , eua di Sconiu. i Tuoi Sudditi del giuramento di fe- nica . Fu proibito ai Monaci dal deltà ; a Iniitaziune di Gregorio Vi I. Canon: XVII. di ammlnillrare pub. ch'é il primi) ci'cni|:io di quello ge- blicanicnie la Penlcenia -, di vi Tua- nere . D. M. re gli infermi - di far le Uniioai LATERANO Con-, ( C. di) XI. e di cantar le M;flc pubbliche . 1 cilio Generale , l'anno 1179. Il v 14. VclcoKi lagnarono altamente degli e 19, Manu , fotto Aleri.indro 111. che Attentati dd Monaci , vai dire cne vi prcfcdeitc , accompagnata dai ufurpatfcro I loro diri ti conun'ain- Cardinali , da! Prefetti , dai SenaioiJ, titiune infoffribile . Altro non re. e dal Confoli di Roma . Fu coni- lU,d|ceano, fe non che ci tol. pollo di trcce-iiiu e due Vcicuvi di ,< gano la croce e I' amilo, e di tutti i Paefì Cattolici, con Nettario ,, l'iii:oineitcrci alU loro Ordiiiaiio. Abate , che vi afliOeva pei Greci , ne ! eglino pofliedonu le Terre 11 Papa AlefT.indio 111. vu'le (ar te-, „ I Caftclli, le Decime, le Obbla- nere quello Concilio per rimediare „ rioni dei Vivi, e dei Morti " , agli abufi , che fi erano introdotti nel tempo del lungo S.'lfma , di re- LATERANO (C. di ) X. Con. cente foplio . V'ebbero creScfTioni. cilio Generale l'anno njo. '8. Vi fi fecero ventifcttc C anoni , 11 pr'.., Aprile , cpnvocato dal Papa Inno- OH) poita , the pei picvtniit f^ìi , . . L A L A 155 Sclfnii (t tw'la dciioiic del Pìyn fcrvare dalla fua Natone. Il, Con- i Ordinai) non van d' accordo .->b. cilio fi tenne nella Bafilira di Cu- biltiiìzs l>et tarlo con umanlinlcà Itaiitlno .• il Papa lo apri con u«i, (i riconofcerà per Papa quegli che Orazione , della qual^ ci prel'e [tur avrà due terii de' vdiì ; e quegli relto quelle parole dd Vangile: Jjt- che , non avendo che il leno , o fiiitrìo difiHtravi toc l'aJCia man- nien di due terzi , olerà prender il due*'! ì obìfciiin nome di F.ijia , farà privato di ogni Di quello Concilio non ci riman Ordine facru e fLoniuniciio in gui- altro di autentico, che i l'uoi De. fa die non (e gli accorderà che gli creii coniprcfi ili l'citan:;) CajM , nv- Viatico agli sdremi della vita ver Canoni , dopo i quali. c'c ii De- I. ìii condannarono molti abufi creto pan colare della Crociata. II cni le frequenti appcllaiioni aveano primo < apo c la eipofìiione della introdotti . Fu proibito di eficerc Fede Cattolica , fatta priucipalineii- Mtffuna cofa p:r il poflVffo He' Ve- te in o'diiic agii /iUigefi c ai Vii- Icovi, degli Ai'TtI, e jCurati jier ri. (i . IVr (jucrtt) vi è detto, non ; le Sep.oliurc , i Alatriinonj , e glia], cfl<.rvl che un folo Dio, che Andai tri Sacranienr:. I Vefcovi fecero de' principio fece dal i.nlla 1' una e 1* tran bmenti lontro ì nuovi Ordini altra creatura fpirliuale c corporea, Milliari del Tcnipl.tri c degli Ofpi- ed anche i Drnitinj , di lui creati talleri . Fu proibito ai Keligiofi di buoni, e che dlventarui! cattivi . L.a qualunque litituto di ricever ncffun qual Doitrina tende .id efcludcre i S.'oviiio per dinaro, di aver neflun duc Principi de" Manichei p-.-culio. Cotto pena di Scomunica . Si Per autorizzare 1' Antico Tefla. rinnovarono i Regulainenti p.r la con- mento, vi fi dice ,, che Io fI cambialo nella fotianza del fuo Cor» flotto a rauiiAic qutfto Conci4io ,, po,c il vino in quella Jcl fuo fangue ; cioè, i inali delli Chici'a , la cor- ,1 dalla omilpuienza divina ; e quefto ruiicla dcVofluniì, de'quali ne fece ,, Sagramenio non pu&cllcr fatto , che una viva pittura . Vi fi trovarono .1 dalSaccrdote ordinatulegitcii:nnicn- e;uattr»ccnto e dodici Vefcovi , ot- „ te in vini'! del potcrdclla Chiefa, locenio Abati, e Prioii, degli Am. „ accordato da Gcfuctifto agli Appo- lialciatori degl'Imperatori , dei Re, ,, doli e a'fuoi Succefibri , 11 termi, e di miafi tutti i Principi Cattoli- ne di TroKfuliatitiazIotti , confacra. ci. Vi fi videro altresì duePairi.ir- tu in qnelio Canone , è (lato poi chi Latini ; cioi Gcrvafio diConan- fenipr« ufatu dai Teologi Cattolici tinopoli , 0 Paulo di Gerufalemme , per fignificare il caHibiamcnio che e II ParrLirca dei Maroniti, il qua- opera Dio nd Sagr;iiuenio della Eu- le s'informi» d-lU tede e delle ce- csriltia : ficconie U parola Confi)' rimonie della Chlcia, e le fece uf- lUrt^ialt fu conf'.-grjta ini Concili» ' Nicc. . . . , 1^ LA r A Hiceiio i>et cfjjrliiicte il Minerò del- AIcITandria , Aiuiochla , Gcrufalein- 1* Trinili . Lanfranco e Simone (t iiie : vuol che fi tengano oj^ni anno erano fervili del primo contro Concilj Proviiuiali; regola )a ma. licrtiigario iiiira culla quale il Superior dee prt». „ Se dopo II Biucfìnio , dice il Con- cedere qnanio alla punizione dei de» cll'U , .ilv uno cade in peccato , può Htti. Quello Canone S celebre , e „ cflire rialzato per infizo di una ve- fervi pui di fundaiiienio a tutta la „ ra )>en tenia , " Lo (kflb Concilio giudicaiuia criminale , eziandio de' coiid^nnb ilL bro dell'Abate Giachi> Tribunali iccoUri DIO centra Hier Lombardo, fopra la b' proibito al Chierici di fenten- Triniti , e il Pipa co.ifuib la fua ziar a morte , uè di affiller.' a iief- opinione iiiqu :(li lermiiir : „ Quanto luiia elecutiotie fanguiiiaria j e ai ,1 a noi coll'jpprovazioii: d;l Loiicr- Piiiicij^i, di far nelTuna Coltituiionc liu, crediimo e lOnfcITianio , cITcrci toccante i diritti fpiriiuali della una cofa (ovr.ini ch'cl'.idrc, hi- Chi-'fa . Qiunto alla, Scomunica è cliualo , e Sfnri:o Santo , fen^a che J^rolbito di pn. iiuiuiarla contro chiuri' „ (i j »i in Dio (jujicrniti per^hi cia- que , fcn; > j^rinii avvcriiiiiclo in, ,, fcuiu d Ile ire Pinone è l,i It.fia prefciiia di tcltiniun], lotto pena di „ cofa v;ild!re, la Soiiania F.iren- clier privato, della Chiefaper unnie-, t< za , oITia Nttuta di ^ in^ che loia i fe. ,, 1 Vcfcovi elcgg. ranno uoiù-, Il primlpio di tutto " ,, ni idonei per la predicazione ; i qiu- 11 111. Canon pronunzia anaienia ,, li vieteranno in lur vece le Parrò- cootru tutte l'Erefie contrarie alla chic della Diaceli , quando noi po- efpofitioiic d lU Fede precedente ,, tran fare da fenicdelimi i conic pu-, con qU'lfivo^lia nome Q cliUniino- „ re per afcoltarc le Cunfi-irioni, e Lo fteffb Cur.)le anioionito irafcu. „ Nelle Chicfc Cattedrali , e Col-, . ra di purgar la fui terra d'Eretici, ,, Icgiall.il Capitolo el-ggcri un Mae» lia f.nni mica:') d^l fuo Mcrropoli- ,1 Itro per iiifjgnarc g'-ttii la Grani- laiio, e di' fuoì Comprovinciali; e macica, e le altre Scienze , fecondo fe dentro I' anno non di luildi^fa. ,, la fua capaci, à. Quanto alle Me. zioiK , fe ne djri avvilo al Papa tropolitanc .ivtaii quelle un Teolo- , affinchè dichiari i fuoi fndditl affol- go perinfegoar ai Sacerdoti la San- ti dal giuranienio di fedeltà , ed ,, ta Scrittura, cprincipalmenteclb, efponga la fui terra alU contgiiifla „ che rifguarda la condotta dctie ani- de' Cattolici . E qui 0 da olTervare, ,, me ,e fi alTcgnerà a > iafcunodi (]uc> che a quello Concilio alTlItcvano gli ,, Ili membri la rendita di una rre- ^mbafciatotl di molti Sovrani ", i ,, tendi . quali a;canlcn;lvanu a nume dei lo- Vengono poi i Canoni fopra 1' ro Padroni a qucdo Decreto Elezioni , e i Sacramcmi della Pciii> Il Concilio accorda al Citiolici tiiìli , e della Eucariiti.i . Dopo il che prendono la Croce per iftjrinl- celebre Canone : Omn'i utiiuffin nare gli Eretici , la llelfa indulgen- ftxus , fopra ia Confeflrione e Co- za , rome a quelli che vanno in munione Pafquale , l'ogi.iii; ne |l CuH' Terra Santa : Si-oniunica i F-.uinri lilio, per occafioiic di quefte Pati), degli Eretici ; comanda di evitarli le ritiu la „Ognl Vrfcovn vificcrà almeno una pernii flioiie dal fuo proprio Sacerdo. „ volta l'anno per se opcralira pcr> te,, poKhè altrimenti non pub l'ai, „ fona Idonea , quella parte dell.) fua tro Ili legare nt ftinglierc . Queft' t, Diucefi , dove fi diri vi fiano degli £ il primo Canone noto, Il quaìjire. Eretici. " 11 Concilio nota il pollo feriva generalmente la ConfelTioiio e le prerogative di ogni Patriarca Sacranieiitalc , GliAlbigefi, chcpre» cuu queli' erdliie ; CuAiintiiiofoll , tendevano ricevere li fcoiìiriunc de' pec» . . A LA" fTrl. (emi Confcrtioilr c Tenti mette i'nprdìmcmo ^1 Matrimoniopectj;! , ) loldisiiiioiic |io(Ibno jver dnA ov- che prima contivafi fino al leiiliiio., cjfune a qucfto Decreto, in cui La nnggior parte dei Decreti di, ycr nome di proprio Sacerdote d quello Coni ilio fcrvlrjno di fondai, deve intendere il Curnto, coine n I mento alla Dil-ii ll ia, che fi oner-« Concil'O di P:irigi H.II',ii)iio 1211 vb in apprel'o e lon molto ctljlrf; , l'alvo peti il diritto del Vcùovo ))r,(fo I Canonifti . Del rimanente Dioccl.tno e il S.uc.rdotc ftr-nicro fon tutti in noii.o del P.pa ; In al-i c il CurAiu d! un'alirt Parrocht^ cuni peri) ti fi ajZgiun^e la clau., ower qualunque altro S.ictidoic Itila , coli' ApyriìiaziO'te del Coneim. Vedi il C*»"»:» Ilo Q;k11j claufula , che fi truv» Qu.*iu;o alli Riforma de' Mon.ifI,-. la primi vol a n.l IIL C'oiuilio di r j , c in roiifegaenia 3 diverti alu- Later..iio, Icrvc a dichiarare , che r> ; il Cuiidilio ireiVrive i De. reii non avrcbboiio la: lor pie- i. Che gli Abbati ower Priori na autorità feiiza il confciifo e I ap- tengano de' Cipiioli g.'iimli o?"i provizltnie del Concilio r.ipprcfcii. tre Anni ne'qii.ili fi iratuià dilla tante la Chiefa uiiivii fale ., riforma , e d:lla oircrv.inza rego- Dopo i Canoni c'è il Decreto per lare . la Cio.iaia : v'l flibilito il giorno 1. Che II* lleflb far d;bbono I Ca. per raccO|(lierfi iiifirmt- . In , il godimento anno ; e di quaranta giorni per I' de'fuui Fondi dotali , e al Conte di .nni .erfario , e co/i per altri moti. Montfort tutti I Pacfi conquidati VI . Gli altri Oicrcii verfano intor- dai Crociati , falvi i deriiil della no alU Simoni) . Il Concilio proi- C hicfa e delle perfonc Cattoliche hlfce le Tafle per la ronfepratioiie Tom. XI. C. p. HI V. M. FI. de' Vefcovi , l: Bencdirioni degli I ATERANO ( V. Conc. di ) I* Abati, l: Or<^in^^ion! ilt' Chliiici -, an i;iz. convocato dal Papa Gin» vuole che i Sigranienti (iano amnii- lio II. L'apertura fe ne fece alti iiiftrati gratuitamente. Proiblfce al. di Maggio . (1 Papa vi prcfidetie le Religiufe di prender Donzelle per afTiltito da {quindici Cardinali . Il dinaro , fotte pretelto di povertà . Concilio era toiiipollo di quafi ot. Quelle- che avran commelfo qucfto tanta ArcivcfcovI , o Vefcovi tutti tallo f,tr.iniio chiufe in altri Mon:- Italiani , e fei Abati o Generali i' fterj di yiìi (Iretta offcrvanza , per Ordini. farvi perpetua penitenza, come per Viterbo, Generale degli Agoftinla- un delitto de'piiì enormi . Lo (leffo ni , vi fece un lunjo difcorfo fopra pe^li uomini lo flato lagrin^evole' della Crifliani- il Canone ciuquantefimo , riduce ta . Pub egli veder fi , dice , fen. al i]iiartu grado la Parentela , che „ Z.1 vcrfar lagrime di fangiie U ,, Cor- . •iS L A L A ;, vorruiijnc c i iliforJin! del fccol II, mor*! iii giorni dopo tjucfla Sdté „ pervcrfu ii 1 quii Tivlaino , Il liane modruofo ir gol. -v.ciito rhu regni VI. Siff. X}. Aprile . Il Papa Leon nt' codu 11. , I' anibliioni , l'im- X. fucccllut; di Giulio vi prcledet» „ (iiirficliiJ , il nber. iiiaggio , l'em- le . VI fi produflTe il Monitorio Inti. pietà trioiiure iiel Iiiogu Santo luaio, da Giulio cantra i Fautori A' o ide (;u:(ft viij abbomiiievoli della,, Prammatica e fi diniind!) una dovrcbbo.i eiTtr: ihtndhì |>;r leni- citazione contro la coniumacii dei „ (ire ì :. " Laibè Culi, coa.iin. Francefi iu (|u;(U caufa ; ma II Pa> Toni XIV. p. 4. |>a non volle acconfentirvi avendo I. Li I . Miggin. Fti letto 111 villa di guadagnar i Fr.,nce(i 1* iind;ciinu Canone d;;l Concilio di coftea d;ftrczia , c colla dolceua , TnU'do loprA la nindrOii , il filcii- Iiifuti Luigi XII. mandb Anibafcla. 111, l'unione , che dee rcpiiare in tori al Concilio con facoltà di di- fiffj'fc Affeniblee , e furon eirtii gli chiarare a runtro il Conc ilo di Pifa eh'. era (tato facto contro il fuo Ili '!ef Si tenne fo'.ini-nte alli K«gi;o . }. Dicembre a inoiivo di ceno mil VII. Sif 17. Giugno. Si lelfere Coiiia^iofo, clicavca futi ritirar d^ le Lettere dei duj Cardinali del Con- Romj h niangior parte d:i Prcli. cilio di Pifa , Bernardino dì Cirva- ti . Vi fl rliniovb la Bolla che ai> jal , e di S. Severino , culle quali, Iwllara tuiio cib, ch'erafi fatto 1 rinunciavano allo Scifmi , coudaii» Pifa e a MiUiio , e che metteva il Davano tutti gli Atti del Concilio Rettili) di Francia fotto Inierdcliu di Pif I , approvavano <|U.-Ili del. Con- Il Vel'covo di Gucrck dichhtb per cilio di Laterann, promettevano di parte dtll' Inipcratore , eh' egli ap. obbedire al Papa Leone , e rirono» provava 11 Concilio, e rlnuniiavja fcevano che il Papa Giulio avcagU tutto rjuello I ch'era feguito in Pila giullam:nte rccili d.il nu:iieru. de' IV. Stff. alll IO. Diccni!>re . Vi Cardinali . fi leffero le Lettere Patenti del Re Vili. Siff. 17. Dicembre . 11 Pa- Luigi XI.' iiidiritiate al Pipa Pio pa vi prefcd:tte . GII Anibafciaioil li. che abbrogavano la Prammatica d.l Kc Luigi XII vi prel'entarono Sanzione. L'Avvocato drl c^o-icilio l'Atto , col nualc il Re lor Signo- fece un difcorl'o contro i]U.iIj Prani. re adctiva al jircfeme Cioiuilio d| natica e ne dimandb la RJvoca- Lacerano,, c rivucava il Concilio di zlone , Si decreiti un .Monituriu con- Pifa , rraiiaudo'o da Concilinbola . tra i difenfori della Priniinaiica Fu fatto que!i' Atto il, , quale tra coni' a dire Prelati Principi e l'altre coi- dicea , che, , quaiitunquc, Parlamenti de! llcRno di Francia il Re avelTe' creduto di aver delle per comparire al.Concllin dL-ruro f. f. buone ragioni per intimare, e 'lode- Santa giorni , c addurvi le ra:^ia:.i nere il Concilio di fifa , contuttucib, che pretendevano avere per inip^dir- avendo fapuao che il Par:» Leon X. JkC l'abrogailone . non l'approvava , e qiicrto Papa a- V. Stff. li. Febbraio ijij. il Pa- vendogli ferino di riiiuniiare a r^uel pa non vi afnilettc , perché cadde Co ici:io, e di aderire all' altro te- ammalato i ed lìi fiio luogo c'i iicr. nuto in Roma , come Colo legitti- venne il Cardimi S. Giorgio , Ve- mo ', e attc(ochè il Papa Giulio >el« l'covo di Odia '\\. decreti) un nuo- fendo mano , cclTaio era io;>iii me vo Monirotlo contro la Francia Ilvo di avverfione, e l' Imprratore, » perche folTc tifpoito intorno all' iilcf- c i Cardinali avcano rinunziato al io argoni:nto : ma il Papa Giulia detto Coucilio di Pifa promettet'a, aneli' . r. A L A tì9 ancli'egll, in fuo nome, di non pia I. Si lefle un Decreto cOHtro ctr- loiLiicr* il dccto Concilio c di far ti Filolofi che pretendcvai'O, , die reiiirc dcniro un mefe 1' Affemblea:, r anima ragionevole foRc mortale , che tciieviTi a Lioii focto il (ao t eh; non ve ne folff piO d'uni in njnie . miti gli uomini; contro al detto dì I. Ì0|)rj 1' Iftanii preCenrata da G fu, rido nel Vangelo, che non fi uno de' ProccuiatorI del Concilio fi uctUtrt I' atiiina , t ttt fue. contro il Parlanicnio di Provenza gli, cht odia l'utima fua in fur/io il P.ipa decretò on Monliorio COUtro menJo y li coafirv ftr la tlitnt vi- i Membri di quel Parlamento psr la:, E contro quello, ch'i fìato de. obbli.Mrncli a comparire In ptrfona , cìfo dal Pipa Clemente V. nel Con- d.iitro tre mefi al Concilio . Si la- clliu di Vienna : che l'anima è ve- niciitavano in querta Iftinra ; che „ r.iinenie, ed efltnrialniente per fé- quel Parlimenio non volcrtc pcrmct- fteffa , la forma del corpo nmuio; iiTc , che 0 d;(T< cCeriiiiOMc delle Let- ,. ch'ella ? immortale , e niolcij iirata ttre di grazia e di giudiiia accordate ,, fecondo il numero de'corpi ne'qua. di Tua Santità , feiiia previa liccn* ,. li i infufa. " M.tlt»,X. it. Joaii. la del P.irlamento mrdcfinio; e che XI!. n. fi jrrogjfie Copia I Chierici , e l'o- J. Si ordiiib, che tulli quelli , pra i B.neliiJ un'autorità, che non che fon colituiti negli Oidini Sa- £ll conveniva ; il che chi,imafi nel- cri , dopo II tempo, che hiiiiio im- 1) litania , aitar H l'apn contro la piegato nella Grammatica , e nella S. Sede, imìiand» li fupc-rl iar di Sa- Dialettica, i:on lafcino paffare I lor tana . Coniutto ili il P.irhi'ienio in cinque anni di Audio nella Filo- •jucfto fatto non avea ai ro in mira fofia , feiir' applicarfi alla Teologia, che di niaiuciicrf la libertà della e al Gius Canoiìico t.hiefa dj Friilcia, e di difendere il 4. Si pubblicaiono tre Bolle . I-a fuu diritto inikfTo, in vìrtA del qua- primi diretta a' Principi Criftiaol le tutte le B 'Ile , Brevi, Refcriiii, per cfurtarll alla pace , e alla unio- e Mandati Ap; oHollci per la Colla» ne , e rivolger l'armi contro gli In- lione de'BenefiiJ , Giubbiici , In- fedeli . La feconda al Boemi , con- di,lgcnic, difpcnfe di voti , d' età tenente, un S^Ivocondoito per obbli- In foniniJ tutte le Spcdliloni della gameli a venir al Concilio. La ter- Corte di Roma , e della I.cjai'onc TX per la Riforma degli Ofliiiali del- di Avignone , non potcfTero effcr 1.) Corte di Rnmi , intorno all'efa- e'eguite fcnza la fua perinillìone , e lioni , che facevano per le j)rovvlfio- fenia ì» fua raiificaiione , che rhij- ni de'BenCfiij, ed altre fpcd{z.lonl , niivaCi Anntffo. Infarti quello diri> oltre a quanto era loro dovuto . co c tan'o amico, quanto la ^fonar- Rai», anno ». ot. Ract. ài chla Franccfe ed era flato feda- Mauffae. pag., 7. g, # 45. C. Tom. mente ftaHIlto in Provciiia : come XIV pag. liS. U vede dalla Raccolta di Scritture IX. Sef 5, Maggio HU. Si lefTe forra qutllo diiiito, per Monf. de un* Atto de' Prelati Franccfi , col MaufTac, Coiiiìglicrc del Parlamento quale fcufavanfi di non aver potuto H' Aix , ftanipatQ in AW nel 17!?. intervenire al Concilio di Lateranir, E a dir vero, dopo la battagli;! di l>cfchè r Imperatore e il Duca di Matignano, Il Papa edendofi di;lila. Milano avean loro iregatu un Salvo- rato per la Francia , e il Parl^men. condotto. L'Atto era fottofcritto da 10 di Provenza avendo data pubbli- tinque Vefcovi , di Chalons fulla ca foddiifaiconc 3I Papa , e chitfl.i Soiina , di Licieux , d'AniIens , d'An- r adotuzione dille Ccnfurc, Il Papa goulenie , di Laon , ed era (l.no di., dal cantir fud confctnib Quello di. (Icfo da Gi»glielnjo de la Code, Prio- riiin di Anntflff, e accoiilent'l che re Comandatario di Vaul'.ife, DIj. 11 Parlamento ne facelTe ufo In av- cefl d'Embrun , e Canonico defta ?coire . Cbiil'a Colle^i.lc di S, Sa>v:itorc di . i6o L A L A Wo i'(icllier , D ocetì di M»gue!on« . amiiilfero slI'oLbcd'ciua del P'pa } Si Iclfe un iu.igo Ov-crc u inioMio Deputati del Patriarca d.- ' Maiuniti, la Kirornu d. Ila coree di K.u.ii;i , il e vi fi leflc la lor profeiliune di Fc. <]a\\ contieni: molti rcgoliinciici di de, colla qu-1 ri. oiiufcuiio < che Io Disciplina ucililTitiiI . Vedi i Canoni Spirito il imo procede d.lctie : vi fi trovarono veii- v'£ un Putgatoiio; ch'era neceffa. elice CardIiUli , e una i]u.in;i(à di rio confeifacii de' l'ruprj peccai , e y\TJv:lcovi, Velcovi, Ab3;i , Dnt- comunicarfi alinoiio una vulia I' an. lori . Vi fi leffero qiutuo Dti.itii . no ce. a. Fu letta ufi< Bolla , che Il |iriniu dicliiarb , L he i Moiii di prefvtiveva le regole da oilcrvarii riil ]iit:(ii Itabilici in icaJia e aUrovr , e Predicatoli nel prciucarc la parola ài che fono una Ti'Cii: di Binco |'Uh- Diu . V<.di i Ciiioiii , articolo V't- blico , dove fi dà inipre^tiiu aco regolare , ed evitare la uieiite (oiitrariu alla Praniniati.a . corrctione de' Superiori . 'In confe- Qu>;fla avca rl.ncliu il diritto dUle ^iienr.a permette ai Vcfcovi Dioce- Eleiioni , laddove il Concordato por- iani di vifitaTi: una volta l' anno 1 ta , che I ( aiii:oli delle Chi^feCat- MonafterJ di Vergini fojgetti im- tcdrall di l'riiKia, non faraii piA In, mediatamente a*la Santa Sede . z Che avvenire la Hlciione drì lor Prelati, la cati le concernenti iBeiietÌLj, pur. cffendo vacante la Sede i ma che il chi non fiano rifervate , e che la Re l'fitiià la nomina al Pipa nello Jnr rendita non ecceda ventiquattro fpaiio di r<.i mcfi , da cotuarfi dal Ducati , faranno giudicate in prima fiorilo della vacanza della Sede , di iltaiita davanti gli Ordinari) uè fi un Dottore , 0 di un Liceniiatu in |iairà appellare dal loro giudizio , (e Teologi! , In età di viiitllttie anni non farà prima ufcita una fenre.iia per lumeiiu i e eh.- il Papa In jiroi.- detiniiiva, fe non folle che l'iniir- vederà dclliChiefa vacante. Che fe locutorto contenete un' a^igraviu , il Rcnund:lle la numiiu di fug^.ct- che non j'otcfe tf^cre rip:irato dalla III idoneo , ne numin-tà un' altia feiirenzi definitiva . iiclln fpailn di tre incfi , dopo ifler- 11 icrto c fupra la ftanipa de' Li- ne Ihio avveriitu , da contarli dal bri ! prefcrivc di 110:1 imprimer-- In giorno del rifiuto i Iniifeituci plov. avvenire alcun Librn in Uoina ne in vederà 11 Papa . altre Città e Diocefi , fc rima non| i. Con quefto Trattato , Il Papa farà fiato cfaminaio a Koma dal Vi. fi riferva la nomina de' VcfcovatI cario di fua Santità , e dal Macero vacanti i« Curia ( vai dire de' B'- del .Sacio Halur.o < c nell'altre Cii. iielit.iati che niuujono nella Corte di tà dal V'efiovo Diocefano , ovvcrda Koma ) fenia alpeitaie la nomiiia (ju-ilche Dottore deltinaio dal Vc- del Re . Si pub vedere a quello pitv i>ovu, e ihc ci avran pulta 1' appro. pofiio ii.il tello del Concordato ntì. vallone fottofcriita ; e quefio (0.10 la Colleiione de' Condì J del P.iaj. ycna di Scomunica . »» Tow. XII'. V. j«8. ' f'g- 1. li XI. Stff. 19. Dicembre ni*. Si S'oria dilla Prauiiiiailca Sinzlo e e de; A , I. A L A tCt e Jel Coiicoi.iuo pt.r M. Piihoii . 10 al pili antico nominato: e iu ca- il lecoiido Articolo poru I' abro- fo di concorr.iiia , i Dottori faran- g^izioiie iti tutte I.- Grjiie af^icctiti. no preferiti ai Licenziati , i Licen- ve, e le tiCcrve pei i}eiictii.J che ziati lì Bactiieri, toltone I 6.icilie> vji. h;rjiino . ri formati in Teologi'!, che farad» 11 tono lUbilirce il diritto dei Gra- n^ preferii! ai Liccniia'l in Ditlito, Aliati, c dice ciic i CoHatori Caran o In Medic'iia , e I Bacclietl in Di- reiiuii di dtr la tetta parte dei lor rì:to ai Ptofcfloii dell'Arti. B^iicfiz.j ai Graduati: tu ver liutto- Chianiavanfì Biftlieri fo'mMii , 00 che iioniincr.iiiuo d.i Graduati ai uelH che non avean prcfo il Gra- Bii'.efizJ, che verranno a vacare nei o priiiM del ie'ii{ o , ma fecondo U <|ujttio iikIì dell'anno ; ciuf inGcu- forma degli Statuti dopo dieci anni naro e in Luglio ; a ijuelli che a- di lludro . vranno iafi;iu.ito le loto Lettere di Nella concorrcnia di nióM Dotto- Grado , e I'. iciii|:o d:i luro Itudj ri, o Licenziali 1< Tcolo^^ia; , paffc- il che fi chiama il n;//ir Jì ricotti rà la prima. Pofcia II DiruniCan»- in Aprile e in Ottolrc ai Graduati nicu , il Diritto Civile , e la Medi- folanie'ite nominati ; vai dire che cina, , e in calo di contorrenza egua- non avranno fattu infinuari) i loro le , l'Or.^inario pn.rà gratificare quel Gradi ; il che fi chiama mift di fa. che vorrà Biloi.na ancora , che i tori. Il tempo di Hudio ncceflatio Graduati efprimaiiu nelle lor Lette- 1 tiffato a di:ci anni per i Dottori re di nomina , I Benctizj , che già Licenziati , e Bacetieri in Teolo- poffcggono , e 11 lor \alorei che f« gia; e fette per i Dottori e I icen- ne hanno del valore di dugenio fio- u^ti in dlilcto Canonii.0 ovvcr Ci- rini di rendita, o che dimandano re- vile , e in Medicina ; e a cinque an- fidenta , non |'u:ranno ottenere al- ni per i Bicclicri fenipljci in Teolo- tri Benefizi in virtù dei loro Gradi. gia ; e cinnue anni pei Bacciferi in Del rimanente i Bcncfiij RegoUri Diritto Canonico , ovver Cl>ilc, e iaranno Tempre dati aj Regolari , e fe fono Nobili a tre anni fui, niente. i Secolari al Secolari , fcnza che il E' detto, che faranno tenu i a Pipa ne pofTa difpenfarc . Le Raffe- notificare le loro Lettere di grado gnizicnl , e Permute faranno libere, e di nomina una volta avanti la va- nei nicfi dei Gr.iduati: le Cure del- rama del Bcncfiiio pcrLettete della le Città firannn conferite a Gradua- Univerfità , dove avranno Itndiaio ti . Finalmente fi proibKce alle Uni-; e i Nobili tenuti a giutlificare la vetfità di dar Lettere di nomina ad lor nobiltà \ t tutti i Graduati di al:rl , che a quelli , che avranno dir ogni anno in Quarelinia coj'ia coinpiuio 11 tempo prefcritto degli delle lor Lettere dì {:rado i di no> ftudj. mina , dì avellati , di Oudj ai Col- La differenza tra il Concordato e litofl , ovver Pa'ronI EcclefiafticI la Prammaiica Sanzione confille, , che c di produrre ; litr numi e cegnunii : quella obbiij;ava tutti i Cullatoti e e nel cafo ch'abbiano oninieffo di Patroni Ecclefianici a tener dei roll farlo un'anno, non potranno ricer- efatti di tulli i Benefizi, che folle- care in qucll' anno il BtneMio va- rò a loro dirpoiitione , affine di con. cante in viriO dei loro Gradi Che ferirne d'ogni tre uno a'Graduati, fe (jualchc Graduato non ha produt- per giro : laddove II Concordato , IO , la collaiione farà libera al Col- conservando queDo diritto , ha fula- lature, purchi 11 Bciicfitlo non vi- niente tolto quello giro di roto , ed chi tri la prima inilunarlone , e li ha rilcrbaio ai Graduati i Benefizi Quarefima . vacanti ne'quittro mefi dell'anno, I Collainrt nei mefi di favore po- accennati dì fopra , e quedo diritto tranno eleggere chi vorranno, tra I fu Hi (te ancor di prefcnte . Gr.id'iJil l'omÌBati; nu nc'due OKfi Il quarto Articolo dichiara , che di rigore, laranno oJ I l'j.ui di dar- 11 P.ipa potrà provvedere i un Bc- . . i 1^1 L A t A ncfiiio qiiindo li Collatore ne avù, no in un alfarc di tanca Importatila dieci da toiifciirc , e a due cjuando c che quanto a sè , non poteva egli ne avrà cinquanta, piirchc non fu. approvare , che punto fi rivoca(rc di no due Pr.b.iidc della ft-.tTa Chic- quello ch'era fo d^ito l'opra l'auto- fa e che in (j'.islfa CalKiiione il ritii dì .quei due Cuncilj , e che egli Papa avth il difi io di prevenire i rlfgu.rdiva l'AITanblca diBoiirges, Collaiori ordiii.rj 11 giultfl valore come un vero Concilio , attcla la del Bene (ilio dcv'ciTcr tfprclTo nelle fipicnta di fue decilionl. Ma non (i prowilioni , aliriinciui la graiia fa- cbhe riguardo alle fue rimoltrame rà nulla . D-1 rimanente i noto qiul forti Il cjuìm'o concerne le Caufe, e le oppiilizioni iii.en'.r-fìii il Cuncordaiu Appellaiioni quello anico'o ! >an- per pàtic del Parlamento , dellii Chie- forme alla Pr.miniacica . Vi ì- det- (a di Parigi, c dcHc Uilv-rfiii; le to , che le cauf; d:vono edere ter- modi(ìc'<7'oni , culle quali fu rice- minate Topra luogo dai Giudici, ai vuto dal P.il lamento , le difpuK.c 2uali appariicne per diricio, per co- le divifiuni alle -jiiali di^dc nccalio- urne, 0 per privilegio di fame (o- Ile la fua cfeciuione. gnition: ; tol one k caufc magg'n- i. Fu anrlic Ltca la Bolla intorno ri , che fono efi'reffe nel Gius , con il Privilegio dei Rcligioii , colli proibiiiojic di ajipcll^re all' uli'nio quale il l'apa ordiiib , che gli Ordi- Giudice O'irjjo mtJio; nè d" iiiier. nari avMii diritto ili vifit .re le C hie- |)orrc appello primi della fcnteiita fc Parrocchiali, che appartengono al deiinp.iva , fc nuii f.ifle che l'aggra- Rcgoliri , e di celebrarvi la Mclfa ; vio della Sentenza ci finiilva nou fi che avrai) dirli o d| cfamìnare i Re potefle riparare al dclini ivo. lipiofi , che vorrinno effer iiipicgJti I cinque ani oli feguenti fono fi« nel niiniltcro l'U.lII fa-i the che fi min in luiin a quelli della Hranmia- ranno ronfcffati da quelli Rtligiof! tica ; cioè , il fello dei PoffilTorl pa- ai'ptovati dall' Ordinario , fi terrà cifici il fetilnio dei ( oncubinir) ; che abbiano foddisf.iiio al Canonei l'ottavo del convn'.rz.io cogli Sco- Uniiif^ui ftxut . ìì PApa ciitrtr poi municali , che in ceni cafi non lo» in un minu'O detaglio il Ile cofe fpet- da evii.re; il nono degli In erdetii^ lanti ai Regolati . PiUoh. Uill. il deciijio rifguirda 11 Decreto//* /ìm- Pragm. Fleury Infitt. au droit Eccl. Hatìone Cltftitnlina Liltetìi Quan- par I. c. 17- . to a: li altri due Articoli della gram- Nll. Se$ if'. Mano 1J17. Vi ff matica ct>nternLn'i le Amiate, e II pubblicò i na Bolla , che conferma- numero d^i C ardinali , il Concordato va tutfo cib, chw' cr 1 (l Ito fatto nel- non ne fa nelTuna nicniione le undici Se (Toni precedeii'i. e che Si fece roi nel Con ilio li I ttu- ord! >3va una iiiii'ofi lione ili Decime ta della Bolla, che .. loliva la Pram- d'a c(rcr Impi gite nella guerra con- matica San/ione, fulla prctefa, che tro 1 Turchi Molti Velcoi i dilfero , ella forte notoriamente nulla per mol- che vi crino affai altre iole da re- ti capf . Quelta Bolla fu ricevuta da golare, e che non bi ogiiava termi- tutta r .incmi'lea eccenn d .l V '., nire il Concilio i ma laj lur.^Iità dei fcovo dì Tortona in Lomhjrài < , eh' voti li vinfe . Dopo di ei e iinCar- ebbe il corag io di opporvifi; più dii< II- dine ad alta voce: Signori , zelante di ogni altro, dice II Conti- andate in paci. Per altro quello nuatore del Sig. Fleury . p. gli a- Con ilio non i riconofciuio p.r Con- vanii prciiofi d ll'amica D'fclplina, cilio Generale . c In apparcnia m--n tocco da un tal» LAPRJAC il) Anjou f Conc di; fo rifpctio uni no . Epl' proi (lì) , Lau'iacum l'an, 84?. Vi (i fecero che la veneri ilone , che dovca fi ave- quattro Canoni, d.i quali i due pri- re pel Co'i llio di Bafilea . c p-r 1' mi an.tcniaiiti'no coloro , che non AfTeinhlt'i di Bourges , avre b')C do\ u- obbcdifronu al Re. co impedire, che non fi nieiictie rnn- LAVAOR(C. di) yaurt»ft,l' ali. - L E »«* ili tlii. Jali' Arili cfi-ovo iì mag- vole «è all'una ni all'ilttt n.irtc , ffciri. Di (jutfto Canone appailfcc , .irtefqchì il Conte di ToloU avea che la necclTiià di difenderfi nelle tiul.iro fpefTo i Tuoi giar;iBi:n(t fit- hicurriniii d.'i Barbari faceva iiifen- ti in man dei Legaci. Tottt. Xj C- fibilnieiue dini uiicare ai Chieri.i 1' f Si. antica dolceua Eeclcfaflica . Tom, LAVAUR ( C di ) l'an. X}fr( d» ly. C. n, tf,lo. tredici Vcfcovi di tre Provincie, ai lERlDA ( C. di ) r an. ii4«. <;iiili Goffredo di Vairulles , Afcive. tenuto per 1.1 ricmciliaiiune di fcovo di N'arboiia , prcfcdctie. Vi topo Re di Arragon.i , che avea fat- fi pubblicb un gran Corp» di Culti' to w.oiiit la lin;:na al VefiOvo di tuiiunì , diviio In ccntrema re AtJ- Gironna , perche at^a fctitio al Pa- coli, d.f (juili ani gran pji :c è i r.i ^ pa Innocenzo IV. cuntio di lui ; ma t.l dai Coniil; di Avl2uanc teiiuii avendo tjuel Principe tonfcfiàio pub- ilei ^;^6. e nel ij;7. Vi t ordinato blicamente il fuo delitto, fu aliolu- die il Curato dicendo la M.lTa nel. to dal Papa . Maria». I i}.e.t. la fua Chicfa, deve efftr Icrvito al- LIEGI (C di) LtaJitufe, l'an. meno di un fuo Chi.riiro in Co:ta; iiji. 11. Mano . Lotario , che era che ogni Chicù Cattedrale « o Col. colla Regina fua Spofa , e un gran lepiata manderà almen due perfine numero di Vefcovi , vi ri.eveetc il del fuo corpo per iftudi.ir Teolo^-ii , Pspa onorevolmente , e vi (i rllh bi- o Ginf CanoiiiiO, fciiii che per li Ditone , Vcf.ovo di Alberrtat , cjutd'aflenra pirdan al ro che ledi, depoKo tre anni addietro da Papa /trll-uiloni niiiiuali . II redo rifpuar- Onorio . da i l'Liii tenirorjll dclli Chicfi, i LILLEKONA nMIa Kotmandi» fuoi Dirl:il , e la fua Giuril'Hiiionc . C dif Jiitioìontiife , I'jm i g.i.) Tom XI. C, p. lijfi. d' ordine e in prefmii di GuflieU LKON in ifpagna ( C. di ) Lt. nio 11 Conouilljtore Re d' Iiifihilicr. iionfitft , l'in, i .11. d'ordine dLl ri. Vi fi fecero iredi.i Canoni. Il Re Alfonfo V. Ne reUano fct e Ca- primo é per mantenere la tregua di honi ! vi è detto , che fi coun'unerà D'O coli' autoriii dei Vef.ovI , edcJ ne' ConcHJ dal giudicar lecjnfcdcl. Signoti . Tra gli altri vi t detto < la Chicfa, poi tjuell-' del Re, poi che qu.nlor diali ai Moniti una Chie- qudt: del i'oro'o . Qilefti Con'. ilj fa , fi fai eia ftnta diftaplio del Sa- erano allora ' (f inblcc , ikIIj tjuili ccrJoie , e del ferviglo delli Chic- tfjttavart di .iffiri fpiricuali , e tcnj- fa , e ì Monaci avttnno diri'to di porjli Tom, IX CoM p ity. l'tefcntar al Vefiovo un Sactrdota LEON ( C. di ) l'an i }i Vi Idon o . Toni, X.C p,ì<)i. fi è riuluto, che fli Urfit; Ecclc- LIMA Capitale del Peift In Ame. /iaftici farcbbcrocelcbraii in Mpagna, rica ( C di ) l'an 1 5?J. dall' Arcive. fecon.to la l'cgola di S Ilidorui c vi fcoio Tauiino Alfonfo Mogrovejo fi ordinb altfcil , che in avvenire i pel regolamento della Difciplìna , e la Ka'3) farcbboii ufo della S:rit^ura riforma de' cofiumi . Crcdcfi che I Gallici il) turri gli Atti Ecvlcrt illl- D'aerei! di quello Concìlio fimo (lati cii in vece della Gotica ufata allora pubblicati dal P. AcoHa Gcfulta . Jof» In Toledo. Tom X.C.p.^U. jftoHa I n.dt Nùtiff.c i.fye. IBRIDA in Ifpagna ( C. di ) LIMOGES ( C. di ) Lemoiicitt. JU'dtiiff , l'an. 514. compolto di ot. le , l'an. 1^19. Vi tu decifo , che ts Vcfcevì , clit fcc«rvi fcdi.i C** S, Miniale di Limoges feffe Appc» . »H L ! t. t ftoU) . ^0.^ (i legge lUlUStol-ia del- LION (C. di ) I' »nno 50». Fu 1» Ina Vita. Gregurio Turoiicfc met- piuttoflo n.'n Conferenza dei Catto» te t|Ue(lo Santo vcrfo 1' aiinn 15-', liei cogli /riani, che un Concilio» Tom. zi. C.p. 6I7. Fu tenuta al!.i prcfeiaa dclKeGoii» LIMOGES ( C. di ) l'an t-ji. dcbaldo ,anch'c('o Ariano. Gl! Aria- lì iS Nov» Aimone, Arrlvelrovo di ni furonvi convinti di errore da S< Lloii , vi prcfedette, afliftito dì no» Aviro Vìennefe , e parecchi fi con» >(. VcfcovI . Vi fi aglij la «luUtio- veriirono ; ma il Re, quani uiique fie dell' Ai)|)oftoUio di S. Marnale.- .iniaric i Catrolici , reftb indurato i ritaronri i Cuoi Aiiich'trano igrgtl ijura , come Icgi'cfi in tjuelta 'Con» fino al fecolo decimo , e d.i ruiii i tereiiza , pMttr rum ro» Iraxtral , Dotti rirguardati come Apocrifi ; mi HDa fctuit ttnire a/i Ftliitm , iitit- tu quel itmpi fi credevano vctifTimi . tilMi !r/il>ltrftur j A'o» ejt leltitiil Dicevano, che S. Merliate era (lato ifc ftitinaniit , l'tH miffKntii Dtl. taitcM.iio da S. Pietro , e eh' Ci^li Tom ly. C.p Ilio uvea ricevuto lo Spiiiio "^aiito Irific- lION ( C. di ) l'anno 517. tenu- mc cogli AriOdoli nella Pcntecoitc. to da undici Vefcovi, per occafio» Quindi vi fi l0^fer^l^ di nuovo l' ne d:ll' Incedo di un tale Stcf.ino con Apposolato di S. Marnale I il fon- Pali-dia . lUd. p. 1584. l'amento di t^uefia opinione era It LION ( C. di ; l'.nnnft Jfi .tIIo- $>iotia della )ua Vl:a , la quale (e- fa nel Regno di Gontramo > Quat- > lindo l'opinione delle petfonc de) tordici Vefcovi , otto pr fciiti , e Pacfe , lo faceva dlfcendcre dnlh fei per Depurati , vi fecero fei Ca- riirpc di Ai-ramo. Parente iHS. Pie- lzoni : vi fi fconinnìcariiiio quelli « tro e di S. Stef.iiio , e lo diceva or» che vijìctfcro ridurre In ferviift le dinaro Vefcovo da Gefucri'tn . Quc. pevfync libere. Tom.V f "i^y. tta vita era (tata conipoitt fono il LION ( C. di ) l'ann. 58». fi con. nome di Aureliano fuo Difcc poto , e ta pel tcrio fotio il Re Cioniraino. in og!;i c riconofciuta per apocrifa. Prilc ' , Vefcovo di Lion, vi prefe- Del riniaiiciitc fu Haliliio Inqne. detic , e vi aflillettero otto Vefco. fio Concilio la Tregua tli Dio, che v< Cimi dodici Deputali de^li affen- 1(1 fu parlinr.nti io parecchi alti) . tl . Vi fi fecero fei Canoni: vi d Dicefi , che <\\.\rH\ che non vollero proihifcc tra l'altre cofc a! Vefco- fof.oniettervifi fuion pcrcoftì dalla vi di celebrare fuori delle lor Chic» iiifcrniità degli ardenti , vai dire fe , nelle Fefte di Natale , e di Paf- Hi un fuoco, chi divorava loro le qua , toltone i cafi d' infermità , 0 vlfcere . Vi fi pronuniiS una Scomn- per ciiniai'.du del Re . p. 97J. iiica teirlMIe contro coloro , che non LION r C. di ) I' anno i SI ronferv.,rcbhero la pace, e ia giù» teniiern in quell'anno trotti Concilj lliiia , fom-; prefaivcva il CoiiciiiCi in quelta Provincia pel riflalilinicii- Tom. IX. C f,j(ì. co della pare, per !< Fede, ))er in- '. lON ( Primo Concilio di; tug. tuirò Il ''•«poli a riconofccre la bon- di ntrtft , l'an. 197. incirca , tenuto tà di V-y> , e dlOuglicrli da! delitti da S. Irm o, che n'era Vefcoto , .oolla. l'i'nciii brama dei paffati ni-li • c nel riualc icrifl'; Una f errerai al r^ir . Papa S. Vittore, colla r]u.ile cfor. ' LlOS (Cd!) l'anno 1-55. t«- lavalo effi.acemente a fcgulrc l'efeni»- MìiO à) Ildebrando , Legato del Pa- io de!) l'ioi Predjcrriorl , di nun pa Vli.nre il. Furun dcpofti in que- rompere 1» ( o:nunìone cogli Afiatid (o Concilio fei Vefcovi per divctfl Q'uripdcciniahì . Vidi Nicr» . delitti. Fleury , Pier Dani, Opuft. I.ION ( C. di ) l'nn 90. L.i rl- I;. (• 6. traitadonc di Lucido Prete, cbere- I lON (C. di ) fanno i 79. ov- liuiiiiava ai fuoi errori , dinuniiaii vero I ii. iinutoda Ugo di Die , al ConMlio di Alici , Ti fu letta e Legato, clic vi .!cj>ofe Manaffei di .>; l'rovat i , Rkciiiis. MON 1. T L I t^i LION' (C. di ; Xlll. Concilio Ge- cri , al Corafmiani , ai Saraceni , « nerile folco il Poiiiefice Innn.cnio agli altri ninilci della Chlefa, e di IV. l'anno «H5 Ecco quii foU; 11 andar a fuc fpelc a liberar la Ter. muilvo della convootioDe di qut.-- ra Santa dalle mani degi' Infedeli. fto Concilio. 11 Papi Gregorio IX. Ma 11 Pajia rigettb quelle offerte , ITedcccffore d' Innocenio IV. ave» dicendo, che Federico non mauce» fcoinunicito 1' lnii>eratoie Fe Icrlco neva mal le fue promcfl'e . l'alino Hit- InoUrc avcalu deporlo 1. Sfjfiorit , ij. Giugno II Papa dilli Diguiià Imperlale, aliolvendo avendo alla delira 1' Imneraior di i Tuoi buddici dai giuranicnio di fe- O!taiitiiiopoli , e alla linillra al- deltà, cJ avea f.itto |nibbltc.ire (o- qu.iiil Principi Secolari , fece un leincmente que 1' All'rnugn» ad un' Anarchl.i di ireii. il Papa mancato alla parola , ch- c'aniii, e iniincrfe l'Italia io un a- avcagli data; e fi sforzò di confu- bifo di fcligurc . tare l'accufa di Ere fn , Dopo U morte di Grji^orio IX. li. StfoMt , 5. Luglio . AkunI Inno.enio IV. che era ilato eletto Vcfiovi parlarono con caLjre ton- , coiivo"& con un» Lettera circolare tr« Federico , ma fu rìfporto con Il Cnncil'ti Generale di Lion , vi fona ali,- toro accufc . chiamfi i R.e , e gli aUrl Principi Ili Stfpoite 17. Luglla. t. Il, , Pa- e vi cI:i ; I Gran Mallrl l'upplicavatio |i:rianiu Sua Saniìià a degli Ofpitalieri , e dei TcniplarJ , ritne.iarvi Ma il Papa inibjrsizi- e i Deputati dei Capitoli. 10 , vedendo che luiii i Vcfcovi I. Seff j. Maggio. Doro le foli, ftavani» in rilcniio , rifpofe fol.inien- te Preci, il Papa fece uni fpcrìedi te , che f)Uifto affare cfigeva una Sermone , e prcfe fcr Tello quelle niaiura delitcrailoiie parole del Vangelo : DefiJtrio dffi' iV. Sf/po"' . Tjdcodichiarb , che ditali hot Pa[cka manducaTi vuHf^ Ce il Pjp.i volca procedere contro 1' cum : vi efpofe i motivi della con» Jniperaior Federico , egli appellava- vocaiionc del Concilio , cloS il foc- fi al Papi futuro, e al Concilio Ge- corfo della Terra Santa , la riunio- nerale . Al che rifpondcndo il Papa ne dei Greci , e la rllornia dei, co- < he il Concilio era Generale, prò- llunii . nunzib S.-ntenz.) di depofìiione con- Ntir intervallo tra li prima , e la tro Fediri.o,c afTolvette dal giu- feconda Scflionc , il P..pa ottenne ramento tutti coloro, che gli avea- dai Vcfcovi e dagli Abati lina De. no giurato fcdchì , minacciando di cima delle Rendite Ecclefiadlche . Sctwiunica chiunque gli aveffL- por- II. Sefiotii . Si pubblicarono delle tato ,-ij.iio , o configllo 1 delitti di Codituzlonl fpettaiiti alla Fede , e qucfto Principe , alinei o per quan- fi congedarono tutti i Deputati dei to i detto In quella Scntcnca , er,i. Capitoli, gli Abati, c gli altri Pre- Ilo lo fpcrf'iurn, il facrIle|Sio , l'c- lati i:ii'ci!or! . refia , e la fellonia. Nel titolo di Ili '^fll. 7 Giugno. Vi fi pub. quefli Scntcnr.i 11 Papa dice , che Hicarn o doi. ? le Li.iimii dibbano elTer portati al- tri) coloro , che avranno ^criiictTo Ij Jatua Sede, come Caufc maggio- di prendere, di uccidere , di mole- ri, uitavlJ (c l'appello, incerpofto (tare nella perfuiia , 0 nelle foltanze iLiiir di Ciudi^io > è frivolo , non un GiudieC Ecclcfiaftico ptr aver, r.irà portato alla S. Sede . 4. Gli pro^iunzlita qualche Ccnlura contro Avvocati e i Proccuratori daran giu- i Re , i Priiieipi , i loro DlfizUIi, o raiiiit iio , di non fnltenere fe non le (jualfìvogKa altra pcrfoiu . Proibifce cauli: fluite, e lo riniiovciannu o> lo. IO le ittlTe j'ciie a chiunque , di gnì inno. Pofi-ìa fi attiifc l'arrivo qualfilia Dignità dlulurpaie fnpr«, de' Greci . le Chiefe il diritto di Regalia , per IV. Sffl" Luglio . I Greci Inp^droillni dei beni della ChLfa, mandati al Consilio dall' Imperator vacante. Quelli che loiio in pofìef- Michel.' , eflcndo arrivati , fi tenne la fo di quelli diritti l'uno ciarlati a quarta SclTiOne. Qucftì Greci ermo non al'Ularne Germano Pairiarca di Coltaniinupo- Le al, re Conltituzioni contcìigoii» li, Teofane Metropolitano di Nicca, diverfì Canoni tonilo i Bigami ; l'a- e parecchi Senatori . 11 Papa cfpo. pra il r (petto dovuto alle Chjefe ; le le tre Caufe della Convocazione conilo ^1! ufui.ij maiijrelH, a'qua- del Concilio , e foggiuiife che i li c vietato il dare l' alloluzioiie , c Greci venivano liberamente alla ub- la fcpolturi Eccl. Tultica . b.dieim delh ChleTa Romana fen- VI. Seff e ultiiiu, 17. Luglio < za dimandar nicnie di tenjporale . Si Si Iclfero due Coliiiuzioni , l'una per leffe la Lettera dell' Imperatore Mi. impedire la nmltlLudine degli Ordi- chele, e <]UelU dei Vefcovi, tra« ni Religiofi , r altra che p ù noa dotte In Latino. La prima contene- irovafi . Pofcia il Papa difle , che va la prof.nìane di Fede mandata quanto alla terza ciUia della Coiu a Michele dal Papa Clemente IV. vocazione del Concilio , che era la fett'anii! addietro. Fofcla 1' Impe- riforma dei CoUu iii , le ì Prelati ratore dicca : ,, Noi ricoiiofci mio correggeITcro fede (Ti , non farebbe «juella Fede per vera , Cattolica, neceffario di far Decreti per 1.1 rifor- e OrtodolTa , confefiandola d| ma i che egli 6 (lupiva , touie tanti di cuore, e colla bocca , e promct- loro, che menavano fcorretta vita , liam di cufloditla inviolabilmente . non fi emeadalTero i e dichiari), che ,< freghiam folaincnte che la notira le noi faccfTero, lo farebbe egli Itcf- ChieTa dica il Simbolo, come lo fo con grande feverità , (oggiugnen- „ dicea prima dello SJl'na , e che do, che i Prelati erano cagione del- „ ella conlervi i fuoi ufi " . Fu la rovini di tutto il mondo . Promi» letta la Lettera dei Vefcovi al nu- fe di rimediare a molti altii abufi j mero di ireiiiacinquc . indi Georgia il che non s'era potuto efeguire pe^ Acropolito , gran Logoteta , prcllù la moltitudine degli alfari . 1 giuramento a iiomc dell' Impera- Si parli) oi nel Concilio dell'af» I tore , col quale egli abiurava lo fare di Terra Santa . Del rimanen- Scifina, accettava la pro/elTione di te le Coltituzioiii pubblicate in que- Fede della ChieTa Romana , e rico- llo Concilio , e delle quali il Papa nnl Deuiìi , e il Sinbolo in Latino t gono irentaun Articoli , che furoii pofcia il Patriarca lo can'6 in Gre- poi inferiti nel Sedo delle Decreta- co, e due volte vi lì eanit> l'addi- li . Tom, XI. C. p. 955. zione FiliOfKt , LlPTINIiS , oggi Ledine! nel V. StJJioirf , 16. Luglio . SI lem.-. Cambrefe ( C. di LiptititnftJ , I* To (juattordici Colli, uiioiil . La pri- anno 7\ì. raunato per ordine di ór- ma regolava la maniera , colla qua- lomano . Vi prefedette S. Bonifazio . 1 ; Il dee procedere alla elezione di Vi fi fecero quattro Cinoni 1 Ve- un Papa . Nella fccotida v' i fulmi. fcovi , i Conti, i Govcrnacuri prò. »6t L I L O tnifcrvi di offlrv.ir I Decreti del n:zione fu fottoCcrltta da due AN Concilio di Gcriiijiiia . Tutto il Cle- dvefcovl, quattro Vtfcovl , e da ro Ci fottomìCc x%lì .litichi Canoni. due Abati , 1' unu del quali è S. Gli Abiti e I Menici ricevettero la Dundano . Rcgoh di S B.n djrto . Vi fi dice, LONDRA (Cd!) l'anno 9;i 11 eli: a motivo dtHe guerre prefcnti R-t , Ed^aro \i conftrnij) i priiitsgl Il Principe prcnd.rà per un certo accordati al Moiiaftero di Gbfton . tempo una por; ioni dei Leni della LONDRA ( C. di ) l'ainio lotSj. Cliicfa, a li olo di precario , e di in prefcnia del Re S Eduardo, che cenfo , r?r provvedere al nianteni- accordi uin piena Immunità al Mo> niento dcll^ fuc Truppe ; a condì- naftero di W:ft.Minltcr , vicino a lione di pigare o^Mii anno alh ( Londra. QiK-fta Catta è fujtofctitta il un foUo del wlor di dot^i i da- di! Re, dalla Rccii.a , da due Ar< nari, v^l dire vrnticinque ioidi del- civtl'cnvi , dli-cl Vefcovi , cinque A. ia muticta di Frincia, Si proibirono tati, li iS Dicembre io£6. c«n>ln> i Matrimoni MI. riti, e le l'upcrni- ciiiido l'anno a Natale, Pjgi . lìoni Xfirri yi C p iy,j lONDKA (C di) l'anno i 75. LJZIEUX ( C d! LuMovimfe Concilio NaiiiiniTe di tutta l' Inghil-; , l'anno i 5; tenuto prr le cure del terra , nella f hicfa di S. Paolo . Duca Guglielmo Ni)'Ore di Mau- Lanfranco Ardvcicovo di Caiiior», fero Arci v; f. ovi) di Roano . K'm.in- ieri vi prcfcilertc . Vi (i rinnovaro- ficdo Vefcovo di S'otine Lcg; to no gli amichi Cai. Olii intorno al ran- de! Papa vi rcf^idctte con tutti i go drl Vefcovi; vi fi proibirono lei Vefcovi della Provincìi > Maugcro fuperltizi ;ni , le divinazioni, I for- vi fu deporto , e Maurilio follltuiio tilegj ec Quatcoidici Vefcovi e veli- in lua vece . jiH. Aiet. Rotlu,». ti .Abati lotiofcritfcro a quello Con- Tom. 11. cilio Tom X Coac.p.iit. LODI ( C. di 1-) anno ufi. LONDRA ( C di ) r an. noi, 19. G'U^no . ( Non ti.onof luto di tutta l'Inghilterra, da S Aiifel-) dall' Alili .i Uoml i , eh' ermo omaggi al Re, come il P.ipilopro- Minichfi , e chiama 1 in progreiT') n.etteva , c vi fi prò 'irgno le Iiive- Albisefi . o Vaidcfi D. M. ftiiure colla Croce e l'indio. An. LOMDR"» ( C di LonJiMfHft, ftlmo fcrl:re; quelli nuova al Papa , l'anno 9;g f. S't'enihre Tur- he. rilevandogli il fervij;io che Rober- fello vi fu eletto Abite di Grtici. to, Come di Meulan, avca rciiduto lanJi rio"o aver ri ufato do- Ve- ali» Cliida in quefta uccafione T, fMUiti o/renijli dal Re . Qa:fla(!o. L O L O tCf LONDRA (Cài) l'iti, no?. 14. completa ; il c)ie prova , che fin d' Mign'i" . Vi fi fcccio dicci Cano- allora l'ufo j>ii'i co.nune era di non ni, che porc^nu ir.i l'alire cofc prendere , che la fpecie del, pane : che i S.)cerd'nl , che non hanno of. non fi confacreri fc non in un Ca« fervalo il divieto d;.! Coiwilru di lice d'oro, o di argento , e non di Londra d.ll'an. ii.z fe vogliono Ilatro T. X C. f ancori celebrare la Meffa hicieran- LO.NDRA ( C. di ) l'an. iigj. no le loro Junie , e non (wr^nno Vi fi {giudici» che foffe più prudcn» |)lil l'arUre con erte , fc non fuori le e pifl convenevole , che il R« delle lor cafe , e in r^Tenza di due reftaffe nel fuo Regno per governa, i tel^inion J . Itid. p. 775. re i l'uoi Sudditi, c difendere iluol LONDRA ( C. di ) I' an. 1119. proprj Stati , di (jucllo che .indarfe- primo /Sgotto. I VcTcovi furono in. ne ad eipor la fua perfona indifefa ganiiaii d^l Re, che fi .irrogò il di. dell' Oriente • ricio di punire i Prcri incontinenii ^ LONDRA ( C". di ) r an. u o. e ne ritr.ilTe molto dinaro fcnu cor. di tutta l' Ingliilietra fotto Uberto rcp.i;trli . Pagi di, Cantorberi . Vi fi puhblIcC) un LONDRA ( C. di ) r an. iiif-. Decreto di cuattotdici Articoli , trat- Vi fi iratrÈ dei bilogni della Chic- ti la maggior patte dal Concilio Lt- fa e d'.'llo Scafo, i.i jirefenia d:I Re terancf.: del 117*. Sccf.ino . niJ. LONDRA f C. di ) 1' an. 1IJ7. LONDRA ( C. di ) l'an. iijg. li li 19. ti. II. Novembre , dal Legato I). D'Cemt rc, dal Legato Alberico, Ottone , alTìnitu dall' Arcivefcovo afClliio da diciniio Vefcovi , e da di Caniorberì e daqucllodi Yorck . trenta Ah.i'.i In circa . VI fi fecero VI fi cf; T. X, C. p. 991. i>iili Dignità, ovTcr la rendita della LONDRA ( C di ) l'an. iif.f. Giurifdiziniie fpirituale , e dcll'am. I Vefcovi di Inghilterra jppellaron» niiniUratione de' Sacramenti . Proibì. Vi al Papa della Leg.-.iloiie e delle tioni di noti ammetter ncffuno ai VU fenceiiie di Tonimafo di Cjniorberì cariati, che non fia Sacerdote, o In rifugiato in Fr.incia d.ilnitfe di Ot- cafo d'cflerlo nelle prime Tempora . tobre 1164 Vedi i Concili di C/«. Il Vicario dee rinunziare adogni al- finÀo» ^ e di Nortbamftm , li, p, tro Benefizio curato, e promettert 447. con giuramento di rifìedere nella fua LONDRA ce. di ) r an. 1175. Cura. Proibizione di dar un Bene- 19. Maggio , da Riccardo Arcive- fizio folla vM e incerta della morte < fcovo di Caniorbctl , che vi prcic. o della rinunzia del Titolare; ma il dette come Legato e Primate della Cellatore deve afpctiare di efl'crn* Santa Sede ; vi fi fecero dkianove pienanicniu infermato ; altrimenti il Canoni , tratti la maggior parte da- nuovo Titolato, intrufu fotte que- gli antichi ConciiJ ; ita gli aliti llo pretelto, farli, condannalo aliare- che 1 Monaci e i Chierici non fa. Riiuzione del f'Uttl, e ai danni* ranno alcun traffico , e che 1 Laici iiiterclTi dell' affente , e fofpefo di non terranno ..d a ffi to Benefizi. Non pieu diritto da ugni Uflizlu, e Be- il dari 1' Eucarillia temprata , col nefizio : una fimil pena è minaccia- pretclie di tcudcre la Couuoionc pifì ta a chi l' linpadion lice di propria auiu* 170 L O LO ancorili del n>-ii'.fÌ7.io di cui uit'al. ,, talor.i dal Geolieri col prigionieri; tro f ili |>,Kifi,o panello . quci^li elle 1" avrà negata , farà,, Quinto alh rclidcnu e plnraliià „ privo della fepoliura Ecclefiallica . dei Kciiefiz.j , ìICoikU^o prelciivc U „ friii bilioni ai Prelati di arrogjtli erecutionc d gli iHiiichi Canoni , e „ i frutti delle thi.fe vacanti, fi* pariiiOljrincnic dcll'uliinio Crin ilio |>cr un'anno, o ["er altro tempo, Laicraiicfe . Rinnova altresì i De- ,, fe non fon < ffi fondati in quaich» crt.l contro i Chierici Coni ubina- „ privilegio , o coiIukio " . Qutll' tj, e l> pioil'ii'one ai Figliuuli , aii- è l'origine d i Depofito e deirAiN che- h^itiinii . di lucrcdcre ni B^nt- nata. Si confermò la proiLItlune di fii) dLÌ luro Padri . Gliiiliri Dei re- t!:nfr infieinc molti Benefit) Curati; li rilguard^no la Giurifdiiioiii: Ec- nu fetnjire loH' eccelsone jcnia dlf- cleriilti.a , che era allora di una prò- p;t,fa della Santa Sede Gli altri De- digiofi cftcnfionc i cioi la (celia dei cr_:i rifguiird,iiio b riforma dei Mo- Giudi,!, il giuramcn o degli Avvu* naci e degli altri RegoUri . T, Xì, caci, le cofti.uiioni d i Proccuiato- C p 515. rl , la forma rtclk ciiazioni ce. Del LONDRA ( C. di ) l'an. n86. li rìMianenie , fon cjuefte le cufc , che ]-> Aprile. Giovanni Pecanio Arci- veggonfi nell'I maggior pane dei vcfcovo di Caniorbcri , afTiftitoda Con ilj di fjud (cci>li» e del feguen- tre Vefcovi, e da moiri Dottori vi te . Tom. XI C.p. 51 g condanni) alquante proporizioiii erro- LONDRA (C. di) r an. izjg. nee fui Corpo di Gefucrlfto dopo U 17 Miggio. Il Legno Ottone a ven. fu» morte Tom X C.p.iici, do interdetta la Città di Oxford, e LONDRA ( C. di ; Pan. 1197. li fofpefi tutti gli efcrciij della Uni. i>, Gciin.(ro . Roberto di Caiitorbe» verfita per edere flato infultaio , di- ri e fuoi Suffr.-.gaiici , vi trattarono maiidt) loddisfazioii; il Consilio di per otto glor ii delle dimanda , che Londra. L' Arcivelco»o di Yorih , il Re Eduards faceva di un furti. e i Vefcovi gliel' accordarono . Il à jj fcnia poter trovare il niciz.o di Legato riftablli l'Oniverfità in Ox- contentarlo . AUi i% Mano dello ford, e levb l'Interdetto. lletìo anno, l' Atcivefcovo di Cai). LONDRA ( C. di ; I' an. iif i. torbcrì raunb ancora alquanti fuoi 16. e ij. Maggio , e di Bcrvelei , SufTragancI , a S. Paulo di Londra, BtrviUcetife . In quelli due Cuncil; dove due Avvocati , e due Frati ti fecero alcuni nuovi Rcgol.'ni->>ti Predicatori fi $for7,iroiio di prova- fopra lo (lato delle Chicfe d'Iiijl.lU re , che il Cliro poteva foccorrere terra ; e s' inviarono Deputati a Ro- il Re dei funi beni in tenij odi guer- ma ]ier afTid.-re i\ Concilio indicato ra , nulla ollante le proibizioni del dal Papa ai primi di Luglio, affine P.njia . D M. di prendervi opportune mìfure per LONDRA ( C. di; l'au. iJ4l. fijiporrt alle contjuide dei Tartari . alli 13. Ottobre , da Giovanni di LONDRA ( l;i , e molti Dottori, e Bacelierì in fcl Meflc per oi'nuiio dei lor Con- leoiopia , ed altri in Gius Canonico fratelli , nel mefe dopo che avranno c Citile. Vi fi dinuniiarono multe intefa la loro morte l'ropnfiiloni di Viclcffo , e alli ii. r.OSANA (C. di ) Liufaxetift , «leilj ftelTo mefc le ne dichiararono l'an. 1449. alli 16. Aprile. Amedeo dicci eretiche } cioè ijiitflc : ,, la fo- di Savoji , conofcluio nella fna ob- «, flaiiza del pane e ^IcI lino ridiali bedi.M la fotto il nome di F lice V, I, n-1 SacraiiicntodcU'yAltare dui 1) la avendo rinunziaiu al Pontificato al- 1, COiif .cr*i(onc ; pcrcht! gli accidcn- li 9. Aprile, i Padri di Bifìl.a fi ti no 1 ci reftaiio lenza fortanja . Ge- raunaronu per 1' ultima volta a I o- li fiicriilo noi) £• vcraineiitc , e rcal- fana , rome tenenti ancora il Con- 1, niente in qutfto Sacramento . Se un cilio ctnerale , e raiificaroiio con 11 Vel'covo , o un S.ictrdote è in pcc- due Decreti la fua rinunzia co» 11 catoniurialc , non ordina , non con. tu:ce le daufule , e condizioni , on- ». 'agra , ni batteria. La Confeflìo- d- erano convenuti col Papa Nicco- i.t ertrrna è inutile a chi i fiitS- l^ V. che era fu.-ccduro a Eugenio Il ciciiteincnte contrito. Non troviti IV. Il Papa dal canto fiio dichiari» Il nel Vangelo, cheGcfutrifto abbia con una Hulla data da Spoletto alli 1, ordinati la MelTa . Di>) deve obbe. 18 Giugno, che Dio avendo rcn- 1, 'Ure al Diavolo. Se il Papa iuu' duiu la pace alla fua Chiefa , per 1. ìnipoftorc , e un irifto, e per con- le cure degli Ambafciiiori dei Re II fegucnia ni.nibro del Diavolo di, Francia, d'In;: hilicrra , di Sici- ,1 l'on ha alcun potere fopra i Fede- lia, e del Dolano, il fuo venerabi- li li, fc non foffie , che ricevuto ci le, c cariflìn^o fratello Amedeo , pri- V l'avclTe d..ir Imperatore. Dopo n o Cardinale della Cbiefa Romana, 1, T'rbaijo VI. non li dee liconofccr Vefcovo di Sabina, e Legato della 1, 1 iù iieffun Papa, ma rivcre come Santa Sede In alcune Ptoviiicie , cho ,< i Cr;cì , ognuno fotto le proprie chiamavafi Felice V. nella l'uà ob- i> li^Ebl E' contrai io alla Santa Scrif bedienza , rinunzia al diritto che el ,, tura che gli Ecclcfi.-.ltici abbiano pretendeva avere al fommo Pontifi- ,, pofiVrtìonl temporali , cine beni ini- cato; che quelli che fi erano rau. ., mobili " . Il Concilio dichiaib in- nati a Bifilea, e poi a Lofana , fot- olire erronee dull'iJt'e proj'ofuioni to il nome di Concilio generala, a» fino a quattordici . L' Arcivefcovo veaiiD ordinalo e pubblicato , che di Caniorberi ottenne dal Re Rie- bifognava obbedire a Niccoli», co- cardo facoltà di far arredare, ecar. me unico, e Hndubitabil Pontefice; cerare chiunque infegnalTe , e folte- e che finalmente aveanu difciolio la nelTe urfoi)C e ai luoghi , dlnato Velcovo d' autorità di Con. cke obbedivano » F. lice , e a quelli d.bildo. Il ))rimo di qucfd Canoni che era IO raiinaii a liifilea, e a Lo- cuniaiida ro(rcrv.inz.a della Domcni, fana , come alrt.sì tucio cicche gli ci , che era nulm lu-^lctta . Ordini Ordinar) h.in fatto di propria au- il Concilio, che il pighiiio le D. loriià . cime ai MiniUri della Chiefa , ù« Con una Ceronda Bolla II Papa condo la Legge di Dio , e il cultu. Niccol?) riftabilì tutre le perfoiic , lu^ iinmcniorakile dei Criftiani, lot. di qualiinqu» (hio fi fodero , che to p--ni di Scomunica ec. (Quelli Ca, erano (lue privit; del lor Beiiefiij, nulli furono confermiti ìa un D:» e Glu'irjiiioni dil Papa Efigenia crei'» ilei Re Goniramu . 1* p j;», per aver aderito a Felice , e al Con- MADRID ce. di) Mairinaii, cilio di H'ùlca. Finat>n.-iKe in una l'anno ti?}. inGeiiii.tru, dal Cardi, terzi diiihUra nullo tucio cib, che mi liargli, Legato del Papa ,cun eri (Ilio fctjtto o detto conno lo molli Prelati Applicaroiifi a riiii:- fteffo Felice, i Padri di Bifiica , e dijre alla ignuraiita degli Ecclcui- i loro Ad-r?nti , volendo che il tut- flici d! Spaglia , la quii era i.ilc , to Tia cancellato dii Regidri di Eu- che appena ne trovarono alcn li , genici e che non ne fia fatta luai che iiitendefrer Latino. Erano l'iii. pift ni'.-nrioae. Co ì tcrmì'ibdel tut. dinarie loro occiipai)Oni la crapuli, t» lo S.-lfina; e Nictolt» vi fu rl- e lo dlfl'olureii.e . conofciuto da tutti pel fola Icgllti» MAGONI ^(C di )Moiunt>!ium mo Papa . T. XIII. C iti. ft. l'anno 9. GiUi;iio , d'ordine d| «JM- ' Ci- Cirlouugno . L'ArJiiCfcovo di Colo- LOCCA , ovvero S. GINESIO nia ,c Ariicapp lUiiu Idebaldu vipte., vicino a Lucca (C. di) l' in, i 8; fedeiie con trciiM Veicovi , e ven i- Pietro Igneo, Vef.ovo di Albano, cliiqu; Abati . Vi fi letfe 11 V.r)gelo, vi prefrdette a noni; del Papa Gre- i Cinoiil, e diverfe Opere dei Pa. gorio VII Vi fi fconiunlcirono i dri , tra l'altre il Paftor.ile di 5. Gre» CanoiiU-i di Lucca, che liuti avcj. porìo, per trovar i nieiil di rlllab|. Il"» voluto ridurli alli vita comune lire 11 DIfcipliiia della Chiefa, Gli ad elortaiione di S Aiifcl i o Vefco- Abiti e i Monaci leir.ro le Lenire vo di Lucci , e del Papa ; e per di S. B.nedetto . I Conti, i GitiJ:. aver conpiurato contro il loto Ve- ci , ed altri Laiti efantinaroii» le fcovo . Kii<« J. Anj CI,», 5" leggi, e rciid - tiro yiuffitii a qu;]» 11 che fi prcfentjv.ino . Vi fi fecero M cinqumiacliiqu: Canoni : vi fi di. chlarft che i olTerverebb'.ro ì Di.« MACON ( C. di ) Mtaicox/off creti di S. Lroiie Papa, , di non bai. l'aoiio ftl. pér ordine del Re lemure, che a Pafquj , e alla P^n» Gencr.imo , che di aittl I Re Fran- tecofte. 7" VII C p iiy.. cefi dava prove iiia|;aicri di pietà , MAGONZA ( CoiiciI di ) e Ventun Vefcovl fecervi dicianove anno J+7. in Settembre ; conipo- Canoni; fi proibì ai Chierici di por. ffo di dodici Vefcovl , e pire « tar armi. Tom V C.p, »66. chi Abati fotto Rabanu Mauro , MACON (C. di) l'an. jfJ. »J. principalmente per rlm.dlire agli u- Ottobre. Vi fi itovaroni> quaranta- fiirpi dei Beni EcLlefialll i . Vi li tre Vcl'covi, il primo del quali è fecero XXXL Canoni. Tom. yill, Prii'ca di Llon . E' nominalo Pa- C p. ìj. triarca , titolo che davafi al jirincl- MAGON2A (C. di) l'anno tit. pali M:tropjlitanl : or Liuii era U la Ottobre . la quello Con. l'io il . , M A M A iti fronaco Goitefcalco vi [irefenift ono MACOKZA (Cd!) l'inno i:>7l, berillo, nel qual diceva che vi I !• Agofto , Feda della, DormUionc fon» due PrcUellinaiioiii e che Ck- d:lla SS. Vergine, pomnogH; come tome Dio, avanti la cteaiiont del Atti ; temilo a profiofito di C^r- mondo hi l^redi(Hnato inronmmta- li.> Canonii.0 di Migd^bur^o, che il blimcnte limi gli tltui alla eterna Clero di Coftmia rl.ufava di avere vtia colli fua gratia gratuita; ccii per V-.fcovo . Carlo , dopo molti patimenti ba pnd.llin.iio alla mot- contralti, rimife 1' anello, e il Ba» te eterni tutti i malvagi in ptna Oon Paftorale tra le mani del Re della loro temerità. Vi riprende Ra. riictndo, che fecondo il Deci-'iodel b^iio . per aver detto , che gli eni- i'.ipa Cclellinn , egli noti voleva ef" pi non fn IO pr. dcttinati ^lla d;iiiiia. (cr Vcfcovo di tjuelli che noi vole- lione , mi cl>c Iblaniciitc ella i pre- vano . IHJ. p. HOrt. \cdnia . La Dottrini di GotcfcaKo MACON'iA ( Cdl ) ranno I 75. fu condannata a MagoiiiL) , ed egli da Sìgifrcdo Ar, ivefcovo diM igon- fu rimandato. R;>b no r]i.coaiaudb la , nflTilUto dal Vefcovo di Coirà, ad Incm^ro di far riiifcrrarc ' li di Erifu furbiin alfuluii , e gli erano fatti contro II l'apa . Il che O'iiLidi di Corrado maiid.iiì il P.ipa non impedi il Concilio di Btfjlea di per ottenere rafToIuiioiie . Tom. IV. coiiiinnarli , e di farne dei nuovi fu Corte, f 1,7% no a deporlo . D ^f• MACONZA (C.di) l'anno ,i Prete, il r|ual tcnefle in cafa una fa l'ini'|uiiì, non vuol efTcr accufa-i comulina, farebbe fofpefo di pien tu di iijiiiia nS di iicgligciua ; cbe| dirlno; e ^'(gli ctkirdffi; in <)nc(lo pel contrario vuol raddoppiare la fa» flaio , farebbe f^ acciaio djlla Oio- folletiiiidine paflorale per difendere ccfi . Tow. XI Cane f.tìf. Il fuo popolo cninru le rtragi delU MAGONZ A ( < di ) l'anno ijio. Erefia e per formare i fuol coltimi!. Il Mapgii), da Pietro Arcivcfiovo In tjueflo Concilio fi fecero dei à\ PiUella Città Vi fi fece un Com- Decreti iniorno alla Fede , c alla pendio de' precedenti Concili e vi Riforma . 1 primi contengono ijiia-, fi tratib d'ordine del Pjpa l'affare rantafctic Articoli . dei Tcnipl.iri . Si tennero Io ftcffo Dopo la cfpofitione della F-'de an .o molti altri Conrilj o Affeni- della Chlefa iiuoinu il Mirteto ilcH», blce circa l'illcffo affare, e fi fecer SS. Trinità, e fecondo I tre Sinilo' brìi iare molti Templari; cioè tin- li degli Appodoli , di Nicca , ediS< •juanianove a Parigi e nove a Sen. Atan.ifio, vi fi dice, che l'uomo è, lis n-ffnii dei quali conf fiJ) de. (tato creato colla giudiiia , e colli, I lini dei quali erano accufail Ko:i graiia,. ma colla libi-rtA , colla qua' furono tanto malirattatl nel Conci- le poteva fare il bene ed il nule . lio di Ravenna tenuto li 17. Giù. V) fi parla poi della cadtita dell'uà^. gnc Uni.p iì\fi. mo , c di fui giudificaziune ; vi i MAnONXA (C. di) ovvcr piut. dice, (he quella giullificaiionc vie» tofto Affemtlea dell'anno i;43- "el ne dalla grafia di Dio, eh' i dita Mefc di M.irro, comporta di un Car- prima di qualmi'ine merito ; ci'* dini le degli Ardvcfcovi di Coltali ia quella giuflificazioiie fi fa, , , qiiauJd di Treviri , e di Migonia , di tre r uomo riceve d .llo Spirito San o altri Vcfcovi di Alltmagna , degli con la Fede la Cariti , c la Sp.' Anibifclatorl dell' Irnperaior Alber- ranza , doni, eli' .liciido in lui per' to , dell' Arcivcfcovo di Tours , e manenti , non folamenie Io faiinu dell' Art ivcfctjvo di Tro}.-s , Amba- riputare, e chiamar giudo , ma Iti fciatori' del Re di Francii j dell' «•elidono cffettivaniciitc nlc ; che fa Arcivcfcovo di Cuciira, Ambafcia- Carità , chegiuftifica , dcv'efrcfcac tore del Re di Sp pna, ovv r di compagnita dalle opere buone , del- Caftiglia , di qnelli del Duca di Mi- le quali 11 Grazia c la forgcntc C Ijtio , e di altri Principi di Allenia- il princìpio i che con quefta Grazia gna ; al.'Uni dei rjuill non aveano i ConiaiidainciiiI di Di" divuitaiid mandato ncituno al Concilio di Fer- polfibili ; noti fecondo I' ìilfcrniìtì rara , 0 di Pinrcnia . I Deputiti del dell) natura , che abbiam conluiie Concilio di liifilea non vollero mn co^li altri Uomini , ma fe.ondo la convenire di fopraifedere dal Proi cf- Grazia di Gefucrlftì», che i Giulìi* fo contro il Papa Eugenio, iiì del. ficati h iiino ricevuto la nmr.izlonc del luogo del Cimii- z. II Concilio ftjbilif-e la docrrfnl l)o, L'AifcDiblN di Masonu ik ri. del Sacramenti, e decld; contro gli . M A M A 175 Eretici , che non Tono feitiplici ce- lor dovere , e ritorneranno ai loi rlnionie , ma fcgiii efficaci delti gra- Monad rj , fiano trattati i oii dolcei- lia che co ifetilVoiio per divina vir- Zi, e umani. a. i. Sì proibìlcc alle tiì . a chi gli riceve con tuoiie Rcl:g;ofc di ufctr del Convento dìfpofii'Oui . Il Concilio iriita | oi fcnii grave ncceflitji , e con pcrniif- di of'ii Sicrameiio i» pariicohrt: . fion.- cfprella del Vefcovo . j. Si Inturiio alla Fcnicinta dice , che proibifce la predica , c ramminiltra- per fodv{i\f iiione non Ti deve iiitcìu jiO'ie de 'Sacrami. mi nelle Cappelle dere quella , che cancella li colpa dc'CiItcllj, Si rinnova il decreto di del peccato , e Ubera dalla eterna Bafi'ea intorno agli Scomunicati non pena , il che fucced per la fola d.iiu.iiiaii . Coli, Coiic. Tom. IV. inopiiUiioiit di Gefucrifto ; ma ijuel- n , alla quale noi Tiani roiionieiTi , e MALINES ( C.dl ) l'an. iv-'U che ci tiniette la pena tcm|oral; Giugno., Fu quello un Concilio Pro- che rinian dopo la rcniiilion d.IIa vinciale tenu o da Ritovio, Vefcovo colpa , e quale (5 adempie colle d' J, ri, In aifenta del Cardili ile di limonile , coi digiuni e con altre Granvclle . La materia eh -vi (i trac- buone optre , che traggun nè i{) tb fu l'acccttaiione dei Dccr.tl del| riè meno la lo'O efficacia d.»! niL-rito Con. ilio di Tremo Fu prclcritto della Paglione di Gefucrillo. Quan- a'Vef;oei di l on amm.tteic nclTuiiz to alle cerimuiiic , vuol' che fi profelfione di fede , che non fodb ritengano quelle, ch'eccit.ino i Po- interamente conforme a quella af- poli a p.al..r a Dio . come quelle fegnata dal Concilio. 1. Che i Ve- de' Sag'ani-nti , delle Chiefe, degli fcovi tifitarcbbono le Chiefe delU Altari , dell: Ini'nagin) degli Abiti lor D'occfi .inche efent! . Si itattb, facri ec. etian>iio d.I Battelimo , della nromo- A quedo proporrò proibifce d! lioii; agli Ordini , della Cclebrazio- ef|)or nelle Chiefe Immagini , che ' 'ne delle Fede , del dovere dei Ve- girino pìuttoflo la vanita , che la fcovi I della r fidelità , della vita e pi. là ; e \Kr prevenire ogni fupcr- de' coflunii dti Chierici, dei Senii- Ìti<.ione iiigiugn'.' 3I Curati, che le nir}, dei Cattcchifmi , dei Rellg o-, concorrefTc il popolo a qualche Im- fi, e delle Rcligiofe . Tutte quelle magine , ovvero Statua di San o , a nmeric furon divifc in nove Capi- cui vedranno che (i attribuifca qual- toli . Tom. XK c- p. 790' che coli di divino, faccfm fubito MANS ( C. di ) Ctrnomawtnft , levare l'immagine ovvcr h (tatua ovvcr piuttodo ( AfTemblea di 1', ) e fe ne metta in vece un' altra di. anno 1188. icnuta per la Crociala, Tetfa dopo aver conful , atoperb de' il Re d'Inghilterra vi ordinb , che valenti Teologi ; affinchè il popo- ognuno delle per quell'anno la De- lo non s'iniaglni , che Dio , ne i cima delle fue rendite , e de'fno> Santi facciano quello eh' è lor co- mobili in foccorfu della Terra Santa . mandato per nictio dì qui Ila imma- MANTOVA ( C. di ) MtHtua. gine, che altrimenti noi farcLbono, uum , r inno i 67. In quello Con Parla poi 11 Concilio de 'Pellegi inag- cillo, Aleffaiidro Pajia fi purgft con gi di divozione , del culto de' San- giuranieuto (itila fimonia , ond' era ti , delle oraiioni per i Defunti, e Itaio acculato , e provb con sì forti' della Legge del Digiuno ragion! la validit'ì della fua elezio- 1 fecondi Decreti hanno per og- ne , che fi riconcilib i Veltovi di getto la riforma dc'coftuml, e con- Lombardia , che gli er:no dati coii- tengono cinquantaictit Capi, Oli , che trarj. Per l'oppollo l'Antipjpa Ca- fon gli ftelTi di quelli del Concilio dalous fu condannilo di cumun vo- dì Cologna di.ir.inno 1 5} 6. ce , come Simoniaco . Quel che c'è di ( ii'i rimarchevo- MARCIAC , Diocefi i' Auch , le li V : i. Che fi vuole che i Mo- ( C. di ) ManUctHle , l'an. iji6. naci ApoSati, che ricutreranno nel i. Dicembre da Gugliermo di Fla. V»- t^S MA M E Vacour, Afcivcicovo d'Auch , e faoi tefci rìpai"!» . Per elenipio, che i R» Sufrr9£3iirr! . Vi fi pubblicarono c u- e I Signori sllogfiando nelle Cafe Ve. <3Jaiuafci Canoni Tra 1' altre cofe fcovili ( imperciocché di que'ienipl vi c dccio , che gli Ordiiurj iiun erano quafi fe-iiprc in viaggio ) vi ^mmetifraiiiio alle funiioni Ectlefia- fjnno alloggiir donne , e perfone ftiche , o Chierici , o Religiofi d' niaricace i vi loggiornano lungamen- altre Diocefi , fenia Lettera de( lor te . Che li Kc non diltiirbcià dalle Superiori . rroibiiioiie ai L^iiii di loro funzioni i V.fcovi , midinie tiirb.irc II corto della Giuiildiz'ojic neir Avvento, e nella Quuefinia ; Ecclefijftica I vi fi dice, che i j^ìu- che i Chierici non j orter.inno 1' ar- ranieiiti a)j|iofti ai Connetti , foi.o tici ; che il Re manderà pel Regno di coiiifieteiiia del Giudice Eccle- dei ConiniilTari , per f.ro|'ricia per fu- MortnorJ, e che turbalTero le preci l>r(./ione; che i Vefcovi difpoiraii- EcclerialHkhe : quelli che tinii:hc. no fecondo i Canoni del titoli Car- ranno due Ooinenicfae di afcoltar la dinali delle Città, e dei Sobborghi ; MelTa Parrocchiale , faran dichiarati ( chiamavanfi cosi le Chicfe di tut. fcomuiiicati . Si dichiara che le de. te le Citta Vefcovili ) ; che i Mo. cime (on dovute di gius divino , e luci non andcranno alla Cotte feii» 6 pronunziano molte pene contro za permìITione d.l Vefcovo ; che il coloro , che non le pagano f.:dcl- Vcfcovo non ifcomiinicherà neffuno, mente . fe min per delitti nianifcfti ; e non prò. I Cnrati delle Parrocchie , dell» nnniicrà anatema fenz.a il confenfo quali 1 Keli^ioft hanno il Giufpa. dell' ArciieiVov o , c de' Cbniprovin. tronfio, farannu p-rpotui e non am- ciali . Dillingucvafi ancora l'ani,( niovibili , e 1 Rtlii^iofi iltohri di tema dalla femplice fcomunica ) Benefit), vi rifi.dcranno , e faranno, Che non fi feppcllir.nnno nelle Chle- ^oninieffi alla correilone de' Vefco- fe cadaveri , quafi per diritto credi- vi, nulla oftante I lor privilegi. Si toria , ma fulatiicnte (|uclll , che il tlflrinRono certe fpefe ecceflive del. Vcfcovo , ovver 11 Curato giudi, le vifite degli Archidiaconi , e fi chcranno degni per la finiicà dulia |iroibifce loro di condur piil di el i* vita ec. <]uc cavalli , e di clii<|ue fervi ^p. Del riniancnre iVcfiOvi di Mcaux fenia cani, e feiiia uccelli da non poieriino ottenete dil Re la coli- caccia ec. T. XI- C. p, 17^7. ferma di quelli Repolim'-nti , che MARCIAC ( C. di ; IJÌ9 6. De- pll dimandavano a nome de] Conci- ccmbre , dallo ftvffo Arcivefcovo e lio . FI. Tom. Xl. Conc p. 181), cinque Vefcovi , contro coloro che MEAUX C C. di ) r anno loji. Jveano uciifo Ancfanrin , Vcfcovo Roberto, Abate di Rebais , vi fa d'Aire, due anni addietro . Vi fi ordinato Vefcovo di quella Cittì , dichiarb che i Dodici AfTirtini han- dopo la morte diC'uahiero i ma per- no incorfo le pene canoniche, c par. chè il Legato Ugo , Arcivrfcovo di iKolarmentc quelle del Conrilio Lion , avea fatta queDa Ordinatlo- Provinciale di Nogarot . Tomo Xl. ne f.nta il confenfo di Richerio Cote. p. i;88. Arcivefcovo dlSens, e de' fuoi Suf» MEAUX ( C di MtUtMfi 1', fr.ipsnei) , eglino fcomunicarono Ro» anno 8+5 >7- Giugno , dii VcfcovI Leno, ed cleffero in fua vece nn' ili tre Provin. ie , Scns , Rhcinis , e ?Itro Gualtiero . Lamberto eletto Bourges . Vi fi raocolfero 1 Canoni Vcfcovo di Terouaniie , vi fu altresì di alcu|li Concili precedenti , e fo fcomnnicato da Ugo , e dal Vcfco- ne aggiunfero altri cinquiiltafcl . vo Hi Oleron Legati del Papa . T., Qiiefti fidimi , non tanto fono Ca- X. r. p 4^1. »'"ni quanto doplianic intorno apli, MI-.AUX ( C. di ) l'an. IloJ.So. abufi, a'tjtiiili fi prega il Rcdiniei- ^ira U pice , che 1' Abate di Cafe- mal- . -. . M E M E i7f m .lre Leggio ,avci vuluto coiichlu- grò dello OelTu an o , e quella Ico-, dcrc tti i Re di FriiicU , c di In. niunica du b liiiu .illa lua pace col shilierra . Mip.r impedire , che que- ^iev,.ne E .ii o. Re d' Inibii. etra , Ko Abaie non proccdcfle in (juaIkì ihc fu giurata agli ii. di Seitenib, di Leggio, 1 Vel\ovi di Franai., ap. II 17 D. M pelljroiii al Pjpi. liiii p tj. MELUN C di 1'( ) an, wij ». MEI FI (Cd.) Mir//i(4wi<«/ .nel- Novembre, convocato d..l Re Luigi la Puglia, l'an i di Ni^ olb VII. 1 Vcfcuvi di Ftaiicii il pie- 11. Papa , col <]U)le i Norniandl u. leiiia d.l Legato Roinuo di'uanda- conci li^roiifì , thnctiendo a fua dif. roiio al Re , e ai luoi Baio I U co- roriiione tutte Ij Tcrte di S, Pi.-, gniiione Ji tutte 'e Cauic iiiubilia- tro , delle quali fi erano iii.p.idtOiii. ri, colle <)u..li i Vair.hi d.lla Chie- (i . 11 Papa in coiiicgucnta die- luto la Ci avan.) cfaiun>,ue daiani! al r.iflbluiione , e gli rtftiiuì in gra- Vefeovoi loltcì endo ; he la t hlcfa z\i d.lla Sinta Sede. Gtfi. P« /. GilM ana era in poilelio dt tju.lla fuiì Barati at§ i 5;. Giurildiitonc . il Re vi li op|>o- MELFI ( C. di ) l'an. ug,. io. le , fui fondamento , che le caufe Sccicnibre, d,l Papa Urbano 11 al- luubiliiri ton d' ordinino pura- lirti:o da Tettanta Vt-rcovi, e dado, mente profane, e non apparieii{;uno dici Abati, 11 Doca Rosero (i fece al Tribunale Ecclcliallieo i e l',if. Vaff.illo djl Paj'a ; e vi fi pubblica, fare- fu lafcii:o in toipcfo da una tono fediti Canoni , che co if.rnia. parte e dall'altra . Tqiii. XI Cane. vano gli anti'hi contro IclnvcItiiU. re . T»:H X fCottC p 47 J. MELUN ( C. di ) Pan ijod. 21. MELFI ( C.di ) l'anno i igno » dall'; Gennaro, Arciv.l'euvo di Scns in un luor.u chlannto La^o Pciolo, e luoi SuHraginei per li Riforma prtffo a M-IS . L' Imperaiore Lota- dclL Difcipll.ia Ecclefi.llica rio, afliOi 0 da molli VclVoti vi ri- MENFI , ovvero del Cairo In E. coiicilib r Abnic e i Muiiati di Mon- gitt» ( C. di ) rnio i e che, quintuii- quc i Cofti fi - afteneffcru dall'ufa- METS(C. di) Mettnft , l'ai. re i ttrmiiii di due Nature , non ne- 55 in Ottobre . Egidio, Arcivcfco. gavano con :urto clb , clie Gcfutrl- vo di Kheims, vi fu depollo, ed no non fole Dio e Uurnn i lemen* efiliaio, come reo di lefa Maeftì do, che rjMcfte tfprcirioiii non nio- contro il Re Cliidclbcrto, Crodlel- ftraffv'io i' introdurre due luotafi . da e Bi'i-io vi furono liccvuti alla T. xr. c. p 751. Comunione; qucOi ricn.rò nel iao MER.1DA ( C. di ) Emirittitft , Convento. Crodleldo fu niau'lain In in Kpagiia l'an. 6f6. 11 fi di No- una terra alTc^nata;^!! dal Re . Vedi vembre . Dodici Vcfcovl vi fecrro Concilio di Poiiiers dell' an. 590. vtnii Canoni. Tra gli nitri v'è or- Crtg X.C 11. dinilo , che quindo il Re farà alU METS ( C. di) 1' an *59. it. guerra , 0 offrirà ogni giorno il Sa- Migjio, tenuto per conciliare la pa. crificio l'cr lui, e pel Uso Efcrclto . ce tra Carlo Calvo c Lotario luo Ci», j. Il Vefcoio potrà Irvar del- Nipote con Luigi il Gcrnianico . SI le Parrocchie i Preti e i Diaconi drputaruiii) tre Archclcovi e fei Ve», ch'ccli crederà o|>|>orrunl per fuo frovi a I nigi, ch'era a Vornis, con follievo , e iiieticrli Ila fua Chi.-, una illru rione portante le conditlo. fa principale, ovvcr Cattedrale . Ma ni, colle (juali dovcaiin afiolvere 11 i]UelII non la(ci:rinni> di aTerinCpc Kc Luigi dalla fconuiiiica , chctgli zione alle ChicTr dcuide faranno avca incorfa pegli eccedi comnicffi, tratti , e di riceverne la rendita . nel Regno di fuo FraieHo , almeno Credei, che fu (jucfta l'origine del perchè avea comunicato cogli fco- Canonici Curati primitivi. T. Kl. muuicati . Le c'Jn>Jitioni più inipgr. C. p. ^tj FìtuTy . tanti erano , che egli iToinettefic di MEKTON ( C. di ) MfrtoifKft far penitenza d ì nuli da 5Ì coni-, l'an. ijoL fotto Rnb;rto, /Xtcive- mefri in puccchie Dio.efi,cdi ve» fcovo di Caniorberl, Egli vi pub. n r in periona a trattir della pace bllcb d:lle CofUtuziool, che rifguir- coi Principi Carlo, e lutarlo, e di dano principalmente le Dicini; , e oflervarlj . Ma quella dcputarioiie fu che fanno veder* , con qual rigore inutile , avendo Luigi rirpotto,ch* fi efigefTcro allora in Inghilterra . ci non poteva rifoivcr nu'.la fenia loiperciocch} non foljincMte f irevafi confuirare i Vefcovi del fuo Regno. pagare la dicinia di tutti i frutti , T PUì.C.p.CCi. e di tutti ^11 alimenti, an''he del METS ce. di ) 1' an. nel pollame, della lana, e de' iJiticini ; mefe di Giugno ( non rìconufeiuio ) ma etiandio la decina p^rTonale d'I. In grazia del Re Lotario , In pre- la IndudrU e del tra«?i.'o, la quale fenia eziandio d. i Legati, che noa cKendcvafi a turti iM;rcadantl, fli efegiilrono gli ordini del Papa. Im. Artefici , e I IVfarcetifri ; il tutto percioichè tutto paftt» fecondo la fotto pena di cenfure Ecclefiaftiche , volontà del Re Ibid.p.fCi. che non poievji;o cff-.-t tolte , fe METS f C di ) Tan. 11%. tenu. non dal V. foovo. T XÌ.C.p 143 J. to da Ratbodo, Arcivel'covo di Tre. ME^^irO nella nuova Spagni in viri . Vi fi fecero tredici Canoni . Ainerica ( C di ) l'au. J}2j. di Pie- Vi fi proibì ai Signori di prender ucf . M 1 M 1 t7« rtiii'ià dill' Afftniblea . Non fi fa nitiue di di Gifucrifto , come s'egli loln fof- pift di quello Toncil o . Till. fe flato t apare di difenderla Mi I MILANO ( C. di ) l'an. •}«. L' Santi Vefi ovl , che tro' aronfi a i]n.;I Inipcr.itor Codants era allora a Mi- Coni ilio , inr leg-rono tutto 11 loro lano, c ci avea fatio venire S. Ata- cor.) gio , e tu ta lj lor p. ileni'per mfio. I Velcov) Catioli.i rkul"..ro. iio:i bbandoii rio, p rfu-ifi , the il no di fonofirivtrc il nuovo formu- fottofi.riVcre li ondanna di Atanr. l.ir^o , mandato dagli Orleniali, c fio, fo(Te un tradir la Ftde, e ua* dichiararono che baffava tjuello di abbracci re l'Ercfia Arian' Nirca . Sollecitarono i Dc|iuiatl di Il Paia Liberio avei ditnandat» quelli ulii- ì a condann.iri; \à Do • anche egli (,uc(Fo Con..ll o ll'Iii'|>e- trina di Ario; Il c6e ri.uC-.roii erti raiore Coliamo Mi non era proba- di fare, e li ritiraroiio dal Concilio. bile, che un Concilio potcflc eff<.r Sftoni. 111. e. ». libero fo'io u'i Principe tanto affi», M LANO ( C. di ) l'an. u?. luto, qu.il era Coliamo, Il qual vo- Qucfto Concilio fu numero fo , c rau. leva eh; la fui volontà nafT'ITe per nato d\ qu^Ua Provincia , c da qurl. una L^gge inviolabile Siccoire fo- la d' Italia. SI volevano trovar i n o- ftceva egli areri 'i". nte gli /«riini, di di 'fe^ulrc il glu'lijio del Con- quindi impiegò '.otta l'Imperlai fua cilio di Sardica. Cr.:deli , che Fo- atiioriii ner rauii.ir qn (lo f oncillo, llo, Vcfcovo di SIrtnio , loff: obi li- culla fpcrani.i di tov Inarci d.l tufO fato a renderci ra};ione di fue Ef- Il vera F'd, . Se.oiido 'ocr.itt c .'•o- fie . EsU negava la Trinità , e di- inmeno v' fi 'roi rono i iù di tre» ceva che Ge'ucrifto era unpuio co- ccnio Vefiovi O cIJenr.iIi L' ma- mò, che non cfillcva prima di .Ma- niera di pro^ed r d i Vt-f^nvi Eufe- ria Polchì egli ebbe la libertà ili blanl fu delle pift vinl:iiie , e il lor difend.-rfi, fu dipolo in qu . Ilo Con- dKpr.Tio per tuti: le re ole if-ll» cilio ; ma l' .ir:tto che II Porolo gli Chicfa del \ it[ m:it.!fe(ll . Prime di portava, rend:ttc lungo teinp" inu- rutto vi propof ro un' Fdìtio dell' tili gH sfotti, i he fi ferro IH r pri- Imptratore . il qu 1 .on -neva tutt» varlo della fui Sede. Si "fed at.rc-sì il v leno dell. lóroLnfii I Legati che In quello Concilio Orfat^oc Va- del Piyj dimand-icnn dal c n.o lo- Itn.e fingtlTcro di abjurar r.\r!inr. ro la cond.nna di Ario Coltmi» fimo con uno SctItio fepnato i;i pro- foftenne eh-; la Dnttrina d'Atio tr* prio rupno; che dinundiron perdo- Cat oliea , e fog.'iunfe , eh: no.i ne no dei fa'li , dei quali ricoiiofcei jnfi d'-iiand.(va loro ncmmen confu Ilo . rei , e che fu loto accordala h gra. Volle ..nii obbligare S, Euf'-bio di lia . Qucft'i r opinione di ^. Ila- Vercelli a fottof.riverc li coiid.inni rio; e furono riuniti alla Chkfi , di S Atanafio; ma egli rifpof , che dalla quale erano (tati feparati a Sar- bifognava primi ."(Trruntfi del. fe- dica I m-i tre anni dopo l'i fon dis- de di molti Vefcovi , che ceriamen» detti della loro rltractJtione . Hit. te erano rei di Er fi.i : propofe net t«ni]fl (l.-ffo d; foiioferIverL' il Sim. MILANO ( (onc di ) l'an ijV 'jolo Niceno . Dionigi V. f ovo di Qucflo Concìlio merita aflai pift il no- Milano avendolo prefo per fonofVi- tn: di L-Krocini» , che iiou il faUo verlo , Valente gli urappt) dalle mi* U i et . tla M I M t t\ la c4rti e U i>eiiiiJ , e dilTe , che eie , e condaniib all' eCHo EnfeMo, ))er queftii (tradii iioii leu farebbe Dionigi, e Lucifero. Fu In quella mal nulla . Quello coiurafto andb a. occafionc , che Url'acio c Valente viimì coli tanio rumure , che il Po- eccitarono gli Eunuchi Ariani con- jpolo n'ebbe coiitcìza , c dimindava, tro il Diacono Ilario , inviato da che <ì fcacclaffcro di Chicfa gli A- Liberio Papa i e coltoro avendolo riaui fpugliato gli hceraroi'o il durlucoU Nella feconda SefTìoilc gli Eule» le verghe, inlultandolu , e motieg., bianì prefTaroiio di nuovo S. Eufebiu giandiilu , nell'ano che II Santo di Vercelli , Lucifero di Ca{;liiri , Confcflorc , come dicon gli Storici, Dionigi di Milano . e i due Legaci benediceva Dio . In tiucllo m:ito 1 del Papa a fottofcrivcre la condan- Vckovi, efiliati partirono pel loto na di S, Aianafio, ma eglino rcfi- efilio f,:noienda la polvere dille | iin> (Icitcro loro cen una colbnia , ch« te , e aliando gli oi'cItì a Dio, coU otienne ad eflTi la giuria di edere la coiilolaiionc di non aver tcinoto tonfeUori della Fede; e S. Eufcbio le minacele dell' Imperatore, ne li jirotedò loro t Voi non volere fot- fpade fcuainate contro di loro , e tofirlvtre r approvai Olle della Fe- di aver confervata la Fede pura , e de,e pretendete ch'Io foitol'crlva la fenra macchia . condainia del mio' Fractilo fenta Quantunque cCllati In luoghi di- ^, faper s'egli è- reo "1 Quella ripren- velli , furon dappertutto accolli non l'iane della loro ingiudii ;< altro non coni! sbanditi , nvi come difenfori fece, che provocare il loro furore, Invincibili djlla Fede. Ma gli Aria- e fi dier fretta di deporre il Sanio ni dal caino loto, vedendo , che I per darlo In mano a Minlllri dell' Cattnii i sfnitavanl'i di aflidcre ai imperatore » S'inti C iifcduri, e di alleviar le lo» Nella tcria, I VcfcOvì Ariani te» ro pene, sforiaronfi di accrelccr nuo- mcndo la follcvailone del Popolo , vi lormcnti al travaglia dd lorocfi- che crafi dichiarato contro di loro, lio . La vita di S. Eufeblo raccon- trasferirono il Concilio nel Palai.M . ta, che egli fu condotto a Scitopoli Coftanto vi fece chiatniire i Vefcovi chiufo in una caffa di ferro, in tu- CattoH'i < e iiidii iiiaiidoA al ire men- Vti , e mcITo in una prigione angu- tovati di l'opra , ordlnb loinchccon- (tjninia ; nè fi pub credere qnauti d'Unaffero S. Aiaiufio, ccunuinicaf- mali gli fecero fofTrire gli Ariani. fero cogli Eufehlini . Ma quelli Ve» Quanto aglialrri VcftovI , la mag. fcovi avendogli rapprcfcntato , che gior parte fottnfcrifTero alla condan- Hucflo no^i er< ciucilo che la Legge na di S. Atanafto per forprefa , o c i Canoni Jella Chicfa prefcrivcva- per (".^ l'oleiia . Iiftrcrciocchì fi vede 110 egli rifpofe : „ I) miai volontà che r Eunuco Euieblo entrb con vio- „ dee valer per un Onone , che per- lcni.1 nell' Aflcmblea , edarrenbcen- ,, ri6 , o ubbiditemi , u farete i filia» quar niafette pcrfonc tra Vefcovi , „ il " . 1 Velcovi ftotdiii di udirlo Chìfiivi , e Laici . Per I' altra par. {vular a <]uct modo, aitarono le ma- te pal i lido Lucifero dì quello Con- ni a Dio , e rifpofero a quel Prin- cilio, dice, cbc la maggior parte c\|>e con litcr;à gaicrofa , che IMni- dei Vefcovi vi furon forprefi , cche pero non era fuo , ma di ÌYio , che iion potevano perfuaderfi , che gli glielo avca daio> r>l ei'ortandolo a A'iaiii non per altro fine dimandif- temere «quella fupretna Macftà, che fero la condanna di Aianadn , potca in un mtmemo privailo dilla che per rovinare la Fede; cofa che CoroD» Lo minacciarono del gior.. pur era verilTima . no del Giudizio , e pugafonlo di non D'I] n quello Concilio, molti Ve- introdurre l'Erefia Ariana "- Ha Chie- fccn i lipararonoil loro fallo, ma fu- fa di Dio. Ma Cottanio turando le 1011 luitl efiliati , o carcerati per orecchi; a •jucllc rimoliranìc , non pr ovare la loro piilcnia . Impercioc- tlire rnjjofc Uro, che colle mtnac- ehè S. Atan d» c' iiifejna che la maf- M I M I i|r mif.gior p.ittc dei Vcicovl di Occf- ginitì I la cui Dottrina S. GiroUnio «iiTiitc iolTtirono delle violenze , e riduce ai ']uatt'o punti feguenti . delle ingiurie (traile-, per cuitringer. 1. Che le Verdini , le Vedove, le li a |iro>iietccre di riiiuniiarc alU lua Donne Diiriiate , che hanno ricevu- Cuniunìonc . to il Battefimo , fono Inegual grado Sì pub dire, che cjuefto Concilla- di merito , fé l'altre opere loro non buto 2veieHa fede , ef|"olH luni 1 Difemoii della Fide. non pensilo eiler plA vinti dal Dia- La raduta di Papa Libcriu , e del volo . /. Che non c'è differrnia ira celebre D'io, Vcltoi-o di Cordova I' afteiierfi djllc , carni , e I' ufarne ne furono ì trilli cfTeui . S. /^tana- con rendimento di graiie . 4. Che fio , che era il priiicipal oggetto del- tutti quelli , che a\ ranno confcrva- la perkcuiioiie , e che per (alvar la to il Btttefimo , avranno un' egual vita dalla crudeltà degli Ariani , fu grazia in Cielo. Da <|uefti princip} corttitio a ftarfeiie alcofo per leian- ne fcguivano quelli altri errori , v. li ik:l deferio , ce ne ha fatta lì pit- g. clic tutti i pccc.iti f'oflcio eguali 5 tura . Vidcfi allora, fecondo il det- che i digiuni folTero fuperfiuJj che to Vaiigclico , un {-ran iiutnrro di in Cielo non vi folfe dillinziane di V.'icovi tratti davanti ai Mialltri meriti. S. Girolamo dice inoltre , dell'Imperatore, e diccafi loro: O che Gioviniaiio tia Epicureo, nella fofcrìvete , o abbandonate le \o(lre difefa che egli prendeva della volut- Chiefe. Quindi fi videro rinnovare tà , la Tua Dottrina predicandola piut- pià ^atroci nuli , che mai provati tof)o,clie condaiiiiandola . ,1 Padri abbia li Chiefa dalla crudeltà dei del Concilio di Milano , ai quali Siri- Gemili particolarmente a Codantì- cii»i Papa avea fcrltto fopra la Dot- iiupoli per la perfccuiione di, Mj- trina di Giovlniano , che il celebre ccdonio fatto Vefcovo di (juella Cit- S- Paniniachio Senatore Roni.iiio gli tà dipli Ariani, dopo averne fiac- avea deferita , coiidannaroi:u alta- ci.ito PjoIo , che } aniiuvcraio tra i mente Giovinlano, e I luui Settato- Santi Socr. II. e. Jl. Soxom. W. c. ri. Furono fcacciat! di Mil-no,. do» 9. Tiltfm Fltury. Aièam. iJ SaJ.p. ve erano venuti per forprendcre l' Im- "p. Si'oti. an. jjj. ^ in «p- pera;orc. B-t'.an. 591. 4. j 5. TUl. pttiH. Tom, li. Cine, p 773 Lut. Hitr, i»Jovi». l i.r.a.iS.^. it hans. pagi. 1.5.. jlth, Af. 1. MILANO (C. d|) l'an. 451, con. fag.6jì.Iéi.adSnl.vit o-p ìì^- vocali) da S. Eufebio Vefcovo di MILANO (C di; l'an, jjo. Fu quella Città, e ad litania del Papa. tenuto , rcrondo la pii') comune opi- S. Leone ; qualche tempo dopo 11 nione motivo d'iiaclo, r di al- Latrocinio di Et'efo . Tutti i Suf- cuni altri Vefcovi , cheaveano proc- fragatici di Eufebio vi /i portarono. curato prcffo l' Inijwr^tor MalTinio U V'intervennero venti VefcovI , tri morte dei Prilcillianiftl , la ijual co- I quali ve ne fono parecchi, che la fa gii avca renduii odlufiiTìnil . 1 Ve- Chlefi onora come Santi , come a fcovi delle Gallie, che avcano con. dire, Eufebio di Milano , Crifpliio daniiam l'anno precedente gì' Iiacia- di Pavii , M.rtinio di Turino, A» ni . vollero f.ir confermare il lem bondio di Como , Ottaviano di Bre« piiiJirio dai Vcfcovi d' Italii . Nè fcia , Guidino di Vercelli . Vi fi ci trovarono probabilmente ^'raiidlf- leffe la Lettera del Papa ad Eufe- éi oltà , |)olchè S. Ambrogio s" era bio : I Legati fecero il loro rappor- afteiiuto a Treviri dalli coniunioiic to di quanto paifava in Oriente ; degli liaciani. Secondo il Baronio qoan.o vi fi, gemeva \>c\ falfo Con- c] uè Ilo inedenmo Concilio condamiti cilio di Efefo. SI Icffe la bella Let, Giovlniano , nuovo Erefiarca , che ttr-i di S. Leone a FlavUno. Tutto ^ «liti di ^uei icw^'i cvn.te la V)r< il Cvuciliu riconobbe , che cUa eoo*U i ce. I . Hlieva la vira Do irliia della Chle- cloqtienta . Ke direfle tutti 1 Ccct«- fa i l'In.arii zioii : eh eli) era li , In ora," ciò I Vefcovi plft vecchi appog ,iata lull Di' 'i -t d i P'O. di ii ad uiiervaxli , gli elurib alla fc.i degli E ' . c degli A|'-, rcfidcntj , e a vc^liere loj-ra le !ot polKili, e 0''< nu o di aiiaiini,<- pcrciellc, e le lóro CM-fc liiiar" lU.ii «olo o ihc fc^iiiii\;ro Nella prima SctTon.' fi pubblica» BiiJ Do tiiv. omraili. 11 ( uikìIìo rbno 1 Decreti d;l Comiliodi Tren- finfic una tenera al P.pa , \\r in- to , c fe ne raccuniaiidt) li efecuile» .for>i .ih.^o il' I tifuttaio dell' (Ic-ni- ne a tinti i Velrovi. Vi fi CcfetO II 1 . c the fl ;ivea yro ur.u< In.eiizioiii Quella Dilci)'lina Ecclericilii:a , e la tiiotnii 1.1. u t.1 i piena di icIh'iO ' .11 le di della i^hiefa j e pjrti .o'.irn ente lo- iHtiM e di ri» crema p'' i. Ican: . ) r.> 1 i6 che lOiiccrne la viia , la Lro Tom •/. Bp.Cj.f tuia Lei icra Sinod i II , o Tu una Le Collituiioni di qncQo roncitlo erpoii'iiiiic ul F^de di r, u Ilo C onci- fono dlijle In tre parti, KclU pil- lio all' I p.ra'oie , dovi: le due v». r,i.i vi fi p-.t|j contro quelli che a-' Ionia , c I. du? oj'er ilo»' (u. o au- tiii'.Mio delb Scriiiura Santa ; vi tori e'.prcflam.nd. ri^ t) 'o:\ iuic in Gc> fn o delle regole eccellenti nell'Ar- iu>ri::o D M. ti o'o concernente Iz predicazione MIL.ANO ( C. di 1') an. iig; d Ila paiola di Dio: le altre trai- li '>ett< lubri- ,da O tonc , .Arii.tli.o- r no d I c ul'O delle Irun'apìnI , e del» vo di quella Ciri , afTItito di ii^ol- 1.1 ccl br.iìii>ne dJl.- F. «e . Nella tl Vef ovi , e d i Di U' ui d! lutt- Iccoiida li fi tratta dtll'anmiiiiiflia»1 i Cai 1. oli dtlh FrovWki.i : vi li or- tione dei bacr.imenti ; dell'cfatiic di dii b I' oircrvania d.llc C olii unioni quelli che fi clcgfono 'vr Curati , Papali, e dillu Le;gi di 11' cra- Ovvero Caiiouici , d.lla vita faggia toj FcdciliTO II. tonito j: li Euiici, c frugile chf detono nieiiire i Ve» c a (;u.llo primo fi a).uiunkro hi fmvi e i Chiiri i .• vi fi entra in uil i^riltoll Si prpibilic tgli Abjii , e dettaglio efat 0 di tutti i dovcti ce- Abadtflc , ai Kcliclofi , c alle Rcli. eie» illii i . Nella terza, di cib che fiori- di alTift re al fonerram iitOdc' conicrnc I' iiniiiinlftrjiiiinc dei lue- Defumi, a curi gli Ed KfiaiMci di ghi di pirtà , come OI| itali ec. Po* enir i nei Moii'lt ri delle Donitlle t l\ ia delle Keliglofe , del numeio , fu difporto , tlic II Cura:o avrebbe I he ogni Mon.iOcrt) deve ccnienerne il icrio di (juanio farebbe legalo al in onfiirm iìi delle rendi. e i del lo- luogi) d-.lla fepol.ur^ , e della offcr. ro u*ilu , delle preghiere i e delle la dei runer.ili T XI.C.p ijj:. Letiurc . Vi fi roib:i'ce qu-lunque I M11./>N0 f C. di ) l'aii. iiji. In coniini-riio cogli Ebrei. .Si pronuii* NoieniLre , dill' ;^rl i> elcòv» Otconj ii. tenibie. Fu co . porto d i Cardinale IO In grandeiia , e in digulià , an- Cuido Fotrcto . d.l Vcfi'ovi ol Al- nunriaie la parol-i di Diti con tanto ba , di Vigevano , di Tur oiia , di l' In (d eluqu ma , c iratiarc della Cal'^ le , di Cremona e d'.iliri.Sin rlfuinia Coli Conc T. Xy. Carlo quantunque allora afl^l giova- p. Hf'i» Erti Cnul. del Fi ne vi refcd. ic , e vi fi fece an -i MILANO ( li. r. Provinciale ) tuiratc pel fuo ttU, e (let U lua l'an. i!6y. li 24. Ai'tile, Se ne fc M 1 M 1 I»} ce l'jprriHra cai un Difrorfo feci, fioiie. Vi fi ptcii'ilcc d' iniroduri-e nif) d.il Santo ArciVc'Kovo. Gli ani n fliin tftraiieo d U'uno e c^ll'^liro fli (jueilo Cornil o contengono ire l'cflo per lnf.gn.iie alle Ktligiole, r.i|>iioli . Il i>rinio c co^njiolto di 19 a cantare, o a l'i:un ( l' urg.^no i ma Decreti fopi i l' ininiiniltraiionc dei una Rcllgioia {.ii iltruita potrà ìn« S..'?j8. buon Caiitbifmu ^ei faniìul'lj Co- MILANO ( 111. C. Provinciale ) l't.i i Padrini, e le Madrine, che dell'ali. i57i. u. /iprrl.: . S.Carlo devon' cfltrc di buu ji coUuiiii , e vi fece far.- n;olii regolamenti, che ben iftruiti della Religione j foftì avcano per n^^ciio la S.iniìlicazio- pli ufurai pubblici, clis dc'.no ef- ne delle T'cltt; , lo lUbili'iicntu delle tcr privi della fepoltura Eccltfialtica . Scuole d.lla Dottrina Crill:ana 1', Vi fi liiinova la proi biiion; di Pio aiimiinitlrizlo^e dei Sacraii vi È detto , che i VefrovI non d;- gli' iioniiiii : (i cforta ad annunziale vono riceverà iiidiffcrentcnicnte qua- Ipedo la parola di Dio , c a Itibilir lunque rinunzia) che devono impe- delie buone Scuole . Il Concilio par- dire d'impicgjrj ad altri ufi i btni la poi di cif) che concei n; 1 Sagra- e le tendile , che appartengono al!; li iciiti , e delle Ceiiinonie .di ciaicu- ftbbrìche dille thiife . Siepiiniio 110 In parilcol.'.re ; d-.i doveri dei poi tre Capitoli fopra le Religiol'e. Vcfco»! , e dei Cbiciiei , dei loro Nel fecoiiao i detto che il Vcf.o. fl'.idj,, e della vita ediiicante , che TO deve proibire, fotto pena di ^ni- devono menare, .'^i trina inoltre di tenia , tanto per qaclU che danno , cil) che riiguarda le Monache, dei come per (]uelli che ricevono , di loro Parlatori, delle Rui>te , dclU nun efiger , ii£ ricever ni:IIa da (juci* claufnra , che dcvo^io odervare ; le , che devuno prender I' abi o di della proibizione di laici priiiii::tter nulla fotio qualunque prc. liuiii i infine vi fi danno delle rego» tc«lo e^er H voglia , prima che le le niolts giudiziofe per la ccononii.( dette Figlie abbiano pronunziato i del Inro tciiipurale '. loro Vati e f tà ingtgnora del S. .Ari ivefcovo , di aiitiaiii . Dan. Btttf.n ouaiiiu fi dee f r, in (|ueft(> tempo MILEV] ( C. di ) 1' an. 416. Fy Jl t al imi; j E l>cn poteva cglipir- quello un Concilio Provinilate di larc a propofno, dopo la lun^ a pro- Nuniidla . I Padri , che lo compo- va , cheegli avea fatto Ji (juelto f)a> nevano , f'pendu ii& che erafi fatta gtllo . a quello di C^rcagine dello flcf?u an- Nelli terza dopo i Sa^.ram. uri del- no, Icrilicto al Papa Iiinocenio una l'Ordine, e d'.l Matrimonio, di cui Lettera , n;lla quale dopo di aver fi pirla niiiiutamtmc , vi fi tratta rapprclcntnio ijuan 0 era loiifidera- dei S'.inlnar}, del dovtrc depli E(>- bile , e dtPiia delle ccnfure della niiniiorl , della vita dei Chieri. i riiirfa una Erefia , che toglieva di, della Collaiioiie dei Benefiij, della mciio I< necelTti d-lli or»iione pe- Refidma , di citi che conc/rnc i )>li adulti, e del Batr frno pei faup Sinodi, delli Glurifdirione del Ve- ciulli , prefarono il P.pi , che fe scovo nel foro c 'inrcii7io'o , d'Ile non (i poicva prò cur;.r la falute d) Scuole, delle Coiifratern'tr,cc Quin- Pel pio e di Celertio , fi proi vi-de(Te 1 dici Vele vi iDtioftrlll ro agli Ani qu.lla degli aliti, coiid innaiido oue- di quello Concilio if' p 55ft gli Eretici. Qut II. Leticri porta In MILANO ( VI C di ) l'an i jjl. fronte 1 nomi di ftfi ntun Vef ovl, tenuto di S Carlo adìftiio da nove la nia^^ior parte di i qu>li fono fa> Vefcovi . Egli ne fece I' apertura mnfi : Silvano di Zomma , Prilline cuii un Di'corfo, nei quale efor<& i della Provincia, S .^lipio , S Afo- VcfcovI a menar una vita veramen- (lino, «Severo di Milevi . Fotrtf'iate te Afpollolka . I Dccr-'l di nif-llo di Citta . S Agodino fcrifle al Pa" Concilio fono coniprelì lo irrinun pa una feconda Lctter.] Innncmw Capitoli. Gli Ar ifoli plA rini;>rt he- tiljofi- illc Lettere dei Padri di Voli han per opget o : i. f Ib i he Cartagine e dì Milevi , e dopo aver nuite all.i coinerv ^ •lon' dell» Fi- lodato lo zela e la vigilami Paflo» de, come 1. I i-tturad i Ij^ri catti- r.lc dei Vefcovi di Africa, dalilifc» vi , Il lomir :ilo ogll EieiicI i. fommaii' mente la Do'tiina Cattolica Cib chi- coi'crriir ''ii^iio divino foura la, fratta , e cordanna Pelagio, le Indulgente ptt ' tirazionl delle C leOlo . e 1 loro feruacl . dichia- quaranti Ore, i Sagt n. n i le vi. randoli (rfiara.i dalla Ctimunion' del- ite dfgl'Inf rtni . le frc.-'^d onl . i l' Cbicfi , » ririco di riceverli di Funerali , I Sinodi , I' 'flru'ione che naovo . fe rlnunzi ifTcro ai loro cr- dee f.rfi al Soldati, r , (VJonndt j lori, conforme al lìecrcto del Con- delle RiUjjlofc Sopra t]U (l'ultimo ilo C.ariagiiiefe . Nella foa rlfpodi Articolo d.cidf il rorrilio , eh» illa I ettcr.i del cinque Velcovi , di- quelli < hp nniacciu o . e che non debba MONTPELLIER (C. di) r*ij. effire rigett.ito dj tutto il mondo . izij in Gennaro, tenuto dal Lega- Quelle rifpulk fono in dati deììiip. to Pietro di B ncveuio. Cin';ue Ar- Gennaro «17. ci vefco vi , cioè di Narlona , d' Auch, Credefi che il P;ipa Innocenzo di, Ombrun , di Atlj] , e di Aix vi (\ non fcrlvefle quelle Lettere , Ce n'iu trovarono , con Tento to Vcfco ie do))0 aver tcnu o un C onci'lo foiirj multi fiartiii ilei Paei'c. Il C ti' te Si- quella maicila: cITindo allori coilu» mon di Montfon non vi fi trovb per- me, dice il <^ig Till>.n.ont , dei Poh- chè era iieppo cdioio agli abiianti teAci (ti non operare , e di 1 od ifcri. di Montpellici . ma egli pO't^ va fi ogni ver nulla lopra certi affari iivi|'or> giorno alla Cil'a dei Templari fuor tanti . fcnia raunare non l'ulainentc dille mura della ( i ti, dove i Ve» il Clero, n>a i Vckuvi czi udio di Icuvi ci aiidatnnoa |'arlar^li , quan- quei contoi ni , e (;ue ili (he fi trova- di' (a -èva bifognu 11 1 . gaio fece I' «ano in Konia /luf.£p oi- 94 tp- ajvrtura del Coir ilio nella Chicfadi 176. 4tl. 01 D M i.T.JI.p. 1191. noftra D.mia dille Tavole. Vi (i de- Gn'Mtr Tip. Iv4. I libctt) fopra la fccita di quello , a cui MONTPELLIER ( C di ) Mo«f/-. doveva eder data la Città di 1 olo- fillitaft , i'an. iid 11 Papa Ale f- fa , e le aKrc P'azzc conquiltate dai tandio Ili afliflioda diei i Ve do- Crociati, e fu dcciCo the farebbero vi, vi r pli, ò piil'blican.enie i.i Sco- date al Conte di Motiifuit. Ma il ninnica ci per Confratelli; e ai Religiofi gallti nella munfa , per plararc la „ di aver niente di proprio , ncmmen collera di Dio, „priiK'ipaImentc in ,, con licenza dei Superiori , poiché ciucilo ttmpo, dice il Concilio, in non hanno effi facoltà di permei» „ cui I Saraceni fono jiadionl della „ lerlo " . T. XI. C. p. loj. „ Terra Santa , e Taccheggiano la MONTPEL UER ( C. di ) 1' an- „ Spagna pift crudelmente clic mai ". no 1114. tenuto d'ordine del Papa, Qiunio agli Erc'Ui , cioè agli Albi, e conipoOo di tutti i Vefcovi della eefi , ch'crai'O all'aia iparfi in quella Proc incia , raunatt dall' Ardveicovo Provincia , ù iafcia alla diCcrczionc di Narbona ( Arnaldo , dianzi A« dei VefcovI l'ufare gì' Interdetti, batc Ciftercitnfe per udire le pro- ) ome giudi, hcraiiiio a propofito , af- pofiziuni di pace , che Raimondo , (nch£ gì' Interdetti generali e di luii* Conte di Tolofa , e gli /"lll,-cr, fa- £a durazlone non diano occafionc a cevano In ruff*o Concilio , R.iimon- guc|li Eretici di fcdarrc 1 Popoli, do replicò le offerte, che egli avea , t|à M O M O htic per ottener !a pace dalla CKlt- fenduta reftl'iioniJiiz.a r.l Pipa e all' fu Roiiuna, tauro per si, co uè pel Imperatore. T C.p.491. fuoi difjmoil . Pronilfe di oflttvare MOUSON ( C. di ) Mofomiufe la Cattolica Fedi: , e di farla ofter» ( Diocefi di Rhcini! ) l'anno 94I. vare in iurte le fu. terre , di purgar, ij. Gennaro. Koberto, Arcivefcovo le «la Ercti i , di rellitulte alla Chie- di Treviri , coi fuul Suffraganti , e fa i f'iol djiitii, c di confcrv.re le alcuni Vefcovi della Meitopuli di fue liberta: t |"jr coiiipenfo dii dail- Rhelms , vi giudicarono , che Ai- ni , eh: ella ha (orfirtl , di d irle veii» tiudo dovtffe conlcrvart la C niu« limili marcile d'argi-nto : 11 tutto a iiloiic f;cclefi.iftii:a , e il roflelTo del- condilious , che il Conte di Muiu> la Sede di Rhcinis , e tii^: Ugo, il fort defìdefìe dalle fue prctinrioiii quale crTeiido chiamato ^il due Coii. filile terre dot Conte di To'ola . Ma cilj , avci riculaio di venirci, 4g» Aniaurl, che pretendeva d' cffir Con- vca effcr rivaio dell' uno , e del' i te di Tolofa ili vittil del Dccnio alno, tocli£ veiOil: a giudi, del Papa liiiiocenio III. lai Con. ilio fuarii davanti il Concilio general.', di Lat^rano , l'criile ai Vtfi.o\l del < lie era indicato al pii.no di Agoflo. C>ncilio , e rapprefeiiiì) loro , che r IX C p fu. com'egli fpetava di lottonicttere gli MOUSON ( C. di ) l'an 9')5. ». Alblgcfi , foO non dsvea farfi iiel'- Giugno 11 Papa Giovanni XV. che fuiia coniponiione con Rainiontio, fi era trovntti offcio della depo(iiii>- poiché quella toriicrobb'; In ii'canda- n; di Ar.ioldo c d-lla cleiion di Gc'» lo di tutta la Chicfa . Fate che 11 terto , avca inaiato Leone luo Le» Concilio fi acrhetafrc alla fua di- ga'O in Fr.incl'. . Quelli in:lico II manda , c quindi , che folle r!g::tia< Concilio , di cui parliamo i n^K non M quelli del Conte di Tolofa . App. c' intcrven.),.ro altri, che I' Arcive» T. XI.C. f.iij. fcovo di Treviri , e i Vefcovì di MONTPELI lER f C di ) l'aii. V.-rduii , di Lie i , e di Mun/ler ) x;iS. 6. Settembre, da Jacopo, Ar- tutti Vcfcovi di tTì'irmsnia. Il Le clvefcovo di Natl'ona . Vi fi fece- gaio ledette in nr.tio di loro, e 1' ro otto Statuii, il pillilo dei quill Arcivefcttvo Gerbcrio dirinipeiio , dichiara f.oniunicaii , t/Iofaito , come acculato , Il Vclcovo di Ver» quelli , che ufurpano I bini della duii patlb 11 (irinio : Gtrbcrio dlfe» Chicfa , otTcnd-iido I fuoi dipiiire fe la fua caufa con un DilcorlopiH le fue Hb:rta , ovvcr infuliaii 'o Jr eloquente, che fincero, e foftcnnc, rerfone Ecdcfiaftiche U z è ih; il che i Vefiovi delle Gillic lo ave», Vefcovo dando la Tonfura , avrà no Incaricato contro Tua voglia dell' atteiiiioiic , che quegli , che la di. Arcivcfcovado dj Rlel us . Tr.iitan- manda, fia l:i età di vtnt'anni, e to il Legato ;,li lOin.iiit'!) di adencr. che fi rfe'<:nti per divoiione e no» fi dall' Utlido divino fino al fin del per fraudc. T IX . . C. P. 779- Cont.ilio di Rhcinis , indicato pel MOPSUESTA ( C. ai ) l'.,n. ?S5. nicfc di Lupllo ; ma quello Cunei» 17. Giupno, tenuirt per ordin; dell' lio di Rheinis non fi tenne coiìvre» Impcratur Gluniniaiio , il quale ini. Ito; c finaetaiitochc vide il Re Ugo |icenb fli OrUntali a raiinarfi per oc. Capeto , Gerberio reftò Arcjvefco» cafioite delle turl^olente , che cagio- vo di Rheims, e Arnoldo prigionie- navano 1 tre Capicoli Vi fi efami- ro ad Orleans . ;r. IX. C fi?. lib, fc il nome di Teodoro Mopfiic- f^cno fofie u 110 nei Diitici di quel, N la Chlefa, e fe a inCMioiii d'uomo ti folTe flato . Si rilevi) per de- NANTES ( C di ) I' anno pofiiiane di teilinionj Irrcprenflbili Incirca, J^laautimfe . Vi fi fc, e di età avaniaia, che il fuo nome cero venti Canoni . Il P. Labbi ij, non c'era, e che fe pur v'era (U- n .tic qnflto Concilio .il fine del no- to , n'era poi flato tolto, e u* fu no fccolo. Ma II Padis pagi provj con N A N A I»? fctolati dffi- cdr. FloJairHo, che fu tenuto a que* provano che f Giudici ni D M Itcv .M .ilinr.i al Concilio, era(fiiii'i come NANTES C di ) r .miu 1.17. Italo ord naio dal( Concilio di Iole' i.iciica ioito il Conte ( o- oiie , d i do f .Vi. ryi Vef'OVl di Bretagna t vi fi abc>!> il ^.iRBONA (Cd!) l'anno 79'- rfilluiiic , che atitibuivj i\ Sigi.ore t'.niKO per condaHii.irc 1' ctiou di lucci 1 mobili di un marito, o di l\li-e . .rgelii^r.o in Kpagna. E^ll UHI moglie, dolo 1» nior:e di uno divideva Gvfuctiili), come i Kciio- 0 dcll'al:ra i e quello, che acribul. riani , pret.ndcnao , clic fecondo la \n al Principe gli avami dti nau> fua uni.tni,à . fot.' egli folaiii',:n* f-.ipj Vi (i fecero alcuni regoh» ce Figl/iiolo adottivo di D'iO < hi^ii.i di DiCclpIlna , liddovo II ondo 1.1 Dikiiihì era FI* NANTES j t. di ) l'anno gl uiilo n< i4rale . Quefin errore fa i.rinio Luglio, dall' Ar Ivcf ovi» di com'anmio n I Concilio di ( riuUl « inuts • Vi II pubbli.aronu nove Ca- venti Vcfioil', c due DfjL'tati noni li aitili: Itero , ma non fi v.d. , che NAPOIOSA In Pa!rrt;iia f crede- Felice, Il (jual'tra prelcn -.- , vi fia fi , che foii' ciucila l'aiicica Sania-^ (h o condannato. 7 0'/i. /'// cote. lia KtJpolit'éiiwiti ; I' aimo tuo.) Fu pubblic. :o d.il p tri.irca Gucr- \*J.'RBONA ( C. di) l'an IM*. riiondo , e d-.l Re BilJuiiio. Vi I! a?. i":^*»ù», compofto di di. ci Ve- trovarono dicci Pr-latl in> Irca , e dovi , di un ^raii tui :iicr> di Ahitil , alnuaii i Signori . Vi li cfonb il jo- di Chi. ri. I , di Nobili . c di altri l'o'o alla coincr'^O'ie dei codunii di, Laiii Vi (i foifernb la Tregua per placare 1^ .collera di D'O , e vi Dio, e vi fi f.cc to vcnilnovc Cano- fi fcc;ro vcn'.icin'jue Ononi. che ni , liei <)Uilf fono u:iue le eiii:| 1 on perv-nnero fino a noi. Cuill. temporali colle fpirliuali |$rchè le, Ty. I. Xn c ij. due ro:enze ronvnlvóno in <]uel NARBON'A(C di) Na'hoitftffé Cnn, Pio T. IX C.f>. 1 yt. l'anno l'.o. S Paolo, p' imo Vtico» N- RBONA ( C di ) I' ali 1U7. va di Narhona , vi fu piudi^iofa- i l Quircfiiiia Vi fi foctro venti n\;nte giuftificato di unaaccufa ver. Canoni , al.uiii dei quill rllgu irda-. pognofa , che due dei fuoi Diiconi V no gli Lbrei , I (juali furono ob« avevano formica iiigiultaiueuic cuiu ripati a orrar<- fui petto una figu-i tro di lui . Tilt. ra di rnora p-r i, giio diftiniivo 'ì'r* KARBONA (C. di) l'anno jj?. l'altre c»fe vi fi dice , che gli Aba« ptimo Novembre incirca ; comp«. ti , I Priori , e curii tiuelli , che Ilo di Olio Velcovi dilla pane dwl. pofli'dono rendite Ecc'cfiaUithe , le Calile , che erano foggette al Co. prefe;neraiinB ai Vcfiovi perfone ti , dei eguali era Re allora Rcca- idonee di fervirle, e afl'.gnetan lo- redi» ; CIOÈ I Veuovi ili Narboua ro uni porzione congrua per l,i lof ( <|ue(l'era Metropolitano di B-. fi rs, fujTi (lenza , e per l'adeini iiiieiuo dei dì Blue, di Maghcloiia i la cui Se- loro doveri . I Vefcovi llabiliran* de i al prefcnte a MontpcHi.r ) di no pir ogi'I Parrò chia dei tellimo» Carcal'oiia , di Nitrìers, di Agdi , e iij itriodali , per iiH|Ulrlre fopraTE» di Lodeve . VI fi decife di eleguire refia, e altri delitti notar j, e farne I Decreti del Cencilio di Toledo ad elfi il rapporto. ( Ecco gl' Inqui- dell'anno e vi fi fecen 15 Ca- fitori , dice il SIg. Fleury . ) GU noni* Tra gli altri vi è detto, che Ereilci no:orJ , o glultamente fof» fi rant-TÌ il Gloria Patri n I fine petti, faran privati Irreniinibilmen» di ogni Salmo, e ad ogni diviUone te di ugni carico, e uffiziopuLlico , dei S.Hil niiggiorl: rjueft'era come SI dinuniierii pubbli aniente fco:nu« Una profeflione di Fede foniniaria cnn- niearo II Conte Raimondo , il Con- tio gli Ariani . Le pene temporali , te di Foix , il Vifcoiiie di BeAcr.! , cfprcOe ili nelcl di ijucni Can«n! , I loleranl, e tutti gU Eretici e I Iti K A N E lor fautori; e Ti dK hiartranno tanto III, v| fu ticonoùlUEo per Papx , k loto purfoue eh>- i loro l>cni, ti- D. M. poiìi AÌ iiriiiiu occupante , T. Xj. NEELLE, ovver Ncslc nel Vor« p. } +. mjndeie ( C. di ) Niitlì*»it , l'in. NARBONA(C di)l'an. 1155. HTj. 7. Settembre. U Re lrilip|'o ] ire Ar^ivef ovi di Narboiia , di Augufto avendo tiprcfa Ingelbutga , Arlcs , c di Aix , con niO'.;i al. ti e giurato di trallallà da Kegiiìa , Prelati, forerò mi gran Kcgoiam:ii- il Legato levi) 1' Jnletdetto , che 10 in.omo la Pciiicenu che i Krati avea durato otto mcfi II Re allau- frcdicaiuri dote ino Uuyirrt agli tanb A;nelc , la <]ual mori a Pciiiì Eretici e ai loro fautori j cioè a r anno feguente poco dopo i fuoi quelli , al quali avsaiio riliiarii lata parti . ] fuoi due figliuoli furuiio la carcere p.r ilT^rr venuti dniiro il legittimati con una Balla delti i, tertniiic preicri t.T , e aver Il-io di- Novenibre dello iKflo anno chiarata la verità, tanto coi-^ro ;nda in nuno delle verghe , da Ci rcDano di qucfio Concilio qiuf cui riceverannii la Disciplina i e lordici Canoni , fecondo Diunigi il ,, le iieflo faranno in tutte le Vio- Piccolo, e tutte l'altre Collciioni : ceflioni . AfTiller.nnu ueiii Dome- quelli rlfguardano divcrfi pumi di ,, nka alla MefTa , al Vtfpiro , al Piiclplina Ecclefiaftl(;a . Ira l'altre ,, Scrnirine ; porteranno l'anni a ))ro- diCpofiiloni , il Concilio regolfii^uel. „ prie TiK-fe per difcla della Fcd; , e lo, che dovea ofTerirc il bagrihiio, della Chtela contiu i Saraceni, ec. c diede la preferenza al Sacerdoti Gli Eretit i ,1 he non faranno veiiu- dì Città , fopfa quelli di Campa- „ li a palet.irc (e (leflinci tempo di gna . Proihi ai Corcpilcopi di ordi- gracia . o che in al'ra guìia ù fa- nare Sacerdoti , ovvero Diaconi , fcn. ranno r.ndn i indegni della IitduU za pcrmilTione dei Vefcovi . I Cot- gonza, ccIk iu:tav i^ Ti .^fTuggctia» eplfcopi non erano per quanto, 6 11 no alla Chicla ', devo eflei liii* ctcdc , almeno nella maggior parte chiufi per fcmpre. M.» ficconic il delle Chicfc, che Sacerdoti , a'qua. „ nunieto c'è si grande, ch'i- ijn» li 1 Vefcovi conferivano quafi tut- „ polTibile f.ibbiic.r t.inte carreri per ta la loro autorità ver la Campagna, rinchiuderli tutti; rjuindi d che 1 Si ilvifero in quedo Concilio due „ Frati l'rcdicatoii potranno differir» ordini di Catecumeni ; al rinonet» n a lertatli , (, f'ì meglio infurniato. Quanto ai ture e le iftruzioni, cuuie I Pagani; «, rihelli che rieiiCano di iiLbidire , gli altri \ \t\ av.inz.'ti potevano pre- „ tanto per entrar in prigione, qnan- gare COI Fedeli , ma ginocchiuni , e „ per rcit.irvi gli daranno in - avanti fagriAi.io . Quelli, Lrai 11 che li 1, ciò del Giudice ftcalite f. iiiapifj miri a vano pii'i vulic erano inein in afcoirarli . N-.Uo Inetto modo trai- penitenza : le feconde nozze erano „ tcraiHio i Rcljpli , che Tarantin ri- ficrmelTc , 111.1 ripuiavanfi una debo. caduti du[-o l'abiura ". L'altre eizi . Till Euffb IO -dirporuioni di quel'ti Canoni fono NESIERFIELD in Inghilterra d;.llu rtcfl» fpirito , vai a dire , non ( C. di ) N*inftUfnjr , l'an. 71J. vi li fcorge la doUezu e la carità contro S. Vilfridn di Yorck. Qu^- degli antichi Coiuili. FItury . T. fi tutti i Vefcovi di Inghiltrrra v' xi. ro»f.p.4>7. intervennero . L' Arrl»e(covo di Can. NAZARET ( C di ) r aii. ii^o. torbery vi prefedette. S Vilfrido vj vcrfo li titic tleU'aHna. Alcffiudro fu iiivicata , e Te £li psoiifc di far. , , . N T N I lt9 gtì dire foddisfailo.ic , mj non fe „ ro"o come I Cipi e i Pidn de! gli nianieMnc b parol.i . 1 Veicoli , „ C o.icilio. Do|)0 di loto i V (covi c gli Abaci , che avejiio ufurpaio i ,, f'iii ceiebri di tutta U CrilUanitk beni iva:b egli (l.lTo riuetto Coiio- Ourea in Cjj'padocia , rhiiina- lì(i . Quedo Principe , pi;.no di ril'pct- „ IO l'ornamento della Chiefa dagli to per la RcliglOÉie Criiliaiu di efio „ Autori cotitcmporancì , S. Ippaiio abbracciata , u jnlnuio da uno xdu ,, VelVovo di Sangres , la cui vii» pio per la Chicla , proionevart per tu conluniata dal Martirio , San <{ueila via di ricondurre i Tuoi Figliuo- it AI:(randro di Bizanzio Proio{;!rno,, li alla uniti d;II» (Urta Fede. Con ,, Vci'covo di SarHica , AlcflaiiJrodi ouelto difegno, ci volle , che que- <, Taflalo.iica , ed altri llo Coiicllio forte EcuinenKo , vale ,1 In iì gran numtrro d'uOMiini il- a dire d^ tutta la terra abitabile ; ., luitri , altri erano rimarchevoli per quindi fec* egli fcrlvete p:r ogni Il la Capienia dei loro difcorfi , al- Ririe al VelcovI e a^ll Abati de' tri per 1' aurtcricà della vita , lanadcrj, Lettere prcflantirtìaie per Il e per la patlciii» ne' travagli : invitarli a portarti prontamente a Il n olti ve n'cr uio contraddiflinti da Kicca . Pece loro fonmiinidrare gc- Il doni apportolici : molti portavano nerolamen'e tutte le venute pel viag- Il imprelTc ne' loro corpi delle mar- gi- , e generalmente tutto cib , ch'e. ti che de' tormenti (offerti per Ge- ra necertarlo al loro tnanicniiiiento li fucrirto . Se ne vedevano dì (tur. Al tempo dcltinaio , fi trovarono Il j>l ambidue le mini , come PaoH a Nicea irecendiciotio Vefcovi , fen- l.;ti di Ario ro , Aciio di Llddi , Tcognidc di fu efaiiiiiiata In fua picienti Mo- N'icea , Lufebio ,di Niconicdu , Ma- Itrivafi ci^ìi actcìuiflìnio a inno tid ris di Calcedoiiia • che dlcevapu i Vcftovi , afculundo li roncilio C01I1Ì1ICÌ6 alti 19. Giù- gli uni e gli al.-ti con molta dolccz> giio . Ne" primi glorili fi difculTero lì. a. Atainfio quantunruc non lof» le materie per d cid.rlc foleuneircnte fc ancor Vefoovo fi ctmcil b 1' anu in prefcnu di Cult.inti^.o . Si agi- niirarioii.- di tutti i P.^dri .olla vU tarono I.' (^UtIIìoii delia Fede . Si vacità d I fuo ff lrito , c (ti^la fua fece conjparir^ Alio iicll' Af(:ml>U-a prodipii.f.i pciieira7iuoe in difcopri. per afTcurarfi d;' 'uo: ('«n lintiiti . re t. ai i;li .iriifiij degli Erttì.:! . Egli 110 ) fi V rgog^ib di (ulL-iicr,. , Ei refilleice g. nerofainciite ad Eufc- ehc il Figliuolo di Dio fi ir.K- bio, a '1 ogmdc , e a Maris , eh' to d-l «iciiie i ch'egli no.) tr< Ita- trailo i priiirijiali protettori dcH' A- lo alctenin ,• che per la fui libcr- rian.liiiioj fece ril;lenderc uno zelo (i era cap ce di virtO e di vi.'io i per la Fede ftiptiiore alla fua età j eh' eg'i i r^ una Creatura e uiu o- il che per un,, p.irte gli meritò ^',11 pera .ti Dio . All' udire quelle be- encomi di tutti i difenfori della Fe> flemmlc tu. ti ! V^fciui ù turarono, de ( aitoli a, e p.r I' altra mi o nuova empietà , e aver confuliaio dorè della MacUi Imperlile, tutto quello che il Vangelo , e gli Un Vcfcovo , il cui nome è igno* A ppriftuli infognano fu talpiopoAio, ce gl' indiriiij» un Dif>-'orfo nel (labiliruiio l.i vi:ra, , dutirina delti ( bit- quale fcnd-.va gratic a Dio de' be- fa. Dichiararono pcrianioi che Gc« nefii) , onde .iva ri olniaiu ijuil lucrifto era vero Figlluol di Dio « Principe . Collantiiio vi tifiiofc con eguale al P.idre 'uo Ininiagl-, viijn e un' altro , che al dire di Eufcbio iic di lui furtìft lui, veto, , me in e coiiicncva delle tcdimoniaiizc di git» Dio, fi-ionic Lui E per deludcic h per vedcrfi in qucH' Affeniliica tutrelc lo tiglietc, degli Ariani, ere- cdeCiirtava i Padri a calmare le di. det:e il C on ilio di dover cfprinifro viCoiil della Chlcfa. Poi dichlat^, col terniliiv Confoltani ah , chi efll eh' egli non avca voluto trovarH nel adii i) puhndo del Figliunl di Dio, Concilio , che come un de* Fede» tut:o cib eUc le Sante Scritture ci li , c che lafciara ai Vefcovi tuie* dicono parlando di Gefucririn , e . , N I N I i$i ^Uefto dinotare 1' uniti ImHvifi- Preti Cuoi fautori nella Iltiria , don.l'cr ini': dclli natura . de non fu richiamato , che cinque Tutti 1 Vcfcovi, da diciafctte In anni do| o Del rimanente il Conci- fuori , aLbracciarono di cuure e col- lio condannò altre*] ro fe rtìoni: di Fede , Quanto agli altri Atti del Conci- CQiiofciuta iji apprelfo folto II nome lio , provvirt-- 1. a c 5 che rjfguar- dt Simbolo di Nicea . S Ataiialio diva lo 6.11'ina dei Miiczlaiil , che dice precifameute , cheOfio fu que- da lungo tempo tci'c.n dirifo 1* E- gli , clic ne ha ridotti gli ariicull ; gìtto Conferv5 a Melcrio il rome ed egli lletfo ne fu tiuo de' principi li e il carature di Vedovo nella Cic- Autori . Fu fcritta da Ermogenel Vc- li di L cupoli in Egi to , nia gli fcovo di Cefarea in C^pi'adocia , e proibì (Ulti le fuPiìone , c quel- tutti i V'et'covi, toltone alcuni po- li ch'egli avca inniUaii alle Digni- chi Ariani, vi (ottuicrìITcro , come tà Ecclefialliche funino ammelTi al- Iiure alU condanna de'do£nil, e del. la Couiunlune della Chicl'a , con e cfprcflionl di j^r'O. San RiiiI;o patto, che non avrebbero porto , fe chijina quella profoTìonc di Fede , non d'.po di quelli , eh' erano flati il grande e Invincibile Simi olo i ed fin allora nrdin-:i ncll.i Chiefa Cat- un Concilio di Ruma fotto Diiiialo to. Ica , e ch'erano nella Coi.iunione Papa, lo chiama un muro oppodo % di S. AlelTindro . 2. Regolb che in tutti gli sforai del Di:monlo . tutta la Ctiiel'a la Fetta di Pafqua 11 Concili,! per togliere un prete- folTe celebrata la Denicnica dopo la fio agli Eul'cbiani ( chiama vali fi con declinaquarta luna di Marzo i e fi* qitedo nome I icguacl della Ercfia gnificò , ch'era quello un nuovo re- Ariana, a motivo dìEufcbio di Ni- golamento di Dil^ijlina . ) Quanto comcdia che n' era il Capo ) e d:,t agli altri rcpoLimenii , i) Concilio vi rifiuto , a lutil i renfì cattivi, che provvide con venti Canoni, che fon pretendevano di trovare nel termine venuti lino a noli e furon fatti per Con/oflantiult , dìchi iift, che non confervare l'amica Difciplina , che altre fipnificava , fé nou che il FI- rilafclavafi , Fra 1' altre cofe vi fi gliuol di Dio non avca ncITuna raf- proibifce di ordinare Neofiti . Vi fi Joiiiigli tnza colle creature , ma che palla dei fr.di dìverfi di pcnltenra , in tutte le forme rafìomigllavafì al di Auditori , di Proilraii , di Confi* folo P^dre che lo avca gcner.co (lenti. Vi fi proibifrc di rib;iitezza« abeternj , e ch'egli non era d'altra re quelli, che ufavano la forma del fotUnu, ma folamentc di quella del Ba'tefimo tlcevvHa dalla Chiefa . VI Padre (1 dichiarò , che KVefrovi dille tre La dcliniz-ione dei Concilio elTen- gran Città del Mon^ Roma , Alcf- io (lata recata a Collaniino quel f.indria , e Antiochia Giù-, , avcano Principe ricoiiofcrndu , che T unani- rifdiiione fulle Provinci.- vicine . Il me cunfenltt di quei Vefcovi tra un Concilio p.irtecipt le fuc decifioni a opra del Cielo, la rice»ctte con ri- rune le Chicfc , con una Lettera verenta , dichiarando , eh' ei man- Sinodale . derebbe in efillo tutti quelli ,* che Xcrmin.iiu che fu il Concilio aili non vi fi fotto netteffero . GII Aria- I5i Liiulio , Coftjntini) ne rendet- ni per timor dell' efiio , anatematiz- te graile a Dio coti upa FeKa fo» zarono I Dogmi condaniiatii , e fo. (enne, e fece un Convito per inni i tofcriffero 1> Fedj della Confullan- Veicovi dui Concilio . I principali tlalltì , ma perb folamcnte colla bec- gli tenne feio a ni:iifa , e gli al- ca , come fi riconoble in progrei. tri a due tavuh: dall' un tanto e io. Frattanto Ario fu efiliaio rt' or- d.'ill' altio dcll.i Ina ; riiguardando din: di Collaiitino , c lilegatUi coi cogli eccM de 11.1 Fede que' Vefc«. vi . i«t N I M 1 •I , che porta vano ancori I: nur. tevano .idorare le Imin.tpini fenu Fi* che d^lU cuiifcinunc fitta ^i^ in vorirc ridoUirla, e quindi, che ii faccia de' Tiranni Btcib le cicairi- dovea rinui.ziare a una pratica lon- ci di alcuni, tra ^li altri di S. Paf. trarla alla Scrittura, la quale proU BUZiu , a cui era (lato cacciato bifce di farfi alcun.] Iminagine pet un' occhi» i fperaiido di trarne da oiioratla . «{Ue'Vu l'ant-: coiitatiu una (jard.ola. S. Gerniaiin , Patriarca di Coflan- re ben dit one : avendogli poi eriicon> Del rimanente i Pidrl iniialtarono durr.- I Vefcovl , eh' erano entriti con foinnii encomi I' auiotlià e 1j iic' fcntimenti dell' Impcr.iiore . EgH maedà di qucHa Concilio. Ttll Bu- fpie^b fodamentc la dottrina della ffi. III. c. 6. Ruf, t. c. 5. Sozoni. Chicla , e fece vcJ.tc , che i Cri» J. e. IO. It ani non rendevano alle Sante Im> NlCEA ( C. particolare di ) ic- ni.igini, che un cui o il qual li ri- nuto poco tcm|io dopo il Generate . ferif^e agli originili , mila (leda da alcuni Vcfcovl , dove Eufeblo di maniera, che fi rilpetta la ttaiua , e Nicornedij , e Tcognide di Nicva il, ritratto del Ino Sovrano , ovvcr di «]naM;un<]ne avellerò foiiurcrilTcro la ogni altra pcri'oiia per la quale li Conrultani.ialità , furoii dcpoUi , e i pieno di veneratione II l'.ipaGrc> rilegati nelle Gallie da Cnltanilno . gorio II. fi dichiari anch' elio con» Mi dopo due anni dì efilio furano tro qucft' errore Ma 1', Imperator richi;iina:i dallo It.-ITn Imperatore, e Leone era tieppo po^'o iliruito , ov> Timelli nella lor S:di ; il che dj-de ver di un talento troppo limitato , luogo a molti CoiicilUbjli , tenuti per comprendere la dificrenia del cui. dagli Ariani contro S. Atanalio. IO relativo , e d.l culto alToIuto j NICEA i C ài ) VII. Coiicilit> quindi fentendoCi ulT.fu dalla refi, Generale 1', anno 778- coniini.i.110 (tenia de' Cattolici , che non voltcrt alli 14. Settembre, e terminato li i;. folTrire quelta profauatione , fece un Ottobre , folto Adriano Papa , e Tor- decreto contro le Immagini , e volle io 1' Inipcratur Coltaniino tigliuolo coflringere tutto 11 mondo a ricever. di Leone e d' Irene . Io. In confegucnia fece loplirre tur. Gli avvenlmcnii che hanno uiirap. te le Immagini , di Gcfucrilto, del» porto initnediato con queOo Concilio J.i Vergine, e de' Santi dovunque, {an troppo l itercITantl per non dar. ve n'erano , ordinando, che lolTe., (le qu) il compendio , almeno de' ro bruciate, ed cecità cu<) una per. principali , i quali metteranno in vi- fecuiionc crudelininia , al par di lla I:: caufe , che diedero luogo alla quella degli Imperatori Pagani. tenuta il quello Concilio ; la prima Il Papa Gregorio ll.fcriITca qae» ^elle quali fu l'Er. fia degli Icono- Ho Imperatore una Lettera inaravU dalli . On V.-fcovo di Frigia per gliofa , nella qtjalc ci li lagna di nome Cottaiitino , fu l'origine c la quello attentato, c gli parla in que- caufa di quella Erefia tanto celebre fti termini : „ 1 voflrl Prcdeccfiorl per le perfecutioni , che rufciti) . ,, adornavano le Chicle, e voi date Quella Prela o accecato da uno lela ,, opera a sfigurarle . I Padri e le jioco faggio , coiif^rniti 1' Iinpcraior ,, Madri recando In braccio i lor i.eoiie nella opinione, eh' celi avea ,, pargoletti di frcfco batteiiati , Tlcevuia dai Muniutnuni , clie l'onn- „ inoltrali loro col dito le florle K che fi r:ndeva alle Immagini d| „ della Religione ' s'iUruifcono oct. Gel'ucrjllo e del Santi folTe idulairi» la flelTa ni iniera i Giovani, e i no- co . Con quella idea I' Imperatore ,1 Villi convcrtiti, c foIl.v.-(i a Dio pubblicamente, eh: non fi }>u< „ il loro fpirita e il luto cuore > . cui egli odiava in tettava di riccveie, con ogni lort» modo particolare . Parecchi di loro di onore le Reliquie, e le Sante im- Spirarono fotio le battiture , o per magini di Gefucrillo, della S. Ver. }^li eltrcmi mali , che fi fecero hjro gine e dei Santi , e diceva anatema t'oArire . S. Stefano, Abjte di S. agi' IcoiioclaDi . Gli altri Vcfceti AuTceniio, Monadcro preflo Nito- d.iiido prova di un finceio ramma- nicdia , fu un dj uuell! , che prova- rico di aver feguìto il paniti) dell* rono pii) def.li altri li crudeltà dei errore, ne preicntaruiio uni fnnllr pcrlecutori , G>ftanilno per coprire Si l.lTero i Canoni dei ConciI; e i di qualche prctefto la Tua tirannia , PalTi dei Padri lopra la i.'anisra di, fece anche tenere un Concilio a Je. ricevere gli Eretici convcrtiti ; c ria, prctTo Costantinopoli, dove tre- tra gli altri il LJil. Canone Appo. centrentotio Vefcovi divcnuLÌ ]co- Ilollco, e il Vii. del Concilio di NI- lioclafti per timore della perlcvuiio- cea . Si dlllinfcro i Capi della Ere- uc, fecero un Dei reto contro le San- fia , che fono aimiicffi alla peniten- ie Immagini . Ma Dio libcit) Anal. za , ma fciiia aver mai pcl^o net inente la Chiefa d.i querto tìigvllo, Clero, da quelli , che li fui o l.ifcia- togliendo dal niitndo colui cbc avea ti folamcnta flrafcinar ncirerrotc , fatto fcorrere il faiigue dei Servi e a'quali 6 accutd 1 l'unoe l'altio . fnoi • II. St^. a<. Sciicinbrc. In quella Dopo la fui morte , T.ira(l , Pj. feconda SefTìoiie furono ricevnu' I triarca di CotUntmopoli , d'accordo Vefcovi acculati, delqusli fi èdcc. colla Imperatrice Irene , o fuo hi. ti> di fopra . Indi fi Ielle la Lettera {^liuolo Coftjntinn, fctiife al P.i|ia del P ipa Adri-iiio ,i!l, ' ln:p:ta'or Co- pregandolo di concorrere al proget- li mino, e all' Iniperairice Itene , e to di un Concilio Generale , per lar- quelli al Patriarca Tarrifio. (^uell' vi confermare U tradizione delU uUimu olfervb che il Papa avcafpie. Chiefa intorno al culto delle Imma- gita cbi^r.imcnie la Tradizione lo. gini . In confcgucnia di quaOe dil- pri quello argomento , fo;',RÌungen- ofiiionl trtcenrettantafcttc Vefcovi dovi, ehe tal ci.i la (ua credenza , I ft portarono a Nicra al temru indi- cioè che l'ifugiiava .idurare le Iin- cato. Erano turti di Pacfi di|>tn- ni.i,(ini con un culto relativo, rifer- denti dal Giovali: Connitiiiu Impe- vando n Dl'< folo l i Fede , e II cul- ratore di ColUntir.opoli , cioè delia to di Latii.i . Tuito il Concilio ap- Grecia , della Tracia , della Nato- plaudi al fuo fcniinieniu, e dille , Ila , delle Ifole dell' Arcipela o che prnfava a quel modo. Gli Aba-, della Sicilia , e d:Il' Italia . ti e i Mouaci dichiararono , che la I. Jz/T- I' Concilio fi aprì alli 14. loro credenza era conforme alle due Setr.-mbrc nella Chiefa di S. Sofia , Lettere del Papa . ] due Legati del Papa vi afTiitei fe- III. iti \%. S rteinbre . Vi fi ti- ro , coni: rapprcfcntan:! il Papi ccvcttc la confezione di Gregoriidi Adrimo. Vi eran» due Coinmlffaij NcocefarcR , che era la pl6 nota di Iinpcriill , i <|uili fedivano davaiuì lutii. Il Concilio ne fu faddisf.itto, l'Ambone, ovver Pulpito della Chie- e gli pcrmife di prender il fuo pollo . fa . Il Pairlirca T-rafÉO pitlb il f i- Si Udo U Lettera di TariGo agli mo : efort!» i Vclcovia rlg :ttarc opji Orientali i quella ch'egli arca Icrh- , W4 N 1 N 1 ta il) nome dj' VefccvI di Oriente : „ Co'po ; ma prtnJtli l nutHiiait y quslli di Teodoro di Gi.rufalcniiiie ; ,, qut/lo è il »iio Co'po . E' vero, e I Lefi.iti (i.l Papj dichiararono , „ che avanti li conlecraz'one alcuni clic le ij'p ovavano , clodarono Dio, „ P.dri han chiiinaio i duiiianiin'. che gli ÓiiciitJli li accord.iff.io con 1, pii mi dopo buonfeeritionc; , fu- etTi m-Ila ilcifa fede , iiuonio alle ,1 ron detti , Cono , c fi credono prò. Iiiim igini Il prianicnte 11 lorpo, e il faiigncdi IV. StJ primo Otrobre. Si leffc- I. Gefucrìft " . Egli c palpabile , ro 1 Pirtì d.lla Sdittura i norilo ai che in (jiieOo luogo per la parola 7/»- Chcrub ni , che coprivano 1' Arca magine , i Pjdi i del Concilio iiiten- dell' Alleaiiia , e che ornavano l'in» dev.u») una Imniginc volgare, che t;rno del Teni; io ; pofcla quilli dti r.»|ipref iita foltamo l'firii.hi3le f;nrj Padri, alcuni dei rjuali nioitravano, coiKcnerlo . .Dal che fi dee notar di che Dio ivea l'.iito alle volte de! palTig; io contro i Protcftiiri, cflér nùraioli per mezzo d.lie linni.igiiil dun<)UC cviJjiiie da «lUeOe parole dei SI Icflc , tra gli aliri, un palio dj- Padri di Nieea , eh' eglino vrcd. va- gli Atti di S. M (li i'O . dove (i di- no , che la F.ucariftia folle il veto ce, ch'egli e i Ve( ovi Monoislici , e proprio f^r| o di Gefu.:rillo , e che ch'ermo venuti a trovarlo, (i nil- accufavaiio gì' IconOclalii di aier lero geitocchionl davanti i Vangeli una credenza contraria ., la Croce , le Imniaaini di Gcdicri- 1 Vdl.ovi d-I Concilio rifpoferd fto, e della Santa Vergine, le falu- j)oi ai Parti della S.rittnia e dei Pa. larono , e le !a,:carano colla mano dti olibieit.iti dal Concilio degl'lio. per ' onfifmi r le loro roni iT.- noti ' Ili , iniìitendo principalmente lo-j V. Stff. *. Oiiobte il Patfljr. i pra la tradiiioiie p.fpeiua, e 'opta Tarafio fece vedere con mutii palTi l'infallibilità della C bicfa che 1 Novatori volendo abolire le VII. Si Icffe la definitionc di immagini hinno Imitatogli Elircì , i Fede , cone puta in iin.iti termini t Pagini , i Mani, hci , ed altri Eretii 1, „ Noi decidiamo, che le Sante Im- e (i rimarc6 , che gl' iconocl.iftl te- magini, lan o dipinte, come diri- iicvanu lo (teffo riiiguagpio, c me i licvo, Il di qualfivoglia inat.ria, Pagani, i ijuali di evans : Nondi- ,, devono efTer efpofte , tanto nelle pingete voi n Ile Chiefe le Imnia- „ Chiefe, fui v.ifi fugli abiti fa-, glnl dei vodri S.inti, e non le a- „ cri, fuile muracliei tanto nelle t, dorale ancor quelle d' I voftro Dio? I, cafc come ntlle ftradc ,° Inipercioc- ,1 Cosi noi pure adoriamo le Statue ". „ eh; ijU.into pili IpelTo fi feggono In canfegacni.1 dr nn fte Lettere il I, nelle loro Immigliri, Ge/ucriftoi Concilio dice; che le Sante Inioi'gi- „ Il SS. Vergine , e i Santi , Canto iii dove.nno effer rimeflc al loro luo. ,, pili fnm noi delti a ilcordircl de- fio , f coiido 11 oftunie , e che fi por- ,, ^li originali, e ad amarli. A ()Ue- lalTero in proc^rtisne . ,, ftc Immagini fi dee rendere il fa* VI. Siff. (,. Ottobre . .«li lefTc fa luto, e r adorazioii: di onore , conf'itii'oiie dclb drfiiiliione di fe- „ ma non il culto di [ atrii ^ llqual de del fiH'u Con Ilio dogi' Iconocla» „ non conviene che il la .Natura D'- ftl . (^uc(io Concilio avea de; to , che ,, villa . ^i potrà tuttavia olare ,oii • 'Eucarirtia rn la fpla iMimapIiic per- „ qoede Jmniagini I' incenfo , e i mefla .ia Ce('ucti''o; ma riuiofcro • ,, lumi , come fi tifi rifpci:© alla Padri del Concilio, Nc('i< i degli I, Cro e, agli Evangeli, ed altre ^pofloli, nè dei Sani! Padri han I, cofe f.igrc : 11 nino fecondo il pio detto, eh» Il Sagrlfiiio in ru-nio coltumc de.oll Amichi : impcrcioc- „ fofi'e r Inimapinc del (^or)!odiGe. I, chi l'onore della Immagine fi rU „ fucrìf^o . Iniperi-iocchf n^a era gue- ,1 ferifcc all'Otiginnlc , cui rappre. I, Ilo, ci?) che aveanoapprcfoda Ini; irnta . Tal c l i rfottrlin dei S^m» ,, no" ^vei egli det'o loro : ,'rrnrli'te Il Padri, e la Tr^dlr.rone delIiC''ir- «I e mauiiatt 1' iuima^iae dtì ni* 11 fa Cattuli.a . Coloio , che fo o „ ar- . . , N I 19? arJìii ai (Jeiil.irc o J'iiilfglUre aver delle Ini l agìnl , ma non di rcn*, aliriniiiiii ilPl ordini mio che der loro n.fìun culto . t- Imputaro-,, , , depolli le fono Vdcovi o nu al Concilia di Nicea , di obbli-(Ì.1IIO , , „ t hl.rici , e fconiunlcsti , (c (ono gare ad adorar le Immagini. 4. Dif- „ Monaci , o Laici " . Quello De- l'ero , che (jucito Concilio non tra creco (n fotcofcricto dai Legati e da raunaiu da latte le parti della Chic- tutti i Vefcovi . fa , e che la fua Decifione non era Vili. euliimiXr/T 1?. Ottubre. Si conforme alla dccifione della Chiefa ten i.- a roftan[ìiiO|'i)li , dove 1' Impe- unlverfale: al che i Greci rifpolr. ratrice avca mandati I Vcfcow' di <]iie- ro, che il P.ipa vi avea aflìllito | cr (lo Concilio : ella v! aCiftdic cult' Ini- meiro del filoi Legati; ma par che pcritore t^oftaniìiio fuo Figlio; par» quella r.ipionc non facelTe loro ncf. {.irono egli. IO ft^rtà ; e i Vefcovi rif- luna imprelfione. Il che fa conipren- iioler loro con prandi ai'clanuzioni . dcte , ch'erano perfnafi, che la lo- Vi lì lede di loro coniniilTtonc la de- ia auiorità del Pap.i non ballal1c|iLr finì tione dil Concilio, e i Pitti dei far accettate un Concilio tenia il Padri, Ietti a Nicca; e foitvicrine- Confenl'o delle principali Chicfe . To anch'elfi alla delinillonc di Fe- Quelle di.'crfe ragioni formano la de. Fu anjtcnutiiiato il Concilio materia dei Libri < hiamati Carolini . di Coltau:ino|ioli conno L- luiiiiapi- Ma il Para Adriano fece una rif- iii : fi gridai eterna memoria a S. polla ai Libiì Carolini, iKlIa quale Gcrniaiiu di Coflantiiiupoli , a S. non fi pu?> aniiniMre abbadanza I» Giovanni Damifceno , e a S Crefti- dolceiia colla quile egli rifpol'c ad tio di Cipro. Qucil'aiioiic fa |)ub. uno Scritto tanto pieno di fotì&nii . Hica , e in prefenla del poi'olo Que- Coniuttocib, ad oniadiqueda tif- llo Concilio fece vemidue Canoni di pofta del Papa , fi vede , che pifi di DIfciplina , il primo tlc'qiiali racco- cent'anni dopo, Incmaro ArcivciVo- manda l'offervanz.1 dei Canoni, ciaf vo di R"iciins , un de'pii^ dtitti Ve» dii Canoni AppoftullcI, di quelli dei f-8t i di Francia , non avea ilira idea lei C onril j renerai! , del Concìli par. di quello Concilio, che quella, che ticolari , e d,.! Padri, Vi fi rinno- ne avea formata fui LibH Catolini , vano niiellt contro la bimonia , e e quindi che qucftj Concilio noiitii TjUelli che prcfcrivono di tener o;;»! ancor in quel tcniinj ricevuto in Fr.m- anno dei roacìlj Provinciali . Vnolrt cia . Vedi Frani fort . Tom.y.Cutit. che quegli , ch'è ordinato Vcf.ov^, f. 51C olto a lludiire i Canoni nn con S Vilfrido, che fu ridabili. c la Sijua Sctituira, a confurniarvi to nella fua Chiefa e mori 1', an. la fua vita , e a dar delle iDruiioni 709. alli 14. Aprile . al fno Popolo NIMEGA (C. di) ;v^i)iiiom«^f>i. 1 Greci, neHoro Meno'oi;io , fan- fi, l'an. Gcdco , Vefcovo di no ana F.-Ila li n. Ottobre ili que- Aniii'iis , vi fu depoflo per edtrfi di- fto Concilio dì Niccu , rome del Set- chiarato tra 1 Capi della rìbellioite timo Ecumeni o contro l'Imperatore Luigi . D i rim tnente, quello Concìlio fu NIMES (C. di) Ntmaufmjt , 3u; rittura , e coi Padri Greci e Lati- iN.iiifrido vi prcfedeite . L.Tiiftaiicu ni , clie lo Spirito Santo pr'i.ededii vi fu co!lrct!0 di paflar in InghiU Figliuolo, come dal Padre. 1 Greci terra per o.tuparvi la Sedia di Can- non ol'arono dire , che i Latini fofTe. turbi ri, alla quale il Re Guglielmo l'ero in errore fu quello punto . ,, t' lo avca nominato „ dimane pertneffo .ti Latini, fog. KORT H AMPTON ( C. di ) Nor. „ giunlcro 1 Nunz;, di confcffare ttatiipiontnie , \' Ti». 11' + . iz. Ot- publ'licaniciue , c di l'Jiiiarc .id lob;-c ( non rionulciuto ) . S. Toni- „ «Ita vort , ciò che loro è ptrnieHo ni:.fu di Canturbeii vi fu accufaio, di credere, ed è palp.i bile , chele c piriiucini condannato dal Re , „ foflero d'acKirdo gli uni cogli al. Signori, e Vefcovi, tome fptrplu- tri fopra la Fede , non ultligareh- rs e traditore . Il Santo appelli) al V bono i Greci a cantare l'addizione r.ipi , Il quale .innullCi la fentcnza „ F/'/iojKf " . L' Iniptr.itore per riu- data a Korthanìpinn . nirli , propofe r;uello aci omodiinicnio: NORIHAMPTON ( C. di ) I' Vi lon duenuiltioni , d (Te: <,ucUa an iz(;, 11 Legalo Oiionc di Fic» „ della Proceflionc dello lipiri o San- fiu vi pronunzib Scomunica conila ,, to, c quella della Encarlllia . Se tutti 1 Vefcovi , e i Chi. nei, che ,, Voi volete la p.ice , conriircendctc avcaiiu ajutaio,, 0 favoreggiato Si- „ o nell'una , o nell'altra . N'oiap- iiiDiie di Monitori cuiino 11 Re. proviamo la maniera d. Ila voln.i NORTHUMCRIA ( C. di ) Nor. 1, Co'.'facraiionc , c Voi dal canto t{^aìi,ptoaifnft , l'an, 11^^.19. Mar- votìro troncate d.il Slmbnlo voSiu io. Vi li eleffe 1' ArcìJiaconp Ro- r addizione , che ti icindalezza " . btr-'u per occupare la Sede di Ex- Mi i Nunzi replicai oro , che I.z ccllcr, v.ìcante per la morte di Gu- Chiefa latina non toglierebbe un gli.liiio di Varcivall , c vi fi numi- Jota dal Simkolu . Dliicro , c ve- n^mno inoltre due Abjd.tTe. ro , che il Papa noii obHlif.irebbe i • OYON ( C. d! ) .Wovinmenft Greci a cantare l'addizione F(/iC((«f r.1.1. IZ)3- prima {eiiimaiia di nel Simlolo, purché iiifccnalTero .il Q'iarefinu ; Copra una difi'trcnu tra Populo, che lo Spirito Ciniti ro c- il'Rc e il Vtùnvo di Bcanvais , ilj Hc dal Figliuolo 'Omc d..I Fadri i ci!i!e pretendeva che 11 Re S. Lui. N 0 0 R i*? ^ ilvta vioUio i dkiul della fU3 Concilio indiclietebb; il giorno e il efir,.le.iiiiioli ORA NGE ( C. ài ) l'anno 519. delle Ciltcdrali della Provincia per- compollo di Vefco-, j. luglio, ij. che lo avcanu fcagliiiu feniLi il ln< vi, alla teda dc'quall c'era S Ce- ro coiil'-nfo. L' Inttrdetio fu riro- fatio; eglino vi propofeto , evilot- ca(u nel II. Concilio di S. (filimi, lOicrilTero venticincuc Articoli, eh' no , In cui fu dirhiirato , che i Vc- erano (lati loro manditi dalla S. Se- fcuvi non l'oteffcro ordinare ncffuna de , Inioriio alla Graiii , e al libe. cofa (cnia la panccipailoiie d^iloru ro Arbitrio. I cinque primi fono in Cspitoll . 11 Vcfcovo di Beauv4is ap. forma di Canoni, 1. Che H peccalo pel!5 al Capi dì ijuclta dirhiaratin- di Adamo non folaniente rcc^ nocu- ue • ma egli nioii li 6. Setcenibre ft- meniu al corpo , ina all' anima ancora . pucnte , avanci che quello all'are for- l. Che rccb nocumento non folanicn- fè f.ìudicaio a Roma; e alcuni an- te a lui, mi che pafsò oltre nei ni doj'u , il fuo SiicrcIT'ire Lvbl'in- fuoi dii'cend-.nti . }. Che la Grapii tcrdeito, u fece la fua pacciolKe. di Dio non i data a quelli, che li I.'j lieUb anno fi tenue un Concilio invocano; ma che la Grazia c quel- fopra il medefimo foggetio a Laon la che fa eh: 1' , , noi invuchlanio . e due altri a S. Qiiiniino. 4. Che la purga del peccato , e il NOYON (C. di ) l'an. un. it. coininciamcnto della Fede non ven- I ugl o , da Giovanni di Vienna , gono di noi , ma dalla graiia . 5. Arcivcfrovo di Rhelnis , e fci ^c. Ch.' colle forze della natura , noi fcevl. Vi fi pubbllcaroni) dicijIiVttc non |er tro de' luci S"irra);ancl . Vi fi pub. modo, che iieffuno ha potuto vera- bucarono cinque Articoli intorno 'i mente amar Dio . credere in lui , u Trcpua di Dio, e fu ordinalo di ol" (ar II bene, fe non i (lato preve- fervifll fotro j'tna di S>i'iiiuiil i . nuto dalla Grazia . S. Ccf.irìo in- ORrtKGt ( r di A">u^:cat!um\ v a Roma queda profelTionc di) l'anno 441. 8 fJovembre compolto Fede per farla approvare. If., Tom. di tre Provincie . Vi fi trovarono Cote ». tc(>^. diciail tte Vefcovi, avendo alla ie- ORIENTE ( C. di ) Oritntalf , tta S. Ilario , Vefcovo d' Arlis Que- l'anno 477, In qucOo Concilio Pie- llo Concilio blafimt) I Vefcovi,, che tro di Foulon fu fcacclaio di An» avcano violato il Canone dd Con- tiochia ; c Giovanni dì Apamca fa» cilio di RieL, dell'anno 4]9 fupra Ititnlco In fuo luogo , Il quale fu la (eunta de' Concil) aliiirno una fracciiio anch'erte) tre mefi dopo . volta l'anno, ricufando d'intervc» Fu ol foditultu hi Antiochia I un pirvi co^li altri, Ordinb , che cjnl uenio fio . N j OR- • I»t O R OR. ORl.EAN?(C. di) AuriUanlyt- f.iiie , toltone la |iriiiu NarFortefe , // , l'jiuio 5ii. 1.1. Luglio; tenu'.u che i Goii occupavano ancora. Se per ordine di Clodoveo . Vi fi fece- ne contaÉio ihcì onorati come San. m iitiiiun Canoni lopra la Difci. ti dalla Chicfa. 11 primo di fjucftl plina «Icuni de' «juali, rifguatdano Canoni condanna gli errori diEuiiche' i Monaci. Molti fon rin: ovati dal e di Ncllorio. 11 fecondo dice, che Concilio A' Agdc . Eglino furono non fi darà a un Popolo un Vefco- iiittof. ritti da ircniiclue Vskcvi , vo , ch'egli ricufa , e che non fi del (]uali ! cinque | rimi fono Mc> oMIij^hcrìi ne 11 Popolo, ne il Cle- rrop.'liiani ; cioè di Bordoux , di r» a lononiettcrvifi coli' oppreflione Unurges , dì Tours , di Auch , di di perfone potenti: altrimenti il Vf Koucii. I pifi illuflri Padri di que- (covo così ordinato p;;r (In ojiia , o Ito Concilio furono , Quii/Ziano per vinienu fari) dcpcflo . Il che di Rhodci, S. Mtleno , e S. Teo- f.i vedere , che la libertà delle Ele- doru di Auxcrre . Tom, ly. Couc. z.ioni andava celTìiid» dopo il dunif> f. U J Dio de' Barbari . Jiid p.}<>o. ORLEANS (C. di ) l'anno U!. ORI HANS ( C. d! ; l'amo fj-i- 1}, C'Ugno. Vi fi fecero ventun Ci- tenuto ad idmia di S- Eligio con. noni , contro la Simonia , e divcrfi tro un EretUi» , che fi crede effcre abufi: furono foiiaicriitl da venti- lino Greco e Alouotclita , e che fu fii Vtl'covi prcfenti i ve n' erano (oiid;innaio , e fcacciato dalle Cal- di quaitio Provincie L Ione li , e di lii.' , f^it S tlig. c. ? ]. tre di Aquiiania , tra li (;uali vene ORLEANS ( G. di ) r.iHno to'l, fon molli, che la Chicla onora cu- Il Re RoLcr-.o, e la Regina Co. nw Santi . ù. 1779. (tanti con molti Vefiovi , vi fece. ORLEANS ( C di ) r anno 5jS. to ardete dei Manichei , 1 cui Capi ?• Miiggio 1 ^i l fecero trentatre erano S cfano, c Llfoiiio , Eccltfia- Canoni ; eEll fu foitofctif.o da d't- ftlci di Orleans . Ctr. S. P/t. T.Il. ciannove Vefcovi , otto dei quali Sfitti- 7+0. furono afcriiti tra 1 Santi . Tom.V. OSBORlENSE( C. di)l'an. io«i. loit li'J p. 19+. da S. Arnoldo, Ardvefcovo di Colo- ORLEA.N'S ( C. di) I''anno 541. nli , in favor* di Alcn.indro II. e fi fecero tremotio Canoni, che fu- contro l'Antip.ipa Cadaluo . Pigi, tono f<)ttof.ri::i d.i traitorto Ve- GtJESTMlNSTER ( C. di ) pref. f.ovi prefenti , e ptgli affeniidann- fo Londra , WimetiatìtiieMfe , l'an» ilici Preti c un Abate. 11 XXXlll. no tu?. 9- Settembre , da Govan. Canone dice, che quegli , che vnr- ni Crema , Legato di Onorio II. ri aver una Parrocchia nella fua atri'liio dagli Arcivcfcovi d| On- Terra, deve primieramente afftgnir. lorbcrl , e di Yorck, da venti Ve» vi nni rendita Inficiente , e dei fcovi, e da quaranta Abati incirca Chierici per fcrvinl . La dilYofi- Vi ti fecero dici . (Tette Canoni , che rione di queflo Canone fi rifi^uaida conf.rnuno gli antichi; ]iariic-olar. come l'origine dei Patrointi ; vene milite contro li linionia , l'inronii. tono degli altri, che proibilcono ai iicnza de' Chierici , le Ord!iia7Ìoni' Liici di toglier i beni dati alla Chic- fciita tìtolo, e la pliraliià dei Bc- fa, e apli Ecclefiai'ici lii allenarli, nefit). T. X. Cottc.p- <)ii. 7*.'W.p. jEo. OUESTMlNSTEft. ( C. di ) l'an. ORLI'-ANS ( C. dì ) l'anno i\o. iii'.. ij. Geiinajo. Ottone, Nunzio ^i. Ottobre. Il Re di Francia Chil. del Papa, vi Kffe la Bolla di Ono- ctebcrto avca fatto adunare quello rio , cuiuencntc la Hefla propofiiig. timcilio: cinquanta Vefcovi, e vcn. ne . che il Legato avea fatta al Cle. inn D-;»!tati vi fecero ven^ìquat. ro.li Francia rauiiatua Bourgesqual. t<0 Canoni . QucOi Vefcovi erano aiuiu addietro; vai dire, che di rauiiati da tMti' i tre Regiiidl Fraii- iiute le ChIo<^e Cattedrali il Papa eia, e di tntrc It Provincie Cialli- dimandava due Picbcnde , ima rcr pa». o ti O X 199 jisrfe d.I Vcfcuvo. l'sltn del Capl- di quefti Canoni ioiiti:ne una Sco- tii)o;e iMf'ni.n;! Je' Moiiifter j , do. iiiuiiica generale toiuro qutUi c he ve le imiifc dell'Alate, e del Co • offendono t diriiil dell - Cl.ula ; con- vento iocrgiuri , toll.ro decidere i0|>ra qUilU diman- ed alili fimil : i Vef. ovi tono ctor- da (siili II confciilo dei Re , e dc< lati a dare ai over! , ad alcol care le| gli aneliti , diceiida , che era loro Confcdioni j a lifii-dcrc ncU.:loi Cai. ]>rcgiuditIevolc , e fi ftrp.rarono fcn. tcdr^-li , alm-no ikIIc Fvttc p. incipa- za tuiichiuder nulla. T. XI. Conc. 11 , e un^ pan. de Ih Quarefima | roi-; P IO?. bitionc a un Sacetdo.e di celebrare 0UESTMIN<;TER. ( C. ai ) l'an. due Mede al giurilo , toltone a Na- Ili?. Vi fi fecero dodici Canoni per tale , c a Pali)u.i, o n.i Funerill , il riforma dei coftunii . Pagi. prcfcnte il Corpo j e in tal caio non OUESTMINSTEK. ( C di ; l'an. prenderà l'allutione dopo I.1 prima 1165. 11 Legato O:ione di Ficfiu vi Slefla . Lo lKi;o Concilio regolb 11 fulniiiiik la icntcìua di St^omunica numero delle 1-elle , c ordini) di di- contro eli Avverlarj del Re. giunare 1' ultima feitinnna avanti OVIEDO ( C. dij Ovenitfe, In Natale tuti.i iniera . T. XI. Certe, If|' inlcgner'a nulla luturiio .ni Sagra- dopo cinnuc anni di Sede v'acanie . menti , ovvcr sili Fed, , che non lia D. M conforme alli Dottrin.i della Chif- OXFORD ( C. di ) OxoMÌfufi , fa • Non fi comporrci anno tr.idur in- l'anno tu'. Vi fi condannatom. plft ni della Scrittura in lingua volga, di trenta Eretici VjMcfi , o fiaPub- re , chi. non fieno approvate dall' bllCAnl , che decellavjiio il Bactcfi» Ordinario. Non fi loiiihattcrjnno 1 mo, l'EucariOia , il Murimonio. e pumi di Dottrini de. Hi dalla Chic-. non contavano per nulla l'aii i'ti à lr> , \\i l'aotorita delle Decretali , c della Chiefa . Turoii d.itl in potcrL.- dei Regolamenti Sinodali, del Principe , perchè foffcro puniti rorpor.ilmciue . P OXFORD ( C. di ) nel Monade ro di Ofnri , preffo a Oxford , l'an. PALEKCJA ( C. di ; in Cartiglia. iiìi. agli II. di Giugno , dal Cardi- Valitìtinum l'anno ijì^j. da n.ilo Siefinj di Lanigon , Arcivcfco- Pi.tio di Luna Legato in Ifpagiia, vo di Ca'itorbeii , e Legato del P... per 11 Pipa t.Ktneiiio . 11 Re Gio- ra . Quello Consilio fu di tntti 1' vanni 1. v'era prefcnte , c vi fi tro- Inghilterra . VI fi fecero quaranta- varono tre ArcivefcovI , c vcnticin- nave Canoni ciinfornii a riuclli dell' ijue Vcfcovi . VI fi pubbll.aroniio llll-nin Co jcilio Lateraiiefe , con (ette Canoni , i quali rinnovano le ;>lcuni altri Kegolanieiiil. U primo pene cou;ro gli ad iltcrl . I V«fcD»l N * ed o ti O X 199 jisrfe d.I Vcfcuvo. l'sltn del Capl- di quefti Canoni ioiiti:ne una Sco- tii)o;e iMf'ni.n;! Je' Moiiifter j , do. iiiuiiica generale toiuro qutUi c he ve le imiifc dell'Alate, e del Co • offendono t diriiil dell - Cl.ula ; con- vento iocrgiuri , toll.ro decidere i0|>ra qUilU diman- ed alili fimil : i Vef. ovi tono ctor- da (siili II confciilo dei Re , e dc< lati a dare ai over! , ad alcol care le| gli aneliti , diceiida , che era loro Confcdioni j a lifii-dcrc ncU.:loi Cai. ]>rcgiuditIevolc , e fi ftrp.rarono fcn. tcdr^-li , alm-no ikIIc Fvttc p. incipa- za tuiichiuder nulla. T. XI. Conc. 11 , e un^ pan. de Ih Quarefima | roi-; P IO?. bitionc a un Sacetdo.e di celebrare 0UESTMIN<;TER. ( C. ai ) l'an. due Mede al giurilo , toltone a Na- Ili?. Vi fi fecero dodici Canoni per tale , c a Pali)u.i, o n.i Funerill , il riforma dei coftunii . Pagi. prcfcnte il Corpo j e in tal caio non OUESTMINSTEK. ( C di ; l'an. prenderà l'allutione dopo I.1 prima 1165. 11 Legato O:ione di Ficfiu vi Slefla . Lo lKi;o Concilio regolb 11 fulniiiiik la icntcìua di St^omunica numero delle 1-elle , c ordini) di di- contro eli Avverlarj del Re. giunare 1' ultima feitinnna avanti OVIEDO ( C. dij Ovenitfe, In Natale tuti.i iniera . T. XI. Certe, If|' inlcgner'a nulla luturiio .ni Sagra- dopo cinnuc anni di Sede v'acanie . menti , ovvcr sili Fed, , che non lia D. M conforme alli Dottrin.i della Chif- OXFORD ( C. di ) OxoMÌfufi , fa • Non fi comporrci anno tr.idur in- l'anno tu'. Vi fi condannatom. plft ni della Scrittura in lingua volga, di trenta Eretici VjMcfi , o fiaPub- re , chi. non fieno approvate dall' bllCAnl , che decellavjiio il Bactcfi» Ordinario. Non fi loiiihattcrjnno 1 mo, l'EucariOia , il Murimonio. e pumi di Dottrini de. Hi dalla Chic-. non contavano per nulla l'aii i'ti à lr> , \\i l'aotorita delle Decretali , c della Chiefa . Turoii d.itl in potcrL.- dei Regolamenti Sinodali, del Principe , perchè foffcro puniti rorpor.ilmciue . P OXFORD ( C. di ) nel Monade ro di Ofnri , preffo a Oxford , l'an. PALEKCJA ( C. di ; in Cartiglia. iiìi. agli II. di Giugno , dal Cardi- Valitìtinum l'anno ijì^j. da n.ilo Siefinj di Lanigon , Arcivcfco- Pi.tio di Luna Legato in Ifpagiia, vo di Ca'itorbeii , e Legato del P... per 11 Pipa t.Ktneiiio . 11 Re Gio- ra . Quello Consilio fu di tntti 1' vanni 1. v'era prefcnte , c vi fi tro- Inghilterra . VI fi fecero quaranta- varono tre ArcivefcovI , c vcnticin- nave Canoni ciinfornii a riuclli dell' ijue Vcfcovi . VI fi pubbll.aroniio llll-nin Co jcilio Lateraiiefe , con (ette Canoni , i quali rinnovano le ;>lcuni altri Kegolanieiiil. U primo pene cou;ro gli ad iltcrl . I V«fcD»l N * ed . , 103 I» A P A ià altri Giudici E< clcfiiUlcI vi fu- fopra quello di altri Santi ] clie in no fforcati a correggere i Chierici cuiii'egucnza non putevano canibur- fecondo i Canoni . Tarn. XI. C. p. la. Vittore oflel'o della rcfiftenza de- zo6t. gli Afiatici , minaccibdi fc)>aiar quel- PALESTINA (C. di)l'an. 196. le Chiefe dalla fua Cuniunionei il cenuro a Gcrufaicniine da quaitor- che dlf|iacqiie a molti Vefcovi , dici Vcfiovi , alla tcfta dei quali c' che pli (ipuificarono il lor fenilmen- «ra il celebre S. Narcifo Vcfcovo di 10, cforiatidolo a confcrvare l'uni- Gcrufaleniijie , e S. Tcofilo Vefcovu tà e la carità. S. Ireneo fa di que- di Cefarea , fotio il Pontificato di llo numera; egli fcrilTe a Vittore a Vittore . Vi fi tratib la Il Con ilio d'Afia tenuto in Efe- tro 11 lor dovere aRiminI, piomeia fo fotio Policratc, Vcfcovo del luo- tendo di cfeguirc tutto i\b che gli go , e che godeva altirtìma ripuia- Orientali dimandavano da cfli , fot' zJonc , tlcus!) di ricevcrrcib che gli to pena di dcpof'iloix: , e di fcomo- altri aveano dcc'fo . Polì, r'tc fcrif- nlca contro quelli the cicoiitravvt^ fc ai P'pj Vittore, e tt-dimonib , niflcro nelle Gallie , c vi ihiamaro* che la Tr.dliioiie della lua Chfcla no S. Il r'u , an fedele Predicatore era fondata luM'tfrnipio di S. Gio- del nome di D'o . vanni « di S. Filippo Appcftoli, e In qutfto Concilio I Vcfcorl rice- liob- . P A P A ic.1 eoliticro, che quelli che avcaiio ac- che non fari egli iutrufopeicemau' coufeniiio di fopprimere U voce oufia, do del Princii>e , 0 per qiialBnque ovvero foiìama , tinto > Kimiiii co- altro patio , contro la volontà del me aNIcci in Tracia , non Ioavcaiio Metrofolicano , e dei Vefcovi Coni» fatto, fe non aj'poogiiti all' autoriià provinciali , Quelli Ononi furono «legli OricntJli , ^ Voi avete inirudoi- lociofcrliii da quindici Vefcovi , la ta , dicono iicll.i Lettera di fopr.i maggior parte ilti quili fon J .Ila „ accennata , un giorno quella paio. Chicfa onorati cunic Santi , tra 1 ,, la contro 1' Ercùa degli Ariani ; uui quali c'erano !5. Picieltato , Arci* ,, l'abbiam ricevuta , e fcmi^re iii- vel'covo di Rouen , S I ennzio di ,, violabilmente conservata: iioiab- Bordeaux , S Germano Vcfcovo di biam accettata la parola HiimoH^o» Parigi, S. Eufronio di Tours , ec. ,, per esprimere la vera e le.ittinia PARIGI ( C. di ) r anno 575. fteneratione del Fi{:liuol unico di tenute da ireiiiaduc Vclcovi , fcl del ,. Oiu , dctclhndu l'unione Initodotta quali erano Mc:ropoliiani . Fu rau» dalle I> netnniie di S.it-ellio . Quan- iiaio dal Re Gomraiio , per tciini- do diiì.iino , c h'c^it è di uni II. Ha iiare una dlHcreiiza tra I due fuoi l'ollanza , lu diciaiii per escludere fratelli Chilperico , e Sigcberio . Pta> la creazione , l'adotiunc , ovvcrU moto , c(»n(agrato Vel'covo di Cha- t, fiiiiplice denoniinaiiune . . . . Noi leiiidun, da Egidio Arcivefcuvu di ,, non conordamo altra raflbniiglian. Rhelnis , a iflanza di SIgeberto Re i* degna di lui, che (lucila di un di Auftrafia , vi fu depon». Ma Sl> „ vero Dio a un veto Dio ...Quin- gebcrto lo foftenne nella fua Sede , „ di conofccndo noi , che fi è lino malgrado I Vefcovi che aflìflettcro „ abiiTo d illi volita (einpiitità incor- al Concilio . Promoto non fu fcac- „ no alla lopprcirtunc della parola lo- ciaio da Chateaudun , che dopo la „ flaaza , noi rivo.hiamo tuitociò nitrte di SigcLerio . Tom. V, Cane» ,, che a tono A £ fano , e per igno- ti rama: ccngkianio |>er ifcoinunica- PARIGI f C. di ) r anno 577. ,1 ti AuTcìizio, Urr,i ». 1}. PARIGI ( e. di ) r anno «i*. PARIGI ( C. di ; r anno 5». in conipoQo di tutte le Piovincie delle circa , tcnueo da ventlfeite Vefco- Calile nuovamente riunite fotto il vi , fci dei quali erano Metropolita- Re Clotirlo . Slrcome egli 2 il piA ni : eglino depofcro SafTaraco , Vefco- nun'crofo delle Gallie unq a quel vo di Parigi, per un delitto rinjjr- teiapo , CO!.: c chiamato Generale da I cb'vole , e ordinarono Eufcbio in quello di Rhciins dell'in. ^1;. Set- fua vece . Tani. V. C. f. Su. laniauove Vefcovi, che v' intervco- PAKIGI ( C. di ) ! anno 557. nero , fecervi quindici Canoni» li Vi li fecero dieci Canoni , che ceii- primo tende a reprimete l'auiuritì, douo particoUrnicntc a impedire l' che i Re arrogavanfi nella elezione ufurpo dei leni d Ile Chiefe . L' de' Vefcovi ' dichiara , che in luogo Villi dice, che i ipottili . Voiifi che^iitll' Ad' niblca te- 2u.lti Canuiii ; ma con qu Ichc iiio- ,iiivii.i In .*.ix-la-Ch.i) die fui fine dell' ific.izione , Imperciocché quaiiio il ti%. l'Jinp.raior Luigi ordii!), che |)rlnii> egli dice, che il VcUot o v:>lir>- fi Vt«iiie(l<3ro quattro Concilj: cioè to dii Veicoli d.il curo , c ili>l a Mjj'.oiiiki , a Parigi , a Lion , e a Popolo, fari ordinalo per orditi i^l' 'lolofa i ma i.oii ci rcftjno che gli Principe,' e s'egli c iratio dal Pa> Atti di quel di Parigi, ch'c .quel- iKizo , non {-Iti ordinato , che pel lo di cu i parliamo . tao OKilio. Qci-ili Canoni , e quello I Ve'Vovi fi lagnaiono inoltre , co/- Eilktfl firo.iu arprovaii In un Coii< inc di un p riiiiiofn abulu , che i cllio lenii 0 ']UaKlic tempo dopo, di t.unciìj 1)01) fi leiiflcro più due cui non Ci fa ni il tempo , ni il luo- volte all'alino, fc.oiido i Canoni ; go preclfo. T V.C p. iC^g. l'rcfi.rivono , che fi terranno almenii PARIGI ( C di ) r anno £15. una volta . I Vefcovi , dice il In Novembre. I Vefco^ i approvaro- ,, Concilio , devono imitare in tutto no , che Adriano Papaavclfe poc' in- „ gli cfempll dei S.iii!Ì P.idrI , e con- zi condann.ol!iani fovraciennaii R.iu- a Rhcims piit di un'anno dopo la uaronfi nella Chirfa di S- Stefano il •rdiiiaiione d'Incnisro, che egli fa- Vecchio, che piti non fuilìft. : era pt'va cflcr fedele a Callo; ni4 que- ella all' lii^rciro della Cat:cdrale, e llo tentativo fu iniuile . Vi fi con- Ti fl conferiva la Confermaiione ; 2 fermarono i Privilegi di Cerbio , e fininra eracl il Batiilterio, cioi il veiri Vcfctjvi vi luitofcrifTero . 7. luogo, dov'era S. Giovanni il Ro- Vili r p. )9- tondo- Gli A:tl di quello Coucilio PARIGI f C. di ) l'anno 8-9 In fono diitfi in tre Libri . Il primo Autunno, cnmpofto di ventidue Ve- coiiiiere c!nt]Uantaquaitru articoli , fcovi di quattro Provincie , di Tours, la maggior parte de'qual) rlfguarda- di Rhelms , dl^cns, di Rouen. Vi DO I Vef ovi . Il fecondo ne contic- fi fcrifle una Lettera di rimprovero ne tredici , che rifguardaiio i dove» a Nomenojo prectfo Re di Bretagna , ri dei Re. Nel terjo i Vefc»»i ren- per le cofe da cffo fatic nel Conci, do» CODIO api' Imperatori Luigi e I o- iio di Rcdon dell' auro prccedcnrc . tario, e ripetono veniiferre Artico- Gli fi fa rimprovero, per efcmpio , li del priiDo, dimandando in panl- di aver convertito iu fuo ufo i le- coLirc agl'Imperatori la efecuiioiic ni delle Chicle, che fono il Patri- di dicci di quelli Articoli . Il pift monio del Poveri i di aver dalle lor importante ì Copra gli abufi dtll'j Srdi fcacciati i Vcliovi Icpitt tnl, e due Podcllà. I. OelU Reg.ìlìa , ia foftitulii in lor vc«c dd Ladri , c dei P A P A ler •lei M rconjrj; Ji .mr preft.ito f.i- qii:Wo di Argenccoi! , di cui fi dlC. \ore alla ribellione di I anibcrto pcritio le Religiofe , per, mctietiS Conte di Naniss , cuiicro il Re Car- dei Monaci di S. Dionigi. lo , ec. IbU. p. 5S. PARIGI ( C. di ) l'an. 1147. do- PARIGI ( C. di ) r anno 85;. po P.ilqua , dal Papa EuRcnio 111. tenuto per ordine di Enea . S. Pru- alT^iiKo da molti Cardiiiiii , cda uit ileiiiio di Tours , non potendo inter- gran numero di uomini du ii. Vi li venirci vi niandb quattro Articoli alaminarono gl'inoii di Gii Licrto del- contro i PeUgian! , contrari a rdo , che ailiirrc. ri di Berengario, di cui il Concili» te al Concilio , difpuiò contro Gil- lu rcaiidaleizatJ : lì condanni con berto ; ma il Pipa rimifc la declfio» Mitii i fuoi CoinpIiJ , e ilLilfoaii» ne, lopra <]U ftidif| Uta , nel (,onci- Cora di Giov.inni Scoto Topra l'Eu- lio che egli dovca i.iurc 1', anno c;irIlUa , dond'cran irattl gli errori fcpuente. Vedi Concilio di Rheims, che fi coiid.innavano , e fi diclilaiù .111. i:.;8. Tom. X. Coite,, p. 110;. che fc Bcrciigirio non fi ritratialie (É/ iiii. coi fuoi Segnati, tutio I' Elcrciio >li PARIGI fCdi ) l'an. 1185. Fi- hrancia , col Clero alla teda , in al)i- lippo Augulto vi ordini a tutti i 10 ecdefiaftico , andrebbe a rtrcarll l'rcl.nii raunati a Parigi , di eturtare dovunque foflcro , c ad iii'cdiarli , tut^ i tuoi Sudditi di far il viag. rinittaiiiochc fi fottomiiccHcru alla gio di Gerufaleinme per la difefa Fede CaciolK'a , o che folTero preiì della Ferie. D- M. per effer puulti di morte . 7", JX. PARIGI ( C. di ) ovvcr Affeni- C. p. loil. Fliury , bica per la Crociata, l'an ii8S.-27. PARIGI ( C. di 1'; anno 11^*. Mino, compolta di Prelati, e di t. nicenibre, Latiibfi 10 , Vefcovo di Signori del Rcgiio . Filippi! Augu- An.i> , che era duo incarlcaro dal fto vi ordini, che ognuno darebbe Paj'a di dar l"a(/olu:ione al Re Fi- per (jucif aimo la dei ima delle fue llp{ia, Ti i^orib a 'niello Concilia . In rendite , e del fuoi mutili : quelU coiifcgnen^a qu:l(u Principe venne decima fu chiamata la Jnima ftU- nctr AlTcmblea a jiicdi ignudi , c Jiaa .DM. con grandi cun;r;i|l;gni di unititi ; PARIGI ( C. di ) f anno 119^. tijccb gli Evangeli , e pro'iiife con conii'ofto di due LcgJti , con rutti giuramento di non aver piA com- i Velcovi e gW Abati del Regno , mercio reo con Bcrirada , c di non per cfaminarc 11 v.ilidiia del Àlairi. vederla mal, che in prcfCiiia di' tc- inonio di Filijipo Augnilo con Inge- Itlmonj non lofpeti;. H.-rirada fece burga di Danimarca . Non vi fi de- lo UcCn giuramento , e ricevettero cifc nulla; Il timore aven'lo iinpe- l' iH'oluzione d:lla Scomunica . T. X, dito di operare fopra il vero argo» C. p. 741. FI. Ivo Cam. Sf } 5. mento della Legazioni; , c del Con- PARIGI ( C. di ) l'an. ni<». te- cìlio . D> M. ituio nell'Abazia di S Germano dai PARIGI ( C. di ) r anno lani. Prati, in prcfcni.i del Re Luigi il Ottaviano Legai» coi Veffovi del GrofTo . Vi fi parlò della riforma di Regno , convinfe di Erclia Eurnr. n:«lii MonaSeij, e in particolare di do di Ncvcrs , che fu condntiu a|). puH. \ - 104 P A punto a Ncvtts, e bruciato putbli- qoand» r.M vifiiano , nD per tnlIrJ canioite , culi gran coiiienio del Po- rare che i Preti convivano lolle lor |'oU> . che era'^ltaio in addietru da concubine , 0 per difpentari: i B.nc- lui o;iprc(ro , effendo Governature ftiiaii dal ricevete gli Ordini, ni dclli T.-rra di quel Contado. per la difpenfa dalle ilridc- del Ma- PARIGI (C di } l'an. Jiio Vi triiiioniu. Si )Toiblfcc la Ftlh dei fi coiidannaruno fli errori di Allibii Patii j il che n.olira che i.oii era II, morta di recente, c quaiiordui ancora atoliti . Era quello un tripu- d.i Uioi D''"ce!"'' a** '"f bruciati dio profano folito farfi nella Chicla alll ij Di cnibre . Vi fi condanna- Cattedrale il primo giorno di Geo rono pur al fuico i Libri della Me- laro , nella qual o^cafioiie fi coni- taftfica di Ariftoiele , recati a Pari- incttevano di molti eccetT , ncn fa» gi , c tridotii dal Greco in Laiino, lanienie in parole turpi . e buffone- con dikicco di trafcriverli , di leg- fche , ma in atti rei , fino alla effu- gerli , e di riteuerli fono |>eiia di fioiie del fanguc. Quella Fella ttx Scomunica . già Hata proibiia lotto pena di Sco- Par IGI { C. di ) I' anno mi. niunica dal Legato Pietro di Capi- Roberto di Cuurcon , Cardinale e va , mandalo in Francia l'an. 119)1, LcgMD, che il Papa Inno^rni» avea e li fua proibiiiou: fu confermila niaiiduo in Francia per {ircdicarc la da un' Ordinaiua del Vefcovo di Pa- Crociata , vi pubblicb molte rolliiu- rigi Monfigiior ds Sulli . Tom. XI, lioii] l'cr la ritonna della Di'C pliiia . Cottc. p. 57- 1, Nel Clero fccolarc. i. Nei Mo- PARIGI f C. di ) r an. nis in aftcrj delle RcHjlIofe . j- In c)ucll! Agofto . Roberto di Coarcon \ 'i fe - dei Rcligiofi . 4.. Tra i Prelati . Pioì- ce <1ci Regolamenti per le Scuole di Miioie ai Curali di prender i.i Af- Parigi . D. M £ttu altre Cure , o di aiTiitarc le lo- PARIGI (C. dij l'an. iiif.dal IO. 11 Curato è noinliiaio // p'opiìa Caidinal Contado, Vcfcovo di Por. rrilc ili tiii' Ariicolo di quello Con- IO Legato In Francia, contro gli, cilio . 1 Priti non fi caricheraiiffo Ji Albigcfi . tante MefTe , ficchè Cani» obbligati PARIGI (C di ) r an. 1J15 da di fpravarfene fo)ir.i altri per dina- un Legato , che trattò con LuigJ ro Quanto al Religiofi , il Concilio Vili, degli affari d'Inghilterra , e prcibìfre di riceverne avanti I' età degli Albigefi. In cnnfcgucnia Lui- di diJo:t'annl : conundb , che ful- gi ccTsb di piit fodencrt i fuoi dirit- fer murate le piccole porte dei Mo- ti contro gli liiglefi ; c mai con- naftrrj. Allora quando i Superiori tro gli Eretici . W petnieturanno qualche viaggio , da- PARIGI ( C. rii ) l'an. iiiC. it. rai) loro il modo di farlo, atfinchi Gennaro. Queflo Concilio è chiami- non fiano ridoni a mendicare, con to Nazionale : fu ten<:ta da Lalgl ifcorno dell'Ordii! loro. Vili, e dal Lc^'.tu Romano. Que- Siccome le Religiofe non erano lii d'aiiturìifi del Papa vi Iconiuni- ancor.T i(i perfetta daufnra , fi proi- cb Raimoiu!o , Conte di Tolofa . e bì di lafciar prcflb di loro Chieri- i fuoi Compii' 1 , e coiifermb al Re ci o S-rvi , del quali fi potcH.- a- Enrico e ai Tuoi Eredi in )ierpciut>, ver del folletto. S' iiigiugiie ai Vc- i diritti fopra le terre di quel Con» fcovl di ridurre il numero dell.- Re- te, come Hi un' Eretico condannato, ligiofe fecondo I; facoltà dei Mona- /mauri , Conte di Monifurt , e Gui- tter J . Q;iiiito al Prel.iii , fi raccoman- do fuo zio cedettero al Re tutti i da late la graviti e la mndeSia ne- ditiiii , che ave.ino lopra le Terre gli abiti e in tutto 1' efterno i !i del Conte di Tolofa . pruibifcc loro d' luipacciarfi in affari Li lo. Mario dello (l:flb anno II temporali , durante il fcrvlgiu . Non Re convoc!) di nuovo a Parigi un |r nderanno nulh per II figlilo, ni Coiiiili'i , ovver Parlanienio , nel a ciioiu delle l'pefc dcll4 vilii4 ^U2le {ta'.it/ am(>lamenic, col Legato, i f A P A 195 ceiVcfiOvi.e coi Bironl ra , di veuirlii a ritrovare a Boiir- fe r-prefo , i Tornei proibiti per {!C< al 17. del Icgueiitc Mageio . due anni , e tutti i giuochi , lolto- PARIGI i C. di ) e )irim» di iie gli efercUi dell' arco e della ba- MeauX l'an. 1I19. Kaiiiioiido Con» ie lira . le di Tolofa vi fece la pace colla PARIGI ( C. di ) l'.Éii. 11(51. I-.. ChicCa , e col Re, con un Trattato Aprile. VI fi rinnovi tutto quello legnato a P.ir gl nel mefe di Aprile di': era ft.lto riloliito nel Coni ilio u vanti Pafqua . dell'anno precedente per premunirli PARIGI ( C. di ) l'an. JI56. da coniru ì Tartari . Enrico, Arcivcfiovo di Sem, e cin- PARIGI C C. di ) l'an. \i6x 6. «jue altri Vedovi, in propoCuo d:ll' Agol;o. Simone di Brie , Cardinale, omicidio del Cantore della ChirOi di vi re lede tre ; c S. Luigi , it>l pa-I Charires. In r]Ucflo Concilio il Mae- rere di tutta l'Aireml'Iea vi fece pub- llro dell'Ordine dii I-iati Prediojio- blicare un'Ordini2.louefevcrlfnma con* lì (i lagni), che alcuni Secoliri , Dot- tro j giuramenti , e le beftinijc . tori In Teologia , avelTcro infegnato Credtfi che il Legato In (guelfo Con- e pubblicate molte falfiià , e n:olti cilio ottcneffe I l Decima foprallCle» liruri contro I buoni collumi , alcu< ro di Francia, lenr.i li r;nale Ciarlo ni dei nuali tornavano in pregiudi. di Angib non volca imprendete la lio del fuo Ordine. 1 Prelati chi.i. conquida del Regno di Sicilia . T. nnroiio Guglielmo di Saint-Amour e Xl. rune p. tli. J oreiijo , ambidue D'Utori Regscii. PARIGI ( C. di ) l'an. liti, in li in Teologia a Parigi , « diinii). Dccembre, to-n[>ufto di quattro Ai- ilarono al Saint- Amour , fe le do. civcdovi, e di venti Vcfcovi • Vi fllanie d-' l'rati Predicatori foffcro fi querelarono d..i Religiofi mcndi* to:idaie . Egli ncgollo , e diffe che canti , che predicavano , e udivano tri pronto a loltenete ciò che ave» li confefTionl contro il lor beiicpla- predicato , s' era vero , e di ritrjt. (iio, nelle lor Dincefi , (otto prete- tallo, l'c nicritiva correiioiie , Indi Ou di averne priTilegio dal Papa . 10 (ledo Saint-Amour (u| pl cò a na- Guglielmo di Macon, VefcovodjA- ine della Univer/iià i Prelati , a in- ii'iens , follenne colla a.ytoriià del forni ini del pericoli, oJide la Cliic- Gius, che quei privilegi inn avea- fa Gillicana era luiiiacciaia dai falfi no derogato al decreto del Concilio Prcdii-a'orl , e prender cura di al- Lateranefe . Infatti fi trovb una loiiMiurnell . in tjnclli occaTione ci Bolla di Martin IV dtUi i Gcii. (.iinipofe uno Scritto intitolato: Ori nato Ii8'. eh» confermi» lìepsi que- pt'icvli lìtgli ultimi timpt , nel qua» f I Privilegi ai Frati Minori , ma le egli attacca vigotufaineiice i Fra» con queli.a Claufula : Noi vogliaina li 'Predicatori , e feiiii alcuna f/lcr- „ cl.e' quelli che fi conluITcratuio da va . Il fuo I.ìbro rifcaldì) molto plfi ,, quelli Frati, fi.ino tenuti a coufcf- la contefa ; in guifa che Sin Luigi „ {arl'i dil loro Curato , almeno una l'.r Icdire miclìo litigio , ni3nd;j a „ volta l'anno, a tener del Decreto Koiiia del Dottori per farvi eia ni- ,, del Coucilio Latr raiiefc, e che i Ilare il J ibro di Saiiit-Amour . Ma Frjti ve gli ef rtlno cfScacetnen- 11 Papa Aleflaiidro IV. fi dichiprb di- „ te , e con tutta la prcn.ura ". ttranientc a favore dei Frati Predi- DuttuUy. Tom. III. p. «r ;. catori , e Minori contro 1' Univerri- Parigi ( C. di ) Swer Affem- tà . Fltury, Hea compofta del Signori , e dei, PARIGI f C. di ) l'an. H. Prelati di Francia, l'anno ijoi. aU Mano, d'ordine del R e S. Luigi per Il j, di Aprile . Reco qual we fu Iinplonre l'aju;* iJ (.tele « contro rsccafiouc. Il Re FiUppo U Bello , aven. • lo6 P A P A avendo fatto metter prigione 1' che era fempre Hata tra la Clilefa no prsc;dsiiic B:rnardo de S.ilffct Ko nana , i luoi PrcdeccfiorI , e lui, primo Vci .u^o di raiuicrs , il Papa HcITo ; ma furono llretii a rifpon* Bonifi.io Vili, f- ne (jucrelb col der fui fatto , e ù dichiarì) loro , J< e in uni l.ett-'* dtlli 5, Dicem- che chiunque d.ffe argonienio di el- bre dt' < ftsno -«nno , e fili Miai rib nel fere dì contrario parere , iarebiic te» tempi, ftello la BulU Aufcult» fu ^ liuto per nimico del Re, e dello Sta- dove ao,"li' 1 egli a feitcffo quelle to. In quello imbantto credeiteio paio'.i. 0! Ccreniìj : EcC (O'iliitui le di dovere fcrivere al Pana . La L:i- /bodie l'fftr potili , & Jupfr rtgna , lera loro i mcn forte di quella de' ttt ^Vi li- ', fi tiifirsiiii , difpti- Baroni : efpungono a Bonifazio , che rfj; , & /f gipet , (y ittiifets , (y nella co iinio^ionc , in cui loiio le pluHtf , ' ui di.c al Re quelle pa- cole, vrggon la porta aperta a una role liinr hjvoU: Non vilarciatc rottura totale coUa Chiefa Romana . dunquw l'crruiilctc, dinonaveriu- „ Noi t dicono , vi fupi lirhiaiiio ^oll^: „ ptriore , e di nou tllrr foggetto al „ lagrime agli occhi , di co.ilerv;) e umoIIoIio ì echi ,, Stato, e di provvedere alla ficurci- lo loitiesc oHinacamcnttf c un iiife- za noltra tivucaiuio II Decreto col ,, dcle Teparaio dal gregge del buon ,, quale c! avete chiamati a Ko mi „ Paftore. " „ ec. " Jiniitrciocchc il Papa aviti, Filippo 11 B.-llo forprefo , e lur. be voluto giudicar quello affare con baio di qucfla Bolla , raunb i Si- citai il che il Re , e iBiruni dicliia» gnori , c i l'relail nella CMefa d! rarono , che noi comportcrcbbor.o itt noTtra Dama di Parigi ; e dicliiaib iiefluna maniera . le fue doglianze contro il Papa Signori, e 1 Cardinali rifpofero al COI. ero la fua Bolli, ch'ei feceleg. Francefi , che il rapa non avea mal gore . I Sij;i;oii fcriITcro ai Cardi- fcritto al Re , che egli dovcffe rlco. nali una Lettera fortittinia , ncHi nol'ccrc dì tenere da lui il tem]'o. quale (1 lagnano , che il Papa prc. rale del Regno • ritrattazione 'imar. tenda, che -t Re fia fuu fuddito ctevole, dice il Sij.'. Fleury , il qml, Suanto al temporale, e che egli Io foggiugnc : ,, ma il Lettore pu!i deci- ebba riconofcer da lui ; laddove il ,, dcre quanto fia ella efatta: iinpct. Ke, e tutti i Signori hanno ftnipre », ciocchi il Papà dice nella fua rif- detto, che quanto al tenijoralc il „ polla ai Vcf.ovi : none egli un ttii- Kegiiu non dipende , che da D , accufan» '•>o li Ke a confcrvar 1' uniuiic dolo, ibi ci non fpflc Papa, ma ere*> (1- . P A P A 107 tic* manifcfl» e fmioniaco , e ag. degli Abati, e Rcliglolì di diverti grav'iiJola ài eiianni delitii . In n- Ordini , eiiandio de' Frati Meiid|< ne pregava il Re e tuitì y.U altaii. canti , e d Ile umuniia dJleCuta. ti di adoptJrri per tjr convocare un Il Papa Bonlfaiia av iidn 'n.cfo Conciiio Gcner.le , nel qnal (i po« (jUin o era fejui o aparigidtlli ix. tefle condannarlp , e t'oditu rnc iin Gin. v^rtinno com(# fe fofftro ilait fat. vanni Cnnio di Drrux fi dichiara- le a:la pcnona Jiaia , a lernilne rono con ro il Papa Bonifatio , d|. di u ' itnipo ptojozionaio alla di» ceiido , che la Chiifa era In gran (lant- di' liOj.Iii. La ttria i con» perlco'o fono il fuo gotreino « atte» tra Geraldo , Areivifcovo di NI» tb.-hè tra egli reo di erefia , e di cofia in Cipro , eh' era aio degli parecchi aliti d. littidetcftabili . Gu- Appcll;inii con Fi.ij |o il Kellu. La glielu 0 du Plcflis vi prefenib una <]uarta (ofi'Ciide tutti iDotiOri, fi- Idania ci>n;io BoniTatio , la quale la tariio.hì' il Re fi fo.tuineita agli conteneva veniinovc arii;oli : vi (i ordini d Ila ChieO 1 d chiaraiido dic eva tra l'altre coù : ,1 egli non ere- nulle le Licciue , che d.raiii.o (un deche il Cor^a di Gerueriflo fu pregiudiiio di riuvllo di>ie;0. Fi» n;lla Odia conlagraca ; e gli rende iialniente lon un ultima Bolla il Pa« ,1 pochifTmio rifpeito i è comun \o e pa rli'erva a Aia dir|ufijiunc tutti i ch'egli dica, la foriilcaz.ione non VefrovadI , e tutte le Abaiic di „ effet pecca to:tgli predi {jpnbbtica- F'rancia , che vacaranlio fiiiatiamochè mente, che if P»pa non pubcrni- il Re riiuriii alla obLcdicnia della mettere fimonia jdi.-efi dappcr.utio, Santa <;ede „ ch'egli è fniioniacoec. " Lo ftpUo du Bonifaiio compofe in oltre un'ut, PleiHs fi otl'eri di provaretuitl quc- tinia Bulla, che egli vklle- pubblica» CI fatti nel Concìlio generale , ov« re .-gli S. di Settemtre , nella quale vero altrove . Il Re aniellò egli nic« diceva , che c< me Vicario di Ctifto dcfinio , e preteie di afTftervj in per» egli ha podcllà di governate i R* Iona : appcllb altresì al Concilio di colla verga di ferro, e di fargli In tutte le procedure , che poielTe far peizi , Cfìine vafi di creta, ec Chiù» Bjnifaiio . I Prelati al numero di devaia poi dicendo, che il Re In» trcntafctte , formarono anch' erti il corfo era tnan f.ltamente nelle Sco» loro appella, colle niedefnne claiifu» muniche fuln.tnate da noli! Canoni le, nelle tjuali foijgiunfcro , eh' c» che > fuoi VilTalli e i fuul Sudditi g.lino v'erano oonrctti da una fj'e- erano affolli dalia fedeltà dovutagli zle di neccflìià , e che noti voleva, per giuramento r „ e noi |azia di S Antonio , ncifuii dei berarono dalle mani de' Franccfi . cjuali confciib i delitti, dei (juali erana Boiiifaciu |orn impegno all' Ordine ; altri ri. non', il primo dei quali fi lagna , melTi III libertà dopo aver compiuta che i Giudici {ecol.iri facciano av- la penitenza , che era loro ingiuntai velenare , metter alla tortura , e a .'liri jiuardati ftretiamcnte in prifio- nior:e di gi irno In P'otii ' digli Ec- n: i molli ferrati per fcmprc tra clcfialiicl; ma non fi due, che fof- fero P A P A Jn? fero iii-ucciiti fi (^n doe''»'"* ("ol- Capitoli , il Rettore ridia Ihiiverd»i ,1110, (icrclid facevafi quctto con ta di Parigi , i Deputati delle Uu<-( ri:giu,io lìip. Ji. fi. che il iiiiclior me^todi metterà do- PARIGI (C. di) Concilio Na- vere il Papa Ben. detto, età di tor- z,ioiialc di FraiKia l'an. coni- Cli non fulanieiue la culla^iuiie dei pullo di due Patriarchi ; quel di A- Benelixj, ma qu^hiiique elcrciiiu di lelTindria , aniniiiiiltratore di c|Ucllu fua autorità , con una fotiraz,ione di Carcaffone , e (juel'o di Gerul'a- intera dalla fua obbedì, ma i e a Icniiiie , aininlninratore della Chicla quello elTetto , il Re ne diede Let- di S. Pons , di fette Arclvefcovi , di tere parenti il };ioino dei ip Lu- riuarantalei Vefiuvi,di nave Aba- glio , che furon diltcle da Arn..lda ti , dì alcuni Decani , e di un gran di Gorbia , regiftr.itc nel Parlanicn- numero di Dottoii , che lucti fon lu li 29. Agnfto, c pubilicaie in A- iiouiinatl. Vi II dctjicib, p.r ordi- vi.:ncne, dove fe ne (t.iva Benedet- ne del Kc Carlo VI. fopra i nieiii to Xlll nel rinciplu di Scitenibrc. ] di far ceffare lo Scifnia , che caglo* Quella fottrazione durb fino alli ;o. nava nella Chiefa Pi.tro di Luna , di Maja Benedetto XIII. Inpiuriofa alla Macltà Regale i e Quefta fottratione fcguì ali! (ette Pier di l una fu di; birraio fclfm.. Sporto , m;ir.rc <]ucfio Papa niettt- lieo , oftiiiato , ed anche eretico , va mano nelle Finanze , e fu proi* petturbator della pace, e dtlla unio- L'ito di punar fuori del Regno nua- ne della Chìela : protbifce di appcl- Innque Cotiiina . Ma nella Senione l.irlo Benedetto , nè Papa . ni Car- tegueiite , che fu a S. Martino , ; dinale , e a tutti di ubbidirlo fotfu Teologi e i Canonidl vi parlarono pena di effer trattati come fautori altri a favore, altri contra di Bsnc- dello Scifnia ce. Tanto pronuniii iiedetio ; ai quali venne dieirn Simo- Giovi niii Cortacofcia a nome della ne di Cramaad , Vefcovo di Poi- UÉilvttfità, alli II. Maggio i*(.8. ia tier! . Finalmente alli io. Dicembre prefeiua del Re , e dei Principi. £er la coiivocaiinne di un Concilio , Uno alli 5. Novembre . Fu convoca- c la fntiraiione intera dilla obbe- to per deliberare fopra il goverii» dienti a Benedetto . Sivenne a luf- della Chiefa e fopra la provvIfioMe fragi , e 1' uno e l'altro jmnio fu dei B nefiij . Prima di ti;tto li fece rifoluto . la dichi.irazione dei FiU'.ori , e A- Gregorio XII. e Benedetto XIII. dcrenci di Pimro di I una . Pofcia protiiiCero allora per Lettere di ce- furoii dillcfi nioltiATmii Articoli fol- dere il Pontrfirato ; fenM pcibavcr. io il nome di A vverihnenti , ìnionia ne voglia ne l'un ne l'altro di ce- alla maniera . onde la Chii-fa Gal- derlo il) elTcìto, cjuaniunquc tutta licana dovenfi governare in tempo la Chiefa il deliderafle per finire lo della neutralità. Qutlt' c un Rcgo- Scifnia da cui era dcfolata. l.inicnio provvilionalc , che aggirafi Nel I4^ii. Gregorio XII. avendo fopra cinque Capi. i« Sopta 1' affo- creato (ju.ittro Cardinili malgrado lutioiic dei peccati, e delle ccnfure, gli Antichi , nucfii li ritirarono dal- rifcrvatc al Papa , per le quali per. la fua obbedi^iiia , e ne appellaro- inette il Concilio di aver ricorfo al no a lui medeliaio, a Gcfucrillo, al Pcntreniicre dell* bania Sede ov- Concilio generale , dove , dicevano vcr fc non fi pBtcffe , di rivolgerfi c'era coltume di efaminare , e giu- all'Ordinario, z. Sopra le Difpenfe dicar* tutte le aiionl , eziandij de' della irrepol.irita , e cib che harap. Papi . Apiwllarono in oltre al Pa- porto al Matrimonia. Si dichiara , pa futur», al quale apparteneva di che liTogna indirizzarfi ai Condì} riformare citi , che il fuo Prcdecef- Provinziali nc'qu^li il Concilio, ri. fore avea fatto male , ed eglino pro- conofcc il atere di terminarle co- I , rcftarono contro tutto cib , cler riunire la Chiefa , ma davanti all'Ordinario, cioè dall' rutti quelli, che approvavano li via Arcidiac no al Vefcovo, dal Vele*- ddta ( eiTionc, tutti quelli che non vo all' Arcivefcovo , dall' Arcivcfco- fcnrsvar.o eo^x lui ec. QiicDaSolU v>> al Piia)at* , e k non ve ne f«f. fc. . P A P A tu le, al Concilio Provinciale. In cilo MatrlniDnJ. c le difpcnfc dalle Uri. di a|i|'el[o , c nel tempo cIjc fi 3<. da. Ecco i più rimarchevoli. petti l3 cjavocailone del Concilio ]l primo prefcrive ai, Cattolici , e IJ Decano dei Vefcovi potrà dajc .^Itri Chierici delle Chiefe di cele- allo l'couiunicato l'aflo'uiione aJcau- brare rUllitio divino di una manie- ttlam . j. Sopra la colla>.lone d:! ra edificante , di cantare I Salmi nin- Beneftì). VI fi dice, che l'clctinnl dcdainente , facendo una panfa in «lei PreUt! fi faranno , fecondo le re> meno dei verfetti ; che una p.irte gole del Gius , Tenta violcnu , ov- del Coro non cominci , fe l'altra non Vtr altre intraprefe per parte dj' Se- ha finito, fotto pena di elTer priva- colari 4 che quelle dei Vef.ovi u- to della retrituiione . Il quarto cfor- ranno confcrtnate dal Metropolitani, la i Chierici di edere un int^dcHodl quelle degli Arcivefcori dai Prima- pietà c di regolarità 3 timi i Fe- ti , e dal Concilio dei Vefcovi della deli , a non adenijiiere le loro fun- provincia - Quanto alle elezioni de- liuni con noncuranza , a non accet- f\\ Abati dei Monafterjanciic denti , tar Bciicliiio per la rendita . faranno confermate dagli Ordinari, L'ottavo interdice l'ingreffò del- L« Collazioni degli altri Beneiizj la Chiefa per tre niefi al Vefcovi , li faranno dagli Ordinar), e i Rc- che innaUerannu al Sacerdozio quel- )>olari faranno iioniiiiaii n;l Ruuio li la cui vita non folTe regouta , e della Univerfità, come i Secolari , che non fapeffero 1' Epilole , i Vaii. In una parola, tutti gli aOari , che gelj, e il redo dell' ufSiio : vuole erano portati alla Santa Sede, lo fa- che 1 Curati non fiano eletti, che ranno al Coucilio della Provincia . fulla ledimoHianta , che faràrcndu- 6. Tutte le Rendite dei Bencliij ta della loro pietà . j'ingiugnc ai di Francia I polTedute da quelli che Vefcovi , e ad altri PteUii di aver fono al fervigio di Pietro di L una , feco uno o due Teologi dotti per faranno prefe , e melTe in mano del aiutarli d^l loro configllo, e dei lo- Re p'^r elTcr impiegate a proccura. ro lumi. Si ordina a Curati di elor- re 1' unione . Finalmente fi dichia- tarc I lor Parrocchiani a confefTarfi ra , che quelli Regolamenti fon fat- nelle cinque Solennità maggiori dell' ti , fa Ivi i diritti della Corona , eie anno, Pafqua , Pcntecolte , Adnn- i|l>ertà della Chiefa Gallicana , fil- zione , Cgnirranii,e Natale, oltre vo altresì il rlfpetto dovuto alla al primo giorno dell'anno. Santa Sede Appoltnllca , c al Pipa Gli Abati, Abadeflc , Priori de- futuro legittimo, CluVt noa erra». gli Ordini di S. Benedetto, e di S. »/. r. X>. C. />. ! 513 Spicil. p.i6i. Agcitino tcrr.ini-.o i lor Capitoli u- Moint S. Dmif. t. j J. c. 4. gni anno , e faranno rciuier conto PARIGI ( C. di ) l'an. dal tre volte all'anno ai loto Economi primo di Mano fino alli ij Aprile, della rifcoflione , c della ùlf|iciira da Nanton , Arcivefcovo di Seus : I delle rendite dei lor Monailcr;, H Vefcovi di Chartrcs , di Parigi , di Concine preferi ve uu.a ef«tia inode- Meaux , di Troj.s , e lor SutiVaga- fiìa ai Religiofi nei loro abiti , n-l nei vi fi irovaroiio prefenti coi Proc- gelll , e nel portamenin . Noia fi po- curatori dei Vefcovi di Aux^ircs , e trà cfiper nulla pcrqucll: che entra- di Nevers . Vi fu eiiandio un gr^ii no uel Muiiaftere , fotto qualfivoglia numero di Abati , di Priori Conven- prttcfto; fi ptrmetfe folaincnte di ri- tuali , di EcclefiallicI ^ecolaii e Re- cevere cib che farà dato volontaria- golari , di Dottori e di membri del- mente dai: Parenti la Univerrnì di Parigi . Vi fi drii- Vi faranno In ogni Monadero dei tarono quaranta Rcgohmcnti iniur- Maeftri atti a iflruire i giovani: Re- . OS ai doveri e ai cudumi degli Ec> iigiolì , atiinchS fiano in iftato di . clefìaftici , dei Monaci , e d.i C!ano. leggere e di intendere la Salita Scrii- I nici Regolari , la cctcbracioiiw dei tuta , la cui niedliationc , dice 11 O X Coa- . iit P A P A Concilio , f» crefcere U plctl . I Ve- Cartagine , come una legge ordina» Uovi non compoticraniio iicllA lor ta fin djl renipo degli Appoftoli , c Ijioccfi Chierici incontinenti , e li quelli che Infegnaiio il cuntratio , fitivcrinno dei Bencfitio. L'ingrcflo lon mefTì nel numero degli ereti- rici Santuario devetflcr Interdetto ai ci . 9. Che i voti Monjltici non Laici , nel letnpo d^lla cclebrat u- fon contnrj alla lil>cttà criiiia- ile dei Santi Mlfter}. Tom. XII. C. na i che fono di obbligo . io. Quan- to ai Sacramenti , che cguclli , chi PARIGI ( C. di ) r anno 151I. ne dimlnuifcono il numero , ov- dilli I. Febbraio fino alll 9. Otto- ver che negaffero che hanno viri8 bre • Qucfto Concilio Ci tenne nella di conferire la grazia, devono efler Cliicfa degli Ago'.tiiilanI Grandi t 11 trattati come ereiici . Il Decrci» Cardii^al di Prato « Arciveicovo di f|>iega ogni Sacraniciuu mi partico- Sens , e Cinctllicre di Francia, vi lare. II. Che la nccefriiàdel Sagti- Jirefedcite , aflillito da fette Vefco. tirio della Mefla è appo' giata a un vi, fnol SuTtagincl , cioè Chartrcs, gr;in uuuirto di teflinionianie della Auxeirc, Mcanx , Paris, Orleans, Scrittura , c pircicolarnicnic In S, Novcrs , e Tro>;s Luca c. 11, Acceplo patiÉg^c. Hoc VI fi propolero due oggetti , la ftic ite in mtam eouttfiffhW^t iontim fondanna i:f.lì ertoli di Lutero, e the qucft'olocauflo , cjucita vittimi la riforma della Diftii liiia . Si fccc- per il peccato, quello lagrifiiio con. i-o fui dogma fedlci Hccrcti , che iinuo , c <|uella pura obMuione pre- ahbraccianu la iii.iggior parit dil detta dal Profeta Malachia , che D pumi, che furano decili dipoi nel deve ofTerirc in tutti i luoghi del Concilio di Trento. mondo, il. Quaiiio al Purgatorio, Il primo dichiara , che la Chicfa e alle Preghiere pei Morti , il Con- tioii pub cader in nclfun errore l^o- cilio , dolio aver c^nfuiaro I' errore )ira la fede , c inioriin ai coliumi , di Lutero fu quello punto , ftabili. cllendo la colonna e il foUegnu del- fcc , che la colpa dei p-ccaiieiTcndo la verità , 11 fecondo, che ella è riniefra dopo il Battefimo , i pecca- una, f^nta , inf.illibii: , indefettibi- tori piilTono cfi'erc tuttavia debito- le, viijbilc. ) Che ella è rapprefcn- ri della pena temporale, e obLliga- tata dai Concilj Generali, che hiii- ti a efpitirla nell'altra vita, ed ef- lio il poter di decidere gli Articoli ferc una pratica, lalutcvulc l'ofTcri- che rifguardano la fede, li cftirpa- re il Santo Sagrlfiiio per i Moni . zipiie delle erefìe , c la riforma dei ij. Sopra II colto dei Santi > vi è coltomi . 4. Che ad cffa appartiene ditto, che egli è flabilito fodAnitn- dichiirarc l'autenticità dei libri ca- te n.lla Chicfa , che I Santi inten- nonici , e di di.liiigucie il lor vero dono le noflre preghine , che fuo J'enfo. ;. Che le Tradi/ionì Appo- Ilice ili dalle nofirc niiferie, e feiito- floliche fono certe, e nccefiatie , e no della ginja veJcndofi felici i il che fi devono credcK e offcrvarc Ic che li prova colla Scrittura . i(. cofc , ricevute per qucfta via . *. Sopra il culto delle Iininagiiii ; che (;hc fi dee (ottomettcrii con rifpctto non i Olla idolatria ; che fon delti- alle C;ollitu2.ioni , e agli ufi della nate a onorar i Santi che rappre- Chiel'a , e ubLidire a quelli che fcntanu , e ad imitar le loro fante, fono preponi a iioilio governo . 7. getta, I Che il libero arbitrio del Che ijucìli , che non oflcrvaiio i di- 2u.ile ogni uomo £ fornito non cl'clu- giuni, e le aliiiicnie dcftiiiatc a rc- e l.i grazia t che qutlfo l'occnrfo i^rinicrc le tentjjionl della carne, fia- non è ^ale , che non vi fi pofTa re- Ilo aiiaieinaiiir.ati . t. Che il celiba- (Tttcrc : che Dio ci prededina , e ci to dei Sacerdoti è ordinato nella Chie- ci gve > nia non glorittca , fc non fa Latina; che fu Tempre praticato, coloio, che han fatta certa la lor « noiaiB nel fecondo Concilio di vocaiion: , celle lor opere buone , 16. . - P A P A ilf Che Ij fede non cfcUdc le opo- di I otaria , vi IteCcro di..ìannovi'»"lrca, con pa. fervano la pcniienra prcfciitra . Il recchi Abati vi afIlUettcro. Si efa. Concilio vuole, che quelli che fan- minti per fette giorni la quillione 110 dei peccati pubLlici , facciano delle due Eler.ioni , a 11 Concilio prò» l'cnitenia publ-lica ; altrimenti devo- nuniib a fivore di Ottaviano o Vit- 11» cffer rc.ifi dilli Chiela , e .".na. tore III. Antipapa, che era picfeii» tciujitiiacl Vuole, che nel tempo te , e condaniib Rolando ( AlelT.4n- di quelli pcni'CPLi pubblica , non dro III.) per contumàcia , e con tut» foffano n2 portar armi , ne giudicar ti i fuui Fautori, che aveano rìcn- caufe , né cfcicitar alcuna fuiiiio ie fato di venire a quello eonclllo . L* pubblii-a ; nè trovarii nelle Alleni- Imperatore approvb la fentcnra . Vit» blee ; ne far vifite ; ma polTono ac- tore fu ricevuto alla Chigfa co» cudire al loro affari ; non pofToiio grande fulennità, e ricoiiofciuto per nnriMrli pel corfo della peniicnia . Papa . Tom. X. C.p. 1587. T. nu C.p (.1. PAVIA ( C. di ) l'anno 1*!?. e. PAVIA ( C. di ) 1* an. In gli era fiato indicato al Concilio d| Feblr.i)o. I Vcfcovi di Lonib^rdia C.oftania : fc ne fece l'apertura nel tàuiiati dall' Iiiiperator Luigi, figli» niei^ di Mugio : vi fi trovarono aU O f fM» , tu») D.'pul:ttl di Frincii , di Alle- barcian appteffo dello fteffoReCaN Uiagni , e d' liighil.crra ; ma fu iraf- lo VI. per parte di Beiiedett*. /»- ferito a Siena alli zi Giugno , a ond'cra minacci:!* p. ZÌI. la Pavia ; e il Papa acionfcntì a PIACENXA (C. di) in LombJr. «iicfta traslaiioiic . Tom. X!I Couc dia , Pltufiittum 1', antro 109J, dal pri.-no di Marzo fino alli 7. te» PENNAFIEL ( C. di ) vexaftliH. fiuto da Urbano 11. VI fi trovarono /<• , l'anno 1102. dal primo Aprile dugciiio VeftovI , e quafi quattro di» alli I?- Maggio, djGoiirahndi mila Chierici , con pift di trecento Toledo, e fuoi Suffraf.aiifi . Vi fi mil.) Laici. L'Allemblea fi ti une in pubblicarono i;. Arriculi per reprì- aperta Campagna . L' Impcratiice Micre gllabiifi , che lì vedevano negli PraiTcde , ovvcr Adelaide venne a aUrI Concili di quel tempo, il con» far fue doglianie del fuo Jpafo 1' cubinato dei Ciiieri-i, le Hfurc ec. imperatore Enrico , ed accufollo pub- Vi fi «rdinb altresì , tra 1' altre b:ii.aniente delle infamie , che le ave* cofe , che in ogni Cliiefa fi caatcrà fatte folfrire nella propria perfoiia , egiii giorno ad al:a voce la Salti Filippo Re di Francia vi otieniit Ktgina , dopt Comoieta . Si ordi'ia una dilazione fino alla Pentccolle . Ih <)ue(lo Concilio li Preti , di far Gli Ambafciaiori dell'Imperatore di da fe il pane dclllniiD aileflerecon- Ciilhiulnopoli ci vennero a diman- (acrato , o di farlo fare in lor pre- dar foctorfo contro gl',liifc<|eli : »l fciita da altri Miniltri della Chie- fi rinnovb la condanna àclla Erelii i'a . SI urdinb di pagare la Decima di Berengario, e vi fi (tibil) chia* di tutto ci!) , che fi acquilìa legitlU ranicnte la Fede della prcfcnza rea. liiAnienie, per riconofcere in tal ina» le di Gefucilfto nella EucariDia . I niera II fiipremo dominio di Dio . Nicolilii, iSacjrdoti, ovveroChie.. ITo'w. XÌ. C, p, 144. rici Maggiori incontinenti , i S'Oio- PERPIGNANO (C. di ; P#rpf. Iliaci, vi furon anch'efii condanna- Uiactuf* , l'anno 1408. ( udii rlco- ti , come pure le Ordinazioni fatte liofciu'O ) dall' Antipapi Benedetto da Fulberto , e daeli altri fcomu- XllI ErIì ne fece l'apirtura il pri- nitari . 11 diglunudelle quattro Tem- mo di Novembre . Da principio fu pora fifTatto a quci giorni , che noi numcrnfo fino il cinque Dicembre. l'ofTcrviamo oggidì : il che dev'ef» I Prelati allora fi dUifcro , cITcìido ter notato )Cr certe date di Char- Itili confultati, fopra quello dovca trcs prima di quefio Concilio, do- farfi per l'unione della Chiefa , e ve fi feccr» ancora degli altri rego» ne rcititoiio soli diciorto con Bene- lamciul . 27, M, Tarn. X, Cene, p, detto. Quelli lo configliarono ad ab- 5 ' tracciar fenia indugio U via della riACEN'IA (C. di) l'an. lljl. . CefTione, come la migliore , e d'In- do| o fafqua , dal Papa liuioccnzo viarc dei Nunij a Gregorio XII. e ]]. anelito da molti Vclcovi di Agli ftefti fuoi Cardln.ili , che teneva» I onil'.itdia . Vi II proibì dì riceve- ro.illor.i un Concilio a Pifa . Eglino, re alla pciilcenza coloro , che nòn tnint) in fatti, fecondo quefìo Confi- voicHero rinuRziare al concubinato, clio , fette 1 eg.iil a Pifa alli 16. all'odio, o a qualche altro peccato Mano: Ma ft! ili qoeltl Legati fu- niurt.ile rono arreltati a N'inics per ordine del PISA (C. di) Pìfatium . l'ann» Re di Francia . Furono liitcrcetrc I134. convocato di tutti i Vcfcovi le lettere, onde B.'nedctt» aveagli d'Occidente, dal Papa Innocenzo II. rari,atii 11 che fece perdere ogni fi. Pernardo vi atTiOctte a tutte le frerania di ridurre Benedetto alla d.liU razioni , e fn r ilpcttatn da tut- Celfione, e di pervenire all.i unlu» to il mondo . Vi fi fconiunìcb di ne della Chiefa. Il fctiimo era rc- nuovo Pier Lcónc Antipapa fon», ftatu In Catalogna per airi. te In Au> nome di Aniif.to II. e fuoi FauiO' «I, f I P 1 IM ri, Unii CpcnraA di rifialnliineiUO. goftinian! , il Gran Maiiro di Rudi Toiu- -X. C p. 990. accumpagnatu di fcdici Coainiciida- PISA (celikrc C. di ) l'ali, ho». tori , col Piior Generale de'Cava- cunilnciaco II t j. Marz.» , ùno illl lieti del S. Se^Jolcro ; il ProLCura. 7. Agofto. L' oggetiu di quello Con'- tur Generale doi Cavalieri Xeuio- cilio fu 4i pervenite alU eliiizioiie iiici , a nume dei Gran Maitre , e di dello Scifnia . I Cardinali delle due tutto l'Ordine; i Deputati delle U- •Ubcdlenie , cioè di Benedetto Xlll. iiiverfiià di Parigi ,di Tulofa , d'Or- e di Gregorio XII. etfendofi rivolli Icins , di Angcrs , di Montpellier , ti Re dì Francia , Carlo VI. per e- dì Bologna, di Fiu'cnza , di Craco- iorcarlo a concorrere con ein a , che f«f- Prima Stff Quella Sertione tntta fe n;ccnbro:a ; i PruTcuratori di dugento due Collegi , per la Convocazione altri Abati ; qiiarantun Priori , i del Concilio . Si fecerochlaniare , al- Generali dei Do nliii.nni , dei Fran. le p'irie della Chlefa , Pi tro di Lu- cefcani , dc4 Carnieliiaiii , degli A- na , c Angiolo Corrai io , Ce diceutilì O 4 Pa> . . . 116 P I P I Pipi , per Tiptre , fé vi er»no pre. alla olibedieifra di Gregorio e di Be- fciiil , e iKlIuii comparve in loto ned«no , dacché vcJcv. ciitlov ! , furono dichiariti IX. Stg. 17 M.»RB'0. Si lefii II roniuinaci nella caufa dell. Fede e Decreto dcll i Se (fune precedente , dello Scifma , con una fen.'ciiia che col quale riiirivanli dalla, obbcdieu. fu a (fifa allt porte dellj Ciiìefa . z\ dei due Contendenti, ' IV. Stjj. 7. Aprile. Si diede u- X. Seff 22. Maggio, Si (cctrochii- dicnn api' lovijii di Roberto Re mare i due Contcndenii alli: porte dei Romani i e d.dle tiulftioni, c)ic della ( hiefa, per uJirele dcpoliilo. eglino j-Topofcr» , fi vede , cheavea. ni dei Tertiinonj . Si I fTepoi ima par- n» per iCcopo di attr.ivcrl jre i dife- te dei trcntafette Articoli di quelle giù del CoiK'ilro , e (i iiiir;irono fcn- dcpofi7.ioni , e ettnre , che (1 rifiundcffe alle da quanit Teflinionj folfe p'ov>:o. loro diflicolià . XI. V//. 2j, Mìgjiio. Siiontinu6 V. St^ i+. Aprile. Furondiiiuo. la (Uffa Lettura , e fi dimandi», che vo acculati i due Comcnd-n'i di con. il Concilio dichiaraffc, cheiuttocib lumicia, e 11 Promotore d.l Conri. che era contenuto in queftc dcpofi. lio fice proporre contro di loroirtn. littni età vero, pubblico, e noto, calette Artiroli , che roir.ciiev.ino rio; il che fu tlin do alU SefTione tutta la Storia dello Scifma , e che tegnente facevano vedere, quanto la loro caii- XII. Srjj: 25. Maggio. Si pronun- {1 forte catiiva ! fi noniinnono Coni- lib 11 Dc.re'o del Concilio, intor- niifTirJ , perchè Iiiforniaffero della no I l notorietà dei fatti prodotti con- verità di qiicitl fatd , quantunque tro Biiiidetto e Greporio. foITcr luiti notori XIII. Stg II Dottor Pietro Plaul, VI. Stff, }D. Acrile . Il VefcoYO ano del Deputati dell.t Uiiiverfi. di SslisUuti fece vedere in un D'- tà di Parii'i, moltrb in nn Difcor. fcorfo , che prima di andar pift a. fo , che Pietro di Luna era uno Self- vanti, era ncceCiriu che la fottra. niaii o oltiiiito , anche Eretico, e zion fofT; pcru-ralc , e Hichi.irb che dicadutodal Pontificalo : fn{!g1ugnen- e;li e ì funi confracclli avcai;o fa. do , che tal era l'avvilo delle Uni- colli di promuovere l'affjr della u. verfita di Parigi, di Angers , di Or- Dione, e di .icconfrntire 1 tuttncib, leans , di Tolo'a . In appreffo il Ve- che folTe ordinato dal Concilio . fcovo di Navsrra lelfe mio Scritto, VII Sef 1+ Mapplo. Il Dottor il quii lottava , che tutti I Do:to- Pietro di Anfavaiui, Profeffore nel. ri d'I Concilio, raunati al numero la Univcrfirà di Bologna , con fu ^ di cento c tre , peiilavano , tonie rune le propofiiioni degli Inviati di 1* Uiilvrfi'à di Parigi; che quella Roberto Re d^i Romani . di Fiorenza, e di Bologna erano ilei* Vili. Stjf. I Vcffovi di <;,ilisburl 10 (leffo p.ircrc . e di Evreux rapprefci'tJrono , che XI V Sfff. Ella fervi di prepara- non poi Ut 1' unione d;i due iloiie alla i|UindtcefiiT]a , valdircche Colle;! J, rinatianioclié i Cardinali di fi dichiaeb . che il Concilio rapprc- Benedetto gli obb?divino, e gH :il. feniando laChìefa univcrfile, a lui tri non riconoftcvano GrcgO'io , e f|>ettav3 la cogni/io ic di quello >IIi- che era ncce(r.'rio . che la foi r.i;io- re , come qurllo che non avta iiioidi- tie foffe gencralt . In cnnfegucnia il ne a qm fto t'ofcriorc in terra Si f^e- Con-il'o diijhi ih l'unione d-Idne fe l'atto dellj fottrazione gcn rile Coli gj Icgitiinia , c il Concilio dc- di obbedienza al due Contendenti. bltam iiic convocato ; e fi pinnum b XV. Stff ? Giugno . Si pronnti- «n^ f, ntenia , la <;aal portava, . he zib la Sentenza dcAnitiva in prefcn- ognuno poteva , c durerà fettrarfi 11 dell' Ailctnbka e del Popniu , che fi cr» J , , . p I P 1 1(7 fi tri UdiJto entrare. Quefta Sen- coivordemeiite Pietro di Candìa dell' tenza porca , che U Sjiiio Cuncì- Ordine dei Frati Minori , Cardinal lia univi:r(;ile ra|ipTelciitantc lUc- di Milani) , in età di fettaitt', amil , >i ca U Chi-fa, alla Iciua indugio la rddice dtllo Scif. Il tro quelli, eh; hanii» proci urjtj nu , collo Itrinpere vivamente i duo Il l'unione , c le ultime |>romo£io'ii Coiicorreiiii . Dcclanib egli contro il «dei C.Tiiin- !i , i he l'uno e l'ai, rilaffamcn!o del Clero, efoprattutto ti tro h.Mino fatte " . d^i Moniti .Meiidicancl ; patlb degli XVI. Sig Si terre UDO Scritto aLuii n':lla Coll.izloiie dei Bea:fìzji, col quale i C.irdinili proniet cvano fin.'ilnicnie cfurib il Papa e ì Padri che fe alcun di loro folle eletto Paps, dil Concilio ad accudir fcriamente egli continucr:bLe il refentc Con. allj Riforma della Chkfa . i cilio, fiiiittamochè li thiefa foffe XIX. Stf 1 Luglio. Il Papa vi fiformata nel C'po , e nelle fuc meni, preledetic . Vi reritb un Difcorfo bra; e. che fe fielrp' tffe un afl'cii- fopra quelle p.irnic di S Giovanni* te gli fi , f.ircbhe fare la II Ha pro- Fin unum Olile (ff utiui Paflor . nicffa , prima di pubblicare la fu,i Vi fi leffe il Decreto della fua Ele- elciione . indi il Concilio nttifitb zione , e la Dunicnica feguente fu la Sementa proniiniiata , contro i due coronato Concorrenti XX Stff. Fu letto a nome del Pa- XVII. teff Si convenne', che 1 pa un Decreto, coi quale egli ap- Cardinali creati dai retcli Papi , fe. provava , e ratificava tutte le dif- i parati l'un dall'altro, proccdtrcb- penfc del Matrimonio , e dialtroge- Bono per quella volta tilt ehzlone, nere , coiiceriicnii la Penitenzieria , fotto l'autorità del Coni il o , fcnia accordata da Benedetto e da Gre- pretendere di derogare al Diritto dei gorio . Cardinali p r li clciione drl Papa . XXI. S/ff. J7. Luglio. SI pubbli. XVIU Stff Si fece una Prore iKo- (b un Decreto per parte del Papa c iie fulenne per dimandare a Dio le del Concilio , che confermava tutte grjilc neceff-rie per la eleilone del le Cullauoiii , Provvirionl , Trasla. Papa I in confeguinia I Catdiuillal zioni di Dignità, di BcncfiiJ, e Or. nuni. ro di ventiquattro, eflcndo en- dln.:zioni fatte d.-ii Contendenti , pur. trati in Conclave, che era lino pre- che fofTero (tate fatte canuiiicaincn. pira'o ncll' Ar. iveliovato , e la cui te, ottone quillc , che erano llato guirdia lu aiiiJata al'Gran Aladru fatte con pregiudizio della unione. di Rodi , vi rcftarono rìnfcrrati per XXII. Stff. 7, Afofto. SI lelfc Un 4lcci {lornl dopo i quali clcflcro Decreto, che ordinava ai Meirop«. , . »ii p r P I Ulani , che era ftato f.ttto c Trattato di GeMune , De aufiiiHlì. Tegolato dai Cardinali dopo li }. lalt Paptc ab Etclefii : ovvtr nell* Magpi'i 1+ 8. e particolarmente cib jlnolifi , clic il Sig. Diipin fece di clic era paffuto a Fifa. Si regobro- quell'Opera. Coli. C. T. XI. pag. iio gli affari della Chicfa , come po- S^^icil. p. 161. jin. c I. ». 6. tè Tanfi regolare prndciit«iegnaruiio per di congedò il Concilio coli' Indulgen- nieizo dei luto Aiiibafcia ori i Car- ti Pleiijrls )KT tutti (jueill , che il dinali di Sanca Croce, di Narbona, , aveano ani/tiio e che ci aderivano. e di Cuf«ua , a convocare un Con- Ciò che ftibili invincibilmente cilio a Pifa , dcfiileraiido , che <;nc- l'autorità del CoikìIIo di Fifa , fi Ho folle un Concilio Generale , ccon è , che non folamentc la Chiefa di quella Vida , lo qualificarono con Francia, d'Inghilterra , di l'orto- (jucito nume . callo, di Allcnxcni , di Boemia d) I mutivi cfpofti, nelli cunvocaiio- Polonia , e d.i Kccni del Nord, c ne, che fu aflfilTa , era di riformare della miggior parte d' Italia hanno U Chiefa nel fuo Caj'o , e nelle fue riconulViuia la fua validità ; mache Membra , e di puiurc certi delitti no- Roma ffeffa vi lì i fotiomctTa , e Io tor) , che da lungo tempo fc.indalezza- rlfguardò come legittimo , ri.ono- vano la Chi^la lìnivcrfalc ; che la ne- fcendo AleflTindro V. e II fuo fuc- ccHiià di tenere fiilatto adunanze era ccffore Giovanni XXKI. VI idi plil ; urgente : che Giulio Papa avca non La Chici'a Univerf^ile nel Concilia pur nepletio di convocarne uno, niA Generale di Codanca ha approvato che inoltre avca deluf.t U propofiilone <|Uc1lo di Fifa , di cui era come tii:a tutte le volte, che gli era llaia fat- confegucnia , ed una continu izioiie . ta . Finalmente cliavafi il Papi 1 In Francia fu (empre rifgu.irdato co- comparire, ma in icriiiini ri'peitofi me legittimo , per ijuefla ra^io ic , che Oltre a ciò , per lil'pondrre alle In uno Scifnia , come nqa fi può faper querele di Giulio 11. pubblicarono con cerreiza , «jual tramolii Conten- un' apologia della loro condotta , c denti fu 11 vero Papa, la Chiefa ha Dabiliroim con jbiw.a ; poi fopra il veto del „ auiorit^ dalla Chiefa Dntverfale, Papa , cho avea promclTo di far te- ,, cai r.ii|iprcfentava , e dallo Spiii- nere Un Concilio ; lopra il giura- to Santo, che colli fui virtfi on. mento del Cardinali , e per evitare V iiipotente riuniva In uu corpo fo. un grandiflìniu fcandal*.- finalmente •» Io , tante membra fparfe : e la efpofcro , che i Canoni, i quali In- „ Chiefa ridotta allo ftato infelice, fejnano , che II Papa deve convoca- „ in cui fi trovava , era nel csfo re il Concilia, devono Intenderli di it dell'aBoluti ucceflìtì. Quindi vr* Ic^je oidln«rU i ma che vi fono d«l cali , , p 1 PI Itf nel qi :''ì C«iicilie pu!> effcr dcttrn d.'l quale credettero di dover- ponceAce lo iriifcriio a Milana, e infatti fi Jl Papa Hai canto tao volle op- ortarouo a quella parte i e ficcom*I porre Concilio a Concilio , c con gli Svizzeri fecero allora una iiicnr- iiuefìo àiiegno diede una BjIU , col- lume nel Milanefe , coiì li qu.irta li quale egli convocava un Conci ScfTioiie non fi tenne , chcai4.Gcn-i lio Generale a Roma, e citb i ito nato I5IZ. Cardinali, che avcano intimata il IV. htlf. A Milano , ali» *. Gen. Cuncilio di Fifa , a comparire a Ro- naro 1511. L'/iTtmblea fu molto piik mi dentro un tempo limitato, Tutta numerofa . 1 CarHimli di S. Severi- peni di eOete privati della dignità no , e di S. Angiolo , fi unirono agli (.ardinalizi) . ^!a qtKlIo non Impedì altri . U Proccuntor Gencialc dell' 1.1 tenuta d.-l Concilio di Fifa . Ordine dei Prcniolltatenfi vi fece un L'apertura fu fatta il i-rimo di lungo Difcorfo fopra i difotdini , che fCovembre delio ftcflb anno. Qu.it- devadavano la Chiela del Minore , tru Cardinali vi fi tiovarono colla ed cforib t Padri a ripararuell : l» Pioccura di altri affcnii . Vi (i irò- tolUbentìt Eccltfite reparaliontni . varoiio inoltre parecchi Vefcovi di i. Vi ù leffero i Dccrcii coi quali Trancia, c molti /M>ati, i Proccu- fi accordavano trenta giorni al Pa. rator! del Cancelller della Chiefa di pa per deterniinarfi a riformare da Parigi , molti Dottori della (leffa si gli abufi , che fi cranu introdot- Chiefa, I Deputati delle Univetfità ti, orvcr di raunare un Ciincilia dì Tolofa , e di Poitiers , e gli Am- Generale, u di unirfi ad cfTì in quel- bafciatori del Re I ulgi Xil. lo , che aveano già raunaio . 1. Stff. II Cjrdinilc di S Croce vi V. Seg. II. Febbraio. Si rinnovi prcfedette. Vi fi d^cife che la Con- il Decreto del Concilio di Col>jnza , viKailone del Concilio di PIfa perla contro chiunque inaltrattafTe le per- Kifomia dell.i Chiefa nel fuoCapo, folle , che fi portaffcro al Concilio . e nelle fne Membra era giuda , e Ic- VI. S//. n. Marzo. Un Dottor Cittima; c tutto cib , che era Ibtn Deputato della Univerfiià di Parigi fitto , n foiTe per f.irri in prcgiudN vi fece un Difcorfo : Fu citato di li* di elfo Concilio, era nullo, nuovo nelle folite forme il Papa Gio- U. Sfp. SI regolò citi cherif;;u.nr. ii 1 , e non eflendo comparfo, fi di- diva il buon ordine dell' Affcmlile.i; mandò , eh' ei folTe dichiarato coiu vi fi ìelTe un Canone del Conv ilio di tum^ice. SI pubblicarono dlverfi De- Ti ledo fopra 1j condotta chefidec creti, , e tra gli altri fopra la vitac- cflervar nel Concil). Si nominarono Templare che debbono menar gli Ec- Giudi i per udire le ciufe conctr* clcfialtici, fopra l'ordine che da»* iirntl 11 Fede, lo Scifma , e la Ri. eifcr olTirvatp nel Concilio riguardo forma della Chiefa ; e nucfli furono alle Sedìoni , ed alle Congregazioni . I Vefcovi di Lode ve , di Luioii , di Si coiifcrmb come legittima la Iii- Rodi, di A"goulcnie, diti jiie del Concilio p: r le ragioni III. Seff Vi fi fece un Decreto ciiuiiziaie neir A|>olo^ia di, cui (! II quale por'ava che qucfto Conci- parlb , e fupra il, giuianiento foleii- lio non potrebbe effer fcparain , fi. ne dito dal Papa Giulio e dai Car- iMttantachc la Chi;:ra noH fofTe ri- dinali , di raunar dentio due anni un furmaia nel filo Capo e nelle fnc Concilio ; cke ficcomc il Papa non Membra i vi fi riiinovarnuo 1 Dfcre- avca olTervato il giuramento, il di- li del Concilio di CoHania lopra ritto era devoluto ai Cardinali per l'autorità dei Concilj Generali. Ma raunare 11 Concllie : fi amiullb , e li.conie il Papa fece allora una Le. Cafsb la convocazione del Concilio, p,i tra Ferdinando e i Veneiiani , ed che era (lata fatta a Roma da Giu- egli vi did principio coli* attaccare lio 11. )u Stato di Fiorcnta , della dlpcn> VII Siff. (9. A[ o. come contumace iitlla lolpciifioiic ino. munica , lIic incmaru Arrivci'.ova fac'.o p^r 1' ainn\ìnmrai.ioil<; del fom- di Ivhcinis avea pronunziata coiirrii mt> Pontificato. In confcgueiiia fu di lui . Incmaro fu obbligato a |e- chiamilo per tre volte appiè dell' guire ouello Concilio e a deferire Aliare, e all< porca, e fu r!nief!a all'appellazione di Rotado. V.SoU- alla ScfTiuiie - vato , afliiu he ugnuuo nuITa dichi.i- polo Cridiano a non ricoiiofcerlo pift rare, s'egli abhii difetti , che Io per Pipa , come dichiarato iiotorii- rendono incapace di così altaDigni- niente cniiruniace autore dello, Scif- ti . z. Sopra la Rcfidenza: s'ingiii- ma , incorriggibilc , e indurato , e pne ai Vefcovi, e agli Arcivelcoil come tale avendo incorfo le pene ful- di non alìent.irri dalle lor Dio.'.-fi minate nei fanti D.creti dei Conci- piA di tre mcfi ; alttiin:n i ne len. li di CoHania e di Bafilea , e fof- dcran conto al Metro)'olliano ; ii j)efo di ogni amminiltrailoiie Ponti* cionanu ad applicarfi alla predica.' ficaie , la ( , l'an- flariì al Sinto Altare ; di pronunzia» no 861. tenuto da Carlo Calvo. Vi re Hillini unente le parole del Sieri* fi pubblici uno dei fuoi CapiioUrt fizioi di adein^^ierc cou gravità c con À P 0 P 0 IH twi de nto a tuuc le ceriii.onic : fi rapiolie , fio,-ittaiuo,bi fi fnionict- jiiolbike di Tuonare full'Orgjiio al- tefirio. Gli adri Canoni prolbifcoiio tre arie che gì" Inni, c Cimici al Veicovi di non ricever nulla pei, fpirituili : fi l'tcTcrivc di corregge- Sacrauieiui dclU Pcniiei la e della re e di rifo'niari i Libri d-U' Uffi- Colili. rmazione , ai Sacerdoti e al tio EcclefiAfticu : fi abolifcoiio tutte DIaioni di lener donne in cafa lo' le pratiche fuiierrtltiofe : fi ordIiM ro. To'ti IX Cane p J% . di avvertire il Popolo, clie le Ini- l'OlTIERS ( C. di ) l'an. i i>. niagiiii non fono crpoUe nelle Chie- in propofiiO d II' / rpuUiilaio di S. de , che prr richiamar la incaiorij Mariiale di l ip..oKe'- , intorno a] tjuj- ói Gefurriìto e dei Santi . Si vuol le non s'è dc iio nulla . D. M. che quelle, che hanno tjualche cu- fOlTlER? (,C di ) l'an. 1074, fa d'1nd;cente, o che rapprefentano in prefciiia del Cjrdiirale Geraldo, ft.Tie favolole o ridicole fimo del Legato. Vi fi .-igiit) la inatetia del. tv o kva'e. Quelli iej:ol.imen: i ter. la Eucarillia , r gli animi fi rifcal. minino con um irof^Cone di Fe. daiunu per modo c^oiiitu Berengario , de, iielli i)Uale li rigrtrano p.iticu- the lodiencva la fui Erelia , the egli larmentc gli trroiì dei Luterai i , dei teme di r;(ljrvi uctifo . CaKiii(li,e degli altri Sctr.ij. POniERS ( C di ) l'an 1078, POlTiERS ( C di ) PiBiVitH- dal Lcg.ito l)j;o Velcovo di Die , ft, l'anno 5;v In i]Uerti> Concilio Vi trovò egli di niu!ti oltacoli 2i fuol Crodl.lda ( Bifiiia , RcliKif e di difenili , come rllev.in d.;lct>iiio che Santa Croce di Poiiicrs , rilitllatefi c?ll ne rende di f]Ui.rto Concilio al lontro la loro Abadcffa Lobnera fu- rapa Gregorio VII. Egli fi lagna runo fconiunicatc . Si diinandb loro che il Re di Trancia Enrico K avcl- ragione della loro ufcita del Mona- fc proibito al Con e di Poitiers di ftero , delle > iiilenie conimeffe i en- comportare che il Concilio li tencf» tro Gondogefilo , e gli altri Vcico- fe n-i fuoi Stali, e che 1' Arcìvefto- vi, che avcaiio voluto giiidjcirle 1' vo di Tours , cui egli chiima l'ob» anno precedente , e dell* ultima lo- brobrìo della Chi.-fa, c il Vcfcovo ro ribellione comro I' Al'ad.lTa e il di Kennes fi folf.ro rcnduti ijuafi Manallero . Fuiono efortatc a diman- arbitri del Concilio : che I' Alieni- dar perdono i il che negarono alte- blea era (lata fconvolta dai Sexvl ramente di fare , tninacciando ài uc- di quelVefcovi, che t' erano ciiilati cidere I' Abadefia . 1 Vcfcovi avcn- prni.ia ni^no . Si attribuifcono a do confultato i Ciiium!, le dichia- (jutllo Concìlio dieci C.^nonl , e al» rirono fconiunicaie : (ìoatiantochO culli credono, che fn Io Ih-flo , che faccITero ivnircnta , e rillabilitono quello del 109;. Tinii. X. Corte, f. l'Ab.difra nel fnvcrno del Monalle- )((•. FI. to . Cti^. Tur. X Hìii i6. POITIERS ( C. di ) v«rfo l'an. HOITIERS ( C. di ) fan. loo*. 1-95. VI fi fecero dieci Canoni , il alli 1). Gennaro, convocato >1a Gu- prinio del quali proibift'c ai Vefcovl glicluio V. foprannoniato il Grande, Ji ri.cverc le Inveiti ure dal Re , Conte di Poiriers , e Duca d'/ltjui- o da altri Laici, fono pena di Sco* tania , llluftrc perla fua pietà. Gin- munita c d'iMtcrdetio dalle Chiefe . <;ue Vcfcovi fccervi tre Cmoni: vi POlTiERS f C. di ) l'an. Jioo. fi (irdiiiìj , che (]iiclli che dirubifle- 18. Novembre , da due Legati afTilli. ro le Chicfe, che f|Ogll«(rcro i po- ti da iniorno ottanta Prelati , tra veri del poso, che hanno, o cke Veftovi e Abati ; un d^i i^uali era percuote(Tcro I Chierici dlf.rmati Ivo de Chartrcs, . Norgoldo Vcfco- larebbono aiiaicmat liuti ; e s'egll- vo di Autuii accufaio di filloma v| 1,0 fi ribellaflero , chr i Signori e i fu cundaniiaru a ti.i!i ulrc la Stola , Vefiovi fi raiuicrel bono , marcie- e 1' Aneli) Palloralc ; nia effciidofi rcbbono conno i Ribelli, e fncchep- ritiraiu , c non avciiJn voluto ob. giarcbbuuo quar.ia mal folte di lur bcd;re a ijutllu giuiiiio, fu dcyo- , HI P O Q.U fto poRedi Ftau- venifle in Francia , erfendovi inii- ria, che avca li'olato Berirada . I tato dai Signori malcontenti del Go- ] egaci ad onta delle rappr'.'fen(;)nie verno del Re Cjrlo. ,, Noi abbia- di ana quantira d; Vefcovi , e di ,, mo iiitefo , dicono, che nel!: Dio- quelle ancora di Guglielmo IX. Du- >. cefi per dove pedate, fi commet- ca di Aquitaiiia , pronUiii^iiruDO una ,1 (Olio delle crudeltà , e delle ab- Scomunica cuniro Filippo e Bertra- ,, bumiiuiioiil , che lupcrano quelle dai il che dl^dc occaAone a un gra- „ dei Gentili, e noi ItelTi le vcg- ve tuniuUo , e i Legati corfer» rif' giamo in parte; voi pretendete di chio di redarvi uccili • Traiiaiuo ,, venir a correggere gii abufi ; voi- qucTU Scomunica fece in quel ceni. ,, gcicle piutioilu le armi volirc con- po una t.il imprefTìone fugii aiilnii „ tra I Pagani " , ce. f. 6;4< che durante il (oggiurno che Filip- pa c B.-rirada fecero a Seiis , li tcn« nero ferrate le Chicle, Della qual cofa la Regina Bcrirada ne prcfc RATISBON^ (C. di) inBivlc tanto fdegHO che nnndb a romper r:i Raliitomtift \', , anno 792. le porte di una Chiefa , e vi fece Vi fi condannò Felice Urgelltano con» dire la Mcffa da uno dei fuoi Cappel- vinto di errore, e fu fpcdiio a Ro. lani . In quello Concilio fcccrft fe. ma al Pa))a Adriano; in prcfcnia del dici CanOJii , il primo dei quali par. qu;ile confefs!> i fuol errori , e gli ta che non vi faranno, the 1 Ve- abjurb nella Chicl'a Pietro, di S. , fcovi, i quali daranno la Tonfura Indi turiib al fuo Pacfe . Egli folle, al Chierici , e Aliati ai Mainaci neva , come Elipaudo, cheGefucri-, e che non li efigeranna per quella fto Uomo i>on era clic Figliuolo di funzione né forbici , ne tovaglie . Dio per adozione. D. M. T. X. Coite, p. 710. RATISBONA ( C. di ) Tan.gof. Si dccifc in quello Concilio, che I CorepifcopI uon l'ifi facclTero fun- rioni Vefcovili , imii cffendo che Pre- ti j e tutte quelle che aveff;ro fit- CaìifiéicDift , i'ahuo Gor- te, foITcro dich! irate nulle: vi fi tcfcalco vi fu condannato da Incma- proibì inoltre di far nuovi Corepia to con dodici Vefcovi a effer bitturo fcopi . Conrurtoclft non ccfraroiio del e rinchiufo a Hautvillicrs , dov'cgli tutto, (he verfo la meta del deti- fcrlffc due profeflìuni di Fede 1 nel n.o fecnio . D. M. fenfo dello Scritto chcegli ave.-, pre- RAVENNA ( C. di ) Kavinna. fentato al Cnncllio di .Magonza ncll' lenfe , l'anno 874, dil Papi Gio- 848. Sì IctìiTc 3llur.i prò, e cantra vanni Vili, alla iella di fccranca Ve- Cocicfcalco. T. yill. c. p. ffi. fcovi 1 vi fi rernilnù nna differenzi QUIERCI' ( C. di) I' anno Sst. tri Orfo , Do/te di Vciicrìi , e Pie- Aicuni Vefiov», e il^u»mì Ahjil rro Pittura di Grado. T, IX, C, fijtrofcrlflcro quaciro Atilcoli coni- p. 11fj polii da IiKimro contro U dottrini RAVENNA (C. di) l'anno di Gotrcfcalco. il. l.upllo . Il Pap.i c oumiiraim- Ql'ElRCVfCdì )l'innPÌf^.tS. Vefcovi tcnHsro quello Gmclllo Febbraio. C"arlo •il C"aìyo vi r-iunb• per rimciil.ire.ii difuldliii dclli Chic i VcCiioyi , c / Signoti [W dir ri- fi , c iilio, iutg ] vi fecero XIX. Ca- . , R A R A ili Canoni. II pricno |>or[j , che il Me- li Papa Onorio vi depofe I Patriar- itopoliuiio manderà a Roma dentro chi d'Aquile», e di Venezia , ov- i tre mcfi dopo la fua coiifacrazio- vero di Grado , per clTcrc Itati fa- Ile, i^r efpotrc l.i fua Fede , e di- vorevoli agli ScIfmwicI . l'agi mandar il Pallìum ; e irattanto non RAVENNA ( C. di ) l'an. 1261. el'erciierà luiluiiA fuiiiiuiie. 11 Vc- tcnutu d'oidine del Papa AlcHandre fcovu eletto tara confegrato dcn;to IV. e quefto, per preft:iv ajnto con- tre mcfi, lutto pena di Scomunica • tro 1 Tartari . Ma ouerto Papa mo- Uili, p- ti alli z Maggio dello (lelTo anno, RAVENNA (C. di) l'anno 898. prima di poter tenere il Concilio , dal Papa Ciiovanni IX. in prcicnia intimilo da elfo per il iii^re fcgueil- dcl\' Imperatore Lamberto: vi li ri- te di L uglip Itflero gli Atti del C'olicIIIo Roii;.<- RAVENNA (C. di) l'an. uK. no , e vi (i approvarono dodici Arti- 8. Loglio da Bonifazio di Lavagna coli . j^rcivefcovo di quella Città , con ot- RAVENNA ( C. di ) l'ami» 967. to Veffovl fuoi Suffragatici . Vi fi in Ap»ile. L' Impcrator Ottone vi pubblici) una Codiiuziune divifa in rertituì al Papa la Città , e il ter. nove Articoli , il primo de qujii con- ritorio di Ravenna. Eroldo , Arci> danna un'abufo introdotto dai Lai- vciVovo di Salisburgo , vi fu de. ci; ed era, che quaiidii eran f.itti jioDo I e r Atto di fua depofizin. Cavalieri , orver fi maritav.^iio , fa- ne fu fottofcriito alti 1;, Aprile da cevano venir dei Miii;i , e dei Buffo- cinquantafcttc VefcovI j coniprcfo- ni per far allegrezza In, occafione di vi Papa Giovanni XIll. L' Impera, quelle Fede. T. XI. C. iz+C. lor fottolcrilic f^ito il Papa , e i RAVENNA ( C. di ) l'an. ijn. Vcfcovi in fcguitr> . Magdeburgu fu da Rainaldo Atcivefcovo di Raven- fretto In Arclvtlcovato . Ttm. IX. na per r, affare dei TcniplarJ . VI C. p. 67+. fi trovarono otto Vefcovi della Pro- RAVENNA ( C di ) l'anno 9C«. vincia, e tre Inquifitorl , due Frati Molli Vcfcov! di Italia , e di Ger- Piedicacort, e un Frate Minore. Vi mania vi fottofcriiTt ro un cambio fi fecero conijiarlre fette Teniplarj , tra la Cliiefa di Halberflac , e qual. che fenia'punto Iinpallidirc , nega- la di Ma^Heburgo • rono coHaiitemeni-c tutti I delitti RAVENNA ( C di ) r an. 998. ond'erano imputati . Il giorno do|>u primo Maggio . Gerbcrto , die n'e- fi giudicò , che fi doveffcro tenere ra Artivcicovo, vi fece tr.- Cano- per innocenti quelli , clic aveffero ni con otto Sufragaiiel di Sai Me- confcfrato per tiiaor dei tormenti ; tropoli. D. M. ma ve ne furono cinque foli, che RAVENNA (C di) l'an. 1314. fecero la purga canonica. In qucflu jo. Aprile, dal nuovo Arcivefcuvo Concilio fi publliii) una CoHituzio» Arnoldo. Vi fn cfpofto , che duran- ne di trentaduc Articoli , colla mi< te la vacania della Sede di Raven- ra di rinnovare gli antichi Canoni na , che avea durato undici anni , mal oflervati . Ilplft Imporrante rif- erano (late fatte delle Ordiiiaz.ionj {Euarda le violenze ufjte contro 1 Illecite , e delle dedicazioni irrego- Vefcovi , eh' erano carcerati , ucci- lari j e fu detto, che tutti quelli fi, o fcacciat! dalle, lor Sedi, e fpo- che fbflero (tati a quel modo ordi- gllati del loro beni. SI pronuiuiatu- nati , reltatTero fofpefi , Cno ad una no contro gli Autori di qucdi de- pio efacia difculTione, e che tutte litti , tutte le cenfure , e ie pene le Chicfe , ed Oratorj confcgraii d.i fpirituall ; ma queOo rimedio non e- Adalberto , a cui 1' Imperatore avc.T ra ballevole. Torno XJ. Coite, paf, conferito il Veltovato di Arlcia , fuf- 15??- icco interdetti , e la benedizione di- RAVENNA f C. di ) V an. I}i4. chiarata nulla . T. IX. C. f. 8}}- dallo (ItfTo Arcivcfcovo , sflìnito da RAVtNNA ( C. di) l'aii. mi. fci Vckovi , e i^ugitrii Deputa- li. . R E U . Q^ii flo Concilio fece un Rcgo- REDON ( C. di ) Ab3tla ntlh hiiicma In venti Articoli . Vi Ci Brci.igiia , nel Moiultei'o dì S. pioll'ifce tra l'alirc cole ,, di orJi- vatorc , RtJouitii't y l'anno 848 N >- ,, nar Vefcovo ii:ffuno (Iriiiiero ov \ cr uicuujo Duci di, Brci^^iu , otbll^ii ,, iiu'ognito iI(]Uiliion abbia Popo- 'juauru Vcl'cuti Bretoni, a rinunzia- lu foggciio d|i{U.i dal mite : di lar re le loro Sedi , ed alai ne furono ,, fuiiiioiil Poinlhcali uC O'diiuiiuni follltuiti in luogo loiu , ed eri.fle ,, «elle lor Chijfe Gl'iiKogiilit era. tre nuovi Vefcovadi | Doli S. Bricu, no ccrianKiiie Vefcovi »» pJ'tiiiu , e Treguier | dando a Dot >il .tiiolg il cui numero crckeva di ^iuriju in di Mciropuli , cui coiifcrvb ad onta giorno . ,,Quandoi Vefiovì pifferali. di Tour» (.cr jo>. anni. I feiie V'- „ no ntllc loro Cina, o Diutcù , i liovi furono confettati a Dol , e Curali faran Tuonare le Campane. NoiDcnrijo dichiarato Re , che crai' aiTi'i.hè i Popoli pon.)iio venir a ri. oggetto , che egli fi tra proj'ofto in rcvcrc la B.nediziuiie ginocchioni, IU:tl quclH c-tinbi.imciui . fodu l'ciia dicin>;ue foldi di aiuineii- RHEIMS ( C di ) Rét»if»fi , r „ da applicabile ai Poveri. " an. 6z 5 tenuto dall'Arcivefcovo Sona. I, I Canonici , ovvero Kelip;iori aii> ciOi alla teOa di iju^ranta Vefcovi, ,, deranno incoiiiroal VeTcovo in Cap- Vi fi fecero vcntkintjue Canoni | u- ii pa , coll'ac^ua benedetta , l'inccn- 110 dei (juali dice enerveran-, che fi ,, fo, e la Croce, cantanilu fino alia no quelli del Concilio di Parigi dell' ,, porca della Chiefa i e riceveranno anno 61;. S. Arnoldo di Metz, e S. ,, fa Tua Bencdiiioiic iolcnn: prodcfi Cuniberto di Colonia a fli dettero a ,1 davanti l'Altare ". ^utji'f lèi pri- (lu^lo Concilio ma volta , dice il Sig. Fleury , cit fi RHEIMS ( C. di 1 l'an. iij. alla TeJf unVtcrtto efprujjo per fai tia- metà di Maggio | tenuto psr ordine dcri ai Vtfcot' gufili o»o'i esilio- di Carlo Magno riflibilirc, per la ri, tht il rifpstto t V affixiont di' Difciplina Ecclcfiaftka. L' Arclvt- Popoli fi eoi.ciliat'ino inoltifftnio «ti f'.'ovu Vulfario vi prtfedeitc. Si co- primi fletti . Lo itelTo Concilio dice mi ncit» I fecondo il co ft urne 1 da un Inoltre che I „ nelTun Reli.uiofoi ne digiuno di tre giorni : vi fi fcceto ,, altri potranno ereniarfì» dalla vi- quaranta Canoni . Tom. Vili Cane, li Tua degli Ordinar; , fotto prt:ti:(!o di p. iiij. ,, prcl~crÌ2Ìoii.: 1 Sacerdoti lUiaiiiio RHEIMS ( C. di ) l'an. 91}. Seul. Il tenuti a celebrare la ptlma Mclla fo di Rheiiiis coi fuol Suffragane! 1 11 dentro tr^; Mcfi dof'o la lino Or- ordinb a quelli che fi erano trovati, li dinatìsne ; e in apprefTo a dirla alla battaglia di SuilTuiu tra Robct- ,, almeno una volta l'anno . " 7. tn e Carlo 1 di far penitenza ire XI. C. p. lÉ;*. Quarefinie , nel termine di ire anni. REDINGA re. di] in Inghilter- RHEIMS [C. di ] ovvero di Bafi. ra , Rtdiagiuff , l' anno 1179. ?o. lea tre leghe diftanie da Rhcinis, I' l uglio , dall' Arcivefcovo di Caiu an. 991. 17 Giugno 1 raunaiu per or- torbcri , Legato del P^pa , e da l'uot dine di Ugo Cape o I contro Arnol- Suffragane! . Vi fì rinnov arono le do, Arcivefcuvodi Rhcinis e figlluot Co^ituriimi del Concilio Laterane- di Lotario . Egli era flato prefo a fe dell' anno izi;. e di quello di fofpctto di pallate di Intelligenza con Londra del iKt. contro la plurali- Ino Zio Carlo di Lorena | eh' eraft tà He! Kcncfitj con cura di Anime . iinpadroniiu delta Cittì di Rheiinsi A'i fi fece iiiolitc un Regolamento e che poi fn pre'b da Cpo C^peio, p-.r le Religiofe ,• alle quill è pre- e nielfo in prigione ad Orleans . Se- l'critto dì cantar l'Uffizio ùn (.a (ron- gnino Arcivclcovn diI Scns 1 prefe* carvi nulla ; inoltre la maniera di dette al Concilio come il pìft anzia- ^are , o di ricever vi fitc ; Inipcrcioc- no .- c Arnoldo Vefcovo d'Orleans , <:hi in allora non oTervavano per- fOiiK II pili dotto Vefcovo delle Gal. niila Claiifara. T, XI. C. p. uci. lie il Pruntucore incar!., ne tu , e caio À i R H IM cito ài fif \c ì'roi'Oiiiioiii . Egli e- „ ti f ur fcit tra ,iQÌ , t lèi ricufi lorib Veicoli 1 opcritt ùnu paf- ., a una ìuoititudint il Vtic»virmu-i fiane ni« con liberta, e l'iopole il ntti, in juo numi ì Indi Arnoldo fuggecto del C oncilio . Egli diiTc , ,, recò in meno molti paiTi di S. che fi trattava di fjpcrc, fe Arnol- Il Gregorio, per molUire che quc- do di Rlicliiis potcde purgarli dal de- ,, Ho S.inro Papa a|i|tovava, che I litto di I.ef.i MacDì , di cui era iiiì uU ,1 Vtfcovi rei tollero giudicati lui pato . Furono poi piodottc 1; pruvc ,, luogo, fenia averrlcurfo alla San- contro diluì. Ma tre uomini diltinti ,1 ta Sede. Infatti l'antico Gius era per ui.nia , cioè Giovan- i Scol.iltito 11 fl;:to iconvolio dalle falfe Decre- d'Aufccrre, Ranulfo A tiate di Sens I, tali, . Egli cnù. hiiile , che le Cau- e Abbonc di Fliury parlarono indi- li fe cvidciiii devoiiocITcre tcmina- fcfa di Arnoldo di Khelms: eglino II te dal Concilio Provinciale , e produfTcro la Lettera dei Vefcovi di I, foggiugiic : Quel di Nicea coniail- Afri.a al Papi D.iniafo, per inoltrare, I, da di leiur un Concilio due vol- clic tutti t grandi .ilf iri della ( h il l'a li te r .nino , lenza far lu iiiione devono effere rifcrvatì al Papa ; lo- Il dell'autorità del Papa . Del rl- prattutto il giudiilo dvi Vefiovl . E- II niaiientc , per non di'putarc , noi plino citarono molti cftraiil delle fai. I, abbiamo affai piti dcfcienia per fe Decretili, e loitcniitro , che la I, la Chiel'a di Ruma , che non ne Cauù di Arnoldo dovea efTcrc ligni' Il aveffero i Vclcovi di Africa, eU ficat» al Papa; che le accufe , 'Tf- „confuliiamo come fi i fatto io (Unioni , c i Giudici, dcvt)no eflct Il quella occafione. Se 11 Tuo giudi* eliminati in un pi^no Concilio . 11 zio è clullu, riccn.imolo iu pacci A quello fu rifpofto , che Arnol- I fe non lo e , niyl obbediremo all' do era dita cinto al Con. ilio con ,1 Apputtolo . che ci comanda di oo;i Lettere Canoniche, e per meno di 1. prellar orcccbie n liuncn .1 un Aii- Deputati da più di un' anno; e fi .1 giolo , contro il V'ii^clo ; che fe provi) che la caufa era Ititi portaia ,1 Roma tace , come fa di prtlente, al Papa ,*coIla Lettera del Re Ogo Il noi cónfulteremo le Leg^i •'. a Cìiovinni XV. Qii.do difcorfo coiiiciieva per ve« ArnjlHo d'Orle»»»s fece, in que- ila delle propofizioni troppo avan- lla occafionc , un Dif.oifo rini irche. i ue , dice il Si^. FIcury, e chc|>a- vole , duve iral'ahre cole è detto: evano tenden: al dil|>rci20 della Noi crediamo, che fi debba leni- Saura Sede ; ma 0 giiilto l'iieuar pre ornar ire la Chicfa R|Dnuna in favoicvolinenie le parole di un Vc- ,, grazii di S. Pi-tro , è noi non fiovu venerabile per età , e per preicndiinio di oj'|>ofci a! Decic- Dotiriita ; e che li:ngl dal confi- II ti dei Papi, pure iic non fiaiio con- i'Iiire lo Scifma , avc^ dapprinci- tnrj ai Canoni, che devono eif.r pio dichiirato , che bifognava rif- I, eternam.nie In vigore; inipercloc- pcttare la Chitfa Roni.ini . „ Per che nul doiili'.iinu Ihr bciwaiicii- „ altro, fngpingne lo (icITo Storico, ,1 ( , che il filcntio d.-l Papa , r.i i ,, tiitic le ondìe peifoiie non poti. ,1 fuoi nuovi Decreti non fi opion- ,1 vano a menu di non l'eniime rani- gino agli antichi Canoni.... Se ,1 inirlcu dei diiordìni , che regna- taluno pret.nde , che fecondo Gì- li vano in Ruma da un fccolo a que- I, lafio, la Chiefa Romana giudici I, Ila parte j raniiiiarico pcrb , clic non tutto il moiido , e non fia giudi- Il poteva fceniarc il rilpetio dovuto ,, cata A4 chÌLchelTia , metta celi a I, all.1 perfoni de' runtefici, c alle „ Roma un Papa , il cui giudiri» Il loro Cultituiloni " . ai non poTa cflcre ri forma to , Anche Dappoiché furono udite le ragio- • I i Vcli tvi di Africa lo bann'cgll- ni degli uni e degli ?ltri 1 fu con- ( no giudicato inipolT^bile quando venuto. Cile Arnoldo di Rheiins po-, fc debolmente , dicciiilo, tro . Gli Abati fecero lo lU-ffo , ina che ci fi vcd.-va in ( atcr dei fuoi ni- a'cuni non ardirono rifiondcr nulla. mici ; ma yo^o dopo conft-fst) il fuo Fu de,-u(lo .-ib.ttc di Poiilcrs per delitto, e ilirté, cfic egli volca ri. inLoniin:nza . miniisrc il Vtfcovado, [«er avcilu Njlla feconda Seflìoiie molti con- tfercica o iiiJ -^.njincfitc . fcfiurono che erano vilirati per Simo- Nella foiO'idi SeflTionc, alla tjua- nia . Si fi oinuiilcarono quei icovi, le 1 due Re Vpo , c Roberto afTi. che edendo invitati al Concilio non ir.-tteio , Arnoldo d' OiItNiiis eforib cr.-.no Venuti , ni c'aveaiiu mandata Arnoldo di Rh.:i:ns a pruilrarfi da- ncli'um fcufa in ifcri.to. Si f.icto v.mtl li Re , c dpnniidar loro la poi dodi i Canoni per rinnovare 1 Tii.i ; il che egli fece , e fugli ac- Decreti dei Padri da lungo tempo cordata . Pofcia riniife al Re ì' a- Ciduti in difprcL'io, e fi cond.inn.- nello c il hifto'ie Paflorale , e rc- rono , fotto pena di anatcìna , niulii (litiiì ai .Vefcovi le al;re liifcgiie abufi, che s'cr.ino iiitro-lorfi nella drlla fua Diluiti . LcHe in apprtHo Chiefa Gallicana, come la Simonia, il fu3 Atto di rinuiuia , li qual di- le promozioni dei Vefcovi fcn7.a eie- ceva chi;, per I peicati , rhc cjH rione del Clero c del Popolo . Alla avea confv'fTiti in fcjrcto al Vefco- fi4ic del Concilio il Papa diede uni vi , riputatili^ iiid.gno del Vcfco- Bolla, la <]uilc ordinava Jicelebrar vado , vi riiiiinii 1 va , e acconfeii: iva 1.1 I-elta di S, Remigio il primo gior« che un .iltro fjffe clctiolnfiia vece. no di Ottobre F'i (juefti Gerberto uoni ctkbrc RHEIMS (C. di ) l'.^n. 1-91- <«», che pel fuo air.or alle Lettere , e Reniudo, Arcivefco^o di Khelms, per la parte, che egliai'ca negli af* artìdito da fei Vefcovi d jla Provin- fari della CMcfa, tn.Titì) luprogtef. cia . VI fi cfamlnt) la ditreteiiia , che fo di eflTer eletto Pipa , fottu nome die motivo alla fepar.iiioi* del Ve- di Silvestro f;:oi)do , fcovaio d'.Atr.is, da quello di Cam- Adalgcro aveudo co:ifcffato di a- bra 1 . Vi fi troiatono 1 Dcj'utati di »er apiric le porre di Rhcims, e di Arr.is, e convenucro, che fi dovea- eder entrato oltil(n»iite n:ll.i Chicfa no rift.iul- •L' Arcivei'covo di Limi fi lagnb a fcz di Rhf:iins . I). M. nome del Velcovo di M'con , degli' RHEIMS (C-di ) l'an. 111518. aitciuaii dell' Abate de eluiii , con- Mano, dal Lejsato C'onone. Eplivi tro dei quali parecchi alni Monaci fconiuni.ò r Imperatore EoiKn, e c Chierici produffero gr.indi li'uen- rimmdf) ad /^nlicns il V'tlcovo Gn- (i. L'Abate di Cluni dìfefe la fiia difrcdo, che orafi ritirato n;IIaCcr. caufa , e folleiinc , che tutte le ilo- tofa N. gliaiiz: non er.ino fondate, che fo- RHEIMS ( C. di ) r ali 1119 pra l'attenzione ch'egli avea avuta dai II. ai jo. di Ottobre , cciiiiio di conftrvare i beni e i prlvìlcgjt^d da Papa Caliilo IL afTlli^o di quin- fuo Monaftero ; e dilTc , che il Papa dici Arcive/covi , e pifi di diigen- faprebbc ben difendere 1 beni ch'egli 10 Versovi : imperciocché ne f;ce avca confidati agli Abati di (.luiii . venire da tutte le Pioviiicie dell' Si efamlii6 quedo atf.ire , c fi con» O cidente. Vi erano quìfi altrettan- fermarono i Privilegi di quel Moiu- ti Abati. Dopo li Meda, il Papa fi flero . Il Concilio fece cinque De- afiìle fopra dì, un Trono ci' vato di- creti ; il primo loiitto li Simonia i rimpetcu alla porta della Chiefn . 1 il fecondo C-iitro le invcftiture del Vef ovi e i Cardinali erano nel pri- Vcfcovi e degli Abati , che furon m.) rango. Un Cardinal Diacono In proibite fotta pena di aii.tema , e iiiedl a fiinco del P.ipa , tcnev.5 al- della perdita ti.lia Dlgniiì ricevuta la mano il Libro dii Cinoiil l'cr Icp. a quel modo j II te no contro gli gcrio , quando f iffe d' uopo. Do| 0 I.- ufurp.:mcnil dei beni della Chicfa ; Liiaiilc e le Or.iiioni, Il Pai i fece Il quario contro quelli, che efigoiio una fpjile di Omilia in liilno l'opra qualche rciriluiioiie |>er 11 Baiteli- 11 Vanirlo, n{i)laquil diffc , che U nio gli Orli Santi, la fcpoliura, , barca, figara delizi Chicfa , era agi- la vlliia e l'uiiiiune dcgl' Infermi; tata d)i fluiii . Un Cardinale fece l'uliiniu è per la continenta di i C^hie- poi un cIoqu<-ntc Difcorfo fopra il fici . Si fece anche un Decreto per dover dei P. fiori. Il Vcftovo d'O- la Tregua di Dìo: ma non vi il | o- ftia fplcgli I divctfi motivi pei qua. tS conchiuder I.1 pace tra II Pajia c li il Concilio ({ra rauiiato r Iniperaiore Enil.o (Vjtllo Prin- Luifi II GrolTo vi produlTc i fuoi cipe effeitdo a Moufon , dove il Pa- lamenti rifiictto alla Normandia , che pa fi irasfeii mentre nncvali il Con- il He di Inghilterra gli avca invjfa cilio, non volle efrgtiir la promcf- con violenr.i ; ma il Concilio non vul- fa , che egli avea fitta con giura- leeO'.riie giudice , Ildegarda ,Contcf- lueiuo di riiiunx are alle luvrOiiurc . fa dì Pniticrj fcguita d.illc, fue dun- Neil' ultimi SelTione i Vefcovi e he, elcii.Jo entrata nel Concilio fe- gli Aitati al numero di iniat roccn- ce i tuoi lamenti contro il Conte ventifetic, avendo ciafciino un ce- Guglielmo Duca. d'Aquiiaoia, che rco in mano fi alS'rouu , e il Papa P I fc». \ , ììi R H R H fconiunicò foIcniKni-jn'.c moltepetfo- •, Qaando nni parllamodelle tre P.r. ne , delle quali fi Icifcro i nomi , e 1 fune divine, noi dici mo, i.hcfo. due primi erano l' linpcratore e 1' Ah- no un Din c una follanca Divitiaj lipajia Bourdln. T X. C.p gfif. e per contrario quando parliamo RHEIMS ( C.di ) l'an uji. i». dell) foO.mza Divina , iiui dicia- Ottobre, lennin dal Papa Innocejizo „ iTi'j che ella è in tre Perlnne. ), II. alla tcfta di tredici i^rci^vlVovi 1, Noi dicismo che Dio tolo è tier- di dugciifeflantatre Vcfcuvi , c di ,, no, e che non v'ha nedun' altra un gran numero di Abati , di CJirc- II loia , 0 chìan.ifi relazione pr"", tici , e di Monaci, FranteO , Allc- ,, prietà , o con altro nome lAqiial, inani Inglefì , , e SpagnuoU . Il più ,, fia Eterna fenti c(ft:r Dio . * Nsl •celebre degli Ab-.ii tra San Bernar- ,, crediamo, clje la Divinità (leffa , do . Egli fece luminofa coiiiparfa in „ e la Natura Di«>n< fi i incarn:- quello Concilio. Vi fu approvata la ta nel Figliuolo ce. " clejioiie del Papa Innocenzo , e Her Siccome molti niemlr! del Conci- rfi Iaomc fromunicato , (e non ritor. li(i erawo favorevoli a Gilberto , il nava n rcfipìfcenza . Si pubblicaro- Papa non confermi) queOo giudiiiu no XVII. Canoni di Difciplina , già con un D<.crcio folentie ; egli obblV pu bbllcatl l'ainio precedente nel Con- f.b fohnieiltc Gilberto a ritrattar 1 cilio di Clennoni , e 11 Papi vlcon- Inni errori, il che fu fatto. Fucou" f.ijjrS il Re Luigi il Cìiovine . dotto a quello ce- R. H n» che non pu rà cfTcr licllltu- lameuil . Se ne iim .irono dlcioiio„ colare, che dal Giudiiio Onoiiko Jcl llainpati; i principali hanuo per og-to Vefcttvo e fe gli adegiura U (uffi- gettila Refidciiia dei Curati i l'ani-, ftcn'n coiivenienic Copra i beili rfil- niiniltraiione dei Sacramenti i la vi»,, „ la Chic!.. r X.C.p.i\ -j.Fl. ta re^oUia che devono condur i Pa.. RHEIMS (C. di ) l'an ii<<,^. dal fiori; l'tfanic , tanto di quelli , che Pip.i Alefl'andro HI |icr la Ciociati . fi eleggono per Curati , come di quel- KHEIMS ( C.dl ) ovver viucroiio li , che aspirano agli Ordini Sacri. di S. Q'.iliiilna n;I Vcriuindefc , l'.iii. L'articolo Ipettaiwe alla vita Cleti- 11} 5. JoiiJe r Arcivcuuvo di R hehm cil.: contiene degli eccellenti R e- ro'i t'-i dei fuoi iiuflr,iganci andaro- Solanienti . Laiii Coli. C. T. XV. no ' M~!uti 3 iruvarc 11 Re, per f'g- 41 &<: fargli delle rinioftraiii; l'opra ccrii RHEiMS( C.Proviiicialedì )l'an. articoli , che offendevano fecondo cflì i!il>'.i» M.!geio, tenuto dal Cardinal la liberti della Chicfa . D. M. di Guiia , .uTilìiiod.ii Vcfcovi di Soil- RHEIMS ( C di) l'an. uCy. i. fons , di Laon , Bcauvais, Chaloiu Ottobre . Pietro B^rbct, AriivcC-O. fopra la Marna , Ni yon , e Ainiens ,e Vo di Rheims , fe:te Vefcovi Sulfn- un Dipu:aio di Scli is . Vi li tratti» g.uici , e i De|'Utatl di due aliri , deUuItu Divino, del Breviari» , del tifolvtttero roncordenicnte d'inviare Meflale , del Rituale , dei giorni Fe- a Roma , per tener dietro lino alla Alvi , dei Sagramcntl , dei Sctiiiiiai j , Jiiicra 111.» fpediiione all' ati'.ire che dille Sepoltiiic, dei Curati, dei Ca- aveano coi Rcligiolì Mciidicnti , in pitoli, dei Simoniaci, del Confiden- j'roi ofito del lor privilcpj per la Con- liarj, dcll'Ufura, delle Vifite Ve- feflìonc e la Prcdicailunc . T, XI. fcovili, del Sinodo Dioccrane. DI C.p l?!-. quelle materie fi irattb in cinque Con- RHEIMS (C. dì) l'an. ij ,1 11. gregazioni ; fi fecero molti Regola- Movembre Vi fi fece iiih Codiiu- nicn:i ininriio all'animiniliraTiont: de' iton - dì fette artholi , la maggior Sacr.itr.eiiii . e al doveri degli Ecde- J>. Lu> naie feroUre . D. M. glio 1 ^h- JUJ.p tii. RHEIMS (Cd!) l'an 1 56*. te- RIE'i(C. di ) in Provenni ( ovvero nu'.o da! Cardinale di Lorena. Qn.-. la feconda Narb nife )Regitme, l'an. Ilo Concilio fu HiimeiolifTinio ; i Ve- 4)9 II if. Novembre , da S Ilario fcovi di Senili, dì Soìijuiis , di Cha- dì Arics alla teda di tredici VeiVovJ lon vi fi trovarono. L' ArciveTcovo in cir^a : fu raunato per rimediare di Scns ( Pcll'^vc ) e l'/\rcivifcovo ai difordini della Chicfa di Embrun , ali Verdun, ch'erano allora a R htim5, eccitali prr ociafìone della cleuune ni preferu poOo, 1' Arcivcfcovo alla di Arnicntatio. Una pallone compo- dritta, e II Vefcovo alla fiiiHtra del rta di Liifl lo svea nominato Vefco- Cardinale. I Prnccuratori dei Vcfco. vo fcnia il confenfo del Metropoli- vi di Noyon , dì Lai^ii , dì Ai.iìcns , laiioi e Io avea fatto ordinare da due e di KoU'gin v' iiitervcnnciq anche Vefiovl folamenic , quantunque «fli . 1 D.putatI driCapiioli , e niol- Canoni ne preferivano .tre . 11 Con. tj Abati che vi airHertero ebbero il cilio dc< ile , che nulla odantc , che vo:o . Vi ii tennero fino a dicianiio. i due Vel'covl , che aveano ordìntto ve Congre;atloni . Nella feconda dcU Aruieiitario in-ritaflero dì edcrdepo- ]i it. Novembre vi fi coiiclufe , che Ili, contUItoci^ f..rebbcfi lor perdo- <]uanio all' ArtK'olo dolila riforma dei nato; ma che nou farebbe loro per. co'tu i i , farebbe rimsffa al Concilio meflo dì affifter pift a ncfluna Ordi- fcgu n;e djppoichì, ugni Vefcovo nailone Vefcovile, ni a veruHCon- aveffc efamimro n«lla fua Diocefi cllio Provinciale, Quanto ad .'\rnien- clt) che averte bifogno di riforma . tarlo, fu decifo, che non potcfle ef. f::cra uig.\i(Iiiuì Scaiu.i e Re^o- f;r yefcovo di Embruii,- ma > he 1)0 R* 1 R I trainrebbe , come il Cnnrilia NIceiio pna , delle Gallic, c d'Inghilterra; Bvca trattali i Nov gl'ani, vai dire, nel qual iiumcio ve ii'ir-no incirca che farebbe pcnvcd'o aiV. ('i.ovi, fe ottani.1 di Ariani , lo credcfl^r he» fido, di dargli mia 1 Vcuiwi CattolUl, il pifi cale. Parrocchia , o |>ei governarla iiw ua- bre dei quali era Reftituto di Car. lità di Core l'i i.oi'o , o per affilt r^i laglnc , avellilo fulle pi ime pioptiflo ni fervigio , c (uriecipjre dei Santi di anaiemaiiiiAre la Er.fia Ariana JM;ftcrj, ionie un VtfcovD cflraico ." con tutte le alire , miti entrarono che eaii non potrAle ma! govcriurc in opinione, loltoiis qoellldella Fa- pili di uiii Parrò. ' In'a , ut orti mar zione di Urlaiio e di Valente, che iiitrui Chiarito ut' M nuri , <]Uantun- erano Ariani . C^ui di tentarono di f|ue l'nn e l'jliro (j iiJ ifc'citare ncflu- ariii.ij, rapprcfeni:;iìrio , che la pi. lia funTloiie Vef utile , lultoiic la rola di Ct»fi>ftanvali tra inniile ; Conf rm i/lone . c la Conlacraiione che tra mcrlio dire fmiilt al fi'* delle Vergini, e folimenre nella fua in tutti It^cnl't à\ quello che in. Chisfa . i.0 ft-ffo Concilio accordi) trodiirrc nuovi vocaloli , che non ai Preti la pernii (Cune di d.ir dap- ftrvonu ad a'iro, che a Infcitar di. pcrtutio II Ùciicdiii ne, quando ne fioidle, e che pir l'altra pariciion foir.rn ri. lileftl , coltone ncll; Chii- fi Irjjgono nella Scrittura . Gli Or. fe i e t he fi tcrreiiboiio due volte 1' lodoiVi , che componevano 11 mag. yMiiio Comilj Proviiitiali fccendo gior, numero , rlf)iol'crii r he non e" tra la foftituiione del Con iMo Niteno . pifi quinionc di altra nuova forniti, T. lU.r.p.iiì^ ,1 *. riti il ; fi (jUer.l.irono ahani.nie dL-lla fllGA ( C. di ) nell.i Livonla . doppiezza degli Ariani , e dichiara, Ìiigtì7lf , l'ali da Enrico , Ari i- ron • , che non erano venuti ptr im. vclcovo di qutlli Citta, (^ulfo Con- parar» ci6 che doveano credere, ma cilio invib ì Rtinia fediti Ds|n a- per opporfi a quelli , che impugna- ti, rutti Prc i, per efporr; le loro vano la verità, c intruduccvanodcU ctoRliin;c conilo coloro, che oppfl- le novità nella Fede i che bifogiiava nicv^iict la ( liiefa di Risa; ma ti- condannare la doitrimi di Ario, e fendo flati arrcllaii lui .ricto (>:tfoiie , c che erano ftaiì coftrecii a quella forniQla di Nicea , E^l'ingiun» ('.parsili dalla lor ConiuoioMe. le si Velcovi di (opprimere le pa- Gli Ari.ìni d.il canto loro aveano role di on/io ù', e O'iioufìo' , vai di. pia Inviati a Cudanio del Desinaci re di io/JM.a, e ai Confuli^miaie : io>titi ed alluti , che preo:cu|Mtuno iniperciucchc lJr{^zlOi e Valente co- l'animo di quel l-'riiicijie contro il gli altri Arimi, dicevano folaniciite Concilio t II ollrandogli la foriuu'a , che il Figliuolo era finiile neHa fo- che v'era ftata rigettata, ilchc rin- Itaiiza , laddo\e gli 0<.cidentali , cio< crebbe afTaiCiitio all' Iniperiiorc . i veri Cattolici , lo ricoiioicevano Quindi arrivali che t'uroiiu a Collan- della lierTa foltanza . Or gli i^riani tmopoli i Dei'Hiaii del Concilio, fi proccuravano di perlujdoe ai Cat> rìcuib di ammetterli ;11' udienza di telici , ma ct/U vcia tuibi-ria, che Colt.inzo , e furono niL-naii In lungo la l'opprelTone d.Ila paioli di So;lanti \ ma non piitirniio di- garono ad acconientire all' abolizione fimpcgnarfi dai lacci , die furoii lor delle )>arole di SoUanja , e di Com- lefi da Valente, edaUrlazlo. Quc. foflanzitit , e a ricevei ona Confcf- (ti cfpoferu loro, che l'.oii potevafi fione conforme a quella, ch'era (ta- feiiza delitto rifiutare una |'io|ofi. ta fatta a Sirmio , due anni prima: zion<: di Fede Cattolici (Tiiiia , prodot- Ella dicera, che // FisUuolo em fi. ta , dicevano (in» fallÈiiientc ) dai iiiilt al laitt ^ (tcanio li Sclilure, Vcfiovi di Oliente; che fe la for- lenza aggiungerci altro : rigettava nioU , di cui traitavafi, non parer- il parola Jtfitma , come iiuóvanii):- le luro chiara abballanza , cgliuo po- te iiiirodocta , c quella di una foli tevano aggiujnerci cib che voleffe- Jpoliafi ( vai dire , Soitan» ) nella IO . 1 Cattolici, ai quali premeva Pcn'ona del Padre , del Figliuolo trarfi, d'Imparcii» In qualunque ma- dello S|>iri'0 Santo, e diceva anate- niera , acreitarono <]ucfta rrnpofizio- tna acuito cit», ch'era comrario si- li; con ii'l preiza. sii produfltro pre- li Dottrina efj'raffa nella formi li . no dtllc \ .aLiS\»n di Fede, dille* - in R I R 1 ^e d» Febadc , e Servafio; fortr.vA- Valente, Capi della Faiione Ariana , 110 <]ueltr ',3 (.ond^mu di Ario , c di- avcaiio ordine di fcacciarc 1 Vefco- cbiiravano il Figliuolo cgu^l: al vi , che riculavaiio di l'otiofcrivere Padre , fcnia princij lo , e (cm\ al- quella Foruiola , e di metterne alirl cali terminr ; ma ikI icn)po ilie fi in fua vece j e come la pcrfccuiio* ftendevaiio , Vahiitc . fingendo di coo- ne fu generile , il iiunicto di quelli perarvi .mch' ('(To djl caino Tuo, dif- che fotitifctiffero fu grandlrtimo. fc , che bifo^navi rneitcrii, che il Tutto il monili) gemette d| que- Fig'iuok) non è uiu creatura , co- fti forprcfa , e (tordi d' cffere dive» me tutte k' altre creature ; or que- liu'o /Stiano, fecondo la celebre ef- fta propofiiione , fotto |>rete(to di prelTionc di S, Giiolxno , la qual didingucre il Figliuolo dalle crea- però non vuol prcnderfi a rigor di ture , ne faceva una vera crcituia lettera , poiché finalnicnic i Vefco- pifi ccctllcnte foltanto dell' altre i vi, che non fi tiovatono al Conci- cotitucio^iò fui f.iitu non fc ne av> lio d! Itiniini , non fottofcriffcro quel- vivlsro. Quei Prelati , dice il Sìg. la forinola , e rigettarono qt.cl Con» Tlllemont , che aveano la rciuplicl- cilio , dacché ne furono inforinati • ti della Columba , ma non l'nccor- Quali' ì quel fine deplorabile , che ttna del Serpente , credettero con rendette II nome del (oii.ilio di Ri- troppa facilità, e non i ico'.iobbcro mini tanto odio'o alla Chicfa tutta , il laccio che lor fi tendeva . Qu-n- e che lo f.cr annoverare da S, Ata- di for.rifTero per (orprcfa uhh For- niùo tra i ( on ilj Ariani. S. Am- inola , che '.oii:<:'ieva il veleno del- brogio auih'cffo avello In oirore. la ErcTia Ariana, i. Inquedo, che Ma tutti gli altri Vefcovi , che non ei'prinicva cit) , che aliora era r.on eraim a Rimini , detcllarono edeiiiiale a dire i. In queOo , che quel Coiirilio , e la ni'eglor pirte coiidjiinàva tutto ciò , che gli era di qujlli che erano c.idati nei lacci contrario, e \Kr confcgurma l.i dot- degli Arimi , riionol>b. io preOo Iz trina Cattolica , e fc ne tornato. .0 gravczta d.l loro fallo, quando ne «i br Paefi , f<;nw acrorgcrfi , che viJero le- confegutnie fnnertc . Fu- erano Itati incannati. ron veduti correfe appi? del Santi Si cred: che 1' ultimi iz'piie di Confeflbri pro'cflarc pel, Corpo del <]ue(to Concilio, i cui prinripj era- Signore, e p«r quanto v'ha di più no (lati s'i belli , foffe la nutliin.i dct faprc) nella Chiefi , che erano fera- l'iepucati , che sMnviarono a Co- prc rcllatl nella pnritii della Fede , flaiiiinovioli . Urfazio , e Valente ne che non aveano nianiaro chedipru- furono, i Capi j qucftl,' e i compa- dcnra per ifca"rir- la Hoppieiia de- gni della loro ma Tal a , non tar.firo- gli altri, e che erano pronti a con- tio a pubblicare la loro vittoria , e dannare , e la propria lor forcrizionci a vantarfi , clic non avcano d tio , e tutie ie beflcinmi; degli AtianI . che il Figlinolo non foffc creatura , Quelli di Francia ctinfefTarono qua- ma che egli non era fiinilc alle al- fi tutti il loro errore , come 6 vede tre creature inoltre fpicpivaiio In da un Concilio di Parigi, nel qua- fenfi «jrettcl le parere nifi cattoliche , le confclfano , che la loro fcnipllci- delle quali fi rratio ferviti a Kmii- la i (lata Inpannata dalla furberia ni per Ingannare gli al:ri. di coloro , che han fa' o loro fo; Trattanti} quelli formola fu in- rrimere il vocabolo di ^orf«if74 . S. viata dopo il Concilio di Rinilni Ilario dice, ohe il Concilio di Ri- Dell' Impero , principalm^-i^te in O- mini fu raflr.ito da tutto ti mondo . ricnte ,cnu ordine di cfiliar tutti quel- U Papi Liberio, nello Storico So- li , che non vol-lfero foito'crivcrci ; cra-c , a(ricura tutto rOiItn c, che oulndi il maggior num-ro foTofcrif- qo.l'l, che erano (tati o ingannati, fero, gii U iJ più predo gli, a/tri o for refi a Rinilni, erano poi rleu- più' tardi , o per timore , o per In- irati quafr tutti in fc ilelfi , die a- rerefTc, o per ignoranti . Urf.iiio , e Tcano arraceniaiiuaca la profedioin R. 0 R. 0 t}} dt Fede Ai quel Concilio , e fotiO' era un gran numero di Confcllorl fcritio il Siiiibulu Niceiio. della Fede . VI Intcrveunero ciian- Ci6 nulUolUmc, ii.algrado la ca> dio in gran quantità Saccrdoi le Dia- «luta della maggior jiarte ile'Vefio- coni . Vi fu decifo , che era perinef» vi d'Occidei"ce , egli è coftJiite , che fo di dar la pace al Caduti , pere hi ve ne furono molli cleiiii da quella biùigiiav» fnccoiferc i pcccufri, e /oriircCa . La Storia rimarca pat.'ii.u- fan^rn coi riuicd) della Pciiltcnia . Utinente il Papa Liberio, del qua- S, Cornelio abbra.c !> il fentlniento le il Concilio di Rlnilni avrebbe do- dei Vefcovi di AfrKa , che ammet- vuto alpetiare il fentiiutnto , ('iuc- tevano I Caduti alla C on.uniunc , do- che di uR"i .litro, Viiictiuo di Ci- po una lunga pcniieiiia , ed eiiin- pova , Cìreguiio Vcfcovo di EUi'a dio prima eh? lerminalie la p.niien- iitll' Aiidalufia , e parecchi altri . Ma za, t'erano in peri ulo di norire. quello i>on vieti) > che gli Ariani r.tn Lo Ihffo Concilio decife, che fi do- cagioiiiflctu una orribile coofufioiie vciiMi rifgu.rdjfc come niniici del. nella Chiela , c rcllo Stato ftt la la Cbiefa Novaiianu , e gli altri ficrfecnzion; che^ri accelero , volen- Scifmailcl , che fé. uivaiio 11 l'uo pa« do obbligare I Vescovi a fcgnarc la rere iuuniano : cioè che qu-lli , che forniola di Kiniioi , e pcrfeguitando aveanu abb..ndonata la Fede in icm» tutu gli Onoduflì , che volevamo po di tn'ecuildne , non poicHcropiOI cullodir feilelmeiite il depuluo della l'pcrare faluie , per quanta peniteli» Fede. Atban dt '•in p Hn. Aihir, ta facelTero. E i Vcfco»! vedendo dt FiJt I. } t, 7 p 15}. Biti. in Lu- dì non poter vincere 1' ofIinatezLa di »;/. c. ;. p uj UH. in Aux iii. Nov;iti.ino, e dei fuoi aditcntl , e Sm. J. 4 c. u.p ìli Tiiod /.II e. olbllgarli a linunilare ad una opi- 17 p f%> Tilt. Fttury . nione , che eglino difendevano con RO.MA (C.di) Romanum, l'an. tanto impecino , che degenerava in 11)6 coiifocaio \Kt decidere , che la palTione, gli recifero dal Corpo del- Pafqua dev'tITere celebrata la Do- la Chkfa . Si confermarono in que- menica dopo 1! 14 della Luna . Lo llo Concilio i Canoni Pei-.iteniial! (lefTo anno H tei iicrs divetfi Conci- del primo Concilio Cartagìiicle . Del Ij lopra lo delio argomento , tra i rimanente , nel mele dì Novembre quali li contino quelli di Cefarea dello (lello anno , i Confeflori Scif- in P.itcniiM . di Conto in Adi , di mailcl avendo riiiuiiiiato allo Scif- Corinto, diO'rhoena, e di Lidn . ma di Novaùano , furano ricevuti ROMA ( C. di J l'anno 197 in. alla Comunione della Chiefa dall« circa. Il i'apa Vittore vi volle Ico- IK'tVo Papa , e da cinque altri Ve municare gli Afiaiici Quartodecinia- Covi con gran contento di tutti | ni ; nii Policrate , Vefcovodi Efelo, Fedeli. Cyp. Ef. ^i. p. 9*. TiltJ. al par degli Adatici , non fece gnn Hiii. ìit ni c. j. i>. 119. conto di quelle minacele. M'ilti altri RO.MA ( C. di 1') anno i. Vefcovi , in parii.olare il celebre S. Ottobre, fopra Io Scifma de* Dona- Ireneo Vclcovo di Lioii fcriflero fu tilli , e I' affare di Cccilìano . Fu tal prupsfiio a Vittore , per indurlo convocato per ordine dell' Iniperator a conicrvate la pace . Par tuttavia , Coft-iotino, e tenuto nel Palagio del- dice il Slg. Fleury, che quella of- la lni|'eratrìcc Faulta , chìan\aio la fer'vania eir«nd^ ditcnuta peri'Olofa, Cafa dì luterano. 11 Papa MiUia- non duvcflceiler p'<{) tollerata . Chec- dc vi prefedette alla iella dì dician- che ne fia , durb ella qi^^lchc Ceeo- nove Vefcovi. Cetìliano Vcfcovo di Is in Afta , e In Oriente . Cartagine vi tenne il pofto dì Par- ROMA C. di 3 l'anno 151.( 'l'o- te : comparvero 1 fuoi accufaiori , ptì I Caduti , tenuto da S. Corn - alla tetta dei quali c'era Donato , ilo Pap.i . Quello Coni il 0 fu molto Vefcovo delle Cafe-Nere in Numi- numeroTo: vi fi irov.ir*uo inturno a di.i riiguardato come il primo Au-, tenrcfl'aiita Vefcovi, tra i quali c' tore^cllo Scifma dei Douatilli. Que- . U4 R O R. O *1 fu lonviiito rti aver f»tio Scif- landò di Mflziade ) il exì g!uJlria 1 C iciac'iix , quando Cccilaiio fu /(fililo ! 0* il vtro J'jtliuolo dtU non età che L'iac». o : di aver ri- la [icl ! oh il Viro Padrt /til pQ. bact tino') dì . wr impollo di imu- f o/o £ riiiiiiuo ! vo le iiiiiii ad alcuni Vcri.oti cadu. In fatti , il Concilio lafci!) luio ti nella p.rCccuz.oiie ; di aver lue- la (celta di reflarc nelle lor !>cdi , tratto i icdiiiiunj , e gli accufaiurl quantunque ordinati fuor della C hic-
  • er Enfehianl. Il Signor Tillemont ere- giudizio del Papa Milziade , e degli d. , che tra quelli debba Mumerarfi altri Vefcovj fu dichiarato Innoc.nic, Orto di Cordova , e Vinccn;o di Ca- e II fui ordMijzionc fu approvata . pua . Infatii inol:i Vefiovi erano Dunaio djllc Cafe-Nere fu . ondinna- venuti a Roma a :- idlvata l'uniià della t.hì.fa t^^atio- caunne di Gugoria. Tutta qiWta lica , colla condanna di Urlaato , e pro.cdura d i ^.oncilio di Tiro fu di Valenrc nia telliiiiuniarono la lo- ri onofciiiia ingiuftj, e irregolare: ro furprela , perchè non lolle li^to 2. l.nte , e Urfatio ritrattarono in prc ROMA ( C. di ) l'anno J74. fot. lenta di Giulo Papa, cib che avca. lo lo ItelTo Papa, tcnniu lontro gli ivi detto contro S A tana Ho , e gli Apullinatllti , dei quali eia il Capo t rilfeio lettere di C o'i.iinieiic . Apollinare Vtfc9>o di Laodicia iii ROMA (Cd:) l'anno jsl- '"ot. biria . Gli Apollinarifti j retcìideva. Ili Liberio Papa , per S. Ai^nifio no, al degli, par Ariani, che Gefu. accurato dagli Orientali , e ioitmu- d'Ito avclTe avuta folianto cari. e u> 10 Ja un gran iiiimcro di Vefcovi •nana, e non anima , e che di que- Egii'J'ii. il Papi \i l.-(Ic h Letit- ft.i n; facelfe le veci la Divinità , ra , che gli Oiieiiiali gli avcano Pofcia , diliingnendo t'ai)I:!,a che ci ferina contro quel Sunto, e l'aliia fa vivile, dall' inicDetro onde ra- di fttiaiiratinijue VcKovI dì Egit- gioniamo , non aecoidavanu a Gefu- to a favore di lui. Il Concilio giù- crifto, )c non qu ll'anlnia animale; dieii, che foffe coiijro le Rjiolc 1' imperciocché non olavano , come di- ad.rire agli Orient.ili . T. XI. C. cevano , ri'.onofcerlo noni perfetto f. 7*5 conie noi fiamo perchè 1, anch'cf. ROMA (C di) l'inno jCS. ov. fo farebbe fino p;c.itorc z. |>cr- vero r.-unato da Da naio Pa- chi due cole perfettei<><). non pofloiio pa, c comi olio "'olii Vefcovi , farne nua fola ; j. ptrchè- la Divi- Quefto Pontefice fi appllcb ibpra tur. nità non farebbe liaia , che una par- to a rilivarc oucUi cheeraiio cadu- te di un tutto , e quindi iarcbbe 11 nell' Arianlfnio, c per co;)of«t- Ihto ncccffario ricoiiolccrc due Fi- rc quali foffcro gli Autori e i Ca- gliuoli , c due Crilii pi della Erefia . Si conftruib la. Fe- di quelli penfamcnti dello fpi- do Niccin : fi dichiari) iiuUo tut- rito umano, anzi fu di quelli incon- to cir> che erafi fat:o di contrario venienti del tutto ii.i.i^inar j , i qua- a Riniiiii. Urfaiio, e Valente vi fu- li non occrrrevano nemmeno nel fal- rono fccmuiiicati col laro aderetni . lo luto litteuia , foiidavans coflcr» . . lj« R O R 0 il nuova lof dogma , Coita funto nlià , e diitvano . eli; lo Sjlrtta hidiie , k ntfeiidcircio o no 1' aiiti- Saìito er.i grande , il Figi uolo mag- C« Fede, e II Tridiiione , che U giore , il Padre mairnio; tcncvanii Chiili ricevette iagli A|ipo(loII , anche 1' opinione de Millenari, e coiiiru la quale aCLoliar noti fi de- amnicncvano tre rirurrczionl vono • nollri r.iiiociiii Non riflet- Tutti quelli errori , amichi le tevano, che I' ucnio non pub pre- perone , furono condannati ili 'luc- tendere {ci\Lì una {Irana tcntri > , ilo Concilio . Quanto alla perfona di di de Idcre co'luol deboli lumi, cù Apoihnarc , non fu condannato , le ch'i (uperiot': alla ragione , e alla non d ippoichc egli con Vitale ebbtr ini fi 11 gèma noltra j inip;rcloc.hè A- fatto lo Stifma i cioè l'anno 2?7m naluieute , (e viro folle, che Gefu- allorché el diede II ti:olo di Vcfcs- crillo Ti folle unito alla pine pift vo depli ApuIIinaridi a Vitale hi nnbii: di noi n>:dcrinii , qucitj opi- Antiochia. Quella Setta vi cagioni nione ci lOfilIrrebtc ogni Ipcraiiza di molti totbidi, e divifionl. le qui- faluie , e farebbe palTibil- la Divi- /tionì Imbrogliate, ed ofcure, che nità . egli e I Set:arj agitavano fopra M^ gli errori degli Apolliiurilti l' Iiicarni/.ioiie , iiiibto^ltavano tal- .indirono ancor pift avanti in ap- mente gl'ingegni , che molti dubi- prtlTo i l'iiperciocchè , ficcoine non tavano aiTolniaiuciKe di quefto mi- volevano ricoiioiccre due Sothtiù' e fiero ; altri pcrd-vanfi nelle dilBcoI- due iiaruti: In Gefucrido , l'una di- tà , nelle quali intricavanfi , cercan- vina , r iltra umana , cosi ftilleniirro, do nuovi termini, il cui unico frui- che v'eri in lui una foli iiaiuD to etano delle difpiie lUrta fine , e fta , c coinpolla della Dividili , e pOL-hi attenevniifi alla fcnipllce can- della Umanità, c dicevano, che la tica Dottrina della Cbiefa . fui eirne era Ci)nfoftan7liIe alla Di* S B«dlio fctifle parecchie Lettere vlniia i ih! una parte del Verbo e- fopra quella Ercfia , contro la qua- ra l^ato cambiato in carne, e in of- le rt (caglio for'crti'.iue , Per occa. fa i in una parola , in un corpo . e !n fione appunto di quidc Lettere il una natura del tu:ta diverfa dalla Papa Diniafo convocò un Concilio fua ; che quello corpo non era fir- a Roma l'-anno };g. con Pietro di come II noUro , ma che ne avca fo- Aleffandrla . Eglino vi condannaro- lanirntc la forma , e l'apptrcnia clif. no gli errori di Apollinare, e di- riorc i che egli era coetcrno alla na- chiararono, che Gefucrillo era infie- tura Divina, fiir.Tiato della follan- •mc vero Uomo, e viro Dio, ec'.i- la medefitni della faplenia eterna , unoU': diceffe , che ci iiniicav.i quii- e di lineila del Verbo, convertl.o che* cofa , o per pane d.lla Divini- In un corpo palTibilci che (fiiliidi la tà , ovvero della Umanità , doiea D'v/iiiia del Figliuolo conloltantia- cifer ("giudicato niin to della Cblela, le al Padre , era Itaca circoncifa e e Apollinare fu depollo. Quella llcf- crocifilTa , e non mi corpo terreno fa Erefia fu condannata nel Conci* Eccome li nuliro . Di ctb ne iiil'tri- Ho di Antiochia dell'anno J7!). e l> vano , che la foftinia del fuo corpo C'oii'illo Eciiniciiiro di Collantlnopu- non er» prefa di Mirij Vergine ; ma Il , rauiiato qualche npefednpo , con- che folaniente eri paffuta per I I, fermò la fenttnia del Concilio di come per un canaL- , e Jc acg}v>n^ Ronia , contro Apollinare , e i Alai ti titolo di M.idrc di Dio, di.eiido SeaarJ . ApoIIiiiats perrtflett:' nel fuo che (jnel corpo, era (tato (rima di empio errore, e mori in età avan» Maria; che G^l^ucrifto lo avca i-m- lata fotto il Regno di Teodofio . pr: avuto, e che era celelle , e fil- Secondo la teftinionianr.a degli Au- erei ro tori Ei"cle(ia<)ici contemporanei, a- Oltre a (luefti errori fopr.i il nil- vea egli fortito de* talenti (Iraordi, ftero della Incarnazione •, ,o l'ii- liarj di iKiura , e gran dml di gra. mcttcvanu divcrfi gradi nella T>i- ila. Egli avea conibaiiuiu coii niol- R O • R O U7 t» plori» c CgMi;j;io per U vera Fe- lino , e che vi li rifolveffe di non de lOiuro coloro, che ne erano ni- co.iiunicare con I l .viaiio , ni ton iiii.i mipirv:io.;chi Giuliano 1'; Apo- DioJorodi Tracia, e « cacio di Be- A»t» avendo proibito d\ CriltUni lo rci , che erano t,li Auioii della fu* fto.-.io degli Autori l'agaiii , i due eleiion: . Soioni. L. l'I II C. ii. .i| oliiiiari Padre , e Figliuolo , dice fag. 717. e. Sin rate , f\ s fonarono dì fupplirt al- ROMA ( C. di ) r..mu, (otta Ij mancanu di quelli Amori (oUc Siricio Papa . Ottanta V fcovi »i at- Opere da loro lo.iifolle . fiftcttero • Vi fecero una Lettera In Il Padre milc ii> vcrfi eroici i Li- grazia dì quelli , chenonaveano po- bri di Mdisc , e gli Sierici dell' an- tuto intcrvcniic al Concilio , e mie- tico Tell^m n o , e il Fijliuolo cotj- (li In nome di Siricio , e couieiie poie dil Dialoghi a imiiaiìon di dlvcrli Cai.oni . Tia l'altre cole ra- Platone , n.i <]UiIi co iiprefeil Va i- lla (iroibiio Ji amili. ttere nel Clero, g Io , e i ptecctii degli Appoflnli . Ma chi dojio la rcniifTione dei fuol pcc. ,, perche- , dico il Sig Tillenionr , ci cati , cioè , dopo il Baitcliiiio , avrà „ ripife la fua coniidcnia uclla pro- )>(irtHto 1.1 l'pada della milizia del fe- ,, prii Cipieiiia , piccbcci volle tMol- colo : cioè avrà eicrcitata qualche ,, v.re celie diffi.olià , cull.idcto- Carica nella Corte , o negli Efcrciti. Ulta umana non poteva rifch tarare, Vi li raccuiiMiida particolarmente la parchi n abb.iiidonb al priiritudi u- coniHxnia dei Sacerdoti, e d'i Dia- ,, na rofana ctiriorKà , p:rch'civol- coni, perthè fono oli IH gì ti a fervi,i 1: trovar delle (Iradc nuove ulIU le ogni giorno al Miuiltero di Dio , „ purità e reiupliciià della Fede,tutte r il. c p. 1,1%. le do.i ch'egli avea ricevute , gli ROMA ( C. di) l'an. J9-1. folto ,, tornarono inutili e nierftb di clkre 10 Itifib Papa , contro Gioviniano, , „ tli\;oardato da .una la Chìefa co- 11 quale iiifc^niva, quelli che, che ,, me uno Scilmati -o, ed un Eicti»o.'« liaiiiio ricciuto il Haiicfimo con fe- Sozoni. VI c 15 Tom. 11 C. pag, de non pcflbno clfer vintj dal Dcniu- )S)% Esioh, 77. f. I. p 9>5. Tilt. nio che le Vergini non hanno pi&i ROMA ( C. di ) l'anno J7«.a fa- nicriio delle Vedove; negava chela K^iC di Omial^o Pipa , e contro 1' SS. Vergine foffe iellata Vertinc , AntipaiM Urlimi. Quello Concilio fu diipo aver dato al Mondo G-'ucri. coinpolto di un gran numero di Ve- V.O . Id. p. lon. fcovl , che fecero una lunga Let- ROMA ( C. di ) l'anno 50. ij. tera al due l'imcra ori Gr-itiano e Agosto , raun:uo da Cclellino Papa Valeniinia' o 7". //. C. p. 10 /i. contro Neltorio ; non fi fa ili qual ROMA C. di I' ;,n. j8l. Quc- Vefcovi folTe( ) comroilo ; ma fi ve- fto Con.ilio eri Avo l.itiniato nel de , che i lor Decreti paUaroiio per Con ilio di 4quilea dell'an. per- Decreti di tutto l'Occidente. Vi fi chè foirc Ecunic.iico . Vi intervenne- lencro , e li efaniin^rono le Omilic , ro Oiniafo Papa i. Anilirog-o, due e le Lettere , che Nertorio avea man-, illuKri Mciropftll'aiii dell' Oriente diiaa Roma c' a quella lettura, i cioè S. Epifanio Mktti>,' olitaiio di cuitii Vefcovi efi lani.troiio , ch'egli SaliitiMia o'vcr di Cipro , e Pau- era Autore di una Erefi.l pericoliifa, . liilo , rKonulduto dagli O.èidcntall Per lo contrai io fi -oinmendarono mol- per V'"fcovo di Antiochia . 2, Fu tlflìiiio le due Lettere di S. Cirillo, comporto di cinque Vefcovi di Oc- e fi dichiaraioro orioJofTe . 11 Papa cidente , fcnia ai quelli chcci tono moltrb in un lungo Difcorfo, che la ignoti , e di tre Deputati degli O- Vergine era veramente Madre di Dio , rientall . Qucdo Concilio fu nume- coi pafTì dei Padri , tra gli altri di r:>(i(T\n]0 : noi non abbiamo ncfriiiia S. Ilario , e di D-^mafo Papa . 11 cogniilone di cib , che fcguì hi cf- Concilio dichiarb, che quelli , che fo : fi conghicttura InUaniu, che vi non legiiiffero quella Fede farebbero & i.onf:rmaiTc la Cu:imiilone co,i P^u> de; ulti dal iiilnineto . , . l}« R. 0 • R O Il r'a|>.i d:r:b i O cteti del Con- di fui elezione . Vi ricevette la r.iia- tilìo, c fcriflc a Ntltorio , e a San vj della pace tra S. Citillo , e p li Girelle. VI i JUiio, che ledile Lei- Oricni.ili tcrc ( diS. Cenilo a Ncftorlo ROMA ( C. di ) l'anno fono fervircLbonu per doe moiiìcorj j che S. Leone . Vi fi lilt.ibilì Celidonlo . la Lstrrr,!, che il Papa g'I ftrivc Egli era Itito de|'o!lo nel Concilio va fjr.bbe II [cito - e che (e nel di Bcfaiizon i e vi fi ferarb S. lUtio tenni.ie dl^ dicci giorni , dopo che gli dolila Conuiniune della Santa Sede : larà lli'a pirrtcipita qarfta Lette- gì! fi proibì di offendire gli altrui ra Cjjli, non likhiirj precifainenre > diritti . Vedi /Irlis 4; i. e fenia ctjolvo.'a, di ricevere h Fe- ROMA (C. di Jl'an. 44.9. in Ot- de lufeF.n;!..! dilla Chitfa di Roma, tobre, cu.ui oflo dì una quantità di di Akff.inrfri 1 , e da luttn la (jhicfa V.lcovi , per rapprcicn;jre tutto CattoII.-a^c s'egli non coiidjiinala l'OcddiMtc: vi fi condannb tutto rea noviti , rolla qu^lc d'iile ci!) tjnelln , i h.: fi era fatto Io fi:no an- che la Scrittura Hl- iiiregn.i i-ff^rrc pcr- no nel Latrocinio di Efcfo . Vi fi fettaiiime unito, fi !iii;i;J 13 ( ui- fcriricro p.irccchic lettere a nome di rato iljlla Comunione della Chicu S Leon', e d i Coicilio. In quella, e iirivaio di ogni facoltà attenerne all' Iniper.uore TcO'iofio , il P.ipa fi alla Dj^'iità S.icerdoiale ; eh* è nc- lagna della vlolcim di Diofcoro ceflario ! che e.^li condanni tutto ciò 1 della irregolarità del Concilio di li- che fin allora ha crcdiMo , c intc- fefo. ,, Altri ne furono rigettati , di. gnl r,uelIo , «he ei tede iiifegnarfi „ ce la Lettera, ed altri introdjiil da S. Cirillo; che coloroch^ lo han- ,, che di'dero ì: lor mini cattive p r no ftgvii o nel Tuo errore , firm lO „ fir a g;n!o di Dioftoro onell'cnipli obbligati a rigettarlo in ifcriito le „ fot ioli riz'onc : iuifiti fuifcripiioni- non vogliano clTcre feparaii dilli ,, Jhi ciglila I maam lieJtrutlt ; fa. Cumunione: e che fe dopoavv-rcon. „ peiidoche pcrd.rebhonola lor Dl- diiiirato i fuo! cTrori , non di prò e ,. giiità , fe non fo:tofcrivefIero. ^no. d'intero ravvedimento, rlchiimindo „ iiri Legitl vi refiilittero collintt. alla Chicfa rutie l-jp-rfonc, ch'egli „ meiuc.perchf liifit:! tutto il niirt.ro avei privato della Comunloiie „ della Fvde Crifiijlii è diftrutto, (e farà clclufo egli it fl'o . Il H.ipa or- „ non fi caucciù quello delitto, che dini inoirre , che S Ciriliu agirS in fup.ra qualuntjue facriicgio " In,, . cjueilu affare a unni? della S. S. Je . appr^fTopr^ga ej'.li 1* Ini;x'ratore,attcfo e colla fua Autorità , per notificare il reclamo di iiiolii Vcfcovi, foprattut. quella rcnteiii-. a N.-ftorio , e a tut- 10 del Vefcovo Fliviano , e la dìfpofi» ti gli altri , per farla cfeguire con zinne de'Canoni di Nicea , di ordinare tutta 1.1 fevcrirh necefTarh , per prov- unConcllio genera!'.- Ili Italia per 10. vedere con prontc7.ia ai bifogul d-I. Uli'. r di mezzo tutti i dubli) incorno .'l- In Chiefa di f loftmtlnoPoK , fe Ne- U Fede . £j» Leon. 16. ìli. 4. r.n/t, ftorio ricufa di foi'onieircrfi alle con- ROMA ( C. rfljl'an. 45' in Giu- dliionl . rh- pll fi pr poneono , vai gno , fono Sili Lem» , afTidi'O da dire per f.ir eleggere un' aliro Ve- uni .quantità di Vtfco.I luliani t fcovo . Il V-ìi't imndh ai Vefiovili Quello S. Pap.i clftndofi tneifo alla rifoluzlone del Concilio, con diver- cella di quelli , and!» a trovare l'Im- ie Lettere, che ancor ci reftano . peratore V.ilfiitinUiin , che fra alla C. T IH. p MO. Chiefa , colli Imperatrice l'Iacid'.i ROMA (C. di ) I' -.lino 4!i. te- fua Madre, e EndolTia fua moglie liuro per occafione delU Letteti le prei^b colle lagrime , e le fioii- dell'-Jniperatore Tcodofio j prr la glurb per l'Appoltolo, 1 cui avei- lonvo azione del Concilio Generale no rendiHi po,-o anzi I loro ofTequ;; di Efefo. pcr'Ia loro falute , e per quella di ROM A C. di ) l'ai- '<•""• Tcodofio , dif voler feri vere a <;U-'I te da Si'lo Pjpi psr 1' annivcrfarlo Principe , per Impcgiiirl» a fir ri* para- R O R. O parare tutro cib , che cpniro !c (ar- foffe flato recifo un qualche mcm^ me era lUio facto aH Efe.'o j e di bro , o c'kc fulcro >tati in pubblica far raunare un Concilio Generale i penitenza . Parlk poi dell'affare d' Ire- che er* quello il vero rimedio ai ma- neo , ch'era pafOtto da una S.de alt' il della C'ieU , ed era neceffario , altra . N'oiJinario, Vefcovo di Bar- inatTinu' a cagione dcU'appelIadi FI.i- cclunt , avea d.iid^r.no inurcnJo 1 vuiio. S. Leon; ottenne la graiia t che egli foffc Ino Succeflbrc . S l'a- che rcli dim.mJan . ria inlorfe fortemente coniro qucHa ROMA ( C. di ) l' anno 458. te- traslazione : i Vefcovi efclainarono nuto dallo ItefTo Papa, per ri('oI»crc anche efC , che oon bifoguava per. vati-- difficoltà , inforte |>cr il fac- mettere, che fi violafl'cro gli ordini cheggiamcnto degli Unni. dcIU Chicfa , e che fi doveano cu- ROMA ( C. di l'jn. in No- itodire la) DUcIpltna e ! Decreti del- vcnilrc , dallo ft^flo Papa in graiia la S. iiedc . ,, C onturtoci!> quedo ge- di Ernici, eh' erafi impadroni 0 del» ,, nere di iilaiue , o wer di defignatio- la Chiei t di N.irl'ona. Vi (1 dcciTe, „ Ili del Succcliore er.ino molto f,imi- che per il bene d.lla pace Ernici re- ,, Ilari anche ai pitt celebri San;i,dioe ftirebbc Vefcovo dì Narbona ma il, Sig. Tilleniont : i vero , ei fog- con patto che ti non poteffe or- li glugne , che per timore ddl'abulo 1 dinar Vefcovi , e quello potere fu ,, i Pontefici vi fi oppolcro femprc ; e trasferito a Coftanzo Vefcovo di ,« pcrb l'ibufo, che alcuni ne han far- Ufei , conie Upii^ antiaiio della Pro- ,, to , non pub farci condannare quel- vincia } ma che dopo la morte di „ Il , che fc ne fervirnno con vide le- Er:net , il Gius delle Ordinatloni ti- ,, gittime e fante . "Checchi ne fia,il torneieblie al Veicovu di Natbona : Papa mandò ai Vefco\i di Spagna « inoltre vi è detto , che i Vefcovi che gli aveano ferino lu quello prò- delle Calile terrcbboiio ogni anno pofito , gli Atti d:I Concilio di Ro- |lin Concilio delle Provincie, e che ma , nei quali era Hata rigcitaca la non ulcirebbono della turo fenu rraslaiione d'Ireneo, per la ragione, Lettere del MetropoUtano e in cafo che N'ondinarfo avealo diaiand.un in, di rifiuto del VcTcovi» di Arlcs . Succefforc liti fuo Tcftamento, ; Mte{x r. ly. c. p 1 I3 prtjibiilone tante volte fejirrcata ROMA C. di l' ail. V' in No- nei5 Canoni , di pafTare) da( un Vefco- vembre compolto d;l Vefcovi, che vato a un'altra, Co»c. Tonto /f., erano accori! a celebrar la Feda del- pag lofio. la Ordiniilone del Papa Ilario , ov. ROMA ( C. ài) l'an. ji^ vetta vero lliro Se ne contano quaran- la fine di Luglio. , tenuto dal Papa tono, due dei quali erano G'illl cioè Felice 111. VI fi troviirono fclfanta-, Inp'.nuo di Embrun, e Saturno di fetie Vefcovi 1 vi fi condannò Acac- Avipnon: tutio il refto era del Vi- cio Pa:rlirca di Coltmtinopoli , che cariato di Roma. Dappoiché i Ve- avea fa:tl molti intli alla Chicli fcovi e l Preti ebbero prefo porto per la fua grande unione cogli Ere., i Diaconi Aando in piedi, S, Ilario tici. Egli fu, che impegnj) 1' ini. efpofc , che il Ino carattere di pri- petator Zenone a fare r£wf/co ; eh' nio Vefcovo obhiigavalo a prender era v.m fi'ctic di formulario drii. pifi cura della DifcipUm della Chic- iato per riunir tutti "oelll , cheera- la di iiciTuB altro; alcrluicnti , che no fuor! della Chiefa , c pieno di egli farebbe (laio , dice, tanto pii"> varie propofizioni , che i Cattolici, fco , qnant) eraniapgiore la fua Di- e gli Ereticiconfcfravano egualnienie. gnità . Diffe poi, che bifognava av- No" conteneva già in fattiT'Ercfia .ìau djll: loi- S-dl iiina. " Quel!' ultime parole , di- per iiun viverlo voluto fotroUriverc . ce il Sig. TiileiKoiit , fono liraordina- Si crede , che AcJccio egli (leflo lo rie, ma polTono Ipiwg.itfi , col fot- avelie coin; olio • D< ]>iù iva cgìl coiuteiidervi , qualur non riconofcef- ablrai'ciiiio \j Cooiuiiioiie di Pijiro te i fuoi errori, e ne dlniandalT: pcr> Moii).i> uo 11 peffiiDO , e grjnde pcr- dono . fccu:ore degli OriodolTi iiii|>i.tcloc. , Oltre a quella Leaeri Felice fece che ira egli Eu ichiino i diceva x- un altro At^o per clfcr affino; dove iiacema al Concilio di Cile dmiii ; fi dice, che la Semenza del CI:lo er^rt f.iiTo ordinar Vefcovo di Alcf- ha privato Acaccio del Saccrdoiio , Uiidiia dopo la morte dì Tinioico per aver difpreitato i due Moni o. Eluto , d. un Vefcovo Eretico ù--, ij, clic gli cr.ii o Itali fatii , e per pollo dal V'.i.ov Ito : elTendo fte{;Ì4- aver carcerato il Papa nella pcrroiii to di rjuefU iiuo.a Dignità comiuifc dc'fuoi Legati ; ,, ijui 'di, ioggiiisine ogni furta di viuLni.: . Acaccio avca „ Felice, fe un Vefcovo, un'EccIs- inoltre ubliligam colle uiinaccie i Le- ,, liallico , un Monaco , ovver un L.ii- gati del P;ipa Vitale, e Mifeno a M co cuit^unica coi lui , do|0 quella comunicare loii Pietro Mongo . ,, dcnuiuia , fìa e s'intcnd i anaieina- Verificato che ebbe il Coiuilio ,, (iziaio , e fi.i pulii o d illo Spiri a, che Acaccio era rslpcvoli (Tniio , Io Santo : Solilo Sp'nitu rxtquDiii ," depofe e Ioanateniatizzb Privli egli Egli p.ire lo>;;;iugnc In lIcITo Sio., altresì i Legati della Dignità Veico- ,, rico , che quello Concilio poicAe vite , e della Conuinione dei MifV '- „ contentarli di condann.ire il folti A- rj . La fcntcn/.s di condanna por- ,, caciiu, l'cnn rompere ,c«;!j'e{:li fe- c.t in fruni£ il no ne fulo di Fe- ce , la Cuniuijione con quelli , che lice; fu lu'iavia (utiofcriita d 1 fct- ,, rellaffeTo ntll» Cornuti ione di Acat- taiitafcice Veftovi ; imperciocché per „ ciò . linpeft lordile fu quello vera- antico codnine , tutte le volte , che „ mente il inoiiodclloScil'm» infcll- tcncvafi Concilio i» Italia, panico, ,, ciinnio, c'A't ]iir tr'. ntacinque'aniii larmente laturiio alla Fede, le decì- ,, di viti- rodente dall' Oecideuic , fìoiil , che vi fi formavano a nome 1, Infaiti Acaccio avendo iiliclo , di tutti i Velcovi di kalit , non por- „ che il Papa (1 fc)>arava da lui , tavano In ttoiue.che il nome del I, egli altresì rep.iriilTi dal P.ipa e IcvS Papa . Fu Itcfo un Atto di rjUc(l.i „ il Ino nume d.ii Dìuìlì in gaila condanna , e quella Aito fu una J.'C- >, che parecchi Saim, che foiiviiio tera diretta ad Acaccio , nella quale allora li Oriente, toiii'c S. Saoa, Felice gli rimprovera di aver creato S. Tcodnfio , ec. p^irci , che non Oiovannl Vefcovo di Tiro , ed Ine* ,, conmiunicairero colla Chicla Ro- miro Prete; paffa egli poi .ll'affar: ,, mani , quantunque queda Chiela di P:c:ro Mongo ; indi all.i minie- ,, mcdelinia non lai'cia di ricoiiofcci« ra , onde avea egli trattati i fuoi ,, li in O-gi come Santi ". Legati , e conchiudc cosi : „ -Suiil- I Difeiifori di Acaccio allegarono «, te dunque con quella S^incei^u la per verità , die egli non avea nui ,1 forte di coloro pei quali ci avete detto null^ contro la Fede ; m.i per „ tanta incliinazione , e fiate dcpo- quello appunio era epli piftrco, per» &o trilla autorità del Vcfcovato , chi conofccndo la vcii;à eri li uni- privato della Coiuanionc Catioll- to a coloro, che la impugii.ivann , ,, ca , « recil'o dal numero dei Fe- r. IV C. p. I6.r,. I ;ì. Tilt. ,, deli . Sappiate, che voi no. i avete RO.MA ( C. di) l'anno 485. dallo ,, pift ni il tifilo , ne la i.icol.à di flelTti l'elice Pap.i , afliliito da qua- Vefcovo, e che fietc (lato d.(;ra- rantadue Vefcovi. Quello Concilio dato per giudizio dello Spirito San- fn tenuto a motivo dcll.i Chiela di ,t to.c condannato per auioiiià.ip- /..itiocliia, l'ocp dopo la cIpnliroHe R O R O 141 d' CjIcnJio.ie c lo riltabiliiiiciito di Quella Lettera ch'i un tiionumeni», ficiro Fuloiic 1 Vefcovi li riiiiio- teiiofo dell'Antichità fopra la. I Pe- varuns colle uro ielcriuoiii gli nitenza , ci fa comprendere che, U, ;iiiaieiiii gii )iroiiiiiKÌJii dalli S. Se- Chiefa Romana contervava ancora de vuniro Pietro Moiigo , Pietro Fu- tutto il rigore dtll' antica Dlfclpli- luiie , e Acaccio, il Concilio inditif na , e ch'era ptrfuaia , che tiiogna it> a quello (tl.'iio una Lettera agli trattare i peccatori con forra , ina Aliati, e ^i Preti di Coltantinufoli nel, tempo ItelVu cun dolcctu.,, Ini- (u'ia quik dichiari , ctic quella di!- ,1 perciocché, dice quello Poniefìce . dama era (lata riioiuLi d.i tutto 11 ,, quando iiui pruliiiigbiamu la foddis- Co icllin precedente i i^e.^ifce U Sen. II fii,ione , c 1.1 eiiueii£4 del peccato- i tenia , ch'era Itaca ptonuutUta toii' „ re I noi abbi^m la gloria e la coiilo- tiu A. accio, diinandiudo che Ca e- ,, laiione di trovar l'anima iua più pu- Je^uiia CUJ1 coraggio , c la confcrnia ra , e meglio dif) olta a licevere il con un imuvo .insienia . 11 Concil'O „ pcrdttno : bii'ogna rompere i lacci l'Ice In quella Lettera qualche di. ,, del Demonio , c trarne fuoii l'.mi- ciiiaraiionc di fui f.-de , per niullra- ,, me , ch'egli ha piedace i m.i per far re ch'egli fegniva i dogmi dil Con- „ quello bifugna applicale alle lor pla- cilio Niceno, del primo Efelino , e ,, ghe i rimcd j , che t i fono adattati , del Calcedunefe i ma qu fto p^lTo c ,1 a ilinchè c hiudendule prima 1 icni- perduto. La hnifce gemendo , c'.ieA- • I [o, la guarig!o.ie punto i.oii gio- caccio in vece di uniiliarli , coniuiei' ii vi a perio:ie attaccate da un morbo leva luciavia dei inaggioii dclìcii , ,, niortale , e i Medki forfè non fi rcii. che priin.1 , cune vedevjli d\ l'uan- ,, dano rei al p^r d.gli iiifcriui , | cr tu era di frclco acc.'.daitj i.i .Autiu. I, aver trait.i.o iiupi o fupcrA/ialiiicn- chia ". ,1 te un male s i perni z.iufo . Si dee qui notare , cke la Chlefa La dil'poftiioiie geni.raL , c^e que- crovavafi allora lacerata da uiioSciT* llo Papa efige da tuui i peniteli. 1 fi ma deplor . bile . L' Occidente noi. vu- è , I. di coiilenare finccranientc i lor l^a conu iicar culi Oriente , quilur filli I e di elfere perfuali , che que- iiun fi anateniai laude non lolaiii^iite gli ch'inganna il Confeflure, ingan. Ncdutio, Euiicfae , e Diaftoro, ma MI felleff) , percliè la facilita degli di pifi Mungo ed A. accio . NJI'O- Uomini non placa in nclluna manie- rienie vcdeaii l'Ealttu , e U Lii>ia ra li giulliila d;l Ttibuiìjle fupre- far un curjo di Comunione a parte n>o - l. di edere umiliai! , di piangi- C0.1 Palladi) di Antiochia ; e il re- re linccramente fcHelTi , di rinunii»- Ito delI'Oitente ne faceva un'altro. re ad ogni dclicaiciia |>er abbracci..- E.co a quale Itiio gl'ln righi di re 1 digiuni , 1 gemili , e le altre Ai.cacio , e la leggcm/.a dell' Inqi - praiichc lalutari di piniccilta , che raiur Z;.Hune aveano rl-litta la Chic- faranno loro |>ieici!>tc. là. Tom ly. Come. p. 1117. Oi'ceiide egli poi a parte a parte r RO.MA ( C. di 1') iti. 487. nel C.oniaiid.i che i Vefcovl, I Sa.erdoii , mele di M^iio, lotto Fcli e Papi , e i Diaco ii , eh: avranno actonlciiii- ccnuio nella Bifilica di Codintino to di elfere ribatcertaii , o \olonta- per la ricoiic)liji.i , e pciiitcìiit j che fi uni'lii.raiiiiu fotio U ottenne di cllere atnniL-fTo nella Comu- mano de' Sacerdoti , fcnia vergognai fi nione , e nella Dignità Sacerdotale. di abbafTar il capo davanti a qUcI Vitale , l'altro Legato , era mor e Dio , che noii hanno avu o vergo- qualche tempo piiina . Temi. IV, gna di offendete i e llaran poi due Coae. p. 1169. anni a jTcSirc col I aici , feiiii of- ROMA ( C. di ) l'an. 49H. fotte frire iicffiiiia obbiazioiie . Che fe le lo (tcllo Papa , e compolfo di fettaii» ftcffc pcifone (ono cadute per l.i vio- ta Vcfcovi. Vi fi fece un Decreto, lenta de' tprm.-nti epii le ammette che, contionc il Catalogo delle Sante atta patte iiaiioiic t?ul Sacramento Scrìtti^re : egli è coiifoime a quel- per la ImpoCiione delle insili , dope lo ch'è oggidì ricevuto ndh Chie- ana peniicnia di tre anni Alla flef- fa Cattolica, ,, Dopo i libri infpira- la pena par , che affopgetii anche ti , dice lo (teffo De^ reto , la Chiefa quelli , che gli Ariani aveano lat- „ rhcve i quat ro f oiicilj Generali teitaii contro lor voglia ; il che ,, di Nicea , di Coilantinopoli , dì Efc- fcmbra dovuto rirpetio a quelli, eh' fo , e di Calcedonia , e dopo di erti erano poi entrati nella Coiiiuitiune ,, i Concil) auiotiziati dai Padri : in d:pli Ariani ,, appreflo le Opere di S. Ciprìmo , di Qiianio al Fanclull? , Chierici , o ,, S. Aiana fio , di S Gregorio Naziana Laici , ordina che paffcrsnno quii- ,, 7.:no,dl S &fiIio , di S. Cirilodi che teinpo fot tu la linpofuione del- ,1 AfcfTandria , di S. Glaiiprifodome le mani , e che fi renderà poi toro ,, di 5i. Ilaria , di S. Ambrogio , di la Comunione , ma che ni ctTi , iti ,, S. AgofUiio, di S. Girolamo , diS. qualunque al TO i he fii batcez-zaro, „ l'rofpcro , e la Lettera del Papa S. o rlbattcìiato fuor Jclli Chiefj Cat- „ Leone a Flaviano." Tra gli Apo- tulica , non potrà cfTer ammcfTo al crifi il Decreto fa menzione di quelli Chiericato ; che ! Catecumeni, che di FauIIodi Rffi II Papa Gelafiodi- avranno ricevuto 11 Battefimo degli Itingue ) o! la 'potenza, EcclcfiafHca , Ariani , faranno tre anni cogli Odien- e Secolare In qucfti termini ,„ L' Inu ti , che avranno la pernii (Tone di „ pcratore non ha il litolodi Ponte- predare cogli altri Fedeli , firwttan. „ fice ,nè il Ptnttfice l'autorità Rea. tochr fimo animcffi alla grazia della ,1 le . Din ha fcrar.itc le funzioni dell' Comunione . Siccome la regola Ge- una e dell'altra Podclfà , afliiichi nerale è di dare l'Eucarifiia ai P» ,, gl'Imperatori Ci Ktinni avtflcr i :fo- nitenti , che la dimandano In mor- ,, gno dei fonictìci per la vitaEter. te , Il Papa ordina , che farà loro „ na ; e i Pontefici fi accomedaffero accordaca , c che ogni Sacerdote po- „ alle difpofiiioni degl' Imperatori trà farlo; ma che fe quefri tali tor. ,, Per le cofe temporali . " T.IV C. nino poi in fallita , rciteranno nella ROMA f C. di) fan 499. primo fola Comunione delle preghiere, fi- Marzo . Simaco Papa , ch'era (faro' •attauio^hi abbinilo compiuto il tem- di frcfco eletto , raunò quello Con- po , che loro è prcfcrliio per la pc- cilio; e qucfio il fece, rome dichia- niienia: al qual proi ofito egli cita , ra egli mcdefin.o . per ce.rcar I nitz- come in parecchi ;'liti luoghi , il ti pifi elicaci di troncare le brighe Concilio Micene . Tom. IV Con*. de' Vcfcovi , e i tumulti pTolari , I quali sccadevani) nella eteitone del ROMA f C. di ) l'an 495 fot Papa. Vi C ftceto molif Decreti fo- to Gcbfio Papa , com)ofto di qua- pra quella materia . Seii.intatre Vc- rantacinque Vrf ovi , e di rincu.iii- fcovi , e fefTantafetie Preti vi fot. tetto Preti . Mifeno, Legato , Pre- tofcriffcro. T ìV C. f, ijn. varicatore a Coflantlnopoli nel 4^4, ROMA (C. di) l'an. 5^.0. fott» vi prefcii'b una Supplica , colla qua- lo (ledo P»p» • Vi fi diede all'Aliti, l« iiuKuidava mifcricordla , acccla la papa Lereiize il Vcfcevaio di N^. R O cer» fjrccdir; loScil'iiiJi D. M. Concili Generali , tome ! quattro KOMA ( C. di ) l'aii. !0i. fono Vangeli . Egli fogglange qui , lo ftsiio . Vi Ci abolì U Leggi- di che lo llcifo ri'petio lo porta al quiii. OJdktj, la quii pioibiva di fjr li tn ; il che lo avoa pia iVriiio in ad< elciioiie del Papa fenia il confciHo dietro ai Vefcovi di Iftria , che non del Ke d'Italia i c vi fi fciero al- ricevevano l'ultimo. Egl' liiviiavali cuni Decreti per Impedire ralieiu» di venire a Roma : cib che cgtinr> memo dei beni d:lla Chl^fa . negirono ; e fcriflcro fu tal -propofi- ROM \ {C. il) l'au 50: chii- to all' Imperatore Maurilio , che pre- nuto Syne/ius valmatis , forfè a ga S. Gregorio di lafciar qiielH Vc- nio:ivo del Luogo , dov'egll fu te» ftovl in ripofo , flnattantochc l'Ita- iiiiio. Il Papa Si umico vi fu dichia- lia foffc pili tr.iiiquilla . rato , da cento e c|u!i)dici Vcfcovi , ROMA ( C. di ) l'an. 50V Lu-J. purgato, quanto agli Uoiiinf , dille glio , fotto il Pipa San Greforio . accui'c intentate contro di l ui di- Egli vi ptojioi'e lei Canoni , che vaii'l il Re Tiodorijo ; e lr,ftiando vciitidiie Vefio»! , licntaiie Preti , H tutto al giudiiio di Dio. Il Con- affifi ione I Vefcovi , e i Diaconi cilio ordinò, chi lo llcfTo Papa ani- In iedi) , jpprovjroiio . V| fu alfo» niinlltrarelibc i di vini Miltfr ) , c che luto Giovanni , PtcìC di Calccdn. 1 FeJ;ll t ice vere bbono di Lui II iiia , che avca appellato al Papa del- Santi Coi'unionc . S.-ttan-akl Ve. la condanna , cr.c Giovanni di C o- fcovi fottolcriflero a qucffo Giudi- ftintinopoli , fopraniioinato il Cìiu- Ilo . D. M. niore , avea j^onaia centro di lei . ROMA ( C. di ) l'an. ^oi. Vi fi i Deputati di Giovanni , che fcgul- leffe , con approv j7,ionc del CU'icì- vano qucflo appello , vi fteticro iii lio , l'Apologia di Simmaco Papa , piedi. Il Prete Mariano vi fu eleno ria Ennodìo. T. jy. C p, ifC^ Vefcovo di Ravenna . Tom. V. Cane. ROMA (C di) Io ttcffo anno , P''g I "98. fi)tto Sinimaio , co.nporto (H ottanta KOMAfC. di ) l'an i o. InOr- Vcfcovi , di treiitafette Preti , e di to'ire , (o.to lo fteffb Papa . Vi (i quattro Diaconi. Vi lì fece nn De- coiidaniib un Impollor Greco , chia- creto "-ontro gli OfurpatorI dei beni mato Andrei . D. M. d.ll.i C.hiefa. Eglino vi furono nni- ROMA ( C. di ) 1' an. f.oi. 5. A- tein itiiiiti , come Eretici niai!lfc!li , ptHe, fotte lo ftelfo. Vi fi fece un» Ce non (jli reftltuiffero . li p CoKiiUiiunc in favore de' Monaci , ROMA ( C. di } l'an 5!i. ,- De. che fu foitofciltta da venti Vefco- ccnibtc , dal P.-.pa Boiiifario, atlftl- vi . Ili , avea app-'llato di anatemi , che \ivcnte il P^p* Papa. La Dccliione di quello Con- o qualche altro Vefcovo ncf(uno fof- cilio ci niinca . li. p. 1^91, Ce ardito di parlare del filo Succef- ROMA (C di ) l'an. 5}+. Vi fi for; . W api'fovti quella propofiiloiie ; Utius ROMA (C di ) !• an. Ciò. i-.. t Triuititt ftjjui elt Carni . E ' Febbraio , ttuuto io favore de' Mo- Monaci Acem.t!, che la ini|lugnavj- naci contro quelli , eh: pretendeva, no . furono cond.mnatl e ft oinunlcaii. no, che cireiido morti al mondo , no.i ROMA ( C. di ) l'an. 591. in Feb- pottlfero cfer.Itjrc nelTun mInilUr» briju. Jl Pjpa S. Gregorio vi fcrif. Hcch'fìsftico. fc una Lettera Sinodale ai quattro ROMA ( C. c'i ) 1' an f.!g. «e- Pjttiarctil , nella quale egli protelU vtrinu Papa vi condsnnti l'EiteC d| li tÌL-c»i.rc , e di riverire i i;uat(to Lrn ^to, Q i RO- ut. R ò R 0 ROMA i C. di ) ran. 64.I. Oe- ni . Egli l'rova la diflìniione dclTt «itCì , clie in quefto ( oncllio Tedo- due volon a coi PafTì dt'PadrlGre- Vo l'jiu dcpouo al'hi.i Paulo di Co- d . La l.eticra Sinodale è anch' ef« ftantinopoli , c .tnaiciiiaiiiiaiu Pirru, fa in luo nome , e di tutte le Pro- «tei quale foicofcrifie la ^cnicnu col vincie dell'Occidente. Ella coiiiiciie jirtiiofo Sangue di Gefucriiln mirto in foftania 1; lUfie cole, chelal.et- coli' iiichioflto , Vedi CoìtaHlittvfoli itta dtl Papa . /». p. C}j. * iti. 5J9 e Afric» t*V D- M. ROMA ( C. di } r an. ov- ROM^ C. di 1"( ) alino (.(.j. In vero 7 fotio Giovanni VI Pun- r> 'Cciiil>t e . Vitaliajio Papa vi rimali- tefì.c. Vi li cfaniinaronu le querele ('.ù afloluiD Giovanili , VeTiovu di di San Vilfiido e dei D^rutati dLll' i ''?. Canoni , molti d.''quall rif>, ,, i bc meliti 1.1 d^pofiii ii.c . " Tom, puaidanu ! Man Imoiij illegittimi lon I ì Ctttt. faf. «79 Oouiie (onlagiaie a Dio . Co i fu ROMA ( C. di ) I' sn ti >. i;. ;iiiiteniaiiii3to qu;;j li , i he fpolalie Malto, l'u ;o la l!cl!o Papa , alla ie> una Diiniia il cui Marito fulTe (lato da di ciivem cinque VeiVovl ; tra' oidiii.io Prete iniper,.iorchè era; ruali S ROMA ( C. di ) l'an. 731. cum- l.u à , inio'in alla quale- egli dice pcfko «il 95. Vefcovi . Vi fi oidiiib , re' ìfjiiKiite , che Ij ire Pcrfont Di- 1 he ( l iunque difprerr.ine l'ufo dc!-j i ine noi :v.ndo che tna N'aiuia , Ii < M.ia , intorno illi veiitraiione loii hanno altresì, che una fola mi- •l.II. Suite Imagini ihiiinque le 10-, Vviià ; nia che in Gcfucrifto , come ( li-lic , le diftriiggefle , le profanal- \'i (Olio due Nature , così pjrìnicnti fe . o ne pailife imi difpruio , (a- \i l'or.» due wlontà e du. o;>craiio- rcbbe prii.1.1, dtl Corpo, t d.I San- tue . R. 0 R 0 14? |Vi» il G-lucriilo , e feinlaio àtlll ROMA (Cd!) l'.n 848. Il Papi Cd iiunioiic Jolli Chisfi Qu^lhi ili;, I cone vi dichliib ai Vefcov I Bretoni crcto fu foiliiii ritto roleniiLmenic che iielIUn Vcfcovo dee prender nul- coiti iiacUi. che Jflifcvaiio .iK uii- la per la < ulUitione degli Ordini , ciliu c vi fi aggiunrcro le .lurortra (anu p:iia di iepofulone ; ma ijuiii-, dei P»|ii l'recedcmi . Aimjt. niGttg. tu al pallaio unii li dirpolc , c Ili l'up n. l. ey gli congedò dopo aver loro dati di- ROMA ( C. di ) l'ali. 74 5- » 5. Otto- verfi avvertliiienii Veili Concilio di e bre , l'jt:oil Poiitcfi. 'iiccjri 1 U'tta$H,t, , aii. 848. Tum.ylll. Cene. Ulto da l'ette VciVovi, d.i di i.iiTctte p-»* io l'rc 1 , t dil Clero di Koin» . Vi li Ìm- RO.MA f C di ) l'an tu 8. Dt- l'ol.- Adellicrtrt c( Iciileiiie d.il Saccr. cembre , fotto I cone iV. alla iella di dotlo con anjienu. Vi fì condanni- 6;. Velcovi. Vi fi pubbticaioiio >d.i ROMA ( C. d> ) l'*niio;6) lotu) Eapcnio II. iiell' gì., tini cjuilch • tt Papa Stefano II], c compolto di aggiunta : "II ultimi .jiiai iru Ioli ii'.io- Jodici Velcovì di Francia, di mol- vi . Vi fu dupollo pi l'reif Aiiallalio, li di Tolcana , e di C'nip^nia , c Caidiii.ile della Chieia Ronv.na .kl del rcllo dell'Italia. Vi fi condanni) a titolo di S. Marcello licrpetua penitenia il falf» Papa Co- ROMA ( C. di ) l'ili g'-i. con- tlaniino . Vi fi bruciarono (-n Atti tro Giovanni di Ravenna , che n del Concilio , clic avea approvata la l'ottomife finalmente al giudi/io dil fiia el.iiuiie,e fi fece un Decreto Papa , e fu rl(l.ikilito uclta luj Co- iiiioriio alla elezione del Papa , ion munione . fjroibizionc di non turbarla . Vi fi RO.MA (C. di; I' anno g(i(. in deciett) che le Relii|ulc e Ij Ima- Gennarot . Jl Papa Nlccolb afflino gini de' Santi farebbero onorate, fe- de'mali e della peVfecBzioiie , che fa- condo r.antica Tradltlonc , e fi aiia- ceva Foiio , convocò «juifto Cniii- teniatiub '1 Concìlio di recente teiuno Ilo. Vi fi coiidaniit) tutto ciò ch'era in Grecia cuiiiro le Inia^iiii . Qiic- Italo fatto a Co(laiirino|-oli contro S. Ito Concilio fece un Decreto , il Igiiat'O lidi' in. Vi fi depofe , e (]ual proibiva fuctu peni di aiiitc- f.omunicb un Legato del P.ipa : fit Ini , di promuovere a! Vefcnvato rim.-lfo a un'altro Concilio il giudi. neluii Laico . ni Chierico , eh-- non tìo dell* altro legato , che era alien- foflc per gradi alVefo all' Ordine di te . E fui fondo dell'affate di Co- D: unno , ovvtr di Prece CatJimlc. Itaiitiiiopoli , il Concilio prontinzitt To-w. yi. C. p 1711. una Sciuenia cniiecputa in quelli ROMA ( C. di ) I' »n ^oo fotto termini i ,, clie Follo , il qual tenne il Papa L'Ole III. afTillito da 53. „ le pirti degli Scifmatid , e lifciò Velcovi. Vi fi Cfinitaniib lo Scritto I, la Miliiia fecolare per elTer nrdi- eli Felice UrgiHeano contro Alcuiiio , naro Vefcovo da Gregorio di Si- e vi fi fconiuiii 6 lo lleffo Felice , I, racufa , condannato già da molto fe egli non rl.iuntiava ^lU Erefia , Ttnnpo ; il quale , ancor vive. ite tiella iiual era rì.aduco . n noftro onfratello Iguatlo , Pa- ROMA (C. di rJ an. ÌiC. fotto ,, triaica di Coibnrinopoli , ha ufur. il Papa Eugenio 11. alla teda Ai Ci, „ paro la l'uà Stde , ed entrti iv 11" Velcovi, Umigglor parte delle Pro- II ovile a niaiiicTa dì ladro i chcasb vinrie foggette ai I rancefi , dicioi- .1 di deporre in un Concilio , e di 10 Pieil , lei Diaconi, e molli altri aii.iieniatiir.aTc Ignatio ', che h.^ Chir-ricl . V» Dia:oiio leffe a nome (tirrocii I Legati della Santa Sede dei Papa un breve Difcorfo per (er. ,1 cninm il Gius delle Genti i che ha Vire di Ptcfatione ai Canoni , Se ne ,1 rilegati i Velcovi , i i^nall non vol- fecero trenta ; la maggior parte per Icro comunicare con lui j che In u'^^ U ri fornii del Clero . 11 gì fisrlcgulta la Chiefa , c non niaj ti j „ «f. . , U« ti 0 R 0 li ceiij iti far roffriri: ogni miniera di Migglo . 11 Pap.s Giovanni VlILpr*. mali al iiotiro Fratelli igiiaii» ì poiicvafi di farci el.ggere un Impe- 4, privalo di ugni oiiurc bacerducaL, ratore, attcfoclic Carlomaiio Kc di ,, e di ogni fuiuione Clericale , per Baviera , il quale afpirava ad elic- „ juioriià di Diu Oiiiiipoiciite , degli lo , era incapace di a. ite per la fua Appolloli b. Piirrro , e S. Paolo, di fiiiiià c;>giunc\ole . Ma la clciione tildi i Santi, dc'fci Concili Gene- non IVgui , e il Papa fece degli a- ,, r.ili , c dclgiiidito, clic 10 Spirili) niari rimproveri per Lettere ad Anf- ,, Santo pro'iuiiiia per tocca noilra, pcrgo , ArcivcfcoTo di Milano per, ,, ecNoi riiìiLCiiania II nud o Fr.iicl- non ellcr iiiietveninitu a quello Cuu- ,, lo Ijinaiion^lla l ua Oi^nits , c nel- cilio . Kp. 15J. „ le lue fuiiLloni ce. " Ji. p. 481. ROMA [ C. di ] I' anno « In ROMA ( C. di J l'aii. E' 4. Vi fi Agoflo . il Papa vi rl.oiiobhc Foris niinuiib il Concilio di Mdz teiiucua (>er P.iiriarca di f oftaiuiiio; oli , con. /avorc di Lotario . l'cugaiido di Tre- irò tut:e le regole della Dilciplina Veri, e CiOiitic'O di Colonia furono della Cliiefaj quello fcguì dupn la [ Ipogliasi di ogni poirclfo Vcfcovile ; iiiurtc di S. Ignatlo ufando,J dice i Vcicovi , che in lor compagni! a» e^li , con crfo Indulgciiia , attefc le veaiiu tenuto (juelìo Concilio cir.ollaiizc del teiiig, depo- o : impcrciucchi ili , ma con patto di cITr.rvi rimciTi , voleva egli iniiicgnare I' Inipeiaiot ie ricunoiccfleio I loro talli i il che Baiilio, nella cui buona graiia ]-u- non t.'ccro imperciocché, continuaro* lio crafi rinicfso, a foccorier 1' hj. 111) n'.'llc toro funiiuu! . Coite. R.om. Ila , e fopraiiutto Roma , cunira I Tt Vili. fag. jff. Saraceni . Scrif&'egli a lui molte Let- ROMA ( C. di \ l'ali. Sóg. fotio tere , e fpedì un ceno Legato , il Adriano Papa. V) fi rile»o la teme' qiial fi unilie agli aliri due , che era- riti di Folio, ch'avea oiato di con- no già a Cotlaiiiinopolì , con iint dannar NIccolb . Si ordini) che il illrutiune fulcriica da diciafsettc Vc- Conciliabolo roffe foppreflo , brucia- fcovl . T. Vili. C. p. n}t. to , e an.itcniatUtaio , come pieno ROMA [C. dIJ l'anno !}• di falfìit di ugni maniera . Adriano Ottobre . Vi fu depollo Anipcrgo Pa|)a coiifefsb, che Oiinrio era Ita- Arcivcicovo di Mll.iiio , e II f ipa ti» anatcui.iiliz,aiu dopo la in» mor- fciir>e alIaChiefa di Milano di eleg- te; „uu, logg unle, Lilugna fapcre, gere un'altro Vefcovo. t, ch'egli era llato acculato di Hrcfia, ROMA f C. di 1'J anno lii. Il ,, che C U loia caula per la (jllale e Papa vi fco.iiunicb Aiinaliu , Vcfco> ), permc(ro agli Inferiori di refillcre al vo di Napoli Superiori , e tut:a volta ni.ffuno , né ROMA 1' C. di ] l'anno J96. or- ,t Pairijrca « iit Vefcovo non avrebbe ver Quelko è il Concilio , nel t, avuto ditiitodi dar reiitcìiu contro quale Stefano VL Papa fece portare a, dì lui , le l'auiorità della S. S.dc il corpo del Papa Furuiofu , ch'egli non avelie preceduto . " Fiiialnieiiic avca tatto difotterraic : gli rimpro- Il Papa iDiidamib .ilL fìam ne gli Scrii, vcrb di aver abbandonato 11 Vefco- (i di l'Olio , fulminando lui Itello di vado di Porto, per uluiparc quello aintcma. Quella lentcnia fu lofcric di Ruma, come s'egli avcfsc avuio ta da Ilenia Vclcovi fcnfo d'iniciid.rlu, dei quali i : lo cundannb poi due primi fono il Capa A>ir!4iio , e le ipoj^lìb degli abiti Sacii , ond'cra r Arcivefcovo Giovanni , Legato del llato velliio , gli fece tagliare tre di- Patriarca Ignailo.r. yill. C. p.i. Ì7. ta , e la tedi; e fece pittar nelTe- ROMA [C. dij r anno «77. in verc il fuo cadavere. Ma quello Pa. Ipcbbrajo . Non ci reità di queiho pa poi b ben prcllo la pena di que- < oiioilio fe nnii la confettila della lle Oli ibili violente j imperciocchéI fu tLk'iiiine dell' Ini]icrator Carlo il Cai* egli l'cacciatn dal Partito contrario ^ VOv /!«». 6'. Birt, J77. carceralo , e poi llroziato . T. IX. KOMA { C. di i' anno ly?. tii C. f. ìS6. l*i'*t. i. 1. c. ».J . R O R O U7 ROM\ (C Ai) «9». teiio- 1 rima ScITioae feiRa ciVcrc (Vaio cita» di Giovanni iX. in preleuit» eto 1, u|)eriiore Laiiibcrio. VI li .iiinullb l'olTeto coiipirTi contro di lu i accu- timo cib ch'era Ulto fatto nel Con- fatori , ne tcitinion} . Ttnt. IX, C. cilio precedente dtll' an. 897. Vi fi riltabii) li memoria di UornioCu , e ROMA ( C. di ) r anno 964. In 4c' Vulcovi depolii da Stefano. Ser- Giugno. ( non ri^onufciuio ) Lcunc gio e i fuoi adcrcut! furono coudin' Vili, vi dcpule Benedetto V. ch'era Ili!: con ]>roibiz.ione di rlmciterveli Ulto eletto dopo la inort« di Giovan- La clciioiie di Lamberto vi fu cun- ni XII. Quello uo Ilo , era Ihto al- fcrnmacol Dccrcio, che potea, che fa (lìiuco di notte t'uori di Roma . il Papa non potrìi el'ere conlei;raio In quello, Con il o Benedetto gittoflì Te non in prclenza dei Deputati dill' ai piedi di Leone Vili, tenendo di Imperatore . Muf. ItdI. MatU. T. l. aver peccato, e di edere llaio ufur» paiore della Santa Sede Fu lal'ciato ROMA ( C, di ) l'an, 9+9. tenu- ueir ardine d.:ì Diaconi niindaiidolu tb da Agapito P^pa , per couferiu.ir- incfilio. Il Concilio , conipullo di Ve- vl la co.idaiiiia drIl'Arcivefcovo Ugo fcovi , Italiani Lorencfi eS.lloni , fe- reciiata nel Concilio di InghelhCimt ce poi un Di-'creto , nel qu^le il Pa- ef1l vi l'coinunlcb il Princi(>e Ugo luo pa Leone , con tutto il Clero e il Po- 2. Ì0, rmatiaiiioché d.-ffe foddìsfaiio- polo di Roma, accordb e Confcnub ue al Re Luigi. Frad» , Chr, 9^9. a Ottone , ai luo! gucccITori , U ROMA ( C. di ) l"an. prtj. 4, D;- facoltà di cicggern un SiicccITore pel Ccmlire , teimto diU'lniperaior Otto, Re;:ii« d'Italia , di Dabilir il Papa , ne ad ift^nta de'Ranianj , porli de- c di dare l'i.ivciitura ai Veicovf ; {Militìone del Papa Gisvanm XII ac- in guifa che non li po effe eleggere cufaio di niohilTìnii eccerti . Gli Ar- in avvenire , ne Pairitio , ne Pai>a , civel'covi di Milano, di Ravenna, c ni Vefc'jvo , fcnza il ino confenlo , di Brema \i - rjno in perlona : vi fi 11 tutto fotin pena di fcoiiiunica , di trovarono altresì tre Vefcovi di Al- perpetuo efilli, e di morte. In que- lemagna , e glj il ri di divctfe pani lla Concilio , la pod^ltà temporale d'Italia, tredeci Pri ti Cardin.ili , ire era unita alla fpiritnale . D- M. 7. Diaconi , ntviii altri Chieilci, e al. IX c. p. IO 59 rr Luiip. cuni Laici , do; piD nubili, coiitui» ROMA ( C. di ) ra.uio 971. Vii (a la iniiiua di Runa . coufermb quello di Londra dello La SeiGnne li tenne nella Chiefa ftcHu anno. di ). Pietro Si cumiiMrono le ac. ROM.A ( C. di J 1' anno 99?. 1». cufe , onde en agf,ravato il Papa Gennaro, Vi fi canonizib S. UMaci- Giovanni XII. il quale fu depufio , co, poi.hè fi ebbe ndito il raccon- e fu eletto di unanime conf-iifo in to de) fuoi miracoli , che Lintolfu fna vece Leone Vili, Uomo di me- Vcf^ovo di .'\ujburgo vi fece legge- r-. to conorciuco, che fu ordinato Pa- re : era egli mono venti anni addie- jia con tutte le cirimonie ulate . Del tro. Qiicito c il primo Atto di Cino- rimanente iio'i abbi imo gli Aiti di iiiitaLioiie , che ci lia noto , c del quello Concilio, e quindi nun fi putì quale abbiamo la Bulla del Papa , formarne giudiLÌa, che lui racconto fotiofcritia da Giovanni XV. da cin- di Luiipraiida , che pub vederfi al que Vefcovi de' contorni di Roni.-i , fine di.lli fua Storia . Li*. VI. c. 7. nove Preci Cardinali , tre Diicuni . Tatù. IX. Coite, p. 6+6. i-u qucfto forfè ilConcilij, nel qua- ROMA ( C. di ; r aii. ( na i le il Papa annulli) la depufi/.imc di Tica:iorcluto ) Il Pipa Giovanni XII. Arnoldo di Rh.ims , e l'Ordiiiaiiane vi depolV Lcii:ie Vili, con una pro- di Gerberco . li. p. 7+1. cedura ineii regolare an^rora di quel- ROMA (C. di J l'an. 996. icnu. li del Concilio precedente . Leon ro a motivo di San Adalberto , Che VUL aflente vi fu condannalo nella avM la^c^«co il fuo Vefcuvato diPra. Q f.» « R O R. O pj |jcr r Indocilità del fu8 Po))o1u , z'oni de'SIniOiiiici ma perchS, Iorio, la itll!U?ione dt-i fette Elet- fi attenne al Decreto di Cleni;nt»ll. tori |>cr la cleiijne dell' Jniperatore. cioè che quelli, che erano ordinati D» M. d4l Sinionlici , poiefTcro elercitate ROMA ( C- ài) l'an. 99S. tcnu- le lor funzioni dopo (juarantvglurui tr. dal Papa Grcgorli» V. airilHio da di pcnltenia . J*. p. 10^9. vintotto Vclcovì , prefL-nie I' Jmpo. ROMA ( C. di ) l'anno idJì. lo r iter; Otton^: III cGerberto, Arci- Aprile . Qiicllo Concilia fu iiamero- vefcnvo di Ravenna . Vili fecero ot- filllnio II l'jpa LeoniX a cui l'E- to Canoni, il primo dc'f]uali porta, refi.i di Berengarin era (tata dinun- I he il Re Roberto l ifciera B;rra ziata , fece leggere in fjccia di tilt- (ui parerne , di lui fpol ita contro to il Concilio la fua l ettera prima le I.egji, e farà fcti'anni di peni- a Lanfranco, celebre Monaco dell' tini.i fecondo i gradi prefcritti nel- /".baila de Bec in Kornundia, intor- l> r,hi:fa • il tutto fottù peni di a- no all'EucariftU . V'idefi cheB reii- iiatenii, 11 Re Kobertu non obbed) gario riceveva Giovanni Scoto, cor- coi\ rofto all'ordiie di <|ii-fto Con- dannava Pafcafio, e avea fentinicn- ciiio , e t'irne feco B r:a du^ 0 tre ti contrarj alla Fede fopra 1' Euca- antii ancora. T. IX C, p 771. rilHa. Si pronuntib una Sentenza col- ROMA ( C. di ) l'ali, un, tcnu- 'a (jualc fn cj;li pri vaio della Coiiu- 10 fotto Ciilberio, o Siivritiu II e nione della Chi.-fa , Indi Lanfr^ico, compudo di diciafleiie Vefcovi di Ira- che eri prcfo a fofpftio , quantun- H< , e di tre di All.-ni igni prcfcnie que iiigiuftamcnte , di adottare gH, l'Imperatore. 5. B.?fniiarda Vf.o- errori di Bcreng;irio , fpieg6 ' fiioio ,di Hildesh-ini, vi fu confermi, (ciiiiiiirn;! con ^anta lu-'tejra e for- 10 In puf! ITu del Muiiidero di Gan- 7a , che fu approvato d.il Papa e da dcfcni con tutte I; lue dipendente : tutto il Con. ilio. 11 Papi pji rendette 1' iiueltitorj di ROMA ( C. di) l'alino ì'^l.Aoi/iO 3uerto Mnnaftcro, cui l'Arcivcfcovo Pjfqua dal Papa Leon JX. Egli vi I Magonii avta tolto a S. B.riiiiar- fioniuiiic!) per adultero il Vel'covo do I il che etli fere dandogli il Ba- di Vercelli, che era aHenie: aveiida fione Paltorale. poi protncifo d/ dar foddijfaxioiK fu ROMA ( C. di) 1' anno loii. j riniclTo nelle fue funiloni . Siriferi- D cembre , tenuio dal Pajia Silve- fcc a <|u.flo Concilio un Decreto filo 11. a motivo dall'Abazia di Pe- dello (le Ilo Papa , il (jinl porta, che ruul'a , cui il Vcfcovo Conone fu ob. le f.mmiiie ,ichc nel ri. into di Ro" bligaca cedere al Papa, per aver la ma fi foiTcro profliiuice a' Preti, fa- pace con r Abate. Tom. IX. Qonc. rebbon» in avvenire aggiudicate al p inf,. Palazzo di Laterano come Schiave J ROMA (C. di)ran. 1047. in Ge- 'I che fu poi eftefo alle altre Chic- naro , tenuto dal Papi Clemente li, fc . FI. Htrm. an. IJ51. lopra la controvrrfia per Japreceden- ROMA ( C. di) l'anno 10 5j , do- li ira PArcIvefcovo di Ravenna, e po Pafqua dillo Itcdo Papa : di que- 3ucl di Milano, pretendendo ambe- (to Concilio non ci Teda , chclaLet- ue di federe alla dritta del Papa : tera al VefcovI di Venezia, e di I- (i opinò a favor della Chiefa di Ra- (Irla , a favor di Oomeni o Patriir- vcnna . Vi (i runiincib a voler eflir- ca di Grado, ofTia della nuov^ A. pare la (ìmonla , che Impunemente quilea , portante , che f^rii ella ri- legnava ]roro Noi ordiniamo , dice egli, la divcrfa loro niinirri di computa» full'auioriiii dc'l^adiì , che venendo le i gradi di p.irentela nafccva dai » motte il Papa, I Vefrovl Cardi'- loto diverfi oggetti iiili trattino Inlìeme i primi della e- Le Leggi non hanno fura nien» Kiiiinc; che vi chiamino poi i Chic» liuiie di quelli gradi , fc non In ^ ra- nei Cardinali , e finalmente che il re- lia della Erediti ; 1 Cmonl in gra- do del Clero e del Popolo vi dia il fuo zia, de' Matrimoni f or perchè lafuc- conleiiin . Si fecero an 'ura in aueOo ccflione palTidauna perfoiia a un'al- Concilio XIII Ca ioni , il quart'i pre- tra, l'Imperatore Giuftinlano no:b un (ctive ai Chierici la vita Comune, e grado per ogni pcn'ona i ma perche credefi , eh: lia (;uclla l'origine dei ci vogliono due perfone ptr tonirar Canonici Regolari. Eccolo 1 „ Noi matriiuoiiio , i Canoni han mcITe due „ oidinianin , che i Preti e i Diaconi, perfone in un grado . Giuftiniano che oircrverannoconii.iciiia , man- non dctermTiib fino a qual fegiio li gino e dormano unitamente prcITo eftenda la parentela , ofTervando , rhi la Chiffa jier la quale fono ordi- fi polTono conirarc plA gradi, oltre! ni nati , ed abbiano in comune luiie Tei ch'egli ha fpecificati ; ma I Ca- le rendile della Chiefa; egllefor. noni non contano pìh parentela do- tlani) di f.ir in pnila , che Imitino po la feiiima generazione . Quindi la v|M dj'pf'"'! Fedeli." Si fc- l'uno e l'altro computo torna allo ce una profcflfioiie di Fede fopra It.-flo, perchè due gradi delle Leggi la EucariAia . Berengario la fotto- fono un grido de' Canoni , in guifa fcrilfe con giuraincniu i ma poi vi che I fratelli , che fecondo le leggi fcrifse contro , caricando di ingiurie fono in fecondo grado , fecondo I il 'Cardinale Umberto , che n' era Canoni fono in primo grado, I Cu- l'autore . Flewy. gini Germani fecondo le Leggi nel ROMA (C di) l'an. iD«o.tenu. quarto, fecondo I Canoni nel fecon- (o dal Papa Niccolb contro i Simo- do t così d:l redo. Tom. IX. Cont. niaci . Aldredo di Caniorbcrl vi fu p. 1140. prima d'.pofto , come fmionlaco , ma ROMA ( C di ) l'an. i07(.Goii. clfendo llito fpugliato per viaggio fredo di Caftiglione , che avea com- to'l'uoi Compagni , fc n'ebbe a Ro- perato l' Arcivefcorado di Milano , ma pietà vedendolo nello (lato , a cui vi fu fciiniuiiicaio . io avcaiio I ladri ridotto, e il Papa ROMA f C. di ) l'in. 1374. nella fìi rclituì l' ArcivcfoDvado , e gli prima felliniana dlQuarefima fotio 11 accordò II Pallio . Papa Gregorio VII. Egli vi ordinò, ROMA ( C. di ) l'anno io«j. fono the quelli, che erano entrati negli Aleffandru 11 e comporto di più di Ordini Sacri per Simonia, foOcioin cento Vedovi. I Monaci di Valloni* avvenir privati di ugni funiione ; che brofj vi accufarono di bimonla Pie* quelli , che aveano dato del dinaro rro Vcfcovu di Fioreoia , effercndofi per ottenere le Clii;ft, le perdcfle. - •V R O R O ro ; che quelli , clic vireanoin con- Enrico , n di Ridolfo, aviffe lirt- ul>iii.-iio non poi-ifcro celebrar M -i gioiic p-r f'j . \bìH p. jyj. fi, ne (tt\it air Al ar; jicr le fun- ROMA fC. a, J l',in. 1^71 fot- ftiuni iiifcriati . T. X. C. p ji;, te io Hallo Papa , i.i Novtnibrey ROM InA f C. di J r aii. 1075. in quello L(,.KÌlio Berengario fece uia Fcblr;ijo , ioao il Pìfk Gicgutlo bicve profcfTioiK: Ui ft.de, e ottenne VII. Vi (ì trovb u.l'Iran nu'iicro di una dilationc fino al prolTimo Con- Arcivefcovi, di Vcl"co»i , di Abati, cilio i vi fi kutiiunicb r Imperatore 4ì Chlcrkl, c di Lai.i . Noi» vi fi di CoHaiitiunpull , e parecchi altri . I rifparniiironu né le iniiiaciie iid i Deputati di Enrico , e di Ridolfo , I2)c<.rcii di fioniunica , c dj r»i|ieii. ^iurart>ii» che i lor Sovrani non ule. >.|;io della Cliicla , [irinia fciiiin ma di Quarefiiiu . Il Pa;nacidif- giuramento dr tcdeltà . Quella è la P'jtaronu contro di luii Alberico di prima volta, che una t. 11 pifi frtniofo é la Icoin'inica del Re munitati da Gregorio VII. in que- Etirico • Il Papa vnlfe il diicorfu a Ho Concilfo. i. Geli. f'id.caf.x.C. S Pietro e a S. Paulo , e tra l'altre Ckr. c. n T. X. C. p. ,5',. cofe egli dice : „ Fate ora cono- ROMA l'è. di; l'an. 1,-78 fot- fc-re a tutto il mondo , che fe po- IO Gregorio VII. la prtma fcttlnia- „ tetc legare e (uiogllcfc in Cielo , na di Qiurefiina . Qucttu Conrilio „ potete iltrcsì fulla terra togliere» fu compolfo di circa cento Vedo- ,, dare gl'Imperi , i Regni , i Priiicl- vi . Vi fi pronuniiarono mo'tITiiiiE » pati, 1 Ducati , i Matchtfaii, le fconiMnIche , e 11 Papa fi avvide an- Contee , e i beni tutti degli Uemia che cffb , che la lor moltitudine le ni fecondo II merito loro ...Scen- rendeva Impraticabili ; egli dunque t, dt la volita Giultitta si prniiiam li- ne rertrlnfc l'ufo con «n Decreto In ti to fopra Enrico, che tutti fappia- liata dclli j. Mino. Fu rifnluto nel- t, no, ch'egli non cadrà a cafo , mi lo ftclf» Coiicìllo di fptdire Lcgii? In I, per virtù voftra , ce. " Si trattbpoi A'ieniagna per tenervi un' AfTcìn- della difftrenia tra 1' Arcivefcovo dì , l.ica gcuerale , la quii potcflb plu- Tourt , e 11 Vefcovo di Dol . Il pri. rii.arc, guai de' due Paniti del Re Bio voleva , che la Ervtaj:na ricon». fccl- K O ti' Chi. 'li Tours ftr fua Arclvcfco»o in tutte le cane di quel-l-ftTe la fa M:iropoli il Papa non potèter- la Chlti'a , toltojie una lei voltai 111,1 , r.mirlà Vi fi reiterò la proibiiione che ci prende ir no;Kc di Clemen-. di ricevere , o dare iiiveSIcuru . Vi te . Id. 6 riiiiiovaruiio le fcuniuni.:he conira RO.MA ( C. di ) lo (teffo ann» alcuni Vcfcovi •• e contrn I Nurnun- ( non riconofciuto ) e tenuto da ot- di , che facchcggiavano ' In Italia le to Cardinali , qnatiro Vefcovi , rene 'Iella Chiefa . Fi. Ch.Sig.bett, quattro Preti fcilinaiici i Guibetil» ti». logj. era aiTente . Eglino vi fcriffero una ROMA ( C. di ) l'ali. io!i. l'ot- Lettera in data dclli j. Agarto per to lo fteflb Cìregorio VII. tgli vi coiiciliarfi dj ' pariigi.ini , ma que- iioiiunicb di nuovo Enrico, e tutti Ita Leti'.ra fu diiptetma da tutti ,)rcitu i e confermi i Cattolici . Fait, itr, exp. p 4j. U dcrofiiioiie pronunciata da' l'ooi ROMA ( C. di ; I' anni» i 99. Icgiti contro gli Arci»cfcovi d'Ar. la terza fectiuiaiia doj 0 Pafqua, dai Ici e di Narbona . T. X. c. p. ìì%. Papa Urbano , alla i: iU di rencin- ROMA ( C di ) l'an. 1.8;. fotto (juinia Vcfcovi , tra i quali eravi lo llelTo . bgli vi pjrl!) si .rlianiente S. .-.iifLlmo Arcivefcovo di Cantor- d-'lla Fede, d.lla Mcr.il CriltUna , e berì . Vi li fecero diciorto Canoni , d^'11.1 codania necen.irìa nella perfc- de! quali gli undici primi fuiio trat* cuiion: , che cavò le l.igriinc da tut. ti parola per parola da quelli di la l' Affemblei : egli no.i ci riiinovb la Piacenia , e vi (1 prnnuiuib fcomu- fcominiica contro Enrico; ma U prò- nica coluto tutti i Lii 1 , che def- nuniit) contro chiuii<)Uj inipedilfe fero le inwcltltutc dell;; CMcfe , e ({uelli , che vokllcro andar a Roma. contro tutti gli EcdcHailicì , eh* JS.Mo ftilfo Concilio fi dichiararo- Id ricevefft^ro . Fu proibi o tut- no nulle le Ordinaiionl contro i Ca- to cib , che fciite di (inionia , ni noni fatte : fi dichiararono pur nul- Al cligcrc alcun regalo nella Otdi- le le penitenic , che non fono con- n^cione dei Vefcovi. fi utdii.b, che. formi alle Miffiine deiSS.Padii. Vi tutti i Fedeli digionaflero ogni Ve- fi urdliib a'Vefcovi di far Infegnare nerdì pei loro peccati . T. X. C. 1; Lettere nelle lor Chicfe ; e fulc- f. '15 ro vietato di tollerare l' incontincn- ROMA ( C- ta dei Chierici , Trattante Enrico ili .Mano , dal Papa Pafquale II. Tnt- Venne a Roma ali! ti. Mjrzo del i ì^. li i Vefcovi Jella Puglia , della Canti effendo fcorfi fett'Jiini, dacché du- pai. la , della ^icill i , della Tufcan rava quetU dlvilione era lui e il Pa- v'intervennero ; cotne pure i Dcpu* pa 1'. Egli fece iiitronitz,arc Antipa- tati di molte Chicfe di là dai Mon- pi Guiberto il, fo(to nome di Cle- ti . Vi fi anatcmaiii.i.b con giura- mente III. dal qual ricevette la co- mento tutte le Erefi.: , e vi fi pro- rdila Imperiale 11 giorno di Pafqua niifc obbedienza al Papa . Vi fi con-, mentre Gregorio li era falvato nel fcimò altresì la Sceinunica cpittri> Ciftcl S. Angelo . D. M I' Imperatore Enrico da Gregorio ROMA ( C. di ) r.in. i 8+. Il VII. e Urbano 11. e Palqiiale la rapa Gregorio , emendo duo tratto pubblicb di fua bocca il Giovedì fuor di Cartel S. Angelo da Rober- nella Chiefa di Luterano , in pre- to (fuiicarJi, replicb in quello Con- fenza d' inaumerabile popolo • T. X. cilio la Icomunica contro l'Antipa- C. p 71}. pa , I' Impctaior Entico , e i fuoi ROMA ( C. di ) l'anno ino. f. P.irilgiaiii . li. Marzo . Il Papa Pafquale II. vi rin- ROMA ( C. di ) l'an. log», fot- novb li DicretI contro le Invcftitu- to il l'apa Urbano 11. e compofto di re e ! Canoni che prolbifcenoi ai renquindici Vcfcovi. Guibcrio fcac- Laici di difporre dei beni della Chic* riato di Roma , fe ne ritornò a Ri-